CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 126 del 29 luglio 2010
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Discussione DL 78/A della giunta regionale “Disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013. Sospesi i lavori in segno di lutto per commemorare i militari morti in Afghanistan.
Cagliari, 29 Luglio 2010 – I lavori si sono aperti sotto la presidenza dell’on. Michele Cossa. All’esame dell’aula il dibattito generale sul DL n. 78/A della giunta regionale Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013.
Il presidente Cossa, in apertura di seduta, ha commemorato i militari morti ieri in Afghanistan. Ecco il testo integrale dell’intervento:
On. Colleghi,
la Sardegna piange la scomparsa di un altro militare sardo impegnato in una missione in Afghanistan.
Con la morte del primo maresciallo Mauro Gigli, 41 anni di Sassari, ucciso ieri da un ordigno nei pressi di Herat e del caporal maggiore capo Pierdavide De Cellis di 33 anni di Bisceglie, la nostra Isola, e l’Italia intera, sono costrette a celebrare un’altra giornata di lutto.
Ancora una volta la nostra Isola paga un tributo altissimo in termini di vite umane.
L’escalation di violenza non accenna a placarsi. E i nostri soldati, impegnati in missioni di pace all’estero, continuano a sacrificarsi per quelle popolazione che tanto hanno bisogno del nostro aiuto.
E oggi il nostro ricordo, e il nostro ringraziamento, non può non andare a tutti i giovani che con abnegazione e con spirito di sacrificio prestano la loro professionalità al servizio della pace nel mondo.
Meno di un anno fa, il 18 settembre 2009, in questa stessa Aula, avevamo commemorato il sacrificio di un altro militare sardo, il caporalmaggiore della Folgore Matteo Mureddu di Solarussa e di altri cinque giovani caduti a Kabul.
Il dolore, dunque si ripete. E’ un lutto enorme, un sentimento lacerante che lascia ferite profonde in tutta la società.
Dal 2003 ben quattro volte abbiamo pianto i nostri ragazzi che sono morti in attentati in missioni in altri Paesi.
E quella di ieri è l’ennesima tragedia.
Il Consiglio regionale e il popolo della Sardegna si stringono intorno alla famiglia del primo maresciallo Mauro Gigli, alla moglie e ai due figli.
Mauro Gigli, nonostante si fosse trasferito a Villar Perosa non aveva mai dimenticato la sua terra d’origine con la quale aveva mantenuto legami indissolubili.
E il Parlamento dei sardi oggi lo ricorda con affetto, stima e ammirazione. Mauro Gigli è un esempio di abnegazione, di professionalità e di altruismo.
Il popolo sardo non si dimenticherà di questo fratello scomparso che ha creduto fino in fondo nei valori di Patria e di libertà.
Sospendo i lavori del Consiglio per 5 minuti in segno di lutto.
I lavori sono stati sospesi. (R.R.) Segue
Prosegue la discussione generale sul DL 78/A della giunta regionale “Disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Cossa ha ammesso alla prosecuzione la discussione generale sul disegno di legge 78/A, cioè il collegato alla manovra economica finanziaria 2010 - 2013.
Ha preso la parola l’on. Marco Espa (Pd), che ha parlato “delle tante categorie sociali e persone che sono in situazione estrema come i malati di Sla. Persone che non chiedono altro che il riconoscimento del diritto alla vita, di una vita con un’assistenza dignitosa. Davanti a questi malati l’assessore Liori ha detto che “non ci sono le risorse” ma lo Stato non può dirci che riconosce alla Regione le competenze ma non le risorse finanziarie. Quest’anno la mattanza sociale del Governo ci colpirà in tutte le categorie: minori e
insegnanti, tossicodipendenti e stranieri, malati e poveri. Stiamo sfiorando il limite dei diritti umani e noi facciamo qui un po’ di ginnastica politica mentre Roma ci stringe le mani al collo. I sardi verranno qui a chiederci cosa abbiamo fatto e noi dovremmo unirci tutti per contrastare questa riduzione finanziaria”.
