CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 124 del 27 luglio 2010

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Respinta la Mozione n. 73 (Bruno e più) di sfiducia al Presidente della Regione.

Cagliari, 27 luglio 2010 – Con 27 sì e 44 no il Consiglio regionale ha respinto la mozione n 73, presentata da 27 consiglieri regionali del centrosinistra, primo firmatario il capogruppo del Pd Mario Bruno, di sfiducia al presidente della Regione.
I lavori del pomeriggio si sono aperti sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. Il primo consigliere ad intervenire è stato l’on. Daniele Secondo Cocco (Idv) che ha detto che questa mozione ha avuto il risultato di ricompattare la maggioranza. Credo – ha detto rivolgendosi al presidente Cappellacci – che lei sia un uomo di sani principi e valori quindi, qualunque sia l’esito della votazione, dovrebbe dimettersi. Cocco ha fatto un’analisi della situazione di grave crisi che sta mettendo in ginocchio la Sardegna e ha sottolineato che, nonostante questo, 17 mesi di governo regionale non sono stati sufficienti a dirimere appetiti plurimi. Il passato non si può cambiare – ha affermato - ma il futuro sì. L’azione di governo del presidente Cappellacci ha preso la rotta sbagliata e non certo per colpa del vento. Per produrre un mutamento vero del panorama politico sardo – ha concluso - bisogna cambiare, per questo dichiaro il voto favorevole alla mozione.

L’on. Marco Meloni (Pd) ha detto che è necessario distinguere le responsabilità penali da quelle politiche. Il Consiglio ha, però il dovere di occuparsi dei fatti che sono accaduti. Meloni si è soffermato a lungo sulle figure di Carboni, di Dell’Utri, di Cosentino. Questo gruppo di pressione agiva – ha sostenuto - per condizionare l’operato dei vertici della nostra Regione. Questi fatti devono chiamare l’intera classe politica sarda a un sussulto di dignità e abbiamo tutto il diritto di chiedere spiegazioni al presidente.

L’on. Giorgio Oppi (UDC) stigmatizza l’utilizzo di alcuni termini giudicandoli offensivi per la dignità delle persone. “Questa mozione”, ha quindi affermato, “non rende giustizia a chi l’ha presentata. La Sardegna ha tanti problemi che sarebbe il caso di affrontare in aula. E le emergenze non sono di oggi, ma arrivano da lontano, anche dalla precedente legislatura, nella quale non sono state nemmeno affrontate. Noi dell’UDC riconfermeremo la fiducia al governatore, pur chiedendo un cambio di rotta netto e deciso”. L’on. Oppi ha replicato anche alle accuse sull’eolico: “Gli atti smentiscono quanto affermato dai consiglieri dell’opposizione. Anche sul caso Farris, il sottoscritto ha difeso gli interessi dei sardi”.

L’on. Tarcisio Agus (PD), nel ribadire la propria lontananza dal giustizialismo, ha criticato la mancanza di idee e di spunti concreti nel programma del presidente Cappellacci. “Le azioni poste in essere una volta eletto sono state totalmente insufficienti. Si pensi al Piano Casa, che ha sbloccato soltanto l’ampliamento di Villa Certosa. Nulla è stato fatto per i semplici cittadini. Non basta, da questo punto di vista, solidarizzare con gli operai che lottano per il proprio posto di lavoro, quando poi non si ha un progetto serio di sviluppo”.

L’on. Pittalis (Pdl) ha detto che nessuno mette in dubbio che la politica debba essere intransigente più della magistratura ma quello in atto è un gioco strumentale con il solo fine di infangare e destabilizzare. Dietro la legalità – ha detto l’esponente del PDL - c’è la ghigliottina giustizialista. Come se le inchieste del passato non avessero insegnato nulla. Chiedo – ha aggiunto - un soprassalto di giusta prudenza, la sola iscrizione nel registro degli indagati ormai si trasforma in una sentenza di condanna. Noi siamo sempre stati garantisti nei confronti di tutti, e non a fasi alterne come fa il centrosinistra. L’on. Meloni ha evocato una serie di nomi io potrei fare lo stesso con persone del centrosinistra , il PD certo non può fare lezioni di morale pubblica a nessuno. Per Pittalis è necessario riportare il dibattito a un sereno confronto. Il presidente Cappellacci non ha mai subito condizionamenti e quanto meno condizionamenti illeciti. Io penso che bisogna lasciare fare alla magistratura il suo lavoro senza anticipare verdetti prestandosi alla gogna mediatica. Ormai – ha concluso - è venuto il momento di interrogarci tutti se non sia il caso di abbandonare questi temi propagandistici e mettere in atto azioni che ridisegnino una nuova strategia per lo sviluppo. Siamo tutti consapevoli che le cose potrebbero andare meglio ma noi lavoreremo con il presidente Cappellacci, che è il nostro leader, per migliorare le cose.

