CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 120 del 30 giugno 2010
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Disegno di legge n. 93 (GIUNTA REGIONALE) - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo. Lavori sospesi per mancanza del numero legale .
Cagliari, 30 giugno 2010 - La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on Claudia Lombardo. Prima di proseguire con il dibattito generale sul DL 93, c’è stata la commemorazione dell’on. Armandino Corona. Ecco il testo integrale:
Scompariva, poco più di un anno fa, l’On. Armandino Corona, componente dell’Assemblea sarda per tre legislature (dal 1969 al 1984), Presidente del Consiglio regionale dal 1979 al 1981, Vice presidente della Giunta Regionale, Assessore agli Affari Generali.
Personalità di spicco e protagonista negli anni della ricostruzione post bellica della Sardegna, è stato per oltre 50 anni punto di riferimento nella vita istituzionale e politica: sia a livello regionale sia nazionale. Armandino Corona ha fortemente contrassegnato col suo impegno, con le alte capacità di dialogo e mediazione, e grazie all’innata facoltà di vedere sempre in prospettiva futura le vicende contingenti della politica, gli anni della stagione autonomistica.
Era nato a Villaputzu, nel 1921, e aveva dedicato i primi anni della sua giovinezza agli studi di medicina. Ma già in lui cresceva la passione politica. Dopo alcuni anni di professione come medico condotto nell’Oristanese, si trasferì ad Ales.
Autonomista e sardista convinto, molto vicino al pensiero di Emilio Lussu, Corona cominciò in quegli anni il proprio impegno politico. Trasferitosi a Cagliari, militò per quasi vent’anni nel Psd’Az, ricoprendo vari incarichi amministrativi a livello provinciale (è stato assessore provinciale per alcuni anni) e di partito nella veste di segretario provinciale. E’ stato, come citano le cronache, “l’inizio di una lunga e intensa carriera politica: anni di emergenze, di disoccupazione galoppante, di criminalità dilagante”. Ma furono anche gli anni in cui l’On. Corona cominciò a distinguersi politicamente dal Psd’Az (nel quale si iniziavano ad aprire diatribe sulla linea politica), fino a fondare insieme ad altri autorevoli esponenti politici, il Movimento Sardo Autonomista. In quel periodo iniziò il rapporto ideale e istituzionale con Ugo La Malfa, leader indiscusso del Partito repubblicano, e con Giovanni Spadolini, con i quali costruirà una solida amicizia.
E proprio in seguito all’accordo politico col PRI, in cui confluì, Armandino Corona fu eletto Consigliere regionale. Era il 1969. “Pragmatico e teorico del dialogo”, s’è detto di lui. E grazie a queste qualità che aveva sempre posto alla base del suo agire sociale e politico, fu il perno dello storico rapporto fra DC e PCI a livello regionale, la stagione, cioè, dell’Unità autonomistica, che precedette persino la cosiddetta Unità Nazionale a livello romano.
E’ di quegli anni anche il suo ingresso nella Massoneria ove ha sempre agito avendo di mira la massima trasparenza. Per questo nel 1982 venne nominato Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia, chiamato a gestire il momento difficile seguito alle vicende legate alla P2, che Armandino Corona contrastò con grandissimo rigore ed energia nella sua qualità di Presidente del Tribunale di Palazzo Giustiniani . In quella veste contribuì in modo decisivo alla condanna dell’artefice della Loggia segreta, e alla sua espulsione dalla Massoneria. E dalla Massoneria Armando Corona, dopo il secondo mandato di Gran Maestro, si allontanò poco a poco negli anni 90, fino ad abbandonarla del tutto.
Sempre attento alle vicende che si agitavano in Sardegna a livello sociale, economico e politico, Corona negli anni della sua Presidenza del Consiglio regionale ebbe anche modo di seguire da vicino e sempre con equilibrio i mutamenti in atto nel panorama socio economico. Grande attenzione anche al sistema editoriale isolano, pesantemente condizionato dalla onnipresenza della SIR, e lavorando per un più moderno e pluralistico sistema editoriale.
