CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 245 del 14 settembre 2011

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Approvata all’unanimità la risoluzione n. 7 della Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi “sulla corretta attuazione della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, anche avuto riguardo al mantenimento in servizio del personale precario dei Csl, Cesil, e Agenzie di sviluppo locale come stabilito dalla vigente legislazione regionale”.
Proposta di Legge n. 83/A (Meloni e più) sulle “Provvidenze per lo sviluppo del turismo

Cagliari, 13 settembre 2011 – La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza di Giuseppe Luigi Cucca. Il vicepresidente del Consiglio regionale ha ricordato “con profondo rammarico l’on. Mariano Cucca prematuramente scomparso un mese fa”. La seduta è stata sospesa per cinque minuti in segno di lutto. All’ordine del giorno la Risoluzione n. 7 approvata dalla Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi “sulla corretta attuazione della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, anche avuto riguardo al mantenimento in servizio del personale precario dei Csl, Cesil, e Agenzie di sviluppo locale come stabilito dalla vigente legislazione regionale”.
L’on. Cucca ha dato la parola al presidente della Commissione d’inchiesta, l’on. Luciano Uras (Sel – Comunisti – Indipendentistas), che ha dato il testo per illustrato.
Il vicepresidente del Consiglio regionale ha messo, dunque, in votazione la risoluzione: il testo è stato approvato all’unanimità, con 56 voti favorevoli e un astenuto. Il testo invita la Giunta regionale a procedere, tramite i propri competenti assessorati, per la piena applicazione della legge regionale n. 10 del 2011, articolo 2 comma 7, di intervenire direttamente presso l’amministrazione provinciale di Sassari con lo specifico fine di dare attuazione alla deliberazione adottata dalla Provincia per il mantenimento in servizio del personale dei Csl (31 lavoratori), ma invita anche la Giunta a garantire, quale organo esecutivo della Regione, la piena attuazione delle leggi regionali in vigore e farle rispettare da ogni altro soggetto obbligato, in quanto leggi della Repubblica.
L’on. Cucca è quindi passato all’esame del secondo punto all’ordine del giorno pomeridiano, proseguendo con la discussione generale sull’articolo 1 del progetto di legge n. 83/A sulle “provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico”. Il primo intervento è stato quello dell’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi – Liberaldemocratici): “Abbiamo assistito ancora una volta ad alcuni interventi che hanno richiamato all’attenzione dell’Aula problematiche più ampie di quella in discussione oggi in quest’aula. Lo capisco, ma non si fa con dichiarazioni estemporanee, piuttosto cercando di proporre soluzioni. Tutti noi sappiamo che stiamo attraversando un grave momento di crisi. Preferirei che ciascuno di noi si attivasse per lavorare in modo attivo e costante nell’interesse dei sardi. Mentre invece su questo provvedimento non sono arrivati suggerimenti, ma solo critiche”.
L’on. Dedoni ha proseguito dichiarandosi d’accordo anche a modificare il testo prevedendo un ulteriore allontanamento degli insediamenti dal mare, sfruttando le strutture già esistenti nei paesi e, quindi, cercando di portare economia e sviluppo per le zone interne. Non solo parole, dunque, ma servono fatti come quelli previsti da questa legge. La minoranza – ha concluso l’on. Dedoni - dovrebbe essere propositiva e non solo critica”.
Critico anche l’on. Carlo Sechi (Sel – Comunisti – Indipendentistas): “Capisco che i Riformatori difendano una proposta di legge in cui credono, ma noi non ci crediamo: non la riteniamo idonea a dare risposte ai sardi né al rilancio del turismo in Sardegna. Io credo che non sia un intervento sufficiente, la Sardegna ha bisogno di molte altre cose: per esempio i trasporti, non solo da e per l’Isola, ma anche la viabilità interna, che è in pessime condizioni. Mancano, dunque, le infrastrutture che dovrebbero supportare un’immagine turistica. Io credo che lo sport in questa legge non sia l’obiettivo principale e che ci sia invece un chiaro interesse per le volumetrie”. L’on. Sechi ha poi affermato che il testo non valorizza le zone interne e ha aggiunto: “Esistono due posizioni nettamente contrapposte: da una parte la maggioranza a favore dell’edificazione comunque e ovunque, dall’altra c’è la nostra posizione a sostegno e tutela del piano paesaggistico regionale perché il paesaggio è il bene supremo”. (E.L.N.)

