CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 125 del 28 luglio 2010

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Discussione DL 78/A della giunta regionale “Disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013. Dopo la relazione di maggioranza lavori sospesi per mancanza del numero legale.

Cagliari, 28 Luglio 2010 – I lavori si sono aperti sotto la presidenza dell’on. Lombardo. All’esame dell’aula il DL n. 78/A della giunta regionale Collegato alla manovra economica – finanziaria 2010-2013.
La relazione di maggioranza è stata svolta dall’on. Maninchedda (Psd’az). Il presidente della terza commissione ha ricordato che il DL in esame venne formalmente presentato dalla giunta nel settembre del 2009, congiuntamente alla Finanziaria 2010. La Regione non ha avuto esercizio provvisorio grazie alla presentazione tempestiva della manovra. Da settembre a oggi sono intervenuti casi non banali legati alla crisi economica, dei consumi energetici e fiscale. Quando le Finanziarie sono approvate nei termini di legge – ha proseguito Maninchedda - un assestamento è un atto dovuto. Questa manovra ha un carattere tecnico e riallinea i conti. Le norme introdotte si pongono l’obiettivo di adeguare il bilancio di competenza alla massa spendibile, quindi si tende a eliminare al massimo i residui passivi. Con la legge in discussione, se approvata, vareremo l’abbandono della cultura dello stanziamento indiscriminato. Le riduzioni della spesa – ha proseguito Maninchedda - ammontano a 390 milioni.
Prima della relazione di minoranza è stata chiesta la verifica del numero legale. Non essendoci in aula il numero di consiglieri previsto la presidente Lombardo ha sospeso i lavori per trenta minuti.
Alla ripresa dei lavori è stata svolta la relazione di minoranza che è stata illustrata dall’on. Francesca Barracciu (PD). L’esponente democratica ha posto l’accento sulla leggerezza delle precedenti manovre, giudicate talmente snelle da non incidere affatto sui bisogni della Sardegna. “Questo disegno di legge conferma quanto è stato fatto dalla Giunta di centrodestra nel recente passato, con la politica degli annunci e dei rimandi. Per questo esprimiamo un giudizio fortemente negativo e annunciamo il voto contrario”, ha affermato l’on. Barracciu. “Il collegato contiene quasi esclusivamente tagli, anche in settori vitali, come la sanità e l’istruzione pubblica. Questo d.l. è completamente inadatto a risolvere le gravi emergenze della Sardegna. La Giunta e la maggioranza”, ha concluso la relatrice di minoranza, “dimostrano ancora una volta di essere incapaci di pensare agli interessi dei sardi e dopo aver svuotato le risorse della Regione con consulenze e posti di potere, si limitano a tagliare quel poco che era rimasto.”
In apertura della discussione generale il primo intervento è stato dell’on. Chicco Porcu (PD), secondo il quale non sussisterebbero i presupposti per discutere il provvedimento in esame, in quanto alcuni conteggi potrebbero risultare completamente stravolti tra poco tempo. Una questione pregiudiziale, insomma, sulla quale è poi intervenuto l’on. Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori), sostenendola “non certo per cancellare le legittime rivendicazioni della Regione nei confronti dello Stato, ma per valutare appieno i risvolti contabili. Chiediamo perciò di rinviare il provvedimento ad un esame più approfondito. Tanto gli effetti di questo collegato sarebbero pressoché nulli”.
Per la Giunta è quindi intervenuto l’assessore al Bilancio e Programmazione on. Giorgio La Spisa, per spiegare il senso del testo in discussione. “Si tratta di un provvedimento che intende modificare la Finanziaria regionale del 2010, con un assestamento di bilancio, dovuto a una causa che non ha nulla a che fare col D.L. 78 dello Stato italiano. La nostra, infatti, è una finanza originaria, non derivata. Poichè le previsioni di entrata ci danno un gettito inferiore, stiamo modificando di pari importo entrate e spese, senza mettere in discussione le quote di provenienza statale”.
L’on. Paolo Maninchedda (Psd’az) è poi intervenuto per affermare che sulle entrate la maggioranza sta preparando un ordine del giorno specifico, per discutere e valutare la questione, con l’apporto della minoranza. “Chiediamo che venga revocata la richiesta di voto sulla pregiudiziale, per arrivare ad un accordo comune sull’ordine dei lavori e sull’ordine del giorno sulla vertenza entrate”.
Si è quindi proceduto al voto per alzata di mano sulla questione pregiudiziale avanzata dall’on. Chicco Porcu (PD), bocciata dal Consiglio.
