CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 266 del 20 ottobre 2011

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DISEGNO DI LEGGE N. 265/A - Giunta regionale - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)

Cagliari, 20 ottobre 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Lombardo che, dopo le formalità di rito, ha invitato l’Assemblea all’esame del punto all’ordine del giorno, con particolare riferimento all’emendamento 152.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha ribadito le sue opinioni fortemente negative sulla legge già espresse in precedenti occasioni ma ha voluto sottolineare, in particolare che, con questa parte della legge, “si crea un meccanismo perverso che consentirà una sorta di clonazione degli insediamenti abitativi a schiera, senza nessuna regola e con l’aumento del degrado urbano dei territori”.
L’on. Adriano Salis (Idv) ha messo nuovamente l’accento sul fatto che la legge “impatta per l’80/90% sulle coste sarde, a causa del devastante del sistema di deroghe che è stato scientificamente congegnato. Arzachena, ad esempio, ha 1938 domande e Carbonia 323, Olbia 1912 contro le 95 di Villacidro. Tutto questo dà il senso complessivo dell’intervento che non ha lo scopo di sviluppare l’edilizia ma di svilupparla solo nelle aree costiere”.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), ha affermato che il provvedimento “è per i soliti noti, sono individuabili, si capisce quando c’è il riferimento ai volumi realizzati al 31 marzo 2009. E’la stessa platea, non c’è domanda di nuovi interventi, ma ci sono le impronte digitali molto chiare. Perché allora la proroga? Se le domande sono le stesse potevano percorrere il loro iter”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha detto che questo “è un passaggio fondamentale della legge, in negativo, perché “manca ogni riferimento alle caratteristiche costruttive. Questo significa che non essendo prevista nessuna modifica della legge 4, si conferma il vulnus pesantissimo alle regole vigenti”.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha constatato la presenza “ di forti contraddizioni. In Italia circolano idee completamente diverse, indirizzate tutte alla riqualificazione del patrimonio esistente, all’housing sociale, alla domotica, per ridare alle costruzioni funzionalità e bellezza. Qui invece si vuole favorire la speculazione sulle coste. I dati dicono chiaramente: a Porto Torres sono state presentate 39 domande, e a Stintino 104, nonostante la tensione abitativa molto più forte a Porto Torres. E’ una legge indegna”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd), favorevole all’emendamento, ha dichiarato che “si torna sul cuore della 4/2009 ed emerge il vero volto del provvedimento che tende ad eliminare tutte le regole e ad abrogare ogni forma di tutela del passaggio, aprendo la strada indiscriminatamente alle deroghe. Si possono cambiare le leggi se si vuole, ma le deroghe introducono la cultura delle furberie, ed è inaccettabile. C’è un chiaro committente, e la maggioranza agisce supinamente ai suoi ordini, dando vita ad un giungla selvaggia.”
Non essendoci altri iscritti a parlare, l’Assemblea ha proceduto alla votazione dell’emendamento con il seguente esito: favorevoli 19, contrari 36, astenuti 1. Il Consiglio non approva. Si è passati dunque all’esame dell’emendamento n°154.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha osservato che “anche la maggioranza non è convinta di questa legge, cosa che emergerà più volte in questo percorso di approvazione. Sono favorevole all’emendamento, per cambiare una norma che da una parte parla della qualità architettonica, e dall’altro autorizza nuovi corpi di fabbrica staccati dal contesto principale ed accatastati separatamente. E’il contrario delle programmazione urbanistica: è una legge indecente.” L’on. Porcu ha chiesto infine chiarezza sull’andamento dei lavori.
La presidente Lombardo, sul punto, ha ricordato che in base alla decisione della conferenza dei capigruppo i lavori andranno avanti fino alle 14 e, dopo una breve sospensione, nel pomeriggio ed in serata fino alla mezzanotte.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), dopo aver ricordato che perfino “l’Assessore alla Sanità è costretto a stare in aula per risolvere i problemi della maggioranza. Nella legge, che descrive l’articolazione delle tipologie di intervento, c’è una profonda contraddizione; da una parte si consente di chiudere i piani pilotis, che di solito sono adibiti a parcheggi, e dall’altro si prevede la monetizzazione dei parcheggi. E’una vera e propria volontà devastatrice. Nessuno, evidentemente, ha letto questa norma.”
