CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

------------------------------------

Nota stampa
della seduta n. 241 del 10 agosto 2011

------------------------------------

Giuramento degli assessori tecnici della nuova giunta regionale

Mozione n°144 (Bruno e più) sulla nomina degli Assessori regionali a seguito della sentenza del Tar Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art.34 del Regolamento. Bocciato un ordine del giorno

Cagliari, 10 agosto 2011 - La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Lombardo. Dopo le formalità di rito, il capogruppo del Pd on. Mario Bruno ha chiesto una breve sospensione della seduta. La richiesta è stata accolta. Alla ripresa dei lavori, la Presidente ha dato lettura della nota del Presidente della Regione con cui è stato comunicato l’elenco degli assessori regionali, a seguito della sentenza del Tar Sardegna. Per quanto riguarda l’Assessore dei Lavori Pubblici Angela Nonnis, l’efficacia della nomina è subordinata al decorso dei 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni dal Consiglio comunale di Oristano. Fino a tale data le relative funzioni sono esercitate ad interim dal Presidente della Regione. Successivamente è stata data lettura della formula del giuramento, sia per gli Assessori che non fanno parte del consiglio regionale, Antonio Angelo Liori, Giorgio La Spisa e Luigi Crisponi, che per quelli di nuova nomina già componenti dell’assemblea: l’on. Alessandra Zedda e l’on. Simona De Francisci. Ha preso quindi la parola l’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd e primo firmatario della mozione n°144, successivo punto all’ordine del giorno dell’assemblea. “La mozione – ha detto - ha lo scopo di suscitare un dibattito sulla situazione politica e sull’adeguatezza delle scelte seguite nella formazione dell’esecutivo. Il Presidente ha dichiarato che la giunta non va in ferie ma, in realtà, è in vacanza da due anni e mezzo durante i quali non ha fatto nulla se non riproporre, per l’ennesima volta, dichiarazioni programmatiche seguite da una lunga serie di annunci”. Sottolineando alcuni fra i più gravi problemi della Sardegna, entrate, Tirrenia, continuità territoriale e patto di stabilità, l’on. Bruno ha affermato che “l’esecutivo è arrivato con colpevole ritardo, nonostante le ripetute sollecitazioni dell’opposizione e i pareri di autorevoli costituzionalisti. Ora, in una situazione della Sardegna fra le più drammatiche, si poteva approfittare della sentenza del Tar per individuare le migliori competenze da mettere al servizio della Sardegna. Invece si è riproposto il solito valzer di assessori, inadeguato al momento che attraversiamo e insufficiente anche sul piano del rispetto della politica di genere”. Secondo il capogruppo del Pd, inoltre, non solo sono stati ignorati gli interessi della Sardegna, ma si è scelto di privilegiare quelli del partito, della coalizione e perfino delle correnti del Pdl”. Il capogruppo del Pd ha poi sottoposto ad una dura critica le scelte del Presidente della Regione riguardanti il nuovo esecutivo: “ai lavori pubblici un Sindaco che ha fallito ad Oristano per divisioni interne alla maggioranza e viene promosso; all’industria si cambia, senza alcun progetto, dopo le 1000 vertenze aperte, la chimica di base smantellata con la promessa della chimica verde a Porto Torres, le prese in giro per quelli della Vinyls; alla sanità non si registra alcun cambiamento ma un semplice avvicendamento di potere, nonostante il settore assorba il 40% del bilancio regionale con un deficit mostruoso, liste d’attesa intollerabili, taglio di servizi, e la riforma ferma al palo per colpa delle divisioni della maggioranza”. Quella dell’on. Cappellacci, ha concluso l’on. Bruno, “è la storia di un fallimento, di 30 mesi senza neppure un risultato. Si vada al voto, non c’è bisogno di giunte balneari”.
L’on. Carlo Sanjust (Pdl), ha ricordato in apertura che la Sardegna “è investita da una crisi profonda come molte altre parti del mondo. Alla politica si chiedono risposte e soluzioni e tutti quindi, maggioranza, opposizione ed anche mass media, devono chiedersi se hanno fatto per intero il loro compito. E’vero che la maggioranza è stata talvolta divisa e scorbutica, ma anche la minoranza ha privilegiato la scelta ostruzionistica, spesso per allungare i tempi e basta. Quanto gli organi di informazione, è innegabile che abbiano cercato in tutti i modi di mettere il silenziatore su qualunque risultato ottenuto”. Rivolto ancora all’opposizione, l’on. Sanjust ha affermato che “per vincere non basta impegnare l’aula in decine e decine di mozioni. Nella passata legislatura il centro destra ebbe sì cadute di stile, ma lasciò portare avanti il suo programma al centro sinistra. E’auspicabile perciò che in questa parte della legislatura anche la minoranza cambi atteggiamento. E, per dare un segnale concreto, l’on. Bruno farebbe bene a chiedere scusa al Presidente della Regione per averlo gettato in pasto ai media in occasione di alcune recenti vicende giudiziarie. Per reciprocità, chiedo scusa a Soru per alcuni eccessi passati del centro – destra”. Commentando le scelte del Presidente Cappellacci, l’esponente del Pdl ha detto che, a suo giudizio, “in parte ha ascoltato il partito, in parte si è assunto responsabilità dirette. Sono problemi complessi, legati anche ai meccanismi elettorali, che però si possono cambiare se l’esperienza non ha dato buoni risultati”. Sanjust ha infine esortato il Presidente della Regione ad “andare avanti, ricordando però che per tenere la rotta c’è bisogno di tutti. Siamo certi comunque di avere un buon comandante ed è importante che i nuovi Assessori dimostrino da subito serietà, sobrietà e impegno.”
L’on. Tarcisio Agus (Pd) ha sottolineato il momento delicatissimo per la Sardegna, “in qualche modo dovuto anche a questioni nazionali e internazionali”. Sul rimpasto sono “comprensibili le spinte non legate al bene comune, anche se è positivo che le donne possano finalmente dare un grande apporto per la loro originale visione del mondo. Piuttosto, è l’ennesima giunta che viene ritoccata in settori chiave per il futuro della Sardegna: sanità, industria, lavori pubblici”. Il tessuto produttivo della Sardegna, ha continuato l’on. Agus, “è in ginocchio e lo stesso progetto di chimica verde non convince soprattutto perchè ha bisogno di materie prime che forse dovranno essere importate; nella sanità, è auspicabile che si guardi all’uomo e ai bisogni dei più deboli, perché il problema non può essere esaurito con la quadratura dei numeri e il taglio di alcune voci di spesa. Il piano sanitario deve agire in profondità e non limitarsi a cambiare nomi e insegne delle Asl. In materia di lavoro, occorre impegnarsi in una situazione molto difficile; troppi hanno perduto il lavoro, e bene ha fatto la giunta a non mettere da parte persone che vanno recuperate alla vita attiva e non mantenuti in cassa integrazione”.
L’on. Luigi Lotto (Pd), ha rilevato che “siamo alla terza giunta Cappellacci e solo per effetto della sentenza di un tribunale, che ha messo in luce il limite di un esecutivo costruito lasciando da parte le donne. Lo avevamo detto, con facile profezia”. Sulle vicende che hanno accompagnato la formazione della nuova giunta, Lotto ha osservato che “il Presidente ha cercato di colmare un vuoto nel tempo più breve possibile, però ha mancato l’occasione di rilanciare l’azione di governo e di rinnovare l’esecutivo, costruendo un nuovo rapporto con società sarda”. Le responsabilità del Presidente Cappellacci in questi due anni e mezzo, ha proseguito l’esponente del Pd, “sono grandi e difficilmente superabili, per la totale subordinazione al governo nazionale e al premier. Non basta per recuperare e risolvere i problemi l’iniziativa di sganciarsi dal partito, non serve a ricreare entusiasmo attorno al governo regionale”. L’on. Lotto, inoltre, ha formulato i suoi auguri ai nuovi Assessori, ritenendo però “che non ci siano le condizioni per un cambio di passo positivo. La società sarda ha pagato un prezzo troppo alto per l’immobilismo dell’esecutivo, come hanno dimostrato le vicende della vertenza entrate e dei fondi Fas, le spartizioni clientelari della sanità e l’attuale situazione disastrosa. Il popolo sardo non può non vedere; seguiremo l’attività della giunta con attenzione per non affondare del tutto. Ma sarebbe stato molto meglio se il Presidente avesse dato le dimissioni nell’interesse della Sardegna”. (A.F.)
