CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 247 del 14 settembre 2011
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Prosecuzione dell’esame della proposta di legge n. 83/A – Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico. Il centrosinistra abbandona l’Aula.
Cagliari, 14 settembre 2011 - La presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo ha aperto i lavori pomeridiani con la messa in discussione dell’art. 5 (Norme generali) e degli emendamenti collegati della proposta di legge 83/A.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha contestato le dichiarazioni apparse sulla stampa (“le domande e risposte”) dalla Giunta regionale in merito ai vincoli urbanistici e alla tutela paesaggistica. All’assessore dell’Urbanistica Nicolò Rassu ha ricordato che il Piano paesaggistico regionale non mette vincoli perché ha natura pattizia con lo Stato e stabilisce il modo in cui i vincoli vanno gestiti. L’esponente del Partito Democratico ha dichiarato: “Non si può tollerare che la Giunta dica cose false. I vincoli sono stabiliti da leggi sovraordinate”. Ha poi accusato il presidente della Regione Ugo Cappellacci di essere “il primo sabotatore di un confronto di merito” tra maggioranza e opposizione, di aver scritto una lettera “che è uno schiaffo a questo Consiglio”, di voler concedere ad un partito alleato una leggina per “tenerli buoni”. Sui contenuti della legge, l’on. Porcu ha criticato la totale assenza di criteri che garantiscano qualità architettonica e progettuale.
L’on Matteo Sanna (Udc-Fli), ricordando che la proposta di legge è stata esitata dalla Commissione che lui presiede accogliendo anche i suggerimenti della minoranza, ha accusato il centrosinistra di contestare interventi che, invece, nella scorsa legislatura aveva avallato. In particolare, l’on. Sanna, rivolgendosi all’on. Gian Valerio Sanna, allora assessore dell’Urbanistica, ha parlato di un accordo di programma sottoscritto dalla Giunta Soru finalizzato a realizzare un impianto golfistico nei territori dei comuni di Lunamatrona, Villanovaforru e Collinas. Anche se poi non si realizzò, il progetto prevedeva un campo a 18 buche in un’area di 12 ettari con una volumetria complessiva di 612.000 metri cubi, di cui 572.000 per 724 unità abitative destinate a 5296 potenziali occupanti. L’on. Sanna, aggiungendo che l’on. Porcu era interessato “da sportivo” a quell’intervento, ha aggiunto che il centrosinistra ha una doppia personalità: “Eravate per le deroghe, non per le regole. Noi eravamo e siamo per le regole”. (MM)
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd), rispondendo all’on. Matteo Sanna, ha affermato che il progetto di cui si è parlato non contiene un solo metro cubo in deroga. Si è fatto un accordo perché c’era un investitore in quei paesi emblematici della grave situazione delle zone interne a rischio di spopolamento. Questa legge, ha proseguito l’on. Sanna, dice altro: “In un emendamento dei proponenti si parla chiaramente di adeguamento del Piano paesaggistico con riferimento alla fascia costiera. Si vuole fare il cemento lì, altro che nelle zone povere; si vogliono fare nuovi campeggi, nuove strutture ricettive e campi da golf, riversando sulle coste 15.000 nuove unità. Rimane intatto, in altre parole, lo sbilanciamento enorme fra residenze, strutture ricettive e sportive”. E’necessario, ha continuato l’on. Sanna, “che il Presidente venga qui a spiegarci come sfamiamo la gente o come risolviamo la situazione della Keller. Altro che pubblicità sui giornali dove si sostiene una sorta di apologia di reato, definendo disdicevole la demolizione di case abusive. Il vero problema è che nessuna delle promesse della campagna elettorale è stata mantenuta. Ora, infatti, si vuole cambiare il Ppr proprio per consentire quegli interventi che adesso sono vietati”.
