CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 204 del 7 giugno 2011

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DL 222/A parte I – Disposizioni nei vari settori d’intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)

Cagliari, 7 giugno 2011 - La seduta del Consiglio regionale antimeridiana si è aperta sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. All’ordine del giorno dei lavori il Disegno di legge 222/A parte I (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013). L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto la verifica del numero legale e i lavori sono stati poi sospesi per mezz’ora.
Alla ripresa la presidente Claudia Lombardo ha ricordato che nell’ultima seduta era stata conclusa la discussione generale sull’art. 15 quater e che l’Aula oggi avrebbe dovuto prendere in esame gli emendamenti presentati all’articolo.
Ha chiesto subito la parola l’on. Luciano Uras (capogruppo di Sel – Comunisti – Indipendentistas) che ha chiesto una nuova verifica del numero legale. I lavori sono proseguiti perchè in aula era presente il numero di consiglieri previsti dal Regolamento.
Ha quindi chiesto d’intervenire l’on. Gian Valerio Sanna (Pd) sull’ordine dei lavori, chiedendo ai colleghi di sospendere la seduta e fare una pausa di approfondimento per programmare meglio i lavori e gli obiettivi che il Consiglio regionale vuole raggiungere. In particolare l’on. Sanna ha affermato che “gli emendamenti presentati sono una molteplicità di follie” e ha ricordato all’Aula il forte richiamo mosso dall’Unione europea alla Sardegna sul ritardo nella spesa dei fondi comunitari e sulle modalità con cui vengono utilizzati. “La Regione sarda sta operando – ha affermato l’on. Sanna - in conflitto con le regole”. (E.L.N.)
La presidente Lombardo ha chiesto all’Aula un intervento a favore e uno contrario sulla richiesta di Gian Valerio Sanna di sospendere l’esame del Collegato. A favore si è pronunciato il vice capogruppo dei Democratici, Giampaolo Diana, che ha sottolineato come l’esigenza di uno stop all’esame del Collegato fosse stata posta da più parti già prima della sospensione della seduta precedente: “Nel documento – ha sottolineato Diana - abbiamo a disposizione 50 milioni ed è una vergogna che si utilizzino nella maniera delineata dal dispositivo e dagli emendamenti presentati”. Per il consigliere del Pd, anche alla luce del vertice di maggioranza tenutosi ieri a Villa Devoto e delle dichiarazioni del presidente della Giunta Ugo Cappellacci sull’urgenza di risolvere nell’isola le problematiche relative all’occupazione, è il momento di fermarsi e individuare poche linee direttrici sulle quali concentrare interventi che diano respiro all’economia della Sardegna. Per Diana è necessario riconsiderare radicalmente il testo all’esame dell’Aula: “C’è bisogno di politiche di sviluppo che diano lavoro di qualità”, ha concluso ribadendo la richiesta di una sospensione dei lavori. Contrario invece all’istanza avanzata dal Pd il capogruppo del Pdl Mario Diana: “Noi siamo contrari non perché non vogliamo valutare con attenzione i temi messi sul tavolo dai colleghi del centrosinistra”, ha affermato Diana, e a proposito delle spese dei fondi europei ha chiarito che la Sardegna non è l’unica regione d’Italia ad avere difficoltà in questa spesa. “Le difficoltà a spendere i fondi europei sono diffuse in tutte le regioni e in particolare in quelle del Mezzogiorno. La giunta si sta attivando per fare il punto della situazione, ma questa materia non può far sospendere l’approvazione del Collegato. Abbiamo l’obbligo di andare avanti e dobbiamo dare risposte”. Dopo l’intervento del capogruppo di maggioranza la presidente Lombardo ha messo in votazione, per alzata di mano, la richiesta avanzata dai Democratici che non è stata approvata. Riprendendo i lavori con l’esame dell’emendamento 97 all’articolo 15 quater, è intervenuta la consigliera del Pd Francesca Barracciu chiedendo e ottenendo dieci minuti di sospensione. (MP)

Alla ripresa dei lavori, l’on. Francesca Barracciu (Pd) chiede di rinviare alla fine del dibattito la discussione dell’art. 15 quater per la necessità di approfondire il contenuto di molti commi che lo compongono. La richiesta viene accolta.
