CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 179 del 12 gennaio 2011

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Approvata la Manovra finanziaria

Cagliari, 12 gennaio 2011 - I lavori si sono aperti sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo, e sono stati subito sospesi per mezzora per la concomitanza con i lavori della Commissione Bilancio, ancora riunita al momento dell’avvio dei lavori del Consiglio regionale.
Alla ripresa, si è proceduto con l’analisi del Ddl 220/a “Bilancio di previsione 2011 e Bilancio pluriennale 2011-2013”.
L’esame del testo della Commissione, per quanto concerna lo Stato di previsione delle entrate, è proceduto con la votazione di tutti gli articoli dall’1 al 35.
È stato poi approvato un emendamento orale dell’on. Giulio Steri (UDC) sulla data di entrata in vigore della legge, spostandola alla pubblicazione sul Buras e non più l’1 Gennaio 2011.
Allo Stato di previsione delle entrate sono stati presentati gli emendamenti modificativi nn.17 e 18, col parere favorevole della Commissione e della Giunta
Messi in votazione, gli emendamenti sono stati approvati, così come lo Stato di previsione delle entrate 2011 e 2013..
Si è quindi passati allo Stato di previsione della spesa 2011-2012, con la discussione sulla strategia 1 e sugli emendamenti.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha affermato di aver presentato, su questa strategia, tutta una serie di emendamenti che messi insieme rappresentano un progetto. “Dall’emendamento 26 ai successivi, l’intento è quello di ridurre le spese dell’organizzazione politica, un lavoro certosino, perché poi in questa Finanziaria si tolgono anche 5000 euro per la Consulta della Disabilità, mentre si aumentano fondi indisponibili della Presidenza, ad esempio. Coi miei emendamenti recupereremmo 15 milioni di euro per interventi di tipo legislativo e non per la spesa corrente per manifestazioni praticamente inutili”.
L’on. Gianvalerio Sanna (PD) ha chiesto maggiore attenzione ai colleghi, “perché l’ultimo giorno della Finanziaria è delicato. C’è ancora molto da capire, da ragionare e da esercitare responsabilità. Ad esempio, sul primo emendamento, la Giunta toglie fondi per servizi ai cittadini e aumenta le spese per l’apparato. Vi sono anche altri tagli a settori più importanti, destinando i fondi a partite ancora meno importanti. Vedremo gli effetti negativi nei prossimi esercizi”.
Messo in votazione, l’emendamento n.21 è stato approvato
L’on.le Daniele Cocco (IDV) ha quindi richiesto il voto segreto per gli emendamenti nn.41, 39, 33, 35, 36, 27.
Gli emendamenti nn.26, 42, 41, 39, 32 e 31 non sono stati approvati dall’aula, mentre è stato approvato il n.33, a voto segreto.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha poi chiesto il voto palese sull’emendamento n.34 e su tutti gli altri per i quali non è stato richiesto il voto segreto.
L’aula ha così bocciato l’emendamento n.34, mentre il n.35 è stato ritirato dal proponente.
Gli emendamenti nn.36 e 28 non sono stati approvati, mentre il n.29 sì.
Sull’emendamento n.43, l’on. Roberto Capelli (Misto) ha specificato che si tratta di spese istituzionali per una convenzione tra Regione e Ministero delle Finanze, facoltativa, per costi sostenuti per le entrate fiscali, “oltretutto onerosa per Regione, per 1milione di euro. Una spesa superflua e inutile”.
Anche per l’on. Gianvalerio Sanna (PD) “questo emendamento è dannoso”.
Messo in votazione, l’emendamento n.43 non è stato approvato, così come il n.27.
Sull’emendamento n.20, l’on. Gianvalerio Sanna (PD) ha affermato che si tratta di 400mila euro per il monitoraggio e controllo delle finanze regionali. “Sono spese aggiuntive, ma non si capisce il perché”.
L’assessore Giorgio La Spisa ha poi spiegato che si tratta di una somma necessaria per garantire l’assistenza ad un accordo quadro e serve per gestire programmi molto importanti.
Messo in votazione, l’emendamento è stato approvato.
