CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 230 del 20 luglio 2011

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DL 222/A (parte seconda) – Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013

Cagliari, 20 luglio 2011 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Lombardo. All’ordine del giorno l’articolato del DL 222/A (parte seconda) – Disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra Finanziaria 2011 – 2013).
L’Aula ha respinto, a scrutinio segreto, l’emendamento n° 64 (favorevoli 26, contrari 31, astenuti 1). Bocciato anche l’emendamento n° 65 (favorevoli 24, contrari 33, astenuti 1).
Sull’emendamento n° 74 è intervenuto l’on. Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) che si è dichiarato “sorpreso” dal parere negativo della giunta e del relatore, “perché si tratta di interventi che non comportano aumenti di spesa, ma solo attenzione alle famiglie numerose, con almeno 5 figli”. Nel Regolamento attuale per all’accesso alle assegnazioni di alloggi di edilizia pubblica, ha ricordato, “è previsto solo un punto a prescindere dal numero dei componenti il nucleo familiare. Noi proponiamo non un punteggio maggiore ma una riserva se ci sono condizioni e requisiti per accedere ad alloggi popolari, fino ad un massimo del 10%. Non ci sono ragioni per non sostenerla.”
L’on. Marco Espa (Pd) ha chiesto di aggiungere la sua firma “ad un emendamento che appare particolarmente importante”. Si rivolge al centro destra e a molti gruppi che hanno presentato proposte di legge sulla famiglia: “un voto negativo sarebbe incomprensibile, è un segnale politico importante e serio”. Ha annunciato il voto favorevole.
Voto favorevole anche per il capogruppo del Pd on. Mario Bruno, che ha chiesto di essere inserito fra i sottoscrittori della proposta, “che dovrebbe essere condivisa dai colleghi che hanno presentato proposte in materia di famiglia, ora all’esame della settima commissione. E’un emendamento da approvare, è un atto di buon senso nei confronti delle famiglie sarde.”
L’on. Franco Meloni (Riformatori sardi) ha definito l’emendamento “accoglibile. Ma sarebbe meglio inserirlo nella nuova legge della famiglia ora all’esame della commissione.”
La consigliera del Pd Francesca Barracciu ha chiesto di inserire anche la sua firma, esprimendo il suo voto favorevole. “Molti amministratori locali, ha dichiarato, sicuramente hanno avuto numerose sollecitazioni in tal senso, perché il disagio economico delle famiglie passa soprattutto per le difficoltà di avere una casa. Non c’è bisogno di attendere altre leggi, è una cosa che si può fare subito”.
Anche l’on. Tarcisio Agus (Pd) ha manifestato il suo voto favorevole e chiesto di sottoscrivere l’emendamento. “La proposta, ha detto, è opportuna e necessaria perché quando una famiglia si rivolge alle strutture pubbliche è il segnale, che va raccolto, di un disagio grave che coinvolge soggetti deboli e particolarmente esposti alla crisi che viviamo. Pur nelle difficoltà, questi nuclei familiari vanno sostenuti”.
L’on. Luigi Lotto, sempre a nome del Pd, ha auspicato “un gesto di coraggio da parte del Consiglio, nei confronti di famiglie che si trovano in situazioni particolari. Riservare una quota degli alloggi popolari disponibili è un segnale di attenzione che l’Assemblea può e deve recepire.”
Il relatore del provvedimento on. Angelo Stochino (Pdl), ha spiegato che “la maggioranza ha espresso parere contrario in commissione perché il problema è stato dirottato verso una proposta di legge organica in materia di tutela della famiglia”.
L’on. Gian Vittorio Campus (Pdl) ha giudicato l’argomento “sensibile, ma non può essere risolto con un emendamento. La riserva del 10% ha senso a fronte ad una grande disponibilità di alloggi; già oggi uno dei criteri è il numero dei figli a carico, la presenza di anziani non autosufficienti, portatori di handicap, situazioni di disagio abitativo, poi conta anche la superficie degli immobili”. Il problema, in altre parole, “va affrontato in maniera globale, valutando una serie di aspetti, per evitare il rischio di danneggiare soggetti deboli che si vorrebbero tutelare.”
L’on. Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha sottolineato il valore “simbolico e morale dell’emendamento, dal quale non possiamo prescindere. Sostenerlo sarebbe un segnale quanto mai opportuno, stiamo premiando pochi casi, anzi sarebbe interessante abbassare da 5 a 3 figli il concetto di famiglia numerosa”. Ha invitato tutti ad un atto di “responsabilità.”