Si procede quindi con l’esame dell’art. 15 quinquies e la discussione sull’articolo. L’on. Gianvalerio Sanna (Pd), sottolinea la presenza di emendamenti aggiuntivi sul tema della riforma del servizio idrico integrato, attraverso una “sanatoria” di 50 milioni di euro. “La realtà, sottolinea, è che ci si sta inseguendo da troppo tempo su alcuni temi senza avere consapevolezza della situazione finanziaria della regione. Al di là dei vertici di facciata, resta il fatto che la Ue ha lanciato l’allarme sulla spesa dei fondi assegnati alla Sardegna”.
Molto critico il suo giudizio sul collegato, definito un “discount” dove si trova per caso qualcosa di marca e molta merce di pessima qualità. Inoltre, riprendendo il tema dei rapporti Regione – Unione europea, ha ricordato l’analisi della struttura tecnica di Bruxelles che ha “contestato apertamente alla regione l’uso distorto delle risorse, alle quali si accede in molti casi come ad un bancomat per interventi-tampone senza prospettiva. Un tale modo di procedere cozza profondamente con la situazione di quanti non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese o di molti altri che non riescono ad ottenere i pagamenti dalla pubblica amministrazione. La situazione finanziaria complessiva è tale da ipotecare pesantemente l’azione dei governi regionali che succederanno a questo”. Cita in proposito l’esempio della sanità con un deficit fuori controllo, dove la macchina amministrativa è ferma dappertutto “in attesa che si realizzi l’obiettivo della maggioranza di costituire un monocolore di questo o quel partito nelle linee di comando di ciascuna Asl”.
Per l’On. Chicco Porcu, del Pd, le argomentazioni dell’On. Gianvalerio Sanna sono totalmente condividibili; “il collegato è un provvedimento disorganico che appare sempre più un corpo estraneo rispetto alle tante emergenze della Sardegna. Nel merito, annuncia la sua astensione con la motivazione che manca una disciplina organica della materia”. A suo giudizio, “si è partiti con un collegato che doveva fare poche cose, possibilmente al meglio, e ci si ritrova a trascinare stancamente una discussione, iniziata a febbraio, con un provvedimento che obiettivamente è di gran lunga peggiorato”. Il problema vero, ha dichiarato l’On. Porcu, “è che questa maggioranza non riesce a produrre leggi e ad incidere sulle grandi questioni della Sardegna”. E’ andata in questo modo nella prima parte della legislatura ed è facile prevedere che anche la seconda parte avrà lo stesso andamento. Ciò accade, ha detto ancora l’On. Porcu, “perché la maggioranza è incapace di produrre riforme organiche, si procede a spizzichi e bocconi, navigando a vista giorno per giorno”. Lo dimostra lo stesso collegato, una sorta di “arca di Noè” dove si imbarca un po’ di tutto, atteggiamento tipico di una maggioranza che vuole solo sopravvivere, deludendo per l’ennesima volta le aspettative e le speranze dei sardi”. (A.F.)
