CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 280 dell'8 novembre 2011

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Approvato il DL n. 265/A. Via libera anche ai Rendiconti generali della Regione per gli esercizi finanziari 2007, 2008 e 2009. Il Consiglio convocato a domicilio.

Cagliari, 8 novembre 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha cominciato l’esame dell’art. 2quater della legge.
L’on. Giampaolo Diana (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ricordato che “da qualche giorno circola una ridda di voci sulle dimissioni del Presidente della Regione; auspico non sia una bufala ma chiedo di creare le condizioni perché il Presidente possa informare il Consiglio regionale sulle sue reali intenzioni. Se questo non fosse vero saremmo in presenza di una operazione con il solo scopo di conquistare uno spazio mediatico e non consenso per le proprie azioni di governo. Non solo il Consiglio ma tutta la Sardegna chiede chiarezza.”
La Presidente Lombardo ha risposto che, da parte del Presidente della Regione, non è pervenuta alcuna richiesta di rendere comunicazioni all’Aula.
Riprendendo l’esame dell’ordine del giorno, è stata avviata la discussione dell’art. 2quater della legge.
Per dichiarazione di voto, l’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha espresso il suo voto favorevole, “coerentemente con il testo approvato dalla commissione.”
Successivamente, è stato messo in votazione il comma1-lettera A del testo, che l’Assemblea ha approvato con 47 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astenuti e poi il comma 1-lettera B, che è stato ugualmente approvato (47 voti a favore, 22 contrari e 2 astenuti).
Quindi è stata aperta la discussione generale sull’art.2quinquies
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha sottolineato che “le norme sulla classificazione aziende ricettive rappresentano una delle ultime occasioni per riflettere su quanto è successo in Consiglio in queste settimane. La maggioranza di centro destra deve chiarire come intende procedere. L’emendamento approvato a voto segreto non è stato un incidente occasionale, ma uno dei tanti momenti dello scollamento della coalizione”. Guardando il testo licenziato dalla commissione e quello che sta venendo fuori dall’Aula, ha proseguito l’on. Porcu, “si dimostra la fondatezza di questa analisi. Si voleva una legge snella che puntava sulla semplificazione invece ci si è infilato dentro di tutto, con un risultato peggiorativo sul piano della qualità e molto più complesso per ciò che concerne l’applicazione pratica delle legge da parte di amministrazioni locali, professionisti, imprese e cittadini. Ci si è fatti tirare la giacca da tutti. L’Assessore ha illustrato al Consiglio dati a spannometro, procedendo senza bussola e senza parametri credibili per misurarne gli effetti. La nostra opposizione ha cercato, invano, di portare il discorso sul modello di sviluppo che serve alla Sardegna”. Rivolto al Presidente della Regione, l’esponente del Pd ha detto che “non serviranno altre operazioni di immagine, come quella sulla flotta sarda o le finte autosospensioni dal partito, per recuperare consenso. Quindi ha fatto bene ad annunciare le dimissioni, ma ha fatto male a non portarle fino in fondo. Tanto la maggioranza è al si salvi chi può.”
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha criticato la definizione della legge secondo la quale le aree che ospitano “roulottes, caravan e quant’altro, non avrebbero alcuna rilevanza ai fini paesaggistici. Ma la delibera del Consiglio dei Ministri del 13 ottobre scorso, con cui è stato impugnato il Piano casa del Lazio, parla proprio delle attività turistiche all’aria aperta. Qui si dice che la definizione di queste strutture irrilevanti è una forzatura. Nella società sarda sono emerse posizioni diverse, ma è comunque condiviso il fatto che, invece, sono attività urbanisticamente rilevanti, perché cambiano lo stato dei luoghi e presuppongono allacci e utenze; a meno che non si voglia proporre un modello surrogato di casa. Poi i campeggi, almeno per l’80%, sono in aree vincolate, quindi l’irrilevanza non esiste. Meglio ritirarlo”. Inoltre, secondo l’on. Sanna, è assurdo inserire nel testo “tre pagine di emendamento per riscrivere quasi daccapo la legge. Forse c’è qualche grana in arrivo dalla Corte costituzionale o c’è la semplice fretta di approvare le modifiche al Piano paesaggistico. In realtà, però, è stato già approvato dal Consiglio un emendamento che obbliga la giunta a passare attraverso l’Aula per cambiare il Ppr. Non abbiamo pregiudizi sullo sviluppo turistico, ma bisogna impostare il lavoro con uno studio serio, così è una norma che cade nel vuoto.” (A.F.)

L’on. Radhouan Ben Amara (Misto) ha detto che il Piano casa in discussione ha una forma aggressiva e un contenuto feroce: va contrastato attraverso una più rigorosa e garantita procedura di tutela in cui Stato, Regione, province e comuni facciano ciascuno la propria parte. I comuni, ha aggiunto, però devono dotarsi delle necessarie competenze. L’on. Ben Amara ha ricordato che le politiche urbanistiche non si possono improvvisare: occorre una solida conoscenza del territorio e dell’ambiente per rispondere alle aspirazioni dei cittadini senza favorire “un’ecologia affaristica”. Ha aggiunto che il Piano casa è una ricetta sbagliata e improvvisata che non avrà ricadute economiche quando, invece, tra le priorità, si deve riconquistare e far fiorire l’agricoltura e bisogna risanare e moralizzare l’apparato politico. Questo Consiglio regionale, ha proseguito l’on. Ben Amara, è diventato un ostacolo alla rapidità delle decisioni.