L’on. Luigi lotto (Pd) ha parlato del “classico caso di un provvedimento che peggiora una brutta legge; non capisco quale logica l’abbia ispirato se non quella di venir incontro alle esigenze di pochi, non certo dei sardi e dei più deboli.”
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha sottolineato l’importanza dell’emendamento perché, “se la legge passasse, si determinerebbe una maxi deroga su indici, altezze, superfici minime.”
L’on. Gavino Manca (Pd) ha detto che “ormai siamo al caos. Si potrà fare di tutto a dispetto dei comuni e delle loro competenze in materia urbanistica. E’impossibile non vedere che sono stati cancellati tutti gli strumenti di controllo per l’esercizio corretto del governo del territorio. E’un incitamento ad ogni forma di abuso”.
L’on. Carlo Sechi (Misto), ha messo in luce che si sta facendo il percorso “contrario al rilancio dell’edilizia e dell’architettura di qualità, le cui proposte più avanzate puntano alla maggiore integrazione possibile con l’ambiente. In Sardegna si vuole proporre il peggio in termini assoluti. I pilotis non fanno volume perché sono considerati tecnici, oggi sì così si può fare un piano in più, proprio sulla fascia costiera o di fronte al mare, eliminando oltretutto i parcheggi”.
L’on. Adriano Salis (Idv) ha detto che “il quadro si sta chiarendo sempre di più. Siamo alla deregulation più selvaggia, andando perfino contro la storia. A breve si costituirà a Milano, con centinaia di associazioni, il Forum per la terra e il paesaggio per evitare il consumo del territorio che ha raggiunto livelli allarmanti. Qui parliamo di pilotis, sottotetti e seminterrati, cioè di altre seconde case.”
L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha affermato che “il Piano casa certifica il fallimento del sistema urbanistico, con i comuni nella veste dei curatori. Nel futuro si faranno solo condoni edilizi ed accertamenti di conformità. Ci vuole un minimo di legittimità”.
L’on. Radhouan Ben Amara (Misto) ha definito “kafkiano il dibattito a senso unico con la minoranza che predica nel deserto. E’una legge oscena, fatta solo per rafforzare la coesione del gruppo di maggioranza”.
L’on. Cesare Moriconi (Pd) si è detto favorevole all’emendamento, “soprattutto perché con le realizzazione di nuovi corpi di fabbrica si stanno creando nuove villette a schiera figlie delle villette a schiera madri o matrioske: è un modello completamente distorto”.
Non essendoci altri iscritti a parlare, l’assemblea ha proceduto alla votazione dell’emendamento 154 con il seguente esito: favorevoli 24, contrari 38, astenuti 2. Il consiglio non approva. (A.F.)

Dopo la votazione è stato preso in esame l’emendamento 155 (Gian Valerio Sanna e più) che recita “dopo il comma1 è aggiunto il seguente: 1 bis. La lettera A, comma 2, dell’articolo 2 della legge regionale 4/2009 è soppresso”.
Per il primo firmatario del testo, l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) è necessario votare a favore. In particolare l’esponente dell’opposizione ha esortato i proponenti della legge “a spiegare quale bisogno della povera gente si va a soddisfare con questa legge”. “L’intervento del collega Gian Valerio Sanna – ha affermato l’on. Luigi Lotto (Pd) - ha messo in evidenza un problema serio: realizzare cubature staccate dal corpo di fabbrica. La legge 4 era solo un piccolo passo per realizzare un abuso più grande. Voterò a favore di questo emendamento”. Per il capogruppo dell’Idv, on. Adriano Salis, che ha annunciato il voto favorevole, “questi incrementi di volumetria si concentreranno nelle zone turistiche e costiere”. L’on. Salis ha chiesto poi all’assessore regionale dell’Urbanistica di sapere in quali Comuni si sono concentrate le domande presentate in base alla Legge 4. Voto favorevole all’emendamento è stato annunciato dall’on. Chicco Porcu (Pd) che ha esortato la maggioranza a fare una pausa di riflessione.
