CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 244 del 13 settembre 2011
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PL 83/A (Meloni Francesco e più) – Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico. Ha giurato l’assessore regionale ai lavori pubblici Angela Nonnis
Cagliari, 13 settembre 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice Presidente on. Giuseppe Luigi Cucca. In apertura ha prestato giuramento il nuovo assessore dei Lavori Pubblici Angela Nonnis che, pertanto, da oggi fa parte della giunta Cappellacci.
L’on. Mario Bruno (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ribadito la richiesta di sospensiva presentata dal suo gruppo in una precedente seduta. A suo avviso “occorre qualificare l’attività del Consiglio con la forte attenzione sulle priorità della Sardegna, soprattutto perché in questo lasso di tempo c’è stata la Manovra del governo che avrà forti riflessi sulla Regione”. Ha poi ricordato le proposte del taglio dei consiglieri regionali, sui quali peraltro “la Sardegna si è fatta scavalcare dal governo nazionale, e la disattenzione della giunta rispetto alle gravi emergenze della Sardegna”. Oltre al taglio dei consiglieri regionali – ha proseguito – “temi come il testo unico degli enti locali, del nuovo assetto delle province, del patto costituzionale con lo Stato sul quale c’è anche un ordine del giorno unitario, quelli insomma di una vera legislatura costituente, vanno posti al centro dell’agenda politica. Rispetto a questo, la maggioranza ha il dovere di riaggiornare le sue priorità e la legge sul golf non può certo rientrare fra queste”. Di qui il rinnovo della richiesta di sospensiva.
Il vice Presidente Cucca ha ricordato che la questione sollevata dall’on. Bruno era già proposta e, sulla stessa, si era pronunciato il Consiglio; pertanto non può essere accolta. Si è passati, quindi, all’esame del primo punto all’ordine del giorno con la discussione del titolo della legge e dell’emendamento presentato.
L’on. Chicco Porcu, anch’egli del Pd, ha ripreso la considerazione del collega Bruno sui cambiamenti intervenuti nello scenario nazionale e internazionale che hanno pesanti ripercussioni sulla regione sarda. “Temi come quelli della vertenza entrate – ha detto - attendono ancora di essere messi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri ed in questo quadro la Sardegna è di fatto nelle condizioni di non poter mandare avanti nessuna politica pubblica, in nessun settore”. Nel merito ha definito la legge sbagliata: “da una parte dice di voler favorire il golf ma è solo un cavallo di Troia che vuole aggirare le regole urbanistiche vigenti ed aprire la strada a nuove volumetrie. Lo dimostrano del resto, anche alcuni emendamenti proposti dalla maggioranza. Il turismo golfistico si può incentivare solo operando all’insegna dell’altissima qualità e non infilando nel testo un po’ di tutto, senza un chiaro disegno di legge strategico. Il titolo, quindi, andrebbe radicalmente cambiato, non “provvidenze per il turismo golfistico” ma “deroghe” alla normativa urbanistica per stravolgere il Piano paesistico regionale”. Dal punto di vista politico, ha affermato infine, “gli emendamenti della maggioranza fanno capire che si è voluta chiudere la strada del dialogo. Ormai non esiste più una coesione programmatica, o un progetto di governo, ma soltanto la volontà di restare al potere ad ogni costo, accontentando ora questa ora quella componente della coalizione con qualche leggina”. (A.F.)
Il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on. Luciano Uras ha spiegato di trovarsi in forte difficoltà a parlare di golf in una situazione di emergenza assoluta e di crisi, ultima quella che mette a rischio il posto dei 300 dipendenti diretti della Keller. A tal proposito, ha invitato gli assessori all’Industria e ai Trasporti a riferire ai lavoratori quando la loro situazione sarà discussa con i ministeri competenti. Uras ha aggiunto: “Questa Regione ha poco da investire sul golf se viene sistematicamente depredata da tutti”. Citando le entrate pattuite che non sono versate dallo Stato e una continuità territoriale interpretata in maniera tale da mettere in pericolo il diritto allo spostamento dei sardi, ha detto che si certifica il depotenziamento delle istituzioni regionali: “In questa situazione disperata e disperante, parliamo di mazze e di palline come se fossero la soluzione dei problemi”. Uras ha invitato il Consiglio regionale a fermarsi e a darsi delle priorità per non andare incontro alla devastazione. Inoltre ha criticato la costante la mancata applicazione delle leggi: “Non lo fa nessuno: neanche i nostri impiegati che, anzi, inventano interpretazioni”.