Sull’emendamento n.30, l’on. Roberto Capelli (Misto) ha sostenuto che la Regione ha “soppresso l’Osservatorio economico, ma teniamo 1,5 milioni di euro per il suo funzionamento”.
L’assessore La Spisa ha quindi confermato che si tratta di spese per l’osservatorio economico, “ma ci sono spese per il personale e per il passaggio competenze. Le verifiche verranno effettuate in sede di allegato tecnico”.
L’emendamento è stato quindi ritirato.
Gli emendamenti nn.37 e 40 non sono stati approvati, mentre sull’emendamento n.38, è intervenuto l’on. Roberto Capelli (Misto), per richiamare l’attenzione sugli emendamenti votati finora, che riguardavano il sito istituzionale della Regione, il software, l’hardware, l’assistenza, “che hanno costi fuori mercato e che la Regione da anni paga, per milioni di euro. Sono questi i capitoli nei quali continuiamo a buttare via denaro a prezzi esorbitanti. Sul mercato potremmo spendere il 40% in meno”.
Messo in votazione, l’emendamento n.38 non è stato approvato.
La Strategia 1, invece, ha ricevuto il lasciapassare dell’aula.
Si è così passati alla Strategia 2, con l’emendamento n.44.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha indicato ai colleghi che “il capitolo riguarda proprio l’assistenza e la manutenzione dei sistemi informatici della Regione”.
Per l’on. Gavino Manca (PD) sono emendamenti che ripropongono l’incremento finanziario “che l’assessore aveva già detto di volersi impegnarsi a rifinanziare, sul progetto Bosco, decisamente meritorio. Chiedo quindi un impegno a reperire le risorse in sede di Collegato”.
Appello a cui si unito anche l’on. Franco Mula (Riformatori).
L’assessore Giorgio La Spisa ha fornito una risposta affermativa, “perché le risorse ci sono, nei fondi legislativi. In sede di collegato la finanzieremo”.
Messo in votazione, l’emendamento n.44 non è stato approvato, mentre la Strategia 2 sì.
Si è passati alla Strategia 3, con gli emendamenti nn.15 e 22.
L’on. Gianvalerio Sanna (PD) ha voluto precisare che “sulle spese dei sistemi informativi sono stati tolti 1,3 milioni, per poi dire che rimangono senza fondi”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha ricordato che già nel passato, “sui sistemi informatici, si dichiarò che, per i costi esorbitanti, sarebbe stato l’ultimo anno. Puntualmente non è stato così e la Sardegna è ultima in Italia. Lo dico perché anche ieri l’aula ha bocciato la rivisitazione di queste spese, di cui oggi ci si lamenta. Sarebbe ora che la Regione valutasse i dirigenti che gestiscono questi settori come califfi”.
Sull’emendamento n.15, l’on. Franco Mula ha sostenuto che i sacrifici non li possono fare sempre gli stessi territori, “non è giusto togliere fondi a quel Museo, che funziona bene. Abbiamo dato tanti soldi a fondazioni e festival”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha quindi chiesto di sospenderne l’esame, lasciandolo alla fine.
È poi iniziata la discussione sulla Strategia 4, con gli emendamenti nn.54, 48, 45, 23, 24, 11, 46.
Gli emendamenti nn.54, 48, 23 e 24 sono stati approvati dall’aula, mentre sul n.45 l’on. Gavino Manca (PD) ha chiesto all’assessore di studiare norme per l’esenzione dalle visite mediche per le attività delle compagnie barracellari. “Se assessore prendel’ impegno, ritiro l’emendamento”.
Appello a cui si è unito anche l’on. Daniele Cocco (IDV). L’assessore La Spisa ha raccolto l’invito, impegnandosi per far fare gratis quelle visite mediche.
L’emendamento n.45 è stato così ritirato.
Sull’emendamento n.11, l’on. Alessandra Zedda (PDL) ha annunciato il ritiro, dopo aver sensibilizzo i colleghi “sul problema della mancata applicazione della legge per la costruzione di canili, non più finanziati. Alla luce degli ultimi fatti di randagismo è opportuno affrontare in collegato”.
L’emendamento n.46, messo in votazione, non è stato approvato, mentre la Strategia 4 è stata approvata.
I lavori sono stati sospesi alle 14.15 e riprenderanno alle 15:15.