Simona De Francisci (Pdl) ha difeso la ratio del provvedimento all’art. 15-quinquies, definendolo di grande importanza. Il finanziamento alla Stazione dell’Arte di Ulassai sarebbe utile a dare “linfa vitale” a una realtà locale che vede le aree interne
“penalizzate” dallo spopolamento e dal paragone con quelle della costa. De Francisci ha lodato l’impegno dell’artista Maria Lai, grazie alla cui “caparbietà” la Stazione dell’Arte ha trasformato Ulassai da simbolo dell’isolamento dell’Ogliastra a luogo d’incontro. Francesca Barracciu (Pd) ha evidenziato come nella discussione in corso aumenti di giorno in giorno un imbarazzo relativo al senso delle azioni messe in campo. La norma in discussione viene definita uno schiaffo ai problemi della Sardegna. “Continuiamo non curanti – ha dichiarato –a discutere questa legge, ignorando i richiami dei sindacati e dei lavoratori sui temi importanti per l’Isola”. Parliamo di una manovra di 50 milioni di euro che, ha sostenuto Barracciu, ignora i 222 milioni di fondi europei “bloccati, perché la Giunta non
è stata capace di declinare un progetto per l’Isola secondo i programmi comunitari”. La consigliera del Pd ha insistito su questo punto, domandando chiarimenti sulla delibera regionale 25/33 (approvata il 19 maggio scorso) che sposterebbe presso la presidenza della Regione le competenze del Centro regionale di programmazione. “Il dottor Gabriele Asunis - ha domandato - è più adeguato e competente dell’assessore La Spisa a spendere queste risorse?”. La Giunta dovrebbe rispondere, secondo Barracciu, per chiarire se questa scelta sia un atto di sfiducia del presidente Ugo Cappellacci nei confronti dell’assessore alla Programmazione e al Bilancio. Ma i dubbi riguardano anche la legittimità della delibera, priva di una “norma che la sorregge”, e il destino delle norme di attuazione, scomparse dal collegato, che avrebbero dovuto portare nelle casse della regione fondi della vertenza entrate.(M.C)
Il vicepresidente Giuseppe Luigi Cucca ha dato, quindi, la parola all’on. Angelo Stocchino (Pdl) che ha sottolineato l’importanza dell’articolo 15 quinques, ossia il contributo alla Fondazione “Stazione dell’Arte” di Ulassai Maria Lai, per dare un piccolo riconoscimento alla provincia dell’Ogliastra. “Maria Lai è un simbolo da spendere per rilanciare un territorio – ha spiegato l’on. Stocchino - che oggi viene citato soltanto per l’uranio impoverito e che non riesce più a vendere i suoi prodotti”. Successivamente è intervenuto l’on. Renato Soru (Pd) che, pur riconoscendo quanto l’artista Maria Lai abbia fatto per la Sardegna, ha esortato i colleghi a portare la discussione su problematiche strategiche e fondamentali per la Sardegna. In particolare, l’on. Renato Soru si è soffermato sul richiamo fatto alla Sardegna dal Commissario europeo, evidenziando come, fino a febbraio 2011, siano stati spesi soltanto il 18 per cento dei fondi disponibili e soltanto il 2 per cento negli ultimi 12 mesi. Per l’on. Soru il Collegato alla Manovra finanziaria comprende un insieme di norme che non hanno una ratio e che servono soltanto a colmare i buchi. Tra le situazioni irrisolte citate dall’esponente del Pd: l’Sbs, la liquidazione della Sigma, la Carbosulcis e la situazione in cui versa la Miniera di Silius.
“Non c’è niente - ha affermato l’on. Soru - che questo Consiglio faccia in maniera strutturale”. Per quanto riguarda la stazione dell’Arte l’on. Soru ha definito “meritoria l’attività di chi la propone”, sottolineando però che anche questo provvedimento non è inserito in un progetto organico, ricordando che esiste una legge del 2006 che può essere utilizzata per individuare i luoghi della cultura e i mezzi per finanziarli. (E.L.N.)
Roberto Capelli, del gruppo Misto, nel suo intervento ha richiamato il tema della spesa dei fondi europei affermando che è una questione che si ripete da tempo: “E’ vero, procedimenti complicati e qualche inefficienza pesano su questo – ha affermato - ma vorrei ricordare che proprio per questi motivi il centrodestra ha vinto le elezioni, perché ha basato la sua campagna elettorale su una politica volta all’efficienza su alcuni interventi come questi, ma una politica che oggi ha parzialmente cambiato orientamento”. Capelli ha insistito sulle aspettative create dalla maggioranza di centrodestra di miglioramento rispetto al passato che però “sono state disattese”. Sulla cultura il consigliere ha criticato le azioni della giunta riguardo in particolare all’istituzione delle fondazioni: “Non possiamo rispondere ai migliaia di disoccupati e poveri della Sardegna, a chi viene calpestato dai suoi diritti da questa maggioranza che persegue l’illegittimità degli atti, con una fondazione. La politica della cultura stessa non può essere basata su questo”. Capelli ha paragonato la Sardegna al Titanic che affonda e la maggioranza ai musicisti che continuano a suonare mentre si consuma la tragedia. Il consigliere del gruppo Misto ha anche voluto sottolineare la sconfitta del centrodestra nelle ultime elezioni amministrative affermando che il risultato era prevedibile a causa della spaccatura della maggioranza e delle lotte intestine ai partiti che la compongono. Poi un appello alle “coscienze che cominciano a ribollire, a chi nella maggioranza vuole salvare la Sardegna”. Per Capelli non si possono trovare soluzioni ai problemi della Sardegna con questi strumenti.