L’on. Pietro Cocco (Pd) ha detto che discutere una mozione di sfiducia è grave ed è spiacevole. Il consigliere del Pd ha ricordato tutte le vertenze in corso che non riescono a trovare soluzione. La Sardegna sta attraversando una crisi senza precedenti certo - ha aggiunto – non imputabile alla responsabilità dell’attuale esecutivo che però continua a non dare risposte. La sua giunta naviga a vista – ha affermato Cocco rivolgendosi al presidente Cappellacci - il governo regionale non ha rispettato nessuno degli accordi stipulati. Anche noi vorremmo discutere di altro e non di mozione di sfiducia. Però l’inadeguatezza di questo esecutivo e la mancanza di autorevolezza non ci hanno lasciato altra alternativa.

L’on. Gianvalerio Sanna (PD) ha aperto il proprio intervento con un j’accuse sotto forma di favola di Italo Calvino, il quale aveva descritto un Paese simile, secondo l’esponente dell’opposizione, all’Italia dei giorni nostri. “E’ ancora possibile indignarsi oggi? La nostra mozione serve anche a questo. La critica al presidente Cappellacci”, ha affermato l’on. Sanna, “si riassume in un noto detto popolare: ‘dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Rivolgendosi ai consiglieri della maggioranza, ha aggiunto: “Voi avreste licenziato il presidente Cappellacci, se non aveste paura di andare a casa e di restarci, perché sapete bene che non vincereste più le elezioni. Non sarà certo il rimpasto a cambiare le cose.”

Per l’on. Antonio Solinas (PD) la presentazione di una mozione di sfiducia è sempre un atto straordinario. “Ma non abbiamo avuto altra scelta. Pur senza voler processare il presidente della Giunta regionale, non possiamo tacere sulla magra figura fatta fin qui dal governatore della Sardegna. Il sistema era tale che tutto veniva deciso fuori dalle aule di via Roma e dagli uffici di viale Trento. Una subalternità ai poteri affaristici che contrasta con la fiducia ottenuta un anno e mezzo fa dai sardi, non confermata alle elezioni amministrative”.

È quindi intervenuto l’on. Gavino Manca (PD), il quale ha affermato che le responsabilità del presidente Cappellacci debbano gravare anche sulla Giunta e sull’intera maggioranza. “Il modello che il suo mentore propugna”, ha affermato rivolto al Presidente Cappellacci, “non ha eguali in nessuna parte del mondo. Un’assenza di regole che si traduce in quelle pratiche di cui oggi discutiamo, allontanando gli elettori dalla partecipazione democratica. Occorre quindi un cambio di rotta per riportare la moralità all’interno del recinto della politica”.

L’on. Soru (Pd) ha detto che oggi in aula il centrosinistra chiede di porre fine a questa legislatura prima di tutto perché le cose vanno male. Fra poco, nel corso della discussione del Collegato, ci direte che abbiamo perso un miliardo e mezzo di euro, risorse importanti necessarie a una Sardegna che soffre. Oggi parliamo di una Sardegna che riconsegna risorse che le spettano di diritto. In Sardegna nei prossimi mesi arriveranno 3-4 miliardi in meno e nessuno si oppone ai tagli. Nonostante la tanta ventilata insularità, avremo i trasporti assicurati dalla regione Sicilia. Nella sanità, eravamo tra le regioni virtuose, ora sarete costretti ad aumentare i ticket e l’addizionale Irpef per far fronte ai conti in rosso dovuti alla vostra incapacità. Oggi presentiamo questa mozione per porre termine a questa legislatura. Noi non vogliamo fare processi ma qui l’ipocrisia regna sovrana. Mi ricordo le accuse nei miei confronti, mi ricordo l’assalto a casa mia, quando avevamo deciso di smaltire un carico di rifiuti provenienti dalla Campania.

