CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 238 del 28 luglio 2011

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Discussione della proposta di legge 83/A – Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico

Cagliari, 28 luglio 2011 – La presidente del Consiglio regionale on. Claudia Lombardo, per la prosecuzione della discussione generale del progetto di legge 83/A, ha dato la parola all’on. Tarcisio Agus (Pd).
Per l’esponente del Partito Democratico è eccessivo parlare di occasione storica in relazione al turismo golfistico che non è certamente il cardine del sistema ricettivo della Sardegna. A suo avviso il testo è molto superficiale e, quindi, inconcludente. Piuttosto occorre puntare ad un modello di accoglienza fondato su un ambiente recuperato dopo anni di sfregi e saccheggi e su un patrimonio storico e archeologico unico al mondo. Agus ha aggiunto che bisogna rivolgersi al turista colto, quello che ha sete di conoscenza tutto l’anno, a differenza del periodo balneare che dura solo due mesi all’anno.
Ha poi messo in parallelo i potenziali investitori del golf e le società che gestiscono o vogliono installare parchi eolici: “Rischiamo di creare ulteriori servitù, in questo caso economiche” perché si movimentano risorse che non rimarranno nell’isola. Con l’intenzione di contribuire al miglioramento della proposta in esame, Agus ha suggerito di obbligare gli imprenditori interessati al golf a coinvolgere gli operatori alberghieri locali: “Non abbiamo bisogno di altro patrimonio edilizio”. Il secondo invito lo ha fatto a favore del recupero dei 79 piccoli borghi agricoli o minerari, ad esempio Ingurtosu, salvandoli dallo spopolamento e creando strutture che rispecchino i valori architettonici locali. Di sicuro, ha concluso, non ci serve importare modelli stranieri.
L’on. Attilio Dedoni (Riformatori Sardi – Liberaldemocratici) ha contestato l’atteggiamento inquisitorio di alcuni esponenti del centrosinistra che cercano di “annullare tutta la propositività che questo Consiglio regionale può offrire allo sviluppo della Sardegna”. Citando il caso dell’Aga Khan, fatto andare via salvo poi pentirsi, Dedoni si è chiesto se per caso si preferiscano i turisti con il sacco a pelo a quelli benestanti che possono lasciare qualcosa a sostegno dell’economia isolana. Dichiarandosi disponibile ad accogliere le proposte positive, come quelle a tutela delle zone interne, ha chiesto agli oppositori di citare nomi e cognomi se ci sono certezze su cubature nascoste e su eventuali “porcherie”. Allo stesso modo Dedoni si è auspicato che non si agisca di nascosto per arrivare ad un voto segreto per bocciare la proposta di legge. (MM)

Ha assunto la presidenza il vice Presidente Michele Cossa
L’on. Giacomo Sanna, capogruppo del Psd’Az ha invitato tutti “a lasciare da parte gli infingimenti e la voluta insistenza sulle cubature; è un modo di affrontare le cose che consente a molti di girare la testa dall’altra parte. Qualche esempio: la Marcegaglia paga a La Maddalena appena 70.000 euro l’anno, mentre la regione incassa 400 euro l’anno di ici e inoltre, nella passata legislatura, la giunta Soru ha approvato una serie di “intese” in deroga al Ppr per quasi 2 milioni di metri cubi, fra le quali anche il campo da golf di Is Molas, dove sono state realizzate costruzioni per 420.000 metri cubi. Come si fa a dire oggi meglio fare tutto che il golf? Se ci confrontassimo solo con scorrettezze reciproche, ha aggiunto il capogruppo sardista, “non riusciremmo mai a concludere niente. I sardisti non sono cementificatori: negli ultimi 14 anni abbiamo governato per appena 2 anni e se davvero vogliamo modificare la legge lo possiamo fare, ma con spirito costruttivo”. Sanna ha poi indicato quelli che, a suo giudizio, sono i punti critici della legge su cui è necessario intervenire: possibilità di costruire solo nelle zone F (turistiche) o anche nell’agro, distanze degli insediamenti dalla costa, previsione di misure in grado di assicurare un riavvicinamento fra coste e le zone interne. Questo è un ragionamento che possiamo fare tutti assieme”. Poi, ha proseguito, “deve essere chiarito che la legge deve essere a costo zero per la Regione che, quindi, non deve nemmeno investire risorse in pubblicità, né occuparsi di problemi accessori come quelli dei reflui. Se ne deve occupare chi realizza gli impianti. Così come è da verificare se alcune delle nuove strutture possano essere realizzate, in riferimento al territorio di Alghero, nei terreni di Surigheddu e Mamuntanas, inutilizzati da qualche decennio e di proprietà della stessa Regione. Possiamo confrontarci in modo aperto a tutto campo, e lo dico dai banchi della maggioranza; figuriamoci se questo non può valere per l’opposizione”. Questa legge, ha concluso Sanna “non fa miracoli, però è una attività che ha avuto successo in tutto il mondo. I campi da golf li fanno anche in Svizzera e in Austria, dove non c’è il mare, e ci può provare anche la Sardegna”.