Dopo l’on. Lotto ha preso la parola l’on. Chicco Porcu (Pd), che ha detto: “Non posso che fare gli auguri alla nuova giunta e da sardo mi auguro che arrivi anche a stupirci, dando un senso a una legislatura che sino a oggi non ha ancora avuto un senso. Presidente Cappellacci, lei mi ricorda un allenatore di calcio del passato, Fulvio Bernardini, che convocò decine di giocatori ma non trovò la squadra giusta e alla fine fu cacciato poco prima dei mondiali di Argentina del ’77. La vedo come Bernardini, cerca un ruolo, cerca di dare uno schema ma si limita a lanciare proclami e a rimpastare esecutivi. Anche per noi non è semplice fare opposizione, perché è difficile fare opposizione al nulla. Non è più possibile continuare a colmare, con le nostre mozioni, il vostro vuoto”. Ancora rivolto al presidente della Giunta, l’oratore del Pd ha detto: “Lei è stato lanciato a dicembre del 2008 nella scena politica, era poco più che un carneade della politica. Ma il suo tentativo di dare una svolta non ha prodotto altro che inerzia e incapacità di produrre riforme”.
Per l’on. Antonio Solinas (Pd) “la situazione economica e sociale della Sardegna richiederebbero un dibattito diverso, su come arginare e risolvere la crisi. Ma così non è e nemmeno è all’altezza la Giunta che il presidente Cappellacci sta proponendo. Mi piacerebbe sapere perché l’assessore Liori è stato spostato al Lavoro. Ha operato così bene che non è più necessario averlo alla Sanità o ha operato così male che è stato necessario rimuoverlo? Perché viene spostato all’Agricoltura l’assessore Cherchi e viene rimosso dall’Assessorato, dopo soli cinque mesi, l’on. Mariano Contu?
Faccio anche io gli auguri di buon lavoro alle colleghe Zedda e De Francisci e mi chiedo, come si chiedono gli elettori, il perché della nomina dell’ex sindaco di Oristano, premiata con l’incarico di Assessore ai Lavori pubblici dopo che non ha saputo governare Oristano. Una guerriera, si dice dell’Assessore Angela Nonnis; tanto che è riuscita a dimezzare il suo gruppo consiliare a Oristano”.
Per l’on. Daniele Cocco (Idv) “siamo qui a causa della sentenza del Tar e della necessità del ripristino delle quote di genere. E in tante altre assemblee elettive sarde non sono garantite le quote rosa: il gruppo consiliare dell’Idv si farà carico di questo problema”. L’oratore ha fatto gli auguri alla nuova giunta, partendo dagli Assessori – donne e rivolto all’assessore De Francisci ha detto: “Se riusciamo ad abbattere le liste d’attesa faremo un grande regalo ai cittadini sardi. Per il resto ammiro l’ottimismo della volontà del presidente Cappellacci ma temo che sarà contrastato dal pessimismo della ragione”. L’oratore ha ricordato anche alla giunta la necessità di nominare il presidente dell’Ente foreste, che è commissariato dopo la scomparsa del presidente Farina: “Non vorremmo che gli atti del commissario possano subire gli strali della Corte dei conti”.
Ha preso poi la parola l’on. Elia Corda (Pd), che ha esordito: “Non si impone per sentenza un valido progetto di sviluppo. In questa breve esperienza avete mostrato il fallimento della vostra azione politica e i numeri, parlo dei disoccupati in aumento, sono impietosi. Anche lo Stato ha fallito con la Sardegna: oggi il suo volto più percepibile è Equitalia, che mette in ginocchio le poche aziende sinora sopravvissute”. Rivolto alla maggioranza ha detto: “Voi non vedete i gravi problemi del popolo sardo perché siete disturbati da interessi tutti di partito e di coalizione. I miei sinceri auguri agli Assessori non mi impediscono di vedere che manca la volontà di imprimere una svolta. Le dimissioni sono in Italia un istituto poco praticato e immagino che, seppur a stento, tenterete di procedere. Vi agitate, fate molto movimento ma non c’è un solo passo avanti: se non vi dimettete fate un grave torto alla Sardegna”.
L’on. Claudia Zuncheddu (Indipendentistas) ha detto: “Pur facendo gli auguri alle nuove assessore non posso che rammaricarmi del fatto che le donne sono state incluse per sentenza. Il Comune di Sinnai e quello di Gonnesa, di Iglesias e tanti altri non brillano certo per parità di genere. E sarebbe di buon auspicio che la sentenza del Tar fosse applicata subito dall’assemblee elettive dove le giunte non sono equilibrate”. Ha poi proseguito: “Non è con i guerrieri evocati da Cappellacci e con le aggressioni muscolari virili che si risolvono i problemi della Sardegna. Noto qualche carenza in questa giunta, presidente Cappellacci: provveda lei o provvederemo noi. E il problema delle quote rosa comunque non ci deve distrarre dalla gravità della crisi economica e sociale che la nostra isola sta vivendo. Altro che esercizio di sovranità dei sardi in Sardegna, siete subalterni al governo Berlusconi e nel frattempo avvengono scippi e truffe ai danni dei sardi. Non mi interessa che il governatore abbia restituito la tessera al Pdl, mi interessa di più evidenziare il fatto che la finanza internazionale ha definitivamente commissariato il governo italiano. E’ di queste ore la richiesta di nuovi sacrifici che curiosamente e ancora una volta non toccano le caste, compresa quella politica. In questo scenario di disastri la Sardegna è ancora una volta chiamata a pagare un conto salato per l’indebitamento dello Stato italiano. Non può essere un classe politica docile come la vostra a risollevare le sorti della Sardegna: non c’è cosa migliore, per aumentare la confusione, che lanciare perfino di dichiarazioni di indipendenza”.
L’on. Gianvalerio Sanna (Pd) ha esordito così: “Vorrei sapere se il presidente Cappellacci ha un problema visto che non guarda in faccia i rappresentanti del popolo sardo quando parlano. L’atto di nomina dell’Assessore Nonnis è nullo perché l’articolo 39 dello Statuto prevede che non può essere Assessore chi ricopre altre cariche pubbliche. Voglio che questo sia chiaro: guardatevi bene le leggi e rispettatele, invece di aggirarle. E invece di parlare dell’adeguatezza dell’opposizione pensate alla vostra, che siete il governo. Ci sono sardi che la mattina presto vanno nei panifici a comprare il pane del giorno prima. Questo dovrebbe farci indignare tutti e invece ecco la risposta dell’architetto Cappellacci, una giunta dove non ci sono competenze perché gli Assessori, secondo voi, dovrebbero indicare indirizzi. Se il vostro presidente ha difficoltà a guardare in faccia voi figuratevi quanti problemi ha guardare in faccia i problemi della Sardegna. Vi diamo appuntamento al bilancio, quando denunceremo tutta la vostra inadeguatezza. Si è fatto raccontare il presidente Cappellacci il fatto che le strade di Oristano sembrano bombardate? Eppure l’Assessore dei lavori pubblici è l’ex sindaco di Oristano, Angela Nonnis. Assessore De Francisci, le stanno mettendo in mano tre milioni di euro: è sicura che farà da sola l’Assessore o ci saranno triangolazioni? Avete sprecato un’occasione per valorizzare l’autonomia. Quando torna il presidente Cappellacci ditegli di guardarci in faccia, perché ne abbiamo bisogno di un presidente che guarda in faccia i sardi”. (c.c.)

