CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 215 del 22 giugno 2011
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DL 222/A parte I – Disposizioni nei vari settori d’intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013).
Cagliari, 22 giugno 2011 - La seduta si apre sotto la presidenza del vice Presidente On. Michele Cossa e, dopo una breve sospensione, sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo.
L’assemblea passa quindi all’esame degli emendamenti all’art. 27 del collegato, approvando all’unanimità il n° 70 ed il n° 316 (aumento delle risorse per i Centri regionali di formazione e loro collocazione nell’esercizio finanziario successivo a quello di avvio dei corsi).
Sull’emendamento 157 (riconoscimento di una indennità al presidente ed ai vice presidenti della commissione regionale pari opportunità), il primo firmatario On. Giacomo Sanna ribadisce il suo voto favorevole, “perché fra l’altro si tratta di una equiparazione con la disciplina sulla materia applicata in tutte le province”. Non solo, “la commissione regionale ha evidenti problemi di funzionamento, perché le persone che ne fanno parte sono costrette a prendersi giornate di ferie per partecipare alle riunioni. Questa è una anomalia vergognosa che deve essere sanata.”
Per l’On. Gian Valerio Sanna, del Pd, “la scarsa presenza dell’equilibrio di genere provoca distrazione. Annuncia il voto favorevole, ricordando che nel collegato si sono finanziate altre commissioni ed altri comitati, anche l’osservatorio che controlla lo spostamento del sole durante la giornata, senza fare alcuna distinzione. Un conto sono i costi della politica, altro i costi della democrazia.”
Favorevole anche l’On. Francesca Barracciu, del Pd. L’On. Giacomo Sanna, ha detto, “ha ragione a sottolineare l’importanza della democrazia paritaria e dell’equilibrio di genere. Questo però stride con le scelte della giunta regionale, più volte contestata proprio per aver violato l’equilibrio di genere. Questa responsabilità va attribuita per intero al Presidente della regione ed alla maggioranza. Auspica sentenza favorevole del Tar Sardegna per il prossimo 29 giugno.”
L’adesione all’emendamento del gruppo Idv è stata espressa dall’On. Adriano Salis, “anche perché si colma un grave ritardo della regione, ritardo accentuato dalla presenza di una giunta regionale di soli uomini. Saluta con favore la scelta di Zedda di comporre la giunta comunale di Cagliari, per il 60%, di donne. L’emendamento sulla commissione pari opportunità va nella stessa direzione.”
L’On. Giulio Steri (Udc-Fli) ha ricordato che “in commissione si sono confrontate due posizioni: una che prevedeva una indennità di carica di 3000 euro al presidente e di 1000 ai vice presidenti della commissione; poi c’è stato l’emendamento che introduceva un gettone di presenza di 150 euro per tutti, poi infine uno di sintesi”. L’orientamento è stato negativo per indennità, ha precisato, “mentre sulla questione dell’ aspettativa da rivolgere alle amministrazioni statali occorreva stipulare precisi accordi. Se poi l’aula dovesse modificare il parere espresso in commissione, si può tornare indietro.”
Per i Riformatori sardi l’On. Attilio Dedoni ha annunciato il voto favorevole a titolo personale, chiarendo di “non condividere la decisione di stabilire quote rosa con automatismi discutibili. Qui la questione è diversa, alcune commissioni non funzionano solo perché non c’è il gettone di presenza e la possibilità di avere l’aspettativa per esercitare quella funzione. Si può discutere sulle cifre, ma la commissione deve poter lavorare.”
Nel suo intervento, l’Assessore del Bilancio La Spisa ripercorre brevemente il dibattito della commissione, “dove si è considerata l’importanza del ruolo di questo organismo e la disparità di trattamento per ciò che concerne i permessi per esercitare la funzione”. Conferma l’invito al ritiro per aprire la strada ad un emendamento di sintesi in grado di rimuovere le disparità ma senza incidenza finanziaria.
L’On. Giuseppe Cuccu (Pd) è invece necessaria “una riflessione seria sui costi della democrazia, abbandonando la demagogia degli ultimi anni. Se riteniamo sia importante la commissione pari opportunità dobbiamo essere conseguenti e farla funzionare”. Non va dimenticata, a suo avviso, la situazione di tanti “amministratori comunali, con indennità che non consentono nemmeno di pagare bollette del telefonino nonostante abbiano responsabilità enormi”.
Accanto alle questioni finanziarie, secondo l’On. Nanni Campus (Pdl) “occorre valutare anche questioni di opportunità. La commissione ha votato all’unanimità un documento, in cui si parla di riconoscimento del tempo da dedicarvi, delle assenze dal lavoro e del gettone di presenza. Non si parla di indennità per il presidente ed il vice presidente e quindi l’emendamento potrebbe apparire fuori luogo, mettendo a disagio la stessa commissione”.
Fortemente critica, per il gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas, l’On. Claudia Zoncheddu, che ha definito l’emendamento una “regalia”, ed annuncia il voto contrario, “contrario anche alla fiera dell’ipocrisia da parte di chi nega in tanti altri contesti la parità di genere. L’emendamento è un tentativo di continuare a ghettizzare e discriminare le donne.”
