CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 275 del 28 ottobre 2011
------------------------------------
Esame del disegno di legge 265/A (Giunta regionale)-Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009 n°4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno all’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica – Modifiche alle legge regionale 12 agosto 1998 n°28 (Norme per l’esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l’articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n°480, e delegate con l’articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n° 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n°22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive).
Cagliari, 28 ottobre 2011 – La seduta è stata aperta dal vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno e, dopo una breve sospensione, la presidente Claudia Lombardo ha messo in votazione l’articolo 1 quinquies.
Per dichiarazione di voto l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha spiegato che, con la soppressione del termine “primaria” si ha l’obiettivo di comprendere tra i destinatari delle agevolazioni tutti i proprietari che hanno già beneficiato di incentivi pubblici. Ha poi detto che la maggioranza non ha un’idea precisa per lo sviluppo della Sardegna tanto da non rendersi conto degli effetti distruttivi che scaturiranno dalla proposta in esame.
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha espresso alcune perplessità sul contenuto dell’articolo e ha chiesto di capire quale sia la motivazione che spinge a cancellare la parola “primaria” dal primo comma dell’art. 4 del Piano casa.
L’on. Renato Soru (Pd) ha annunciato voto contrario perché si causerà un gravissimo danno per l’isola e perché la legge manifesta un’assenza di idee per il futuro. L’unico obiettivo della maggioranza, ha aggiunto, è la totale liberalizzazione delle attività edilizie contro ogni buonsenso e contro la volontà delle amministrazioni comunali.
Il capogruppo del Pd on. Giampaolo Diana ha ribadito che il centrosinistra sta facendo un’opposizione costruttiva e di merito. Nello specifico, ha chiesto chiarimenti su quale sia l’energia primaria alla quale si fa riferimento nell’articolo, relativamente agli incrementi volumetrici ammissibili negli immobili nella fascia costiera entro i 300 metri dal mare (150 metri nelle isole minori) qualora sia garantito il risparmio energetico.
L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha contestato il disegno di legge perché tutto fa tranne che venire incontro a quanto annunciato nel titolo. Non c’è l’auspicato miglioramento dello strumento normativo a favore dei comuni e dei cittadini, non si rende la legge 4 del 2009 coerente con i principi della tutela del territorio e della salvaguardia del paesaggio.
Il capogruppo del Misto on. Luciano Uras ha definito la legge una “indecenza” perché giustifica la totale illegalità esistente in Sardegna sul piano urbanistico e paesaggistico. Rivolgendosi poi all’assessore degli Enti Locali on. Nicolò Rassu, gli ha rinnovato l’invito a nominare un commissario ad acta nella vicenda del mancato rinnovo contrattuale dei precari nei Centri Servizi per il Lavoro della Provincia di Sassari. “Se siete complici di qualche accordo perché venga salvato il personale assunto clientelarmente – ha accusato l’on. Uras nella veste di presidente della Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali – di questa vicenda lasceremo traccia da tutte le parti”.
L’on. Angelo Francesco Cuccureddu (Misto) ha annunciato il voto favorevole pur ritenendo eccessivo l’uso di un articolo per eliminare un aggettivo. Rivolgendosi all’on. Soru, ha spiegato che la Sardegna ha saputo creare un modello di sviluppo turistico sostenibile ed esportabile specificato nel decalogo della cosiddetta Carta di Castelsardo sottoscritta da 500 città.
L’on. Tarcisio Agus (Pd) ha definito “inutile” l’articolo 1 quinquies chiedendosi quale sia l’energia primaria di un immobile, ricordando che il risparmio si può garantire in parecchi modi e ammettendo, eventualmente, gli interventi solo quando si prevedano per strutture alberghiere obsolete. (MM)
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha lamentato la difficoltà “di discutere l’articolo inutile di una brutta legge, forse utile solo per far trascorrere altre due ore di dibattito sul testo complessivo del provvedimento. La nostra battaglia politica resta fortemente ancorata sui contenuti del testo, che a nostro giudizio non merita assolutamente di essere approvato”.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha rilevato che “nonostante la nostra contrarietà alla legge, abbiamo dato segnali di disponibilità al dialogo, che la maggioranza ha recepito in modo episodico. Tuttavia, più ci addentriamo nel testo, più ci rendiamo conto che si tratta di una legge orribile per il territorio della Sardegna. Non ci sono risposte agli interessi più autentici dei sardi, c’è solo la volontà di smantellare le norme esistenti per dare vita ad una giungla edilizia. Nello specifico l’articolo si riferisce all’efficienza energetica, ma la premialità è indirizzata solo all’ aumento delle volumetrie.”