La seduta pomeridiana è ripresa dalla discussione sulla Strategia 5, con i relativi emendamenti.
Il primo ad intervenire è stato l’on. Gianvalerio Sanna (PD), per il quale si sta discutendo forse l’emendamento più importante del Bilancio. “Ne ho parlato con l’assessore, per minimizzare i danni e l’impatto dell’emendamento n.51, che tratta il ripiano del disavanzo sanitario per 160 milioni di euro, di cui 52 dai recuperi di fondi dalla legge 14, oltre 18 da partite attive che incidono sui bilanci degli enti locali, per 9 milioni dai fondi destinati al mondo delle imprese turistiche e commerciali. Per questo”, ha proseguito l’on. Sanna, “faccio una proposta alla Giunta: la legge 14 sta maturando fondi per coprire per intero la somma di 18+9 milioni di euro, lasciando il più possibile respirare il sistema degli enti locali e delle imprese. Spero non sia vero che il Pdl ha convocato una riunione nell’assessorato alla sanità, con i commissari e gli amministratori di quel partito, perchè sarebbe una sanità in appalto. C’è separazione tra gli organi di governo ed i partiti, e bisogna rispettarla. Non voglio polemizzare, ma invito la Giunta a trovare soluzioni senza infierire sugli enti locali che già pagano un conto enorme”.
L’on. Silvestro Ladu (PDL) ha sostenuto che si tratta di tagliare il più possibile dove si può. “Ma a parer mio serve una politica rigorosa di tagli intelligenti, senza ridurre i diritti essenziali. Non mi pare si stia andando verso la riduzione della spesa, che temo aumenterà ancora. Invito l’assessore alla sanità ad intervenire direttamente sulle Asl, la cui spesa è spesso fuori controllo. Vedo che si tagliano 4,5 milioni per l’assistenza sanitaria ai detenuti, proprio ora che le spese sono state poste a carico della Regione. Su questo chiedo spiegazioni”.
L’on. Gavino Manca (PD) è invece intervenuto per sottolineare la situazione del personale dell’Istituto Zooprofilattico. “In passato si è provveduto alla stabilizzazione di alcuni di loro, senza però completarle. Il nostro emendamento serve per ripristinare gli stipendi pieni e per proseguire con le stabilizzazioni. Questo Istituto ci costa quasi niente, quindi vogliamo reperire ulteriori risorse per la stabilizzazione del suo personale. Spero che la materia possa trovare spazio nel Collegato”.
Anche l’on. Marco Espa (PD) ha fatto notare il problema dei tagli all’assistenza penitenziaria. “In più segnalo il taglio di 2 milioni al settore sociale, ed ho grande difficoltà a capire le motivazioni. Sul deficit, ne hanno parlato in molti, ma il disavanzo si pronostica oltre i 250 milioni di euro. Questa è la certificazione del fallimento della politica sanitaria della maggioranza”.
Per l’on. Franco Meloni (Riformatori) la cosa drammatica di questo emendamento è che si tolgono 160 milioni, di cui 100 dai capitoli della sanità, “ed è evidente che l’anno prossimo non ci basterà la dotazione ordinaria. Quest’anno ci saranno 260 milioni di buco in sanità, ed è probabile che anche il 2011 vada così, se andrà bene, perfino se dovessimo approvare la riforma entro marzo, ma gli effetti si dispiegheranno dal 2012 in poi. Assessore, è bene controllare i meccanismi di spesa nella sanità. Tagliamo gli sprechi, ma non è facile e si rischia di colpire anche i servizi utili”.
L’on. Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) ha sostenuto la tesi del collega Gianvalerio Sanna, “dobbiamo intervenire su deficit e disavanzo, sperando sia inferiore, ma non vorremmo che fosse superiore e in aumento. Ci auguriamo che il disavanzo venga recuperato quasi interamente dalla legge 14, senza toccare gli altri settori”.
