CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 101 del 24 febbraio 2010
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Mozione N° 17 (Salis e più) sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo.
Cagliari, 24 febbraio 2010 –Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno la Mozione, di cui è primo firmatario il consigliere Adriano Salis (Idv) sulla drammatica crisi del settore agro-zootecnico sardo.
Nell’illustrare la mozione, Adriano Salis, ha sottolineato la grave situazione dell’agricoltura e della pastorizia in Sardegna. Ha ricordato che quelli del settore sono problemi di importanza vitale per l’intera economia sarda ed ha richiamato il crescente allarme lanciato in questi ultimi anni dalle associazioni di categoria, sostenendo che troppo spesso si fa riferimento ai coltivatori ed agli allevatori nell’assegnazione delle risorse destinate al settore, mentre spesso in buona parte finiscono alla riorganizzazione delle strutture regionali. Facendo accenno quindi a una recente delibera della Regione in questa materia, Salis ha tuttavia denunciato che tale delibera sarebbe di fatto inefficace. “E’ possibile conoscere la volontà del ministro Zaia in riferimento all’agro-zootecnia sarda?”, ha chiesto l’oratore. Salis si è quindi soffermato sul crollo dei prezzi per le produzioni di quasi tutto il settore, ed ha citato le drammatiche cifre fornite da Equitalia circa il pesante fenomeno dell’indebitamento delle imprese sarde ed ha ricordato che la gran parte di tali imprese appartengono al comparto agricolo. “Gli agricoltori non hanno ciminiere su cui arrampicarsi per richiamare l’attenzione delle istituzioni”, ha detto ancora il rappresentante dell’IDV. Il grido di allarme di queste categorie, ha aggiunto l’oratore, è troppo spesso inascoltato: c’è una situazione difficilissima che va gestita. La Regione –secondo il consigliere- non stanzia fondi per l’agricoltura se si eccettuano le ingenti spese per la burocrazia regionale.
Nella discussione è quindi intervenuto Sergio Milia (Udc) che ha subito affermato che l’argomento dovrebbe scuotere le coscienze in Aula e in seno alla burocrazia regionale che non sarebbe esente da colpe. Sarebbe opportuno, ha detto Milia, che l’assessore -che non ha responsabilità per la situazione di crisi- agisse senza chiedere troppi pareri alla burocrazia regionale. Ma che cosa ha fatto la politica sarda dagli anni 80 ad oggi? S’è chiesto Milia, sottolineando la grave situazione esistente appesantita anche dal ruolo negativo degli istituti di credito. “Ci troviamo in una situazione difficile”, con imprese coperte di debiti e sull’orlo della bancarotta. Si è soffermato sulla situazione di debolezza delle istituzioni regionali in campo europeo, e sul versante dell’autoproduzione di energia che potrebbe rappresentare un sostegno al reddito agricolo.
Luigi Lotto (Pd) ha ricordato che la questione legata alla legge 44/88, agli indebitamenti conseguenti delle aziende, ed ai tassi che sono vertiginosamente lievitati nel corso degli anni, è veramente ancora aperta, anche se non tutto deriva da essa. Sono ormai troppe le imprese in forte difficoltà finanziaria, ha proseguito l’oratore, che stanno letteralmente “affogando”. Gli istituti di credito non possono non farsi carico di contribuire alla soluzione del problema, ha detto ancora Lotto, affermando che non si possono lasciare gli agricoltori soli ad affrontare le difficoltà derivanti da un indebitamento oramai insostenibile. Servono punti di riferimento per il mondo agricolo e occorre dare all’agricoltura il peso ed il ruolo che le spetta. Lotto ha anche denunciato il braccio di ferro per il prezzo del latte che non può vedere i produttori sempre perdenti.