Il vice capogruppo del Partito Democratico, Giampaolo Diana, ha invece incentrato tutto il suo intervento sulle risorse economiche previste nei vari interventi del Collegato e in maniera particolare sui tagli che la giunta ha previsto in altri settori per poter recuperare quelle risorse. “Ci aspettiamo degli interventi organici, non ha senso utilizzare un Collegato alla Finanziaria per riempirlo di mille interventi che non corrispondono ad azioni organiche”. Per Diana i fondi per Ulassai si sarebbero potuti erogare attraverso la legge 14 del 2006. Ma in particolare Diana si è soffermato ad elencare tutti i settori da cui si vogliono tagliare le risorse per destinarle a interventi che “sono delle fesserie”. “I tagli sono stati fatti sugli asili nido aziendali – ha ricordato il consigliere del Pd - tagliando uno di quei pochi istituti che consentono alle donne di lavorare lasciando i figli in mani sicure, sul fondo per lo sviluppo e la competitività, sull’università, con i contributi sugli affitti e la mobilità per gli studenti, sull’integrazione scolastica degli alunni disabili”. Diana ha anche definito una vergogna la scelta di sottrarre fondi per le borse di studio destinate ai figli delle famiglie disagiate e per la ricerca e l’innovazione, oltre ai tagli all’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti, all’edilizia abitativa e al servizio di trasporto pubblico locale. (MP)
L’On. Paolo Maninchedda (Psd’Az), Presidente della commissione Bilancio, evidenzia che l’articolo in esame pone l’una accanto all’altra due questioni molto diverse fra loro: il problema di Abbanoa, vero nodo di questo collegato, ed un piccolo ma significativo intervento nella cultura. “Sembra un paradosso, ha sostenuto, ma non ci si rende conto che questa è la direzione in cui ci si è incamminati, mettendo in secondo piano l’unica grande questione della Sardegna: aumentare la produzione, stimolare la crescita della ricchezza, migliorare il prodotto interno lordo”. L’emendamento Abbanoa, nei fatti, non fa altro che mettere una posta di bilancio per sottoporre il problema all’attenzione del consiglio, recuperando risorse con tagli “orizzontali”. Come tale, “serve solo al consolidamento del debito della società, ma in realtà sarebbero necessari 200 milioni. Da dove li andiamo a prendere?” Non c’è scelta, secondo Maninchedda: “bisogna intaccare i meccanismi di funzionamento degli apparati ed il sistema di consenso che alimenta i partiti. Dobbiamo ribaltare la prassi delle rendite di posizione e dei falsi diritti acquisiti a spese della fiscalità generale, recuperando una diversa mentalità, orientata al sacrificio. Così troveremo i 200 milioni per Abbanoa; altrimenti tapperemo il buco fino al 31 dicembre e poi saremo punto e accapo. Non possiamo rinviare il cambiamento storico delle nostre abitudini. Abbiamo l’obbligo di dire queste cose”.
Dico da anni che la Regione produce bilanci fasulli, ha detto in apertura l’On. Luciano Uras (Sel-Comunisti italiani-Indipendentistas), “provocata in buona parte dall’inefficienza complessiva dell’apparato e in parte dovuta all’atteggiamento dei governi di ogni colore che sterilizzano molte leggi regionali spesso con la complicità e il silenzio omertoso, dei governi regionali”. Nel nostro caso, però, c’è una responsabilità precisa dell’esecutivo in carica: “quella di aver dato vita ad un bilancio conosciuto, ma fasullo, e dall’altra parte quello delle risorse comunitarie, completamente nelle sue mani ed in quelle della burocrazia, che operano in modo assolutamente discrezionale su indirizzi mai discussi dal consiglio regionale”.
Molti di noi, infatti, “non saprebbero nemmeno indicare come la regione spende le risorse comunitarie assegnate. E’un problema che ha attraversato diverse legislature ma ciò non può assolvere questa giunta, “che privilegia la forma rispetto alla sostanza e subordina i veri bisogni delle persone ai propri interessi e a quelli di apparati che non rispondono democraticamente a nessuno”.
