CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 261 del 12 ottobre 2011

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Proposta di legge nazionale n. 12 (Steri, Diana G., Diana M., Uras, Vargiu, Salis, Sanna G.) “Modifica dell’articolo 16 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), concernente la composizione del Consiglio regionale”.

Cagliari, 12 ottobre 2011 - La seduta del Consiglio regionale si è aperta, questo pomeriggio, sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. All’ordine del giorno la proposta di legge nazionale n. 12 (Steri e più), firmata da tutti i capigruppo e arrivata direttamente in Aula ex articolo 102 del Regolamento “Iscrizione immediata all’ordine del giorno”, sulla “Modifica dell’articolo 16 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), concernente la composizione del Consiglio regionale”. La presidente Lombardo ha comunicato all’Aula di aver nominato l’on. Felice Contu (Udc-Fli) componente della Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali in sostituzione dell’on. Sergio Obinu (Udc-Fli).
La presidente ha, quindi, aperto la discussione generale sulla proposta di legge. Il capogruppo dell’Udc-Fli, on. Giulio Steri, primo firmatario del provvedimento legislativo è intervenuto per illustrare il testo in esame. In particolare l’esponente dell’Udc-Fli ha spiegato che si vuole dare un chiaro e inequivocabile segnale di quelle che sono le volontà di questo Consiglio regionale, fraintese dopo il voto del testo unificato 1-7 Naz/A, ossia la volontà di arrivare alla riduzione dei consiglieri regionali e, subito dopo, avviare una rapida riforma della legge elettorale. Per l’on. Franco Sabatini (Pd) “è sotto gli occhi di tutti che questa legislatura si sta rivelando del tutto insignificante”. Una legislatura che, secondo l’esponente dell’opposizione, non risolve i problemi dell’isola, né si distingue per la produzione legislativa. “Come opposizioni ci siamo sempre resi disponibili alla collaborazione su temi finanziari e di riforma, mentre la collaborazione è venuta meno da parte della maggioranza. Credo – ha proseguito l’on. Sabatini - che la politica contribuisca ad allontanare i cittadini. I partiti e la politica hanno questa funzione, che è stata del tutto disattesa. Oggi approviamo la riduzione dei consiglieri regionali e poi andremo avanti affrontando la riduzione dei costi della politica. Vorrei fosse chiaro che questi due provvedimenti non sono sufficienti a ristabilire il rapporto di fiducia tra elettori e classe politica”.
Secondo l’on. Sabatini è necessario un rinnovamento profondo della politica, oltre a ripensare anche al rapporto con lo Stato. “Questa Assemblea deve dare dei segnali attraverso la riforma della legge elettorale e statutaria. I tempi sono maturi”. L’esponente del Pd si è detto d’accordo, per quanto riguarda la legge elettorale, sull’eliminazione del listino, garantendo la rappresentanza di genere e dei territori. E per quanto riguarda il presidente della Giunta regionale ha affermato che “il percorso politico è incomprensibile e irresponsabile; questa Assemblea ha, però, la possibilità di risollevare le sorti di questa legislatura”. L’on. Sabatini ha poi sottolineato, in conclusione del suo intervento, di non essere disponibile a votare la legge a voto segreto e di volere che sia messa agli atti la volontà da lui espressa. Critiche alla maggioranza sono arrivate dall’on. Antonio Solinas (Pd): “Oggi siamo chiamati in quest’Aula a porre rimedio a una presunzione che ha avuto la maggioranza. Capisco che ai colleghi del centrodestra la verità fa male”. E ha poi proseguito: “Una regione che dovevate portare al sorriso l’avete portata alla disperazione”. L’on. Solinas ha continuato: “Oggi ci chiamate a votare una legge che volete blindata. Una legge che vuole ridurre il numero da 80 a 60, senza tener conto che ci sono a livello nazionale altre proposte di legge. Credo che sia fondamentale chiarirci al nostro interno su quale tipo di riforma elettorale vogliamo fare, prima di approvare questa legge”. L’esponente del Pd si è detto d’accordo sulla conferma del sistema maggioritario, sull’elezione diretta del presidente della Regione, sulla cancellazione del listino e sulla garanzia della parità di genere. “Per questo sono del parere che la proposta in discussione debba ridurre i consiglieri regionali da 80 a 50. Ciascuno di noi è stato eletto dai cittadini sardi e credo che a loro si debba rendere conto: chiedo quindi l’abolizione del voto segreto, lasciandolo soltanto per questioni personali”. La presidente Lombardo ha dato la parola all’on. Angelo Francesco Cuccureddu (Misto) che ha chiesto chiarezza sulle procedure e il tempo di analizzare la legge per poter eventualmente elaborare emendamenti. Il consigliere del Gruppo Misto ha, quindi, chiesto di chiudere i lavori per riprenderli domani mattina.
La presidente Lombardo non ha accolto la richiesta visto che la Conferenza dei capigruppo ha stabilito all’unanimità di procedere celermente alla discussione della proposta di legge. (E.L.N.)
L’on. Attilio Maria Antonio Dedoni (Riformatori Sardi-Liberaldemocratici) ha sottolineato l’importanza della legge in esame pur ribadendo la situazione di caos che si è venuta a creare tra le parti politiche: “Oggi chiudiamo un capitolo non certamente positivo nei confronti dell’opinione pubblica, ma non si può recriminare né colpevolizzare una parte politica o l’altra. Le riforme si fanno insieme, ma non è ammissibile che qualcuno possa giocare al rialzo o al ribasso su cifre di questo tipo”. Ma la soluzione, per l’on. Dedoni non può essere limitata al numero dei consiglieri. Secondo l’esponente dei Riformatori, infatti, è necessario “aprire la vertenza Sardegna nei confronti dello Stato”. A tal proposito ha annunciato di aver presentato, insieme al suo gruppo, una proposta di legge “che riguarda le accise e tutte le imposizioni sul petrolio in Sardegna: sei miliardi di euro sulle accise vanno allo Stato italiano senza che all’isola rimanga nulla”. Per Dedoni è comunque necessario approvare subito la legge e passare alle emergenze della Sardegna.