Domenico Gallus (Pdl) ha ricordato le tappe della crisi del settore che ha avuto origine con la legge 44/88 che erogava sostegni importanti per il settore e che dopo anni la CE aveva giudicato incompatibili con i principi della libera concorrenza. Tutto ciò ha costretto gli imprenditori agricoli a restituire le risorse ottenute con aggravi pesanti di interessi a tassi di mercato. Molte imprese sono riuscite a chiudere il passivo, la maggioranza delle imprese no. Dopo aver denunciato la gravissima crisi del comparto agropastorale, ha affermato che occorre un impegno assai superiore a quello che spesso si annuncia. Non sono necessarie grandi opere ma molte piccole cose che devono essere fatte subito. Condividendo la necessità di coinvolgere gli enti locali, ha ricordato gli altri problemi del settore, dal prezzo del latte al prezzo dei mangimi.
Ha poi preso la parola Efisio Planetta (Psd’Az) che ha definito grottesche e surreali le situazioni giustamente denunciate da tutti gli oratori riguardo alla crisi del settore agricolo. Questo comparto ha detto Planetta merita la stessa attenzione del settore industriale. Si tratta di una tragedia irreversibile che sta colpendo il mondo delle campagne. Un mondo che è stato difeso solo con le parole e che è fatto di migliaia di storie umane che raccontano di fallimenti e bancarotte. Troppi silenzi di dolore, ha aggiunto Planetta, verso chi si è fidato di una legge regionale finanziata da fondi europei. E’ incredibile che dopo più di 20 anni a pagare le conseguenze siano soltanto le migliaia di imprese sarde costrette a rifondere i prestiti avuti rivolgendosi al mercato creditizio con tassi elevatissimi. Occorre guardare alle reali responsabilità, agli sciacalli ed agli strozzini. Ha proposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Per Daniele Cocco (Idv) è criticabile che proprio ieri non sia passato in parlamento un emendamento alla legge in discussione a favore dell’agricoltura sarda. Questo settore sta attraversando una delle crisi più gravi, ha ricordato, citando le situazioni debitorie pesantissime, il crollo dei prezzi, e dal mercato internazionale. Per questo è necessaria una politica più attenta e propulsiva. Maggioranza e opposizione hanno il dovere di trovare una via di uscita, ha aggiunto Cocco, che si è in particolare soffermato sul mercato del latte ovi-caprino. Una mozione non è sufficiente a dare risposte immediate, ma in mancanza d’altro è doveroso richiamare l’attenzione anche con una mozione. Ricordando che in Sardegna vi sono oltre 86 aziende agricole, Cocco ha fatto riferimento alla grave situazione dell’indebitamento delle imprese ed ha detto che occorre mettere fine al problema dell’acqua.
E’ intervenuto Nicola Rassu (Pdl), per il quale è necessaria una sessione straordinaria del Consiglio per dibattere i problemi dell’agricoltura. E’ un settore che potrebbe essere trainante per il sistema economico, ma che vive una fase strutturale di grande difficoltà. Un comparto caratterizzato da microimprese in difficoltà anche a causa di mancanza di infrastrutture, insularità e costo del denaro. Dopo aver detto che è necessario attuare interventi strutturali ha denunciato le penalizzazioni derivanti dalla politica europea nei confronti dell’agricoltura sarda. Se è vero che il settore produce il 2% del prodotto interno, occorre intervenire con grande energia anche di fronte alla crisi del settore industriale. Occorre la volontà di trovare una soluzione e farsi sentire in Europa.
Radhouan Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha ricordato la gravità della situazione ed ha citato il principio del legittimo affidamento che viene interpretato come un principio giuridicamente valido. Così non è accaduto con la legge 44/88, ha affermato Ben Amara che ha giudicato illegittime le azioni di richiesta di restituzione dei finanziamenti agli agricoltori sardi. L’obbligo della restituzione, infatti, viene meno. secondo Ben Amara, perchè gli agricoltori sono di fatto stati tratti in errore. Ecco perchè il ricorso è meritevole di accoglimento, pertanto è necessario un impegno forte per l’istituzione di una commissione apposita per l’esame della questione e l’adozione di una misura straordinaria per bloccare le aste di fallimento. Oltre 5 mila aziende sono all’asta ha denunciato in conclusione Ben Amara.