L’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori) ha affermato di ritenere questo emendamento sia lo snodo forse più importante di questa Finanziaria. “È atipico che il disavanzo sulla sanità venga accertato in Finanziaria, significa che i sistemi di monitoraggio della spesa non sono efficienti. Abbiamo però scoperto che la differenza tra ciò che Stato dice sarebbe il costo ottimale della nostra sanità e i costi finali, registra un differenziale di circa 250 milioni. Differenziale deve essere coperto entro Marzo 2011, quindi la Giunta ha fatto bene. Su questo emendamento non è giusto il voto segreto, in una materia troppo importante per nascondere agli elettori le nostre posizioni. Spostare il debito dal 2010 al 2011 levando i soldi della gestione ordinaria della sanità non è saggio, perchè crea una sofferenza di cassa continua, che genera le problematiche di cui abbiamo conoscenza. L’opposizione ci accusa di non avere idee sul buon funzionamento della sanità, ma nessuno l’ha mai avuta nemmeno nel passato. Ma quella che sembra una debolezza, l’assenza di una strategia chiusa e completa, potrebbe diventare una forza, con il coinvolgimento e l’apporto della minoranza. Nessuna riforma sanitaria può essere imposta, ma deve essere per forza bipartisan”.
E’ poi intervenuto l’on. Pietro Pittalis (Pdl) che ha auspicato l’apertura di un confronto a tutto campo – ha aggiunto - per capire cosa si deve fare per avere un sistema sanitario che funzioni razionalizzando le spese, chiunque governi.
L’on. Bruno (Pd) ha detto che questo emendamento è un’altra certificazione del fallimento di questa giunta, Anche in materia sanitaria manca la strategia. Per il capogruppo del Pd questa giunta ha due priorità: lavoro e sanità.
L’assessore regionale al Bilancio La Spisa ha affermato che è un bene affrontare il disavanzo della sanità con un emendamento e non con un accantonamento. Una buona parte di questo disavanzo è patologico, accantonando ogni anno una quota per il disavanzo sembra che non tocchiamo nulla, e invece non è vero. .

Gli emendamenti 51, 14, 25, 49 e 1. Sono stati approvati. Approvati anche le strategie 3 (sospesa da stamattina) la 6, la 7, la 8 e gli emendamenti 19 e 54.
Via libera anche gli elenchi . 1,2, 3 e i 7 ordini del giorno presentati.
Si è poi passati al voto finale sulla Finanziaria.
L’on. Chicco Porcu (PD) ha notato più ombre che luci ed il rischio di un totale ritorno al passato. “Voglio sottolineare la responsabilità della Presidente del Consiglio, la ringrazio per l’equilibrio dimostrato. Ma è stato il nostro odg unitario sulle entrate ad aver costretto il Presidente della Giunta a mostrare una maggiore determinazione verso lo Stato. Il nostro voto è ovviamente contrario”.
L’on. Franco Sabatini (PD) ha sottolineato come molti colleghi del PDL “hanno detto che all’opposizione è stato dato un ruolo eccessivo nella stesura della Finanziaria. Invece il ruolo è stato importante, abbiamo segnalato inefficienze ed avanzato una proposta alternativa, per una Finanziaria diversa. Alcune hanno suscitato l’interesse della maggioranza e si è aperto un confronto, con la condivisione degli emendamenti e dei provvedimenti, non per dare un ruolo alla minoranza, ma per migliorare la legge. Ma non sono certamente sufficienti a farci cambiare idea, perciò votiamo contro”.
L’on. Daniele Cocco (Idv) ha affermato di aver respirato un clima diverso, anche per la posizione responsabile delle opposizioni. “Avete parlato di una Finanziaria asciutta, ma noi abbiamo contribuito ad annaffiarla un po’. Non è sufficiente, ma auspicio che la maggioranza sappia ascoltare anche nel futuro”.
ÈÈ quindi intervenuto l’on. Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori), secondo cui la discussione su Finanziaria e manovra di Bilancio l’opposizione non è stata isterica e sterile. “Il nostro obiettivo non è criticare la maggioranza, ma è aiutare i sardi. Anche quando votiamo contro abbiamo questo atteggiamento, perché siamo una coalizione di governo, non destinata all’opposizione. Ringrazio il Consiglio, comunque, per il lavoro che abbiamo fatto insieme su alcune cose”.
La Presidente Lombardo ha voluto ringraziare tutte le forze politiche per l’impegno profuso e per aver evitato l’esercizio provvisorio.