Critico l’on. Radhouan Ben Amara (Misto): “La Sardegna attraversa una crisi spaventosa e noi come unico farmaco proponiamo solo il taglio dei consiglieri senza parlare di una lunga serie di altri provvedimenti di riforma”. Per l’on. Ben Amara “i sardi hanno bisogno di riforme e completezza, mentre lo sbarramento è solo un modo per dimenticare i partiti più piccoli e incoraggia coloro che non appartengono ai partiti maggioritari ad astenersi dal voto”. Il consigliere dell’opposizione ritiene che sia meglio ridurre le indennità e lasciare inalterata la composizione del Consiglio. “Se invece credete che questo porterà più trasparenza e democrazia fate pure – ha concluso rivolgendosi ai colleghi in Aula - ma questa scelta potrebbe rivelarsi pericolosa, discriminante e repressiva”.

Di percorso globale sulle riforme ha parlato anche l’on. Roberto Capelli (Misto) ribadendo le proprie posizioni già annunciate durante la discussione generale della precedente legge di riduzione dei consiglieri: “Sono totalmente d’accordo sulla necessità di ridurre le rappresentanze in Aula, condivido il numero di 60, ribadisco la necessità di una riforma elettorale e credo in un percorso statutario”. Per l’on. Capelli di tutto il percorso di riforma necessario alla Sardegna “non si sta facendo nulla, si sta solo decidendo su un numero”. Ha tenuto a sottolineare che “nella prossima tornata elettorale si arriverà di nuovo a ottanta consiglieri”. Per l’esponente dell’Api è necessario recuperare un ruolo di autorevolezza e dignità : “La gente non pensa tanto alla distanza economica con i politici, quanto a quella del fare e del lavoro. È inutile ridurre il monte finanziario quando poi le Commissioni non lavorano e non producono leggi utili”. Capelli ha poi annunciato il suo voto favorevole alla legge, ma ha chiesto che subito dopo si proceda all’esame della proposta di legge a sua firma sul taglio delle indennità di carica. Su questo ha chiesto alla presidente Lombardo la possibilità di inserirla come primo punto all’ordine del giorno “prima che vengano eletti i presidenti delle Commissioni”.