L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, ha rilevato all’inizio del suo intervento che l’invito dell’on. Gian Valerio Sanna ad abbandonare l’aula nasce “dalla consapevolezza di una divisione insanabile, in particolare significa che il centro sinistra non crede nello sviluppo del turismo golfistico. Se è così, diremo ai sardi che il centro sinistra non vuol dare nessun tipo di contributo”. In materia di ambiente e paesaggio, ha continuato l’on. Diana, ha “lo stesso Piano paesaggistico prevede una sua revisione a scadenza biennale. E’ sbagliato, poi, accusare il centro destra di non avere nessuna coscienza ambientale; abbiamo sempre detto, piuttosto, che non vogliamo essere la vittima sacrificale del nostro ambiente, perchè la Sardegna non se lo può permettere”. Non vogliamo annullare nulla, ha poi precisato il capogruppo del Pdl: “a seguito del confronto con le amministrazioni locali, abbiamo voluto recepire le loro istanze. Ma una cosa è chiara: non vogliamo mantenere in piedi le intese che, per noi, sono morte e sepolte. Vogliamo dire a tutti i cittadini quali sono le regole uguali per tutti, mappale per mappale. Questa legge non può e non vuole stravolgere il Ppr. Anzi le tensioni del centro sinistra dimostrano che quello del Ppr è un nervo scoperto, significa che alcune modifiche sono necessarie e opportune”. Noi crediamo sullo sviluppo del turismo golfistico, ha concluso Diana, ed apprezziamo lo sforzo dei Riformatori. Speriamo di poterla approvare in tempi brevi”.
Il vice Presidente Cucca ha quindi dato la parola al relatore, on. Franco Meloni (Riformatori) che ha espresso parere contrario all’emendamento 37 (soppressivo totale) e favorevole al 21 (che prevede la riscrittura dell’articolo 1). Sui due emendamenti, la giunta ha espresso parere conforme.
E’stato quindi messo in votazione l’emendamento 37, con il seguente esito: favorevoli 24, contrari 39, astenuti 2. Il consiglio non approva. A seguire, l’assemblea ha approvato l’emendamento 21, rendendo quindi superflua la votazione sull’articolo 1. (A.F.)
Ha quindi preso la parola, l’on. Adriano Salis (capogruppo dell’Idv), che ha chiesto il voto segreto sugli emendamenti 38 e 12. Il vicepresidente Cucca ha aperto la discussione generale sull’articolo 1 bis e sugli emendamenti.
Il primo a intervenire è stato l’on Gian Valerio Sanna (Pd) che ha ricordato ai colleghi, e in particolare all’Assessore regionale dell’Urbanistica, quanto stabilito dal cosiddetto “Codice Urbani dei beni culturali, in relazione ai beni culturali e al paesaggio”. Nel dettaglio l’esponente dell’opposizione ha spiegato all’Aula, citando gli specifici articoli del testo del Decreto legislativo, come le previsioni di piani paesaggistici non siano derogabili e siano immediatamente prevalenti rispetto a qualunque altro provvedimento regionale. “E’ vero ciò che dice l’on. Diana, ossia che i piani sono soggetti all’adeguamento, ma per fare questo la Regione deve stipulare un’intesa con il Ministero. Non è proibito adeguarlo, ma deve essere seguita una procedura. Tutto questo deve essere fatto con la necessaria pubblicità”. In sostanza, l’on. Sanna ha spigato, Codice Urbani alla mano, che la legge sul golf non sarà applicabile fino a quando non sarà modificato il Ppr e quindi dopo aver fatto l’accordo con il Ministero. L’esponente del Pd ha ricordato, inoltre, ai colleghi che si parla di questa legge “mentre chiudono le fabbriche e fuori si perdono decine e decine di posti di lavoro”.