L’on. Giulio Steri (Udc-Fli) ha sottolineato che, ancora una volta, emerge che “l’opposizione fa una battaglia soltanto ideologica; quando invece si è saputo privilegiare il merito delle questioni, è stato possibile individuare soluzioni comuni. E’opportuno, sul piano generale, superare al più presto possibile questa fase ed avviare in tempi rapidissimi l’esame della finanziaria perché il tempo stringe.”
L’on. Antonio Solinas (Pd), rivolto al collega Steri, ha detto che “se ci si convincesse della necessità di cancellare una parola, ne guadagnerebbe la produttività del nostro dibattito. Siamo anche noi d’accordo sul fatto che le emergenze siano altre rispetto al cosiddetto Piano casa. Nello specifico cancellare il riferimento all’energia forse vuol dire, semplicemente, che i destinatari del provvedimento lo considerano un inutile impiccio”. Cita poi il poeta Andrea Zanzotto riprendendo i suoi versi ispirati ai pericoli che corre il paesaggio: dopo i campi di sterminio, lo sterminio dei campi, aggiungendo che quello di tutelare l’ambiente è il vero problema della Sardegna.
L’on. Angelo Stochino (Pdl), nel ribadire il suo voto favorevole, ha osservato che “forse qualche mio emendamento, poi ritirato, avrebbe chiarito meglio la portata del provvedimento. Nella legge 4 del 2009 c’era un riferimento alla riduzione del fabbisogno di energia, ed il termine energia primaria esprime il potenziale energetico di un certo fabbricato alimentato da fonti non rinnovabili senza conversioni e processi di trasformazione. A parità di volumi urbanistici, in altre parole, l’installazione di co generatori assicura maggiore rendimento e grande risparmio.”
Messo in votazione l’art.1/quinquies della legge è stato approvato (favorevoli 35, contrari 22, astenuti 2).
L’Assemblea è quindi passata all’esame dell’emendamento n°215.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha ripreso quella parte del Piano casa che parla di promuovere il rinnovamento del patrimonio edilizio attraverso i soliti premi volumetrici per affermare, “a prescindere dal fatto che si tratta di un annuncio senza che si mettano a disposizione le risorse necessarie, dalla legge manca ogni riferimento al patrimonio pubblico che, invece, dalle scuole agli uffici, avrebbe bisogno di interventi di grandissima portata. Ma la maggioranza ha a cuore solo gli speculatori edilizi.”
L’on. Luciano Uras (Misto) ha detto che, in determinate condizioni, risulta difficile “tentare di fare un ragionamento su una legge povera che non rilancerà mai l’economia ed è profondamente devastante sotto il profilo culturale, soprattutto perché disegna uno scenario futuro del tutto insostenibile né desiderabile. Dobbiamo invece salvare il pianeta, anche attraverso la riduzione della pressione antropica che si è realizzata in modo particolarmente pesante in alcune zone, come la Sardegna.”
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha ribadito che “la nostra volontà è quella di cancellare del tutto il Piano casa, altro che riscriverne molte parti come ha voluto fare la maggioranza. Non si capisce, in particolare, perché a fronte di un progetto di demolizione ricostruzione, che in se potrebbe essere giustificato, ci debba essere anche il premio volumetrico.”
L’on. Renato Soru (Pd) ha dichiarato che “dietro le belle parole ci sono le peggiori intenzioni: si dice demolizione e ricostruzione ma c’è un aumento enorme di cubature fuori da ogni strumento urbanistico, da ogni regola, da ogni senso della misura. Cosa succederà ai nostri paesi e alle nostre città, che hanno speso tempo e danaro per fare la programmazione urbanistica sul loro territorio? Che impatto avrà tutto questo sul sistema dei sottoservizi, sugli standard urbanistici come strade, aree verdi, illuminazione, parcheggi, mobilità e raccolta dei rifiuti? Nessuno si è preso la briga di calcolarlo ma è un problema fondamentale per la qualità della vita nelle città.”