L’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) ha sottolineato “l’importanza dell’argomento sollevato da Sel, così come è indubbio il suo valore simbolico, ma ha condiviso le perplessità sollevate dall’on. Campus”. E’possibile, ha avvertito, “creare effetti distorsivi nei meccanismi di assegnazione; sarebbe meglio ragionare anche sul piano tecnico, per individuare soluzioni eque, fermo restando l’accordo generale sull’attenzione alle famiglie numerose. Meglio rivedere i criteri della legge dell’89 che ormai appaiono sono superati.”
L’on. Pietro Cocco (Pd), dopo aver chiesto di aggiungere la sua firma ha sostenuto che “i problemi sollevati dalla maggioranza possono essere risolti da emendamenti orali, anche attraverso una breve sospensione dei lavori. Tuttavia, deve essere fatto salvo il principio.”
L’on. Silvestro Ladu (Pdl) ha sottolineato che la finalità dell’emendamento è “giusta”. Tuttavia, ha proseguito, ha paventato il rischio che una errata formulazione possa produrre danni; con una riserva del 10% si potrebbero congelare circa 2000 alloggi e, in secondo luogo, occorre valutare questo aspetto anche in relazione alla legge 16 dell’89”. Servirebbero alcune correzioni, ha concluso, specificando “se c’è la richiesta e a parità di punteggio.”
Secondo l’on. Giuseppe Cuccu (Pd) l’emendamento “ha un alto valore simbolico, praticamente è un invito a costruire alloggi per famiglie numerose, cosa che spesso non accade perché gli immobili vengono realizzati secondo una media”. Successivamente, ha invitato i presentatori a riflettere su questo emendamento perché “in effetti dovrebbero essere considerate altre fasce sociali ugualmente meritevoli di attenzione”. Se l’emendamento non dovesse essere ritirato, si asterrà dal voto.
Il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas on. Luciano Uras ha ritenuto di poter fugare i dubbi di natura “tecnica” con una piccola modifica. “Non si vuole risolvere il problema di quanti vantano titoli di accesso agli alloggi pubblici, è importante aggiungere a questa platea anche le famiglie numerose”. Ha proposto di assegnare prioritariamente gli alloggi disponibili a famiglie con almeno 5 figli, “fatto salvo il possesso dei requisiti previsti dalle legge”.
L’aula ha respinto la richiesta dell’on. Uras, così come quella dell’on. Silvestro Ladu (Pdl), che ha chiesto di inserire la formula “se c’è la richiesta e a parità di punteggio.”
L’on. Franco Cuccureddu (Misto) si è dichiarato d’accordo con l’on. Cuccu suggerendo di “soprassedere” al voto dell’emendamento. Con l’emendamento approvato prima, ha ricordato, “abbiamo alzato i tetti di reddito e inserito molte persone, come le forze dell’ordine, a danno di moltissimi altri”.
L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, si è detto convinto che “di fronte ad un problema indubbiamente rilevante, non si possono commettere errori; una proiezione sui numeri rende insostenibile la riserva. Si finiscono per escludere soggetti che hanno maggiori necessità. Meglio cambiare i parametri della legge 13 dell’89”.
L’on. Gian Valerio Sanna, del Pd, si è invece soffermato sul dettaglio tecnico delle tipologie abitative dell’agenzia Area: “gli appartamenti sono di 35, 75 e 95 metri quadri, idonei anche per persone portatori di handicap, è tutto già previsto…”
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha auspicato che il Consiglio possa “impiegare il tempo per cose più serie chiedendosi, ad esempio, perché Area non costruisce alloggi, perché lascia i soldi fermi.” La legge 13, d’altra parte, “parla di nuclei (non solo di figli), meglio intervenire sulla scala dei punteggi, perché così è un modo di pulirsi la coscienza. Sarebbe stato meglio cancellare un cda inutile, come quello dell’agenzia Area.”
L’emendamento n° 74 è stato bocciato (favorevoli 17, contrari 41, astenuti 9). (A.F.)
