CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 219 del 29 giugno 2011
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Esame del Dl 71 in materia di personale della Regione, discussione generale
Cagliari, 29 giugno 2011 - La seduta pomeridiana del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo, all'ordine del giorno l’esame del Dl 71/A presentato dalla giunta regionale in materia di organizzazione del personale dell’amministrazione. Proseguendo nella discussione generale la presidente Claudia Lombardo ha dato la parola a Pietro Pittalis, Pdl, presidente della Commissione Autonomia che ha licenziato il testo nel marzo 2010. Pittalis si è detto concorde con chi ha definito il provvedimento come datato e non rispondente alle necessità attuali della macchina regionale, giustificando però i proponenti affermando che quando fu redatto, nel 2009, “rispondeva a esigenze che in quel momento particolare si erano evidenziate e bene fece allora l’assessore a ipotizzare alcune modifiche alla legge 31 del 1998”. Pittalis ha anche sottolineato che “con interventi isolati non si può cambiare una legge” e ha concordato con l’assessore agli Affari generali Mario Floris, che in diverse dichiarazioni ha sottolineato l’esigenza di una riforma organica della legge 31, auspicando che se davvero, come affermato dallo stesso assessore, la riforma della legge del ’98 “è
in una fase compiuta, questa arrivi presto in aula e in Commissione”.
Pittalis ha esposto i suoi forti dubbi sulla valenza di un testo che “appare come un contenitore omnibus in cui vengono scaricati i circa 200 emendamenti che nel corso della discussione sul collegato, consiglieri e gruppi di maggioranza e opposizione hanno presentato”. “La giunta deve chiarire – ha insistito il consigliere del Pdl - perché su questo ci sono molte aspettative”.
Ma per Pittalis “la risposta non può essere semplicemente il ritiro del provvedimento perché ciò determinerebbe il rinvio a data da destinarsi di quegli emendamenti che però in alcuni casi rappresentano istanze nobili e urgenti”. In merito alla discussione sul precariato, per Pittalis, “non esistono precari di serie A e di serie B: se stabilizziamo allora stabilizziamo tutti. Non dobbiamo correre il rischio di licenziare “un provvedimento pasticciato, di bassissimo profilo e che risponderebbe a logiche clientelari, no a sanatorie indiscriminate”. Concludendo il proprio intervento il presidente della Prima commissione ha aperto al confronto interno alla maggioranza e con l’opposizione: “Siamo pronti ad accogliere il testo di riforma della legge 31 e aprire un ampio confronto con le forze politiche e i rappresentanti del comparto pubblico, siamo anche pronti a occuparci di questo provvedimento ma con il rigore che questa materia richiede”.
Le stesse perplessità espresse dall’esponente della maggioranza sono state sottolineate e amplificate dal vice capogruppo del Pd, Giampaolo Diana che ha fortemente criticato il provvedimento definendolo “datato”. Secondo Diana si sarebbero potuti accelerare i tempi per far arrivare in Aula un testo di riforma condivisa della legge 31 e non metter mano a quella legge solo in alcune parti e in maniera “disorganica”. Diana ha però teso la mano: “Noi siamo disponibili a discutere e confrontarci su questo dl, può essere l’occasione per tentare di completare un processo che riguarda il tema delle stabilizzazioni, ma senza dimenticare, affossare e dimenticare il ruolo della negoziazione contrattuale”. Diana ha poi posto alcuni interrogativi alla giunta e all’assessore Floris in merito alle cifre sui precari dell’amministrazione pubblica e sull’entità del fenomeno, sottolineando che non può considerato un precario della Regione chi è stato assunto dalle agenzie interinali”. Per Diana è fondamentale, inoltre, che ci sia l’impegno della Regione per il blocco delle assunzioni con contratti atipici. Anche un altro esponente della maggioranza, Silvestro Ladu (Pdl) ha espresso forti preoccupazioni e contrarietà con il testo del Dl in esame: “Non mi convince perché non c’è mai stato un confronto all’interno della maggioranza, il testo avrebbe dovuto prendere in considerazione i cambiamenti che sono avvenuti nella normativa in questi due anni”. Anche Ladu ha sottolineato l’esigenza di una vera riforma: “Avremmo dovuto affrontare il problema in una maniera più organica, non capisco l’accelerazione quando non c’è convinzione nemmeno all’interno della maggioranza. Si tratta di una legge difficile da emendare”. Per l’esponente della maggioranza non si devono attuare “interventi ad personam” e sarebbe più utile, prima di passare all’esame dell’articolato, fermarsi a riflettere e magari andare direttamente all’esame di una riforma della legge 31 del 1998. (MP)
Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “tanti colleghi hanno evidenziato il giudizio contrario verso un disegno di legge che tratta norme in materia di personale in presenza della nostra struttura amministrativa che avrebbe, invece, bisogno di una risposta organica”.