Ma l’on. Corona ricoprì altri importanti incarichi istituzionali e politici a livello romano, ad esempio quando divenne Vice segretario nazionale del PRI e quando fu chiamato da Giovanni Spadolini (divenuto Capo del Governo) a capo della segreteria di Palazzo Chigi.
Nelle tre legislature durante le quali sedette in Consiglio, in rappresentanza del Pri, si occupò dei più svariati problemi spaziando dai settori più squisitamente produttivi, alle questioni delle riforme istituzionali.
Nella sua prima Legislatura, la VI, fu componente dapprima della Commissione Agricoltura quindi della Commissione Industria. In questa veste si occupò dello stato di grave difficoltà del settore agricolo sia per quanto riguarda le situazioni di disagio del settore della Sardegna settentrionale come quella meridionale. Dal rifinanziamento della diga del Tirso a opera della Cassa per il Mezzogiorno, alla grave situazione dei pastori e allevatori delle province di Sassari e Nuoro, alla situazione idrogeologica del Sarrabus. Nel campo dell’industria furono numerosi gli interventi per la Cartiera di Arbatax, per l’utilizzazione chimica del carbone Sulcis. E particolarmente a cuore Corona ebbe anche il ruolo della Sardegna nell’ambito del Mezzogiorno e del Mediterraneo.
Riconfermato nella VII Legislatura dal 1974 al 1979, l’on. Armando Corona, fu Presidente del Gruppo misto, e componente delle Commissioni Autonomia e Finanze. Fu anche componente della Commissione Speciale alla Programmazione, dal 1974 al 1977. Anno in cui fu chiamato ad assumere i primi compiti di Governo divenendo assessore agli Affari generali, personale e riforma della Regione nella Giunta presieduta da Pietro Soddu dal 1977 al 1979.
Numerosi i progetti di legge che in quanto consigliere recano la sua firma (provvidenze per l’irrigazione, tutela del patrimonio speleologico, provvedimenti per la zootecnia riorganizzazione della struttura pubblica del turismo). Particolarmente significativi i disegni di legge in qualità di assessore: riforma della contabilità e del bilancio regionale, governo dell’acqua, interventi nel campo dell’organizzazione e riforma del personale regionale,Istituzione del Servizio regionale della Programmazione, adeguamento degli enti strumentali della Regione.
Nella successiva legislatura, l’Ottava, è stato per tre anni Presidente del Consiglio regionale, fino al 1981. Lasciò il primo scranno dell’Assemblea sarda quando cominciò ad assumere importanti incarichi politici a Roma, senza tuttavia interrompere il proprio impegno istituzionale in seno alla massima istituzione rappresentativa dell’Isola.
Antifascista, autonomista convinto, laico e progressista, l’On. Armandino Corona ha fortemente influenzato col suo equilibrio, l’attenzione per il prossimo, con la sua alta cultura politica e le grandi capacità umane l’intera storia autonomistica della Sardegna.
Ai familiari giunga il cordoglio del Consiglio regionale e mio personale.
Sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.
Dopo la sospensione è proseguito il dibattito generale sul DL 93 con l’intervento dell’on. Campus (Pdl) che ha detto che anche nel centrodestra c’è delusione sulla legge approvata dal Consiglio. Forse anche su questa legge – ha aggiunto - era necessario confrontarsi di più. Questo inizio di legislatura non è certo entusiasmante. Molti fattori – ha proseguito - hanno contribuito a rendere la legge di un anno fa una delusione. Prima di tutto la difficile situazione economica delle famiglie poi l’ostruzionismo degli uffici e la reale incapacità di interpretare la legge. Noi non abbiamo bisogno di un ostruzionismo fine a se stesso – ha concluso rivolto alla minoranza – approviamo questo DL e poi lasciamo spazio alle norme finanziarie.
Subito dopo l’intervento dell’on. Campus è stata chiesta la verifica del numero legale. Non essendoci in Aula il numero di consiglieri previsto i lavori sono stati sospesi per 30 minuti. (SEGUE R:R)
Prosegue il dibattito generale sul Disegno di legge n. 93 (GIUNTA REGIONALE) - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo.