L’on. Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) è poi intervenuto sull’ordine dei lavori, chiedendo “se sia possibile che il Consiglio regionale discuta dell’attacco dello Stato contro le leggi regionali”. Uras si è riferito ad un fax mandato alle 13.44 dalla direzione generale della Presidenza del consiglio dei Ministri all’Assessore della Programmazione in cui, in relazione alla vertenza entrate, sono state chieste “spiegazioni entro 6 ore in vista della riunione del consiglio dei Ministri in programma per domani.” Secondo l’on. Uras tale comportamento “è una vergogna che ormai è diventata un sistema; il governo dica se possiamo continuare a fare leggi o se possiamo decentrare qui qualche ministero”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha segnalato che il fatto riferito dall’on. Uras “fa parte di una lunga sequenza di tradimenti dello Stato, che pure deve alla Regione sarda 4 miliardi di residui attivi, mentre nel frattempo non trasferisce i Fas e blocca la spesa attraverso il patto di stabilità”. Maninchedda ha quindi chiesto una sospensione della seduta e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo “per valutare la situazione e studiare una risposta istituzionale.”
L’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd, ha ricordato che “anche ieri, nel corso della discussione sulla Tirrenia, il discorso si è allargato ad altri temi, gli stessi segnalati dall’on. Maninchedda, che rimangono centrali nell’agenda politica della regione”. Ha espresso infine pieno appoggio alla richiesta dell’on. Maninchedda.
Ha riassunto la presidenza la Presidente Lombardo che, nell’accogliere la richiesta di sospensione dei lavori, ha disposto l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo. (A.F.)
Alla ripresa dei lavori, la Presidente del Consiglio on. Claudia Lombardo ha comunicato che la discussione generale della proposta di legge si concluderà in serata, che domani si andrà al voto sul passaggio agli articoli e che, sempre domani, sarà affrontata la questione sollevata dal capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on. Luciano Uras. Ha anche aggiunto che, poi, l’assemblea tornerà a riunirsi martedì prossimo.