“Molte questioni presenti in questo testo – ha proseguito l’on. Lotto - sono anche necessarie, molte questioni necessarie non sono presenti. Il fatto che l’assessore competente non se la senta di far proprio un disegno di legge come questo la dice lunga”. Secondo l’esponente del Pd il tema da affrontare è quello necessario “per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa”. “Se l’assessore ci farà una proposta, noi daremo il nostro contributo”. L’on. Lotto ha affrontato poi la questione dei precari: “Tante delle situazioni in esame sono certo di singole persone, ma si tratta anche di tanti lavoratori che da anni svolgono la loro attività come precari. E questo è inaccettabile”. Secondo l’on. Lotto “per anni è stato criminalizzato il posto fisso e promossa la precarietà. Si diceva che il posto fisso fosse alla base di tutti i mali della poca produttività del nostro sistema. Nella pubblica amministrazione da tempo non si entra più per concorso e questo non va bene. E’ bene che si riconsideri che la precarietà non è un valore”. “La nostra Regione – ha proseguito l’on. Lotto - oggi ha tantissime presenze con rapporti di questo tipo. E’ partito qualche anno fa un processo di stabilizzazioni ma ci sono state anche molte disparità”. Secondo l’esponente dell’opposizione “chi ha acquisito diritti deve essere messo nelle condizioni di non chiedere a ogni Finanziaria una norma apposita. Ma bisogna mettere un termine. E’ un meccanismo che va interrotto: non si deve più assumere con assunzione diretta, tutti devono poter ambire ad avere un posto nella pubblica amministrazione”.
Ha preso, poi, la parola l’on. Chicco Porcu (Pd): “Mi ricollego alle parole di molti esponenti della maggioranza che non si ritrovano in questa legge e nell’attività di questa stessa maggioranza. L’onorevole Ladu ha detto: “Se andiamo avanti di questo passo ci vorrebbe un emendamento per ogni dipendente regionale”, mentre lo stesso assessore Floris ha affermato: “E’ in gioco la credibilità del centrodestra”. Quello che vogliamo capire è se stiamo discutendo la legge che abbiamo in mano o se nei prossimi giorni si trasformerà in altro”. Per l’on. Porcu questo disegno di legge è una “ zattera in cui verranno caricati un’enormità di emendamenti che potrebbero modificare sostanzialmente il testo”. Poi le critiche al centrodestra: “Questa è una maggioranza priva di iniziativa, riforme e strategie politiche. Trovo che anche questa norma rinuncia a svolgere un ruolo riformatore. Dopo 3 anni di centrodestra ci troviamo con una leggina che non interviene in maniera organica. Una legge assai deludente, che non ha respiro”. Tra i diversi appunti mossi al testo in discussione, l’on. Porcu ha citato la previsione dell’aumento della pianta organica, in particolare degli uffici di gabinetto, e l’istituzione di una Direzione generale della Comunicazione. “E’ una legge – ha proseguito - che è l’ennesima testimonianza della vostra incapacità. Servono azioni di riforme serie”. In conclusione l’on. Porcu, parlando di energia e della mancanza di programmazione della maggioranza, ha citato “l’ennesimo tentativo speculativo nel Golfo dell’Asinara che sarà oggetto di un’interrogazione”. Situazione causata, ha detto l’on. Porcu, dalle carenze della Regione.
