CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 264 del 19 ottobre 2011

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Disegno di legge 265/A (Giunta regionale)-Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009 n°4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno all’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica – Modifiche alle legge regionale 12 agosto 1998 n°28 (Norme per l’esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l’articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n°480, e delegate con l’articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n° 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n°22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)

Cagliari, 19 ottobre 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo ed è stata subito sospesa per trenta minuti per mancanza del numero legale. La verifica era stata chiesta dal capogruppo del Pd, l’on. Giampaolo Diana.
Alla ripresa dei lavori ha assunto la presidenza il vice presidente Michele Cossa che ha aperto la discussione sul titolo della legge e sugli emendamenti. L’on. Chicco Porcu (Pd) ha sottolineato in apertura che “mai, come in questo caso, il titolo è esplicativo del contenuto. La legge che aveva promesso 40.000 interventi ne ha prodotto in realtà poche migliaia ed è rimasta sostanzialmente inapplicata. Gli stessi emendamenti al titolo non portano semplificazione ma ulteriori complicazioni, anche perché nel testo è stato infilato un po’ di tutto, comprese le modifiche della legge sul golf approvata solo un mese fa, con l’unico filo conduttore di far saltare ogni regola in materia urbanistica”. “Si continua con la politica delle promesse - ha aggiunto Porcu - in questo caso cubature, senza preoccuparsi di creare vere occasioni di sviluppo. Lo scenario di fondo è quello di una economia che dovrebbe ripartire solo con nuove costruzioni nelle città, nell’agro e nelle coste. Nel merito, le norme non fanno altro che rinviare ad altre norme, aumentando i rischi di interpretazioni discrezionali e di contenziosi”. L’emblema di questa legislatura, secondo l’esponente del Pd, “sono leggi-simbolo che promettono ciò che sanno di non poter mantenere. Se questo è il profilo riformista che la maggioranza riesce a mettere in campo, non si può che registrare l’autocertificazione del fallimento di un progetto politico, espresso da una maggioranza confusa e senza guida.”
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha affermato che la discussione sul titolo della legge è particolarmente significativa, perché dimostra che “la maggioranza ha voluto monopolizzare la legislatura con l’urbanistica, al netto del tempo impiegato per le leggi finanziarie. La maggioranza, inoltre, parla di Piano casa ma, nei fatti, il vero Piano casa cioè quello per chi la casa non c’è l’ha, lo aspettiamo invano da due anni”. Questa legge, rispetto alla legge 4 del 2009 e ad altre norme, introduce a giudizio dell’on. Lotto, “una serie di modifiche che non saranno mai in grado di rilanciare l’economia della Sardegna, della quale non si affrontano i problemi di fondo: la scarsità di risorse per gli investimenti in opere pubbliche e la rigidità del patto di stabilità che non consente alle amministrazioni locali di onorare i contratti ed alle imprese di reggersi sul mercato”. Non si può dire ai costruttori, ha concluso Lotto, “fate quello che volete perché la Regione vi darà copertura legislativa; questo meccanismo non potrà funzionare. C’è oltretutto il precedente della legge sul golf che si è trasformata in una occasione di speculazione edilizia, ed è profondamente sbagliato voler continuare su questa strada”. (A.F.)
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, ha dato quindi la parola all’on. Gian Valerio Sanna (Pd). L’esponente dell’opposizione ha sottolineato che la verifica e l’adeguamento del Piano paesaggistico regionale “non vuol dire riscrittura del Ppr”. “Voi di fatto – ha affermato il consigliere del Pd – non lo state semplificando né adeguando”. Ma non solo. L’on. Gian Valerio Sanna ha anche evidenziato come quanto scritto nel titolo della legge, ossia “la modifica delle norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica”, che sono contenute nel Ppr, non sia altro che una ammissione da parte dei proponenti della volontà di voler modificare il Piano con una legge ordinaria della Regione. Tra l’altro, secondo l’esponente del Pd, anche la modifica della Legge 28 è inutile, in quanto è già stata superata dalle norme del Ppr. “Voi chiamate le intese atti di coordinamento, che hanno carattere anticipatorio sulla pianificazione paesaggistica. E’ assolutamente singolare”. L’on. Sanna ha aggiunto: “Attenti che quelle stesse persone che dite di volere aiutare si troveranno nei guai”. L’esponente del Pd ha esortato, infine, l’assessore dell’Urbanistica, Nicola Rassu, a fare un’ulteriore riflessione e a occuparsi di cose più importanti in questo grave momento di crisi: “Questa legge è un atto di schizofrenia politica, di insensibilità e di declassamento della vostra maggioranza. La fame e la carestia stanno dilagando, senza parlare dell’aumento vertiginoso dei nuovi poveri”.
I lavori sono stati poi sospesi per mezzora, fino alle 12.05, per la mancanza del numero legale dei consiglieri regionali in aula, come prevede il Regolamento. Alla ripresa dei lavori, il capogruppo del Pd, on. Giampaolo Diana, ha chiesto al vice presidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, una nuova verifica del numero legale. I lavori sono, quindi, stati sospesi per altri 30 minuti, fino alle 12.40, perché in aula non era presente il numero minimo dei consiglieri regionali. Alla ripresa, sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo, i lavori sono stati sospesi per la mancanza del numero legale, riprenderanno alle 16. La verifica della presenza dei consiglieri regionali in Aula era stata chiesta dall’on. Giampaolo Diana (capogruppo del Pd). La presidente Lombardo ha convocato la conferenza dei capigruppo. (E.L.N.)