Cagliari, 30 giugno 2010 - Alla ripresa dei lavori è intervenuto l’on. Tarcisio Agus (Pd) che ha detto che non c’è nessun ostruzionismo strumentale da parte del centrosinistra. Noi cerchiamo di dare – ha affermato - il nostro contributo. Il legislatore prima di redigere una norma dovrebbe valutare a 360 gradi le conseguenze dell’applicazione della legge che sta per entrare in vigore. Secondo l’esponente del Pd questa attenzione, in materia di urbanistica, non c’è stata. Per Tarcisio Agus sarebbe meglio riportare il DL 93 legge in commissione e affrontare le materie finanziarie che sono gli elementi certi per il futuro sviluppo della Sardegna.
L’on. Claudia Zuncheddu (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ha detto che il Piano casa è utile solo alle lobbies dell’edilizia e non certo alle famiglie sarde che devono combattere quotidianamente per arrivare alla fine del mese. Questo Piano – ha aggiunto - è l’ultima possibilità per scippare il territorio. Questa legge è la soluzione legale alla illegalità delle ville hollywoodiane che sorgono nelle zone agricole. Per l’on. Zuncheddu alla base di questa legge c’è uno spirito ipocrito e demagogico.
L’on. Renato Soru (Pd) ha chiesto alla giunta regionale di ritirare il provvedimento e al Consiglio di smettere questa discussione inutile. Dobbiamo parlare – ha detto Soru - delle cose urgenti. Questo Piano casa non è servito a niente. Interessa solo a qualche zona e a certe persone – ha aggiunto – e non certo ai sardi. Per l’ex presidente della giunta questo Piano interessa solo a qualcuno di cui si conosce nome e cognome. Io vi esorto – ha affermato rivolto alla maggioranza e alla giunta - a portare in aula la manovra di assestamento. Ma perché – ha chiesto - parliamo d’altro mentre non parliamo di fondi che non arrivano o di vendita dei beni finanziari o di collegato alla finanziaria? Stiamo rinunciando a parlare degli interessi dei sardi- ha concluso - ci stiamo occupando solo degli interessi di qualcuno.
L’on. Ladu (Pdl) ha ricordato che sulla legge regionale n. 4 del 2009 c’erano grandi attese. I risultati – ha detto - sono stati diversi dalle aspettative. Il DL 93 migliora la legge n. 4. Voterò a favore di questa legge – ha detto - anche se non sono soddisfatto perché ritengo che sia necessario riscrivere la legge urbanistica. Mi aspetto, quindi, un impegno diverso da parte di questa giunta. L’assessore dovrebbe fare una legge quadro per fare chiarezza in materia e riscrivere il Piano Urbanistico regionale.
L’on. Porcu (Pd) ha detto di intervenire nel dibattito con imbarazzo perché il dibattito è lo stesso di qualche mese fa. “Siamo favorevoli al fatto che si punti alla riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente – ha ribadito -. e siamo contrari al saccheggio del territorio e al sabotaggio del piano paesaggistico come fa questo Piano casa”. Perché – ha chiesto - oggi di fronte all’emergenza economica e sociale dobbiamo rifare una discussione già fatta? La proposta della giunta regionale era di carattere tecnico che bisogno c’era in commissione di aggiungere altre cubature? Per Porcu il testo licenziato dalla commissione è uno schiaffo alla giunta. I commi dal 13 al 19 riscrivono la legge approvata dal Consiglio. Sono pronto – ha concluso - a ritirare tutti gli emendamenti se evitiamo di mettere ancora mano alla legge n. 4. Il testo uscito dalla commissione è imbarazzante. Il finto Piano Casa è un cavallo di troia per scardinare il Piano paesaggistico.
L’on. Oscar Cherchi (Pdl) ha sottolineato di non riuscire a trovare una giustificazione alle richieste della minoranza. Avete detto – ha affermato rivolto al centrosinistra - ritorniamo al testo della giunta e cancelliamo il testo della commissione. Volete metterci in contrasto con l’esecutivo? Queste parole vanno respinte. La commissione ha lavorato in sintonia con l’assessorato. Non c’è nessuna contrapposizione. Noi non ritiriamo il testo approvato in commissione. Cerchiamo di trovare un accordo – ha concluso – per tentare di accelerare l’approvazione di questo testo.