L’on. Gian Valerio Sanna (Pd) ha spiegato di non voler assolutamente essere considerato un “peccatore sociale” così come settori della Chiesa hanno definito i politici che non si rendono conto della realtà: “Qui c’è la sensazione di parlare al nulla. Il problema vero di quest’Aula è l’assenza politica, culturale e sociale da qualunque problema”. L’esponente del Partito Democratico ha aggiunto che sarebbe molto meglio difendere i posti di lavoro delle aziende in difficoltà senza “avere bisogno di mostrarci onnipotenti”. Ha contestato la scelta di ridurre il numero dei consiglieri regionali perché è un modo per lavarsi la coscienza e ha criticato chi pensa solo a ricercare la visibilità attraverso i mezzi di informazione senza capire che cresce il numero delle persone in gravi difficoltà economiche. Per Sanna occorre superare “i ricatti di posizione che sono le vergogne della politica”. Ha poi accusato i Riformatori di agire, con la proposta di legge in discussione, “per la conservazione degli interessi di quattro immobiliaristi”. Infine, ha concluso l’intervento ricordando che la tutela degli interessi della collettività impedirà alle norme sul golf di trovare un approdo: “Finirà per essere una brutta copia del Piano casa”. (MM)
L’on. Carlo Sechi, (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha dichiarato di volersi unire in modo convinto al coro di no che sta emergendo sulla legge. “Con un titolo ambiguo, ha dichiarato, si vogliono nascondere con la classica foglia di fico inammissibili premialità volumetriche. Un dato che rappresenta la realtà di una giunta imballata che procede con cambiamenti continui, ma non riesce a superare l’affanno nel gestire una situazione nata male e finita peggio. Oggi la crisi è drammatica, e resa insostenibile da scelte sbagliate fatte nel passato”. La Sardegna, ha aggiunto l’on. Sechi, “ha bisogno di riempirsi la pancia e non le si può proporre di mettersi a giocare a golf. Le ricadute che dovrebbero arrivare al sistema regionale sono del tutto aleatorie, la destagionalizzazione è il solito sogno, c’è anche la presa in giro delle zone svantaggiate dei territori in cui sono previsti i nuovi insediamenti. Il golf dunque è una nobile attività sportiva, come tutte le altre, ma non è una priorità della Sardegna. Priorità è invece la Keller, società fatta fallire scientificamente prima con l’eliminazione del collegamento con la penisola e poi con il ritiro delle commesse da parte di Trenitalia”. Per l’ennesima svolta, ha concluso Sechi, “si è scelto di dare spazio all’antica ossessione del mattone, di costruire anche dove c’è solo consumo del territorio e non economia od occupazione. Nella sola città di Alghero ci sono 2000 case sfitte; in Sardegna saranno forse 200.000: questa strada è senza ritorno.”
L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha criticato duramente l’opposizione, “che non ha saputo dare un solo suggerimento migliorativo, non ha espresso una proposta, una sua idea”. Rivolgendosi all’on. Gianvalerio Sanna, ha detto che “si è risvegliato il grande inquisitore, il dispensatore di illazioni, colui che si ritiene depositario della scelta assoluta fra bene e male. Questo atteggiamento contraddice il senso del dibattito svoltosi in commissione e nella stessa aula, quando il centro sinistra condivideva lo spirito della legge con riserve, semmai, su alcuni aspetti sui quali peraltro,la maggioranza si era dichiarata fin dall’inizio disponibile”. La Sardegna è in crisi? “Lo vedono anche i ciechi”, ha commentato l’on. Dedoni, “ma non possiamo rispondere efficacemente a questa crisi con mozioni e ordini del giorno. Dobbiamo attrezzare e rendere più robusto il nostro sistema regionale, anche con lo sviluppo del turismo ed anche con il turismo golfistico. E’ una misura concreta e reale. La Keller? Il collegamento G. Aranci – Livorno è stato smontato durante la passata legislatura, ed il centro sinistra non ha aperto bocca. Ora ciascuno deve riflettere molto prima di parlare; occorre trovare soluzioni nuove (se si vuole) ma bisogna approvare la legge, per poi concentrasi con buona volontà sulle riforme”.