L’on. Luigi Lotto (Pd), premettendo che l’Aula è stata impegnata fin troppo per quello che si potrà dare alla Sardegna, ha detto che l’art. 2 quinquies tocca un tema che non c’entra nulla con la legge in esame. Ha precisato che l’adeguamento delle strutture ricettive all’aperto alle esigenze di mercato è un argomento meritevole di essere affrontato, ma non con il Piano casa. L’on. Lotto ha criticato il contenuto dell’emendamento 13 perché, intervenendo su competenze dei consorzi industriali in materia di pianificazione urbanistica, tende a ridurre quelle dei comuni. Un altro emendamento, il 262, ha spiegato, cerca di mettere qualche piccolo rimedio a storture particolarmente evidenti della legge “impropriamente” sul turismo golfistico: non tocca le volumetrie residenziali definite eccessivamente superiori, in termini di investimenti, ai campi da golf da realizzare. Infine, l’on. Lotto ha detto che le modifiche al Piano casa lo renderanno più impattante facilitando chi vuole speculare.
L’on. Mario Bruno (Pd) ha spiegato che, in un momento politico eccezionale, non ci si può permettere di assistere a finzioni dal punto di vista istituzionale con riferimento alla minaccia di dimissioni e alla pausa di riflessione di cui parla il presidente della Regione Ugo Cappellacci. L’on. Bruno ha sollecitato chiarimenti sull’esistenza o meno della crisi: se le motivazioni siano legate al voto segreto sull’emendamento che disciplina l’esame delle linee guida del Ppr; se siano conseguenti al ritorno da Roma a mani vuote dopo la rimodulazione del Piano Sud che ha visto la Sicilia prendersi il 50% dei fondi; se vi siano altre cause. L’esponente del Pd ha invitato l’on. Cappellacci a prendere doverosamente la parola e a fare autocritica per essere credibile nella sua presa di distanza da Berlusconi. Ha ricordato la vertenza entrate e la scelta sbagliata di non contrastare gli atteggiamenti dilatori del Governo nonostante i pareri ricevuti, come quello del costituzionalista Onida che escludeva la necessità dell’emanazione di specifiche norme di attuazione. L’on. Bruno ha concluso il suo intervento criticando la legge in esame perché peggiora un sistema che vede consolidare le politiche del cemento. (MM)
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha osservato che “la lunga maratona che ha caratterizzato questa legge è stata un calvario, durante il quale abbiamo cercato comunque di richiamare l’attenzione sul gravissimo danno all’ambiente ed al paesaggio. Il Presidente, anziché manifestare disappunto, dovrebbe essere soddisfatto dopo l’emendamento che riporterà in Consiglio il dibattito sulle modifiche al Ppr. Se poi era una scusa, ce ne potevano essere molte altre sicuramente più credibili. Dopo due anni e mezzo di leggi pessime, c’è il continuo taglia e cuci delle leggi, di cui l’ultimo esempio è l’intervento in extremis sulla legge sul golf, una specie di legge a strascico che distrugge quanto trova sul suo cammino cercando di prendere tutto il possibile”. Con questo testo, ha aggiunto l’on. Sechi, “si sta intervenendo sulla fascia più pregiata e più esposta del nostro ambiente, a parole più tutelata ma in realtà più minacciata e sfregiata da abusivismo e illegalità ed ora, anche da un sistema perverso di deroghe. Roulotte e caravan, nel caso particolare, sono sì in teoria strutture precarie e amovibili ma, al contrario, resteranno sulle nostre coste come monumenti del più vergognoso degrado, con scarichi fognari a cielo aperto ed ostacoli insormontabili per l’accesso al mare, impedendo la fruizione di un bene comune. In definitiva, è una legge indecente.”
L’on. Claudia Zuncheddu (Misto), dopo aver premesso che la legge in esame costituisce “l’ennesima atto sbagliato di una maggioranza che danneggia gli interessi dei Sardi” si è rivolta in una sorta di lettera aperta al Presidente Cappellacci per sollecitare il suo intervento sia per fronteggiare la drammatica crisi economica della Sardegna e, in particolare, sulla protesta delle donne che stanno facendo lo sciopero della fame contro le vessazioni di Equitalia”. Di fronte a tale situazione, secondo l’on. Zuncheddu, “occorre immediatamente che la Regione applichi l’art. 51 dello Statuto, attraverso il quale è possibile ottenere la sospensione degli effetti di una legge nazionale, se si dimostra che in concreto può danneggiare gli interessi della Sardegna. Lo Stato fra l’altro, è debitore della Sardegna per circa 10 miliardi”. Presidente, ha concluso l’on. Zuncheddu, “almeno si dimetta dopo aver fatto questo atto di giustizia nei confronti dei Sardi. Questo è l’unico modo di difendere gli interessi della Regione”.
L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha parlato di “ultimo atto di una tragedia che la dice lunga sull’obiettivo di questa legge. La discussione è stata lunga ma anche utile, di merito, consentendo all’opposizione su alcuni punti scandalosi di far emergere la contiguità della maggioranza con certi interessi forti, di costruttori e di speculatori edilizi”. Abbiamo anche fatto breccia fra la maggioranza, ha ricordato l’on. Barracciu, “con l’emendamento a voto segreto che riporterà in Consiglio le procedure di modifica del Ppr; è stato un lavoro importante anche perché riguarda un tema di grandissima rilevanza per la Sardegna come il governo del territorio”. Quanto all’annuncio di dimissioni da parte del Presidente, l’on. Barracciu ha affermato di non averci “mai creduto, nemmeno per un attimo. E’ stato solo il tentativo di spostare l’attenzione dai gravi problemi dell’isola, un tentativo di far vedere forse alla sua maggioranza che ha la schiena dritta; magari se ne riparlerà al prossimo voto segreto”. Questo articolo, ha concluso l’esponente del Pd, “è la ciliegina sulla torta, l’ennesima deroga su un territorio vincolato come quello che ospita i campeggi, che qualcuno vuole far diventare le nuove favelas della Sardegna. In Parlamento l’Italia s’è desta, che ciò accada anche in Sardegna con la maggioranza che prende definitivamente le distanze dal Presidente.” (A.F.)
