CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 131 del 4 agosto 2010
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Testo unificato n. 173 – 175 – 179/A Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2009, n.3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale). Bocciata, per alzata di mano la proposta del Pdl di rinviare la legge in commissione. Lavori sospesi per trenta minuti.
Cagliari, 4 agosto 2010 – Con la bocciatura, per alzata di mano, della proposta del capogruppo del Pdl Mario di rinviare il testo unificato n. 173 – 175 – 179/A Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2009, n.3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale) in Commissione si sono aperti i lavori pomeridiani del Consiglio regionale. Proprio in apertura, infatti, l’on. Mario Diana, intervenendo in base all’articolo 86, ha chiesto il il rinvio del testo in commissione per una questione pregiudiziale. La presidente ha spiegato che in base a questo articolo può intervenire un consigliere della maggioranza e dell’opposizione prima della votazione. Sull’ordine dei lavori, è intervenuto l’on. Bruno (Pd) che ha chiesto all’on. Diana le motivazioni che stanno alla base di questa richiesta di rinvio. L’on. Diana (Pdl) ha spiegato che in questo testo di legge ci sono delle incongruenze e gravi illegittimità. Ha espresso parere contrario al rinvio in commissione l’on. Solinas (Pd) che ha ricordato che il testo è stato approvato all’unanimità in Commissione. L’on. Rassu (Pdl ha affermato che, nonostante l’approvazione, ci sono “perplessità” dal punto di vista giuridico. Un rinvio – ha aggiunto - potrebbe dare più compiutezza alla legge. Io sono pronto a riunione la commissione anche venerdì o martedì prossimo. D’accordo sul rinvio anche l’on. Cuccureddu (Mpa) che ha detto che questa norma presenta molti contenuti illegittimi ed è totalmente inadeguata. Messa in votazione, per alzata di mano, la richiesta di rinvio in commissione non è stata accolta. La prima relazione di maggioranza è stata svolta dall’on. Oppi (Udc). La presente proposta di legge, composta da un unico articolo, è finalizzata – ha detto l’esponente dell’Udc - ad introdurre alcune modifiche a quanto previsto dall'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il comma 3 dell'articolo 6 subordina all'approvazione del PEARS il trasferimento alle province della competenza al rilascio delle autorizzazioni all'installazione ed esercizio di impianti di produzione delle energie rinnovabili, disponendo che, nelle more dell'approvazione, tale competenza sia esercitata dalla Regione. Questa disposizione ha comportato la concentrazione di tutte le richieste di autorizzazione presso gli uffici regionali. Ai fini di rendere più celere l'iter autorizzativo per quegli impianti fotovoltaici che accedono al regime di "scambio sul posto" nonché per gli impianti fotovoltaici integrati e parzialmente integrati che non siano soggetti al regime di comunicazione preventiva o di denuncia di inizio di attività (DIA), ma siano comunque soggetti ad autorizzazione unica (ad esempio impianti fotovoltaici integrati in edifici di nuova realizzazione), il testo proposto modifica parzialmente il regime transitorio prevedendo che la competenza relativa alle procedure concernenti gli impianti con le caratteristiche sopraesposte, aventi capacità non superiore a 1 MWp sia provvisoriamente attribuita ai comuni competenti per territorio, anche in applicazione del principio di sussidiarietà. Si precisa che, per scambio sul posto, si intende quel meccanismo che consente di immettere in rete l'energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico, per poi prelevarla per soddisfare i propri consumi. Tali impianti producono pertanto energia elettrica non destinata a fini commerciali, ma direttamente utilizzabile dall'utenza. Si definisce inoltre comunicazione preventiva quel regime semplificato che prevede la sola comunicazione, da inviare ai comuni territorialmente competenti, per l'installazione di impianti fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici, aventi le caratteristiche previste dall'articolo 11, comma 3, del decreto legislativo n. 115 del 2008. Si propone, inoltre, una limitata integrazione del comma 4 dello stesso articolo 6, consistente in un esplicito rimando alle disposizioni statali vigenti in materia di rilascio dei titoli abilitativi relativi agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
