CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 102 del 24 febbraio 2010

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Mozione N° 17 (Salis e più) sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo.

Cagliari, 24 febbraio 2010 – Il dibattito generale sulla mozione n. 17, presentata dai consiglieri regionali Salis e più, sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo, è proseguito nel pomeriggio sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo, con l’intervento dell’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato che in sede di replica ha sottolineato l’importanza del dibattito che riporta l’agricoltura al centro del dibattito. Infatti, ha ricordato, negli ultimi 30 anni l’agricoltura è stata vista con fastidio. Il sogno dell’industrializzazione ha fatto dimenticare l’agricoltura, ma è stato un errore, perché i due settori non possono essere in antitesi. Dopo aver respinto le critiche lanciate contro la politica agricola della Giunta, Prato ha lamentato la carenza di proposte concrete ed ha sottolineato la necessità di riscrivere la legge n° 21. Si è quindi soffermato sulle difficoltà strutturali del mercato mondiale del latte ricordando che in questo quadro non è possibile immaginare un prezzo politico del latte ovino. Unica strategia possibile per uscire dalla crisi è la multifunzionalità delle iniziative economiche. Altra chance dovrà essere il sistema delle energie rinnovabili. Prato si è quindi soffermato sulla citata legge 44/88. Il problema va risolto alla radice ha sostenuto l’assessore ed ha indicato la via della novazione del debito.
Nella controreplica Adriano Salis (Idv) nell’esprimere forti riserve su quanto sottolineato dall’assessore a proposito della 44/88 ha proposto la nomina di una commissione d’inchiesta sulla questione del debito agricolo. Ha detto che finora la politica sarda ha solo parlato di agricoltura e si è detto insoddisfatto della posizione della Giunta annunciando un ordine del giorno su tema in discussione.
La Presidente ha quindi annunciato la presentazione di due ordini del giorno, uno a firma Salis e più un secondo Contu Mariano e più. L’on Salis ha annunciato di voler chiedere la votazione della Mozione e non dell’ordine del giorno da lui presentato.
La Presidente ha quindi messo in votazione la Mozione Salis e più. Per dichiarazione di voto Salis si è detto assolutamente insoddisfatto di come si conclude questo dibattito e si è detto estremamente deluso dell’ordine del giorno della maggioranza.
Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha annunciato il voto favorevole alla mozione chiedendo la dichiarazione dello stato di crisi del settore.
Favorevole anche Luigi Lotto (Pd), che ha ricordato che al Consiglio spetta il compito di pressare la Giunta.
E’ quindi intervenuto Mario Diana (Pdl) che ha espresso parere negativo sull’ordine del giorno del centrosinistra, che poi è stato ritirato.
Posta in votazione, la Mozione è stata respinta con 41 si e 21 no.
Sull’ordine del giorno della maggioranza è intervenuto Roberto Capelli (Udc) che ha annunciato il voto favorevole.
Anche Mario Diana (Pdl) ha annunciato il voto favorevole.
L’ordine del giorno è stato messo in votazione per parti come richiesto da Capelli. La prima parte è stata approvata.
Sulla seconda parte è intervenuto per dichiarazione di voto Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha annunciato il voto contrario. Contrario anche Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori). Dello stesso parere Adriano Salis (Idv). Favorevole invece Felicetto Contu (Udc). Sì con molte perplessità, anche da parte di Franco Cuccureddu (Misto). Contrario Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori). Ha espresso parere positivo Roberto Capelli (Udc). Sì anche da parte di Silvestro Ladu (Pdl). Favorevole Gian Vittorio Campus (Pdl). Ha annunciato il sì anche Nicola Rassu (Pdl). Contrario Luigi Lotto (Pd).
La seconda parte dell’ordine del giorno è stata messa in votazione e approvata con 44 sì e 22 no.
Il dibattito prosegue con il secondo punto all’ordine del giorno, e cioè la mozione 38, Bruno e più.
(lp)

Bocciata la Mozione n. 38 (Bruno e più)in merito alla cancellazione del Piano per la riorganizzazione degli uffici regionali con sede a Cagliari e alla previsione di acquisto di nuovi immobili. Approvato un ordine del giorno (Mario Diana e più) sulla previsione di acquisto di nuovi immobili per uffici regionali nel comune di Cagliari.