Nella discussione generale è intervenuto l’on. Porcu (Pd) che ha espresso rammarico sulla bocciatura della pregiudiziale. Questo DL – ha detto - è inutile e dannoso. Noi oggi ci troviamo di fronte a una partita difficilissima con lo Stato, dobbiamo fare rispettare i diritti della Sardegna. Noi siamo qui a discutere di piccolezze e nel frattempo in Parlamento si rischia un sopruso nei confronti della Sardegna. Dobbiamo andare a Roma, non restare qui in aula. Si tratta di una “manovra cosmetica”, che non serve a niente. Si tratta di un “elenchetto” di provvedimenti, altro che Collegato. Ormai il collegato è vuoto, almeno non facciamolo diventare dannoso. In quest’aula si fa solo ginnastica parlamentare e cosmesi politica. Noi oggi andiamo a modificare un bilancio che si modifica da solo. Sospendiamo questo provvedimento. Andiamo a Roma e facciamo un sit in domani mattina davanti al Parlamento.
L’on. Ben Amara (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori) ha ricordato i tagli di 379 milioni euro previsti nel Collegato. Questa operazione di bonifica deve essere portata avanti con la razionalizzazione delle spese e l’utilizzo dei residui. Questa giunta non ha saputo affrontare in maniera adeguata la programmazione degli interventi. Vista la scarsa attenzione dell’aula l’on. Ben Amara ha terminato anticipatamente l’intervento.
Per l’on Carlo Sechi (Comunisti – La Sinistra sarda – Rossomori) la bocciatura della pregiudiziale è stata un’occasione persa per dare vigore ai lavori dell’Aula. Per Sechi si tratta di una legge inutile, perché è uno strumento vuoto, Inoltre è dannosa perché ha creato aspettative che non avranno seguito. Il problema vero è quello di riaprire la vertenza con lo Stato. Stiamo attraversando un momento difficile che impone delle scelte, ma anche il rilancio dei settori produttivi. La crisi è preoccupante e la giunta prevede dei tagli rivolti prevalentemente dell’agricoltura e dell’artigianato. Questo non può essere accettato. Per Sechi si sta solo perdendo del tempo.
L’on. Roberto Capelli (UDC) ha rivendicato alcuni risultati raggiunti dalla Giunta e dal Consiglio, con l’approvazione di due manovre finanziarie in tempi record. “All’ultima manovra segue, come di consueto, il cosiddetto collegato. Per poter avviare un percorso serio, siamo prontissimi a discutere, tutti insieme, maggioranza e opposizione, su quello che è stato fatto e su quello che dovrà essere fatto, a partire dalla vertenza delle entrate, per il futuro della Sardegna”.
Per l’on. Massimo Zedda (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori) il documento in discussione non è stato approfondito nelle Commissioni, nelle quali non sarebbe stato possibile entrare nel merito delle questioni. “Non capiamo in quale direzione vadano i tagli previsti. Non capiamo i motivi che spingono la Giunta a tagliare le risorse. Non capiamo quali scelte politiche vi siano dietro questi tagli. E se sono dovuti ai progetti di federalismo fiscale voluti da Lega e Tremonti, dobbiamo essere in grado di rivendicare le nostre risorse ”.
È quindi intervenuto l’on. Pietro Pittalis (PDL), rilevando come il documento abbia assunto una natura prettamente tecnica. “La Commissione ha alleggerito il testo dalle parti più politiche, come la soppressione di alcuni enti. A questo punto serve uno sforzo di maturità da parte del Consiglio. Si possono comprendere i toni propagandistici della minoranza, ma alla fine dobbiamo fare i conti con l’economia e coi numeri. Siamo d’accordo che la Sardegna debba avere una voce unica nella vertenza con lo Stato, ma facciamolo senza inutili contrapposizioni in aula”.
Ha preso poi la parola l’on. Renato Soru (PD), sottolineando l’importanza dell’argomento in discussione, in ragione, principalmente, delle scelte del governo nazionale in tema di tagli a Regioni ed enti locali. “La Sardegna viene chiamata a pagare oltre un miliardo e mezzo di euro. Un’enormità, rispetto alle altre Regioni. Noi siamo chiamati a difendere le nostre prerogative. Ma non possiamo certo cavarcela con un semplice ordine del giorno. È necessario riportare il testo in Commissione, e la Giunta deve venire in aula a dire come vuole affrontare le difficoltà e cosa vuole fare davvero per il futuro della Sardegna”.

L’on. Maninchedda (Psd’az) ha parlato di riforme e della necessità di partire dall’articolo 8 se non si trova una posizione più avanzata. Il presidente della Terza commissione ha ribadito che è necessario aprire una vertenza con lo Stato. Però non c’è consiglio regionale che possa incidere a Roma se il popolo non appoggia compatto questa rivendicazione. Per Maninchedda le nostre tasse dobbiamo riscuoterle noi, e dare quota parte allo Stato. Quindi, bisogna mettere all’attenzione del popolo sardo i grandi argomenti ma questo sarà impossibile se il sistema politico non riprende a dialogare.

Per la giunta ha preso la parola l’assessore La Spisa che ha detto che la pericolosità della posizione che la Ragioneria centrale dello Stato continua ad assumere nei confronti della Sardegna, in materia di finanza pubblica, è arrivata ad un punto che richiede un chiarimento decisivo. Lo scopo di questo DL – ha affermato - è fare chiarezza nei conti, non rinunciare a quanto spetta alla Sardegna. Noi non abbiamo rinunciato neanche a un euro.

I lavori riprenderanno domani alle 10,30