L’on. Pietro Pittalis (Pdl) ha criticato i settori dell’opposizione che sul Piano casa hanno fatto polemica fine a se stessa, che hanno fatto capire chi fa e chi chiacchiera, chi innova e chi è conservatore. Ha letto il contenuto di una mail di un libero professionista nuorese, elettore del centrosinistra, per dimostrare che la legge per il rilancio dell’edilizia è attesa da tantissimi sardi e che non stravolgerà il territorio e l’ambiente. L’on. Pittalis ha poi voluto chiarire che la Giunta, il presidente della Regione e la maggioranza, nonostante vari problemi, non cadranno sulla materia urbanistica. Parlando di una stagione di rivendicazione autonomista che non si vedeva dai tempi dell’on. Melis, ha detto che a Roma non si è andati con il cappello in mano. Ha ricordato quanto fatto per la continuità aerea e navale: non è cosa da poco aver contrastato un cartello di imprenditori rispetto ai quali mai nessuno aveva osato alzare il dito. Sul contenuto dell’art. 2 quinquies l’on. Pittalis ha chiesto alla Giunta un momento di riflessione per valutare eventuali rilievi di incostituzionalità.
Il capogruppo dell’Idv on. Adriano Salis, ha ribadito che si è voluto peggiorare disposizioni già pessime e che si utilizza in maniera strumentale la miseria e i bisogni di molte famiglie spacciando la legge come risolutiva dei problemi dell’economia o delle abitazioni in Sardegna. L’on. Salis ha spiegato che, in base ai dati messi a disposizione dall’assessore dell’Urbanistica Nicolò Rassu, si è edificato soprattutto nella fascia costiera e che ora si vuole permettere di realizzare residence e strutture mobili. Dichiarandosi d’accordo per la prima volta in 17 anni con il Presidente del Consiglio Berlusconi, l’esponente dell’Italia dei Valori ha ricordato quanto detto dopo l’alluvione in Liguria: in quelle località si è costruito troppo e male. La stessa cosa, ha aggiunto, succederà in Sardegna quando, invece, bisogna puntare sugli interventi di recupero e di riqualificazione naturalistica e paesaggistica, ad esempio nelle aree degradate della fascia costiera. (MM)
L’on. Luciano Uras (Misto) ha dichiarato che “la Sardegna pagherà un prezzo pesantissimo per una legge che devasterà forse irreversibilmente l’ambiente ed il paesaggio della Sardegna”. L’on. Uras, inoltre, ha previsto che, “all’imminente caduta del governo nazionale, seguirà certamente quella della giunta regionale e della sua maggioranza, scomparirà il centro destra come lo abbiamo conosciuto. Ed allora si porrà il problema di come governare una società con grandissimi problemi. Il dramma di molte parti del territorio colpite dal maltempo in questi giorni ha fatto emergere il problema di un territorio che è stato devastato per soddisfare interessi particolari a danno degli interessi dei cittadini e del bene comune”. Questa legge, ha detto infine, “va in controtendenza, prevede baraccopoli in tutta la Sardegna che danneggeranno quegli stessi gruppi di pressione che le hanno ispirate creando uno scenario disordinato ed accattone”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha affermato ironicamente: “meno male che c’è l’on. Pittalis che va ringraziato perché, dopo il suo intervento, ho scoperto di aver vissuto nella legislatura col più alto profilo autonomistico della storia. Peccato che le cose non siano andate così. Non sono d’accordo i sindacati che scioperano venerdì prossimo perché la misura è colma, non sono d’accordo la Confindustria, le associazioni di categoria, il sistema delle Autonomie locali, la Chiesa. Non so cosa avesse in mano il Presidente Cappellacci quando è andato a Roma; certo aveva le mani vuote ed è tornato con le mani vuote. Sulle entrate, come scopriremo ben presto quando si inizierà l’esame della Finanziaria, non c’è nemmeno un euro, così come sui fondi Fas e su tutti gli altri capitoli dei grandi problemi che interessano la Sardegna”. Attorno a quest’Aula, ha aggiunto il capogruppo del Pd, “si respira il clima delle grandi occasioni come testimonia l’attenzione della stampa, ma di certo tale attenzione non è dovuta ai successi della giunta e della maggioranza nell’azione di governo. Piuttosto, il Presidente della Regione dovrebbe informare il Consiglio sulla vicenda delle sue dimissioni annunciate”. L’on. Diana ha infine ribadito la sua richiesta, rivolta al Presidente della Regione, di riferire in Aula o in subordine di sospendere i lavori: “o si ha il coraggio di dire qualcosa o continuo a pensare che l’annuncio delle dimissioni sia stato solo un espediente per conquistare l’attenzione dei media”.
Successivamente il relatore della legge e la giunta hanno espresso il rispettivo parere sugli emendamenti.
L’Assemblea ha quindi proceduto al voto dell’art.1quinquies che è stato approvato con 48 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astenuti.
