CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 145 del 29 settembre 2010

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Il dibattito generale sul federalismo fiscale

Cagliari, 29 settembre 2010 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente Giuseppe Luigi Cucca (Pd). Il primo a intervenire nel dibattito generale sul federalismo fiscale è stato l’on. Mario Floris (Uds- Misto. “Oggi si apre il dibattito sul federalismo fiscale, un tema interessante e importante. L’iter della legge nazionale prevede un percorso attuativo che scade fra sette mesi. Siamo tutti chiamati a dare un contributo per la crescita della nostra autonomia”. Auspico, ha aggiunto l’on. Floris, “la partecipazione di questo Consiglio, per trovare un percorso condiviso e unitario. Dobbiamo chiedere con forza parità di diritti di fronte alla parità di doveri. E’ bene, però, ricordare anche i nostri ritardi cronici nell’assumere decisioni e nel far fronte ai nostri doveri. L’assetto finanziario, i limiti al Patto di stabilità, le riforme, sono tutti temi su cui dovremo concentrarci, per avanzare una nostra proposta prima delle leggi di attuazione nazionali, senza subirle passivamente. Altrimenti questo federalismo fiscale rimane senza un vero federalismo, ma è un atto di punizione per un Meridione storicamente sciupone. Noi dobbiamo provare a uscire da questa logica”.
Per l’on. Giulio Steri (UDC), si tratta di un dibattito strettamente connesso con le riforme, statutarie e istituzionali. “Le scelte sul federalismo avrebbero dovuto essere prese dopo la riforma dello Statuto, per questo non siamo d’accordo a discuterne oggi. Ma ormai ci adeguiamo. Ad esempio, le basi delle norme di contabilità devono essere poste nello Statuto speciale, ma saranno anche oggetto del federalismo fiscale. Si tratta di competenze concorrenti? Quale si applica? Se non c’è ancora un nuovo Statuto”, ha affermato l’on. Steri, “diventa inutile. Questa riforma pseudo-federalista nasceva dalla necessità di non separare la responsabilità di spesa dalla fonte di finanziamento. L’art. 22 è a tutt’oggi inattuato, con lo Stato che è inadempiente. Ora la Giunta tratta con lo Stato le norme di attuazione dell’art.8, ma ci siamo dimenticati di altri articoli importanti che necessitano di norme di attuazione. I decreti attuativi del federalismo fiscale, infatti, determinano una forte penalizzazione per le Regioni meridionali, al punto che si potrebbe profilare l’incostituzionalità. Il Consiglio regionale può rivolgere un invito ufficiale al Presidente della Repubblica per l’aperta violazione dei principi di equità e giustizia sociale. Se necessario, anche davanti alla Corte di Giustizia europea”.
L’on. Chicco Porcu (PD) ha parlato di “tema importante, ma si rischia di far scemare l’attenzione del Consiglio. Si tratta, inoltre, di un tema profondamente collegato alle riforme istituzionali e statutarie. Se non c’è un percorso definito, vi è incertezza anche sul federalismo fiscale, che non aspetta i nostri tempi lunghi. Questo federalismo è una coperta corta: tutti si aspettano magicamente di avere più risorse. Ma questo non è possibile”, ha aggiunto l’on. Porcu, “Siamo di fronte a una situazione di pericolo, è vero. La Costituzione stabilisce in modo chiaro che deve esserci solidarietà tra Regioni e territori. La stessa legge di attuazione deve prevedere anche le norme di perequazione, secondo l’art. 27 della stessa legge istitutiva del federalismo fiscale. Sfidiamo lo Stato a rispettare impegni e leggi. È nostra responsabilità rivendicare con forza quanto ci spetta, all’interno del federalismo. E nel frattempo continuiamo a lavorare sull’ art.8 e sul riconoscimento delle entrate”.
È quindi intervenuto l’on. Michele Cossa (Riformatori Sardi), secondo il quale si sta introducendo una modifica importante nei meccanismi istituzionali del nostro ordinamento statale. “Dobbiamo continuare sulla strada dei risultati ottenuti con l’art.8, con il riconoscimento delle entrate. Quando noi Riformatori leghiamo il tema delle riforme con quello delle entrate,del federalismo e della Costituente, lo facciamo a ragion veduta. Lo Stato”, ha affermato l’on. Cossa, “ci sta defraudando di somme enormi, che ci avrebbero risolto una marea di problemi. Basta vedere il sistema delle accise petrolifere, coi 9/10 che ci spetterebbero per legge. Le norme istitutive del federalismo fiscale hanno come obiettivo quello di creare una concorrenza virtuosa tra Regioni. Ma anche livellare costituzionalmente tutte le Regioni, depotenziando quelle a statuto speciale. Il tema della specialità per noi è fondamentale, ma dipende dalla forza che noi riusciremo a dare nel nuovo Statuto. Da questo dipendono le nostre rivendicazioni verso lo Stato. La Sardegna ha le condizioni individuate dalla Corte di giustizia Ue per adottare le misure della fiscalità di vantaggio. Se riuscissimo a risolvere questo rebus potremmo risolvere il problema dei costi dell’energia e del sistema dei trasporti, senza le ubiquità della burocrazia. Questa è la sfida da vincere”.
L’on. Massimo Zedda (Comunisti- La sinistra sarda - Rossomori ) ha chiesto alla giunta di incalzare il governo nazionale. Dobbiamo pretendere la nostra partecipazione – ha detto - al processo sul federalismo. Massimo Zedda ha criticato fortemente il federalismo voluto dalla Lega. E’ un federalismo egoista – ha aggiunto – che non si capisce che contorni abbia. E’ un “non decentramento amministrativo”. Infatti vengono decentrati i costi e le risorse vengono dirottate al Nord. Insomma, per la Lega è “l’albero della cuccagna”. Per il vicepresidente dell’Ottava commissione quello previsto dalla lega non è federalismo ma è appropriazione indebita o furto aggravato.