L’on. Pietro Pittalis (Pdl) ha preso atto con dispiacere che l’opposizione ha riversato i “soliti vagoni di insulti al Presidente Cappellacci, da parte di un centro sinistra che avrebbe fatto meglio ad assumere una iniziativa più responsabile, anche in materia di pari opportunità, e ha dimenticato troppo in fretta le sette giunte di Palomba e le staffette della giunta Soru, donne comprese, mandate a casa senza tanti complimenti”. Non ha senso, ha sostenuto, “dimenticare che, anziché costituirsi in giudizio, il Presidente Cappellacci ha dato subito attuazione alla sentenza del Tar, pur nelle difficoltà della situazione e della stessa maggioranza. Magari l’on. Barracciu, che oggi è assente, avrebbe dovuto spendere una parola positiva per questo atto politico e non solo di valore amministrativo, anziché dare pagelle a due consiglieri regionali che non hanno nemmeno cominciato a lavorare. In tal senso quella in esame è una mozione da irresponsabili”. Pittalis ha poi ricordato che “nessuno pose mai problemi sull’adeguatezza dei componenti della giunta nella passata legislatura. Su di loro, Dirindin, Rau e Depau, il giudizio l’hanno dato gli elettori”. L’esponente del Pdl ha poi invitato l’opposizione ad innalzare la qualità della sua politica: “possiamo avere opinioni diverse sui numeri e sulla rappresentanza, ma non si possono esprimere giudizi, perfino sulla Nonnis che non ha nemmeno assunto formalmente le funzioni. Basta con pregiudizi e preconcetti. Giudichiamo dai fatti, così stiamo sprecando l’ennesima seduta di questo consiglio. Ci stiamo occupando di questioni di lana caprina piuttosto che del dramma di quanti non riescono ad arrivare a fine mese. Basta con questo modo di confrontarsi che non porta a niente. Apriamo invece una vera stagione di riforme”.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha letto i giornali ricavandone l’impressione che “la situazione di oggi potesse essere diversa. In effetti non c’è aria di battaglia né di difficoltà per la giunta. Nell’aula di respira in modo tangibile la paura delle elezioni; parliamo fuori in modo diverso da quello che diciamo qui. C’è una totale sfiducia nel Presidente e nella giunta però c’è una costante che ci accomuna. Non possiamo andare ad elezioni perché non vogliamo perdere alcuni privilegi. In un sistema parlamentare, presidente e giunta sarebbero andati a casa da un pezzo, il problema è che c’è il presidenzialismo”. Di qui alcune conclusioni, secondo l’on. Capelli: “il Presidente Cappellacci deve far dimenticare questi due anni e mezzo di legislatura, l’on. Sanjust non dovrebbe accettare i complotti di palazzo ed anzi guidare una ribellione delle nuove generazioni, l’on. De Francisci, nuovo Assessore alla Sanità, dovrebbe tenere presente che i ticket valgono 5 asl che si potrebbero cancellare su 8”. In questo quadro, ha concluso Capelli, “la prossima finanziaria sarà un disastro, mentre la riforma sanitaria non arriva in aula per le divisioni della maggioranza. I sardi hanno diritto a risposte immediate, altro che teatrini, non si può andare avanti così”.
L’on. Franco Meloni (Riformatori) è stupito dai toni eccessivi dell’opposizione, “non giustificati nemmeno dalla situazione oggettivamente difficile. Nonnis ha fallito? Lo dice qualcuno che si è sostituito al tribunale, con una sentenza inappellabile. E poi parla proprio chi si è visto condannare da tutti i tribunali della repubblica, esclusa forse la Sacra Rota”. Sulle vicende della nuova giunta, Meloni ha ribadito le perplessità del suo partito: “avevamo chiesto una giunta di alto profilo all’altezza delle emergenze della Sardegna ed uno sforzo di fantasia, con scelte che potessero entrare anche nell’altro campo, pronti ad assicurare un leale sostegno. La soluzione adottata non ci convince del tutto, ma restiamo leali, pur esprimendo critiche”. In materia di sanità, l’on. Meloni ha rivolto sinceri auguri all’on. De Francisci, precisando però di “non aver mai messo veti né avallato questa o quella decisione. Anzi. Noi Riformatori avevamo avanzato una nostra candidatura, convinti di avere competenze politiche e tecniche, in coerenza con i nostri contributi programmatici forniti in campagna elettorale e anche dopo, a cominciare dal piano regionale di sviluppo”. Prendiamo atto della scelta del Presidente, ha concluso Meloni, “qualcuno forse ha messo veti sui Riformatori privilegiando evidentemente certe posizioni rispetto al buon andamento della sanità. Saremo comunque leali con l’Assessore.”
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha definito il momento “difficile per la maggioranza, anche se i problemi della Sardegna sono ben altri e vanno molto al di là delle vicende di un rimpasto in giunta. Il Pdl vive un momento di crisi anche a livello nazionale e da qui vengono i problemi anche a livello regionali. Siamo deboli, però l’emergenza deve essere affrontata e per questo il presidente ha chiesto l’unità dei sardi, ma questo obiettivo deve essere ricercato con determinazione, all’interno del gruppo, della maggioranza e dell’aula. L’unità nasce dalla partecipazione ed è questo che è mancato: un confronto aperto, ampio e chiaro all’interno del partito”. Soffermandosi anciora su alcuni recenti fatti politici, Campus ha lamentato che, “al netto delle esagerazioni giornalistiche, nessuno ha fatto niente per evitare i radicalismi. Perché, ad esempio, il Presidente Cappellacci ha riunito solo i consiglieri Pdl di Cagliari e di Oristano? Non si sa bene quale sia stata la logica, se non quella di alimentare sospetti e polemiche”. Ho paura dell’uomo solo al comando, ha detto ancora il consigliere del Pdl, “che tende ad isolarsi e a fidarsi della ristretta cerchia di fedelissimi. Il Presidente non deve fare l’elenco di buoni e cattivi. Una squadra si crea con il consenso interno, e forse molte cose non sarebbero accadute se ci fosse stato un vero confronto”. Campus, infine, ha criticato anche la scelta dell’on. Cappellacci di autosospendersi dal Pdl: “non basta stracciare tessere, quella è la maglia con cui ci siamo presentati ai sardi, questo non si può ignorare. Questo è il suo gruppo, dovrebbe guidare l’aula e può ancora farlo, se riuscirà ad essere espressione della maggioranza dentro e fuori il consiglio. Qui contiamo tutti se dobbiamo fare battaglie per la Sardegna. Ma il Presidente deve dare l’esempio, partendo dal dialogo all’interno del gruppo e della maggioranza”. (A.F.)

