CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 196 del 4 maggio 2011

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Mozione 117 (Barracciu e più) sulla problematica situazione del settore dello spettacolo in Sardegna e sulle inadempienze relative alle disposizioni della legge regionale 6 dicembre 2006 n° 18, con richiesta di convocazione straordinaria del consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del regolamento.

Cagliari, 4 maggio 2011 - In apertura di seduta, la Presidente Lombardo comunica che è pervenuta la richiesta del Presidente della Regione di poter riferire all’aula sulla problematica del caro-traghetti, ai sensi dell’art. 120 del Regolamento del consiglio. Di conseguenza, ed in base a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, è stato riformulato l’ordine del giorno dei lavori che prevede l’esame di alcune mozioni per la sessione antimeridiana, le dichiarazioni del Presidente della Regione per il pomeriggio e l’inizio dell’esame del collegato alla finanziaria per la seduta di domani.
La Presidente apre quindi la discussione generale sul primo punto all’ordine del giorno, la mozione 117 dando la parola all’On. Francesca Barracciu (Pd), primo firmatario di una mozione sui problemi dello spettacolo.
Nel suo intervento, l’On. Barracciu ha inquadrato temporalmente il contesto in cui è nata la mozione, caratterizzata dai pesantissimi tagli alla cultura operati sia dal governo nazionale che dalla finanziaria regionale. “Ora la dotazione finanziaria è stata ripristinata-ha precisato-ma questo non solleva la regione dalla responsabilità di operare in modo strutturale per rilanciare un settore in cui lavorano circa 3000 persone suddivise in 124 aziende”. Il problema più importante, secondo l’esponente del Pd, “è quello di far uscire il settore dalla precarietà e dall’instabilità che ne limita fortemente lo sviluppo, ed è quello che avevamo cercato di fare nella precedente legislatura”. Solo aprendo queste nuove prospettive-ha aggiunto l’On. Barracciu-sarà possibile impostare programmi a medio e lungo termine e mettere il settore nelle migliori condizioni per esprimere tutte le sue potenzialità.”
La cultura-ha poi sostenuto l’On. Barracciu- può e deve diventare un settore strategico per lo sviluppo della società sarda, a differenza di quanti, come il Ministro Tremonti, pensano che “con la cultura non si mangia”. Avviandosi alla conclusione, l’esponente del Pd ha invitato l’Assessore “a non disperdere il buon lavoro fatto nella scorsa legislatura, auspicando che come accaduto in occasione del ripristino dei fondi, si arrivi ad un forte impegno unitario.”
Successivamente ha preso la parola l’On. Tarcisio Agus, che definito il tema in discussione “solo apparentemente labile rispetto alle situazioni drammatiche che solitamente siamo chiamati ad affrontare, ma non è così.” Rilanciare la cultura nella nostra regione-ha affermato-è importante perché è un veicolo “eccezionale” per diffondere la nostra identità più profonda ed autentica e la nostra lingua. L’On. Agus ha poi messo l’accento sul ruolo del teatro, “composto esclusivamente da numerose associazioni che fanno puro volontariato ma assolvono un compito di grandissimo valore anche nel difficile processo di creazione di una lingua sarda comune. Occorre piuttosto allargare la diffusione del teatro dialettale nella società sarda.” Non meno significativo, a giudizio dell’esponente del Pd, il ruolo del cinematografia, con grossi problemi ma comunque vivace e capace di “portare l’immagine della Sardegna nel mondo, del suo ambiente, della sua cultura, della sua storia millenaria e, per molti aspetti, ancora da scoprire”.
Sempre in materia di cinema, l’On. Agus ha richiamato l’attenzione dell’assemblea su un altro problema, quello della difficoltà della Sardegna di non potersi proporre come “scenario” naturale per la realizzazione di prodotti di qualità. “Molto spesso-ha osservato-anche quanti arrivano dall’esterno non trovano strutture di supporto”.