Per il capogruppo dei Riformatori sardi – Liberaldemocratici, on. Pierpaolo Vargiu, una parte delle valutazioni dei colleghi dell’opposizione non possono non essere ascoltate anche alla luce della posizione espressa dall’assessore regionale del Personale “che ha detto più volte che considera il testo in parte superato e in parte non adeguato alle esigenze del momento”. Una legge che due anni fa era stata presentata a fronte di una situazione di emergenza, “ma dopo due anni – ha aggiunto l’on. Vargiu - è difficile dire che alcune delle norme siano ancora urgenti. E’ giusta, quindi, la richiesta di riflessione che ci arriva dalla minoranza”. Secondo il capogruppo dei Riformatori è necessario “in maniera laica arrivare a una legge che vada a incidere sull’organizzazione e sul personale, ma soprattutto sul miglioramento dell’efficienza della macchina amministrativa”. E poi ha aggiunto: “La domanda posta dal centrosinistra, che chiede se la legge risolva i problemi organizzativi in materia del personale, è lecita, e devo dire che leggendo il testo la risposta non può essere positiva. Io credo che abbia ragione il mio amico Chicco Porcu, che dice di asciugare questa legge quanto possibile teniamola in aula il meno possibile, per poi occuparci veramente di riforme, ragionando su come vogliamo che sia la Regione Sardegna. I suggerimenti della minoranza io li terrei in seria considerazione.
L’unico punto di questa legge su cui vale la pena aprire un ragionamento è il precariato. Da anni si parla di norme sul precariato e stabilizzazioni. Credo – ha proseguito l’on. Vargiu - che ormai siamo tutti consapevoli che non abbiamo ancora fatto una norma che risolva il problema del precariato né una norma che vieti di creare altri lavoratori precari”. Per l’on. Vargiu, però, per avere una Regione moderna sarà comunque sempre necessario un certo numero di lavoratori a tempo non indeterminato, per poter inserire nuove professionalità. “Dobbiamo cambiare la struttura della Regione sarda per risolvere i problemi della nostra Regione. Serve un accordo bipartisan per rendere la pubblica amministrazione efficiente”. (E.L.N.)
La parola poi al capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas Luciano Uras che ha ribadito l’opinione di alcuni di coloro che lo hanno preceduto: “Il Dl 71 è una scusa, è già stato archiviato. Dobbiamo parlare della massa di emendamenti sul personale. Il dl 71 è un vagone vuoto di contenuti”. Uras si è poi soffermato sulla questione delle riforme: “Un voto unanime di questo Consiglio si è dato mandato costituente, ora quel percorso è stato banalizzato e noi ci siamo chiusi ancora nel palazzo. Si deve ripartire da quel punto fermo che ci siamo prefissati, ma come forma organizzata della partecipazione popolare”.
Giulio Steri, Udc-Fli, ha riportato la discussione sull’argomento in esame, specificando l’urgenza di una serie di problemi “che non ammettono ulteriore ritardi”. Parlando a nome del proprio gruppo Steri ha ribadito, come già affermato nella relazione in apertura dei lavori, di essere “contrario a che la legge non venga trattata. E’ necessario individuare i problemi più pressanti e cercare le soluzioni”. Sulle riforme Steri ha annunciato la presentazione di una proposta di Costituente: “Siamo pronti a un percorso congiunto se ci saranno le condizioni, ma altrimenti presenteremo il nostro progetto di Assemblea costituente”.