Dopo l’on. Campus è intervenuto l’on. Salis (Idv) che ha detto che il dibattito di oggi segna la fine politica di una fase di governo della regione Sardegna. “Si è chiuso un ciclo – ha affermato – in concomitanza con la fine della fase politica di Berlusconi, quello stesso Berlusconi che tanto si era dato da fare in campagna elettorale per far eleggere Cappellacci. E’ un paradigma – ha aggiunto Salis - crolla Berlusconi in Italia, crolla la giunta nata sotto la stella del premier”. Salis è stato molto critico con la nuova giunta presentata oggi. L’esecutivo nasce con un problema di fondo: è stata incapace di utilizzare la sentenza del Tar. Il presidente Cappellacci ha voluto scegliere i componenti della giunta all’interno di una logica politica che ormai si è conclusa definitivamente. Quindi nessun passo in avanti, nessun coinvolgimento del mondo della cultura, del sociale, dell’economia. Si è badato solo ai rapporti di forza delle singole correnti all’interno del pdl. Sulla competenza dei nuovi assessori Salis è stato chiaro: ”il rilievo critico che è stato fatto sul mancato rispetto della competenza è fondato. La legge prevede che gli assessori siano competenti. Già la legge 42 del 90 impone per gli assessori la competenza tecnica. La nuova giunta da questo punto di vista doveva essere più rappresentativa.