Al termine di quest’ultimo intervento, il capogruppo dell’Udc-Fli Giulio Steri ha chiesto la verifica del numero legale. Il vice Presidente Giuseppe Luigi Cucca (Pd) ha quindi proceduto alla votazione che ha dato esito positivo, consentendo l’immediata ripresa dei lavori dell’aula.(A.F.)
Francesco Cuccureddu (Gruppo Misto) ha espresso perplessità sulla scelta di non discutere l’articolo 15 quater senza votazione. In merito al 15 quinquies, ha richiamato l’Aula a prestare maggiore attenzione all’oggetto dell’articolo, che finanzia “non una fondazione qualsiasi” ma quella di Maria Lai, “una delle poche artiste sarde che ha valorizzato le nostre tradizioni”. Su Abbanoa – “un carrozzone politico che ha stabilizzato 1730 persone per portare avanti un’ internalizzazione, fallita, dei servizi” – la strada indicata da Cuccureddu deve tutelare i privati – “che oggi funzionano da banca per conto di Abbanoa” – con un intervento della Regione, a garanzia dei crediti, per poi partire con la privatizzazione del sistema idrico, almeno al 40%. In caso contrario, il fallimento sarebbe certo. “La gestione pubblica dell’ acqua in Sardegna – ha spiegato – è il più macroscopico dei fallimenti, non si è neanche riusciti a contenere le bollette pazze”. Se in Italia si conoscesse l’esperienza di Abbanoa, per il presidente del Gruppo Misto, il prossimo referendum sull’acqua pubblica sarebbe caratterizzato da un’astensione quasi totale o da una valanga di no.
La presidente Lombardo ha ricordato a Cuccureddu che l’articolo 15 quater è stato già discusso dall’Aula, che di comune accordo ha deciso di rimandarne la votazione.
Attilio Dedoni (Riformatori Sardi – Liberaldemocratici) ha denunciato il carattere “omnibus” della Terza commissione, spiegando che “se c’è una proposta di legge che non deve passare nella commissione di merito, con un accordo trasversale, la si inserisce nel collegato”. Una strada condannata dall’esponente dei Riformatori, che ha richiamato i suoi colleghi all’etica e alla morale. “Credo che sia ora che ciascuno di noi – ha dichiarato - si assuma le proprie responsabilità nell’interesse del popolo sardo. Credo che, più che mai, - ha continuato - dovremmo essere compartecipi di una soluzione definitiva per Abbanoa e anche per il sistema legato alla cultura”. Per fare questo è pero necessario che le “numerose leggi risolutive presentate in commissione” siano poi portate in Aula, dimostrando che l’attenzione per la Sardegna va al di là degli schieramenti politici. Occorre quindi guardare verso “un partito dei sardi” che superi la logica dell’interesse portata aventi dalle “combriccole”. “Noi vogliamo - ha concluso - che ci sia una nuova logica: un collegato snello che chiuda definitivamente le questioni Abbanoa e sanità. Se non faremo questo, saremo tutti responsabili e colpevoli, da destra a sinistra passando per il centro”. (M.C)

Il capogruppo del Pdl, on. Mario Diana, ha ribattuto alle accuse mosse alla Giunta e alla maggioranza dall’on. Giampaolo Diana (Pd), il quale ha elencato tutti i tagli operati al bilancio per finanziare il Collegato alla manovra. “Si tratta – ha affermato - di notizie non fondate”. L’on. Mario Diana ha evidenziato come sia fondamentale intervenire su Abbanoa. “Oggi siamo davanti a un disastro che rischia di arrivare in tribunale e noi dobbiamo intervenie. Non c’è una società – ha proseguito l’on. Diana - che si occupi di servizio idrico integrato che chiuda un bilancio in pari. Servirebbero 400 milioni di euro per sanare la situazione di Abbanoa. In questo momento non è il momento di fare riforme del servizio integrato d’acqua, bisogna salvare il salvabile, perché si rischia che vada a fondo non solo Abbanoa così come centinaia d’imprese. E’ fondamentale - ha poi concluso il capogruppo del Pdl spiegando che si sarebbero certo voluti evitare tagli - che il Pil della nostra Regione cresca, perché i soldi pubblici non sono più sufficienti”.
