CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 257 del 1° ottobre 2011

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Testo unificato 1-7/A, modifiche all’articolo 16 dello Statuto sulla composizione del Consiglio regionale

Cagliari, 1 Ottobre 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno il testo unificato 1-7/A sulle modifiche dell’articolo 16 dello Statuto sulla composizione del Consiglio regionale. Dopo la bocciatura dell’Aula dei restanti emendamenti al testo, la presidente ha messo in votazione finale la legge. Per dichiarazione di voto è intervenuto l’on. Giulio Steri, capogruppo dell’Udc-Fli, che ha voluto sottolineare con forza “la linea di coerenza che ha sempre contraddistinto il gruppo”. “Vogliamo difendere seriamente gli interessi della Sardegna – ha dichiarato Steri - Non vogliamo che un governo nazionale ci metta i piedi in testa”.
A prendere la parola poi il presidente del Gruppo Misto Franco Cuccureddu: “Abbiamo assistito al festival dell’ipocrisia e della strumentalizzazione – ha affermato - Sarei l’unico ad aver titolo a votare contro la legge ma nonostante il testo non mi entusiasmi voterò a favore”. Per Cuccureddu è stata persa un’occasione e ha voluto sottolineare che la scelta di rimandare la decisione sul numero dei consiglieri alla Statutaria era stata avanzata dallo stesso Pd che ora ha scelto di abbandonare l’Aula.
L’on. Gian Vittorio Campus, Pdl, annunciando il suo voto a favore del testo, ha manifestato la sua delusione, sottolineando che il ricorso al voto segreto “è stato sbagliato e ha complicato le cose”. Anche l’on. Silvestro Ladu, Pdl, ha annunciato il proprio voto a favore della legge “perché non abbiamo altra possibilità, se fosse bocciata ne parleremmo tra almeno sei mesi – ha affermato - Resto del parere, però, che il Consiglio ha fatto male a non approvare il testo uscito dalla Commissione”. (MP)

L’on. Teodoro Rodin (Pdl) ha annunciato il voto a favore, “nella convinzione che lo strumento della legge ordinaria sia più adatto a disciplinare la materia, mentre la legge costituzionale va riservata al quadro dei principi e dei diritti fondamentali.”
L’on. Roberto Capelli, (Misto) ha in primo luogo ribadito di essere dispiaciuto che il consiglio sia arrivato al voto della legge senza le opposizioni. Ha dichiarato quindi la sua astensione, “proprio per sottolineare la mancata concertazione fra tutte le forze politiche; non può essere questo il modo per dare una risposta concreta alla società sarda”. A suo avviso, tuttavia, è possibile recuperare il tempo perduto: “possiamo fare presto e bene, senza ulteriori rinvii. Il consiglio regionale può guidare il processo di riforme. Bastano pochi mesi per arrivare alla riduzione del numero dei consiglieri, fare una nuova legge elettorale e dare vita ad una assemblea costituente, questa è la strada maestra per una riforma giusta ed equa.”
L’on. Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas), confermando il suo orientamento nettamente contrario, ha definito la legge “una farsa bipartisan. In questo momento c’è l’esigenza reale di dare segnali forti alla società sarda, invece la politica continua nella peggiore demagogia, violando fra l’altro il principio di rappresentanza delle minoranze ed appiattendosi sulla linea Calderoli. Saremo costretti a votare con una riforma che non è nostra e continueremo a parlare di area fritta. Così si favorisce una casta ancora peggiore e sempre più incontrollabile, chiusa nei palazzi dentro i quali si pensa solo alla gestione del potere”. Spero che i sardi, ha concluso, “vi mandino al più presto tutti a casa.”
L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, si è rivolto anche “ai colleghi che non sono in aula”, affermando che “se c’era un modo per ingannare i sardi era quello di far credere alla possibilità di ridurre davvero il numero dei consiglieri regionali, ben sapendo che quella legge non sarebbe mai stata approvata dal parlamento in tempo utile”. La strada migliore per le riforme, ha aggiunto, “è quella della legge statutaria; lo abbiamo detto più volte e lo confermiamo. In quella legge possiamo inserire la forma di governo, la legge elettorale, la nuova disciplina dei rapporti fra giunta e consiglio. Le proteste esterne sono comprensibili, ma bisogna difendere il consiglio regionale e la Sardegna, senza adeguarsi pedissequamente alle scelte del parlamento nazionale”
La Presidente Lombardo ha proceduto alla votazione finale della legge, con il seguente esito: favorevoli 40, contrari 1, astenuti 3. Il consiglio approva.
Al termine dello scrutinio, la Presidente ha comunicato all’assemblea che il nuovo capogruppo del Pd è l’on. Giampaolo Diana, mentre l’on. Marco Espa ricoprirà l’incarico di vice capogruppo. Gli onorevoli Luciano Uras, Claudia Zuncheddu, Carlo Sechi e Giorgio Cugusi, inoltre, hanno informato la presidenza di aver aderito al gruppo Misto.
Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pdl on. Mario Diana ha chiesto una breve sospensione dei lavori. La richiesta è stata accolta. (A.F.)