“Ragionare per stereotipi fa male alla classe politica, ha detto l’On. Paolo Maninchedda (Psd’Az.) perché non si può gettare discredito su tutta l’aula dicendo che il collegato è pieno di marchette, cosa che non è l’aula per il tribunale dei minori di Oristano e i fondi che consentiranno alle università sarde di non aumentare ulteriormente le tasse. Ci sono luoghi della partecipazione democratica che devono essere garantiti: la commissione pari opportunità è uno di questi”. Si sospenda, ha chiesto infine, “ragionando sul merito: si può discutere su indennità o gettone, ma senza usare toni sono fuori luogo”.
L’On. Chicco Porcu (Pd), dal canto suo, annuncia voto favorevole pur non ritenendosi un “marchettologo”. L’emendamento, spiega, “vuole risolvere non solo un tema di democrazia, ma stimolare le potenzialità di crescita economica in una società autenticamente plurale”.
Nel formulare l’auspicio di riprendere in mano la legge istitutiva della commissione, l’On. Giampaolo Diana (Pd), ha definito l’emendamento “coraggioso, che va controcorrente rispetto ad una certa tendenza populista. I cittadini devono partecipare al governo del paese in tante forme, dai partiti agli organismi istituzionali dove l’accesso deve essere garantito anche a chi non ha possibilità economiche”. Chiede poi il voto segreto sull’emendamento 6
L’On. Giacomo Sanna, Psd’Az, chiede sospensione della discussione e lo spostamento dell’emendamento all’articolo 28 bis del collegato.
La Presidente Lombardo ricorda che, essendoci ancora molti iscritti a parlare, si valuterà in un secondo momento se rinviare il dibattito o procedere alla votazione dell’emendamento.
L’On. Alessandra Sedda (Pdl) afferma di aver scelto di intervenire “ma non senza disagio. intervenire. Il problema esiste davvero perché la commissione, nominata dal consiglio, garantisce una forma di partecipazione diretta alla vita democratica. Parlare estemporaneamente di cose economiche è fastidioso, la questione vera è che non c’è la giustificazione presso i datori di lavoro. Rimuovere questo ostacolo è stato un obiettivo condiviso dalla commissione”.
“Non siamo di fronte ad un grande emendamento, per l’On. Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) che sta dentro un articolato che comincia ad essere pesante anche sotto il profilo finanziario. Il problema della presenza femminile nelle istituzioni è complesso e non può essere affrontato in questa sede e con il riconoscimento di indennità o gettoni. Però se centro sinistra ha deciso di votare così non farò mancare il mio voto”.
Per l’On. Nello Cappai, (Udc-Fli), l’On. Giacomo Sanna “ha fatto bene a sollevare la questione, certamente importante per l’amministrazione regionale”. Ma dichiara volto contrario, “non perché contrario alla rappresentanza di genere ma perché, rispetto a quanto la giunta propone, il tema va approfondito, possibilmente con una sospensione.”
Fortemente critico su certi atteggiamenti esteriori “eccessivi” l’On. Giorgio Oppi, che in apertura ha ricordato che “nella passata legislatura alcune donne chiedevano quote rosa con comportamenti piuttosto discutibili”. A suo avviso ci sono “troppi moralizzatori in giro, che tacciono di fronte a situazioni di doppie indennità, bisogna cominciare ad essere seri”. Sui gettoni di presenza, infine, si è detto d’accordo, purchè si vigili su alcune gravissime distorsioni come l’abuso dei riborsi chilometrici.
Su quest’ultimo punto, la Presidente Lombardo ha chiarito che, con una recente delibera, l’ufficio di presidenza del consiglio ha modificato la norma, precisando che il riferimento deve essere quello della residenza e non del domicilio.
L’On. Antonio Solinas (Pd) ha sottolineato “la necessità di uno sforzo per riconoscere l’importanza della commissione pari opportunità, “che però di fatto non può funzionare per l’impossibilità di avere i permessi dai datori di lavoro”. Annuncia voto favorevole, “altrimenti si abbia il coraggio di sciogliere la commissione”.
Ha manifestato alcune riserve, da parte sua, l’On. Roberto Capelli (Misto), secondo il quale “non si sta rendendo un servizio alla rappresentanza di genere, che non può essere ridotta ad una scelta sui gettoni di presenza. E’ poi imbarazzante che i consiglieri regionali debbano decidere quale deve essere il compenso di altri organismi della regione, è la politica per prima che deve dare l’esempio”. Annuncia infine l’astensione.
L’On. Silvestro Ladu, del Pdl, invita al ritiro dell’emendamento, “di cui è un po’ difficile parlare”. La stessa commissione, sintetizza, ha formulato “richieste precise che vanno tenute in considerazione. No alle indennità solo per presidente e vice presidenti, che creano disparità di trattamento con gli altri componenti. Il problema, comunque, va affrontato”.
L’On. Giacomo Sanna annuncia il ritiro l’emendamento. (A.F.)
In discussione poi l’emendamento 69 della Giunta regionale che riguarda l’articolo 4 della legge Finanziaria 2011, in particolare nella parte relativa alle opere immediatamente cantierabili. L’emendamento modifica il termine previsto per l’indizione delle procedure di affidamento dei lavori ammessi al finanziamento, fissato per il 31 maggio 2011, con il termine dei 45 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria.
Per le dichiarazioni di voto si sono espressi contro l’emendamento i consiglieri Gian Valerio Sanna (Pd) e Luciano Uras (capogruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas). Uras ha voluto sottolineare che la norma originaria aveva l’obiettivo di dare un’accelerata alla realizzazione delle opere immediatamente cantierabili, mentre “con questo emendamento non si fa altro che ritardare i termini e quindi la realizzazione”. Per il capogruppo in questo modo “si continuerà ad accumulare residui, ritardi e inefficienze, rendendo inutile la macchina amministrativa e burocratica”.