Al termine dello scrutinio, il capogruppo dell’Idv on. Adriano Salis ha chiesto il voto segreto sull’emendamento n°13, che è stato approvato con 44 voti favorevoli, 33 contrari ed 1 astenuto.
L’Aula ha anche approvato l’emendamento n°279 con 51 voti favorevoli, 26 contrari e 2 astenuti.
Dopo la votazione, è iniziata la discussione sull’emendamento n°262.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha affermato che, a suo avviso, “attraverso il testo in esame si cerca di correggere la legge sul golf sopprimendo la frase che limitava gli interventi alle imprese con sede legale in Sardegna. E’presumibile che si tratti di un intervento suggerito dal Ministero perché quella frase configurava un aiuto di Stato specifico che avrebbe reso la legge illegittima. Sul piano politico, però, è la prova che si tratta di una legge ad personam”.
L’on. Franco Meloni (Riformatori) ha ribadito che la legge “non ha nessun committente: c’erano alcune imperfezioni e le abbiamo corrette. Gli insulti sono fuori luogo.”
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha espresso dubbi sull’ ammissibilità: “qui ci sono leggi dentro altre leggi, si sta modificando la legge sul golf di appena un mese fa. E’un modo di procedere sbagliato, perché oltretutto salta l’iter procedurale della commissione e l’istruttoria prevista dalla legge, sono quattro pagine di emendamento”.
L’on. Adriano Salis (Idv) ha dichiarato che si tratta di un “emendamento ad gruppum, non lo abbiamo nemmeno visto, non c’è confronto. E’una procedura inaccettabile perchè sta cambiando la legge in profondità.”
L’on. Luciano Uras (Misto) ha chiesto votazione dell’emendamento comma per comma, per parti. “Questo è un testo nuovo che tocca e rivede molti articoli della legge sul golf, non è un modo di comportarsi.”
L’Assemblea ha iniziato l’esame dell’emendamento, a partire dal comma 1.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha osservato che “viene cambiata una legge in modo radicale, si modificano parti sostanziali. Ci sarebbe voluta un’altra proposta di legge.” (A.F.)
L’on Gian Valerio Sanna (Pd), rivolgendosi all’on. Franco Meloni, ha detto di saper pesare le parole e di confermare quando dichiarato precedentemente: la maggioranza sta introducendo elementi di illegittimità per fare un provvedimento ad personam.
L’on. Franco Meloni (Riformatori Sardi-Liberaldemocratici) ha replicato all’on. Sanna accusandolo di insultare senza avere riscontri e spiegando che, se non fosse un consigliere regionale, verrebbe querelato e condannato. Sul contenuto dell’emendamento ha detto che si è semplicemente cercato di migliorare la norma senza stravolgimento alcuno.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha contestato la procedura di modificare ben 4 leggi attraverso un emendamento non passato all’esame delle commissioni competenti: se si avalla questo modo, tutto sarà possibile e consentito.
Il capogruppo del Pd on. Giampaolo Diana, rivolgendosi alla presidente Lombardo e contestando l’intervento strutturale e organico su diverse leggi, ha chiesto la sospensione della seduta. Ha suggerito un confronto politico in Aula o, in alternativa, la convocazione dei capigruppo o, ancora, la trasmissione dell’emendamento per l’esame nelle commissioni di merito subito dopo l’imminente loro insediamento.
La presidente Lombardo ha spiegato che il Regolamento è chiaro, che la volontà dell’Aula è sovrana e che l’emendamento è ammissibile perché è stato modificato il titolo del provvedimento.
Il capogruppo del Pd on. Giampaolo Diana ha definito la risposta della presidente Lombardo abbastanza esaustiva ed emblematica rispetto al profilo che la maggioranza ha voluto assumere.
A favore della richiesta di sospensione della seduta, l’on. Chicco Porcu (Pd) ha detto che è un precedente pericoloso intervenire surrettiziamente con cavilli regolamentari, con la modifica del titolo, per legiferare su materie non discusse in commissione. Ha citato, a sostegno della sua tesi, lo Statuto e il Regolamento consiliare, precisando che chiunque governerà potrà usare questo espediente: si sta facendo indebolire la funzione democratica del Consiglio.
L’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) si è espresso contro la proposta dell’on. Diana perché la legge è importante e urgente. Rivolgendosi all’on. Gian Valerio Sanna, ha respinto l’accusa di portare avanti norme volute da committenti esterni. Ha poi invitato i colleghi di maggioranza a ricordare che la Commissione Urbanistica ha lavorato nel merito e a non cadere nell’errore di accogliere proposte della minoranza che potrebbero peggiorar il testo e renderlo inattuabile.
La richiesta di sospensione dei lavori è stata respinta.
La presidente Claudia Lombardo la messo in votazione per parti l’emendamento 262. Il primo comma è stato approvato con 49 sì, 25 no e 3 astensioni.
Sul secondo comma il capogruppo del Misto on. Luciano Uras ha spiegato che la battaglia da loro condotta ha l’obiettivo di restituire al Consiglio, in quanto istituzione, autorevolezza e anche autorità.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha ribadito la sua preoccupazione per il preventivo mancato esame della materia: per questa via si crea un precedente con il quale sistematicamente si possono tagliare le Commissioni
La presidente Lombardo ha detto che il precedente si era creato con l’approvazione della legge sulla riduzione del numero dei consiglieri.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha contestato il modo, secondo lui, scorretto di procedere esprimendo totale disagio e disappunto. Ha ricordato che le commissioni, benché non scadute, non si sono riunite per i problemi in seno alla maggioranza. (MM).