Favorevole alla soppressione dell’articolo 1 bis il collega, on. Luigi Lotto (Pd), che ritiene il punto b, che parla di introduzione di disposizioni speciali in materia di indici di edificabilità lesivo dell’autonomia delle amministrazioni comunali e maggiore elemento di negatività di questo provvedimento. L’on. Lotto ha anche ricordato che quanto da lui enunciato è confortato dalla volontà di eliminare questo articolo da parte dell’opposizione e di parte della maggioranza attraverso la presentazione di due distinti emendamenti soppressivi. “Se la legge fosse stata diversa – ha affermato Lotto - avrebbe avuto un senso. In questo quadro non lo ha. Si parla di volumetrie che non hanno niente a che vedere con il golf e con lo sviluppo del turismo”. (E.L.N.)

L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, ha sottolineato che alcune precisazioni dell’on. Gian Valerio Sanna sono opportune sul procedimento amministrativo, “anche se non si possono confondere le facoltà con gli obblighi. E’vero però, in altre parole, che con questa norma non si può modificare il Ppr ma, sul punto, la giunta ha gli strumenti per intervenire. In definitiva, ritengo che l’impianto della legge sia perfettamente compatibile con il Ppr vigente.”
L’Assessore degli Enti Locali on. Nicolò Rassu ha chiarito, sempre a proposito dell’iter amministrativo per la modifica del Ppr che le regioni “possono” e non “devono” stipulare convenzioni col Ministero dei beni culturali.
Il relatore on. Franco Meloni (Riformatori) ha espresso parere contrario su tutti gli emendamenti presentati e l’Assessore del Turismo Luigi Crisponi, dal canto suo, ha manifestato parere conforme.
Successivamente, il vice Presidente Cucca ha sottoposto gli emendamenti al voto dell’assemblea. Sul n°37 (soppressivo totale), a scrutinio segreto, la votazione ha dato il seguente esito: favorevoli 29, contrari 36. Il consiglio non approva. Sul n°39 (soppressivo parziale) i favorevoli sono stati 24 ed i contrari 41, con una astensione. Il consiglio non approva. Sugli emendamenti 41 e 42 (soppressivi totali) il voto palese è stato contrario. Il consiglio non approva. Sul n°12 (finanziamento di una campagna promozionale per il turismo golfistico) il voto è stato positivo, a scrutinio segreto, con il seguente dettaglio: favorevoli 41, contrari 26. Il consiglio approva. Il n°150 (sostitutivo totale del titolo dell’articolo) è stato respinto con il seguente dettaglio: favorevoli 26, contrari 41. Infine, l’assemblea ha proceduto, con la formula dello scrutinio segreto, alla votazione finale dell’art. 1/bis della legge, con il seguente esito: favorevoli 40, contrari 27. Il consiglio approva. (A.F.)
Sull’art. 2 (Aree di intervento) l’on Chicco Porcu (Pd) ha criticato il tentativo di “compartizzare” le zone dove poter effettuare gli investimenti, perché si otterrà un effetto negativo, ossia quello di tagliare fuori alcuni territori dell’isola: “Sarebbe opportuno lasciare libertà agli imprenditori di scegliersi le sedi che ritengano opportune. Corriamo il rischio di sovrapporci alle analisi di chi vuole investire”. L’esponente del Partito Democratico, quindi, ha sollecitato l’estensione degli interventi all’intera Sardegna, auspicando che si impedisca la realizzazione di infrastrutture non legate al territorio. “Altrimenti rischiamo di creare l’ennesima enclave” ha detto, cercando poi di coinvolgere direttamente l’assessore regionale del Turismo Luigi Crisponi a proposito della possibilità che di realizzare un campo da golf nella valle di Lanaitto, vicino alle sorgenti di Su Gologone di Oliena.