Sull’articolo 19 l’on. Luigi Lotto (Pd) ha voluto sottolineare che l’argomento “va trattato con grande attenzione e rispetto di chi si presta nelle amministrazioni a predisporre i progetti e seguire le pratiche. In questi uffici la questione dei tempi deve essere definita preventivamente per evitare che ci sia la possibilità di una eccessiva discrezionalità nel distribuire i fondi messi a disposizione per la progettazione”. Anche per Silvestro Ladu (Pdl) “così come predisposto quell’articolo non va assolutamente bene. Non si può dare ai dirigenti il potere illimitato di decidere sulle spese senza un tetto che sarebbe d’obbligo”. Ha preso poi la parola l’on. Andrea Biancareddu (Udc-Fli) che ha risposto all’intervento di questa mattina dell’on. Gian Valerio Sanna e ha voluto chiarire il testo dell’emendamento in questione. La presidente Claudia Lombardo, dopo aver messo in votazione l’emendamento 19 soppressivo del comma 1, che è stato approvato, ha poi messo in votazione l’articolo 19 e per dichiarazione di voto sono intervenuti l’on. Gian Valerio Sanna (Pd), Franco Sabatini (Pd), Angelo Stochino (Pdl). L’Aula ha dunque dato il via libera all’articolo 19. Bocciato invece, con 43 voti contrari, 21 favorevoli e 6 astenuti, l’emendamento aggiuntivo 76, a firma Cugusi e più.
Per la discussione generale sull’articolo 20 è intervenuto l’on. Chicco Porcu (Pd) che ha sottolineato la con divisibilità della realizzazione di un sistema di rilevamento della velocità media e del sorpasso nelle arterie stradali sarde, ma ha sostenuto non essere sufficiente né utile lo stanziamento di 500mila euro: “Le risorse assegnate sono scarse, per questo chiedo alla maggioranza di valutare attentamente i nostri emendamenti aggiuntivi”. (MP)

L’on. Franco Sabatini (Pd) ha chiesto all’Assessore Sannittu “a che cosa serve uno stanziamento della Regione per il rilevamento della velocità media sulla rete stradale, cosa che peraltro fa anche l’Anas”. Sabatini ha poi ricordato di aver presentato ben due interrogazioni, rimaste senza risposta, sulla nuova statale 125, “di cui è nota la pericolosità, testimoniata dalle preoccupanti statistiche degli incidenti stradali. Rispetto a questa situazione, ha aggiunto, l’attività della giunta regionale è stata del tutto insufficiente”.
L’on. Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha affermato che il suo gruppo si è “fortemente impegnato per mantenere nella disponibilità del comune di Cagliari le risorse necessarie, ricevute negli anni, per il quartiere di S. Elia e in generale per lo sviluppo del capoluogo di Regione. Non c’è particolarismo ma una visione comune orientata a favorire con ogni mezzo possibile la crescita della società, in un periodo di crisi così profondo e complesso”.
Assume la presidenza il vice Presidente on. Michele Cossa
L’on. Silvestro Ladu, del Pdl, si è dichiarato sorpreso per lo stanziamento destinato al “rilevamento della velocità media sulla rete stradale”. Una questione marginale, visto che “non si parla della 131 della 125 e della 109”. A suo parere questa parte del provvedimento dovrebbe essere cancellata. La Regione dovrebbe invece impegnarsi per intervenire per l’ammodernamento di molti tratti della rete, questo significa aumentare i livelli di sicurezza”.
A nome dell’esecutivo, l’Assessore dei Lavori Pubblici Sebastiano Sannittu ribadisce, come già fatto in discussione generale, “che per operare nel settore dei lavori pubblici c’è necessità di disporre di risorse ingenti”. I sistemi di rilevamento di velocità sono stati richiesti, soprattutto nel nord Sardegna, dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e dalle associazioni spontanee per la Sassari-Olbia. Gli emendamenti hanno la finalità di poter predisporre la progettazione preliminare per chiedere fondi; la 125, ad esempio ha bisogno di 160 milioni che non ci sono, mentre alcuni interventi in Ogliastra, delegati alla Provincia, hanno fatto registrare qualche ritardo nella progettazione”.
L’on. Gianvalerio Sanna, per il Pd, ha evidenziato la portata “negativa” dell’articolo. “Prima si interviene per dare contributi ai comuni per il pagamento dei mutui, poi si vuole finanziare un sistema di rilevamento della velocità media, ma prima di spendere per questo sarebbe meglio metterle in sicurezza”. Al secondo comma, inoltre, “c’è una variazione di bilancio: si tolgono ben 8 milioni dai Pia, che era l’unica valvola per produrre lavoro e crescita, per dirottare una parte consistente delle risorse in incarichi di progettazione, ben 3 milioni l’anno per 3 anni. Per quali opere? Per un intervento del genere ci vuole un vero budget di opere”. Per quanto riguarda la rete stradale provinciale, infine, Sanna ha definito “esiguo” lo stanziamento di 5 milioni con i quali, al massimo, “si potrà tappare qualche buco. E’ la certificazione di una Regione in bancarotta, che non può fare più investimenti”. (A.F.)