Angelo Stochino, Pdl, pur annunciando il proprio voto favorevole ha fatto appello alla giunta perché il termine di 45 giorni sia comunque accorciato: “La macchina burocratica regionale va registrata perché i suoi tempi stanno diventando asfissianti. La graduatoria delle opere immediatamente cantierabili deve essere immediatamente pubblicata perché altrimenti si rischia di arrivare a fine anno”. L’emendamento 69 è stato poi approvato dall’Aula.
E’ stato anche approvato all’unanimità (67 voti a favore e la sola astensione della presidente Lombardo) l’emendamento 71 che modifica l’articolo 2 della legge regionale 15 del 2006 sulle Fil Commission. L’emendamento inserisce benefici finanziari nelle azioni messe in campo per favorire lo sviluppo dello sportello Film commission. Durante le dichiarazioni di voto sono stati chiesti chiarimenti all’assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia, perché esplicitasse meglio il senso dell’emendamento. L’assessore Milia, dopo aver sottolineato alcune difficoltà nell’applicazione di questa legge, ha spiegato che “l’emendamento serve per allocare risorse, che non si potrebbero spendere se non con bandi farraginosi. La film commission in questo modo potrebbe utilizzare quelle risorse”. Milia ha inoltre chiarito che la modifica dell’articolo 2 della legge permetterebbe di far entrare in quel capitolo materie altrimenti escluse dal testo. La consigliera Francesca Barracciu, Pd, ha ricordato il carattere di innovazione della legge approvata durante la scorsa legislatura sottolineandone comunque alcune lacune nella possibilità di applicazione: “Il testo presenta alcuni problemi, va corretto e rivisto e questo emendamento risolve in parte i problemi”.
Prima della votazione il relatore Paolo Maninchedda aveva ritirato il proprio parere contrario all’emendamento in virtù dei chiarimenti dell’assessore Milia.
Il Consiglio ha poi approvato l’emendamento 72 con il quale si cancella il termine del 15 febbraio di ogni anno per la presentazione delle domande di contributo riguardo agli interventi a favore della istituzione delle scuole civiche di musica.
Passato all’unanimità (67 voti a favore e l’astensione della presidente), l’emendamento 164, a firma Roberto Capelli (gruppo Misto), che include le Onlus, le associazioni culturali, sportive e dilettantistiche tra gli aventi diritto alle contribuzioni in seguito a eventi alluvionali e condizioni di dissesto idrogeologico.
Approvato con 43 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti anche l’emendamento 318 che sostituisce l’emendamento 74. Il testo norma le modalità di presentazione delle domande di esenzione Irap per i soggetti che ne hanno diritto.
Bocciato invece a voto segreto, richiesto da Giampaolo Diana, con 43 voti contrari, 23 favorevoli e 1 astenuto, l’emendamento numero 6 del centrosinistra (con la firma del consigliere Franco Cuccureddu, gruppo Misto) sull’introduzione delle circoscrizioni anche nei Comuni di Bacu Abis, Cortoghiana e Carbonia.
Votato per parti e approvato anche l’emendamento 39, ad esclusione della parte relativa all’articolo 2. L’emendamento riguarda i Consorzi di bonifica.
Via libera anche all’emendamento 256 che modifica il testo dell’articolo 3 legge Finanziaria sulle misure a favore dei comuni montani.
Non è passato poi l’emendamento 86 (a firma Solinas A., Corda, Bruno, Espa) sul contributo a fondo perduto a favore delle cooperative di comunità formate da cittadini, istituzioni e associazioni presenti nei piccoli comuni. L’emendamento è stato bocciato con 38 voti contrari, 23 favorevoli e 3 astenuti. Durante le dichiarazioni di voto il consigliere del pd Antonio Solinas aveva spiegato la necessità di un provvedimento del genere. Gian Valerio Sanna, Pd, è poi ritornato sul voto di ieri riguardo al finanziamento dell’Unione dei comuni: “Abbiamo fatto sì che i Comuni doranno tagliare il 3% dal proprio Bilancio per destinarlo alle Unioni dei Comuni, molti sindaci non se ne sono accorti”. Anche Luciano Uras, capogruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas, e Adriano Salis, capogruppo Idv, si sono espressi allo stesso modo. (MP)
La presidente, Claudia Lombardo, ha messo in votazione l’emendamento 34 (Maninchedda, Giacomo Sanna). L’on. Francesca Barracciu (Pd) ha chiesto la parola per chiedere, come già concordato precedentemente, l’inserimento della sua firma e di quella degli altri colleghi che avevano sottoscritto l’emendamento da lei ritirato. Anche l’on. Mario Diana (capogruppo Pdl) ha chiesto l’inserimento della firma sua e dei colleghi del Pdl. Il testo, messo in votazione, è stato approvato all’unanimità (65 favorevoli, 1 astenuto).