In linea con gli interventi dei suoi colleghi della minoranza il capogruppo del Pd Mario Bruno che ha attaccato la maggioranza e la giunta insistendo sulle “divisioni e l’assenza di una strategia e di una linea unitaria, avete portato in aula un provvedimento senza un confronto interno”. Per Bruno “senza confronto e senza leader la maggioranza è allo sbando e ha portato all’esame del Consiglio un testo e degli emendamenti fantasma”. Per Bruno la soluzione è “tornare subito in Commissione per dare organicità al testo e trovare pochi punti essenziali da affrontare e risolvere”. (MP)
L’assessore regionale Mario Floris ha chiuso il dibattito generale sul DL 71. Per l’esponente della giunta si tratta di un Disegno di legge ormai datato che recepisce un coacervo di norme sospese. Dobbiamo riflettere – ha proseguito l’esponente della giunta regionale - che cosa è meglio nell’interesse dei dipendenti, dei cittadini e del popolo sardo. Chiarendo che le sue valutazioni non sono contro le aspirazioni dei dipendenti o una sfida nei confronti del consiglio regionale, Floris ha ribadito che il suo tentativo è quello di far comprendere lo stato dell’arte nel rapporto tra politica e amministrazione per assumere delle decisioni senza farsi trascinare dalle singole situazioni. Per Floris il DL 71 può trovare recepimento nel contesto dell’impianto generale. Si eviterebbe così la frammentazione della materia perché il disegno di legge nasce in un contesto limitato e circoscritto. Sarebbe necessario, invece, fare una riforma organica nell’interesse dei dipendenti e della Sardegna recependo anche i mutamenti avvenuti nella Pubblica amministrazione in Italia e nel mondo. Abbiamo bisogno – ha affermato - di imboccare la strada delle riforme. Come quella dell’organizzazione del personale che è un tassello che sollecita l’ impegno della giunta. Aprire contrapposizioni e solchi in questa materia tra maggioranza e opposizione non porta da nessuna parte. Su questo argomento è necessaria una visione bipartisan perché deve prevalere la volontà unanime di riforme e di progresso. Invece con questo provvedimento si perde di vista il progetto delle riforme e ci si limita alla politica dei “pannicelli caldi”. Dunque, un provvedimento vecchio e che non tiene conto delle nuove leggi nazionali. Per Floris è necessario evitare la difesa di qualunque feudo sia politico che amministrativo e bisogna puntare sulla valorizzazione del merito e delle capacità, sul miglioramento della qualità del lavoro, sulla razionalizzazione dei costi e delle risorse umane. Questo DL – ha concluso l’esponente della giunta - non risponde più a tale esigenze. Bisogna trovare nuovi modelli e nuovi strumenti.
Dopo la replica dell’assessore Floris, è intervenuto l’on. Adriano Salis (capogruppo Idv) sull’ordine dei lavori. L’esponente dell’Italia dei Valori ha chiesto alla presidente Claudia Lombardo di sospendere i lavori dell’Aula, ritenendo una perdita di tempo andare avanti sul Dl 71 “dopo che lo stesso assessore Floris nella sua replica ha disintegrato il Dl 71”. “E’ fondamentale a questo punto – ha concluso l’on. Salis – che ci sia un chiarimento forte all’interno della maggioranza e che decida quale strada vuole percorrere”. La presidente Lombardo ha confermato che già nella conferenza dei capigruppo di questa mattina era stato deciso, una volta finita la discussione generale, di rinviare il voto al passaggio agli articoli del Dl 71 a martedì prossimo alle 13. La presidente ha poi convocato una conferenza dei capigruppo. (E.L.N.)
Proposta di legge n. 285 (Biancareddu e più) “Istituzione del 28 luglio (Tempio Pausania) quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna”.
Cagliari, 29 giugno 2011 - Alla ripresa dei lavori la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha comunicato il nuovo ordine dei lavori deciso dalla conferenza dei capigruppo: nella serata di oggi l’Aula deve esaminare le Proposte di legge n. 285 (Biancareddu e più) “Istituzione del 28 luglio (Tempio Pausania) quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna”, e n. 287 della Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale dell’Industria, Oscar Cherchi, “Custodia e mantenimento in sicurezza del sito minerario di Genna Tres Montis”. La presidente Lombardo ha poi annunciato che i lavori del Consiglio proseguiranno domani mattina con l’esame del Documento 14/A CORECOM - Programma delle attività per l'anno 2011 (Trasmissione ai sensi dell'articolo 14 della legge regionale 28 luglio 2008, n. 11), della Proposta di legge 286 (Giuseppe Luigi Cucca) “Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 11 (Istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) della Regione autonoma della Sardegna), e della mozione 132 (Sabatini e più) “sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento”.
