CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 129 del 3 agosto 2010

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Approvato il DL 78/A della giunta regionale “Disposizioni nei vari settori di intervento” Collegato alla manovra economica -finanziaria 2010-2013. L’opposizione abbandona l’Aula. I lavori riprenderanno domani mattina alle 10.

Cagliari, 3 agosto 2010 – E’ stato approvato poco prima delle 20 ( presenti 42, votanti 41, sì 41, 1 astenuto) il DL 78/A “Disposizioni nei vari settori di intervento” Collegato alla manovra economica -finanziaria 2010-2013. Il DL è stato approvato senza la presenza in aula della minoranza che ha abbandonato l’Aula. I lavori pomeridiani si sono aperti sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. Il dibattito è stato lungo e articolato la minoranza è intervenuta su tutti gli emendamenti presentati. Il primo della serata è stato il 34 (Espa e più) che prevedeva un’ autorizzazione di spesa di 7 milioni di euro per la realizzazione di un progetto sperimentale di assistenza domiciliare intensiva 24 ore su 24 per persone con disabilità grave, sono intervenuti gli on. li Espa (Pd) e Barracciu (Pd). L’emendamento è stato bocciato. Sull’emendamento 36 (Espa e più), che riguardava l’assistenza sanitaria penitenziaria, sono intervenuti gli on.li Espa (Pd) e Mario Floris (Uds). Anche l’emendamento 36 è stato bocciato così come l’emendamento 37. Sull’emendamento 90 (Espa e Bruno), aggiuntivo all’emendamento 38, è intervenuto l’on. Espa (Pd). L’emendamento è stato bocciato. Anche gli emendamenti 38 e 39 non sono stati approvati.
Sull’articolo 1 bis (disposizioni di carattere finanziario) è intervenuto l’on. Uras (la sinistra sarda – comunisti – Rossomori) che ha invitato alla riflessione. La cosa più rilevante di questa manovra – ha detto - è la cancellazione in conto entrate di circa 400 milioni di euro. E’ come dire che l’unica cosa sulla quale si presta attenzione è la riduzione delle nostre entrate per mancanza di gettito fiscale. La Sardegna – ha ricordato Uras - segna il passo dal punto di vista dello sviluppo e dei redditi, noi ne prendiamo atto e in modo contabile, come se fossimo un esercizio commerciale , togliamo dal nostro bilancio 400 milioni di euro. Questa regione non ragiona sulle esigenze e sui bisogni – ha concluso - ma solo sulle disponibilità. L’on. Soru (Pd) ha ribadito che stamattina, ostinatamente, si è cercato di portare il dibattito dell’Aula al nocciolo della questione che rimane “la vertenza entrate”. Il Consiglio regionale deve darsi una mossa per fare in modo che la Sardegna non perda quanto le è dovuto. Per Soru occorre immediatamente convocare il Consiglio regionale prima delle vacanze, poi chiamare a raccolta la società sarda. Però è necessario andare a Roma con le idee chiare. Cosa andiamo a dire a Roma? – ha chiesto Soru - Che siamo scandalizzati? Che siamo stanchi? Quale è la sanzione che minacciamo?
Questa maggioranza bene farebbe a restituire le deleghe come ha minacciato il presidente della Lombardia. Noi dobbiamo dire No a questi “furti” da parte dello Stato. Noi non possiamo minacciare solo azioni legali. Dobbiamo definire quale è la sanzione. Trovo profondamente sbagliato – ha concluso - nel momento in cui lo Stato ci cancella i soldi, cancellarli anche noi dal nostro bilancio. E’ un messaggio sbagliato.
L’on. Giampaolo Diana (Pd) ha detto che questa manovra taglia 400 milioni di euro dal bilancio. Questi tagli arrivano in un momento drammatico. Certo la responsabilità non è solo di chi governa da 16 mesi. Però la giunta deve immettere nel sistema economico risorse pubbliche. Ma noi non lo facciamo, affrontiamo la situazione come se fossimo in una situazione ordinaria. Tutti gli indicatori economici in questa regione hanno il segno negativo. La presidente Lombardo si appresta a convocare la conferenza dei capigruppo per decidere cosa fare contro i tagli decisi dallo Stato, io chiedo alla presidente : abbiamo idea di come ci si prepara alla riunione del 3 settembre? E quale sarà la sanzione? Se noi dobbiamo manifestare cosa mettiamo a disposizione se non ci saranno atti cogenti che garantiscano il rispetto degli impegni? Le dimissioni di tutti?
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che il discorso dell’on. Giampaolo Diana con l’articolo 1 bis non ci “azzecca” nulla. L’on. Claudia Zuncheddu (La sinistra sarda – Comunisti – Rossomori) ha parlato di sistema neocoloniale riservato alla nostra isola. Questa “manovrina“ è un esempio di questa politica coloniale. Queste scelte stanno aggravando la crisi e la giunta avrebbe dovuto ritirare questa manovrina per aprire una vertenza con lo Stato italiano per restituirci i nostri fondi. Sempre più in quest’aula – ha concluso -si parla di sovranità e di indipendentismo. Ma di quale sovranità si parla? Con l’ultimo “scippo” dello Stato italiano la giunta ha perso di credibilità. Questa giunta deve dimettersi, perché è inadeguata.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che anche questo articolo 1 bis è l’esempio dei limiti di questa giunta. Con questo articolo vengono tagliati il 50% dei fondi all’Unione dei Comuni.