La presidente ha avviato l’esame dell’emendamento 21 (Tocco, Mario Diana) per consentire ai consorzi di Comuni di ottenere i finanziamenti per i lavori eseguiti dopo i danni causati dall’alluvione del 2008. Il voto favorevole è stato annunciato dall’on. Mario Diana (capogruppo del Pdl): “Non ha costi e fa chiarezza. L’alluvione del 2008 causò un disastro ambientale soprattutto nel Medio Campidano, e alcuni Comuni si consorziarono per eseguire opere comuni. Non essendo, però, previsto nella legge 29 del 2008 il termine “consorzi di comuni”, i consorzi non hanno potuto ottenere i finanziamenti”. Voto di astensione è stato, invece, annunciato dall’on. Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas): “Non si capisce più di quali organizzazioni territoriali di cui stiamo parlando. Abbiamo lavorato su un testo pasticciato per colpa della Giunta”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha chiesto alla Giunta quale fosse il suo parere. Per l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) sono soltanto i Comuni e le Province ad avere le capacità tecniche per progettare e dare avvio a opere infrastrutturali. L’assessore regionale del Bilancio, Giorgio La Spisa, rispondendo all’on. Maninchedda ha affermato: “Permane il parere negativo per coerenza. Invitiamo a riproporlo in altra circostanza”. Il primo firmatario del testo, l’on. Edoardo Tocco (Pdl) ha spiegato che “questo emendamento riguarda i lavori eseguiti dopo l’alluvione del 2008. I Comuni, che si erano consorziati temporaneamente, avevano appaltato i lavori, i soldi del consorzio però non sono bastati e avevano fatto richiesta alla Regione di un supporto ulteriore”. Ha preso poi la parola l’on. Adriano Salis (capogruppo Idv): “Sembra una proposta talmente pasticciata che invitiamo a ritirarla. Diversamente voteremo contro”. E’ poi intervenuto l’on. Giulio Steri (capogruppo Udc-Fli): “Voglio rilevare che anche se la norma passa resterà priva di attuazione. È inutile e irrilevante perché nel comma 1 della Legge i comuni sarebbero dovuti essere individuati con delibera della Giunta, che non c’è stata”. Dopo questa spiegazione l’on. Mario Diana (Pdl) ha ritirato l’emendamento.
La presidente ha, quindi, avviato l’esame dell’emendamento 5 (Pietro Cocco e più), che proroga al 30 giugno 2012 il termine per la completa attuazione degli investimenti relativi a iniziative comunali in ambito turistico già ammessi a fruire delle agevolazioni di cui all’articolo 12 della Legge regionale n. 1 del 2002. Ha chiesto di intervenire il primo firmatario. “Chiedo alla Commissione e alla Giunta di modificare il parere contrario. Sono state presentate – ha spiegato l’on. Pietro Cocco (Pd) - soltanto tre domande, di 3 Comuni e non di privati, che chiedono soltanto più tempo per completare i lavori, senza chiedere fondi aggiuntivi. Un intervento che eviterebbe che le banche chiedano indietro a questi Comuni i finanziamenti già erogati”. (E.L.N.)
Sull’emendamento numero 35, a firma Sanna Gianvalerio e più, è intervenuto il relatore, spiegando che l’obiettivo dell’emendamento è quello di dare a costo zero la possibilità dell’utilizzo di aree che venivano accantonate in passato per realizzare servizi connessi all’edilizia residenziale pubblica. “Dall’inizio degli anni ’90 queste aree non sono state più utilizzate, pur essendo all’interno di aree urbanizzate. Sono zone con erbacce, che possono liberare volumetrie per più di 1000 alloggi in Sardegna”.
L’on. Giulio Steri (UDC) ha spiegato che l’argomento è stato analizzato in Commissione Bilancio, ipotizzando un parere favorevole con la presentazione di un emendamento orale, “per evitare che questa facoltà possa essere utilizzata dalle lottizzazioni non regolari”, aggiungendo una frase ad hoc.
L’Assessore Nicola Rassu, nell’esprimere il parere favorevole, ha ricordato che l’emendamento riporta una norma prevista nel nuovo Piano Casa, ed ha suggerito un nuovo emendamento orale, prevedendo la facoltà di utilizzo di queste aree “prioritariamente per i soggetti in possesso dei requisiti per la costruzione della prima casa”.
La seduta è stata quindi sospesa per 5 minuti
L’on. Luciano Uras (SEL) ha annunciato di non voler aprire una questione con il PD. “Questo provvedimento fa schifo. E’ una materia assai delicata su cui l’aula e la precedente legislatura hanno avuto momenti di grande tensione. Come al solito, si interviene in deroga alle normative urbanistiche. Sulla seconda proposta di emendamento orale, quindi, non sono d’accordo. Mi asterrò per non porre questioni di natura politica. Ma non sono favorevole a questo modo di legiferare. Servono sedi opportune”.
Messo in votazione l’emendamento 35 con la nuova formulazione, viene approvato con 55 si, 1 no, 4 astenuti.
Sull’emendamento 36, il relatore, l’on. Gianvalerio Sanna (PD), ha affermato che si tratta di una risposta alla domanda di residenze. “Solo a Sassari vi sono 1200 richieste senza risposta. La Regione dovrebbe impiegare fondi e risorse oggi ferme, sul mercato dell’invenduto, agli stessi costi dell’edilizia pubblica, per dare case a chi ne ha bisogno”.
Per l’on. Luciano Uras (SEL) è buona l’idea di dare risposte, “ma io continuo a dire che questo provvedimento è sconcio, politicamente, a livello normativo e per la pretesa di dare risposte. Abbiamo fatto Area per accorpare il patrimoniodell’ edilizia pubblica, per una maggiore efficienza. Mi asterrò anche su questo emendamento. Non è il collegato la sede per affrontare questi problemi, partendo proprio dalla soppressione di Area”.