La presidente ha aperto la discussione sulla Proposta di legge 285. Ha chiesto la parola l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi – Liberaldemocratici): “Vorrei ricordare all’Aula che nella scorsa legislatura era stata già presentata una proposta di legge analoga, la numero 81, che prevedeva l’Istituzione della Giornata regionale in ricordo delle vittime degli incendi in Sardegna. La proposta di legge non all’approvazione in Aula perché cadde il Consiglio. Non credo che questa giornata debba riguardare una sola città, ma deve ricordare tutte le vittime della Sardegna, passando anche attraverso azioni di sensibilizzazioni da portare avanti nelle scuole. Una giornata che deve ricordare sia le vittime sia tutti gli operatori che lavorano per prevenire e combattere gli incendi. Chiedo quindi di emendare questa proposta di legge”. L’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha rassicurato l’on. Dedoni sul fatto che “questa proposta non riguarda una sola città, ma riguarda tutte le vittime degli incendi in Sardegna”. Anche il primo firmatario del testo, l’on. Andrea Biancareddu (Udc-Fli) ha voluto rassicurare l’on. Dedoni sul fatto che la Proposta di legge non è fatta soltanto per le vittime di Tempio, ma la scelta è ricaduta sulla cittadina gallurese perché “la Presidenza della Repubblica ha già conferito la medaglia al valor civile ai morti e feriti e che quest’anno ci onorerà della sua presenza”. L’on. Biancareddu ha poi aggiunto: “Vogliamo rendere un doveroso omaggio a tutte le persone che si sono sacrificate per la città, affinché disgrazie così non accadano più”. (E.L.N.)
Per Luigi Lotto, Pd, “si tratta di una ricorrenza che va presa in considerazione da tutta la Sardegna, pur con qualche correzione da fare”. Lotto si è detto d’accordo sulla data del 28 luglio da estendersi a tutta la Regione: “Le vittime degli incendi sono vittime di un fenomeno che dobbiamo estirpare”.
Concorde anche il collega di gruppo Tarcisio Agus che ha proposto di lasciare ai Comuni la facoltà di attivare iniziative specifiche per commemorare le proprie vittime. “La giornata – ha proseguito Agus - dovrebbe essere vissuta e celebrata soprattutto all’interno delle scuole”. Il consigliere di Guspini ha voluto porre l’accento poi sul risarcimento dei danni derivanti da atti che spesso sono dolosi.
Sull’ordine dei lavori è intervenuto Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, per sottolineare che esiste sullo stesso argomento un’altra proposta di legge, presentata a fine 2009 da tutti i gruppi consiliari, che affronta in maniera più organica l’argomento: “Una legislazione bancomat del genere non è tollerabile”.
La presidente ha poi annunciato che le firme della proposta di legge 81 sono state aggiunte alla 285 e ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.
L’Aula ha dato il via libera all’articolo 1, che istituisce la Giornata regionale delle vittime degli incendi in Sardegna il 28 luglio, emendato eliminando Tempio Pausania dal testo. Dopo l’approvazione degli altri due articoli, il 2 e il 3, e i brevi interventi per dichiarazioni di voto, la presidente ha messo in votazione il testo della legge che ha avuto il via libera all’unanimità con 60 voti a favore e un astenuto.
Disegno di legge 287 (Custodia e mantenimento in sicurezza del sito minerario di Genna Tres Montis)
La presidente Claudia Lombardo ha aperto la discussione generale sul Dl 287, presentato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore all’Industria Oscar Cherchi, sullo stanziamento di 5 milioni e 493mila euro per la custodia e il mantenimento in sicurezza del sito minerario di Genna Tres Montis.
Adriano Salis, capogruppo Idv, nel prendere la parola per primo ha ironizzato sul “record di un disegno di legge presentato, emendato ed esaminato nello stesso giorno”. Salis ha ricordato che sulla stessa materia era stato presentato un emendamento al Collegato bocciato a voto segreto. Per Salis i lavoratori devono essere trattati tutti allo stesso modo e i lavoratori della miniera, “che hanno tutto il mio rispetto”, non ci devono far disinteressare di tutti gli altri che hanno perso il lavoro. Per il capogruppo dell’Idv “è ora di abbandonare le gestioni liquidatorie: “Presenterò un emendamento perché non si gestisca finanziariamente la partita nel triennio. La regione si attivi per capire come deve essere conclusa la vicenda”. (MP)
E’ quindi intervenuto l’on. Gian Valerio Sanna (Pd): “Il provvedimento precedente ci dovrebbe far vergognare per metodo e per contenuto. Stesso discorso per questa norma che crea un precedente. Come al solito – ha sottolineato l’on. Sanna - la Giunta presenta la proposta e poi anche l’emendamento. Attenzione però a quello che viene scritto”. L’on. Sanna in particolare, ha sottolineato che la messa in sicurezza è diversa se la miniera deve essere data in affidamento a un concessionario privato oppure chiusa. L’esponente del Pd ha anche evidenziato criticamente che la legge finanzia “debiti fuori bilancio”.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha annunciato: “Voteremo a favore di questa legge solo per una ragione: per non far pagare i ritardi e l’inconcludenza di questa Giunta ai lavoratori, che vanno in cassa integrazione in deroga per il secondo anno. Voglio ricordare a quest’Aula e all’assessore dell’Industria – ha aggiunto l’on. Diana - che questi lavoratori hanno incontrato i gruppi per chiedere con grande dignità di essere tolti da questa condizione. Sono stanchi di ricevere uno stipendio senza essere utilizzati. Chiedono nelle more della privatizzazione della miniera di essere impiegati per il ripristino ambientale di quel territorio”. Poi rivolgendosi all’assessore dell’Industria, Oscar Cherchi, ha aggiunto: “A che punto è il piano di privatizzazione? Cosa impedisce di utilizzare questi lavoratori in opere di ripristino ambientale? La Giunta deve dirci se crede nella riattivazione di quella miniera oppure no”.