L’on. Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha rimproverato alla maggioranza di avere una sola idea, quella di manomettere e stravolgere il Ppr, prima con il Piano casa e adesso con la legge sul golf, dietro la quale ci sono obiettivi ben diversi da quello della promozione del turismo golfistico. E’ una legge piena di sotterfugi e di sottintesi attraverso i quali si pretende di coinvolgere anche l’opposizione. E’una legge che molto probabilmente non avrà le gambe per camminare. L’articolo in discussione, in particolare, secondo l’on. Sechi, ha la pretesa di predicare bene ma, in definitiva, razzola molto male. Bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno senza prendere in giro nessuno, come si è fatto a proposto del riequilibrio fra zone costiere ed aree depresse. Per giunta l’Esecutivo ha fatto un pessimo servizio alla legge con una specie di question time sulla stampa locale, dove il Governo regionale si pone domande retoriche cui esso stesso risponde. In realtà il Piano paesaggistico stabilisce regole, quelle stesse regole che la maggioranza vuole ribaltare e cancellare. Come si possono difendere, ha concluso, coloro che hanno realizzato case abusive, quasi che fossero stati costretti da una condizione di necessità?
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha ribadito la sua intenzione di non intervenire sulla legge, quanto mai inopportuna in questo momento, a meno che non vogliamo far credere ai cittadini che in Barbagia, nel Sulcis e a Porto Torres non stiano aspettando altro per superare la crisi e rilanciare l’economia. Quale turismo si vuole sostenere? Possiamo fare anche altri 25 campi ma il problema vero è che le persone hanno difficoltà ad arrivare in Sardegna e muoversi all’interno dell’isola, a parte il fatto che la classe imprenditoriale sarda è del tutto impreparata a governare i processi di cambiamento del turismo moderno. Di fronte a tutto ciò, ha detto ancora l’on. Capelli, troviamo in piena efficienza il bancomat regionale che spende risorse importanti per fare pubblicità, e nemmeno di alto livello, sui quotidiani sardi. In molti, nella passata legislatura, abbiamo protestato contro le stesse iniziative dell’allora presidente Soru. Allora bisognerebbe essere coerenti. Il Ppr? Il centrodestra vinse le elezioni impegnandosi a modificarlo; bisognava farlo subito, riconoscendo però che quel Piano ha anche contenuti che vanno salvaguardati. Oggi cosa dicono i contestatori irriducibili di allora? (A.F.)
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha sottolineato il parallelismo tra la discussione sullo sviluppo del turismo golfistico e la pubblicità istituzionale della Giunta Cappellacci in merito alla rivisitazione del Piano paesaggistico regionale. Si è fatta solo propaganda, ha detto, non informazione. L’esponente del Partito Democratico, dopo aver ricordato le corrette modalità e gli obiettivi delle campagne pubbliche rivolte ai cittadini, ha contestato il tentativo di creare consenso sullo smantellamento del Ppr: “Emerge con chiarezza che un settore del turismo e dello sport, che potrebbe diventare una opportunità vera per la Sardegna, lo si sta bruciando sull’altare di altri interessi”. Secondo l’on. Lotto, il golf è “un grimaldello” che “serve forse solo a qualche speculatore, non all’economia dell’isola”.
Il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on Luciano Uras, chiedendo una valutazione di ammissibilità, ha criticato i contenuti dell’emendamento all’emendamento 187, finalizzato alla sostituzione totale del testo dell’art. 5: “Ci fa capire l’ansia che muove questa norma”. In particolare, l’on. Uras ha rilevato le contraddizioni di commi che prima parlano di compatibilità degli interventi con i principi paesaggistici, ma che poi autorizzano la Giunta ad adeguare il Ppr con norme ordinarie “che non hanno alcun valore”. Ha poi contestato il modo in cui l’emendamento è stato scritto perché risulta incomprensibile pure linguisticamente: “E’ come certificare la natura marmorea del legno. Ecco perché le nostre leggi rimangono inapplicate”.