L’on. Carlo Sechi (Gruppo Misto – Sel ) ha affermato che la Legge 4 si è rivelata una furbata. Per l’on. Tarcisio Agus (Pd) questa legge “alimenta il contrasto sociale”, annunciando il voto favorevole. Nel suo intervento l’esponente dei Riformatori sardi, on. Attilio Dedoni, ha annunciato il suo voto contrario, chiedendo ai colleghi dell’opposizione, che hanno fatto riferimento a mandanti di questa legge, di fare i nomi se li conoscono. Voto contrario è stato annunciato anche dal collega dell’Udc-Fli, on. Matteo Sanna, che ha affermato: “Capisco la strategia legittima di andare avanti fino alla data fatidica per uno strumento che sarebbe utile all’economia sarda. L’emendamento 126 sgombera il campo da qualunque illazione ed è stato presentato dall’on. Mario Diana e dall’on. Nanni Campus. Non c’è nessun committente, l’unico committente è il popolo sardo”. “Speravo che questi due ultimi interventi – ha affermato l’on. Gianpaolo Diana (capogruppo del Pd) – fossere un segnale di apertura al dialogo”. L’on. Cesare Moriconi (Pd) ha annunciato voto favorevole e ha chiesto alla maggioranza: “Cosa pensate circa il rischio che si corre in caso di ampliamento, là dove verrebbero meno i diritti acquisiti dai cittadini per quanto riguarda le distanze (4 metri come prevede il Codice civile)”. L’on. Moriconi ha anche evidenziato che il Tribunale amministrativo si è già espresso più volte in merito. L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha annunciato il voto favorevole “perché contribuisce a migliorare la Legge 4 e a limitare gli effetti nefasti di questa legge”. Favorevole all’emendamento anche l’on. Giorgio Cugusi (Gruppo Misto). Il vice presidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, ha messo in votazione l’emendamento che è stato bocciato con 39 voti contrari, 23 favorevoli e 1 astenuto. (E.L.N.)

Sull’emendamento 156 che punta alla soppressione degli incrementi e degli adeguamenti volumetrici previsti dalla legge 4 del 2009 per gli edifici pluriplano, l’on. Chicco Porcu (Pd) ha ribadito che, in realtà, si sta parlando di un “Piano villette” e non di un Piano casa, di un provvedimento che sarebbe da azzerare per il bene della Sardegna perché insiste sui luoghi turistici facendo svendere il patrimonio ambientale isolano.
Il vicepresidente del Consiglio on. Michele Cossa ha dato la parola all’on. Gian Valerio Sanna (Pd). L’esponente del Partito Democratico ha contestato la presenza di “tutta una serie di furberie” che non servono ad aiutare le famiglie o chi ha bisogno di una abitazione, ma a favorire il rilascio di autorizzazioni agli speculatori.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha sottolineato che non saranno salvate neanche quelle minime misure del Piano casa originario che cercavano di dare al provvedimento una parvenza di digeribilità: “In questa legge non c’è niente di migliorativo”.
Il capogruppo Idv on. Adriano Salis ha contestato una frase del presidente della Commissione Urbanistica on. Matteo Sanna in base alla quale gli interventi maggiori sono concentrati dove ci sono più case. L’esponente dell’Italia dei Valori, a sostegno della sua critica, ha confrontato Arzachena (849 concessioni) con Monserrato (96).
Il capogruppo Pd on. Giampaolo Diana ha invitato la maggioranza ad aprire un confronto, ma non sulla base del testo in discussione, perché altrimenti, con i ritmi attuali del dibattito, lavorando 12 ore al giorno, compresi sabato e domenica, il dibattito si concluderà non prima del 9 novembre.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha spiegato che la legge non sarà per i sardi, ma solo per quei pochi che hanno le risorse economiche e che sono determinati a sfruttare l’occasione nonostante si viva uno dei momenti più tragici per il mercato immobiliare. Inoltre, ha rilevato che la norma non considera le tante differenziazioni del territorio isolano. (MM)

L’on. Cesare Moriconi (Pd) rivolgendosi al Presidente della commissione ed all’Assessore, ha chiesto informazioni “sulla deroga agli strumenti urbanistici sulle distanze fra edifici. C’è molta preoccupazione su questo punto, rafforzata anche dalla parte della legge che potrebbe alimentare infiniti contenziosi fra vicini, aggravando la situazione della Legge 4”.
