CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 118 del 24 giugno 2010

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Mozione n. 61 (Giampaolo Diana e più) sul processo di liquidazione da parte di Italia lavoro della società Insar - Iniziative Sardegna Spa

Cagliari, 24 giugno 2010 – I lavori del Consiglio sono stati aperti dalla presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno la mozione n. 61 (Giampaolo Diana e più) sul processo di liquidazione da parte di Italia lavoro della società Insar-Iniziative Sardegna Spa. Questa mozione, se approvata, impegna il presidente della regione e la giunta regionale a rendere note le motivazioni che hanno indotto l'ingiustificato aumento gratuito di capitale azionario di Italia lavoro nell'Insar Spa viste le intenzioni da parte della Regione di acquisirne l'intera partecipazione azionaria e a verificare quali siano stati i motivi di collocazione delle risorse, che provengono da assegnazioni statali finalizzate alla reindustrializzazione della Sardegna, in quote societarie azionarie di Italia lavoro. Inoltre, il presidente dovrà identificare quali siano le reali motivazioni che hanno indotto Italia lavoro ad attivare il processo di liquidazione dell'Insar precludendo nuove iniziative ed attività della stessa e a chiedere l'immediata convocazione di una assemblea straordinaria dell'Insar per il trasferimento della sede legale in Sardegna e la contestuale revoca dell'illegittimo stato di liquidazione. I proponenti, inoltre, chiedono di respingere qualsiasi azione di ridimensionamento dell'Insar in un momento di grave crisi economica che sta travolgendo la Sardegna, proprio quando l'operatività di una partecipata della Regione dovrebbe essere ai suoi massimi livelli di operatività per ricostruire e compensare i troppi posti di lavoro cancellati dalla crisi e a non procedere né al licenziamento né alla messa in Cigs dei dipendenti fino alla completa attuazione dei compiti istituzionali e dei progetti in corso. Inoltre, secondo i firmatari, la Regione dovrà assumersi le proprie responsabilità nel tavolo tecnico degli azionisti nell'eventualità di rilevare l'intero assetto societario e dovrà identificare nell'immediato quale sarà il futuro dell'Insar - Iniziative Sardegna, per dare immediata prospettiva ed operatività alle politiche occupazionali e alle politiche attive per il lavoro, necessarie sempre più in questo momento di crisi economica.
La mozione è stata illustrata dall’on. Giampaolo Diana (Pd) che ha detto che la liquidazione voluta da Italia Lavoro, e non contrastata dalla giunta regionale va ben oltre la tutela dei lavoratori che, comunque, devono essere tutelati in ogni modo. Con la liquidazione dell’Insar – ha detto Diana - si priva la regione di uno strumento essenziale. Nel corso degli ultimi quindici anni l’Insar è stata protagonista nel reinserire nel mercato del lavoro coloro che avevano perso l’occupazione, nella ricollocazione dei lavoratori socialmente utili e ha gestito centinaia di bandi contribuendo a diffondere la cultura di impresa. Quindi, uno strumento che ha contribuito ad attuare la gran parte delle politiche occupazionali della Regione in collaborazione con l’assessorato regionale al lavoro e con le province. Per Diana siamo di fronte a un’operazione vergognosa su cui deve fare chiarezza. In un momento drammatico come questo – ha concluso Giampaolo Diana – con un tasso di occupazione che ha raggiunto un livello di guardia, con la quota dei lavoratori precari pari a 120.000 unità, con il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa (45%), non è possibile lasciare il destino dell’Insar nelle mani del liquidatore. La giunta deve dare risposte chiare.
L’on. De Francisci (Pdl) ha dato piena fiducia alla giunta regionale che sta portando avanti tutte le azioni necessarie per salvare i livelli occupazionali. Per l’esponente del Pdl soprattutto nel momento di grande crisi che sta attraversando la Sardegna le istituzioni devono fare tutto quanto è possibile per salvaguardare ogni singolo posto di lavoro. Simona De Francisci ha chiesto all’esecutivo di verificare la legittimità del provvedimento di messa in liquidazione da parte di Italia Lavoro
L’on. Manca (Pd) ha parlato di contraddittorietà nelle scelte e di necessità di chiarezza. Italia lavoro deve capire – ha detto - che in questo momento mettere in cassa integrazione 24 lavoratori è una scelta inadeguata e inopportuna. Chi è stato messo in cassa integrazione deve essere reintegrato. La volontà politica deve superare le difficoltà che esistono.
L’on. Ben Amara La sinistra sarda – Comunisti – Rossomori) ha detto di non capire l’accanimento nei confronti dell’Insar. La società svolge per la Sardegna un ruolo fondamentale e la decisione di metterla in liquidazione è un’azione prepotente e illegittima. Per l’on. Ben Amara è necessario salvare i posti di lavoro.
L’on. Uras (La sinistra sarda – Comunisti – Rossomori) ha ricordato la funzione dell’Insar che è quella di reinserire nel mercato del lavoro coloro che perdono l’occupazione. Un soggetto che la Regione non ha solo ricapitalizzato ma ha anche sostenuto. Per l’on. Uras è necessario chiedere all’azionista (lo Stato) di stabilire un prezzo simbolico per l’immediato trasferimento della quota statale alla Regione.
Per l’on. Zuncheddu (La sinistra sarda – Comunisti – Rossomori) è necessario mettere in liquidazione non l’Insar ma lo stato di grande disagio in cui versa la Sardegna. Con l’astensione alle ultime elezioni – ha aggiunto – l’elettorato ha espresso la sua volontà di rifondare la politica sarda. La giunta deve dire cosa intende fare per l’Insar e per fronteggiare la crisi.
L’on. Porcu (Pd) ha sottolineato che il capitale sociale di Insar appartiene alla Sardegna e quindi deve essere trasferito a titolo gratuito alla Regione. Noi non vogliamo una difesa d’ufficio dell’esistente, vogliamo salvare le strutture che servono. Ci sono dei punti di contatto – ha chiesto all’assessore La Spisa – per approvare un ordine del giorno unitario che ci porti a rivendicare con forza dallo Stato le quote (a costo simbolico) del capitale sociale dell’Insar? Quando si tratta di aiutare la Sardegna e di fare cose utili – ha concluso - noi del centrosinistra ci saremo sempre. I lavori proseguono (R.R.) segue