Alla ripresa dei lavori, la Presidente Lombardo ha comunicato l’adesione dell’on. Radhouan Ben Amara al gruppo Misto.
Successivamente, la Presidente Lombardo è passata all’altro punto all’ordine del giorno, relativo all’elezione, a scrutinio segreto, di due vice Presidenti del consiglio, tre questori ed un segretario.
Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Psd’Az on. Giacomo Sanna ha osservato che, in questi giorni, “si è assistito alla sagra dell’ipocrisia e della falsità, con livelli intollerabili”. Ha poi lamentato che non sono state tenute in considerazione le proposte sardiste per l’eliminazione delle indennità aggiuntive dei consiglieri regionali, comunicando che “se dovesse continuare il silenzio su questi argomenti, non parteciperemo ai lavori dell’aula.”
La Presidente Lombardo ha risposto che i capigruppo stanno valutando una proposta complessiva riguardante tutte le indennità, comprese quelle di carica ed aggiuntive, ed anche il vitalizio. La proposta, inoltre, sarà posta all’attenzione del nuovo ufficio di presidenza.
Il capogruppo dei Riformatori sardi on. Pierpaolo Vargiu ha dichiarato di condividere in toto la proposta dell’on. Giacomo Sanna.
L’on. Giampaolo Diana, capogruppo del Pd, ha tenuto a precisare che “l’intero gruppo del Pd, primo firmatario l’on. Cuccu, ha presentato una proposta di legge che prevede l’eliminazione del vitalizio.”
L’on. Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, ha puntualizzato che il suo gruppo ha presentato proposte di legge in materia di riduzione dei costi della politica, “fin dal 2007, poi riproposte in questa legislatura, così come è stata dimenticata sullo stesso argomento una proposta di legge di iniziativa popolare. Non mi pare abbia titolo di rivendicare alcunché chi ha votato contro la riduzione dei consiglieri regionali.”
La Presidente Lombardo ha nuovamente messo l’accento sul fatto che fin dal 12 settembre scorso è stata predisposta una proposta complessiva in materia di indennità, compresa una formulata dalla stessa presidenza, ora all’attenzione della conferenza dei capigruppo. La proposta sarà valutata e definita in tempi brevi.
Il capogruppo del Pdl on. Mario Diana ha dichiarato che “il gruppo del Pdl è impegnato nella valutazione della proposta pervenuta ai capigruppo.”
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha affermato di “prendere atto della volontà comune. E’auspicabile che si deliberi in tempi rapidi almeno sulle indennità di carica.”
L’on. Franco Cuccureddu (Misto) ha detto di condividere la proposta dell’eliminazione delle indennità di carica, ed ha poi proposto il rinvio a martedì prossimo del punto all’ordine del giorno.
L’on. Mario Bruno (Pd) ha lamentato l’eccesso “di demagogia” con cui l’aula sta affrontando l’argomento e, successivamente, ha annunciato che essendo stato designato alla vice Presidenza dell’assemblea rinuncerà spontaneamente all’indennità di carica.
Al termine dell’intervento dell’on. Bruno, la Presidente Lombardo ha messo in votazione la proposta di rinvio formulata dall’on. Cuccureddu, che l’aula ha respinto.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha sostenuto che “l’argomento delle indennità di carica non è di competenza dell’ufficio di presidenza, ma del consiglio regionale, per cui è necessario fare una nuova legge”. Ha ricordato, infine, che il gruppo dell’Udc ha presentato una proposta in tal senso.
La Presidente Lombardo ha precisato che “è compito dell’assemblea procedere all’abrogazione delle indennità ma l’ufficio di presidenza, con un suo provvedimento, può determinarne la riduzione.”
L’on. Luciano Uras (Misto), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha proposto di rinviare la seduta al pomeriggio. La proposta è stata respinta. (A.F.)

Si è poi proceduto all’elezione dei due vicepresidenti del Consiglio: sono risultati eletti Michele Cossa (Riformatori Sardi) e Mario Bruno (Pd). L’on Cossa ha avuto 40 voti. L’on. Bruno 27. Ci sono state 4 schede bianche. 1 voto è stato dato all’on. Murgioni.
I nuovi questori del Consiglio regionale sono Eugenio Murgioni (Pdl), Antonio Cappai (Udc-Fli) e Giuseppe Cuccu (Pd). Hanno ottenuto rispettivamente 46, 40 e 30 voti. Sostituiscono Salvatore Amadu (Pdl), Andrea Biancareddu (Udc-Fli) e Gavino Manca (Pd).
Le votazioni per il rinnovo dell’Ufficio di presidenza si sono concluse con l’elezione del segretario. E’ risultato eletto Andrea Biancareddu (Udc-Fli) con 45 voti.
La presidente ha chiuso la seduta comunicando che le commissioni sono convocate per l’insediamento e per l’elezione dei presidenti martedì 4 ottobre alle ore 17. Il Consiglio regionale si riunisce mercoledì 5 alle ore 10. Il primo punto all’ordine del giorno il Disegno di legge n. 265/A della GIUNTA REGIONALE - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive). FINE