I lavori sono stati sospesi per qualche minuto per una discussione con l’on. Artizzu (Pdl)

Alla ripresa dei lavori la parola è stata data all’on. Capelli (Udc) che ha affermato che questa mozione di sfiducia ricompatta la maggioranza. Lei presidente – ha detto l’esponente dell’Udc - incasserà la fiducia del Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda la fiducia che le concedo è la fiducia nel cambiamento. Non ho mai messo in dubbio la buona fede del presidente – ha aggiunto - anche se io l’ho avvertita che certe persone non potevano frequentare il Consiglio. Non nascondiamoci – ha proseguito – che politicamente c’è un forte imbarazzo. Bisogna cambiare e tra questi banchi ci sono persone oneste e capaci. Io voto contro questa mozione anche perché i sardi ci chiedono di non consegnare la Sardegna al centrosinistra. Ma non a qualsiasi prezzo perché io non sono disponibile. La fiducia le può essere data solo per dare un nuovo impulso allo sviluppo della Sardegna e per consentire di aprire la stagione delle riforme.

L’on. Valerio Meloni (PD) ha parlato apertamente di “colonialismo”. “La Sardegna”, ha affermato, “ha subito numerose dominazioni. Lei, presidente Cappellacci, ha riproposto un modello coloniale fuori dal tempo, il cui padrone è stato ed è il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Il problema di fondo è la totale acquiescenza a quegli interessi esterni alla Sardegna ed al bene comune”.

Ha quindi preso la parola l’on. Franco Cuccureddu (Gruppo Misto), il quale ha fatto notare come la mozione di sfiducia abbia avuto l’unico merito di ricompattare la maggioranza. “Posso evocare le parole di Don Sturzo sull’etica politica, per verificare che negli ultimi 80 anni non è cambiato nulla, e che le precedenti Giunte non hanno certo fatto meglio. Oggi c’è un’onda di indignazione popolare, rappresentata dalla voglia di combattere l’immoralità. Ma non si migliorano certo le cose vivisezionando le singole parole estratte da un’intercettazione telefonica. Certo è che i prossimi tre anni e mezzo dovranno essere dedicati alle riforme e ai programmi per la Sardegna”.

L’on. Salis (Idv) nel suo intervento ha detto che la giornata di oggi è utile e che non si sta compiendo un rito. Oggi poniamo di fronte ai sardi degli elementi di giudizio a un terzo di legislatura. Dobbiamo opporci con ogni mezzo al tracollo delle regole democratiche.


L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha detto di essere deluso perché pensava che in questo dibattito sarebbe emersa con forza la necessità dell’autonomia delle decisioni. Invece ciò che rappresenta la libertà politica e decisionale sta passando in secondo piano. Questo consiglio regionale si porta da sempre un problema: dipende dalle centrali romane che interferiscono sulle scelte della Sardegna. Quindi, non è un problema del presidente di turno o di Ugo Cappellacci, è un problema storico. Speravo – ha continuato Giacomo Sanna - che nella giornata di oggi potesse emergere la necessità di scrollarci da dosso le dipendenze. E’, invece, emersa una cosa. C’è una doppia morale: se lo fa la sinistra, la destra è più tollerante. Se lo fa la destra, la sinistra è giustizialista. Una crisi come questa non si è mai vissuta neanche nel dopoguerra. E’ facile accusare la giunta attuale. Per uscire da situazioni come queste non bisogna essere distruttivi . Stasera però non possiamo andarcene bocciando la mozione, dobbiamo fissare due cose: siamo liberi e qualsiasi intromissione da fuori deve essere rigettata.