L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha messo l’accento sul fatto che in precedenza si voleva cristallizzare la potenzialità di realizzare nuove strutture a quelle deliberate nel luglio del 2009 dal consiglio federale della Federazione italiana golf. “Siccome non si poteva cambiare il Ppr con legge ordinaria, la maggioranza ha scelto di cambiare la data. Evidentemente c’era una necessità, ma noi restiamo contrari alla personificazione della funzione legislativa.”
L’on. Franco Meloni (Riformatori) ha ribattuto contestando radicalmente la tesi dell’on. Sanna. “Non è così, e risponderò tutte le volte.”
Successivamente l’Assemblea ha proceduto alla votazione del comma 2, che è stato approvato con 47 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astenuti. A seguire, sono stati votati favorevolmente anche i commi 3 e 4, per poi iniziare l’esame del comma 5.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha fatto rilevare una contraddizione nel testo, perché si parla di “tempi ridotti della metà rispetto alla legge 4 del 2009, che però parla solo della revisione biennale del Ppr, che quindi diventerebbe annuale, ma sono tempi impraticabili.”
L’Assemblea ha quindi proceduto alla votazione del comma 5, che è stato approvato. Al termine dello scrutinio è iniziato l’esame della comma 6.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha sottolineato che “questo comma rappresenta una modifica fortemente peggiorativa della legge sul golf, non richiedendo più la presenza di strutture alberghiere nel raggio di 10 km dai campi ma restringendo l’area ad un solo chilometro, con una operazione più modesta e di corto respiro”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha manifestato “profondo disagio, perché il tema affrontato è importante ma così diventa solo il pretesto di nuove volumetrie, ci vuole una riflessione seria.”
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha detto che “si vuole intervenire sulla densità alberghiera al servizio delle strutture golfistiche cancellando ogni competitività, che invece ci sarebbe stata nella previsione originaria dei 10 km dall’impianto.”
L’on. Franco Cuccureddu (Misto) ha espresso una valutazione diversa dai colleghi: “casomai così la legge recupera una vera valenza turistica anziché solo immobiliare.”
L’on. Franco Meloni (Riformatori), rivolto all’on. Gian Valerio Sanna, lo ha invitato a chiarire con riferimenti precisi le sue velate accuse. Per quanto riguarda le osservazioni dell’on.Porcu ha detto di condividerle in parte ma, essendo il testo frutto di un accordo di maggioranza, lo voterà. L’on. Meloni ha infine contestato che l’emendamento in esame costituisca una modifica radicale della legge.
L’on. Luciano Uras (Misto) ha affermato che quella che per l’on. Meloni “è solo manutenzione legislativa è, in se, apprezzabile ma non è questo il modo. Il problema è che, con questo strumento, si sta intervenendo su quattro leggi diverse ed è una procedura inammissibile anche perché rende le diverse disposizioni incomprensibili e inapplicabili.”
Successivamente è stato messo in votazione il comma 6, che è stato approvato con 48 voti favorevoli, 27 contrari e 3 astenuti. L’Assemblea ha poi approvato anche i comma 7 e 8, avviato quindi l’esame del comma 9.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha osservato che nel testo “ci sono riferimenti a delibere di giunta che però potrebbero essere modificate ma il compito del consiglio è quello di fare le leggi. In questo comma, piuttosto, c’è davvero di tutto, è quattro volte il testo originario con cose molto delicate, è il cuore della legge.”
La Presidente Lombardo ha chiarito che il comma in esame tratta questioni di procedura e, per questa ragione, è impossibile la votazione per parti.
Successivamente è stato messo in votazione il comma 9, che è stato approvato con 47 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astenuti. E’stata avviata la discussione del comma 10.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha lamentato che l’aula vive “una situazione di grave confusione, un precedente di cui ci pentiremo. E’vero che i comitati provinciali del Coni spariranno ma cancellare anche il presidente regionale dalla commissione di valutazione sui progetti degli impianti golfistici, è sbagliato perchè il suo ruolo potrebbe essere importante sia la per sinergia con le comunità locali che per la promozione pratica sportiva.”
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha tenuto a precisare che “le delibere sono valide con i voti di quattro direttori generali di Assessorati più due esperti; praticamente la giunta può fare quello che le pare, al riparo da qualunque giudizio di merito. E’un grave deficit di trasparenza e competenza.”
L’on. Luciano Uras (Misto) ha detto che cancellerebbe tutte le commissioni; “sono coperture soprattutto quando sono composte da dirigenti nominati fiduciariamente dagli Assessori”.
L’on. Franco Meloni (Riformatori) si è detto “d’accordo con Porcu per inserire la figura del presidente regionale del Coni. Il maxi-emendamento, tuttavia, è stato discusso ed approvato in commissione ed è proprio lì che si è deciso di fare un emendamento di sintesi. Non c’è stata nessuna scorciatoia.”
Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Cossa.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha rilevato che nella cosiddetta legge sul golf “lo stesso golf non è trattato come attività sportiva, tanto è vero che nella legge si fa riferimento al turismo golfistico. Alla fine si realizzeranno solo le ville e non si farà nemmeno un campo.”
L’on. Adriano Salis (Idv) ha affermato che “quando si eliminano i rappresentanti dal mondo sportivo dalla commissione di valutazione viene qualche dubbio e, al comma successivo, viene per giunta sterilizzato il ruolo degli esperti nella valutazione dei progetti. Se tutto viene lasciato ai quattro direttori generali degli Assessorati il sospetto della gestione personalistica viene anche al più ingenuo degli uomini”.