La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha poi dato la parola al presidente della Commissione Industria, Alberto Randazzo: “Comunico che anche noi abbiamo avuto dei dubbi in Commissione. Gradiremo che vengano analizzati con attenzione i costi esterni e di gestione. La messa in sicurezza è comunque obbligatoria. Bisogna però contenere la spesa e investire per la salvaguardia del sito. Assessore, entro quest’anno, deve mettere a bando questa miniera”. Anche per l’on. Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas) “la messa in sicurezza della miniera è obbligatoria”. L’on. Uras ha aggiunto: “Conosco tutta la storia di queste miniere e della loro deriva, e quella Silius è quella che conta più morti tra i minatori”.
La presidente ha messo quindi in votazione il passaggio agli articoli, che è stato approvato. L’on. Claudia Lombardo ha poi aperto la discussione sull’emendamento numero 1(sostitutivo totale dell’articolo 1) presentato dalla Giunta. E’ intervenuto l’assessore dell’Ambiente, Giorgio Oppi, che ha manifestato perplessità per la velocità con cui il provvedimento è stato portato in Aula vista la recentissima approvazione in Giunta. L’esponente dell’Esecutivo ha anche spiegato che “l’obiettivo del disegno di legge era quello di ripristinare le cifre tagliate nel Collegato, ma c’è anche un incremento e vorremo capire perché”. L’assessore Oppi ha anche affermato che su questo testo sarebbe servita “maggiore attenzione e approfondimento”, ricordando che “i lavoratori di Silius aspettano una risposta e che gli impegni vanno onorati”. L’on. Oppi ha anche ripercorso storicamente le tappe della miniera e i problemi e i comportamenti assunti da chi ha gestito il sito: “Vigiliamo molto attentamente, non riesco a capire questa variazione di bilancio rispetto a quanto era stato previsto nel Collegato”. (E.L.N.)
Adriano Salis, capogruppo Idv, ha chiesto alla giunta di prestare massima attenzione e specifiche analisi sul finanziamento di debiti fuori bilancio.
L’assessore all’Industria Oscar Cherchi nella sua breve replica ha specificato, rispondendo al consigliere Salis, che non si tratta di debiti fuori bilancio ma del riconoscimento di spese in più rispetto agli anni precedenti e ha annunciato che la giunta approverà a breve il bando di gara per dare in concessione la coltivazione della miniera.
Il Consiglio ha poi approvato l’emendamento 1, che ha sostituito, interamente l’articolo 1 per poi passare all’esame dell’articolo 2 e ai relativi emendamenti 2 e 3.
L’emendamento 2 della Giunta incrementa gli oneri per il 2011 a 5 milioni e 494mila euro per l’anno 2011, mentre l’emendamento 3, presentato da Adriano Salis punta a delimitare il periodo del secondo finanziamento al 2012.
Dopo due brevi interventi di Adriano Salis, Idv, e Luciano Uras, Sel-Comunisti-Indipendentistas, l’Aula ha dato il via libera ai due emendamenti e agli articoli 2 e 3 per poi licenziare la legge con 56 voti favorevoli e 2 astenuti.
La presidente Claudia Lombardo ha chiuso la seduta aggiornato i lavori a domani alle ore 11. (MP)