Ha preso poi la parola l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) che ha attaccato il presidente Cappellacci, presente in Aula, sulla vicenda Tirrenia: “In questo momento Cappellacci sarebbe dovuto essere a Roma per con-trastare la Regione Sicilia che si sta impadronendo della Tirrenia a danno nostro. Nella continuità territoriale ci sono 130 milioni di euro in ballo e la Sicilia lo ha capito bene. Presidente, cosa ci fa qua? Corra a Roma e rilanci l’offerta per rilevare la Tirrenia”. Nel merito del dibattito l’oratore ha affermato: “Stiamo emendando il collegato alla Fi-nanziaria ma la crisi c’era già nel settembre 2009, quando approvavate questo collegato irrealizzabile perché irreale era la percezione della re-altà economica della Sardegna e della crisi tutta. In tempi di austerità i governi operavano per la costruzione di beni rifugio: noi ci limitiamo a una mera manovrina che taglia 400 milioni e questo è un piccolo assaggio rispetto alla batosta delle entrate che presto la Giunta regionale ci presenterà col bilancio di previsione, ne sono convinto. Non fate un torto ai sardi se ritirate questa manovra, che non è altro che una pezza. Mi auguro almeno che qualcuno di voi presenti un emendamento per evitare che la Tirrenia sia consegnata alla Regione Sicilia.
E’ intervenuto poi l’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori), secondo cui “la manovra è evidentemente utile anche se non gli attribuiamo una funzione salvifica, ovviamente. Però, lasciatemi dire altro: se siete convinti che tutto stia crollando, che nei prossimi mesi avrete grande forza, allora fate bene a dare la spallata a questa maggioranza. Ma nel giro di pochi mesi foste voi a governare la Sardegna, in un clima contrapposto e duro come questo, anche voi avreste enormi difficoltà a migliorare le sorti della nostra isola. E saremmo noi a dire che le vostre nomine sono modeste e i vostri provvedimenti deboli.
Prendo invece la parte migliore del vostro ragionamento, il richiamo dell’on. Sanna alle parole del presidente della commissione Bilancio, Maninchedda. Se fossimo intervenuti sullo Statuto, riformandolo, avremmo risparmiato tanti anni e tanti danni ai sardi. Non è questo disegno di legge il nocciolo del problema ma la speranza di essere utili alla Sardegna ma allora chi non è nullatenente del pensiero non sequestri il proprio cervello e lo metta a disposizione. Noi non avremo mai governi amici perché i governi sono punti di equilibrio e noi siamo quelli che si fanno sentire meno, quelli più divisi. Noi Riformatori siamo su questa posizione e siamo determinati a fare fino in fondo la nostra parte”. (c.c.)
Prosegue la discussione generale sul DL 78/A della giunta regionale “Disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013.
I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori) che, dopo aver rimproverato le numerose assenze dei consiglieri, soprattutto tra i banchi della maggioranza, ha posto l’accento sull’importanza dell’argomento all’esame dell’aula. “Siamo una Regione ormai a rischio bancarotta”, ha sostenuto, “e lo Stato ha versato alla Sardegna, nel 2009 appena 3,7 miliardi a fronte di oltre 11 miliardi accertati. Nel 2010 ci siamo trascinati oltre 7 miliardi di residui. Cioè facciamo un Bilancio in cui non ci sono certezze di entrate, non ci sono i provvedimenti relativi a un sistema di trasferimenti statali programmati. Questo si traduce in una continua riduzione di spesa da parte della Regione, penalizzata anche da inefficienze interne. In sintesi, facciamo un Bilancio falso”.
Per l’on. Mario Diana (PDL) l’aula rischia di perdere di vista l’argomento del giorno. “Dopo aver ascoltato le ragioni del centrosinistra, devo intervenire per correggere alcuni errori. I soldi per la Sardegna ci sono, ma sono in un fondo indistinto. E contro le dichiarazioni del sottosegretario Vegas, il Presidente Cappellacci ha già preso un impegno forte. Se poi fosse necessaria una mobilitazione generale, saremmo tutti pronti. Ma oggi è importante approvare questo aggiustamento al Bilancio”.