Il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici on. Pierpaolo Vargiu, accogliendo il rilievo dell’on. Uras, ha ammesso che spesso si legifera approvando emendamenti all’ultimo momento tali da rendere il testo normativo difficilmente interpretabile. Ma per il resto, ha proseguito, il centrosinistra non offre suggerimenti utili a migliorare la proposta in discussione che non è stata assolutamente “blindata” e che non può essere ironicamente definita una norma “sulle mazze e sulle palline”: “Siete tornati sul refrain che il centrodestra è un covo di cementificatori e tirate sempre fuori il ritornello stanco e offensivo delle cambiali che la maggioranza deve pagare ai suoi grandi elettori”. L’on. Vargiu, commentando alcune critiche, ha poi voluto distinguere il ruolo della Caritas, che distribuisce a chi ha bisogno, da quello del Consiglio regionale che dovrebbe arrivare a eliminare le situazioni di bisogno con proposte e idee per lo sviluppo. (MM).
L’Assessore degli Enti Locali Nicolò Rassu, intervenendo in sede di replica, ha affermato che “si continua a ragionare col fegato e non con la ragione. Perché il centrosinistra non ha presentato una legge sul golf? Avremmo potuto confrontare in Commissione e in Aula due progetti e due visioni diverse; invece, abbiamo lavorato solo su uno”. Lo sviluppo, ha aggiunto, si muove lungo molte direzioni; quella del turismo golfistico è soltanto una, che però ha avuto grande successo in tante parti del mondo e in particolare nel Mediterraneo. Quindi “non si può criminalizzare o deridere, si dovrebbe piuttosto ragionare nell’interesse dei sardi”. Anche sulla revisione del Piano paesaggistico regionale, ha detto ancora l’on. Rassu, sono state fatte molte critiche prima di averlo visto “e non capisco perché”. Il Ppr è uno strumento territoriale ed urbanistico che tiene nella massima considerazione i beni paesaggistici ma, come tutti gli strumenti normativi, deve mirare allo sviluppo del territorio e, sotto questo profilo, bisogna riconoscere che il piano vigente non ha raggiunto questo risultato; lo dice tutta la Sardegna. Evidentemente non era questo l’intento, ma ha bloccato larghi settori dell’economia regionale, rivelandosi sostanzialmente una espressione vincolistica: “Volerlo rivedere in alcune parti, tuttavia, non vuol dire aprire la strada al cemento”. La discussione di merito, secondo l’assessore, va rinviata, dunque, “al momento in cui si potrà ragionare sulla base di atti e documenti. Certo, è un compito che spetta alla Giunta ma occorre precisare che le linee guida sono state oggetto di un percorso partecipativo, ambito per ambito, che ha coinvolto le amministrazioni locali ed i soggetti portatori di interessi diffusi, da questo percorso è nata la revisione”. L’on. Rassu, riferendosi all’intesa col Ministero sottoscritta nella passata legislatura, ha tenuto a precisare che “allora fu acquisita 5 mesi dopo l’elaborazione del Piano da parte della Regione e non si trattò di un lavoro congiunto, come la legge prevede. Ora si formulerà una proposta compiuta che sarà sottoposta agli uffici competenti del Ministero per essere poi esaminata dalla Giunta regionale”. Un confronto sereno, su questa materia è sempre auspicabile, ha concluso l’assessore degli Enti Locali, “perché porterebbe a risultati migliori nell’interesse della Sardegna”.
L’on Francesco Meloni (Riformatori Sardi-Liberaldemocratici), relatore della legge, ha chiesto e ottenuto una breve sospensione della seduta.
Alla ripresa dei lavori, l’Assemblea ha respinto l’emendamento 65 (soppressivo totale) con 31 voti favorevoli, 46 contrari e 2 astenuti.. Il Consiglio non approva.
Successivamente si è passati alla votazione del 187 sul quale il capogruppo del Pdl on. Mario Diana ha chiesto lo scrutinio segreto suddividendolo in tre parti: fino al comma 7 compreso (norme generali) e, poi, i commi 8 (disponibilità, per la realizzazione dei campi, di immobili soggetti ad usi civici) e 9 (utilizzo delle aree oggetto di concessione in uso, locazione o enfiteusi).