L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha dichiarato che “si sta provando a ridurre il danno, a meno che non ci sia disponibilità al confronto da parte della maggioranza, ma non si può ragionare con due soli interlocutori. Il nostro obiettivo è chiaro; questa legge non è migliorabile e peggiora addirittura la legge 4 del 2009”.
L’on. Francesca Barracciu (Pd) è del parere che “sarebbe auspicabile una discussione a doppio binario, la maggioranza dice di voler rilanciare l’economia della Sardegna ma, di fatto, ha rinunciato a far conoscere la sua opinione”.
L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha denunciato la profonda incongruenza della legge, dichiarandosi a favore del “crollo del Piano casa ma non a favore del crollo del settore delle costruzioni”.
L’on. Claudia Zuncheddu (Misto), nel rilevare che “le presunte nuove strategie per il rilancio dell’economia della Sardegna sono in realtà la terza edizione di un fallimento annunciato. Sono leggi finte che danneggiano il nostro patrimonio ambientale, e costituiscono un vero e proprio attentato ai diritti del popolo sardo”. Nel Piano casa uno, ha ricordato, “denunciavo la chiusura del centro destra ad ogni confronto; oggi si riproduce la stessa situazione dimenticando per l’ennesima volta chi la casa non c’è l’ha”.
L’on. Gavino Manca (Pd) ha sostenuto che “da questa situazione dobbiamo fare un passo avanti per venirne fuori. Noi abbiamo fatto alcune proposte, purchè siano eliminate le parti della legge più impresentabili. D’altra parte la maggioranza sta rischiando di non far passare la legge entro il 30 ottobre.”
L’on. Franco Sabatini (Pd) ha messo l’accento sull’impegno “ad evitare il degrado del territorio ed il paesaggio della Sardegna. E’la maggioranza che vuole impedire con il suo ostruzionismo al contrario l’approvazione della legge.”
L’on. Giuseppe Luigi Cucca (Pd) ha rilevato che “non stiamo offrendo una buona immagine del Consiglio regionale, anche dopo la seduta di ieri nella quale è mancato più volte il numero legale. Confrontiamoci nel merito”.
Non essendoci altri iscritti a parlare, il vice presidente Cossa ha messo in votazione l’emendamento 156 con il seguente esito: contrari 35, astenuti 1. Il Consiglio non approva.
(A.F.)

L’Aula ha quindi preso in esame l’emendamento 157 (Gian Valerio Sanna e più) all’articolo 1 bis, che recita “l’articolo 2, comma 3 della legge regionale 4 del 2009 è soppresso”. L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), annunciando voto favorevole, ha affermato che non si può modificare con questa legge la materia paesaggistica, come già stabilito da sentenze della Corte costituzionale. Voto favorevole è stato dichiarato anche dal collega di partito, on. Chicco Porcu, nonostante questo comma sia l’unico che dà un minimo di dignità a questa legge, prevedendo premialità volumetriche per chi privilegia interventi volti al risparmio energetico. Anche per l’on. Luigi Lotto (Pd) l’incremento volumetrico concesso dalla legge sarebbe dovuto essere subordinato agli interventi sull’immobili volti al risparmio energetico. L’esponente dell’opposizione ha annunciato il suo voto a favore. “Io sono in linea con quanto diceva l’on. Porcu, - ha affermato l’on. Giorgio Cugusi (Gruppo Misto – Sel) – ossia che questo comma sia l’unico che, in linea astratta, dà dignità a questa legge. Voto per abolirlo perché questo argomento non c’entra niente con noi. Dobbiamo fare una legge che dia un quadro più generale sulla materia in cui possano muoversi i Comuni”.