L’on. Bruno (Pd) ha detto che oggi si è fatto un piccolo passo avanti e alcuni indietro. Siamo andati oltre la diffida e stiamo affrontando un argomento serio nel luogo che è il baluardo della politica. Noi chiediamo di andare oltre la letterina di diffida e dell’assemblea degli Stati generali. Chiediamo di recuperare il ruolo di questo Consiglio regionale. Occorre un’Assemblea straordinaria di questo Consiglio regionale che valuti, dopo un dibattito, la piattaforma con la quale intendiamo confrontarci con il Governo. O riusciamo a mantenere i legittimi trasferimenti di risorse o il presidente si deve dimettere. Noi siamo chiamati a un momento di confronto in Consiglio regionale per arrivare a una piattaforma condivisa e alla mobilitazione del popolo sardo. Accanto al conflitto di attribuzione il Consiglio regionale chiede un impegno straordinario. Dobbiamo dire basta: o noi riusciamo ad ottenere dal Governo quanto ci spetta o questa legislatura è finita e il presidente Cappellacci si deve dimettere.
L’assessore al Bilancio La Spisa ha detto che l’articolo 1 bis è importante come è importante questa legge che razionalizza la spesa. Noi stiamo facendo un’operazione di trasparenza – ha aggiunto - adeguando le entrate, Non è una legge che porta via 400 milioni a qualcuno , è una legge che certifica che 400 milioni non esistono più e non perché lo Stato sta negando questi fondi. La giunta è lieta che il Consiglio regionale voglia accompagnare il presidente della Regione nel confronto con lo Stato. Questo è un punto positivo. Al termine della discussione su questo DL la giunta farà valutazioni molto più precise sulla vertenza entrate. Ci rendiamo disponibili ad un confronto con le forze politiche nella piena trasparenza.
L’articolo 1 bis è stato approvato (presenti 58, sì 38, no 19, 1 astenuto). Sull’articolo 1 ter (Variazioni di bilancio) e sugli emendamenti sono intervenuti:
L’on. Barracciu (Pd) che ha detto che lo scippo delle entrate è l’ennesimo “sfregio” alla nostra Autonomia. Noi chiediamo – ha aggiunto - che il Consiglio regionale, in una seduta straordinaria, decida cosa fare.
L’on. Mario Floris (Uds) ha detto che c’è molta approssimazione e confusione. Il federalismo fiscale – ha detto il leader dell’Uds - non sarebbe dovuto esistere perché non esiste un federalismo politico. Anche il fondo di perequazione viene gestito dal nord. Bisogna stare attenti – ha aggiunto Mario Floris - è chiaro che noi siamo di fronte a una partita finanziaria chiusa con lo Stato. La prima richiesta che la regione deve fare allo stato è di rispettare gli impegni assunti ma dobbiamo stare attenti perché quando ci siederemo a quel tavolo, lo Stato potrebbe mettere in discussione anche l’articolo 8. In quest’aula – ha detto ancora - si fa solo polemica. Per poter spuntare qualcosa dobbiamo essere un’entità politica. Per essere entità politica non possiamo continuare a discutere dobbiamo creare un nuovo stato di cose, dobbiamo essere una cosa diversa. Dobbiamo creare un nuovo modo di fare politica.
Per l’on. Tarcisio Agus (Pd) i tagli toccano punti nevralgici della nostra economia. Ci stiamo – ha detto - ulteriormente impoverendo. Abbiamo necessità di riflettere sui tagli che stiamo facendo. Non si possono togliere 75 milioni ai piani integrati d’area o 10 milioni agli enti locali o 14 milioni alla scuola sarda.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha detto che mai la Regione deve accettare “la trappola” delle norme di attuazione sull’articolo 8. Ma la giunta ha già accettato un profilo di “resa” mettendo all’ordine del giorno lo schema di attuazione dell’articolo 8. Per G.V. Sanna questo atto è un “tradimento” e una “presa in giro”. Non si può chiedere l’unità delle forze istituzionali – ha detto - e nel frattempo la giunta delibera lo schema di attuazione dando ragione al governo. Oggi il Consiglio regionale viene preso in giro da una giunta che dice che vuole aprire una vertenza con lo Stato e poi firma la “resa”. Questi atteggiamenti ci “delegittimano”.
Per l’on. Soru (Pd) la giunta non deve fare neanche un passo indietro. Dopo giorni in cui abbiamo discusso di prendere una decisione comune – ha detto - scopriamo quello che sta facendo l’esecutivo. Ci avete fatto discutere per un giorno senza dirci che vi stavate arrendendo.
L’on. Salis (Idv) ha detto di non capire perché il centrodestra non combatta per il mantenimento delle risorse. La battaglia delle entrate e’ una battaglia di tutti. Sarebbe un insulto rinunciare ai nostri diritti. L’esponente del gruppo dell’Italia dei Valori ha parlato a lungo dell’evasione fiscale; “E’ necessario – ha concluso - far pagare le tasse a tutti”.
L’on. Bruno (Pd) ha chiesto una breve sospensione in aula.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto l’on. Uras (La sinistra sarda – Comunisti – Rossomori) che ha ribadito che le norme di attuazione non sono accettabili perché arrivano da un’imposizione burocratica centralista. Quando noi abbiamo tentato di mettere in atto un’azione comune – ha aggiunto - la giunta regionale metteva all’ordine del giorno lo schema delle norme di attuazione. E’ inaccettabile questo comportamento.