Nel suo intervento Giampaolo Diana, vice capogruppo del Pd, si è unito alla collega Barracciu nel ringraziamento alla commissione Bilancio per quanto fatto sul settore dello spettacolo in questo periodo. Un settore che, a parere di Diana, presenta difficoltà non inferiori a quelle di altri comparti. “E’ un comparto in cui si è assistito a un’assenza di programmazione – ha sottolineato l’esponente dei Democratici - ed è in questo che deve essere coinvolto il Consiglio regionale ma soprattutto la giunta che deve lavorare insieme a tutte le rappresentanze del mondo della cultura e dello spettacolo sardo”. Secondo Diana è necessario recuperare un confronto vero e serio sulla legge 18 del 2006 che ha rappresentato il tentativo da parte del Consiglio di dotarsi di uno strumento di programmazione che però per Diana non è stato sufficiente e non è stato attuato. Il vice capogruppo del Pd rivolgendosi all’assessore Sergio Milia ha domandato le intenzioni dell’esecutivo riguardo alla stesura di una nuova legge. A questo riguardo per Diana si può ripartire dalla base della legge 18 per migliorarla ed emendarla. Diana ha poi chiesto notizie in merito al comitato e all’osservatorio istituito da quella legge, sui fondi Por e sugli enti lirici di Cagliari e Sassari.
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv ha voluto esprimere la soddisfazione propria e di tutto il gruppo per aver attivato un intervento immediato per porre rimedio ai tagli del settore con il recupero dei fondi. Salis ha sottolineato la valenza fondamentale dell’aspetto occupativo per l’isola in questo settore. Per l’esponente dell’Idv la cultura rappresenta “un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna che ruota intorno alle capacità artistiche e intellettive e per questo si dovrebbe avviare un’inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni”. Salis gha ribadito come anche il mondo dello spettacolo si debba considerare come una grande impresa economica da tutelare che crea un miglioramento complessivo dell’ambiente e della società. “E’ necessario attivare una programmazione che possa vedere la regione utilizzare al meglio le indicazioni della legge sullo spettacolo – ha sottolineato il capogruppo dell’Idv - siamo convinti che il settore debba essere sostenuto tanto quanto tutti gli altri settori economici della Sardegna”. (M.P.)

Ha preso quindi la parola l’on. Carlo Sechi (Sel – Comunisti – Indipendentistas) sottolineando che è stato “opportuno e doveroso da parte della Regione intervenire per reintegrare i fondi tagliati al comparto dello Spettacolo dallo Stato”. Secondo l’on. Sechi “il vero nemico del mondo della Cultura è l’indifferenza della società e del mondo della politica. Tutti a parole sono disponibili, ma poi non sono conseguenti”. L’esponente dell’opposizione ha voluto rimarcare l’importanza del lavoro svolto dal comparto: “Di cultura, arte e spettacolo si vive, migliora la nostra società, in particolare fa crescere meglio i nostri giovani”. L’on. Sechi ha poi proseguito: “Un tempo il comparto si difendeva da solo, oggi non è più così, bisogna darsi da fare perché questo settore non abbia un tracollo, con ulteriore perdita di posti di lavoro. La cultura e lo spettacolo non devono essere privilegiati ma pienamente considerati. In Catalogna, per esempio, - ha continuato - ci sono leggi specifiche a sostegno della cultura, dello spettacolo e dell’arte, anche con Istituti specifici per la promozione delle specificità del territorio all’estero”. L’esponente dell’opposizione ha anche evidenziato la carenza di spazi a disposizione del mondo della cultura, con particolare riferimento alla città di Alghero. In conclusione l’on. Sechi ha rimarcato i ritardi e la farraginosità di alcune leggi e “l’affanno nei rapporti con l’Europa e i ritardi nella spesa dei fondi europei”. “Siamo fiduciosi – ha concluso – in quanto l’assessore Milia proporrà per il settore e noi daremo sicuramente anche il nostro contributo”.