L’on. Cesare Moriconi (Pd), annunciando voto favorevole, ha ribadito il rischio che si corre che due proprietari riducano eccessivamente la distanza tra edifici confinanti, contravvenendo a quanto disciplinato dal codice civile. “Se i due confinanti facessero lo stesso ragionamento, senza sapere cosa fa l’altro ci troveremo a una distanza tra i due edifici di due metri”. Per l’on. Carlo Sechi (Gruppo Misto – Sel) “bisogna tenere in considerazione la tutela del patrimonio esistente, quello architettonico delle nostre città. Il mio voto è a favore”. L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha dato in primo luogo il benvenuto in aula al presidente della Regione Ugo Cappellacci. “Stiamo facendo un ripasso della legge 4. E annuncio il voto favorevole a questo emendamento. Questo comma 3 era per voi una medaglia per cercare di dare un po’ di dignità a una porcheria. Questo comma però non ha prodotto gli effetti desiderati, per questo con l’approvazione di questo emendamento riportiamo l’articolo 2 a quello che era il suo significato originale. Noi stiamo cercando di contenere il danno. Se ce lo consentite lo faremo in un paio d’ore, diversamente ci vorranno settimane”. L’on. Franco Sabatini (Pd), ha affermato: “Già ritenevamo dannosa la Legge 4, con questo dispositivo il danno aumenta. Ci stiamo impegnando ad ostacolare questa legge perché poniamo al centro il paesaggio e la difesa del territorio. Vi richiamiamo a questa riflessione. Il voto è favorevole”. “Non si meravigli presidente Cappellacci – ha affermato l’on. Giampaolo Diana, capogruppo del Pd - per il benvenuto perché a noi sembra un ospite. Presidente siamo disponibili a stare qui in aula. Interpreto la sua presenza come una disponibilità al dialogo. Se è così le chiedo in che modo si esternerà questa disponibilità”. (E.L.N.)

L’on. Francesca Barracciu (Pd), annunciando il voto favorevole all’emendamento 157, ha sottolineato come l’arrivo in Aula del presidente della Regione abbia fatto terminare il chiacchiericcio che evidenziava il totale disinteresse e la superficialità della maggioranza su un tema sul quale il centrosinistra ha parecchie preoccupazioni.
L’on. Valerio Meloni (Pd) ha ribadito che il testo in esame va depurato delle norme intruse, relativamente al Piano paesaggistico regionale, e ha sottolineato come il provvedimento vada migliorato per evitare “cose pazzesche” quando, invece, si dovrebbe preservare un tessuto urbanistico gradevole.
L’on. Claudia Zuncheddu (Misto), dando il benvenuto al presidente della Giunta on. Ugo Cappellacci, ha contestato la maggioranza perché insiste nel proporre leggi illegittime e ha giustificato la battaglia portata avanti dalla minoranza per la salvaguardia dell’habitat.
L’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha respinto le accuse di non volere il confronto ma, ha spiegato, non si può accettare di essere definiti dei portatori d’interessi di chi vuole cementificare la Sardegna. Il presidente della Commissione Urbanistica ha accusato il centrosinistra di fare oggi la morale, mentre nella scorsa legislatura aveva avallato le costruzioni in aree pregiate. In particolare, ha citato 41.907 metri cubi autorizzati nell’isola di Santo Stefano.
La presidente del Consiglio on. Claudia Lombardo ha messo in votazione l’emendamento 157 che è stato respinto con 39 voti contrari, 22 favorevoli e un’astensione. (MM)

L’on. Chicco Porcu (Pd) ha auspicato che la presenza del Presidente della Regione “sia utile a far maturare una migliore consapevolezza all’interno della maggioranza. Noi non vi accusiamo di essere cementificatori ma cementificatori mancati, cioè incapaci perfino di fare leggi sbagliate, tanti sono i pasticci che le renderanno inapplicabili”.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha esordito dicendo, ironicamente, che “la maggioranza delle famiglie sarde risiede nei 300 metri dal mare. In realtà, ipotizzare l’insediamento di servizi in quella fascia non significa certo parlare di Piano casa. A proposito delle intese e di quelle fatte a La Maddalena, in quella occasione si fecero per recuperare volumetrie provenienti dalla dismissione di beni militari in vista, allora, dell’organizzazione del G8. Il Piano casa, piuttosto, si occupa indebitamente delle boutique della Costa Smeralda”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha osservato che “se non fosse stato per l’on. Matteo Sanna avremmo penato che non c’era una maggioranza. Forse questa legge non consuma moltissimo territorio, ma mette in discussione molti parametri della normativa urbanistica vigente senza apparenti motivazioni valide. Se ci fosse da difendere interessi d’impresa, lo si dovrebbe fare in ben altro modo”.