La presidente Claudia Lombardo ha spiegato che questo sarebbe possibile solo se ci sarà l’unanimità in sede di Conferenza dei capigruppo.

Proseguendo nella discussione generale è intervenuto l’on. Tarcisio Agus (Pd) che ha rimarcato la necessità di accelerare l’approvazione della legge per poi passare all’esame delle emergenze della Sardegna. L’on. Agus ha annunciato la presentazione di un emendamento che riporta il numero dei consiglieri regionali a cinquanta e ha posto l’accento sull’importanza della funzione di controllo del Consiglio regionale: “C’è bisogno di un Consiglio snello e dinamico ma che controlli la spesa della Regione”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha subito annunciato la posizione favorevole sui sessanta consiglieri ma ha precisato la contrarietà a che la decisione sul numero sia presa dal Parlamento italiano. La posizione dell’on. Maninchedda è accompagnata da dubbi riguardo alla presentazione della modifica di un solo articolo “di uno Statuto approvato nel 1948 e mai modificato”. “Ritenete che il Consiglio regionale sardo possa essere preso sul serio dal Parlamento italiano quando chiede, per la prima volta dal ‘48 a oggi, solo questa modifica?”, ha chiesto ai colleghi in Aula. “Per essere credibili e seri – ha proseguito - dovremmo modificare almeno altri 17 articoli”. Oltre a questo per il consigliere sardista è inaccettabile che, “ammettendo che questa legge arrivi in Parlamento, si apra la strada a una modifica più completa dello Statuto da parte dello Stato italiano; modifica che poi tornerà in Consiglio per un solo parere consultivo”. Proprio per questo “paradosso”, secondo Maninchedda, “quello di oggi è uno scherzo, queste sono leggi della vergogna, non del coraggio”. (MP)
La presidente Lombardo ha dato la parola all’on. Claudia Zuncheddu (Misto): “Mi fa piacere l’intervento dell’on. Maninchedda, che mi aspetto voti contro questa legge”. Per l’esponente dell’opposizione quella in discussione “è una legge che mortifica la democrazia, come se in questo momento di crisi la democrazia facesse paura. A questa provocazione credo che i sardi sapranno rispondere in maniera pacifica”. Ha anche sottolineato il rinvio della costituzione delle nuove Commissioni, ritenendo che le presidenze dimostrano di essere legate alle spartizioni e indennità: “Chiedo, Presidente, che si discuta la mia proposta di legge per la riduzione delle indennità”. Secondo l’esponente dell’opposizione “la crisi non deve essere fatta pagata alla democrazia” e la riduzione del numero dei consiglieri non è simbolo di efficienza e produttività. “Bisogna tutelare le minoranze politiche, non ridurre il livello di democrazia, andando sempre più verso un sistema oligarchico”, ha detto auspicando anche la riduzione del 50 per cento delle indennità.
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha evidenziato che evidentemente “la scelta migliore non era quella di modificare il testo della legge sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali e lo vediamo oggi con la decisione di tutti i capigruppo di portare in aula questa nuova proposta di legge”. L’on. Campus ha auspicato che dopo questo intervento si vada avanti “con il ciclo delle riforme, con la nuova legge elettorale fatta dai rappresentanti dei sardi per i sardi, proseguendo i lavori con questo spirito costruttivo, con la riforma della Statutaria, la riduzione dei costi della politica e la modifica del regolamento di questo Consiglio. Dipende solo da noi”. L’on. Campus si è detto d’accordo con i temi proposti dall’on. Maninchedda, sostenendo però che anche questo è un provvedimento legislativo importante: “Abbiamo sprecato due anni e mezzo di legislatura. Vediamo se sapremo recuperare”.