L’on. Soru (Pd) ha chiesto di intervenire per fatto personale.
La presidente Lombardo ha detto che le questioni per fatto personale si trattano alla fine della seduta.
L’on. Soru (Pd) ha chiesto alla presidente di difendere la qualità del dibattito. “In quest’aula – ha detto - all’assenza di argomentazioni si sostituiscono le ingiurie. Non si può continuare così. Chiedo di intervenire alla fine della mattinata.
La presidente Lombardo ha assicurato all’on. Soru che sarebbe potuto intervenire per fatto personale alla fine dei lavori della mattinata.
L’on. Lotto (Pd) ha detto che con questo Dl si vuole modificare una legge “nata male” e non applicabile. Su un fronte ha chiaramente fallito: sul rilancio della nostra isola. Questa legge – ha proseguito - serve solo a portare avanti operazioni di speculazione edilizia. La giunta parla tanto della necessità di rilanciare l’economia ma non si fanno passi conseguenti. L’atteggiamento della giunta è irresponsabile. Questo DL 93 è peggiorativo rispetto al testo di legge approvato nello scorso autunno. Era davvero opportuno – ha chiesto - avviare una discussione in un momento come questo?
L’on. Moriconi (Pd) ha detto che il DL in discussione è superficiale e irrazionale. Il piano casa – ha proseguito - affonda tirandosi appresso le speranze dei sardi. L’astensionismo record di qualche settimana fa ne è la prova. Non possiamo difendere l’indifendibile. Il Piano paesaggistico, anziché essere un mostro da abbattere, poteva rappresentare un terreno di confronto. Il nostro lavoro in commissione – ha concluso - è stato serio ma resta la nostra disapprovazione totale.
L’on. Barracciu (Pd) ha sottolineato il fallimento totale della legge n. 4. Siamo molto preoccupati. C’è una conclamata incapacità della giunta di dare risposte alla Sardegna. State facendo perdere tempo ai sardi. Per l’on. Barracciu questo DL è una perdita di tempo, è inutile, è dannoso. La nostra isola si contorce per la crisi – ha detto rivolta alla maggioranza - e voi fate solo propaganda. Questo DL – ha concluso - è una legge farsa il cui vero obiettivo è quello di modificare il Piano paesaggistico regionale. Siamo davvero lontani dal perseguimento degli interessi comuni. Stiamo perdendo tempo. Dobbiamo esaminare la manovra correttiva subito. Interrompiamo questa discussione inutile.
L’on. Cristian Solinas (psd’az) ha definito il DL 93/A “un moderno Frankstein”. Per noi sardisti fermarsi a ragionare è un valore. I sardi volevano un Ppr diverso rispetto a quello voluto dalla giunta Soru, per questo ci hanno votato e ci hanno scelto alla guida della Regione. Noi dobbiamo fare uno sforzo comune per portare all’esterno un modello di sviluppo condiviso. Quindi, è necessaria una legge organica in materia. Noi crediamo che si dovrebbe arrivare a un riordino complessivo della materia.
È stata quindi data la parola all’on. Renato Soru (PD), intervenuto per fatto personale. “Rispondo all’on. Oscar Cherchi che aveva insinuato qualcosa sulla costruzione da parte mia di un centro commerciale”, ha affermato Soru, “avrei voluto dire che si tratta di falsità. Ma chiedo, invece, che il dibattito ritorni su binari più civili. Cerchiamo di migliorare la qualità del dibattito”. L’on. Soru si è poi rivolto alla Presidente del Consiglio Claudia Lombardo: “Lei, Presidente, deve chiarire che nessuno può essere ingiuriato qui in aula, come è successo in una precedente seduta. Le sto chiedendo un intervento in tal senso”.
La Presidente Lombardo ha spiegato di essersi immediatamente attivata per constatare l’esistenza delle frasi ingiuriose nei verbali delle sedute. “Nulla è stato riscontrato e quindi la Presidente non può intervenire secondo quanto prevede l’art.82 del Regolamento. Accolgo la sua richiesta per un incontro per chiarire la situazione”.
La Presidente ha quindi tolto la seduta, riconvocandola per le ore 17. FINE (R:R)