Dopo l’intervento dell’on. Sechi è intervenuto l’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia.
L’esponente della Giunta, nel condividere i contenuti della mozione, ha spiegato di aver attivato, attraverso la Sfirs, un fondo di rotazione che consenta agli operatori del mondo dello spettacolo di utilizzare i fondi senza dover aspettare le lungaggini burocratiche della Regione. Per quanto riguarda la legge 18 del 2006, l’assessore Milia ha spiegato che sono in corso una serie di incontri con tutti gli operatori del settore apportare le modifiche alla legge che consentano alla norma “di camminare da sola”. Per quanto riguarda i dati incompleti sull’Osservatorio regionale dello spettacolo l’on. Milia ha spiegato che è dovuta al fatto che lo studio era stato affidato, in convenzione, all’Osservatorio economico che è stato soppresso senza norme transitorie. Quello che sta cercando di fare la Giunta, in particolare, l’Assessorato regionale della Cultura – ha poi proseguito l’on. Milia - è di dare ordine e regole certe per selezionare gli organismi del comparto (circa 140) che possano accedere al sostegno finanziario della legge, puntando sulla qualità e sulla professionalità. L’assessore Milia ha anche recepito favorevolmente il suggerimento dell’on. Barracciu per quanto riguarda i Fondi europei e ha sottolineato che la Giunta sta già lavorando anche in quella direzione per recuperare 9 milioni e 400mila euro per il settore. “La sensibilità di questa Giunta per il settore dell’arte, della cultura e dello spettacolo non è inferiore a quella di altri. Ci stiamo confrontando quotidianamente – ha rimarcato l’assessore Milia – è un settore che ci sta particolarmente a cuore, che dà un apporto sociale molto importante e un’importante ricaduta occupazionale. Le risorse non diminuiranno, anzi cercheremo di aumentarle”. L’esponente dell’Esecutivo ha poi annunciato che nella prossima seduta di Giunta, con la legge sul cinema, la Film commission diventerà una fondazione. Il progetto per tutelare l’importante lavoro fatto fino a oggi dal Teatro lirico di Cagliari, ha poi concluso l’assessore, è di utilizzare le risorse europee da mettere in rete con Sassari o che vengano convogliate in un’unica fondazione Teatro di Sardegna, inserendo anche i due conservatori di Cagliari e Sassari. (E.L.N.)

È poi intervenuta Francesca Barracciu (Pd) che, prima di illustrare l’ordine del giorno condiviso in base alla mozione n.117, ha dichiarato “piena soddisfazione per le dichiarazioni dell’assessore Milia”. La consigliera ha poi ringraziato l’assessore per non avere eluso nessuna domanda, ribadendo che la “cultura ha messo d’accordo tutti e questo fa piacere perché serve coralità per sostenere il comparto, le cui risorse sono difficili da reperire ma anche da spendere, come ha detto l’assessore”.
Particolare soddisfazione è stata espressa anche per il rilievo dato dall’assessore nel delineare le difficoltà di comunicazione tra le imprese delle spettacolo. Una circostanza che - ha spiegato Barracciu - privilegia alcuni soggetti lasciando “al palo” degli altri. L’ordine del giorno impegna la Giunta a predisporre entro il 2011 le proposte modifiche della L.R. 18 del 2006, ad orientare le proprie competenze di programmazione, a rendere pubblici i dati raccolti dall’Osservatorio regionale dello spettacolo e a porre in essere tempestivamente tutte le procedure per rendere disponibili e spendibili i fondi europei. Su quest’ultimo punto, Barracciu ha invitato Milia a “tenere le risorse presso l’assessorato alla Cultura, che ha le competenze per spendere questi soldi”.
La presidente Lombardo ha quindi aperto la votazione. Presenti 58 votanti: 57 sì, un astenuto. Il consiglio ha approvato l’ordino del giorno.