Il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on. Luciano Uras ha definito il testo di legge in discussione “pessimo, confuso, scritto male” con il rischio che, in sede di applicazione, provochi una sorta di ribellione e di contrasto nella Giunta, nei suoi uffici e tra le varie burocrazie. Ricordando che non saranno più consentite mancate attuazioni e che le violazioni saranno sanzionate, Uras ha spiegato che l’art. 2 prevede agevolazioni con un “tratto di genericità sospetta”, senza chiarire quale tipo di semplificazioni procedurali e amministrative saranno messe in campo. Il timore è che qualcuno pensi di poter andare oltre i limiti di legge. Per questo Uras ha ricordato che il giuramento prestato dai consiglieri e dagli assessori regionali viene violato quando non si è fedeli alla Repubblica e alle sue norme, comprese quelle regionali: “Viene violato anche quando il bene inseparabile dello Stato e della Regione è piegato all’interesse particolare di singoli gruppi e persone”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha spiegato che, dopo la cancellazione dall’art. 1 del richiamo alla valorizzazione delle zone svantaggiate, l’art. 2 si mostra coerente in senso negativo. Il fatto di concentrare l’attenzione degli investitori in un raggio, a seconda dei casi, di 150 km dagli aeroporti, fa sorgere dubbi sui reali effetti positivi che la legge potrà creare in tutti i territori della Sardegna. Anzi, secondo Lotto, si sta pensando solo a far costruire seconde case di lusso in aree dove non sono previste e al di fuori di qualunque ragionamento serio di carattere urbanistico. Per questo motivo la minoranza ha presentato emendamenti soppressivi: “Non ha nessuna ragione questa suddivisione della Sardegna in zone che possono subire gli effetti negativi o quelli positivi a seconda del giudizio che si può dare a questa legge”. (MM)

L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha ricordato la presentazione di un emendamento soppressivo dell’art. 2, “ma non per tagliare fuori le zone interne”. Anzi, ha ribadito, “il sistema golfistico deve assicurare ricadute su tutto il territorio regionale. Il concetto ha portato ad una suddivisione degli ambiti, ma non è condivisibile il solo criterio del collegamento con gli aeroporti, perché privilegiava alcune zone a scapito di altre, e c’era inoltre il rischio di sovrapposizioni, mentre si voleva obbligare gli investitori a ragionare in termini di sistema regionale”. La legge, ha aggiunto, ha una portata limitata negli interventi e nel tempo. Per questo occorre tracciare ambiti sub regionali e locali, che presentano molte più attrattive rispetto al singolo campo. Successivamente sarà resa ancora più chiara l’identificazione dei cinque ambiti. L’art. 2 è giusto sulla motivazione, e il relatore lo ha condiviso già in commissione, ferma restando la necessità di precisare meglio il perimetro del sistema regionale”.
Il relatore, on. Franco Meloni (Riformatori) ha espresso parere favorevole sugli emendamenti soppressivi dell’art. 2, secondo quanto concordato, e contrario sugli altri. La giunta, attraverso l’Assessore del Turismo Luigi Crisponi, ha manifestato parere conforme.