L’on. Soru (Pd) ha ricordato che la riforma marcia spedita e si concluderà a maggio dell’anno prossimo. L’ex presidente della regione ha sottolineato il grave ritardo con cui le Istituzioni affrontano la materia. “ Il nostro percorso – ha detto - non solo non è stato ancora avviato ma dobbiamo ancora capire quali sono le regole delle nostre entrate. Renato Soru ha suggerito alla maggioranza di difendere in ogni modo l’articolo 8 quindi il concetto dell’Iva basata sui consumi. Rivendichiamo - ha aggiunto – anche la regionalizzazione delle imposte sul reddito delle società. Gli utili generati in Sardegna devono essere considerati come utili maturati nell’isola.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che la legge delega sul federalismo fiscale è stata esitata anche con il voto dell’opposizione parlamentare. Lo ricordo perché ho la strana sensazione – ha aggiunto - che a volte gli argomenti trattati siano figli di nessuno. La questione del federalismo va inquadrata nella vicenda storica di un paese come il nostro caratterizzato dalla frattura nord- sud. Per Pittalis non bisogna abbassare la guardia perché non dobbiamo avere trattamenti inferiori sia per qualità che per quantità a quelli riservati alle altre regioni. L’esponente del Pdl non capisce tutto questo catastrofismo e ha ricordato che il federalismo fiscale per diventare operativo richiede una serie di provvedimenti che sono previsti in sette anni. Per Pittalis le linee direttive sono valide. L’impianto dovrà essere perfezionato, migliorato ma soddisfa gli obiettivi di responsabilizzazione e di una migliore gestione delle risorse pubbliche. Si tratta di avviare una nuova stagione – ha concluso - non cerchiamo il perfezionismo di maniera. Vediamo piuttosto di salvaguardare l’articolo 8 e tutte le ulteriori opportunità.

Dopo l’on. Pittalis ha preso la parola l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), secondo cui “il Consiglio deve aver presente la profonda sottovalutazione del momento che viviamo. Il punto di partenza è la negoziazione con lo Stato, inequivocabilmente, mentre noi ci stiamo accodando alla catena di regioni che stanno rivendicando un posizionamento con le regioni del Sud. Noi siamo titolari di specialità, a differenza delle Regioni a statuto ordinario, eppure ci prepariamo al confronto sottovalutando i poteri che ci derivano dall’articolo 8. Per questo siamo preoccupati e anche per il mancato confronto in aula con la Giunta regionale. Più noi saremo distanti dall’intervento del fondo perequativo e più autosufficienti nella nostra gestione, tanto più avremo possibilità di gestire e manovrare quote per lo sviluppo, rappresentate anche dalla fiscalità di vantaggio. Ma per fare questo serve una politica di razionalizzazione e di conoscenza, che manca a questa nostra regione”.
Per l’on. Giorgio Locci (Pdl) “negli anni passati ci sono stati due ordini di errori, legati al patto di stabilità e al costo aggiuntivo che ci siamo dovuti accollare nella Sanità in questi anni. E lo dico senza polemica, perché per me gli avversari politici sono comunque dei colleghi”. L’oratore ha proseguito così: “Se qualcuno è convinto che la legge sul federalismo fiscale sia stata scritta dalla Lega nord sbaglia perché questa legge ha avuto anche il contributo di tutti i parlamentari del Sud, di sinistra e di destra. Chi ha scritto la parte che riguarda Roma capitale, ad esempio? Mica i leghisti. Sta dunque a noi ora fare una sola battaglia per difendere le nuove entrate aprendo una tavolo pattizio con lo Stato e avere quello che ci spetta”.
La presidente Lombardo ha dato poi la parola all’on. Gavino Manca (Pd), che ha detto, rifacendosi anche al dibattito d’Aula della scorsa settimana: “Sovranità, autonomia e indipendenza sono i temi sui quali i migliori cervelli della Sardegna si sono cimentati per anni interi e il tema del federalismo fiscale ci dà la possibilità di guardare a queste tematiche con un approccio del tutto nuovo. Ha ancora senso recriminare l’indipendenza senza guardare gli aspetti esterni che l’indipendenza della Sardegna produrrebbe? Mi è sembrato di ascoltare un dibattito tutto teorico, di ingegneria costituzionale, rappresentato come imminente e al tempo stesso distante dai bisogni e dagli interessi della grandissima parte dei sardi. E’ arrivata l’ora di scendere dal piedistallo di parole e di affrontare i bisogni e le emergenze dei sardi. Non voglio dire che il tema dell’indipendenza è stato lanciato proprio nel momento della massima dipendenza della Sardegna dal governo centrale: dico sono che è arrivato il momento di approvare un nuovo Statuto forte, che dovrà prevede-re e applicare un sistema di federalismo interno, contrario al centralismo cagliaritano”.
Dopo l’intervento dell’on. Manca la presidente Lombardo ha chiuso i lavori, che riprenderanno domani alle 10.30 con gli interventi dei capigruppo.
(c.c.)