L’on. Rassu (pdl), presidente della Sesta commissione, nella sua relazione ha spiegato il lavoro fatto dall’organismo consiliare e la congruità del testo, nonostante alcune perplessità, alle normative nazionali e europee. Il testo definitivo, licenziato dalla Commissione, è la sintesi delle varie proposte di legge presentate al termine di un lungo dibattito intrapreso – ha detto - a seguito dell'approvazione, da parte della Quinta e della Sesta Commissione consiliare, della risoluzione n. 18 (Indirizzi per il rilascio di nuove autorizzazioni per impianti di energie rinnovabili). Detta risoluzione scaturisce dall'ordine del giorno n. 22 "sulle misure programmatiche relative al rilascio di nuove autorizzazione per impianti di energie rinnovabili", approvato il 10 febbraio 2010 dal Consiglio regionale, con il quale è stato dato mandato alle Commissione consiliari, in seduta congiunta, di predisporre una specifica risoluzione da sottoporre a discussione in Assemblea, ai sensi del comma 1 dell'articolo 51 del Regolamento, al fine di programmare il rilascio di nuove autorizzazioni per impianti di energie rinnovabili nell'ambito delle effettive esigenze energetiche contenute nel Piano energetico ambientale regionale sardo (PEARS) e delle direttive comunitarie in materia di clima e di finalizzare prioritariamente le stesse autorizzazioni a benefici effettivi e misurabili per la pubblica amministrazione, per le imprese e per le famiglie sarde nel quadro dell'esame complessivo della pianificazione energetica regionale. La relazione di minoranza è stata fatta dall’on. Lotto che ha detto che questa legge serve ad aumentare gli investimenti e a fare diventare gli agricoltori protagonisti tramite lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Poi si è rimesso alla relazione scritta:
Il presente testo unificato, composto da un unico articolo, è finalizzato – ha detto - ad introdurre alcune modifiche a quanto previsto dall'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con particolare riferimento al fotovoltaico. Il comma 3 dell'articolo 6 subordina all'approvazione del Piano energetico ambientale regionale il trasferimento alle province della competenza al rilascio delle autorizzazioni all'installazione e all'esercizio degli impianti di produzione di energie rinnovabili, disponendo che, nelle more dell'approvazione, tale competenza sia esercitata dalla Regione. Questa disposizione ha comportato la concentrazione di tutte le richieste di autorizzazione presso gli uffici regionali. La conseguenza più evidente è stato il blocco generalizzato degli investimenti nel settore delle fonti di energia rinnovabili in tutta la Regione sarda per un intero anno. Poiché neanche l'approvazione delle linee guida nel mese di marzo ha risolto il problema e solo con l'approvazione delle linee guida nazionali e le nuove linee guida regionali nel corrente mese di luglio si stanno creando le condizioni per sbloccare la situazione, è apparso comunque indispensabile alla Commissione approvare una norma di legge che prevedesse la delega ai SUAP territoriali per il rilascio dei titoli abilitativi relativi agli impianti di piccole e medie dimensioni. Il testo proposto modifica parzialmente il regime transitorio prevedendo che la competenza relativa alle procedure concernenti gli impianti aventi capacità inferiore a 1 MWE sia provvisoriamente attribuita ai SUAP dei comuni competenti per territorio, rendendo più celere l'iter autorizzativo. Si propone, inoltre, una limitata integrazione del comma 4 dello stesso articolo 6, consistente in un esplicito rimando alle disposizioni statali vigenti in materia di rilascio dei titoli abilitativi relativi agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili. In particolare dovranno essere recepite le linee guida nazionali e dovrà darsi altresì applicazione alla legge n. 96 del 2010 (Recepimento legge comunitaria 2009) articolo 17, comma 1, punto d). La stessa prevede infatti che per gli impianti di potenza inferiore al MWE sia sufficiente la dichiarazione di inizio di attività (DIA). Non possiamo evitare di rilevare, peraltro, che