(A.F.)
La presidente Lombardo ha dato, quindi la parola, all’on. Tarcisio Agus (Pd) che, annunciando il suo voto favorevole all’emendamento, ha ribadito la richiesta all’assessore Rassu di avere qualche dato preciso sui risultati e gli sviluppi avuti grazie al Piano casa in questi due anni. L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha affermato: “Voterò a favore dell’emendamento 215 perché si tratta di tentare di eliminare una dichiarazione di guerra al territorio”. E ha aggiunto che la maggioranza non ha buon senso, perché “propone questa legge per vincere una battaglia contro la crisi economica dichiarando guerra al territorio”. L’on. Barracciu ha ritenuto quello della maggioranza un modo folle di agire che non darà i suoi frutti, sostenendo che a due anni dall’entrata in vigore della legge i dati sono negativi. L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha dichiarato il suo voto favorevole “perché non sono pregiudizialmente contrario a un’idea che promuove il rinnovamento del patrimonio edilizio ma lo sono nel momento in cui si scavalcano i Comuni”. L’esponente dell’opposizione ha esortato la maggioranza a fornire i dati sui risultati ottenuti dalla legge 4 del 2009 e quali siano state le problematiche incontrate.
Favorevole all’emendamento 215 anche l’on. Antonio Solinas (Pd) che ha giudicato negativa la scelta di promuovere il settore turistico sardo aumentando le volumetrie degli alberghi che stanno entro i 300 metri dal mare. E giudicando negativo questo tipo di utilizzo del territorio con tutte le conseguenze che potrà portare, l’on. Solinas ha esortato tutti a riflettere anche alla luce delle ultime calamità naturali che si sono abbattute sulla popolazione italiana. L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha affermato: “Sono favorevole all’emendamento 215 anche se stiamo entrando nella parte meno selvaggia della legge”. Per l’on. Cugusi “è sbagliato calare dall’alto le norme urbanistiche calpestando i comuni. C’è già un decreto, il DL 70 del 2011, che prevede che la Regione possa dare indicazioni ai comuni sulle demolizioni e ricostruzioni. La Regione deve dare ai Comuni però solo una legge cornice perché soltanto le Amministrazioni locali conoscono nel dettaglio le problematiche del territorio che governano”.
Favorevole all’emendamento anche l’on. Franco Sabatini (Pd): “Credo che la nostra opposizione non sia inutile, ma sia una posizione a difesa di alcuni principi fondamentali come il paesaggio. Per noi resta un principio estremamente importante per l’economia della nostra Regione”. L’on. Mario Bruno (Pd) ha espresso voto favorevole perché, pur riconoscendo che l’articolo 5 non è l’articolo peggiore della legge, si continua a utilizzare la deroga agli indici di edificabilità e si continua ad andare contro la pianificazione comunale. L’on. Bruno ha citato le gravi problematiche che vive Alghero con la presenza di circa 15mila seconde case che rischiano di mandare in tilt la città e non consentono al Comune di adeguare i servizi cittadini. “E’ una legge per i costruttori, non per i sardi”, ha concluso il consigliere del Pd. Si è detto d’accordo con l’on. Steri sull’importanza di chiudere velocemente l’esame del Piano Casa 3 per affrontare celermente i gravi problemi che attanagliano la Sardegna. L’on. Giampaolo Diana (capogruppo del Pd) ha fatto la sua proposta alla maggioranza: “Sono certo che questa legge non rilancia l’attività edilizio, non aiuta il settore turistico e non si muovono nella direzione di chi non ha una casa. Se la maggioranza vuole collaborare voti con noi questo emendamento si aprirà un capitolo nuovo”. (E.L.N.)