Mozione n.123 (Capelli e più) sulla realizzazione della scuola di formazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna e sull’istituzione della relativa direzione generale.

La mozione è stata illustrato da Roberto Capelli (Gruppo Misto) che ha espresso l’auspicio che fosse analizzata con “lo stesso spirito della precedente”. Capelli ha spiegato che si tratta di una mozione “propositiva, di verifica e di controllo” e che, per questo, sarebbe stato utile avere in Aula anche l’assessore ai Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu, “non richiamato in mozione – ha spiegato - perché si attendeva la delega da parte del presidente Giunta”. Ha quindi ringraziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, per la sua presenza. Nell’esporre il contenuto della mozione Capelli ha ricordato la storia della scuola forestale, iniziata nel 2002 a Nuoro. “L’azione operativa del 2006, con la Giunta Soru, ha finanziato lo studio di fattibilità, che nel 2007 ha ricevuto un ulteriore stanziamento di 50 mila euro per il suo completamento. Nel 2009 – ha proseguito – sono stati stanziati 5 milioni di euro in Finanziaria per la realizzazione dell’opera, che sono poi spariti dal Bilancio”. E di “questa scomparsa” il consigliere del Gruppo Misto ha ricordato di avere, a suo tempo, chiesto un chiarimento all’assessore alla Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, senza che ci siano stati “modo e occasione per dare una risposta a questa domanda”. Capelli ha poi aggiunto che in seguito a questa vicenda il Consiglio regionale - “a voto unanime e con astensione dei colleghi di Oristano” - ha rifinanziato lo stesso capitolo “trasferendo poi all’assessorato ai Lavori pubblici la cifra e la competenza di 5 milioni di euro”. Nella finanziaria 2011, quindi, secondo quanto sostenuto dal consigliere del Gruppo Misto, la Regione aveva nuovamente le risorse per la Scuola forestale. Capelli ha chiesto conto alla Giunta del suo operato in merito per “evitare che questi fondi scompaiano anche da questa Finanziaria”. Ha poi sostenuto la scelta di Nuoro come luogo per l’apertura della Scuola di formazione, precisando che si tratta di un territorio in cui esistono già strutture di base facilmente riadattabili. Ha quindi contestato lo studio che prevede uno stanziamento di 22 milioni di euro per ristrutturare la sede della scuola, l’albergo dell’ex Esit presso il Monte Ortobene, quando – ha sottolineato – “ne potrebbero fare 5 con quella cifra”. In riferimento all’istituzione di una direzione generale, Capelli ha domandato un impegno formale alla Giunta affinché sia scongiurata l’ipotesi che sia “assegnata nell’ambito dell’antincendio del servizio di Cagliari. Non so se sia vero – ha precisato -, ma chiediamo che la direzione venga istituita presso la stessa sede della scuola, ossia il comune di Nuoro”. Infine, ha concluso ricordando che “la mozione è solo istituzionale e vuole riconfermare un impegno del Consiglio regionale e far sì che, in tempi accettabili, una decisione del Consiglio stesso, già assunta nel 2002, non abbia necessità di dieci anni per arrivare a realizzazione”. (Monica Caboi)

Successivamente, la Presidente Lombardo chiama in discussione il secondo punto all’ordine del giorno, relativo ad una mozione che vede come primo firmatario l’On. Roberto Capelli (Misto) e si riferisce all’istituzione a Nuoro della scuola di formazione del Corpo forestale. La presidente dà quindi la parola all’On. Capelli per illustrare il contenuto del documento.
Mozione 123 (Capelli e più) sulla realizzazione della scuola di formazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna e sull’istituzione della relativa della direzione generale, con richiesta di convocazione straordinaria del consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 54 del regolamento.