L’on. Pietro Pittalis (Pdl) ha detto di aver trovato spunti interessanti nella lettura della relazione di accompagnamento alla proposta di legge sul turismo golfistico, a cominciare dal giro d’affari europeo (circa 50 miliardi di euro) e dalla capacità di creazione di posti di lavoro (circa 100, indotto compreso, per ogni campo realizzato). Replicando alla “marcata diffidenza” delle opposizioni e sollecitando, invece, un loro ruolo costruttivo, ha precisato che non si intende assolutamente accantonare e trascurare i gravi problemi che attanagliano l’economia isolana e che non ha senso accostarli strumentalmente ad uno sport immaginato per pochi ricchi e snobisti. Per Pittalis, invece, “è una opportunità che sicuramente può rappresentare un grande volano per il turismo sardo”, alimentando l’indotto e intervenendo nell’ambito di una cornice che assicuri il rispetto del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. Il golf, quindi, deve essere inteso come uno strumento per poter vincere la fortissima concorrenza internazionale: “Poi ci lamentiamo se nella bassa stagione le strutture ricettive chiudono”. Pittalis ha anche voluto replicare a chi ha commentato l’avvio del dibattito della legge interpretandolo come un ultimatum dei Riformatori al resto della coalizione: “Io ho colto un appello serio e sincero per le opportunità che questa legge rappresenta e che nasce come frutto di un accordo della maggioranza”. (MM)
Claudia Zuncheddu, Sel-Comunisti-Indipendentistas, ha richiamato il discorso introdotto dai suoi colleghi sul Pil sostenendo che il Prodotto interno lordo “non è mai stato indice di benessere dei popoli, ma è invece legato al concetto di produzione di merci e non è significativo per noi sardi”. Per i sardi, secondo l’on. Zuncheddu, il benessere sociale è strettamente legato alla salute degli ecosistemi e non può essere basato sul consumo del territorio e sull’uso di veleni e fertilizzanti. “Dobbiamo recuperare le economie tradizionali – ha proseguito la consigliera dell’opposizione - bonificare il territorio e frenare la produzione di merci inutili, comprese le case”. La Zuncheddu ha definito la proposta di legge sul turismo golfistico “una leggina furba e poco credibile, un escamotage dei costruttori per costruire dove non è possibile”, è la conseguenza che nasce dalla “diversità di vedute sulla Sardegna e sull’interpretazione del benessere dei sardi e dell’ambiente” tra la maggioranza e l’opposizione. “Siamo preoccupati – ha concluso l’esponente indipendentista - perché gli interessi che stavano dietro al piano casa non si sono rassegnati e stanno dietro a questa proposta”.
Critico anche Chicco Porcu, Pd, secondo il quale la proposta è “una norma che ha pochissimo a che fare con la pratica sportiva e vuole solo produrre volumetrie e speculazioni”. Ribadendo il concetto per cui “non è realistico pensare che la Regione passi da quattro campi a diciotto buche a venti campi – ha affermato Porcu - sarebbe invece più utile completare l’offerta golfistica con altri quattro o cinque campi e metterli a regime”. Dopo aver enunciato alcune cifre di previsione basate sulla ricettività di altri impianti in Italia, “difficilmente raggiungibili dalla Sardegna così come previsto dagli obiettivi della proposta di legge”, Porcu ha incentrato il discorso sul patrimonio di strutture ricettive e seconde case inutilizzate per gran parte dell’anno: “Lo spirito iniziale della legge di mettere a regime le strutture già esistenti finanziando direttamente i campi era un’ipotesi più convincente, ma la legge ha perso lungo strada questa finalità introducendo l’impostazione che costringe l’investitore a vendere volumetrie per poter metter su il campo”.
“Ci sono aree della Sardegna dove si può pensare un intervento simile a quelli proposti nella legge – ha sottolineato il consigliere dei Democratici - senza la necessità di modificare il Piano paesaggistico regionale, e pensare a qualche altro campo in zone interne scelte e studiate. In questo modo si potrebbe raggiungere l’ottimizzazione delle strutture esistenti con qualche esempio pilota per verificare se una struttura golfistica può essere sostenuta anche grazie agli Enti locali”. “C’è lo spazio per fare una buona legge, magari ridotta rispetto a questa ma nel rispetto delle norme paesistiche”. (MP)

L’on. Franco Cuccureddu (Misto) ha detto che l’intervento dell’on. Porcu ha positivamente riportato la discussione “nel merito”. La Sardegna, ha aggiunto, “ha il dovere di cominciare a progettare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, dal punto di vista paesaggistico ma anche economico e sociale: lo dobbiamo alle nuove generazioni. E il turismo deve essere collocato al centro di questo modello, anche se sarebbe stato preferibile intervenire prima con leggi organiche e di sistema, a cominciare dalla nautica, trasformando i porti in veri luoghi di accesso al territorio, ottenendo un valore aggiunto di gran lunga superiore al turismo golfistico (1800 euro/giorno per un maxi yacht)”. Da alcuni interventi, quelli degli onn. Gianvalerio Sanna e Soru, si “era percepita una ostilità preconcetta a questo modello, anche per alcuni versi di natura antropologica, che pone in antitesi i valori identitari e il turismo, quasi che il turismo fosse un attacco alla nostra cultura”. Per l’on. Cuccureddu questo è un errore, anche perché la politica turistica della Sardegna è tutta da impostare. Prendiamo atto, ha detto Cuccureddu, “del fatto che la Sardegna non è una regione turistica; le presenze sono meno del 3% della media nazionale (quest’anno ancora meno) e comparabili non con le grandi città d’arte ma con Ferrara che però, da sola, registra più della metà delle presenze della Sardegna. Ciò accade perché in altre realtà si pianifica. Quasi tutte le isole del mondo vivono di turismo”. L’on Cuccureddu, entrando nel dettaglio della legge, ha affermato di condividere “alcune osservazioni dell’on. Porcu sulla dislocazione dei campi, correggendo l’errore di Soru di vietare tutto nella fascia dei 3 km prescindendo dalle specificità dei territori. Una misura correttiva potrebbe essere quella di costruire a ridosso delle aree urbane o semi-urbane. Il nuovo modello di sviluppo fondato sul turismo sarà comunque ineluttabile, ragione di più per definirne al più presto le linee strategiche.”