Ha poi preso la parola Silvestro Ladu (Pdl) che ha affermato l’urgenza del problema ed ha detto che non basta fare le delibere se poi non vengono applicate. Ladu ha quindi fatto riferimento alla commissione di esperti di emanazione parlamentare che però non ha prodotto alcunché. Intanto la situazione di crisi che colpisce il mondo agro pastorale resta forte e si aggrava, ed allora occorre davvero trovare soluzioni. Occorre comprendere quali margini abbia la Giunta regionale per dare risposte. Le campagne sono abbandonate, ha detto, e le zone agricole si stanno spopolando, ma allora quali politiche questo governo regionale vuole attuare? Si è confidato troppo sulle risorse comunitarie ma occorre impegnare anche le risorse regionali. Non si può continuare ad andare alla deriva: la gente vuole risposte.
Per Tarcisio Agus (Pd) uno degli aspetti da sottolineare è che il settore agro-pastorale può se sostenuto adeguatamente diventare un comparto trainante dell’economia, senza niente togliere a quello industriale. Ha ricordato la grande sensibilizzazione al problema che si è registrata fin dallo scorso anno e ha citato le numerose iniziative assunte nel medio Campidano e nel territorio di Guspini in cui si stanno registrando molti investimenti nel settore Agus ha però sottolineato il problema della mancanza di liquidità finanziaria cui occorre dare risposte rapide.. L’oratore si è quindi soffermato sul problema del prezzo del latte ovino e caprino affermando che la Regione deve avere un ruolo importante. Ha quindi fatto riferimento ai costi dell’energia elettrica sostenendo il potenziamento dell’autoproduzione..
Ha espresso un giudizio positivo sulla parte propositiva della mozione Oscar Cherchi (Pdl) ma ha sottolineato anche alcuni dubbi sul metodo indicato per risolvere i problemi. Forse è preferibile, ha detto, dare il via a una conferenza di settore che consenta di individuare le azioni più efficaci per risolvere la crisi. Insieme occorre trovare nuove soluzioni ha sottolineato Cherchi, che si è soffermato anche sul tema dei Consorzi di bonifica che rappresentano uno degli elementi delle difficoltà del settore agricolo. Cherchi ha ribadito con forza una modifica della legge n°6. Ora spetta al Consiglio dare una soluzione condivisa anche con il lavoro già posto in campo dall’assessore Prato.
Il dibattito prosegue.
(lp)
Mozione N° 17 (Salis e più) sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo.
Cagliari, 24 febbraio 2010 – Il dibattito generale sulla mozione n. 17, presentata dai consiglieri regionali Salis e più, sulla necessità di adottare misure straordinarie per avviare il superamento della drammatica crisi del comparto agro-zootecnico sardo, è proseguito con l’intervento dell’on. Carlo Sechi (Rossomori – la sinistra sarda – Comunisti). Il comparto agro-zootecnico sardo – ha detto - è in profonda crisi. Questa mozione ci offre la possibilità di fare una riflessione a 360 gradi. Per Sechi le scelte fatte a livello statale e europeo sono state spesso inopportune, quelle regionali inadeguate. Questo ha generato l’abbandono delle zone interne e delle campagne. Lo sviluppo della Sardegna può arrivare solo dalle nostre idee. Invito la maggioranza a presentare le idee, noi siamo qui pronti a confrontarci.
L’on. Uras (Rossomori – la sinistra sarda – Comunisti) ha chiesto la verifica del numero legale.
I lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Renato Lai (Pdl) che ha affermato che la mozione evidenzia la drammaticità della situazione. E’ necessario – ha detto l’on. Lai - che si trovino soluzioni definitive. Nessuno può disconoscere il lavoro incessante fatto in questi mesi dall’esecutivo regionale per risolvere le emergenze che hanno colpito il mondo agricolo sardo. Questa giunta sta operando bene e sta dando tutte le risposte possibili.
Per l’on. Mariano Contu (Pdl) lo stato di insofferenza è ormai intollerabile. E la legge 44 non ha aiutato anzi ha trascinato verso il baratro tante aziende. Contu ha ricordato che, nella scorsa legislatura, il centrodestra era all’opposizione e più volte aveva chiesto interventi mirati per il settore che non ci sono stati. Quali percorsi – ha chiesto - possiamo attivare per arginare questa crisi? Dobbiamo iniziare un nuovo percorso, dobbiamo aprire un dialogo e tracciare le linee anche per il futuro. Noi abbiamo bisogno di una giornata istituzionale per discutere dell’agricoltura sarda.
