CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 171 del 29 dicembre 2010

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Disegno di Legge n. 219 della giunta regionale “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2011)”. Approvato ordine del giorno contro le azioni repressive di Civitavecchia

Cagliari, 29 dicembre 2010 – La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. L’aula ha proseguito il dibattito generale sul Disegno di legge n. 219 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2011)”.
Il primo a intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Sabatini (Pd) che ha dato atto a questa giunta di aver avviato un percorso che tende a diminuire il disavanzo e a ridurre i residui. Però questa politica di risanamento, che il centrosinistra condivide, è possibile grazie al risultato avuto con la riscrittura dell’articolo 8 avviata nella precedente amministrazione regionale. Nonostante questo il giudizio negativo su questa finanziaria non cambia perché non si danno risposte alle crisi.
L’on. Antonio Solinas (Pd) ha ricordato che si è arrivati alla finanziaria dopo l’occupazione dell’aula e ha sottolineato che il centrosinistra non rinuncerà a difendere l’interesse dei sardi. Questa finanziaria – ha aggiunto - non è veritiera, non c’è certezza delle entrate, è vuota, non dà risposte e certifica l’ incapacità a governare del centrodestra.
L’on. Pierluigi Caria (Pd) ha detto che con questa finanziaria bisogna dare risposte e, quindi, una speranza ai sardi. Ma è necessario avere la certezza dell’entità delle risorse per affrontare la crisi e il futuro. L’esponente del Pd si è soffermato a lungo sulla situazione della sanità sarda e sul precariato.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che il primo dato positivo è di avere riportato la legge di bilancio e finanziaria entro i limiti imposti dalla legge di buona amministrazione. La finanziaria – ha aggiunto - non deve diventare uno Zibaldone. Per Pittalis questa manovra è di rigore.
L’on. Capelli (Misto) ha detto che spesso gli emendamenti presentati dalla maggioranza sono l’esempio di malumori diffusi che derivano dal malumore della gente. Fuori dalle mura del palazzo – ha aggiunto - c’è un diffuso malessere che sta oltrepassando il civile dissenso. In questa situazione tutti noi dobbiamo assumerci responsabilità e tagliare il superfluo. Solo così si potrà cambiare e dare un’anima a questa finanziaria che un’anima non ha.
L’on. Daniele Secondo Cocco (IDV), rivolgendosi all’intervento del collega on. Pietro Pittalis che ha parlato di vecchi contenitori omnibus, riferito alle precedenti Finanziarie, ha affermato che anche questa legge, se si vanno a vedere gli articoli dal n.2 in poi, contiene diverse norme simili. “Mi riallaccio al discorso del collega Mario Diana sui precari e sul lavoro interinale: fin dalla scorsa Finanziaria avevate promesso che avreste posto fine alle chiamate dalle agenzie interinali, misure evidentemente clientelari, soprattutto nel settore della Sanità. Oggi dobbiamo dire basta. Per la grave crisi della Sardegna”, ha aggiunto l’on. Cocco, “non bastano più misure semplici, servono misure urgenti e forti. Questa legge Finanziaria non le contiene. Abbiamo a che fare con povertà, disoccupazione in aumento, agricoltura in ginocchio, zone interne sempre più isolate, sanità in difficoltà perenne, e qui si approvano strumenti che non producono gli effetti sperati”.
È poi intervenuto l’on. Giulio Steri (UDC). “Oggi discutiamo l’art.1”, ha affermato, “un articolo estremamente significativo, che dà particolare pregio a questa norma. Gli interventi sui residui dimostrano che questa è una norma rivoluzionaria, che mira ad eliminarli e sopprimerli, impostando manovre per recuperare fondi per lo sviluppo. Questo è solo l’inizio, dopo anni di parole, lamentele e nulla di fatto. Completato questo aspetto, potremmo poi procedere all’eliminazione delle spese inutili. Siamo di fronte a una svolta storica per il bilancio e la finanza della Regione. Diamone atto alla Giunta, e anche all’opposizione che ha contribuito. Tanti dei temi oggetto di critiche”, ha aggiunto l’on. Steri, “sono stati affrontati in questa legge, che ne ha dato un principio di soluzione. E non è poco: significa che abbiamo individuato il problema e la strada per risolverlo. Questa non è una legge milleproroghe, ma individua le macroaree di intervento e le risorse a disposizione. Inoltre”, ha concluso, “sappiamo benissimo come intervenire, una volta individuate le risorse e le priorità. Anche con la collaborazione dell’opposizione”.