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha detto che si discute una legge orribile che aggraverà i problemi dei sardi. La parte, che consente demolizioni e ricostruzioni con una premialità volumetrica fino al 35%, non tiene conto dei cosiddetti volumi tecnici frutto delle capacità affinate dei progettisti di oggi e servirà solo a distruggere il meglio del costruito nell’isola che risale agli anni ’60 e ’70. Per l’on. Sechi sarà un danno per l’offerta turistica in difficoltà non per carenza di spazi, ma per basso livello di promozione.
L’on. Marco Espa (Pd) si è chiesto che effetti possa avere il comma 1 dell’art. 5 della legge 4/2009 che si vuole abrogare. Non si comprende quale sarà il ruolo dei comuni. Di sicuro deve essere cassata qualunque iniziativa che non preveda il coinvolgimento anche tecnico delle comunità locali.
L’on. Giuseppe Luigi Cucca (Pd) ha definito singolare il fatto che negli interventi di demolizione e ricostruzione gli unici immobili a non essere considerati sono quelli pubblici. Sono tante le strutture che avrebbero bisogno di una ristrutturazione ma la loro esclusione, ha concluso, fa capire quale sia l’effettiva ratio della legge.
L’on. Cesare Moriconi (Pd) è tornato sul tema delle premialità volumetriche concesse in cambio di interventi che determinano consumi energetici di almeno il 10%. Spiegando che l’obiettivo si può raggiungere con uno sforzo minimo, ha chiesto che, invece, si pensi a favorire il risparmio energetico primario, ad esempio favorendo la sostituzione degli impianti termici.
La presidente Claudia Lombardo ha messo in votazione l’emendamento 215 che è stato respinto con 33 no, 21 sì e 2 astensioni.
Sull’emendamento 216 l’on. Gian Valerio Sanna (Pd), chiedendo la soppressione del comma 2 dell’art 5 del Piano casa, ha rimarcato la contraddizione tra gli interventi previsti perchè alcuni sono più convenienti di altri. Di fatto si rende più conveniente demolire e ricostruire piuttosto che ristrutturare perché i beneficiari godranno di una volumetria aggiuntiva maggiore.
Il capogruppo del Misto on. Luciano Uras ha criticato la norma in esame per l’uso di terminologie fantasiose che non cancellano la differente visione che gli schieramenti hanno in materia urbanistica. L’opposizione, ha spiegato, punta a garantire città funzionali per i cittadini e una società sarda capace di svilupparsi con regole certe per tutti.
Il vicepresidente del Consiglio Michele Cossa ha dato la parola all’on. Renato Soru (Pd). Per l’ex presidente della Regione il centrodestra contraddice le parole con i fatti. Parte da una premessa giusta, quella di promuovere il rinnovamento edilizio, che nel Ppr avviene favorendo riuso e ristrutturazioni, salvo poi inserire premi di cubatura fino al 35% per consumare più territorio nelle aree già sovraffollate.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha contestato la volontà della maggioranza di mettere in discussione la programmazione urbanistica comunale, in particolare gli standard minimi che garantiscono la vivibilità. Piuttosto, ha suggerito, si pensi a incentivare gli interventi finanziariamente e non con aumenti di volumetria. (MM)
L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha ricordato che “nel tanto criticato Ppr c’è il 67% di premialità. Nessuno l’ha utilizzato, ma è norma intelligente perché collocata sotto il controllo dell’amministrazione pubblica. Le volumetrie, insomma, non sono un tabù ma a certe condizioni: sarebbe stato meglio concederle in cambio di standard urbanistici comuni, (cosa che in linguaggio tecnico si chiama perequazione) e fra l’altro scatta dopo la certificazione di fabbisogno di volumetrie. E’un meccanismo che si adatta molto bene alle zone di espansione, magari collocate in aree esterne alla zona urbana e degradate”.
L’on. Angelo Stochino (Pdl) ha rivolto all’Assemblea un appello a “ritrovare senso di responsabilità approvando questa legge e andando oltre. Nel merito del provvedimento, è vero che il 10% di bonus per misure di risparmio energetico è davvero poco ma, siccome non abbiamo scheletri nell’armadio, può essere portato fino al 30% (con un emendamento orale) dato che anche sul piano tecnico occorre rispettare le normative nazionali e classificare gli edifici in un certo modo dal punto di vista energetico”.