L’on. Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra Sarda-Rossomori) ha fatto riferimento al testo della mozione. “La Giunta non è intervenuta per affrontare le difficoltà che la Sardegna attraversa. Ciò che avete fatto finora è totalmente sbagliato, anche perché non avevate, nè avete adesso, un programma”. Rivolgendosi al Presidente Cappellacci, l’on. Uras ha affermato: “i consiglieri della maggioranza le danno fiducia a patto che cambi rotta, che abbia un programma, che faccia il rimpasto. E’ sempre una fiducia condizionata, mai piena”. “Dobbiamo salvaguardare l’istituzione regionale”, ha concluso l’esponente della minoranza, “ma se manca l’autorevolezza diventa impossibile. Per questo chiediamo al Presidente di anticipare le dimissioni: tanto prima o poi dovrà darle”.

È quindi intervenuto l’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori Sardi), ringraziando innanzitutto il centrosinistra per aver dato la possibilità ai consiglieri regionali di discutere di programmi e di futuro della Sardegna. “Anche noi Riformatori non siamo soddisfatti dei primi 17 mesi di governo regionale. C’è una crisi davvero difficile e le emergenze si sono abbattute sulla nostra testa in maniera drammatica. L’opposizione afferma che vi sia stata anche l’inadeguatezza della maggioranza. Ebbene, noi Riformatori non abbiamo certo paura di andare a votare. Ma se vincesse il centrosinistra, cambierebbe qualcosa? È necessario essere onesti fino in fondo. Ed è soprattutto per questo che rinnoviamo la fiducia al Presidente Cappellacci e alla sua Giunta. Non ci affascina nemmeno l’idea del rimpasto, mentre ciò che ci interessa è il rilancio dell’attività di governo e del progetto per la Sardegna”.

L’on. Milia (Udc) ha manifestato la solidarietà dell’Udc al presidente Cappellacci. Siamo di fronte a una mozione di sfiducia dopo appena diciassette mesi di legislatura. Ma perché? E’ una questione di parte o un anelito di democrazia? L’attacco dell’opposizione è il solito attacco di chi va a rimorchio di una magistratura giustizialista? Noi siamo garantisti – ha detto - nei confronti di tutti, amici o avversari. Per Milia questa mozione di sfiducia è un’iniziativa intrapresa per vedere la reazione del centrodestra. Ma la maggioranza è compatta e respingerà la sfiducia. La nostra fiducia è incondizionata, ma noi vogliamo dare risposte ai sardi. Alcune cose non funzionano. Noi crediamo – ha concluso - che questo dibattito sia un’occasione importante per ripartire e per questo rinnoveremo la nostra fiducia al presidente.

L’on. Mario Diana (Pdl) ha detto di essere convinto che nessun atto politicamente o amministrativamente scorretto sia stato commesso dal presidente. Una mozione di sfiducia può essere presentata ma deve essere motivata. Se vogliamo rivalutare il ruolo di questo Consiglio regionale – ha concluso - è indispensabile una stagione di riforme.

L’on. Mario Bruno (PD) ha preso la parola sottolineando come l’origine della mozione di sfiducia fosse proprio quel senso di indignazione che domina l’opinione pubblica. “Questa mozione giunge dopo una richiesta reiterata di dimissioni al Presidente Cappellacci. Lo abbiamo fatto più volte, senza ottenere risposte. Ciò che unisce la maggioranza è solo la divisione dei posti in Giunta e del potere. Io credo che la politica sia progetto, idealità, servizio pubblico al cittadino. Qui non c’è nulla di tutto questo. Non è stata fatta alcuna riforma, ma solo delibere legate all’assegnazione di poltrone e scorciatoie per gli amici. Andare avanti qualche mese”, ha concluso l’on. Bruno, “rimescolando le poltrone non ci porta lontano. E i cittadini non lo capirebbero. Questa legislatura è già terminata. Prendetene atto”.