L’on. Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori) ha parlato di una discussione sulla Finanziaria in un contesto di relazioni difficili con lo Stato, “non solo in materia di federalismo fiscale, ma anche per l’organizzazione delle entrate e della spesa. La Giunta ha assunto un impegno per sollevare, per via giudiziaria, il conflitto di attribuzioni contestando lo stanziamento verso la Regione Sardegna inserito nel Bilancio dello Stato. Questo è importante, perché richiama la responsabilità della Regione ad organizzare meglio la propria spesa e le proprie manovre finanziarie. Un’operazione verità che da tempo viene richiesta, cancellando i residui passivi derivanti da promesse di spesa non realizzabili, riducendo così il disavanzo e l’indebitamento per la mancata contrazione di mutui, portando il nostro Bilancio ad una condizione di maggiore manovrabilità, vincendo nel contempo anche alcuni vincoli del Patto di stabilità. Poi”, ha concluso l’on. Uras, “noi siamo contro il sistema delle agenzie. Ma era stato creato per superarei limiti posti al lavoro degli uffici burocratici, migliorando l’azione dell’amministrazione”.
Per l’on. Mario Diana (PDL) nel passato si è assistito a leggi Finanziarie che contenevano di tutto e di più, con oltre 30 articoli. “Da quando ci siamo noi”, ha sostenuto, “abbiamo cambiato registro, con la nuova legge di contabilità, che ha messo numerosi paletti. Sembra che tutti i consiglieri abbiano difficoltà a scrollarsi di dosso i retaggi del passato. Ormai dappertutto, in Italia, si evita l’esercizio provvisorio e si approvano Finanziarie snelle. Anche noi ci stiamo provando, perfino con l’aiuto dell’opposizione. Se l’atteggiamento resta questo”, ha aggiunto, “eviteremmo anche noi l’esercizio provvisorio, sperando che nessuno voglia tirare per le lunghe i lavori per il proprio tornaconto politico. Molto importante è soprattutto l’art.3, che è quello che dà maggiori risposte. Se affrettiamo l’approvazione degli artt.1 e 2, riusciremo ad approvare tutto nei tempi, dando mandato alla Giunta per un collegato, che dia le gambe ad altri interventi più specifici. Credo”, ha concluso, “che ci siano i presupposti per ragionare in questi termini, concordando i lavori con l’opposizione”.
L’on. Mario Bruno (PD) ha invece affermato di voler contribuire, come minoranza, a fare una Finanziaria che sia utile alla Sardegna. “Stiamo lavorando per questo, non abbiamo come obiettivo l’esercizio provvisorio. Stiamo cercando di riscriverla in queste ore, provando a farla divenire efficace. Siamo consapevoli che questo modo di legiferare, con leggine che rimandano a collegati poi snaturati col tempo, con riforme annunciate, non ci piace e non porta risultati. Abbiamo fatto proposte serie e responsabili. Mi dispiace, invece, l’assenza del Presidente Cappellacci”, ha proseguito, “avrei voluto porre al Presidente alcuni quesiti. Quando parliamo di ciò che è avvenuto ieri a Roma, con l’atteggiamento del governo di repressione preventiva, il Presidente Cappellacci ha il dovere di esprimere parole di condanna. Gli avrei voluto chiedere anche qual è il senso del messaggio della sua lettera, da dove ha attinto quelle informazioni. Cosa sta facendo per il lavoro, invece di dare consigli sul credere in se stessi. Cosa si fa per la sanità, per il sociale, per le emergenze. Avrei chiesto il contenuto della delibera di Giunta per impugnare il bilancio Stato, se davvero c’è quella volontà. Noi chiederemo conto ogni giorno di quanto avete intenzione di fare, a cominciare da questa legge finanziaria, chiedendovi attenzione alla spesa, riducendo gli sprechi, destinando le risorse a progetti specifici. Dobbiamo riscrivere questa Finanziaria, senza accordi sui tempi, ma sui contenuti”, ha concluso il capogruppo del Partito Democratico.