Respinta la Mozione 61 (Diana G.P. e più) “Sul processo di liquidazione da parte di Italia Lavoro della società INSAR – Iniziative Sardegna Spa

Cagliari, 24 giugno 2010 - Al termine della discussione la Mozione 61 sull’Insar non è stata approvata.
In precedenza il era proseguito con l’intervento dell’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa che ha inizialmente fatto il punto “sulla reale situazione dell’Insar, che la Giunta fin dal suo insediamento aveva indicato”. L’obiettivo individuato fin da subito è stato quello di recuperare Insar dallo stato di liquidazione, per avere a disposizione uno strumento di politica attiva del lavoro. Noi condividiamo l’obiettivo di avere una società “in house” sotto il controllo della Regione. L’attuale assetto azionario induce a lavorare sull’ipotesi di tenere il rapporto con la società Italia Lavoro. Ottenere dal Governo le quote a prezzo simbolico è strada lunga: più positivo far scendere a posizione minoritaria la quota di Italia Lavoro, facendo crescere a più del 55% la quota regionale. Tutto questo porterebbe a obiettivi positivi di politiche attive del lavoro, con un costo di 1.500.000 euro. Ma in questo quadro si dovrà valutare anche l’assetto organizzativo del personale.
In sede di replica, l’on Giampaolo Diana, ha ricordato che la trattativa in atto è guardata con rispetto dall’opposizione, ma non sono stati fugati tutti gli aspetti poco chiari della vicenda. Per questo è utile capire qual’é la “missione” della società in house di cui si è detto.
La Presidente non avendo altro iscritti a parlare ha posto in votazione la Mozione 61.
E’ quindi intervenuto l’on Roberto Capelli (Udc), che per dichiarazione di voto, ha parlato di “falsi problemi”. Ha parlato di sproporzione nell’assetto organizzativo, ed ha esposto numerose riserve sulla gestione in atto.
L’on. Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), annunciando il voto favorevole, ha ricordato che occorre riuscire mettere in piedi una macchina che soddisfa realmente i bisogno.
Giorgio Oppi (Udc) che ha annunciato l’astensione del suo gruppo, ha svolto una breve cronistoria delle vicende Insar sostenendo si tratta di una pagina oscura.
La votazione della Mozione ha dato il seguente esito: presenti 64, votano si 22 , votano no 25, astenuti 17. Il Consiglio non approva.
La Presidente ha quindi tolto la seduta e convocato la Conferenza dei capigruppo.
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio
(lp)