È quindi intervenuto il Presidente della Giunta regionale per la replica. “Con imbarazzo mi ritrovo a rispondere”, ha affermato l’on. Ugo Cappellacci, “ad un’opposizione che mistifica la realtà e cerca di gettare discredito sulla mia figura e sul mio operato. Per fortuna, i colleghi della maggioranza hanno già dato le risposte che erano necessarie. Certo, in questi 17 mesi non abbiamo fatto tutto ciò che sarebbe giusto fare. Ma non siamo rimasti immobili, pur partendo da una situazione disastrosa, lascito non solo della Giunta di centrosinistra, con dati già peggiori del resto d’Italia e d’Europa, a cui si è aggiunta la crisi mondiale”. Per imprimere una svolta a problemi atavici, secondo il Presidente della Giunta, non basta un anno e mezzo, ma occorre grande volontà e uno slancio di progettazione verso il futuro. “Ebbene, cosa abbiamo già fatto? Innanzitutto, le emergenze. Le abbiamo affrontate tutte, per evitare la perdita dei posti di lavoro nell’industria. Per superarle abbiamo pensato al futuro, al 2020, affinché i figli non debbano patire le stesse difficoltà dei padri. Così, abbiamo approvato due manovre finanziarie in tempi rapidi. E successivamente abbiamo posto le basi per immaginare il futuro della Sardegna nei prossimi 10.-15 anni. Abbiamo affrontato centinaia di vertenze, risolvendone diverse e fornendo gli ammortizzatori sociali negli altri casi. Abbiamo siglato accordi per infrastrutture strategiche, per l’avvio di corsi di formazione, per la ricerca e l’innovazione tecnologica. Abbiamo stanziato fondi per progetti di inserimento lavorativo, per l’avvio di borse di ricerca, per la scuola digitale, per l’edilizia scolastica. Abbiamo avviato interventi per le politiche del lavoro, per l’imprenditoria locale, per gli artigiani. Abbiamo integrato la normativa sul turismo ed attivato progetti di ampliamento della stagione turistica. Siamo intervenuti sulle politiche sanitarie a favore dei più deboli e sfortunati. Siamo intervenuti anche sul sistema dei trasporti, progettando tra l’altro un sistema aeroportuale integrato. Abbiamo varato il Piano Casa, favorendo i cittadini che ancora non hanno una casa di proprietà. Nel settore agricolo abbiamo velocizzato i pagamenti per le calamità e la spesa dei fondi europei, approvando anche la legge per la valorizzazione dei prodotti locali. In meno di due anni di governo, insomma, è stato fatto più che nei 5 anni precedenti”. In chiusura, l’on. Cappellacci ha affrontato il tema della mozione. “Sull’eolico: gli atti dimostrano che tutte le pressioni sono state rispedite al mittente, dalla prima all’ultima. Lo ripeto una volta per tutte: nulla è stato fatto per agevolare l’assalto alla Sardegna. Al contrario: noi a differenza di altri, non abbiamo mai rilasciato alcuna autorizzazione. A chi mi attacca posso solo augurare di avere la stessa coscienza pulita per ieri, per oggi e per domani. Per il futuro, ciò che è stato fatto finora non basta. Lavoriamo per la Sardegna del futuro, per una Sardegna moderna, competitiva, aperta, tollerante, solidale. Per questo le forze di maggioranza hanno avviato un’azione di confronto per rafforzare la strategia condividendone gli obiettivi. Per cambiare, però, è necessario mettere da parte le contrapposizioni, mettendo al centro il dialogo. Siamo pronti a rispettare i patti sottoscritti, rinnovando, tra l’altro, anche lo Statuto, baluardo della nostra autonomia. A questo proposito, posso comunicare che abbiamo dato mandato ad un avvocato di sollevare il conflitto di attribuzione con lo Stato, per chiedere il rispetto dei patti al Ministero dell’Economia per quanto riguarda la vertenza entrate. Abbiamo sempre risposto direttamente al popolo sardo e continueremo a farlo”.