La richiesta è stata accolta e lo scrutinio ha dato il seguente esito. Fino al comma 7: favorevoli 39, contrari 29, astenuti 1. Il Consiglio approva. Comma 8: favorevoli 16, contrari 52, astenuti 1. Il Consiglio non approva. Coma 9: favorevoli 15, contrari 53, astenuti 1. Il Consiglio non approva. (A.F.)
Alla ripresa dei lavori la presidente Claudia Lombardo ha aperto la discussione generale sull’articolo 7 bis. Il primo a prendere la parola è stato l’on. Mario Bruno (capogruppo del Pd) che ha annunciato l’abbandono dell’Aula da parte dei consiglieri regionali dell’opposizione: “Mi pare che con il voto all’emendamento sostitutivo all’articolo 5 la legge assume un indirizzo ben preciso, ossia quello di consentire la realizzazione di nuove strutture residenziali vicine alla costa; trentamila metri cubi riservati da questa legge a nuove residenze”. L’on. Bruno ha poi aggiunto: “Ve lo lasciamo fare interamente da soli. Il centrosinistra abbandonerà l’Aula e vi lascerà andare avanti con il vostro progetto, prima con questo, poi con il Piano casa 3”. Il capogruppo del Pd ha sottolineato che questa legge renderà possibile di nuovo costruire. “Il cemento che vi assilla – ha proseguito - diventerà il vostro modo di stare insieme; il cemento e il mattone che vi uniranno anche nel Piano casa”. L’on. Bruno ha annunciato che il centrosinistra presenterà nei prossimi giorni una mozione sulla pubblicità istituzionale e l’utilizzo dei fondi pubblici: “Che cosa volete fare di questa Sardegna? Vorremo capire se avete un’idea. Siete davvero fuori dal mondo, non vi accorgete che siete ridicoli a parlare di golf? Abbandoniamo l’Aula perché abbiamo capito il vostro vero progetto”.
Posizione confermata anche dal capogruppo di Sel – Comunisti – Indipendentistas, on. Luciano Uras: “L’atteggiamento che adotteremo è condiviso da tutta la coalizione. Viviamo questo momento con una preoccupazione: abbiamo provato a dire sull’illegittimità palese di quest’ultimo provvedimento approvato. Questo nostro dire è caduto nel vuoto e vediamo rompersi il filo già tenue tra Consiglio e Giunta, tra maggioranza e opposizione, vedendo il terreno delle riforme impraticabile”. L’on. Uras ha poi criticato fortemente la gestione del presidente Cappellacci: “E’ un pessimo esempio per tutti, portando questo Paese a una anarchia con la violazione sistematica delle leggi. Credo che la maggioranza non capisca interamente la gravità di questo passo. Per queste ragioni abbandoneremo l’Aula”.
D’accordo con gli on.li Bruno e Uras anche il capogruppo dell’Idv, on. Adriano Salis: “Il cuore di tutta questa operazione è una norma derogatoria che consente di aggirare il vincolo dei tremila metri. Verranno costruiti interi villaggi con le volumetria che vi apprestate ad approvare nel 7 bis, che tende a scardinare le norme di tutela e salvaguardia del paesaggio”. E ha poi aggiunto: “Questa legge ve la voterete da soli. Dopo aver tentato, in qualche maniera, di far nascere un serio percorso golfistico in Sardegna, ormai è chiarissimo a noi tutti che con questa legge la Giunta, entro 60 giorni, potrà scardinare il Piano paesaggistico regionale”. L’on. Salis ha concluso: “Stiamo valutando di fare un esposto alla Corte dei conti su questa campagna propagandistica che il presidente e la Giunta stanno portando avanti”.
La presidente Claudia Lombardo ha convocato una conferenza dei capigruppo. Al rientro in Aula, ha comunicato conclusi i lavori di oggi che riprenderanno domani mattina alle ore 10. (E.L.N.)