Iniziando il suo intervento, l’On. Capelli ha auspicato che sul problema sia possibile raggiungere la stessa posizione unitaria che ha positivamente caratterizzato l’esame della mozione precedente sulla cultura. Capelli ha poi ripercorso le tappe, purtroppo eccessivamente lunghe, che hanno scandito la vicenda: “nel 2002 venne firmato un accordo di programma fra regione e comune di Nuoro per individuare il sito adatto ad ospitare la scuola nel fabbricato ex Esit del monte Ortobene, nel 2006 fu finanziato uno studio di fattibilità poi completato nel 2007, nel 2009 viene inserito nella legge finanziaria uno stanziamento di 5 milioni per la realizzazione della struttura”.
Poi succede, dichiara polemicamente Capelli, “che questi fondi spariscono e vengono ripristinati dal consiglio regionale con un voto unanime. E’ una scelta che bisogna rispettare e sulla quale, ora, occorre una parola chiara e definitiva della giunta regionale.” L’On. Capelli ha quindi fornito altre motivazioni a supporto della decisione: “esiste intanto, negli anni, l’impegno di diverse giunte regionali. La localizzazione di questa struttura a Nuoro, inoltre, è la naturale conseguenza di una programmazione che aveva individuato quel capoluogo come sede di un polo ambientale che comprende anche un corso specialistico di laurea”. La mozione-ha concluso-vuole essere propositiva e spingere tutti ad una decisione finale, dopo 10 anni.
Nel condividere i contenuti delle dichiarazioni dell’On. Capelli, l’On. Francesca Barracciu, del Pd, ha anch’essa posto l’accento sulla necessità di arrivare ad una decisione definitiva, ed ha auspicato che l’Assessore Oppi riservi al problema “la giusta attenzione”.
Il territorio-ha dichiarato-la attende, anche perché sarebbe un segnale in controtendenza rispetto “ad una situazione di profondo malessere che attraversa da tempo il Nuorese, ed alimenta la sensazione secondo la quale per la regione, non tutti le aree dell’isola sono meritevoli della stessa considerazione”. Va aggiunto che recentemente, ha ricordato ancora l’On. Barracciu, lo stesso Presidente della regione è stato a Nuoro ed ha incontrato le istituzioni locali, “rendendosi certamente conto della grave emergenza economica e sociale che vive la provincia di Nuoro; una emergenza che purtroppo è rimasta tale perché alla consapevolezza della situazione ed alle promesse non sono seguiti fatti concreti. Infatti, per questa settimana, le organizzazioni sindacali hanno proclamato una giornata di mobilitazione, per sottolineare la gravità della crisi e la mancanza di risposte”.
In questa mozione-ha aggiunto l’On. Barracciu-“non c’è particolarismo ma il riconoscimento che Nuoro è sede naturale di buone politiche ambientali per tutta la Sardegna” (A.F.)

Daniele Secondo Cocco, gruppo Idv, ha ribadito quanto già spiegato dai consiglieri Capelli e Barracciu sottolineando come siano passati quasi dieci anni dalla sigla, nel 2002, del un protocollo d’intesa per la nascita della scuola forestale. “Un’ennesima disposizione legislativa non ha trovato applicazione – ha sostenuto l’esponente dell’Idv - Chiediamo che si dia attuazione immediata alla legge con l’istituzione di questa scuola”. Cocco ha anche posto l’accento sul continuo “cagliaricentrismo” che a suo parere permea tutte le decisioni che riguardano l’entroterra dell’isola.