E’ intervenuto poi l’on. Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas), critico riguardo al testo dell’articolo e in particolare al titolo “che non corrisponde pienamente al testo delle norme che vi sono contenute”. “Qui si parla del controllo di velocità sulle strade – ha affermato Sechi - ma il vero problema è la sicurezza delle arterie stradali”. Sugli interventi di progettazione, nei Comuni e nelle Province, secondo il consigliere della sinistra, ci sono cataste di opere di progettazione mai finanziate: “Non è possibile continuare a destinare somme alla sola progettazione senza che poi questa possa avere un riscontro pratico”. Sechi ha sottolineato come l’unica cosa da fare da parte della minoranza fosse la presentazione di emendamenti che migliorino un testo “comunque sconnesso”.
L’on. Elia Corda, Pd, ha rimarcato “l’inutilità di un testo come quello in esame e la enorme difficoltà in cui si trova l’assessore ai Lavori Pubblici Sannitu”. Con le risorse previste nel testo riguardo alla viabilità, per Corda, le Province dovrebbero contribuire con 900 euro a chilometro per il rifacimento delle strade, cifra assolutamente “insulsa” secondo l’esponente dei Democratici. “Ho presentato un emendamento – ha ricordato Corda - che riguarda la cosiddetta Dorsale sarda che è in costruzione da oltre vent’anni, mancano 20 chilometri al collegamento con la 131, i dieci milioni stanziati nel 2007 non sono stati mai utilizzati e non si capisce quale sia il motivo”.
Dopo il parere del relatore e della giunta regionale sugli emendamenti, la presidente Lombardo ha messo in votazione gli emendamenti. Bocciato, con 38 voti contrari, 22 favorevoli e 2 astenuti, l’emendamento 47 a firma Lotto e più. Sull’emendamento 68, primo firmatario Pierpaolo Vargiu (Riformatori-Liberaldemocratici), Mario Diana, capogruppo Pdl, e Gian Valerio Sanna, Pd, hanno chiesto il voto per parti. Per dichiarazione di voto sull’emendamento 68 sono intervenuti gli on. Giuseppe Cuccu (Pd), Adriano Salis (Idv), Luciano Uras (capogruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas), Luigi Lotto (Pd), Pietro Pittalis (Pdl).
La discussione è stata incentrata sul comma uno che prevede 250mila euro da destinare per la realizzazione del sistema di rilevamento della velocità e sul comma due che autorizza la spesa di 250mila euro quale contributo straordinario per i lavori di ristrutturazione del Pontificio Seminario Regionale del Sacro Cuore di Gesù. Il comma 1 è stato ritirato dai proponenti, i commi 2 e 3 (riguardanti il contributo all’istituto religioso) sono stati respinti con 26 voti contrari, 25 favorevoli e 10 astenuti. Respinto, a voto segreto, anche il comma 4, con 46 voti contrari, 15 favorevoli e 2 astenuti. Via libera invece al comma 5 dell’emendamento 68 che sostituisce l’articolo 20. (MP)

L’Aula è passata poi all’esame dell’emendamento 17, per dichiarazioni di voto si sono espressi l’on. Gavino Manca (Pd), Gian Valerio Sanna (Pd) che si sono dichiarati favorevoli all’emendamento che autorizza la spesa di 7 milioni di euro per l’attuazione del bando “Saltus” sul recupero, la riqualificazione e valorizzazione dell’architettura degli insediamenti rurali storici extraurbani.
Anche l’on. Chicco Porcu, Pd, Giorgio Cugusi (Sel-Comunisti-Indipendentistas), Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) hanno dichiarato il loro voto favorevole all’emendamento firmato da Mario Diana e più. L’emendamento 17 ha avuto il via libera con 58 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto.
Sull’emendamento 69, l’assessore alla Cultura Sergio Milia ha risposto a una domanda dell’on. Chicco Porcu sulle risorse destinate alla realizzazione del palazzetto dello sport di Cagliari e Nuoro e degli altri palazzetti dello sport.
Gli emendamenti 69 e 73 sono stati spostati all’articolo 21.
La presidente Claudia Lombardo ha chiuso i lavori e ha aggiornato la seduta a domani mattina alle ore 10. (MP)