Prima dell’intervento dell’on. Mario Bruno (Pd) è stata chiesta la verifica del numero legale. Essendoci il numero di consiglieri necessari i lavori sono proseguiti.
Il capogruppo del Pd ha detto che questo dibattito si svolge in un clima surreale. La maggioranza è smarrita, il presidente Cappellacci sembra un capitano che abbandona la nave. Assistiamo ancora una volta – ha detto Mario Bruno - a una politica “del rimando” che indebolisce la Sardegna. Quando ci renderemo conto della gravità della situazione? Lo Stato ci sta prendendo in giro. Questo Collegato – ha affermato - non mette risorse, non indica priorità, non mette in campo un progetto. Non si tratta di un assestamento di bilancio, perché avrebbe avuto bisogno del parere del Consiglio delle Autonomie locali e di audizioni, avete con uno stratagemma sostituito il Collegato con un maxi emendamento, e quindi si tratta di un’altra legge. Altro che rimettere risorse in circolo, ci sono state solo proposte demagogiche come quelle di tagliare le province e le auto blu. Su questa materia di tagliare gli sprechi – ha aggiunto Bruno - noi vi sfidiamo e vi incalzeremo. In questa legge sono stati operati dei tagli senza criterio con il metodo “dell’accetta”. Noi presenteremo – ha annunciato il capogruppo del Pd – molti emendamenti per tentare di correggere questo Dl. Ma rimaniamo del parere che questo provvedimento debba essere ritirato, per puntare l’attenzione su argomenti decisivi come la vertenza entrate e lo scippo dei Fondi Fas. La crisi – ha concluso - non si risolve con i tagli, si risolve con la politica. Noi vogliamo riportare la politica in Consiglio regionale. Ritirate questo provvedimento che è dannoso. Occorre veramente un sussulto di dignità
L’assessore La Spisa, nella replica, ha detto di essere soddisfatto che il dibattito di questi giorni sia stato incentrato sul livello delle entrate che ha questo bilancio regionale. L’esponente della giunta ha, ancora una volta, rassicurato l’opposizione: “la vertenza sulle entrate ha una strada tracciata e certo non verrà disturbata da questo Collegato. Noi non vogliamo rinunciare a nulla, vogliamo dallo Stato quello che ci spetta”. (R.R.)Prosegue la discussione sul collegato alla Finanziaria
Dopo l’assessore La Spisa il presidente Cossa ha aperto la votazione consentendo anche le dichiarazioni di voto. E’ intervenuto l’on. Renato Soru, annunciando il voto favorevole e chiedendo che il testo torni in commissione. “Non avete apprezzato a sufficienza il nostro contributo, che vi stiamo dando in buona fede e senza immaginare di dare spallate. Il nostro è un contributo di conoscenza: la dichiarazione di Vegas di cui vi stiamo parlando è di una settimana fa. Capisco che siamo tutti stressati, ci sono problemi nei gruppi e nella maggioranza ma è ingiustificato fare delle azioni irresponsabili che possono avere ripercussioni gravi sulla Sardegna e sui diritti acquisiti. Onorevole Mario Diana, dovremmo essere più precisi in quest’Aula”.
Anche l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) ha votato contro il passaggio agli articoli. “Sono deluso dall’intervento dell’assessore La Spisa, in linea con le figuracce che state collezionando. Noi non stiamo collegato manovra ed entrate ma non diteci che si tratta di temi separati. Noi non vogliamo andare con i pantaloni abbassati davanti al Governo, ci andrete da soli senza dignità al confronto con il governo nazionale. E non venite a dirci che vi abbiamo suggerito noi la manovra perché non è vero. Vogliamo chiarezza sui conti perché i soldi che spettano ai sardi sono scippati”.
Per l’on. Francesco Cuccureddu (Mpa) il voto è favorevole al provvedimento: “Il Comune di Roma per il prossimo anno non sarà assoggettato al patto di stabilità. Credo che questa deroga dovrebbe spettare anche alla Sardegna, visto lo stato della nostra crisi, e dovremmo fare una battaglia proprio per questo”.