L’assessore Nicolò Rassu è intervenuto a nome della Giunta. “Noi ovviamente siamo favorevoli alla legge, scaturita da un confronto franco, aperto, leale e trasparente, principalmente con le forze politiche d’opposizione, che ringraziamo, come quelle di maggioranza. Ringraziamo anche la Presidente del Consiglio per l’eccellente condotta dei lavori dell’aula. Abbiamo reso un servizio utile e fattivo ai sardi. Speriamo che il clima continui”.
L’on. Silvestro Ladu (PDL) ha sottolineato che è la seconda volta di seguito che si approva la Finanziaria senza l’esercizio provvisorio, anche grazie al contributo della Presidente del Consiglio, dell’Assessore competente, della Commissione, di un’opposizione matura e responsabile. “Una Legge volutamente stringata nella forma ma non nel contenuto. Pur nella ristrettezza delle risorse ci sono margini su sociale, lavoro e produzione. Auspico che il Consiglio venga davvero coinvolto nella gestione delle risorse”.
Anche l’on. Simona De Francisci (PDL) ha espresso soddisfazione per tutto il percorso. “Sul sondaggio di gradimento del Presidente Cappellacci, ricordo che anche l’on. Soru non stava certo meglio, dopo due anni. Governare non è facile per nessuno”.
L’on. Mario Bruno (PD) è quindi intervenuto con la speranza di non rompere il clima ovattato, “anche se non mi sottraggo ai ringraziamenti. Però questa è una brutta Finanziaria, una delle peggiori degli ultimi 20 anni, pasticciata, confusa, senza strategia e identità, inadeguata rispetto alla crisi. Abbiamo cercato di migliorarla, in parte con gli emendamenti l’abbiamo fatto, ma il nostro giudizio resta negativo. Per renderla meno dannosa abbiamo dovuto occupare l’aula, costringendo la Giunta ad avviare una procedura impugnativa del Bilancio dello Stato, accelerando l’iter per stabilire l’entità delle entrate”.
L’on. Pietro Pittalis (PDL) ha ricordato come la maggioranza abbia cercato di fare una manovra di rigore, “coprendo i disavanzi senza intaccare i settori per investimenti e iniziative di politica sociale. È merito di tutta l’aula se abbiamo evitato l’esercizio provvisorio. Forse dovremmo evitare la pratica delle vecchie abitudini, lavorando meno sulla Finanziaria omnibus e rendendola una semplice legge di contabilità. A nome del gruppo Pdl ringrazio il lavoro di sintesi dell’assessore La Spisa e la saggezza del Presidente della Commissione Bilancio”.
Per l’on. Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) il livello della Finanziaria si valuta dal rispetto dei diritti, “ma è stata tolta la sanità pubblica, tolto il diritto all’istruzione pubblica, col peggioramento su tutti gli aspetti. Ora non ci resta che togliere le scarpe ai sardi. Chiedo che, al di sopra degli interessi politici, ci si impegni in un progetto serio”.
L’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori) ha espresso un giudizio favorevole alla legge Finanziaria, che “contiene spunti interessanti e progetti importanti. Senza entrare nel dettaglio, nel settore della sanità, sia per le liste d’attesa, che per i fondi ai fornitori, abbiamo fatto un lavoro innovativo. Tre ringraziamenti sono doverosi: all’assessore La Spisa per l’equilibrio, al Presidente della Commissione Maninchedda per il metodo lavoro che ha riportato la centralità legislativa del Consiglio, ed al centrosinistra per la dimostrazione dell’esistenza dell’iniziativa consiliare”.
Secondo l’on. Giuseppe Cuccu (PD) le “difese d’ufficio dei consiglieri di maggioranza non cambiano il nostro giudizio negativo. Noi abbiamo lavorato per migliorarla con elementi qualificanti, ad esempio con le risorse per i progetti cantierabili e per il percorso di stabilizzazione dei precari. Il nostro atteggiamento però non ha consentito di risolvere i problemi del contenitore omnibus”.