Ha poi preso la parola a l’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd, che ha invitato l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa, “a ritirare questo Collegato e a concentrarci sulle cose serie qui contenute con una più approfondita riflessione”. E rivolgendosi ancora al rappresentante dell’Esecutivo e alla maggioranza ha esortato i colleghi “a non navigare a vista, a non proseguire con l’agonia, visto che non si capisce più chi è in maggioranza o chi all’opposizione”, e che nonostante sia stata chiesta una sospensiva, anche da una parte della maggioranza, ossia dal Gruppo dei Riformatori sardi, per attuare una riflessione approfondita anche su Abbanoa abbiamo deciso di andare avanti. “E intanto c’è la crisi della Chimica, dell’Industria e di tutto questo non se ne parla. Oggi gli operai della Vinyls sono da Giorgio Napolitano perché a questi lavoratori è rimasto soltanto il presidente della Repubblica perché noi non siamo stati capaci di dar loro risposte concrete”. Secondo l’on. Bruno: “Bisogna che ci confrontiamo sulla mancata spesa dei fondi comunitari, ma anche su Abbanoa. L’on. Diana chiede a noi le soluzioni: siete voi in maggioranza e dovete fare delle scelte come abbiamo fatto noi quando eravamo al governo. Noi faremo la nostra parte ma ogni tanto fateci una proposta”. E ha concluso: “I tagli dei fondi citati dall’on. Giampaolo Diana sono reali. Confermo il mio invito alla Giunta di ritirare il Collegato”.

Prima che la presidente Lombardo desse la parola alla Giunta, è stata richiesta dall’on. Adriano Salis (capogruppo dell’Idv) la verifica del numero legale. I lavori sono proseguiti regolarmente visto che era presente in Aula il numero di consiglieri previsto dal Regolamento. (E.L.N.)

Per la Giunta ha preso la parola l’assessore alla Programmazione economica Giorgio La Spisa che ha spiegato come “la sempre più crescente difficoltà del Consiglio regionale a fare le leggi porta a utilizzare alcuni disegni di legge come contenitori, ma questo non avviene in mala fede ma per necessità”. Per quanto riguarda Abbanoa, tema centrale dell’articolo in discussione, La Spisa ha ribadito quanto già espresso in sede di presentazione sul carattere di emergenza sia sul piano sostanziale che per quanto riguarda la copertura finanziaria e che il provvedimento sintetizza un ddl già presentato dalla giunta nel luglio del 2010. “Più passa il tempo più la situazione si aggrava – ha sottolineato l’assessore - dobbiamo affrontarla e verificare su quale parte del Bilancio influire per recuperare le risorse”. Per La Spisa la proposta della giunta è coraggiosa in quanto mira a modificare un sistema che produce soltanto perdite e che è nato esplicitamente sotto il controllo politico. “Al Consiglio la scelta se lasciare la situazione così com’è e andare puntualmente a coprire le perdite sottraendo risorse da capitoli importanti, oppure fare una scelta coraggiosa e tentare di cambiarlo”. Per l’assessore sarebbe pericolosa una scelta che porti ad intaccare risorse da settori fondamentali come il fondo di programmazione negoziata perché avrebbe conseguenza pesanti. Sul Fesr, Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, La Spisa ha ricordato che la lettera del commissario europeo è stata inviata a tutte le regioni a rischio disimpegno, che ammonta a circa sette milioni in tutta Italia, e tra queste la regione Sardegna è quella che spende più delle altre. La Spisa ha poi ribadito che il programma, partito nel 2007 concedeva tempi stretti e che la giunta precedente non ha fatto seguito agli impegni: “Su 273 milioni che dovevano essere spesi entro il 2009 ne era stato speso uno, ora stiamo accelerando, entro il 2011 dovranno essere spesi 640 milioni, e finora ne abbiamo utilizzato 350. In questi giorni la giunta dovrà prendere decisioni importanti per la parte mancante”.

La presidente Lombardo ha dato la parola al relatore di maggioranza Paolo Maninchedda per il parere sugli emendamenti. La Giunta ha poi dato il suo parere conforme.
La presidente ha messo in votazione l’articolo 15 quinquies che è stato approvato.
I lavori dell’Aula sono stati aggiornati a questo pomeriggio alle ore 16. (MP)