CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 144 del 29 settembre 2010

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Discussione sulle mozioni sul federalismo. Lavori aperti e sospesi per un’ora.

Cagliari, 29 settembre 2010. La presidente Lombardo ha aperto alle 10 la
seduta ma ha disposto un’immediata sospensione di un’ora su richiesta del vicepresidente Cucca (Pd). I lavori del Consiglio regionale riprenderanno alle 11. (c.c.)

Discussione della risoluzione e delle mozioni sul federalismo fiscale. Lavori sospesi: riprendono alle 16.30

Cagliari, 29 settembre 2010. Alla ripresa la presidente Lombardo ha messo in discussione la risoluzione 3 e sulla mozione Ben Amara e più sul percorso attuativo del federalismo fiscale.
Il presidente della commissione Bilancio, on. Paolo Maninchedda (Psd’az) ha detto in premessa: “Occorre che il Consiglio affidi alla Giunta questo percorso pattizio con lo Stato, essendone informato in tutte le fasi e anche avvalendosi di esperti esterni, come altre Regioni hanno fatto”. Ancora: “L’articolo 119 della Costituzione è bipartisan, figlio di Tremonti e di Salvati, e disciplina il nuovo fisco italiano. Sulla carta Regione ed enti locali avrebbero diritto al finanziamento della propria attività attraverso tributi propri e compartecipazioni, integrati da un fondo perequativo per le Regioni con il minor gettito fiscale. E’ evidenze che in sede di negoziato lo Stato metterà in campo il tema dell’evasione fiscale in Sardegna. L’articolo 117 della Costituzione impone poi che alcuni diritti siano garantiti in tutto il territorio nazionale.
Con certezza si può dire che la legge sul federalismo fiscale dividerà socialmente l’Italia e l’Italia sarà portata sull’orlo di uno scontro civile mai visto prima.
Bisogna che noi sappiamo fare bene i conti e a oggi la Regione non è in grado di farli: questa è la nostra più grande responsabilità. Quanto costa la nostra insularità? Noi ne parliamo genericamente ma è necessario che la parametriamo nella nostra trattativa con lo Stato. Senza conoscenze siamo agnelli che adagiano la gola nelle mani di chi lo sta scannando”.
L’esponente sardista si è poi concentrato sulla questione delle imposte di fabbricazione e sulle accise, evidenziando la differenza di gettito a favore della Sardegna che incassa a oggi soltanto la quota relativa alla fabbricazione. “Queste sono le vere battaglie sulle entrate che noi dobbiamo fare, le accise sarde per il bilancio italiano valgono sei miliardi di euro ogni anno. O reagiamo a un grado elevato o sicuramente saremo additati dagli storici, che io conosco bene, come gli stupidi che non si sono accorti della rovina in arrivo”.
Ha preso poi la parola l’on. Ben Amara (Pdci), che ha detto: “L’albero della teoria è grigio se non abbraccia quello della pratica. Il federalismo è una risposta ai problemi sollevati dall’avanzata dei diritti dopo la crisi dell’ideologia. Né lo Stato né le organizzazioni internazionali sono in grado di difendere i diritti né di mediare fra tradizione e innovazione. La Sardegna ha bisogno urgente di una riforma federale basata sulla solidarietà e su un federalismo localistico ed ecologico. Solo questo può assicurare progresso economico e sociale per tutti i sardi”. L’oratore comunista ha proseguito: “Il governo centrale ha sempre ostacolato l’esercizio autonomo del governo sardo, che ha però mostrato inettitudine in più circostanze, evitando di legiferare in settori dove pure avrebbe avuto potestà autonoma tanto che oggi la specialità della Sardegna ha perduto le sue originarie funzioni e aspirazioni. Perfino le Regioni a Statuto ordinario godono di autonomia maggiore rispetto alla nostra. E la legge Calderoli, di fatto, consentirà la vendita di tutti gli immobili del demanio perseguendo il disegno leghista di frammentazione dello Stato e di separazione tra le aree ricche dell’Italia e quelle più povere. Ecco perché occorre riflettere bene sul modello di federalismo di cui si vuole dotare l’Isola: non potremo rimanere arroccati sul carattere dell’identità sarda, che rischiano di essere strumentalizzati e di assimilarci a una visione neomeridionalista. Dobbiamo rivedere anche il concetto di identità e tradizione della Sardegna nel segno del reciproco pluralismo culturale”.
Su richiesta dell’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd, la presidente Lombardo ha sospeso i lavori per consentire a tutti i gruppi politici un approfondimento della risoluzione e delle mozioni.
I lavori riprenderanno alle 16.30. (c.c.)