La presidente Lombardo ha poi dato la parola alla Giunta per la replica, affidata all’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi che nel cominciare il suo intervento, ringraziando i presentatori per la mozione all’ordine del giorno, ha sottolineato il fatto che la competenza maggiore sulla questione della scuola forestale di Nuoro è ormai passata all’assessorato ai Lavori pubblici. Oppi ha brevemente ripercorso le tappe della vicenda, ricordando i provvedimenti presi a partire dal 2002. “Il 27/12/2004 la Giunta dava mandato a porre in essere tutte le determinazioni per l’acquisizione dell’albergo ex Esit del Monte Ortobene per destinarlo alla scuola forestale. In seguito con determinazione del 3/8/2004 la giunta confermava questo mandato inserendo poi, nella Finanziaria del 2006, uno stanziamento di fondi”. L’assessore ha poi rimarcato la modifica della scelta della sede fatta nel 2007 con la quale si individuava l’ex brefotrofio come sede della scuola forestale, previa adeguata ristrutturazione. Secondo Oppi questo ha creato confusione e tra il 2007 e il 2008 a seguito di apposita gara pubblica fu realizzato e consegnato lo studio di fattibilità per l’ex brefotrofio. Proseguendo nel suo intervento Oppi ha spiegato che in seguito, nel febbraio 2009 la giunta aveva stabilito di modificare la sede ripristinando la scelta dell’ex hotel Esit di Nuoro e aveva mandato all’assessore all’Ambiente di compiere gli atti necessari. “Essendo uno stabile fatiscente furono stanziati 5 milioni – ha ricordato l’assessore - per arrivare allo stato attuale, nel dicembre scorso ho siglato un accordo con l’assessore ai Lavori pubblici per trasferire i fondi a quell’assessorato, pensando che l’assessore avrebbe attivato le procedure”. Oppi ha poi dato conto di due note “contraddittorie” degli uffici dell’assessorato nelle quali si specificano due richieste diverse di fondi, una di 22 milioni e una di 14. “In quest’altalena confusionaria è ora necessario valutare qual è la reale consistenza dei costi e accelerare l’iter e recuperare le risorse economiche che consentano di dare alla luce questa struttura”. (M.P.)

La presidente Lombardo ha dato, quindi, la parola all’on. Roberto Capelli (Gruppo Misto): “Sono estremamente soddisfatto per quanto esposto dall’assessore”. Il firmatario della mozione è poi rientrato su alcuni aspetti esposti precedentemente, tra cui il finanziamento di 7 milioni di euro complessivi necessari per realizzare la scuola: “ I fondi erano stati stimati, visto l’accordo di Nuoro che prevedeva anche l’utilizzo della struttura da parte dell’Università nuorese. Ma credo che quella perizia possa scendere ulteriormente”. L’on Capelli ha anche ventilato la possibilità che il ritardo nel realizzare la scuola nell’ex Esit potrebbe essere dovuto al fatto che nella stessa struttura ci si potrebbe realizzare anche una Rsa. Per quanto poi riguarda quella che l’assessore Oppi ha definito “una bomba ecologica”, ossia l’ex inceneritore di Nuoro, l’on. Capelli ha sottolineato che la società di gestione era privata e poi pubblico-privata (Comune ed Ecoserdiana) e che quindi dovrebbero essere i privati e non il pubblico a provvedere alle opere di bonifica.
L’esponente del Gruppo Misto ha accolto con favore il fatto che l’assessore Oppi oggi abbia ribadito che i fondi per realizzare la scuola ci sono e che si può dare quindi avvio alle procedure. In conclusione l’on. Capelli ha proposto una modifica del testo della mozione 123, essendoci il pieno assenso dell’assessore Oppi sui punti esposti nel documento. In particolare ha proposto due votazioni: una sul nuovo testo (eliminare il capoverso “Contatato inoltre che…”, il primo punto in cui si impegna la Giunta, e eliminare dal secondo punto (impegno della Giunta) la parola “immediata”) e l’altra sulla mozione. Prima della votazione ha chiesto la parola l’on. Mario Diana (capogruppo del Pdl) che ha chiesto la sospensione dei lavori per discutere in gruppo della mozione e rinviare il voto finale al pomeriggio. Messa in votazione l’Aula ha approvato la modifica dell’ordine del giorno dei lavori.
La Presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, ha quindi convocato la conferenza dei capigruppo su richiesta dell’on. Luciano Uras (Sel – Comunisti – Indipendentistas).
I lavori riprenderanno alle 16,30.