L’on. Vargiu (Riformatori - liberaldemocratici) ha detto che il contesto economico lascia pochi dubbi sul futuro dell’Italia. I Riformatori hanno più volte chiesto, inutilmente, di “sintonizzare” il Palazzo con la gente che vive fuori da qui. La grande crisi mondiale si riversa come un ciclone su una Sardegna impreparata, avvitata su se stessa. Il capogruppo dei Riformatori ha aggiunto che non si può sempre indicare come nemico lo Stato che ci passa 5 miliardi di euro in più di quello che noi produciamo per garantire il sostentamento delle famiglie. Quindi, la Sardegna attende ancora la manna dallo Stato. Per Vargiu in questo contesto il centrosinistra ha presentato l’ennesima mozione certificando che la classe politica danza sul baratro. “Penso che abbiate ragione quando dite – ha affermato Vargiu - che la giunta regionale non ha dato risposte ma anche il centrosinistra sembra ossessionato solo dalla voglia di governare. Ma non si può governare senza “resettare il sistema”. Questo momento di difficoltà deve servire per ripartire e per fare una riflessione. Quando il centrodestra e Rifondazione comunista votano insieme sui precari vuol dire che qualche cosa non funziona. E’ arrivato il momento di capire se questa classe dirigente è condannata o se esiste un pezzo di politica che vuole dar voce alla società sarda per arrestare il declino annunciato. Questo cammino per i Riformatori sfocia nella nascita del nuovo partito dei sardi.