La presidente Claudia Lombardo ha, poi, dato la parola all’on. Mario Bruno (Pd): “Credo che oggi sia il giorno dei fatti e non delle parole. Dobbiamo affermare oggi la nostra volontà nel tentativo di dare una svolta a questa legislatura. Dopo la brutta pagina dei giorni scorsi dobbiamo dare risposte concrete e qualificanti”. Per l’on. Bruno bisogna ascoltare i cittadini che hanno bisogno e aspettano risposte: “Io credo che 50 sia il numero di consiglieri regionali giusto, ossia un consigliere ogni 35mila abitanti”. E ha aggiunto: “Credo che con questa legge ci sia un equilibrio che va verso la direzione dell’affermazione dell’Autonomia della Regione Sardegna e del nostro senso di responsabilità. Credo che se approveremo questa legge, saremo anche in grado di affrontare la modifica della legge elettorale e della Statutaria”. L’esponente del Pd ha sottolineato che il problema del rapporto con gli elettori deve essere affrontato partendo dal concetto di rappresentanza, che non si esaurisce con la riduzione del numero dei consiglieri regionali, ma “deve cambiare il nostro atteggiamento, dobbiamo coinvolgere di più i cittadini e fare in modo che le loro proposte e le loro segnalazioni siano ascoltate”. E ha aggiunto: “Ci sono delle responsabilità che appartengono a voi della maggioranza”. Per quanto riguarda la legge elettorale, l’on. Bruno ha sottolineato che servirebbe un ordine del giorno che fissi i paletti, tra questi la tutela della rappresentanza di genere e dei territori e l’eliminazione del listino. L’esponente dell’opposizione ha anche auspicato che le Commissioni consiliari vengano insediate subito “al di là dei problemi interni alla maggioranza; la Sardegna non aspetta”.
La presidente Lombardo è intervenuta spiegando all’on. Bruno che le Commissioni, insediate a inizio legislatura, non sono decadute e, quindi, non c’è alcun blocco dei lavori del Consiglio regionale. (E.L.N.)
L’on. Pietro Pittalis (Pdl) ha voluto sottolineare come “fuori da questo palazzo i sardi capiscono poco di quello che stiamo facendo”. “Se questo è il modo di recuperare credibilità all’esterno – ha proseguito - è un passo avanti ma l’ottica di chi aveva proposto la legge originaria era quella di riaprire il percorso di riforme”. Per l’on. Pittalis, riguardo alle riforme è restrittivo pensare che le Commissioni lavorino solo due giorni a settimana ed è necessario ragionare con serenità sulle cose che si possono ancora fare in questa legislatura. “Ma esistono problemi in entrambi gli schieramenti – ha precisato - perché quando si affronta il tema delle riforme emergono i distinguo e le perplessità”. L’esponente della maggioranza ha poi chiarito di essere ritornato su posizioni a favore di un organismo esterno che affronti il tema delle riforme: “Ero un convinto assertore della Costituente, ho rivisto questa posizione perché ritenevo che un processo riformatore potesse essere portato avanti dal Consiglio in questa legislatura – ha spiegato – ma ora mi devo ricredere e penso che probabilmente un organismo esterno a questo Consiglio potrebbe essere una soluzione più utile”. Per l’on. Pittalis è necessario anche mettere mano alla legge elettorale, eliminando il listino regionale, e al regolamento interno dell’Assemblea, definito “obsoleto e che non tiene conto della evoluzione”. L’on. Pittalis ha poi sottolineato che la riduzione del numero dei consiglieri non può essere vista solo nell’ottica dei costi della politica perché servirebbe anche un’autoriduzione delle indennità supplementari. magari attraverso una proposta della Presidenza del Consiglio “che non sia di facciata ma seria”.