L’on. Radouan Ben Amara (Sel-Comunisti-Indipendentistas), ha definito in apertura la legge “un romanzo senza titolo. Dove però c’è inganno politico e sottocultura, l’ennesimo sogno di una terra promessa, ancora più irreale mentre l’isola brucia. Di fronte al dolore della comunità cui non si presta attenzione, emerge la logica incestuosa di questa legge, dove si mescolano favori e appalti, si fa marketing del pensiero, mentre per noi la politica è emancipazione, anche dallo stato che non può comprimere spazi di democrazia lasciando mille persone pagate profumatamente in parlamento, mentre l’università sta morendo senza finanziamenti. Tagliando i parlamentari potremmo avere 3000 ricercatori in più”. Il golf, a suo giudizio, “è un lusso anti sociale, conseguenza di una mutazione antropologica anticipata da Pasolini. Insistere è un giro vizioso, è allontanarsi dai veri obiettivi della politica, alimentando pesanti sospetti su intenzioni e concrete finalità che la ispirano, discorsi lontani da importanza del turismo per la Sardegna. I ricchi e peccati non sono affatto necessari alla crescita economica. Per il campo da golf, solo per la manutenzione, serve un milione l’anno ma nessuno ha pensato quanto serve per una biblioteca pubblica o una scuola”. (A.F.)
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha spiegato che nessuno, fuori dall’Aula, riesce a trovare una valida ragione che giustifichi il dibattito odierno: “La crisi è troppo importante e c’è in gioco la credibilità delle istituzioni, della loro capacità di trovare una via d’uscita rispetto ad un crollo di interesse verso quello che la politica fa”. L’esponente del Partito Democratico ha detto di aver recentemente toccato con mano la disperazione di un operaio destinato alla cassa integrazione e di un ingegnere che non ottiene da due anni un incarico di progettazione nell’edilizia privata, segnale di un settore, quello delle costruzioni, non più trainante. Secondo Lotto, continuare a parlare di golf dimostra che si vuole restare “in un altro pianeta” perché non si daranno risposte serie allo sviluppo della Sardegna. Riferendosi all’emendamento 147, ha aggiunto che cambiare il titolo è “una operazione verità” in quanto evidenzia il reale obiettivo della proposta, le premialità volumetriche e le deroghe alle norme urbanistiche. Infine, Lotto ha segnalato il cambiamento del testo in corsa e ha detto che gli emendamenti lo modificheranno ulteriormente: si investiranno due miliardi di euro per costruire venti campi che valgono 200 milioni; il resto sarà speso per le costruzioni.
L’on. Franco Meloni (Riformatori Sardi-Liberaldemocratici) è intervenuto per chiarire che il suo gruppo, qualunque sarà il destino della legge, non uscirà dalla maggioranza e che, quindi, non si può parlare di “ricatto”. Per quanto riguarda i riferimenti a quanto dichiarato dalla Pastorale del Lavoro e dai sindacati, Meloni ha detto: “Anche i sacerdoti possono dire sciocchezze. Non mi sento un peccatore sociale perché penso di fare qualcosa di utile per la gente”. Disponibile a far di tutto per aiutare i lavoratori in difficoltà, il relatore della proposta di legge, però, ha precisato che non servirà “l’ennesima inutile mozione”: meglio, quindi, procedere con una idea di sviluppo dell’isola che potrà far crescere la ricchezza e, a catena, far garantire i servizi ai cittadini. Sugli interventi di alcuni consiglieri di opposizione, ha dichiarato di essere stufo dei sospetti di disonestà: “Se la demagogia fosse assoggettabile a imposta, non avremmo bisogno delle entrate dello Stato”.