L’on. Giorgio Cugusi (Misto) ha definito quello dei servizi connessi alle residenze “un nervo scoperto del Piano casa, di cui si era parlato già nel collegato alla Finanziaria circa quattro mesi fa. Nella fascia dei 300 metri questo atteggiamento è pericolosissimo e preoccupante”.
L’on. Carlo Sechi (Misto) ha accusato la maggioranza “di fare cose inaccettabili cercando di farle passare come neutre. Le residenze di cui si parla, in realtà, sono quelle della fascia costiera, delle seconde case, che vivono dalla breve stagione estiva e sono realtà avulse della Sardegna. Ci sarebbe invece molto bisogno di servizi, ma diffusi e a disposizione di tutti i cittadini. Sempre a proposito di servizi, manca ad esempio la minima attenzione per le attività artigianali”.
L’on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha ricordato che “già la legge 4 conteneva molte norme intruse all’interno dei provvedimento per le zone turistiche e le borgate marine. Qui ci si rivolge, invece, dove sono concentrati gli interessi di pochi. Infatti non si pensa affatto alle zone interne e ai centri storici”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha affermato che le modifiche alle legge 4 sono tante. E’un vero e proprio golpe che interviene nei delicatissimi rapporti fra Comuni e Regione e scatenerà un vero e proprio caos. Se la legge passa così i Comuni saranno scippati di tutte le loro competenze in materia urbanistica, anche nella fascia dei 300 metri dal mare”.
L’on. Elia Corda (Pd) ha annunciato la sua astensione, ritenendo che una volta respinti alcuni emendamenti soppressivi se fosse approvato quello in esame “non si verificherebbe alcuna riduzione di volumetrie”. Sul piano generale, si è chiesto a cosa serva il dibattito, “dato che la maggioranza ha chiuso la porta ad ogni possibilità di dialogo. E’evidente che il testo lo si vuole approvare e non migliorare. Sappiamo tutti che ci sono interessi molto forti sulla fascia costiera”.
L’on. Adriano Salis (Idv) riassumendo le posizioni fin qui espresse nel dibattito, ha ricordato la difficile crisi del settore edilizio, “che occorrerebbe contrastare con una vera politica della casa ma la risposta che si tenta di dare con questa legge è insufficiente e pericolosa. Inoltre, è anti federalista sul piano interno; i Comuni sono assolutamente schiacciati dalle decisioni della Regione”.
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha segnalato che l’opposizione, “nella sua foga ostruzionistica, ha presentato qualche emendamento che ha fatto autogol, come ha ricordato l’on. Corda. Sarebbe meglio ritirarlo”.
L’on. Valerio Meloni (Pd) ha sostenuto invece che “le cose non stanno come dicono Corda e Campus. Riteniamo che consentire interventi nella fascia dei 300 sia un errore che favorisce pochi anche con il solo incremento del 30%, perché il carico urbanistico in quella zona della Sardegna è già eccessivo. Quanto alla rappresentanza di interessi, è ovvio che ognuno di noi rappresenta un mondo, ed è inevitabile assimilarne taluni atteggiamenti, ma gli amministratori devono ragionare con il necessario distacco rispetto alle scelte che si compiono.”
Non essendoci altri iscritti a parlare, la Presidente ha messo in votazione l’emendamento n°158 con il seguente esito: favorevoli 22, contrari 43, astenuti 2. Il Consiglio non approva.
L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, ha chiesto la verifica del numero legale e, in subordine, la sospensione della seduta per poi riprendere i lavori alle ore 16, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo.
La presidente Lombardo, nell’accogliere la richiesta, ha sospeso la seduta. I lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 16. (A.F.)