La presidente Claudia Lombardo ha risposto all’on. Pittalis chiarendo che “non è corretto né onesto cercare alibi per giustificare la scarsa produttività delle Commissioni, né si può invocare la possibilità di lavorare tutta la settimana se non si utilizzano nemmeno tutti i giorni a disposizione”. Sul tema della riduzione dei costi della politica la presidente del Consiglio regionale ha replicato che “non ci si può scaricare la coscienza in questo modo” e, invitando tutti a evitare ogni ipocrisia, ha chiarito che “l’Ufficio di Presidenza ha già fatto una proposta congrua per rimodulare tutte le indennità”.

L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha ribadito le sue posizioni, già espresse in precedenza sottolineando l’improduttività dei consiglieri regionali: “Non stiamo realizzando ciò che è all’altezza della nostra funzione”. Per l’on. Sanna “non basta fare sceneggiate, bisogna rimettere in linea la vera funzione della politica perché così stiamo pagando la nostra inutilità sia che siamo 80 o 60”. Anche l’esponente dei Democratici è tornato sul tema della Costituente: “La cosa più intelligente che si può fare è delegare a un organismo esterno il compito di cambiamento e riforma, mentre noi cominciamo a occuparci delle emergenze della Sardegna”. (MP)

La presidente Lombardo ha dato la parola all’on. Giuseppe Cuccu (Pd) che si è detto d’accordo sul fatto che il numero di consiglieri regionali sia eccessivo, non dal punto di vista statistico (“che sarebbe in linea con quanto era stato stabilito dalla Costituente”) ma da quello delle funzioni e del cambiamento dei tempi. Oggi, infatti, secondo l’esponente dell’opposizione i trasporti facilitano gli spostamenti nei vari territori e la comunicazione il rapporto tra elettori ed eletti: “Quindi credo che non servano più tanti consiglieri regionali. Credo, tra l’altro, che questa legge abbia anche la possibilità di riportare il giusto rapporto tra cittadini ed elettori”. Sulla vertenza entrate, sul patto di stabilità, sulle norme di attuazione, l’on. Cuccu ha affermato che ci sono state responsabilità della maggioranza nel modo di agire, soprattutto nell’efficacia degli interventi. Sulla legge elettorale, invece, si è detto d’accordo su un testo che mantenga il presidenzialismo, un sistema maggioritario, la rappresentanza territoriale, che abolisca il listino e che non porti ad eccedere, con il premio di maggioranza, il numero di consiglieri previsti nello Statuto. “I nostri comportamenti devono essere più trasparenti. Le chiedo – ha affermato l’on. Cuccu rivolgendosi alla presidente Lombardo - di verificare una revisione del voto segreto, investendo la Giunta del regolamento, per evitare l’uso spregiudicato di questo tipo di votazione. Se su questa legge sarà chiesto il voto segreto mi vedrò costretto a non votare per non essere confuso con chi traffica in un modo e predica altri modi di agire”. (E.L.N.)

L’on. Silvestro Ladu (Pdl) ha detto di valutare positivamente questa proposta di legge nazionale. E’ un passo in avanti – ha aggiunto - Io voterò a favore di questa legge che avvia la stagione delle riforme. Per l’on. Ladu con questa legge è prevalso il senso di responsabilità. Ha ricordato di essere stato a favore anche di una riduzione a 50 consiglieri regionali. “Sarebbe stato un numero congruo – ha affermato - ma se i capigruppo hanno deciso di ridurre il numero da 80 a 60 sono d’accordo”. A suo avviso sarebbe stato più naturale approvare questa legge con la Statutaria e la legge elettorale ma i tempi sarebbero stati troppo lunghi. L’auspicio è quello di portare a termine le riforme entro questa legislatura. Il consigliere del Pdl ha detto anche che è necessaria la riscrittura dello Statuto e del Regolamento e ha richiamato l’attenzione sui rapporti tra le istituzioni sarde e l’Europa per spendere meglio i fondi comunitari. Il dibattito proseguirà domani mattina alle ore 10. FINE