Il capogruppo Idv on. Adriano Salis ha rimarcato il bisogno che il Consiglio regionale definisca le priorità per tentare di attenuare gli effetti di una crisi economica devastante e in probabile peggioramento, almeno nel prossimo anno. Definendo la legge sul golf “non propriamente popolare” e “un errore madornale”, ha aggiunto che la Chiesa e i sindacati hanno colto lo stato d’animo della società isolana. L’esponente dell’Italia dei Valori, dopo aver citato la difesa dei più deboli fatta da Papa Benedetto XVI e dal cardinale Bagnasco, ha chiesto che non si usino risorse pubbliche per “spot pubblicitari” come quello recente del presidente della Regione Cappellacci sul Piano paesaggistico: “Siamo di fronte alla saga degli imbrogli e della propaganda”. Salis ha fatto riferimento alla voragine in crescita del debito pubblico italiano, alla manovra nazionale che limiterà la spesa della Sardegna e alle dichiarazioni del ministro Fitto: “Ci troveremo ad avere la sgradita sorpresa di avere difficoltà grossissime a definire i bilanci di oggi e di domani”. Infine, ha preannunciato la richiesta di voto segreto sull’art. 1 bis e sull’emendamento 12. (MM)
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha suddiviso il suo intervento in due punti. Affrontando il primo, ha sottolineato che in questo momento “il centro destra, sia pure in modo confuso e contraddittorio, sta portando avanti il tentativo di scardinare in modo definitivo il Piano paesistico regionale, dimenticando due anni e mezzo di riforme mancate ed ignorando le tante crisi industriali della Sardegna che da tempo, in qualche caso da anni, attendono risposte. La drammaticità delle emergenze ci impone, invece, di riscrivere completamente le priorità della Sardegna; c’è il segno negativo in tutti gli indicatori economici, aumenta la povertà della gente comune (la Caritas di Cagliari fornisce 600 pasti al giorno). Di fronte a tutto questo non si può mettere la legge sul golf sullo stesso piano”. Nel merito della legge, l’on. Diana ha evidenziato che il testo trascura colpevolmente alcune cose fondamentali. Per esempio, si è chiesto, “è possibile introdurre l’obbligo di utilizzare negli impianti l’acqua recuperata dal ciclo della depurazione? E poi, perché realizzare altre seconde case? In alcune zone dell’isola sono moltissime: a Villasimius 5000, a Budoni addirittura 11.000. Possibile che, a fronte di queste volumetrie se ne debbano aggiungere altre, compromettendo il territorio, che è l’unico valore aggiunto rimasto all’isola?”
Il relatore on. Franco Meloni ha espresso parere contrario sull’emendamento presentato al titolo della legge, così come la Giunta. L’emendamento è stato respinto con 37 voti contrari, 22 favorevoli e 2 astenuti. (A.F.)
Dopo il voto sull’emendamento, il vicepresidente Cucca ha aperto la discussione generale sull’articolo 1 sulla proposta di legge n. 83/A. Il primo consigliere a intervenire è stato l’on. Gian Valerio Sanna (Pd), il quale ha proposto ai colleghi dell’opposizione di compiere un’azione forte abbandonando l’Aula, per dare il segnale ai sardi che “c’è una classe politica diversa da questa maggioranza”. “Faremo meglio a dire Approvatevela voi e prendetevene tutte le responsabilità. La gente ci apprezzerebbe sicuramente di più”.
L’on. Sanna ha poi evidenziato come discutere di questo provvedimento sul golf sia una perdita di tempo, mentre fuori dal Palazzo c’è una crisi che sta mettendo i sardi in una condizione di necessità. Poi ha aggiunto, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza: “Dovete parlare di quello che volete voi, perché la verità è che voi non volete il dialogo, diversamente avreste accettato la nostra proposta di fermarci su questo provvedimento e avreste accettato anche le nostre proposte migliorative a questo testo. Questa legge – ha proseguito l’on. Sanna - dice bugie, non vuole valorizzare le aree svantaggiate”. L’esponente del Pd ha poi fatto riferimento al problema delle industrie e quindi dei lavoratori: “Questi 15 milioni, previsti per la campagna pubblicitaria, sono sufficienti per pagare lo stipendio dei lavoratori della Keller per 4 anni. Fate voi”. L’on. Sanna ha poi sottolineato come l’aumento del pil sia una questione molto complicata, “non è così facile anche farlo salire di mezzo punto”. In conclusione l’esponente dell’opposizione ha aggiunto: “Io sono arrabbiato perché sto partecipando a una fase politica così decadente, che non è in grado di aiutare le persone che hanno bisogno. Possiamo ancora farlo”.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha espresso perplessità sulla proposta del collega Gian Valerio Sanna: “Io non so se la soluzione sia quella di lasciare la maggioranza da sola ad approvare questo provvedimento totalmente distante dalla situazione in cui versa la nostra regione”. “La minoranza ha provato a dare delle indicazioni su percorsi che portassero – ha proseguito l’on. Porcu - anche a una conclusione celere dell’esame di questo provvedimento, consentendo di pagare dazio a una maggioranza che non tiene più. Abbiamo dato suggerimenti puntando sulla qualità, ragionando per fasi. Ritengo, tra l’altro, che non abbia senso stanziare 15 milioni di euro per la campagna pubblicitaria”. “La verità è che non c’è neanche la volontà da parte della maggioranza di entrare nel merito del provvedimento”.