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha definito “kafkiano” il clima che è calato sull’aula per effetto delle notizie che arrivano da Roma, con la terza censura del governo sulle leggi approvate dal Consiglio regionale, cosa che, purtroppo, non sembra scuotere l’Assemblea. La maggioranza, ha affermato, “ha invitato l’opposizione a non perdere tempo. Ma sui problemi del precariato e delle entrate abbiamo discusso per giorni per assistere all’ennesima bocciatura di quelle leggi. Siamo sicuri che sia un attacco dello Stato o, invece, che non ci siano state leggerezze da parte nostra?. Molti dovrebbero fare un bagno di umiltà e capire che probabilmente le soluzioni si trovano nel rispetto delle regole. E’ auspicabile che si tragga insegnamento da questa ennesima lezione”. Su questa legge, ha continuato l’esponente del Pd, “l’on. Gianvalerio Sanna ha chiaramente avvertito che si stanno correndo gli stessi rischi di impugnativa, perché viola le disposizioni del piano paesaggistico”. Su tutto, però, l’on. Diana ha nuovamente rimarcato che “si è voluto continuare a parlare di ordinaria amministrazione, ignorando quanto accaduto nei tre giorni precedenti, la privatizzazione della Tirrenia e la vertenza entrate. Come è possibile che, rispetto a tutto questo, il Presidente della Regione non senta il dovere di riferire immediatamente all’Aula, pur essendo presente nel palazzo del Consiglio”? Soffermandosi ancora sulla legge in esame, Diana ha osservato che “manca una analisi di sostenibilità. Del resto tutta la proposta è condizionata dall’avvertimento dell’on. Franco Meloni che ha dato l’ultimatum dei Riformatori alla maggioranza, mentre l’on. Matteo Sanna, ha detto che questa è la prima proposta di legge importante della legislatura. Vuol dire, come noi abbiamo sempre sostenuto, che in due anni e mezzo non si è fatto nulla”. (A.F.)
L’on. Giorgio Cugusi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha segnalato alcune carenze su aspetti che, collegati alla legge sul turismo golfistico, avrebbero meritato maggiori approfondimenti: l’effetto dei mutamenti climatici sui potenziali flussi di giocatori; il sistema dei trasporti per persone che generalmente non viaggiano con mezzi low cost; il fattore idrico che è rilevante nella gestione di impianti che non sono redditizi, ma costosissimi. Inoltre, ha detto che avrebbe preferito l’inserimento di premialità fiscali o legate all’occupazione, invece di quelle solamente volumetriche. Cugusi ha aggiunto di non ritenere opportuno partire da subito con incrementi volumetrici veramente elevati: “In Sardegna abbiamo già seconde, terze case e alberghi vuoti. Perché non fare un censimento?”. Precisando di non voler comunque fare ostruzionismo, ha concluso il suo intervento scherzosamente affermando che probabilmente, se al posto dei campi dai golf si coltivasse orzo, la produzione di birra potrebbe fruttare qualcosa di meglio.