Nella sua replica, l’assessore al Bilancio Giorgio La Spisa, ha comunicato che il bilancio della Regione Sardegna è sotto osservazione della società di rating Moody’s, per valutare l’affidabilità finanziaria della Regione. “Si tratta di valutazioni importanti, che incidono sugli effetti del nostro debito, ad esempio. I punti sotto analisi sono la certezza e il livello delle entrate, il livello dell’indebitamento e del disavanzo, il sistema di gestione del sistema sanitario. Noi abbiamo di fronte alcuni obiettivi da raggiungere e altri da consolidare, riguardo a risultati già raggiunti e perciò da rafforzare. Per questo”, ha aggiunto l’assessore, “non mi stanco di ripetere che pur nella comprensibile dialettica tra maggioranza e opposizione, questa Regione naviga in un mare in tempesta, ma tenendo una rotta ben precisa. Il livello delle entrate attuale deriva anche dalla modifica del titolo terzo dello Statuto, favorevole alla Regione, frutto di azioni passate. Questo lo abbiamo sempre ammesso. Ma noi abbiamo contribuito con una politica razionale della spesa, attenta ad evitare sprechi, fin dall’inizio della legislatura, fin dall’esplosione della crisi. Questo risultato”, ha sostenuto ancora l’assessore La Spisa, “arriva anche grazie alle manovre finanziarie snelle, nelle quali le risorse ci sono. Ora proseguiamo così, tagliando gli sprechi, mantenendo una sanità competitiva. Solo così noi possiamo fare una buona legge e potremmo anche permetterci lo stesso livello della spesa, migliorando la sanità dove serve. Occorre arrivarci, anche con sacrifici, anche facendo da paravento dinanzi alle critiche. Noi siamo ben felici di accogliere i miglioramenti”, ha concluso l’assessore rivolgendosi all’opposizione, “purchè non siano in deficit e purchè migliorino la spesa. Possiamo farcela”.
Al termine della discussione generale sull’articolo 1 è stato messo in votazione dalla presidente Lombardo l’ordine del giorno, primo firmatario l’on. Mario Bruno (Pd), sull’azione repressiva – preventiva messa in atto dalle forze dell’ordine ieri a Civitavecchia contro alcuni esponenti del mondo agro pastorale sardo.
Nell’ordine del giorno si impegna la giunta regionale ad inoltrare al governo nazionale formale richiesta per quanto accaduto e a sollecitare il governo nazionale, anche attraverso i parlamentari sardi, affinchè riferisca in Parlamento sulle vicende verificatesi a Civitavecchia.
L’on. Lotto (Pd), per dichiarazione di voto, ha espresso soddisfazione per l’accoglimento da parte del consiglio della proposta con cui si condanna ogni azione di repressione contro la manifestazione pacifica delle proprie idee.
Messo in votazione l’ordine del giorno è stato approvato (Presenti 63, votanti 63, sì 62, no 1).
L’on Maninchedda ha chiesto di aggiornare la seduta per permettere alla commissione bilancio di elaborare degli emendamenti di sintesi. Domani la commissione Bilancio si riunisce alle 9,30 mentre il Consiglio è stato convocato per martedì 4 gennaio alle ore 10.
I lavori sono stati interrotti. (Fine)