L’on. Franco Meloni (Riformatori) ha trovato l’emendamento sensato, in assenza di motivazioni valide di parere contrario. “Visto così è ragionevole. Attendo il parere della Giunta per capire”.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha affermato che molto spesso dai banchi dell’esecutivo si lamentava una continua protesta senza proposta. “Questa è una idea, è un suggerimento. L’Ente non funziona, con fondi bloccati da anni. E’ anche una idea senza spesa. Consente di mettere sul mercato 110 milioni di euro bloccati. Da tempo c’è incapacità di programmazione e di azione. Questa è una buona idea e l’intervento del collega Meloni mi ha dato coraggio. Io voto a favore”.
Per l’on. Luigi Lotto (PD) i temi urgenti vengono sempre rinviati, se non in queste sedi. “La questione della disponibilità di alloggi popolari è un’emergenza ovunque. Se questo emendamento consente ad Area di muoversi con maggiore elasticità mettendo sul mercato 50 milioni di euro e alloggi per la povera gente, credo sia un fatto positivo. Non c’è speculazione, essendo sull’invenduto. È necessario fare qualcosa in tempi giusti. Voto a favore.”
L’Assessore La Spisa è quindi intervenuto per spiegare il parere negativo sull’emendamento 36. “Impegna gli investimenti di un ente strumentale della Regione. Lo stesso obiettivo si può raggiungere con un altro strumento, ad esempio con una delibera di Giunta, non c’è bisogno di una legge. Poi, i lavori della Commissione servono anche per semplificare il lavoro dell’aula. Se ogni questione deve essere di nuovo sviscerata in aula, non serve il lavoro precedente. Io chiedo di ritirare l’emendamento per poi affrontarlo in sede più idonea, dove il parere potrà anche essere positivo”.
L’on. Franco Mula (Riformatori) ha condiviso l’intervento dell’assessore. “Lo spirito è quello giusto”, ha affermato, “ma poi vi sono perplessità sul bando e sugli investimenti già programmati. Quella programmazione che fine farebbe?”
L’on. Angelo Stocchino (Pdl) ha espresso parere contrario. “Non sono d’accordo in linea di principio. Io la penso diversamente. Avete sempre accusato il centrodestra di fare gli interessi dei palazzinari, ma poi date risorse ad Area per l’acquisizione di nuove costruzioni. Prima di farlo, serve un ragionamento serio. Basta vedere molti centri storici desolatamente vuoti. Invece di dare soldi per nuove costruzioni, sarebbe meglio acquistare le case vuote dei centri storici. Ecco perché sono in dissenso”.
L’on. Francesca Barracciu (PD), ha annunciato che se l’emendamento rimanesse in piedi, voterebbe a favore, “in attesa che l’auspicio dell’on. Uras, per la soppressione di Area, per manifesta incapacità, venga accolto. Bisogna dare risposte a centinaia di famiglie. Per noi si tratta di un dovere principale. L’intervento dell’assessore La Spisa, invece, non ci soddisfa. E al’on. Stocchino dico che il centrosinistra aveva fatto già una legge per i centri storici”.
Anche l’on. Pietro Cocco (PD) ha quindi annunciato il proprio voto a favore. “Ma si sta facendo confusione. Edilizia popolare e palazzine sono cose differenti, con finalità diverse, per giovani coppie e per la richiesta di prezzi contenuti. Su Area: che vada rivista, smantellata o altro, serve comunque una legge organica. Di sicuro questo emendamento mette il dito nella piaga. Il resto è fuori luogo. All’on. Stocchino dico di fare chiarezza con se stesso, visto che aveva detto il contrario altre volte”.
L’on. Adriano Salis (Idv) è intervenuto per portare la propria esperienza personale. “Ho toccato con mano la latitanza di Area. Migliaia di persone sono in balia delle agenzie immobiliari, a condizioni vessatorie, con pagamenti di aggi e percentuali. Ecco perché servirebbe l’intervento pubblico. Area ci costa un sacco di soldi, personale, dirigenti e non svolge il suo compito. Ma Area può spendere le risorse? E’ in grado? Se sì, voterò a favore. Ma bisogna chiarirlo”.
Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) l’assessore La Spisa ha accolto la sollecitazione dell’on. Sanna.” Il problema esiste, Area non funziona e non dà servizi, non spende i fondi e non spinge l’economia. Ma deve essere rivisitata per fare meglio di così. La Giunta accolga i suggerimenti positivi”.
L’on. Matteo Sanna (Udc-Fli) ha ritenuto di dover prendere al volo questa opportunità per rimettere in moto il settore immobiliare e fornire risposte alle persone. “Per capire la ratio, questo emendamento non esclude la possibilità di indirizzare gli interventi anche in centri storici. E’ bene evitare lo spreco del territorio, rimettere in moto l’economia dei territori, intervenendo su aree non ghettizzate come è stato in passato. Ecco perché annuncio il mio voto favorevole”.
E’ quindi intervenuto nuovamente l’on. Gianvalerio Sanna (PD). “Abbiamo presentato due emendamenti, due proposte, due risposte alla crisi edilizia sarda, a costo zero e nel rispetto dei dettami della pianificazione. In Sardegna sono invenduti più di 5000 alloggi. Avremmo risparmiato tempo e denaro. Ma mi rendo conto che le idee spesso non valgono. Ritiro l’emendamento perché non voglio questioni”.