Per la controreplica, l’on. Soru (Pd) ha detto di essere rimasto deluso dalla replica del presidente Cappellacci perché non ha raccolto nulla di questo dibattito. Il discorso che ha fatto e’ stato scritto ieri. Nessuno ha fatto becere accuse, abbiamo cercato di far suonare un campanello d’allarme. Lei non ha detto niente su come farete a sostituire il miliardo e mezzo che vi stanno sottraendo. E di altri soldi che vi hanno sottratto. La sua replica mi è sembrata fuori dal mondo. Ha fatto un elenco di delibere di giunta senza darci nessuna reale risposta sulle risorse, sui demani, sull’autonomia. Lei sbaglia le priorità, io sono preoccupato, nella primavera del 2011 si dovrà parlare di federalismo fiscale chi andrà a parlare con il governo nazionale? Lei presidente, ha delle cattive frequentazioni, con chi è andato a Suelli? E per che cosa? Io non credo che lei sia andato a risolvere i problemi della Sardegna. Lei ha portato nell’isola i rappresentanti di imprese condannati per reati di mafia. Noi non vogliamo appartenere a quel mondo, noi vogliamo dal presidente della regione che abbia la capacità e l’esperienza di scegliere chi frequentare. Noi abbiamo presentato questa mozione perché in Sardegna è accaduto, per la prima volta, un fatto gravissimo: le nostre istituzioni regionali sono state inquinate dal potere mafioso. Oggi presidente Cappellacci ha dimostrato di vivere in un’altra realtà, io non sarei così sereno dopo aver frequentato quelle persone. Lei ha mostrato una totale incapacità di ascoltare, deve rinunciare al suo mandato.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti gli on.li: Giuseppe Cuccu (Pd) che ha confermato il voto favorevole alla mozione. Il discorso del Presidente sembra scritto quindici giorni fa; Salis (Idv) che annunciando il voto favorevole alla mozione ha detto che oggi è stato fatto il De profundis alla giunta Cappellacci sia da parte della maggioranza che dell’opposizione; Mario Floris che ha dichiarato che il discorso del presidente Cappellacci gli è piaciuto, è stato puntuale e analitico; Luciano Uras (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) che ha annunciato il voto a favore della mozione, oggi si consuma un rito – ha aggiunto – nella speranza del rimpasto che vi consentirà di restare uniti. Questo governo non regge perché è incapace di sviluppare politiche. Il presidente deve dimettersi; l’on. Pitea (Pdl) che ha detto che il dibattito è stato ricco di contraddizioni. Sono in imbarazzo, ma voterò contro la mozione ma solo per un dovere istituzionale le chiedo un’assunzione di responsabilità. Dobbiamo avviare un periodo di riflessione; Carlo Sechi . (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ha detto che deve governare chi vince le elezioni ma chi non le vince deve vigilare. Condivido che bisogna cambiare marcia ma questa maggioranza è inadeguata. Il presidente Cappellacci nel suo intervento ci ha raccontato una fiaba. Per Giampaolo Diana (PD) la replica del presidente rasenta il “grottesco”. Il suo agire è un pericolo per la Sardegna. Trovi lei il coraggio della dignità, se lei ama la Sardegna si dimetta per liberare l’isola. L’on. Chicco Porcu (Pd) ha detto che la replica del presidente è stata “scollegata” e ha dato la sensazione di essere da un’altra parte; Ben Amara . (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ha annunciato il voto a favore della mozione; Rassu (Pdl) ha detto che voterà contro una mozione che è un “camuffamento”. In Consiglio è necessario fare politica; Massimo Zedda (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) voterà a favore della mozione, Zuncheddu (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) che ha annunciato il voto favorevole alla mozione, Sabatini (Pd) che ha detto che la maggioranza ha espresso solidarietà con riserva al presidente. Io credo che questo dibattito conferma la nostra convinzione che questa mozione afferma il vero.
Il presidente Cappellacci ha chiesto cinque minuti di sospensione.