L’assessore La Spisa ha ribadito che le risorse dell’articolo 8 non si toccano e che l’atto che impegnava a fare norme di attuazione era stato approvato dalla giunta Soru. Siete superficiali e arroganti – ha detto l’esponente dell’esecutivo - le norme di attuazione non sono un tabù, servono perché sono norme approvate con un procedimento pattizio. Nella proposta di giunta approvata oggi abbiamo ribadito che l’articolo 8 dello Statuto è immediatamente applicabile e non ha necessità per la sua applicabilità delle norme di attuazione.

Il centrosinistra ha abbandonato l’Aula

Sono stati approvati, senza discussione, gli emendamenti 91, 4, 5, 6, 44,88, il testo dell’articolo 1 ter, l’articolo 1 quater, l’articolo 8, la tabella Tabella A, gli emendamenti 46 e 7.
Prima della votazione finale della legge sono intervenuti:
L’on. Mario Diana (Pdl) che ha detto che l’opposizione è scappata, non è vero che ci stanno scippando risorse. Comunque è necessario fare chiarezza.
L’on. Vargiu (Riformatori sardi) che ha fatto un appello ai colleghi del centrosinistra: “Noi ci troviamo di fronte a una stagione che ci deve vedere uniti”.
L’on. Maninchedda (psd’az) che ha detto che si deve ripartire dai dati di fatto e difendere le entrate della sardegna anche con l’aiuto del popolo. La crisi dei partiti nazionali è una grande opportunità per la Sardegna.
Per l’on. Capelli (udc) questo centrosinistra ha fatto un errore: non si può abbandonare l’aula. Il problema delle entrate è la priorità. Siamo pronti a fare un’azione che coinvolga tutto il Consiglio regionale per tracciare una nuova via.

La presidente ha messo in votazione il DL che è stato approvato. (Presenti 42, votanti 41, sì 41, 1 astenuto)

I lavori riprenderanno domani mattina alle 10. (R.R.)