L’oOn. Giulio Steri (UDC) ha parlato di un percorso tortuoso e accidentato, che ha però portato alla sintesi dei problemi essenziali con cui arricchire la legge. “Problemi talmente delicati che hanno trovato il consenso dell’opposizione. Questa legge è un primo passo nel percorso di pulizia del Bilancio, che servirà anche più avanti nel tempo. Noi dell’UDC siamo sempre stati presenti in aula, come i colleghi di Psd’az e Riformatori. L’opposizione è stata costruttiva, anche se è evidente che non possa votarla. Spero che questo clima prosegua anche col Collegato”.
L’on. Giampaolo Diana (PD) ha confermato il giudizio espresso dai colleghi di partito è corretto, “io intervengo per lanciare un messaggio anche ad alcuni esponenti della maggioranza, che si sono dimostrati attenti al tema del lavoro, sui quali avremo tra breve una discussione in aula. La ricetta non è dividere quello che c’è, ma accrescere le occasioni di lavoro. In Sardegna i sindacati firmano sempre accordi sulla divisione del lavoro, ma questa è la sfida, per combattere il precariato. Non scarichiamo su chi lavora i costi della competitività”.
L’on. Roberto Capelli (Misto) ha annunciato la propria astensione, “come ho fatto finora. Nel 2009 non avrei mai potuto immaginare di arrivare a questa conclusione. I presupposti indicavano che si potesse cambiare il PPR, il Piano Sanitario, la legge elettorale, la macchina burocratica. A due anni di distanza esprimo la mia profonda delusione su maggioranza, Giunta e Finanziaria. La salva l’azione del Consiglio, fautore di tutte le spinte riformatrici. Mai un’iniziativa è partita dalla Giunta, senza nulla togliere al lavoro egregio dell’assessore La Spisa. Ma manca la guida della maggioranza e della Giunta”.
L’on. Francesca Barracciu (PD) ha annunciato il voto contrario, rimarcando alcuni concetti. “La discussione a momenti è stata anche accalorata, ma con l’intento di richiamare la maggioranza su alcuni temi particolari. Molte iniziative avranno un impatto devastante e non valutabile sul sistema Sardegna. Però non siamo stati sterilmente ostruzionisti, e speriamo che il clima di collaborazione aumenti per il Collegato”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha voluto ringraziare i colleghi per i complimenti, “ma aggiungo non è che il metodo inaugurato sia qualcosa di epocale. Ma quando la realtà incombe, non si deve essere per forza perfetti per fare qualcosa, possiamo fare molto insieme con quel clima di rispetto reciproco. Auspico la nascita di una vera ‘forza’ che metta insieme tutto il meglio della Sardegna

L’on. Ignazio Artizzu ha annunciato il voto di astensione suo e di Matteo Sanna. Un’astensione – ha detto – determinata dall’atteggiamento del presidente della regione che ci ha escluso da questa maggioranza. L’on. G.V. Sanna (Pd) ha espresso voto contrario e ha rivolto un augurio ai sardi perché quest’anno non sarà un anno facile.
Il DL 219 è stato approvato: presenti 63, votanti 59, sì 38, no 21, 4 astenuti.
Il disegno di legge n. 220 è stato licenziato dall’aula con 39 sì, 21 no, 4 astenuti.
E’ stato poi votato, dopo una breve relazione del questore Salvatore Amadu, il progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l’esercizio finanziario 2011.
Sul bilancio interno del Consiglio sono intervenuti: l’on. Porcu (Pd) che ha detto che con merito si procede verso la riduzione dei costi iniziata nella scorsa legislatura. Vanno bene i tagli – ha aggiunto – ma bisogna puntare anche sull’efficienza; l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha parlato anche di valorizzazione dell’esistente e di misurare il lavoro dei dirigenti; l’on. Uras (comunisti- La sinistra sarda – Rossomori ) ha auspicato un percorso di tipo europeo che garantisce servizi e non eroga finanziamenti. La presidente Lombardo ha spiegato che i tagli che ci sono stati sono frutto di un’iniziativa politica del Consiglio che si è voluta fare interprete di un’esigenza che arriva dal cittadino. Si tratta di evitare ogni spreco ma non di diminuire l’efficienza. Il bilancio interno del Consiglio è stato approvato all’unanimità. Approvati all’unanimità anche il Conto consuntivo esercizio finanziario 2008 e quello del 2009.

Il Consiglio è stato convocato a domicilio.