Successivamente, l’Assemblea ha proceduto alla votazione del comma 11, che è stato approvato, assieme ad un emendamento orale dell’on. Franco Meloni, che prevede la reintroduzione del presidente regionale del Coni nella commissione per la valutazione dei progetti riguardanti gli impianti golfistici. (A.F.)
Sull’art. 3 (Entrata in vigore) l’on. Paolo Maninchedda (Ps d’Az) ha spiegato che con l’approvazione dell’art. 1 opties è stato dato il via libera all’unica norma che consentirà gli ampliamenti volumetrici anche a chi ha commesso abusi edilizi. Si tratta di una deformazione che va contro lo spirito del provvedimento. Inoltre, l’esponente sardista ha aggiunto che la norma viola il Codice Urbani in materia di autorizzazione paesaggistica al punto da essere totalmente inapplicabile. L’on. Maninchedda ha richiamato l’art. 89 del Regolamento consiliare affinché si cassi quanto c’è di contraddittorio in sede di coordinamento finale della legge. Ha annunciato di voler subordinare a questo il suo personale voto finale.
L’on. Felice Contu (Udc-Fli), ricordando i contenuti dell’art. 89 del Regolamento, ha chiesto un chiarimento sul tipo di abusi richiamati dall’on. Maninchedda. Se sono non sanati, ha spiegato, si è dichiarato d’accordo a che non si concedano premialità, ma cosa diversa è se si fa riferimento a situazioni regolarizzate.
La presidente Claudia Lombardo ha spiegato che le procedure previste dall’art. 89 possono essere attivate prima della votazione conclusiva, quindi dopo quella sull’art. 3.
Il capogruppo del Misto on. Luciano Uras ha detto che, se gli sarà possibile, nella prossima legislatura si farà carico di cancellare la legge dall’ordinamento della Regione Autonoma della Sardegna, ma che per adesso la rispetterà e la farà rispettare. L’on. Uras ha spiegato il suo richiamo con il fatto che tante altre norme vanno applicate, rivolgendosi al presidente della Giunta Cappellacci e agli assessori degli Enti Locali Rassu e del Lavoro Liori. Si è poi dichiarato d’accordo con l’on. Maninchedda: chi ha illegalmente beneficiato di cubature rese legittime sulla base di un provvedimento di condono non può avere ulteriori cubature.
Il vicepresidente Michele Cossa ha dato la parola all’on. Cesare Moriconi (Pd) che ha criticato la maggioranza per la sua insussistenza nella risoluzione dei problemi e per i modi utilizzati per ottenere i risultati. Ricordando che è stata smentita la filosofia originaria del Piano casa, quella della “stanza in più”, il consigliere del Pd ha detto che ci sarà il superamento delle norme urbanistiche vigenti per favorire chi ha di più e non chi ha di meno. Per l’on. Moriconi si è preferita la deroga alla regola con un Piano che, in realtà, si occupa di tutto tranne di chi il problema della casa ce l’ha veramente.
L’on. Renato Soru (Pd) ha ricordato le motivazioni dei tanti no, espressi dalla Giunta che presiedeva nella passata legislatura, in materia di governo del territorio. Ha fatto riferimento ai mutamenti climatici e al Piano di assetto idrogeologico mai approvato, rilevando l’assenza di un’adeguata riflessione. L’on. Soru ha ribadito la contrarietà ad una legge che è finalizzata alla cancellazione del Piano paesaggistico regionale, perché stabilisce deroghe, perché resuscita le lottizzazioni nelle zone turistiche, perché non favorisce la destinazione produttiva dei terreni agricoli a vantaggio del residenziale. L’esponente del Pd ha aggiunto che non migliorerà l’offerta turistica sarda, a maggior ragione quando si consentirà la nascita di “favelas”, con strutture mobili nei punti più belli della costa. (MM)
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha ribadito la posizione fortemente contraria del suo gruppo su questa legge “che, rispetto a due anni fa, è stata molto peggiorata, anche per gli accenti demagogici e populisti che hanno creato ad arte, nei cittadini, un domanda di nuove costruzioni, propagandisticamente definita come l’opportunità per la famiglia di migliorare la propria abitazione, che prima non c’era. Si è cinicamente approfittato di questo argomento per introdurre nella legge concetti molto pericolosi, attraverso lo stravolgimento della pianificazione urbanistica dei comuni e l’affermazione di un modello di sviluppo basato soltanto sulle volumetrie, apparentemente più facile di altri in termini di guadagno e di profitto. Ci sarà molto da lavorare per recuperare nella coscienza delle persone l’importanza delle politiche di governo del territorio e soprattutto per recuperare il gravissimo danno all’ambiente ed al paesaggio della nostra isola”.
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha sottolineato che la discussione maturata in questi giorni lascia aperte alcune questioni. Fra “le ferite non rimarginate, la mancata modifica dell’art.1opties che ammette alle premialità volumetriche i cittadini con una semplice richiesta di sanatoria in corso, a prescindere dall’esito della domanda”. E’un aspetto morale gravissimo che mi ferisce, ha proseguito Campus, “oltre all’aspetto giuridico che si pone se la sanatoria viene legata e lo stesso ragionamento dovrebbe valere in caso di accertamenti di conformità. Se le due richieste venissero respinte, ci dovrebbe essere una ordinanza di demolizione che lascerebbe in vita soltanto l’ampliamento del fabbricato. In maggioranza si era deciso di eliminare questi passaggi con un emendamento, ma poi le cose sono andate diversamente. Poi, fra altre cose poco compatibili con la mia costruzione morale, i sottotetti da riclassificare come abitabili ed i seminterrati (senza luce ne aria) sui quali si doveva intervenire in senso migliorativo. Come possiamo rivolgerci ai cittadini dopo quello è successo in passato in Sardegna e oggi nella penisola?”. Questo però non giustifica, ha concluso l’on. Campus, “il tanto peggio tanto meglio dell’opposizione, che voleva raggiungere solo risultati politici e non migliorare il testo. Auspico comunque l’approvazione della proposta dell’on. Maninchedda.”