L’on. Porcu ha poi proseguito: “Ci troviamo davanti a un testo che non può essere modificato, che ha ingenerato aspettative, che però non saranno soddisfatte. Un testo offerto come agnello sacrificale a una maggioranza che non tiene più”. L’esponente del Pd, sottolineando come discutere in questo momento storico di questo provvedimento sia una perdita di tempo, ha aggiunto: “Io credo che stia venendo fuori tutta l’inadeguatezza di questa maggioranza politica”. (E.L.N.)
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha riconosciuto che “è senz’altro vero che il Consiglio deve tenere conto, nel suo lavoro, della realtà della Sardegna”. Però, ha sottolineato che “non ci sono proposte di legge in coda. Questa, invece, è il tentativo di destagionalizzare la stagione turistica, cosa di cui si parla di almeno cinquant’anni, a beneficio della varie tipologie del turismo: culturale, religioso, congressuale, ed anche quello golfistico, dando per scontato quello tipicamente balneare”. Tuttavia, secondo esponente del Pdl, la Sardegna non è mai riuscita a fare sistema. In proposito, ha citato il caso della recente scoperta del terzo calice più antico della Sardegna: “un preziosissimo reperto storico, che però resterà in un piccolo paese dove non c’è nulla e non sarà mai ospitato da un grande museo. La Scandinavia, al contrario, ha un unico museo, mentre qui in Sardegna vorremmo costringere tutti a girare per tutta l’isola alla ricerca di tesori da visitare. Idem per il turismo congressuale: Sassari, ad esempio, non ha una struttura in grado di ospitare un congresso nazionale. Insomma, si sono fatte piccole cose ma ora bisogna allargare il campo”. Sulla legge, dunque, “non ci deve essere preclusione ideologica, ma la consapevolezza comune di voler fare una legge che abbia contenuti di qualità e non sia il solito espediente per alcuni speculatori”. L’on. Campus ha infine rivolto un appello all’opposizione “per impedire che la legge diventi un piano casa-tre. Non vogliamo nuovi villaggi, che non servono alla Sardegna, ma strutture per il golf, anche perché l’Italia, oggi, non ha un campo che sia fra i primi 10 in Italia e in Europa: è una opportunità”.
L’on. Giorgio Cugusi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha affermato di voler provare “a dare una mano, ma resta il rilievo politico generale, e gravissimo, di commissioni che in questo periodo non hanno lavorato e di conseguenza non c’è nessuna legge pronta all’esame dell’Aula”. Forse, ha aggiunto, “ha ragione l’on. Gian Valerio Sanna. Qui rischiamo di parlare di questa legge e dei suoi 150 emendamenti per un mese o più, e sarebbe la cosa peggiore. Dobbiamo lavorare invece per mettere in piedi una nuova agenda dei lavori, con l’aiuto dei capigruppo e dei presidenti di commissione, della stessa presidenza. In questa agenda si possono trovare argomenti comuni ed anche terreni sui quali differenziarsi. L’importante è fare presto”. (A.F.)
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha spiegato che il riferimento dell’art. 1 alla valorizzazione delle zone svantaggiate era stato frutto dei richiami costruttivi fatti in Commissione dai componenti di minoranza: “Pur non essendo risolutivo, poteva dare una mano in un disegno complessivo di favorire lo sviluppo turistico”. I richiami erano stati fatti anche per garantire la qualità dei campi da golf e il loro inserimento armonico nel territorio. In realtà, ha aggiunto, l’obiettivo è differente perché, al di là delle espressioni di principio, “concentra l’attenzione principalmente sull’equilibrio finanziario delle operazioni e degli investimenti”. “Non lo condivido – ha proseguito l’esponente del Partito Democratico - Non ci servono tante piccole Coste Smeralda avulse dal territorio circostante”. In merito ai temi che il Consiglio potrebbe subito affrontare oltre alla riforme istituzionali, Lotto ha ricordato le proposte di legge ferme sul servizio idrico integrato “che sta scoppiando”, la necessità di rivedere la legge 15 sull’agricoltura “applicata in minimissima parte” e il bisogno di affrontare le crisi dei Consorzi di Bonifica.
I lavori si sono conclusi e riprenderanno alle ore 16 con il possibile esame di una risoluzione che potrebbe essere approvata nel primo pomeriggio dalla Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali. (MM).