troppo tempo è passato da quando, nello scorso mese di febbraio, il Consiglio regionale, con specifico ordine del giorno, dava mandato alle Commissioni Quinta e Sesta per affrontare la tematica e proporre soluzioni. Durante tutti questi mesi si è proceduto con eccessiva lentezza, non per responsabilità della minoranza, e solo dopo sei mesi si è arrivati ad individuare nella Commissione Sesta un percorso unitario e condiviso. L'obiettivo è di contribuire a creare le condizioni affinché anche in Sardegna possa prendere avvio il rilancio degli investimenti nel settore delle fonti di energia rinnovabili, con il coinvolgimento del sistema delle imprese locali, agricole e artigianali in particolare. Sarà comunque indispensabile che la Regione svolga fino in fondo il proprio ruolo, creando le condizioni affinché, con il coinvolgimento della SFIRS e dell'intero sistema del credito, specie nel settore agricolo, l'insieme delle aziende possa cogliere le opportunità che, con una moderna e puntuale interpretazione del concetto di multifunzionalità, il settore delle FER può offrire. Solo un insieme di impianti di piccole e medie dimensioni, proporzionale alle reali dimensioni economiche delle imprese, consentirà infatti una diffusa ed efficace ricaduta del conto energia sull'intero sistema economico sardo. L’on. Diana (Pdl) ha chiesto una sospensione di 30 minuti. I lavori sono sospesi. (R.R.) Segue
Testo unificato n. 173 – 175 – 179/A Modifiche all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2009, n.3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale). Il Consiglio approva la pregiudiziale posta dall’on. Giacomo Sanna. Approvato l’ordine del giorno (Ladu e più) per la nomina di tre componenti della Consulta regionale dell’emigrazione
Cagliari, 4 agosto 2010 - Alla ripresa dei lavori l’on. Giacomo Sanna (psd’az), ponendo un’altra questione pregiudiziale, ha chiesto alla giunta di riunirsi in settimana per affrontare il tema delle autorizzazioni per le imprese agricole. Il presidente Cappellacci ha accolto la richiesta dell’on. Giacomo Sanna. La situazione – ha detto – richiede interventi rapidi. L’on. Salis (Idv) ha chiesto una breve sospensione dei lavori perché tra la maggioranza e la giunta si chiarisca come si intende procedere. Noi opposizione – ha ricordato - abbiamo già espresso la volontà di andare avanti. Ha concordato l’on. Porcu (Pd) che ha detto che la sospensione di qualche minuto sarebbe utile. L’on. Solinas (Pd) ha ricordato che dall’agosto nel 2009 c’è il blocco del settore che aspetta risposte immediate. Chiediamo – ha concluso - la discussione e l’approvazione del provvedimento. L’on. Uras (La sinistra sarda - Comunisti - Rossomori) ha affermato che quando su un provvedimento come questo si chiedono due pregiudiziali e si chiama il presidente della Regione a dare garanzie vuol dire che nella maggioranza c’è confusione totale. Questo provvedimento deve essere esaminato, ma prendiamo atto che non è possibile e che c’è sfiducia totale verso l’assessore. Il mio gruppo – ha annunciato - non parteciperà al voto sulla pregiudiziale. L’on,. Bruno (Pd) ha detto che la maggioranza è allo sbando. Noi abbiamo bisogno di 5 minuti di sospensione per decidere come proseguire i lavori. I lavori sono stati sospesi per qualche minuto. Alla ripresa dei lavori è stata votata, per alzata di mano, la questione pregiudiziale posta dall’on. Giacomo Sanna e il Testo Unico è stato ritirato. Il Consiglio l’ha approvata e si è passati al successivo punto: l’ordine del giorno (Ladu e più) sulla nomina di tre esperti della Consulta regionale dell’emigrazione. L’ordine del giorno è stato illustrato dall’on. Silvestro Ladu, presidente della Seconda commissione, che ha detto che è necessario fare una legge nuova in materia. Spero che questa sia l’ultima volta – ha concluso - che si nominano i tre esperti della Consulta regionale dell’emigrazione. L’Ordine del giorno, votato con sistema elettronico palese chiesto dall’on. Vargiu (Riformatori), è stato approvato (presenti 55, votanti 50, sì 41, no 9, 5 astenuti). Con l’approvazione sono stati nominati componenti della Consulta regionale dell’emigrazione: Leonardo Antonio Ceruso, Ettore Serra, Mauro Carta. Il Consiglio è stato convocato a domicilio. FINE R.R.