L’emendamento 36 è stato così ritirato.
L’assemblea affronta quindi l’esame dell’emendamento 37 (sostituzione del Cda di Area con un direttore generale, disciplina delle sue funzioni e della “missione” dell’azienda), che ha prima firmatario l’On. Gianvalerio Sana del Pd.
La Presidente Lombardo ricorda che tale emendamento è stato valutato come inammissibile, perché inerente questioni relative al personale.
L’On. Giampaolo Diana (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, è dell’avviso che trattandosi di tratta di sopprimere un consiglio di amministrazione sostituendolo con un direttore generale non può essere considerato inammissibile, almeno in quest’ultima parte.
L’On. Gianvalerio Sanna (Pd) chiede quindi la votazione solo delle lettere B e C dell’emendamento.
Viene chiamato dalla Presidente Lombardo l’emendamento 37, limitatamente alle lettere B e C.
L’On. Gianvalerio Sanna (Pd) chiede il voto segreto.
L’On. Giulio Steri (Udc-Fli) ritiene che anche le parti dell’emendamento chimate in votazione siano inammissibili, perchè, perché sostituendo con il direttore generale (e disciplinandone le funzioni) il consiglio di amministrazione si “entra” nella materia del personale.
La Presidente Lombardo mette in votazione l’emendamento con il seguente esito: favorevoli 30, contrari 35, astenuti 1. Il consiglio non approva.
Successivamente viene messo in votazione l’emendamento n° 49 (formazione professionale dei dipendenti pubblici presso strutture regionali), che l’assemblea approva all’unanimità.
L’emendamento successivo, il n° 50 (estensione degli interventi per la zona di crisi dell’area di Tossilo ai Comuni dell’alto Oristanese) viene ritirato dal primo firmatario On. Francesca Barracciu (Pd) dopo un chiarimento con il Presidente della commissione bilancio On. Paolo Maninchedda (Psd’Az) che fornisce assicurazioni sul numero dei comuni ammessi agli interventi.
Si passa quindi all’esame dell’emendamento 60 (divieto di intervento della regione a sostegno di società partecipate che abbiano registrato perdite di esercizio per tre esercizi consecutivi).
L’On. Gianvalerio Sanna, Pd, suggerisce dell’emendamento in esame ed il suo spostamento all’art. 28 bis in attesa delle decisioni definitive che dovranno essere assunte nei confronti di alcune partecipate.
Per l’On. Paolo Maninchedda (Psd’Az) va chiarito che ci si sta inserendo nella linea nazionale delle “partecipazioni virtuose in realtà che vanno bene, un orientamento senza forzature che esclude operazioni di semplice salvataggio. E’ vero che si acquisisce una disciplina della finanza regionale molto severa, ma è proprio lo scopo che si vuole ottenere.”
L’On. Uras, capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, al contrario, aderisce alla tesi dell’On. Gianvalerio Sanna, ed esprime molti dubbi su secondo comma “che somiglia ad una procedura di sanatoria. L’emendamento, che pure richiama “una procedura a maglie strette determina la possibilità di atteggiamenti ondivaghi e pentimenti, e va perciò valutata in ordine a quanto si sta approvando con lo stesso collegato.”
Anche l’On. Roberto Capelli (Misto) aderisce all’interpretazione dell’On. Uras e sollecita l’On. Maninchedda ad accettare la proposta di rinvio al 28 bis. Ci sono parti del provvedimento contraddittorie, ha sostenuto, “che aprono la strada a deroghe non meglio precisate. Un approfondimento è ragionevole, mentre è giusto decidere interventi solo se previsti da una legge”. Suggerisce una sospensione dei lavori.
L’On. Maninchedda non ha obiezioni sulla proposta di rinvio, ma ricorda gli impegni presi in conferenza dei capigruppo: “così allunghiamo i tempi in modo eccessivo, non sono le modalità concordate”. Manifesta inoltre il suo dissenso sull’interpretazione data dall’On. Capelli al secondo comma, “che ha una linea di grande rigore”. Chiede infine spostare la decisione sull’emendamento n° 60 al termine di quella dell’art. 27.
L’Aula approva all’unanimità.
All’inizio dell’esame dell’emendamento n° 64 (finanziamento di 1.5 milioni di euro per l’anno 2011 e di 625.000 per le annualità 2012 e 2013 per studi, ricerche e cartografie riguardanti le attività estrattive e le fonti energetiche rinnovabili) l’On. Alberto Randazzo chiede, con un emendamento orale, di destinare le risorse al piano energetico regionale.
L’Aula non approva
L’Assessore del Bilancio Giorgio La Spisa chiede 5 minuti di sospensione in aula.
Alla ripresa dei lavori, l’On. Gianvalerio Sanna (Pd) osserva “che non ci si può imbrogliare e dire che ci vogliono ancora 3 anni per portare il piano energetico in aula; al massimo si possono destinare altre risorse per completarlo ma non in quei tempi, dato che è necessario non andare oltre la fine del 2011.
L’On. Randazzo, primo firmatario dell’emendamento, ne annuncia il ritiro.
L’On. Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, comunica invece di farlo proprio, “per fare in modo che il piano energetico arrivi in aula almeno entro il 2011. La regione ha bisogno di un provvedimento organico in una materia strategica per l’economia della Sardegna, ma la richiesta di 1,5 milioni di euro aggiuntivi è inaccettabile.”