Per l’on. Uras (Sel – Comunisti -Indipendentistas) questa mozione è priva di senso nonostante lui l’abbia proposta e firmata. Questa legislatura – ha detto - è morta, cadaverica, in fase di putrefazione, qualunque giunta si presenti. Io suggerisco all’Assessore del Bilancio di portare una legge finanziaria che dica: “spendiamo i residui dell’anno scorso” tanto non avremo un euro di fondi manovrabili. Per Uras il presidente Cappellacci dovrebbe prendere una decisione e dimettersi. Facendo riferimento all’intervento dell’on. Vargiu il capogruppo di Sel – comunisti - indipendentistas ha detto che la Sardegna ha sempre dato sempre di più di quello che ha ricevuto. Ne sono un esempio le servitù militari. Come si fa – ha concluso - a sostenere il contrario?

Dopo l’on. Uras ha preso la parola l’on. Giulio Steri (Udc), secondo cui “questo dibattito è assolutamente surreale. Stiamo nominando gli assessori regionali, cioè l’atto politico più rilevante del presidente della Regione. Non è in discussione il principio della parità di genere ma è chiaro che questo difetto riguarda tutte le maggioranza e giunte presenti in Sardegna. Più che discutere la mozione sulla parità di genere, questa è stata una discussione politica di critica verso la maggioranza e la giunta, che è scivolata anche su uno spiacevole piano personale. Questa giunta è la migliore sintesi del presidente Cappellacci, vedremo come opererà. Noi dell’Udc abbiamo confermato la nostra delegazione ma questo non vuol dire che condividiamo tutto. In questa situazione abbiamo chiesto provvedimenti di risparmio sulla Sanità e sappiamo bene che non possiamo aspettarci nulla dal Governo nazionale. Noi poniamo con forza i problemi nel tavolo della coalizione e spesso troviamo d’accordo con il Pdl. Le divergenze non mancano ma devono essere superate dentro la maggioranza. Oggi avremmo preferito che si parlasse di Sardegna e non delle posizioni politiche di ciascuno di noi. Noi storicamente siamo stati depredati e se è questo è il problema della Sardegna lasciamo da parte tutti i dissidi e le lotte di potere. Noi non abbiamo paura di andare a casa: trarremo le conseguenze sulla base dei punti programmatici che abbiamo posto. Quel che conta, però, è lavorare per gli interessi dei sardi, sennò da questa crisi non usciremo più”.
Ha preso la parola il capogruppo del Pdl, on. Mario Diana, che ha detto: “Dopo una settimana di nuvole siamo tornati nella massima espressione della rappresentanza della Sardegna. Sulla mozione dico subito che c’è poco da discutere: l’immediatezza con la quale il presidente Cappellacci ha provveduto ad adeguare la Giunta alla sentenza del Tar non lascia dubbi. Forse sarebbe stato un segnale più importante se il presidente Cappellacci avesse indicato sei assessori donne. Ma per quanto mi riguarda non ci sono occasioni di tensione, che non fanno parte del mio carattere”. Rivolto ai colleghi della maggioranza ha detto. “Non può passare il segnale che il peggio della Giunta sia in capo al Pdl. Per questo ringrazio e saluto gli assessori del Pdl, Liori, Cherchi e Contu che sarebbero dovuti passare alla storia dei sardi come i peggiori assessori. Non è che adesso l’agricoltura va male perché prima la governava Prato e poi Contu: l’agricoltura in Sardegna è governata da altri soggetti che sono in capo a voi, colleghi della maggioranza. E parlo di Laore, Argea e Agris. Chi governa questi enti, che hanno gestito oltre un miliardo di euro in sette anni? Non si possono fare ragionamenti di questo genere: abbiamo subito fin troppo noi del Pdl e siamo stati lasciati soli. Io difendo con le unghie e con i denti il Pdl e lo faccio davanti a tutti, caro presidente Cappellacci. Io non ce l’ho con lei, che è stato travolto da questo sistema e non ha saputo individuare, dentro e fuori il Consiglio regionale, le soluzioni. Non è accettabile che tutti i guai della Sardegna siano ricondotti a una presunta diatriba dentro il Pdl. Sono i sardi che ci hanno mandato qui e le donne assessore che abbiamo indicato sono legittimamente elette. Se verrà meno l’autonomia degli Assessori ne soffrirà tutta la giunta e tutta la maggioranza. Perché non avete puntato i piedi sul serio per ottenere l’assessorato alla Sanità, cari colleghi Riformatori e dell’Udc? Avete mortificato l’assessore Liori, che ha subito le vostre interrogazioni per due anni”.
E’ intervenuto l’on. Renato Soru (Pd), che ha detto: “Spero che il presidente Cappellacci ci risponda, perché le nostre non sono domande campate in aria. Ma mentre parlavamo stasera la Francia è sotto attacco della speculazione internazionale e i problemi qui fuori sono sempre più gravi. Noi ci attardiamo in ragionamenti che non danno le risposte adeguate alla gravità del momento. Ci sono Paesi che escono dalla povertà o che diventano più ricchi. E ci sono Paesi come il nostro che rientrano nella povertà, come ricordava il collega Gianvalerio Sanna. Tutto questo accade per la cattiva politica italiana, perché si è vissuto spendendo senza guardare la qualità della spesa e l’indebitamento crescente dell’Italia. Dopo anni di Berlusconismo anche l’Italia è stata travolta e commissariata: le leve del potere vero sono in mano a persone che nemmeno abitano in Italia e che ci hanno fatto prendere delle decisioni che avremmo dovuto prendere prima e meglio.
Avremmo dovuto vedere centomila posti di lavoro e il ritorno al sorriso. E invece contiamo cinquantamila posti di lavori in meno. Vi siete affidati a Berlusconi per vincere e adesso perfino Berlusconi è stato commissariato”.
Rivolto al presidente Cappellacci, l’on. Soru ha detto: “Lei poteva dare molte risposte a questa situazione e invece ha preso la bilancina dell’orefice. Ma siamo sicuri, lo dico senza malanimo per nessuno, che stiamo affidando bene il sessanta per cento della nostra spesa, cioè la Sanità? Ci sono sette miliardi in meno nel 2010 per le Regioni: altro che raccontare storielle ai giornali. Presidente, lei non farà causa allo Stato per riavere quei soldi. E’ lo Stato che ha già fatto causa a lei per la sua inadempienza. Non racconti il primo successo del miliardo di euro dei fondi Fas. Deve parlare di un miliardo e trecento milioni di euro sottratti alla Sardegna, previsti nella delibera Cipe del 2007. Lei è stato complice di questo, sbagliando sulle entrate. E questi errori si pagano”. (C.C.)