A seguire, l’on. Luciano Uras (Sel), ha detto: “Noi avremmo voluto un assestamento di bilancio, cioè una verifica dal punto di vista degli indebitamenti e dei residui, uno spostamento di risorse da capitoli destinati all’accumulo a capitoli che risolvano problemi di natura urgente della nostra società”.
Per l’on. Francesca Barracciu (Pd) il voto è contrario “anche se si sono aperti spiragli di dialogo. Per noi è importante però riaprire la vertenza finanziaria con lo Stato. L’unità al quale ci richiamava l’assessore La Spisa è condivisibile se l’assessore si rivolge anche ai banchi della maggioranza”.
E’ intervenuto anche il capogruppo Idv. On. Adriano Salis: “Voto contro al passaggio agli articoli e considero questa manovra un pannicello caldo rispetto ai problemi della Sardegna. Come possiamo essere noi i capi dei sardi se non reagiamo quando gli interessi dei sardi vengono lesi così drammaticamente come nel caso della vertenza delle entrate?”.
Per l’on. Franco Sabatini (Pd) “se volete fare la battaglia sulle entrate da soli fate pure. L’interesse è dei sardi, mica solo nostro”.
Il capogruppo Pdl, on. Mario Diana, ha detto: “Ho dato la mia visione e può essere anche sbagliata ma ho diritto di parlare come voi. Volete essere solo voi i depositari della verità?”.
Ha preso la parola l’on. Massimo Zedda (Sel) che si è detto “preoccupato per le divergenza tra l’on. Diana e l’assessore La Spisa. E’ una Sardegna che protesta tutta intera contro di voi, scende in strada con 40 gradi all’ombra per protestare contro di voi”.
Per l’on. Tarcisio Agus (Pd) “le risorse sono fondamentali per la Regione e non credo che noi siamo autosufficienti. Se noi siamo italiani rivendichiamo gli stessi costi e le stesse entrate che rivendicano gli altri. Secondo l’on. Mario Floris (Uds) “entrate e manovra sono intimamente connesse sotto il profilo politico anche se non tecnico. E’ chiaro che noi dobbiamo aprire una grande vertenza con lo Stato, non con le carte bollate ma ripartendo dall’intesa istituzionale di programma del 1999. Su questo dobbiamo fare una grande battaglia unitaria del popolo sardo”.
L’on. Chicco Porcu (Pd) ha detto, votando contro: “Questo è un dialogo tra sordi e mi dispiace. O urliamo più forte o diciamo le cose in modo diverso. Perché non abbiamo già sollevato il conflitto di attribuzione con il Governo sulle entrate? Queste risposte ci aiuterebbero a fare un passo in avanti”. Per l’on. Valerio Meloni (Pd) “non esistono governi amici ma governi omologhi e governi interessati. Siamo qui per sollecitarvi maggiore determinazione nella trattativa con lo Stato”.
L’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd, ha detto: “Le vostre risposte hanno peggiorato la situazione perché voi eravate al corrente dal 20 di maggio e non avete preso nessuna iniziativa istituzionale”. Per l’on. Giampaolo Diana (Pd) “il vostro è un approccio conflittuale e questa discussione è la dimostrazione evidente di una debolezza. Voi non volete rivendicare il credito con il Governo e l’assessore La Spisa a questo non ha risposto. Il nostro autunno sarà difficile e voi non sarete all’altezza”.
Per l’on. Cuccu (Pd) “la disponibilità convinta data ieri dall’opposizione e siamo sorpresi da chi dice che se non si condivide questa legge non si possono fare battaglie comuni. Come si fa a barattare un valore come quello dell’unità con una leggina e il puntiglio di non ritirare questa leggina?”.
Il presidente Cossa ha aperto la votazione per il passaggio agli articoli, che è stato approvato.
L’on. Soru è intervenuto per fatto personale: “L’intesa istituzionale è stato il quadro di riferimento dell’intera mia legislatura e le intese si attuano con diversi procedimenti, a seconda della materia. A volte con la riscrittura delle norme di attuazione, a volte con provvedimenti legislativi, a volte con accordi di programma quadro. Assessore La Spisa, impari a rispettare i consiglieri regionali, me compreso”.
Il presidente Cossa ha aggiornato la seduta alle 17.30