Si associa all’iniziativa dell’On. Salis l’On. Chicco Porcu, del Pd, che specifica però la richiesta di votare separatamente la parte relativa all’annualità 2011, dichiarando da subito la sua contrarietà agli stanziamenti per il 2012 e 2013.
La Presidente Lombardo, dopo una breve verifica, comunica che la votazione separata è possibile.
Dal punto di vista politico, l’On. Porcu (Pd) sottolinea quanto accade: “il presidente della commissione industria lamenta una mancanza di risorse ma l’opposizione non può e non vuole assumersi la responsabilità dei ritardi dell’esecutivo e della maggioranza”. Si parla tanto di rinnovabili e sviluppo sostenibile, aggiunge, senza andare al di là “di promesse e annunci”, mentre la Sardegna è ancora priva di uno strumento di programmazione indispensabile come il Piano energetico.
L’On. Giampaolo Diana (Pd) sottolinea che si sta cercando di trascurare il merito delle questioni. L’On.Randazzo. afferma, “ha tentato di correggere l’emendamento per risolvere il problema dell’assenza di un piano energetico, che pure era stato predisposto nella passata legislatura”. Occorre a suo giudizio limitarsi a finanziare l’annualità 2011, “condizionando questa disponibilità alla presentazione del piano nell’anno in corso. Il piano è la pre-condizione per parlare dello sviluppo della Sardegna, per cui sono sufficienti 250 mila euro.”
E’una discussione interessante, dichiara in apertura l’On. Gian Vittorio Campus (Pdl) secondo il quale, però, si sta andando fuori tema: “noi qui non stiamo votando per il piano energetico ma per studi, ricerche, cartografie ed altro in materia di attività estrattive ed energie rinnovabili, e a questo sono destinati i 250 mila euro di cui si parla”.
L’On. Mario Bruno, capogruppo del Pd, chiede 5 di sospensione.
Alla ripresa dei lavori, l’On. Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ricorda nel suo intervento “che col collegato la giunta ha rastrellato circa 36 milioni per il piano “Sardegna C02.0 riguardante le energie rinnovabili. Quel piano, precisa, ha natura regolamentare e non vorrei fosse espropriata funzione del consiglio da parte della giunta”. Conclude annunciando il suo voto contrario e sollecita la Presidente Lombardo ad una attenta vigilanza per evitare che il consiglio sia espropriato delle sue prerogative.
Il capogruppo dell’Idv On. Adriano Salis chiarisce di aver fatto proprio “l’emendamento Randazzo” esclusivamente per richiamare l’attenzione del consiglio regionale sul piano energetico. “La giunta, ha affermato, ha già approvato un disegno di legge che sottrae al consiglio le sue competenze in materia. Se si vuole fare questo per dare tutto in mano ad ex assessore regionale e “gazzosate”, per giunta spendendo 36 milioni, questo deve essere evitato”. Chiede infine revoca delibera e la sollecita approvazione del piano energetico. Annuncia il ritiro dell’emendamento.
(A.F.)
Approvato all’unanimità (63 voti favorevoli e 1 astenuto) l’emendamento 158 che obbliga la Regione ad esaminare le richieste presentate dai comuni per le varianti al Piano di assetto idrogeologico su aree inserite in piani di lottizzazione approvati e convenzionati alla data di entrata in vigore del Collegato. Gian Valerio Sanna, Pd, ha annunciato il proprio voto favorevole in quanto l’emendamento “consentirebbe di sbloccare molte pratiche di concessione edilizia, si tratta di una semplificazione che aiuta le giovani coppie a mettere su casa”. Per la giunta era intervenuto l’assessore agli Enti Locali e Urbanistica Nicola Rassu che aveva espresso parere favorevole all’emendamento.
Bocciati poi due emendamenti presentati dal consigliere del Pd Antonio Solinas: il 175 (100mila euro a favore delle associazioni sportive riconosciute dal Coni finalizzate alla pratica sportiva dei disabili) e il 177 (istituzione della scuola regionale di polizia locale a Cuglieri).
Via libera (con 30 voti a favore, 29 contrari e 4 astenuti) all’emendamento 196 sui terreni a uso civico in località Oddoene, nel Comune di Dorgali.
Approvati anche due emendamenti all’emendamento 204 presentati dalla Giunta regionale: l’emendamento 319 e l’emendamento 329. Via libera dunque anche all’emendamento 204 che riguarda il trasferimento delle risorse allocate presso i fondi rischi a riserve patrimoniali.
Sì anche all’emendamento 270 della Giunta regionale con il quale Si modifica la legge del 2005 sul sistema integrato dei servizi alla persona, consentendo l'erogazione di finanziamenti straordinari ai comuni in caso di affidamenti di minori o di anziani disposti dall'autorità giudiziaria.
E' stato accolto poi il 307, presentato da Franco Mula (Riformatori Sardi - Liberaldemocratici) che proroga al 31 luglio 2011 il termine di presentazione dei rendiconti sui lavori urgenti effettuati dai comuni colpiti dalle alluvioni dell'ottobre dello scorso anno. (MP)
La presidente, Claudia Lombardo, ha messo, poi in votazione l’emendamento 271 della Giunta (si proroga di 24 mesi il termine di avvio degli interventi di recupero nei centri storici), che è stato approvato. E’ stato poi esaminato l’emendamento 279 (Uras e Sechi). La presidente ha ricordato che sul testo c’era un parere sospeso da parte della Commissione Bilancio. Il presidente Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha spiegato che il parere era sospeso in attesa di conoscere il parere della Giunta. E’ intervenuto quindi l’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia: “Il parere è negativo perché stiamo già procedendo alla rivisitazione della materia in maniera più ampia”. Messo in votazione, l’emendamento 279 è stato bocciato (20 favorevoli, 37 contrari, 2 astenuti).