L’on. Francesco Meloni (Riformatori Sardi – Liberaldemocratici) ha smentito l’interpretazione del suo intervento di ieri in base alla quale aveva dato un ultimatum al resto della maggioranza: “Ho fatto un appello amichevole per cercare di ritrovare le ragioni dello stare insieme”. Sui contenuti della legge in esame e rivolgendosi all’opposizione, ha precisato di essere apertissimo a qualunque suggerimento a patto che la proposta non venga snaturata. Meloni si è poi rivolto all’on. Gian Valerio Sanna (Pd) contestandogli la frase sui “cartelli che hanno commissionato la legge”: “Ho sempre fatto quello che mi sembrava giusto”. Invitando il collega ad evitare “allusioni spiacevoli”, ha ricordato che la Giunta Soru (con Sanna assessore) firmò accordi di programma per milioni di metri cubi, in parte lungo le coste: “Penso che faceste un errore e non mi permetto di affermare che si lavorò su commissione”. Pertanto, Meloni ha concluso dichiarando di non poter accettare lezioni di etica da nessuno. (MM)
Per il Pd anche Luigi Lotto ha richiamato la stretta relazione tra la legge sul turismo golfistico e l’urbanistica. “Credo nella potenzialità che il golf può avere sulla crescita del turismo e mi dispiace che con le modifiche apportate a questa legge le sue potenzialità siano state azzerate”.
“I ragionamenti sulle volumetrie – ha chiarito Lotto - rischiano di vanificare tutto ed è un destino che il tema non merita”. Lotto ha ricordato i passaggi della proposta in Commissione: “Dalle agevolazioni per i campi da golf si è passati a mettere a disposizione volumetrie e indici agricoli insieme alla semplificazione amministrativa, poi su esplicita richiesta del mondo imprenditoriale si è scelto di levare dal tavolo gli incentivi ai campi e lasciare il discorso sui volumi ed è rimasto solo l’incremento delle volumetrie”. Lotto ha affermato di apprezzare l’iniziativa iniziale dell’on. Meloni ma, a suo parere, è stata stravolta: “Non stiamo parlando più di campi da golf né di turismo golfistico e mi dispiace perché dobbiamo sfruttare ogni strumento possibile per lo sviluppo della Sardegna”. Lotto ha annunciato che il Pd è disponibile a fare delle proposte, ma ha lanciato una sfida alla maggioranza perché si impegni sulla promozione del turismo e del golf ma combatta la speculazione.
Il capogruppo del Pd Mario Bruno, ha rilanciato la questione entrate stigmatizzando l’atteggiamento della maggioranza durante la seduta in corso: “Non si fanno vertici di maggioranza mentre è in corso una seduta di Consiglio, è scorretto – ha affermato Bruno - Oggi il Governo impugna il collegato alla Finanziaria per la parte relativa al quadro delle entrate ma era la Regione a dover impugnare le Manovre dello Stato”. “Continuiamo a prendere schiaffi dallo Stato sulla nostra autonomia – ha insistito il capogruppo dei Democratici – e a poche ore dall’appello alla mobilitazione da parte del presidente Cappellacci si vede lo stato di questa maggioranza”. Bruno ha poi ricondotto il suo intervento alla legge in esame sul turismo golfistico chiarendo in maniera netta la posizione del centrosinistra: “Sì al golf, no alla speculazione”. Per Bruno, così come formulato, il testo della legge “è uno specchietto per le allodole e dimostra l’assenza da parte della maggioranza di un’idea di sviluppo per la Sardegna”. Per Bruno si tratta di “una legge oscena che va modificata strutturalmente”. Il capogruppo del maggiore partito di opposizione ha annunciato che la linea della minoranza non sarà quella dell’ostruzionismo: “Faremo emendamenti che portino alla riflessione ma continuiamo a chiederci se è questa la priorità del Consiglio regionale”.
In chiusura del suo intervento Mario Bruno ha chiesto la verifica del numero legale e la presidente Claudia Lombardo, dopo averne verificato l’assenza, ha sospeso la seduta che riprenderà domani mattina alle ore 10. (MP)