Alla ripresa, sempre per dichiarazione di voto, sono intervenuti gli on.li G.V. Sanna (Pd) che ha ribadito il voto favorevole alla mozione. Non si può parlare con uno scritto datato all’Aula non rispondendo alle domande. Il suo intervento in Aula – ha detto rivolgendosi al presidente - ha mostrato tutta la sua inadeguatezza. L’on. Soru (Pd) non condivide l’accusa di inciviltà di questo dibattito, abbiamo chiesto solo spiegazioni e se il presidente Cappellacci ha incontrato mafiosi. L’on. Lotto (Pd) ha detto che questa mozione ha dimostrato l’insufficienza dell’azione di governo di questa giunta. All’isola serve una giunta diversa. La difesa della maggioranza è stata basata sull’accusa fatta all’opposizione di voler processare qualcuno. Per l’on. Pittalis (Pdl) la replica livorosa dell’on. Soru è la dimostrazione che il presidente Cappellacci, nella sua replica, ha colto nel segno. On. Soru lei è sempre stato reticente, ma allora di cosa si lamenta e a chi vuol fare la morale?. L’on. Stochino ha detto di esprimere un no secco alla mozione di sfiducia.; l’on. Barracciu (Pd) ha parlato di inconsistenza della replica del presidente Cappellacci. Il voto sulla mozione sarà a favore. L’on. Mario Diana (Pdl) ha dichiarato il voto contro la mozione. On. Soru, non faccia la morale – ha affermato - non è il caso. L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) voterà contro la mozione. Noi non condividiamo la barbarie con cui è stata portata avanti la replica dell’on. Soru. In modo farneticante sono state dette cose gravissime e da tribunale dell’inquisizione. Noi non possiamo accettare questo modo di agire. Locci (Pdl) ha ricordato che l’on. Soru ha avuto un avviso di garanzia e ha continuato a fare il presidente dei sardi, accettando anche la candidatura. Quindi, lasci perdere il suo astio e i suoi toni da moralizzatore. Basta con le cadute di stile. Lei on. Soru dovrebbe dare il buon esempio ai suoi. Il presidente Cappellacci è stato correttissimo nella sua replica. L’on. Milia (Udc) ha detto che l’on. Soru quando ha parlato di mafia nelle istituzioni ha calunniato il Consiglio. . In questa Assemblea amici della mafia non ce ne sono. Basta con le calunnie e la diffamazione.
L’on. Bruno (Pd) ha ribadito che nella mozione si è giudicata inadeguata l’azione del presidente. Questo era il senso della mozione. Ma Cappellacci anche oggi era fuori tema. Invitiamo il consiglio a porre fine a questa legislatura “penosa”. L’on. Ladu (Pdl) ha detto di votare contro la mozione. Il Consiglio non può sostituirsi alla magistratura. L’on. Campus (Pdl) ha affermato che il presidente della Regione non ha contestualizzato il suo discorso perché ha voluto parlare alla Sardegna. La vera faccia del dibattito l’ha dimostrata il presidente Soru nella controreplica. Per l’on. Artizzu (Pdl) il centrosinistra oggi in aula ha ritrovato il suo leader: l’on. Soru, un leader livoroso e non credibile. Franco Meloni (Riformatori sardi) ha espresso totale solidarietà al presidente Cappellacci; l’on. Marco Meloni (Pd) ha detto che sarebbe necessario promuovere una commissione d’inchiesta sull’eolico. L’intervento del presidente era quanto meno decontestualizzato. L’on. Maninchedda (psd’az) ha espresso un senso di avvilimento. Possiamo pensare che il Consiglio regionale possa concludersi così? Ma dove vogliamo arrivare? Se pensiamo che una rissa finale porti un grande vantaggio ci sbagliamo. Abbiamo esagerato, da uno scontro del genere non ne trae giovamento nessuno. Non si può pensare che Ugo Cappellacci sia contiguo alla mafia, non è pensabile. L’on. Oppi (Udc) ha detto che con la rissa non si va da nessuna parte. L’on. Cossa (Riformatori) ha sostenuto che le accuse dell’on. Soru sono infondate e che c’è stata una caduta di stile. Riflettiamo, basterà un rimpasto a mettere fine ai problemi della maggioranza? Il presidente Cappellacci è un galantuomo, aiuti questa maggioranza a volare alto.

La mozione è stata messa in votazione ed è stata respinta. Presenti 74, votanti 72, astenuti 2, maggioranza 39, sì 27, no 44.
Prima della chiusura dei lavori è intervenuto, per fatto personale , il presidente Soru che ha chiarito che in giunta non era mai stato lanciato nessun portacenere contro un assessore come sostenuto dall’on. Milia nel suo intervento. Prima di riportare in aula menzogne – ha detto Soru – bisognerebbe informarsi bene. Su presunti interessi del gruppo De Benedetti, Soru ha chiarito che se un interessamento c’è stato riguardava l’installazione di una fabbrica non di persone che truccavano carte.

I lavori riprenderanno domani alle ore 16. FINE (R.R.)