Il vice Presidente Cucca ha quindi messo in votazione l’emendamento n°1 (soppressivo totale) dell’art.2, con il seguente esito: favorevoli 53, contrari nessuno, astenuti 7. Il consiglio non approva. Il vice Presidente Cucca ha comunicato che, a seguito dell’approvazione dell’emendamento, sono decaduti tutti quelli successivi. Pertanto, l’assemblea è passata alla discussione dell’art.3 della legge.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha evidenziato che in questa fase, “il centro sinistra sta continuando a svolgere un compito critico garantendo però una corretta applicazione della legge, per quanto possibile”. Ha segnalato inoltre che l’articolo in esame “è figlio dell’ipostazione precedente della legge, nella parte in cui si prevedevano contributi a fondo perduto. Di conseguenza, non è pensabile che semplici associazioni sportive possano farsi carico di investimenti così rilevanti, per la realizzazione non di singoli campi ma di vere e proprie strutture sportive integrate per la pratica del golf, ed altrettanto si può dire per gli enti locali, che non hanno certamente le risorse finanziarie per sostenere la realizzazione di tali progetti”. Resta il punto qualificante, secondo Porcu, “che il centro sinistra ritiene prioritario: obbligare i soggetti proponenti ad avere la sede legale in Sardegna, per fare in modo che la quota di tasse attribuita alle società resti nell’isola e poter contare su interlocutori finanziariamente solidi e affidabili”.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha rilevato che, “essendo stati eliminati gli interventi relativi alla campagna promozionale, non ha più senso parlare di agevolazioni, se non quelle legate ai premi volumetrici. Di fatto, la legge esce dalla sfera turistica ed entra in quella urbanistica. Ma agevolazioni di questo tipo sono irrealizzabili, a cominciare dagli indici di fabbricabilità; questo è un punto che contrasta con il Piano paesaggistico e ciò cambia completamente i tempi di approvazione di questa legge. Suggerisce quindi di togliere la parola agevolazioni, perché tali non possono essere considerate le norme sulla semplificazione amministrativa”. L’on. Sanna ha poi riconfermato le sue forti critiche sulla campagna pubblicitaria che la giunta regionale ha commissionato sul Piano paesaggistico, che ha definito “istigazione alla delinquenza” ed alla violazione delle regole. Altro che regole, ha concluso, “qui ci sono solo favori”. (A.F.)
L’on. Cucca ha dato quindi la parola al relatore di maggioranza, on. Franco Meloni (Riformatori sardi – Liberaldemocratici): “Abbiamo assistito all’ennesima lezione dell’on. Gian Valerio Sanna, mentre ringrazio l’on. Porcu che sta partecipando al miglioramento della legge”. E ha aggiunto riferendosi alla proposta dell’on. Porcu: “L’emendamento così come è non può essere accettato perché sostitutivo totale dell’articolo 3, ma se proponesse un emendamento orale all’articolo 3 con il vincolo per le società beneficiarie della legge di avere la sede legale in Sardegna io lo voterei”. Contrario l’on. Franco Cuccureddu (Gruppo Misto) alla proposta dell’on. Chicco Porcu (Pd), perché ha ricordato che le grosse aziende che hanno messo la sede legale nell’Isola, non lasciando però alcuna ricchezza in Sardegna, hanno causato l’uscita della regione sarda dall’Obiettivo 1. L’on. Cuccureddu ha anche proposto che siano privilegiati, con un incentivo economico, gli enti locali che propongano progetti che non prevedano nuove volumetrie ma utilizzino i posti letto esistenti. Il vicepresidente Cucca ha poi sospeso la seduta per cinque minuti su richiesta dell’on. Chicco Porcu per consentire ai firmatari dell’emendamento 148 di valutare la proposta del relatore di maggioranza.
Alla ripresa della seduta l’on. Cucca ha messo in votazione l’emendamento 49 (Moriconi e più) soppressivo totale dell’articolo 3. L’Aula ha respinto il testo con 36 voti contrari 26 a favore e 2 astenuti. E’ quindi intervenuto l’on. Chicco Porcu (Pd) che ha annunciato la disponibilità a modificare l’emendamento 148 in sostitutivo parziale della lettera b dell’articolo 3.
L’on. Cucca ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi parziali: bocciati il numero 48 (Moriconi e più) con 38 voti contrati 25 favorevoli e un astenuto, e il numero 51 (Moriconi e più) con 43 voti contrari, 23 favorevoli e un astenuto. Di seguito sono stati votati i sostitutivi parziali: approvati l’emendamento 24 uguale al 52 (Franco Meloni e più) con 67 voti a favore e due contrari, e il numero 148 (Porcu e più), modificato poco prima dal proponente, che sostituisce la lettera b dell’articolo 3 (62 favorevoli, 3 conrtari, 4 astenuti).
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuseppe Luigi Cucca, ha messo infine in votazione il testo dell’articolo 3: l’Aula lo ha approvato con 43 voti favorevoli, 24 contrari e un astenuto. (E.L.N.)