L’on. Tarcisio Agus (Pd) ha evidenziato che “apparentemente l’articolo propone opportunità interessanti ma, nel concreto, le buone intenzioni evaporano ben presto. Forse c’è stato un taglia e cuci che ha determinato la bassa qualità del testo e la evidente contraddittorietà di molte sue parti. Anche per queste ragioni, la legge stravolge l’assetto architettonico delle città.”
L’on. Daniele Cocco (Idv) ha voluto richiamare l’attenzione dell’Aula sulla complessa vicenda dei lavoratori del Csl (Centro servizi per il lavoro) di Sassari “finiti sulla strada, nonostante una legge regionale, l’impegno della commissione d’inchiesta del consiglio, e l’atteggiamento incomprensibile della Provincia di Sassari, che ha ricevuto fondi della Regione ma non li utilizza”. Per quanto riguarda la legge, l’on. Cocco ha auspicato “un momento di sintesi.”
L’on. Marco Espa (Pd), soffermandosi sull’importanza del risparmio energetico, ha ricordato una proposta di legge, presentata assieme al collega Gian Valerio Sanna, con cui si prevede la messa in sicurezza delle zone a rischio idro - geologico, anche attraverso l’abbattimento degli edifici collocati i fabbricati in zona pericolosa e la concessione di una premialità per la ricostruzione da un’altra parte. Questo è comunque altro rispetto alle deroghe generalizzate e, semmai, l’esempio di come si possano concedere aumenti volumetrici anche per scopi positivi.”
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha osservato che, in base all’andamento del dibattito, risulta “difficile capire se c’è una maggioranza che si esprime in un certo modo unitariamente o se quando manifesta alcune disponibilità rappresenta solo certe sue componenti. Sui tempi della discussione, ha avvertito che per concludere l’esame della legge ci vorranno almeno 60 ore; vorrei evitare, siccome sono d’accordo col collega Steri che sarebbe meglio occuparsi di altro, non vorrei che il prossimo 11 novembre, in occasione della manifestazione dei sindacati, fossimo ancora alle prese con questa legge”. Ha chiesto infine alla maggioranza di “fare una proposta votando alcuni emendamenti dell’opposizione, a partire da questo”.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha affermato che “le uniche demolizioni che ci auguriamo senza ricostruzioni sono le tende dei lavoratori Csl di piazza d’Italia. Venendo all’articolo è il più orribile di una legge orribile, intriso di falsità. Come si può introdurre, se non sapendo che non sarà mai rispettata, la condizione che nella costruzione vanga migliorata la qualità architettonica quando siamo circondati da scempi inguardabili?”
L’on. Gavino Manca (Pd) ha scelto di tornare sul discorso che la legge “premia chi ha commesso il reato di abuso edilizio ed ha sanato, concedendo a questi cittadini le stesse opportunità di quanti hanno sempre rispettato la legge. Nel panorama della legislazione regionale, questo problema è stato affrontato operando una distinzione precisa, nel senso di escludere dai benefici chi ha commesso abusi.”
L’on. Valerio meloni (Pd) ha voluto far emergere quello che, a suo giudizio, “è un problema serio, cioè la effettiva mancanza, nel panorama dei comuni sardi, di piani urbanistici. Dovrebbe occuparsene la Regione, attivando le proprie strutture e stanziando le risorse necessarie. Invece si è andati in tutt’altra direzione, approvando un sistema di deroghe che di fatto rende inutile ogni pianificazione”.
L’on. Antonio Solinas (Pd), nel raccogliere alcuni richiami alla responsabilità che la maggioranza ha rivolto all’opposizione, ha rimarcato che “la responsabilità l’abbiamo ampiamente dimostrata in questi due anni e mezzo ed anche in questo dibattito; il problema è tutto interno alla maggioranza che approva leggi come queste. Cosa stanno lavorando a fare i Comuni predisponendo i piani urbanistici? E quelli che lo hanno già approvato devono adeguarsi alla legge?”