L’on. Luciano Uras (Rossomori – la sinistra sarda – Comunisti) ha detto di essere disponibile al confronto sui progetti, ma i progetti devono essere di tutti. Perché è importante che in una materia come questa ci sia condivisione. Per l’esponente dei Rossomori la conferenza dell’agricoltura in Sardegna è una richiesta essenziale. Per l’on. Uras la burocrazia è lenta, disattenta, prepotente. L’assessore – ha concluso - deve venire in commissione a dire quale è lo stato di operatività degli uffici. La prossima volta noi su questo argomento non dobbiamo presentare mozioni, ma dobbiamo dare risposte.
L’on. Nello Cappai (Udc) ha detto che il problema dell’indebitamento nel settore si è posto da tanto tempo e la legge 44 ha contribuito a rendere più precaria la situazione. Attualmente ci sono 1678 in posizione debitoria e ben 1222 sono indebitate con il Banco di Sardegna. Le altre 3550 aziende che si erano indebitate con questa legge hanno onorato invece i loro debiti. Per Cappai sarebbe ingiusto venire incontro solo a quelle aziende ancora indebitate dimenticandosi delle 3550 aziende che con grandi sacrifici hanno chiuso la loro situazione debitoria.
L’on. Barracciu ha espresso la massima preoccupazione per una situazione che peggiora ogni giorno. L’esponente del Pd ha ricordato che nel 2008 in Sardegna 1000 aziende agricole hanno chiuso i battenti e che nel 2009 c’è stato un aumento dell’esportazione dei prodotti agricoli verso l’Europa. Ma la Sardegna è in controtendenza con un -60%.
L’on. Felice Contu (Udc) ha sottolineato che l’agricoltura è in crisi non solo in Sardegna. Il nostro allevatore non riesce più a farsi pagare decentemente il nostro prodotto. La causa è sicuramente la concorrenza estera. Per Contu è necessaria una sessione in Consiglio o una conferenza agricola per affrontare in toto i problemi dell’agricoltura.
L’on. Franco Mula (Riformatori) ha sottolineato la grande crisi del settore. Esistono – ha chiesto - dei margini di manovra? Ci sono stati degli errori, dobbiamo capire il modo per non ripeterli e accertare eventuali responsabilità. L’importante, comunque, è essere uniti per affrontare il problema.
L’on. Antonio Solinas (Pd) ha invitato la maggioranza a fare in fretta anche perché dal 2013 cesseranno tutti gli incentivi. Per l’esponente del Pd bisogna dire basta all’individualismo che permane. Dure critiche anche al ritardo nelle pratiche che ormai sta diventando inaccettabile. Solinas ha chiesto le dimissioni dell’assessore.
Per l’on. Zuncheddu ((Rossomori – la sinistra sarda – Comunisti) la Regione autonoma della Sardegna deve adottare misure concrete ed è necessaria la rateazione del debito. Dobbiamo opporci – ha concluso – alla globalizzazione delle multinazionali.
Il dibattito è proseguito con l’intervento dell’on. Mario Diana (Pdl) che ha respinto le critiche pervenute da alcuni consiglieri di centrosinistra rispondendo con durezza all’intervento dell’on. Solinas. Diana ha lamentato che il dibattito si sia soffermato prevalentemente sulle conseguenze negative della legge 44/88. Dopo aver ricordato che quella legge fu approvata dal centrosinistra di allora, ha posto il problema dell’equità fra quelle imprese che hanno restituito i loro debiti a costo di gravi sacrifici e quelle che invece non hanno pagato e he sono ancora indebitate. Diana ha poi rinviato al mittente le critiche lanciate contro l’assessore all’Agricoltura definendo negativa la riforma degli enti agricoli della precedente maggioranza. Diana si è poi a lungo soffermato sulle cause di carattere economico e produttivo che hanno messo in crisi il settore agricolo.
I lavori sono stati interrotti a questo punto e rinviati al pomeriggio alle ore 16,30. (R.R. L.P)