Cagliari, 24 febbraio 2010 – E’ stata bocciata la mozione n. 38 (Bruno e più) sulla cancellazione del Piano per la riorganizzazione degli uffici regionali con sede a Cagliari e alla previsione di acquisto di nuovi immobili. Dopo tre ore di dibattito la mozione è stata respinta con 32 voti contrari, 22 a favore e 3 astensioni. E’ stato, invece approvato un ordine del giorno, il cui primo firmatario è Mario Diana, che impegna la giunta regionale a sottoporre al preventivo parere vincolante delle competenti commissioni del Consiglio regionale (Terza e Quarta) ogni successivo atto attinente all’eventuale acquisizione dei beni identificati nella delibera della giunta regionale n. 56/39 del 29 dicembre 2009.
La mozione n. 38 era stata illustrata dall’on. Gian Valerio Sanna (Pd) che ha detto che con la delibera 56/39 del 29 dicembre del 2009 si ritorna al passato.
L’esponente del Pd ha criticato fortemente questa delibera che, tra l’altro, aumenta i metri quadri per dipendente. Per Gian Valerio Sanna la giunta sta spendendo inutilmente soldi pubblici mentre la Sardegna perde migliaia di posti di lavoro. Inoltre, non c’è nessun bisogno di acquistare gli immobili previsti nella delibera, basta rimodulare l’ accordo di programma con il comune di Cagliari prevedendo un complesso edilizio nuovo su un terreno regionale vicino agli assessorati già esistenti. Quindi, utilizzando proprietà regionali possiamo – ha concluso Sanna - risolvere il problema.
E’ poi intervenuto l’on. Soru (Pd) che ha detto di essere colpito dalla temerarietà di alcuni interventi di questa giunta. Ho sempre immaginato – ha aggiunto - che ci sono degli interessi ma quello che si sta delineando è abbastanza inquietante. Non è una politica vicina agli interessi ma è la politica degli interessi. La politica dei grandi interessi immobiliari. In quale famiglia – ha chiesto - i genitori perdono il posto di lavoro e poi si cambia casa? Voi volete ingigantire in metri quadri la regione per fare un regalo a un “signore”. Noi siamo 80 consiglieri –ha concluso - e abbiamo il dovere di dare un indirizzo a questa giunta. Davanti a un numero sempre minore di persone stiamo raddoppiando gli spazi. Abbiamo abbondanza di edifici regionali ma perché la giunta vuole spendere i pochi soldi a disposizione per regalarli ai costruttori?
L’on. Barracciu (Pd) ha detto che la situazione è di “sfacelo”, malversazione, appalti truccati, frodi di ogni genere. A Cagliari – ha aggiunto - la commistione tra affari e politica è cosa nota. Ora si vogliono spendere 125 milioni di soldi pubblici per acquistare immobili che non servono. La giunta – ha affermato - sta pensando solo agli interessi di pochi “palazzinari” a discapito degli interessi della gente. E’ impensabile che la giunta regionale possa reputare prioritario acquistare metri quadri che non servono a discapito dei bisogni della gente. La delibera 5639 rappresenta il dispregio del principio di “buona amministrazione” a favore della logica affaristica.
L’on. Salis (Idv) ha definito l’acquisto di beni del proprietario dell’Unione sarda “un virus del centrodestra”. Noi chiediamo che questa delibera sia rivista e annullata. Anche se la maggioranza deve pagare campagne elettorali – ha concluso - in questi momenti operazioni del genere sarebbe meglio non farle.
Nel dibattito è intervenuto anche l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha definito la delibera “uno sperpero di denaro pubblico”.
L’on. Capelli (Udc) ha messo in discussione l’opportunità della delibera. E ha detto che forse sarebbe meglio destinare i fondi a chi realmente ne ha bisogno come i portatori di handicap gravi. “ Ai metri quadri – ha concluso - preferisco la 162”.
L’on. Ben Amara (Rossomori-Comunisti – la sinistra sarda) ha parlato di “occultamento” e di “corruzione”, di “crollo del sociale” e di “fine della politica”. La sede del governo regionale – ha aggiunto - viene trattata per perseguire affari e non per perseguire un interesse pubblico. Strano che il presidente della regione e l’assessore Asunis agiscano indisturbati.