L’emendamento successivo, il numero 45 (Giacomo Sanna, Steri e Mario Diana) è stato spostato all’articolo 28 su proposta del presidente della Commissione Bilancio, Paolo Maninchedda (Psd’Az). Per l’emendamento 153 (Uras e Sechi), la presidente ha ricordato che era privo di copertura finanziaria. L’on. Luciano Uras (capogruppo di Sel – Comunisti – Indipendentistas) ha spiegato che il testo era stato modificato in Commissione e che il comma 3 era stato di fatto ritirato. “Non necessita di copertura finanziaria – ha affermato - questo emendamento ha l’obiettivo di avviare la discussione per poi arrivare a un ordine del giorno, che impegni a introdurre controlli preventivi di legittimità sugli atti”. Un provvedimento che, secondo l’on. Uras, eviterebbe che l’attività della Regione venga bloccata da continui ricorsi, ma ridurrebbe anche il rischio di incorrere nel reato di abuso d’ufficio, eviterebbe danni all’amministrazione, all’erario e alle persone stesse. Parere favorevole è stato espresso dall’on. Adriano Salis (capogruppo idv): “Ritengo che la chiusura degli organismi di controllo sugli atti degli enti locali abbia creato seri problemi. Credo che la situazione debba essere corretta da questo Consiglio regionale. L’emendamento – ha aggiunto - pone un problema serissimo e tutela le minoranze”.
Per l’on. Giulio Steri (capogruppo Udc-Fli): “Questo emendamento tratta un tema già affrontato ieri. Non è possibile reintrodurre il tipo di controllo precedente, ma sono possibili delle forme collaborative che, con verifiche di coerenza, non annullerebbero gli atti. Pareri che il Comune potrebbe decidere se seguire oppure no”. Poi vista la votazione precedente ha affermato criticamente: “Noi ci riteniamo liberi nelle votazioni future dagli accordi presi in maggioranza, visto come ha votato parte del Pdl, disattendendo agli accordi stessi”. E’ quindi intervenuto l’on. Franco Cuccureddu (Gruppo Misto): “Mi sembra assurdo tornare a un controllo piramidale”. Il capogruppo del Pd, on. Mario Bruno ha accolto favorevolmente la volontà dell’on. Uras di approfondire l’argomento in un ordine del giorno e ha aggiunto. L’emendamento è stato quindi ritirato dal proponente.
Per gli emendamenti successivi, il 186, il 286, il 276 e il 274 è chiesto dal presidente della Commissione Bilancio lo spostamento all’articolo 28 per cercare arrivare a un emendamento di sintesi trattando tutti del caso di Quirra. L’on. Mario Bruno (capogruppo Pd) si è detto d’accordo. I quattro emendamenti sono stati dunque spostati all’articolo 28. (E.L.N.)
Sull’emendamento numero 187, l’on. Luciano Uras (Sel) ha parlato della situazione idrogeologica, sulla quale “stamattina c’è stato un incontro con gli assessori Oppi e Cherchi e con la Presidente Lombardo, per affrontare il problema. Dall’analisi del territorio regionale, per capire lo stato delle cose, l’assessore Oppi ha fatto il resoconto preciso del livello di indagine da parte della Regione. Io perciò ritiro l’emendamento, ma chiedo un impegno per un odg e per rivedere le procedure in corso. Si verifichi la normativa e lo stato dell’arte”.
Sull’emendamento 192 la Giunta ha espresso un invito al ritiro. Il relatore, l’on. Luciano Uras (Sel), ha accettato l’invito al ritiro, “ma voglio dire all’assessore”, ha annunciato, “uno dei più assenti dal Consiglio e dalle Commissioni, nonostante una norma che obbliga l’assessore al Lavoro a venire in Commissione, che lui non viene e snobba il Consiglio, perché deve rendere conto, visto che non fa nulla. Io ritiro l’emendamento, ma voi ritirate l’assessore”.
Anche sull’emendamento 193 vi è un invito al ritiro. E identica è stata la risposta del relatore Luciano Uras.
Sull’emendamento 197 l’on. Paolo Terzo Sanna (PDL) ha spiegato la ratio del provvedimento. “Alle spese per la pubblicità istituzionale, per fiere, mostre e altro, le società partecipano con un contributo personale. Per il rimborso spese, per alcuni aspetti, non è possibile utilizzare i fondi istituzionali. Perciò si chiede che il contributo venga utilizzato come ristoro dall’amministrazione regionale per le spese indirette”.
L’on. Gianvalerio Sanna (PD) ha annunciato il voto contrario, anche perché “lo stesso presentatore non ha spiegato bene di cosa si tratta”.
Messo in votazione, l’emendamento non è stato approvato, con 6 sì, 47 no e 7 astenuti.
L’emendamento 391 è stato immediatamente approvato.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha quindi proposto un emendamento orale all’emendamento 60. Messo in votazione, è stato approvato.
La Presidente del Consiglio Claudia Lombardo ha quindi annunciato la conclusione dei lavori, aggiornandoli a domani mattina alle 10.