Il Presidente della Regione, in apertura del suo intervento ha premesso di avere “grande rispetto per le prerogative del consiglio regionale, le commissioni, le istituzioni, tutte le articolazioni della società sarda. Ma assistere a questo dibattito mi ha lasciato un senso di amarezza profonda, in certi moneti sono rimasto quasi incredulo”. Tirando le somme, ha proseguito l’on. Cappellacci, su “cosa è stato dato alla Sardegna, anche in termini di tempo (tempo pagato profumatamente peraltro), non riesco a vedere un risultato positivo, talvolta si è assistito ad una perdita di tempo, talvolta ad una caduta di stile, in altri momenti ad un esercizio di stile, di ipocrisia, di tante cose molto lontane dalla politica e dalle aspettative dei cittadini. Siamo qui per una mozione, o meglio una interpellanza, cui si può rispondere rapidamente e banalmente”. Per quanto riguarda le scelte degli assessori, ha detto il Presidente della Regione, si è seguito un percorso che comprende “le stesse prerogative del Presidente, i suoi doveri e le disposizioni normative, ritenendo che fossero le migliori, come quelle di tutti i predecessori per il miglior risultato dell’attività di governo, scelte basate sulla qualità delle persone: serie, capaci, oneste, competenti, due sono anche espressione dell’assemblea. Per questo sono inammissibili le pagelle preventive che qualcuno ha voluto attribuire ad altri”. Quanto alle conseguenze pratiche della sentenza del Tar l’on. Cappellacci ha precisato che “la giunta adotterà fra pochi minuti provvedimenti di convalida per le nomine e per gli atti degli assessori. La stessa sentenza inoltre, in materia di presenze di genere, dice che poteva essere assicurata anche con una sola unità. Ho detto subito che avrei rispettato la sentenza, perché ne sono convinto, anche se molti ritengono che contenga un vizio che potrebbe essere eccepito con un conflitto di attribuzioni. Dall’aula sono arrivati anche contributi positivi, frutto della storia personale di ciascuno; la mia storia personale è fatta di coerenza e di lealtà. Concludo perché non c’è molto altro da dire e soprattutto non c’è molto tempo da perdere, lo dico con rispetto. L’on. Bruno non sarà soddisfatto. Provi nella replica a cambiare disco, altrimenti sembrerà il solito disco rotto”.
L’on. Bruno ha chiesto ironicamente una breve sospensione della seduta “per cambiare disco”. (A.F.)

Alla ripresa dei lavori l’on. Bruno (Pd) ha detto che per “cambiare disco” bisogna cambiare Presidente. Lei oggi – ha detto rivolgendosi al presidente Cappellacci - ha banalizzato questa mozione. Questo dibattito è stato utile. Oggi la crisi della maggioranza è stata evidenziata dalle parole del suo ex capogruppo, dalle parole del’on. Vargiu, dai sardisti che hanno abbandonato l’aula. Il tempo non è stato perso, il tempo l’ha perso lei in questi 30 mesi. Noi ritiriamo questa mozione e presentiamo un ordine del giorno di censura per il suo atteggiamento e per come ha risolto questa crisi. Questa maggioranza è incapace di dare risposte ai sardi. Noi prendiamo atto del permanere dello stato di crisi.

Il centrosinistra ha presentato un ordine del giorno primo firmatario Mario Bruno (Pd).
L’odg è stato sottoscritto anche dai consiglieri Uras, Salis e Capelli. Nell’ordine del giorno si invita il presidente a prendere atto del permanere delle condizioni di instabilità politica interna alla coalizione di governo e dello scontato fallimento di questo ennesimo tentativo di formare un esecutivo regionale in funzione di equilibri interni di potere tra componenti e partiti della maggioranza piuttosto che in funzione delle esigenze della Sardegna e dei sardi.