Intervenendo sull’art. 4 (Applicazione delle agevolazioni) e sugli emendamenti, l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha detto che è condivisibile agevolare la costruzione di campi da golf, se intesi come miglioramento ambientale, ma non lo stesso può essere detto per i servizi complementari. La norma va legata al successivo art. 7 bis perché evidenzia l’intenzione di realizzare un patrimonio immobiliare: ad esempio, negli appezzamenti sotto i 100 ettari si autorizzeranno 50.000 metri cubi, il 60% dei quali destinati a residenze. Si creeranno tanti nuovi piccoli paesi, uno scenario nel quale sarà protagonista il mercato immobiliare. Per Sanna la visione non è lungimirante così come non c’è stata preventiva attenzione a quanto è successo con il tracollo del turismo: “Non è stato un incidente congiunturale. E’ un’omissione del Governo regionale che si farà sentire anche nei prossimi anni: Sarà difficile ricostruire una capacità di collegamento a basso costo”. L’esponente del Partito Democratico ha poi così definito sinteticamente la norma in discussione: “Il gratta e vinci sono le volumetrie e bisogna vedere cosa volete grattare non avendo il Ppr a vostro favore. Non siete zente bona”.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha rilevato come non ci sia nulla che possa incentivare qualcuno a costruire un campo da golf e basta. Oltre al fatto che la legge è discussa nel momento sbagliato, è contraddittoria e confusa, fa promesse sapendo che non saranno mantenute, “l’incentivo è solo volumetrico, non c’è nessun tentativo di rimettere in sesto e recuperare le strutture esistenti, non c’è nessun tentativo per destagionalizzare la stagione turistica”. Porcu ha contestato la visione di chi pensa che aumenteranno i tassi di occupazione delle strutture ricettive esistenti che mediamente sono al di sotto del 50%: “La legge parla solo a gruppi che intendono, facendo saltare norme di tutela paesaggistica, realizzare interventi di carattere speculativo che nulla hanno a che fare con gli impianti sportivi. E’ una legge pasticciata, insulsa e inutile”. (MM)
L’on. Giorgio Cugusi (Sel) ha sostenuto che, in generale, “l’edilizia residenziale non è una parolaccia, ma lo può diventare. Anche la migliore opposizione costruttiva ha difficoltà a credere che si sta facendo una legge per sostenere il turismo golfistico. E’lo stesso errore macroscopico contenuto nell’ultima ipotesi del cosiddetto piano casa”. Credo nell’edilizia residenziale sana, ha proseguito l’on. Cugusi, “ma è impossibile salvare una legge impresentabile così come a questo punto è inutile perdere tempo a cercare di migliorarla.”
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha condiviso l’analisi su una “certa” edilizia residenziale “che non è sempre da demonizzare. Sarebbe stato meglio puntare sull’edilizia residenziale pubblica, senz’altro più positiva per la Sardegna e per le fasce più deboli della popolazione. Ma questa è un’altra legge, che da un certo punto di vista un lato affronta un tema di grande interesse, quello della diffusione della pratica sportiva golfistica, ma lo ha nel peggiore dei modi”. Anzi, ha precisato l’on. Lotto, “di golf proprio non se ne parla. Il vero nodo è sulle residenze, che con lo sport non c’entrano nulla. Per l’ennesima volta ci saranno autorizzazioni in deroga ai piani urbanistici comunali, ragionando solo ed esclusivamente su questo tema. E’ un gravissimo errore, perché il golf in Sardegna è poco diffuso e potrebbe rappresentare una importante opportunità di sviluppo per il turismo. Il consiglio avrebbe dovuto ragionare diversamente, puntando su impianti più piccoli, e quindi allargando la diffusione di questa disciplina verso settori più ampi di utenza, o ancora meglio creando un equilibrio fra strutture dedicate all’attività professionistica ed altre per la pratica sportiva vera e propria. Così, invece, questa legge ha la macchia indelebile della speculazione edilizia”.
Dopo l’intervento dell’on. Lotto, il vice Presidente Cucca ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori riprenderanno domattina ore 10.00 (A.F.)