L’on. Pietro Cocco (Pd) ha affermato che “il 35% di aumento volumetrico in tutta la Sardegna è una cosa stratosferica che non sta né in cielo né in terra. I piani casa sono stati un fallimento a livello nazionale e in Sardegna le cose non sono andate certamente meglio. La Regione ha il dovere di dire ai Comuni quali sono le regole entro le quali si può operare ma se, subito dopo, le spazza via una dopo l’altra, si determina un fenomeno molto pericoloso”.
L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha detto che “i comuni devono essere messi in condizione di programmare il futuro dei loro territori, anche con risorse finanziarie che per il momento non ci sono, mentre ce ne sono sempre di più per il Presidente Cappellacci che li spende come vuole. Con l’ultima delibera resa pubblica c’è un elenco di fortunati cui arriveranno ben 300.000 euro”.
Messo in votazione l’emendamento n°216 è stato bocciato (favorevoli 24, contrari 34, astenuti 2) (A.F.)
La presidente Lombardo ha messo in discussione l’emendamento 217 (Gian Valerio Sanna e più) aggiuntivo all’articolo 1 quinquies, che recita: “Dopo il comma 1 è inserito il seguente: 1 bis. L’articolo 5 comma 3 della Legge regionale è soppresso”. Nel suo intervento per annunciare il voto favorevole all’emendamento, l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha manifestato il forte dubbio che il testo che si vuole sopprimere abbia l’obiettivo di sanare gli abusi di chi “sarebbe comunque obbligato a sgombrare” o di consentire a qualcuno di evitare gli sfratti esecutivi. “Dateci una mano a toglierlo”, ha affermato l’on. Sanna rivolgendosi alla maggioranza, “assessore è vergognoso: è una sanatoria per gli abusi edilizi con premialità di volumetrie. Vi invito a votarlo”. Anche l’on. Luigi Lotto (Pd) ha affermato che il testo può far venire il sospetto che sia destinato a chi ha già fatto abusi e che in più venga anche premiato con cubatura aggiuntiva. “Non è accettabile e, per come è formulato, il dubbio resta. Credo – ha proseguito l’on. Lotto - che sia quindi opportuno votare il 217 e cercare di migliorare la legge con i nostri emendamenti. Questo comma 3 è anche il punto della legge 4 dove si parla degli incrementi volumetrici più alti, si arriva fino al 45 per cento”.
“Non comprendo in che maniera – ha affermato l’on. Giampaolo Diana (capogruppo del Pd) rivolgendosi alla maggioranza - si cerca il dialogo. Noi non lo rifiutiamo ma lo mettiamo alla base di una discussione sul merito. Qui state imbrogliando tutti e state favorendo chi è andato contro il dettato delle leggi. State alimentando la cultura della illiceità”. La presidenza del Consiglio regionale è stata assunta dall’on. Michele Cossa che ha dato la parola all’on. Renato Soru (Pd). L’esponente dell’opposizione, annunciando il suo voto favorevole, ha messo in evidenza quelle che ha ritenuto le contraddizioni della maggioranza: “Prima dite che il controllo del territorio deve andare alle comunità locali, puntando il dito contro il Ppr, e oggi voi state facendo molto peggio: imponete una deroga a qualunque strumento urbanistico comunale”. Per l’on. Pietro Cocco (Pd) quello in esame è uno degli articoli peggiori della legge, citando negativamente la percentuale di aumento di volumetrie concesse, che arrivano fino al 45 per cento, e sollevando il dubbio che i beneficiari siano pochi e già individuati. Per l’on. Luciano Uras (capogruppo del Gruppo Misto) bisognerebbe pensare ai 31 disoccupati del Csl che ancora stanno aspettando l’intervento deciso e serio della Regione, e ha minacciato di rivolgersi all’autorità giudiziaria per tutelare questi lavoratori. Voto contrario all’emendamento è stato annunciato dall’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) che ha accusato l’opposizione di fare soltanto demagogia. Il presidente della Commissione Urbanistica è entrato nel merito del testo, sostenendo la bontà del prevedimento che ha il solo obiettivo di eliminare dalla fascia dei trecento metri dal mare i fabbricati che deturpano il paesaggio. “Noi andiamo avanti nonostante il vostro ostruzionismo”, ha concluso l’on. Sanna. L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha proposto alla maggioranza di sanare il dubbio sulla norma, proponendo all’Aula un emendamento orale, per evitare di precipitare “nel baratro dell’illegittimità assoluta”. (E.L.N.)