Per dichiarazione di voto è intervenuto l’on. Salis (Idv) che ha precisato che la seduta di oggi non è costata un euro in più ai sardi. Anzi grazie a questa seduta gli assessori possono lavorare.

L’on. Efisio Planetta (Psd’az) ha precisato che il suo partito non ha abbandonato l’aula. Ho ascoltato tutto il dibattito – ha aggiunto - e mi sono accorto che non viviamo in un mondo di giganti. Bisogna stare attenti quando si parla. Il capogruppo del Psd’az è andato via per impegni che aveva precedentemente assunto. Planetta ha annunciato il voto contro l’odg.

L’on. Luciano Uras (Sel – Comunisti -Indipendentistas) vota a favore dell’ordine del giorno. Questa legislatura – ha detto – è morta e non ha futuro.

L’on. Roberto Capelli (Misto) ha annunciato il voto favorevole all’ordine del giorno del centro sinistra, precisando che “il dibattito non è stato inutile, è il Presidente che non ha ascoltato, altrimenti non avrebbe replicato in quel modo. Ad esempio sulla riforma sanitaria, sono state dette cose importanti da Campus e Vargiu. Più in generale, le poche leggi proposte dalla giunta, comprese le finanziarie, sono state modificate dalla commissione e dal consiglio, che hanno trasmesso le loro idee. A parte la legge 15, di cui ha la responsabilità con l’ex Assessore Prato e infatti ne paghiamo ancora le conseguenze.”
L’on. Franco Cuccureddu (Misto) ha affermato che “una mozione del genere l’avrebbe ritenuta inammissibile, non significa nulla impegnarsi a riferire”. Voterà contro, apprezzando “in parte” le scelte del Presidente della Regione, a cominciare da quelle degli Assessori; “sono persone che hanno superato la prova elettorale, ma ora occorre rilanciare la sfida con lo stato per ridare nuova dignità alla Sardegna.”
La Presidente Lombardo, precisando il punto relativo all’ammissibilità della mozione, ha replicato all’on. Cuccureddu precisando che “se avesse conosciuto il regolamento a memoria l’avrebbe dichiarata ammissibile, lo prevede l’art. 112 e del resto non è la prima volta che avviene.”
L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, si è detto “deluso dall’espediente del centro sinistra di trasformare la mozione in ordine del giorno. La giunta ha appena giurato ed ha la fiducia della maggioranza. Magari dopo se ne potrà riparlare, ma credo non sarà il caso”.
L’on. Gianvalerio Sanna, a nome del Pd, ha sottolineato che “al di là della facciata, le posizioni fra le diverse componenti della maggioranza restano molto distanti. Il Presidente non risponde alla richiesta di confronto, molti della maggioranza hanno parlato di crisi profonda fra Pdl e alleati e fra maggioranza e Presidente. Un quadro desolante, ed era proprio questo che volevamo far emergere. Un presidente che disprezza il consiglio, prima o poi dovrà farci i conti.
L’on. Renato Soru, sempre per il Pd, ha confermato il voto a favore, sottolineando nuovamente la “delusione per risposta del Presidente, che ha sbagliato a rivolgersi in quel modo al consiglio, mettendosi in una strada senza ritorno”. In questi due anni, ha aggiunto, “è stato il non governo della Sardegna a provocare costi reali per 4 miliardi e mezzo di euro; poi c’è un altro costo, quello di aver fatto arretrare la regione nel suo percorso autonomistico, facendo passare cose inaccettabili dal rinvio del G8 in poi. Che faccia il sardista oggi è grottesco.” (A.F.)
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha detto di aver sentito una nota demagogica nella replica del presidente. Demagogia e responsabilità di governo non vanno bene ma voterò contro questo odg perché ho fiducia. C’è bisogno di un nuovo passo, di un nuovo metodo, di nuovi rapporti.

L’on. Francesco Mula (Riformatori) ha detto che in quest’aula c’è tanta ipocrisia. Voterà contro l’odg.
Anche l’on. Renato Lai (Pdl) voterà contro l’ordine del giorno. Nonostante non ci sia più un assessore proveniente dalla Gallura sono convinto – ha affermato - che anche questi assessori sapranno rappresentare gli interessi di quel territorio.
Per l’on. Pietro Pittalis (Pdl) questo ordine del giorno è peggio della mozione. Non avete argomenti – ha aggiunto – e ci avete fatto un regalo: avete fatto ricompattare la maggioranza. Questo dibattito è un autogol che segna i problemi che ha al suo interno il centrosinistra.
L’on. Luigi Lotto (Pd) voterà a favore dell’odg,. Questo dibattito ha evidenziato che la maggioranza non si è ricompattata ma anzi che i problemi sono aumentati. Avete – ha concluso – un presidente sempre più debole.
L’Ordine del giorno, votato con il sistema del voto elettronico palese richiesto chiesto dal capogruppo dell’Idv on. Adriano. Salis, è stato respinto (presenti 66, votanti 65, sì 20, no 46, 1 astenuto.
Il Consiglio si riunirà mercoledì 31 agosto alle ore 10. FINE