CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 152 del 28 ottobre 2010

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Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna in materia di Sanità penitenziaria

Cagliari, 28 ottobre 2010. Sotto la presidenza dell’on. presidente Claudia Lombardo, il Consiglio regionale si è riunito per affrontare il tema della sanità penitenziaria e in particolare delle norme di attuazione dello Statuto speciale.
Il relatore, on. Nanni Campus (Pdl) ha spiegato che “dal 15 giugno 2008 nelle regioni non a statuto speciale le competenze di sanità penitenziaria sono trasferite dallo Stato alle regioni mentre per le regioni a Statuto speciale le competenze possono essere trasferite sulla base di una norma di attuazione. Lo schema per la Sardegna è già stato valutato dalle commissioni competenti e ora giunge all’attenzione del Consiglio per ricevere il parere finale che dovrà essere trasmesso al governo e trasformato in legge. Questo è il percorso delle norme di attuazione. Nel merito, sono state sollevate nelle commissioni una serie di questioni relative ai finanziamenti e al passaggio del personale dallo Stato alla Regione”.
Sulla discussione generale è intervenuto l’on. Gianvalerio Sanna: “Questo non è il solito schema di norme di attuazione perché cade proprio nel momento in cui si traccia il solco del federalismo fiscale. Avremo problemi in futuro per la sanità regionale e ne avremo ancora di più dopo che entreranno in vigore queste norme di attuazione. E’ inaccettabile che queste competenze ci siano attribuite così”.
Critico, ha preso poi la parola l’on. Silvestro Ladu (Pdl), secondo cui “il Consiglio è praticamente costretto ad approvare queste norme di attuazione ma sappiamo quale rischio stiamo correndo, il rischio che le risorse finanziarie arrivino in ritardo o che non arrivino mai. Tanto più che siamo all’oscuro dei costi del sistema penitenziario sanitario regionale e ci stiamo affidando alla buona volontà del governo”.
Per l’on. Ben Amara (Comunisti italiani), “la situazione carceraria è nota e tale che l’Italia è già stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani. E la Giunta regionale, che ha competenze in materia di diritti umani e di assistenza sanitaria nelle carceri sarde, è in forte ritardo. Chiediamo alla giunta un intervento urgente, sorvegliare non significa punire”.
L’on. Adriano Salis (Idv) ha chiesto alla presidente una sospensione dei lavori per un approfondimento del testo. La presidente ha disposto la sospensione.

Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna in materia di Sanità penitenziaria

Cagliari, 28 ottobre 2010. Sotto la presidenza dell’on. presidente Claudia Lombardo, il Consiglio regionale si è riunito per affrontare il tema della sanità penitenziaria e in particolare delle norme di attuazione dello Statuto speciale.
Il relatore, on. Nanni Campus (Pdl) ha spiegato che “dal 15 giugno 2008 nelle regioni non a statuto speciale le competenze di sanità penitenziaria sono trasferite dallo Stato alle regioni mentre per le regioni a Statuto speciale le competenze possono essere trasferite sulla base di una norma di attuazione. Lo schema per la Sardegna è già stato valutato dalle commissioni competenti e ora giunge all’attenzione del Consiglio per ricevere il parere finale che dovrà essere trasmesso al governo e trasformato in legge. Questo è il percorso delle norme di attuazione. Nel merito, sono state sollevate nelle commissioni una serie di questioni relative ai finanziamenti e al passaggio del personale dallo Stato alla Regione”.
Sulla discussione generale è intervenuto l’on. Gianvalerio Sanna: “Questo non è il solito schema di norme di attuazione perché cade proprio nel momento in cui si traccia il solco del federalismo fiscale. Avremo problemi in futuro per la sanità regionale e ne avremo ancora di più dopo che entreranno in vigore queste norme di attuazione. E’ inaccettabile che queste competenze ci siano attribuite così”.
Critico, ha preso poi la parola l’on. Silvestro Ladu (Pdl), secondo cui “il Consiglio è praticamente costretto ad approvare queste norme di attuazione ma sappiamo quale rischio stiamo correndo, il rischio che le risorse finanziarie arrivino in ritardo o che non arrivino mai. Tanto più che siamo all’oscuro dei costi del sistema penitenziario sanitario regionale e ci stiamo affidando alla buona volontà del governo”.
Per l’on. Ben Amara (Comunisti italiani), “la situazione carceraria è nota e tale che l’Italia è già stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani. E la Giunta regionale, che ha competenze in materia di diritti umani e di assistenza sanitaria nelle carceri sarde, è in forte ritardo. Chiediamo alla giunta un intervento urgente, sorvegliare non significa punire”.
L’on. Adriano Salis (Idv) ha chiesto alla presidente una sospensione dei lavori per un approfondimento del testo. La presidente ha disposto la sospensione.

Alla ripresa ha preso la parola l’on. Michele Cossa (Riformatori), che ha denunciato “lo stato di inadeguatezza delle carceri sarde” e ha paventato il rischio di “riaprire la partita nell’ambito della commissione paritetica e non sappiamo come andrà a finire”.
Per l’on. Marco Espa (Pd) “ora l’importante è che la partita si chiuda, al di là di questo provvedimento, che potrebbe pure essere sospeso. Dobbiamo spingere il governo della Regione per dare la risposta adeguata ai problemi delle carceri sarde”.
Per l’on. Gianni Campus (Pdl) “sembrava che le lunghe discussioni in commissione avessero chiarito le finalità di questo provvedimento ma evidentemente non è così. La Sardegna è ultima rispetto alle altre regioni su questa materia”.
Ha preso poi la parola l’on. Cuccureddu (Mpa), che ha proposto di inserire nell’eventuale ordine del giorno il principio secondo cui “tutti i rapporti di lavoro attivati nel settore della sanità penitenziaria possano essere portati a esaurimento, cioè sino alla pensione, senza attivare convenzioni con altri”.
Per l’on. Caria (Pd) “è corretto rimandare tutto alla commissione paritetica con l’indicazione chiara dei costi, in modo da non avere sorprese domani. Il vero problema è quello della salvaguardia degli operatori a convenzione o a tempo determinato, come sottolineato anche da chi mi ha preceduto”.
Ha preso poi la parola l’on. Vargiu (Riformatori): “Condivido le perplessità dei colleghi del centrosinistra sulla quantificazione dei costi. Cerchiamo di non dividerci anche su quest’ordine del giorno, che serve a chiedere ancora una strada di confronto con lo Stato. Questa Regione non ha bisogno di dividersi: o si salva tutta intera o non si salva”.
L’on. Claudia Zuncheddu (Rossomori) “non è possibile nel giro di due ore arrivare a una posizione comune. Chiedo all’Aula di rinviare questo tema”.
Ha preso poi la parola la Giunta con l’assessore alla Sanità, on. Antonello Liori: “Oggi noi discutiamo di sanità penitenziaria perché la competenza è diventata della Regione e questo è accaduto per la necessità di uniformare, a livello territoriale, tutto il sistema sanitario, dei liberi e dei reclusi a seguito delle condanne inflitte all’Italia dal sistema europeo. Le elezioni anticipate ci hanno rallentato nell’adozione di questo provvedimento ma è comunque necessario che questo trasferimento di competenze sia effettuato. Comunque, c’è la copertura finanziaria e dunque possiamo partire.
La presidente Lombardo ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno, a firma degli on. Campus e più. La presidente Lombardo ha messo in votazione l’ordine del giorno, che è stato approvato dall’Aula. La presidente ha chiuso i lavori, che saranno convocati a domicilio. (c.c.)