L’on. Pittalis (Pdl) ha detto di non voler cadere nella trappola dei polveroni. Si stanno esercitando i seminatori dei finti scaldali e gli spalmatori di fango. Anziché proporci un discorso politico si alimenta la cultura del sospetto. L’on. Pittalis (Pdl) ha invitato i colleghi della minoranza a denunciare all’autorità giudiziaria, se ce ne sono, i fatti illeciti.
L’on. Mario Bruno (Pd) ha ricordato che con questa mozione 27 consiglieri del centrosinistra esprimono la propria indignazione per questa delibera di fine anno che annulla il piano di riorganizzazione degli uffici regionali. Mi appello – ha detto - al presidente del Consiglio regionale per esercitare la funzione di controllo. Troppe delibere sono “secretate”. Ci vuole anche faccia tosta a presentare una delibera come questa. Per voi la priorità è acquistare palazzi per noi il ripristino dei fondi per le famiglie portatori di disabilità gravi e il Master & back. Il capogruppo del Pd ha ribadito il no del centrosinistra alle politiche del mattone.
Nella sua replica l’assessore all’urbanistica Asunis ha ringraziato i 27 firmatari della mozione 38 perché con questa mozione si fa chiarezza. L’esponente dell’esecutivo ha messo agli atti una relazione dettagliata che spiega i contenuti della delibera della giunta. L’obiettivo strategico delle giunte sin dagli anni 80 – ha detto l’assessore - era quello di accorpare gli uffici nella zona di viale Trento. Asunis ha risposto punto per punto alle critiche e ha detto che acquistando gli immobili previsti il parametro medio per dipendente non è di 32 metri quadrati come sostiene il centrosinistra ma di appena 17,03 mq. Il parametro medio definito dal ministero è del 17,00. Asunis poi ha detto di non capire da dove viene questa cifra di 120 milioni di euro di cui parla il centrosinistra perché nella delibera non ci sono cifre.
Quindi per Asunis non c’è nessun malaffare, nessuna mazzetta, nessuno sperpero di denaro pubblico.
Nella controreplica G.V. Sanna (Pd) ha precisato che la giunta di centrosinistra della scorsa legislatura non ha acquistato neanche un palazzo. Rivolgendosi all’assessore ha detto che la cifra di 125 milioni è contenuta nella delibera. Questi fondi devono essere anche attualizzati quindi l’attuazione del programma costerà circa 200 milioni di euro. Noi come consiglio regionale dobbiamo vigilare. Assessore – ha concluso - faccia una riflessione sulla serietà del tenore di una delibera come questa adottata in un momento del genere.
Dopo una breve sospensione, chiesta dall’on. Giacomo Sanna (psd’az), è stato predisposto un ordine del giorno del centrodestra, il cui primo firmatario è Mario Diana che impegna la giunta regionale a sottoporre al preventivo parere, vincolante, delle competenti commissioni del Consiglio regionale (Terza e Quarta) ogni successivo atto attinente all’eventuale acquisizione dei beni identificati nella delibera della giunta regionale n. 56/39 del 29 dicembre 2009.
Sulla mozione n. 38, per dichiarazione di voto, sono intervenuti:
Gli on.li: Uras (Prc) che ha annunciato il voto favorevole, Sechi (Rossomori – Comunisti- La sinistra sarda) che ha chiesto la pubblicazione delle delibere nel sito; Lotto (Pd) che ha sottolineato l’inopportunità di alcune affermazioni dell’on. Pittalis; Massimo Zedda (Rossomori – Comunisti – La sinistra sarda) che ha detto che la replica dell’assessore non lo ha convinto, Mario Bruno (Pd) che ha annunciato il voto a favore della mozione perché l’ordine del giorno è più acrobatico che equilibrato. La mozione 38 messa in votazione con sistema elettronico palese è stata bocciata (presenti 57, votanti 54, sì 22, no 32, 3 astenuti). Sull’ordine del giorno, per dichiarazione di voto, sono intervenuti: l’on. Uras che ha dichiarato il suo voto di astensione, l’on. Salis (Idv) che si astiene, l’on. Artizzu (Pdl) che voterà a favore; l’on. Sechi (Rossomori – Comunisti – La sinistra sarda) che si astiene; l’on. Cuccureddu (Mpa) che vota a favore, l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha detto che il potere vincolante delle commissioni non esiste. Messo in votazione l’ordine del giorno n. 1 è stato approvato. Il consiglio è stato convocato a domicilio. (R.R.)