L’on. Adriano Salis (Idv) ha richiamato l’attenzione dell’Aula sul fatto che “mentre qui si approva il piano casa-tre il Presidente del consiglio dei Ministri, che ne è stato in qualche modo l’ideatore, annuncia le sue dimissioni”. Nel merito, ha evidenziato l’on. Salis, “parti della stessa maggioranza si stanno rendendo conto degli errori, o meglio degli orrori, contenuti nel testo, a cominciare dall’ammissibilità alle agevolazioni per quanti hanno presentato domanda di sanatoria. E’ devastante, solo a Cagliari ci sono circa 8000 procedimenti pendenti di altrettanti cittadini che, teoricamente, potrebbero utilizzare questa legge. E’ auspicabile, come già accaduto per il Lazio, che questa legge sia impugnata dal governo o bocciata dal tribunale amministrativo. Anche perché in tal modo sarà possibile limitare i gravi danni ambientali per la Sardegna che sicuramente sarebbero stati provocati dalla sua applicazione sia nelle città che nelle aree più sensibili del territorio regionale. Rispetto ad uno scenario così negativo, è però importante che le modifiche al Ppr siano definite dal Consiglio regionale”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) si è rivolto nuovamente al Presidente della Regione “per sollecitare un chiarimento sulla vicenda delle sue annunciate dimissioni”. Sulla legge ormai in via di approvazione, l’on. Diana si è chiesto “se la sua qualità e la sua portata riformista e autonomistica consistano negli interventi nella fascia dei 300 metri e nelle premialità estese agli abusivi conclamati. In Sardegna, peraltro, nessuno crede che sia uno strumento adatto a rilanciare il settore edilizio; né l’associazione dei costruttori aderente a Confindustria né la Confartigianato. Sarebbe interessante, sotto questo profilo, conoscere l’opinione del Presidente della Regione”. Sulle tesi esposte dall’on. Campus, infine, il capogruppo del Pd ha precisato che “nessuno ha mai messo in dubbio la diversità di argomenti, di sensibilità, di visione generale dei problemi. Tanto è vero che lui voterà a favore e noi no”. (A.F.)
L’art. 3 è stato approvato.
La presidente Claudia Lombardo ha richiamato la proposta dell’on. Maninchedda che chiedeva la revisione dell’art. 1 opties segnalando che gli uffici hanno verificato la sua inapplicabilità. Ha spiegato che, in via del tutto eccezionale e con l’unanimità dell’Aula, il richiamo all’art. 89 del Regolamento consiliare potrebbe essere accolto benché normalmente si debba fare riferimento ad emendamenti e non all’articolo.
L’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha ritenuto accoglibile la proposta che è stata approvata.
Il capogruppo dell’Udc-.Fli on. Giulio Steri ha chiesto che venga chiarito il contenuto dell’emendamento approvato n. 79 per evitare che sia equivocabile in materia di rivisitazione del Ppr.
Il capogruppo dell’Idv on. Adriano Salis ha ricordato che, pur capendone le motivazioni, le procedure seguite sono assolutamente eccezionali.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha dichiarato di essere favorevole in quanto la ratio è quella di richiamare essenzialmente le revisioni di ragionevole evidenza.
La proposta Steri è stata accolta. Dopo una breve sospensione richiesta dal capogruppo del Pdl on. Mario Diana, la seduta è ripresa con le dichiarazioni di voto conclusive.
Per l’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) si approva una buona legge che risponde alle esigenze di tanti sardi e non di pochi committenti. Ricordando le 17.000 pratiche avviate con il Piano casa, ha aggiunto che negli ultimi giorni le domande sono raddoppiate, tutte per piccoli interventi non speculativi che consumano il territorio.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), annunciando il voto contrario, ha espresso l’auspicio che il Consiglio regionale possa subito discutere “per 34 giorni” qualcosa di diverso che abbia la concretezza di cambiare l’ordine dell’andamento sociale sardo in declino. Sul provvedimento ha aggiunto che non disegna prospettive di sviluppo e non premia chi ha rispettato la legge. (MM)

L’on. Carlo Sechi (Misto) ha affermato di provare “tanta vergogna per una legge che, nonostante il titolo che prometteva sviluppo e occupazione, ha pensato solo al consumo del territorio ed all’aggressione all’ambiente ed al paesaggio. Sviluppo e occupazione non ce ne saranno, come dicono tutti i dati. Forse arriverà qualche illusione per qualcuno, e magari sarà favorito qualche abuso edilizio. Molte nefandezze in Sardegna sono state commesse in nome di questo falso modello di sviluppo: questo è l’ultimo anello della catena. Ora è arrivato il momento di parlare d’altro, di ciò di cui hanno veramente bisogno i Sardi”. (A.F.)