L’on. Tarcisio Agus (Pd), annunciando il voto favorevole all’emendamento 217, ha spiegato che si discute un altro aspetto deleterio della norma, così benevola nel concedere incrementi di volumetria, ma in maniera disorganica, senza rispetto alcuno delle regole e vanificando il lavoro fatto dalle amministrazioni sagge, quelle che avevano puntualmente adottato i Piani urbanistici comunali.
L’on. Valerio Meloni (Pd) ha respinto le accuse di fare ostruzionismo e ha chiesto all’assessore Rassu di spiegare la possibile ricaduta positiva della norma in questione: perché un proprietario di un immobile nella fascia dei 300 metri dal mare dovrebbe rinunciarvi per allontanarsi dalla costa in cambio di volumetrie aggiuntive? Secondo l’on. Meloni il sospetto è che possa favorire operazioni particolari in alcune fattispecie.
L’on. Angelo Francesco Cuccureddu (Misto) ha detto che la norma è una delle più virtuose di tutto il Piano casa e che, come sa bene chi ha fatto l’amministratore locale, può accadere che si arrivi ad una permuta di terreni. Purtroppo, ha ammesso, nonostante la validità del principio, l’applicazione pratica in Sardegna sarà nulla.
L’on. Gavino Manca (Pd) si è rivolto all’assessore Rassu per capire se la maggioranza sia disposta ad accogliere un suo emendamento: si tratta dell’esclusione, tra i beneficiari degli aumenti volumetrici, di coloro che hanno goduto di sanatoria o di condono edilizio. Sarebbe il giusto modo per riconoscere i cittadini che hanno rispettato le norme.
La presidente Claudia Lombardo ha dato la parola all’on. Carlo Sechi (Misto) che ha definito il comma 3 dell’art. 5 del Piano casa una bella fiaba alla quale non credono neanche i bambini. Spiegando che non è credibile, a meno che non nasconda qualcosa, ha aggiunto che è difficile pensare che qualcuno, spinto dal pentimento o dal buonismo, possa rinunciare ad una posizione di privilegio conquistata in tutti i modi.
L’assessore dell’Urbanistica on. Nicolò Rassu ha criticato la minoranza perché dice tutto e il contrario di tutto vedendo ogni cosa in maniera estremistica. Ha chiesto dove sia il danno di una norma che non riguarda solo la fascia costiera, ma anche aree colpite da emergenze ambientali o architettoniche e zone archeologiche.
L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha replicato affermando che le deroghe con annesso incremento volumetrico non sono previste una tantum in quanto la legge ne è stracolma. Sul fatto che la norma sia virtuosa ma di difficilissima applicazione, ha aggiunto, significa che è inutile a meno che non serva a qualcuno e non certo per soddisfare bisogni abitativi.
La presidente Claudia Lombardo ha messo in votazione l’emendamento 217 che è stato respinto con 32 no, 23 sì e 2 astensioni. (MM)
L’Assemblea ha quindi iniziato l’esame dell’emendamento n°218
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), rivolto all’Assessore dell’urbanistica on. Nicola Rassu, ha chiesto di sapere “quanti sono i progetti nei confronti dei quali è stata emessa ordinanza di demolizione che potrebbero essere ammessi ad una sanatoria utilizzando proprio questo articolo. Il sospetto è tanto più legittimo, inoltre, perché la stessa norma elimina totalmente dall’iter amministrativo il ruolo dell’ufficio di tutela del paesaggio, sostituendo il suo parere con una semplice certificazione fornita dal direttore dei lavori il quale, ovviamente, è parte in causa del procedimento. In questo modo si azzera completamente la vigilanza urbanistica che, fra l’altro, è un compito preciso dell’Assessorato.”
Messo in votazione, sull’emendamento n°218 è mancato il numero legale. I lavori sono stati sospesi, riprenderanno alle ore 16.00.-
(A.F.)