Per dichiarazione di voto è poi intervenuto l’on. Salis (Idv) che ha letto l’art.1 del manifesto nazionale delle associazioni “Stop al consumo del territorio”. Voglio che rimanga agli atti questo Manifesto - ha detto il capogruppo dell’Italia dei Valori – e che si capisca la differenza con questa legge che punta, invece, esclusivamente alla devastazione del territorio.

L’on. Lotto (Pd) ha detto che questa legge non è condivisibile perché è contraddittoria, peggiorativa della 4, ininfluente sull’economia, dannosa perché promuove la deregulation paesaggistica. Per discutere questa legge si è impiegato tantissimo tempo e alla fine si è deciso di tener conto delle esigenze delle singole imprese o di singoli cittadini. Per Lotto la maggioranza si deve assumere la responsabilità politica dell’approvazione di questa legge.

L’on. Ladu (Pdl), dichiarando il suo voto a favore, ha detto che questa è una legge importante ed è migliorativa rispetto alla legge 4 del 2009. Questa legge darà risposte importarti ed è una legge molto attesa perché darà una boccata d’ossigeno all’economia della Sardegna.

L’on. Ben Amara (Misto) annunciando il voto contrario ha detto che in questa legge manca una proposta politica di indirizzo.

L’on. Stochino (Pdl) ha detto che il suo voto sarà favorevole. Questa legge costituirà una leva favorevole per il rilancio del settore dell’edilizia. Non è vero che questa legge favorirà l’uso indiscriminato del territorio.

L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha definito la legge “essenzialmente negativa ma c’è di tutto e di più anche se, nella pochezza delle leggi sulla casa, questo sarà un bicchiere d’acqua, che molti stanno aspettando. Però sul piano politico è come se avessimo detto: da una certa data fino ad un’altra si può rubare, chi ha molto rubi molto, chi ha poco rubi poco. Sui sottotetti si può ragionare ma non si possono legittimare situazioni non sanabili. Sui seminterrati non c’è nemmeno la differenza con l’interrato; saremo sommersi dalla richiesta di circolari interpretative provenienti dalle stesse amministrazioni locali. In definitiva, la legge avrà effetti ma proprio dove gli effetti saranno molto pericolosi, cioè nelle coste e nelle zone agricole. Nei piccoli paesi, infatti, ci sono infatti pochissime domande.”
L’on. Claudia Zonceheddu (Misto) ha sottolineato che con questa legge “si passa dalla visione urbanistica moderna allo standard dell’urbanistica speculativa che mescola metri cubi con metri quadri, declassando la stessa urbanistica ad una questione di estimo, non certo adatta ad una classe politica lungimirante ma piuttosto ad una che ci riporta indietro di 50 quanto l’ambiente veniva considerato un bene inesauribile. La situazione di degrado politico e culturale è la spia del degrado ambientale. Occorre una inversione di tendenza che passa dal ripensamento del rapporto fra uomo e natura, necessario per limitare le catastrofi naturali e consentirci la sopravvivenza alimentare”.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha definito la legge “strabica, che mette assieme tutto ed il contrario di tutto. Dovrebbe consumare meno territorio e poi ha maglie che si allargano sul lotto minimo, le coste, le città. Verrà ricordata per le minacce di dimissioni del Presidente della Regione, per la maggioranza confusa ed incapace di portare avanti qualunque riforma mentre il governo nazionale non c’è più. Il Presidente, in particolare, ha perso l’occasione per una uscita di scena dignitosa: ora valuti se ha i numeri altrimenti scelga di lasciare”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha ribadito il voto contrario del gruppo “per due ragioni: è un inganno e un attentato. Un inganno ai cittadini che hanno pensato bene del centro destra ed è un inganno anche al sistema delle imprese perché non rimette in moto lo sviluppo. E’ un attentato che mette a rischio la sicurezza dei cittadini che saranno autorizzati a derogare su tutto; almeno su questo poteva e doveva esserci un ripensamento. Avete preferito pagare alcune cambiali in scadenza, inaugurando definitivamente la stagione del malgoverno, attraverso la de regolamentazione”.
L’Assemblea ha quindi proceduto alla votazione finale della legge che è stata approvata con 48 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astenuti.
Si è poi passati ad un altro punto all’ordine del giorno, relativo all’esame dei Rendiconti generale della Regione riguardanti gli esercizi 2007, 2008 e 2009, che sono stati approvati.
Intervenendo per dichiarazione di voto sull’art.2 del rendiconto 2008, l’on. Luciano Uras (Misto) ha dichiarato di aver votato contro i rendiconti 2007 e 2008 perché “sono anni che il Consiglio approva leggi finanziarie che non corrispondono alla realtà, nemmeno a quella contabile. La prima operazione di moralità che questo Consiglio deve fare è portare i propri conti a verità. Quest’anno siamo stati tenuti all’oscuro dei risultati della vertenza entrate e dell’incidenza della manovre del governo nazionale sui nostri bilanci e non sappiamo ancora niente della finanziaria del prossimo anno. Non voterò più bilanci falsi. Smettiamo di prendere in giro raccontando all’esterno di miliardate di euro che non avremo mai. Che almeno i sardi conoscano il poco che abbiamo e sappiano come lo spendiamo. Il Consiglio, poi, non c’entra niente perché fa tutto la giunta con gli Assessorati e la burocrazia di nomina fiduciaria sempre pronta ad assecondare la politica”.

Terminato l’ordine del giorno, la Presidente Lombardo ha sospeso la seduta annunciando che l’Assemblea sarà riconvocata a domicilio e che, per domani alle 17.00, sono convocate le commissioni per l’elezione dei nuovi presidenti.
(A.F.)