CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 94 del 1° febbraio 2010

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Mozione 33 (Espa e più) sui tagli ai programmi personalizzati a favore delle persone colpite da handicap gravi

Cagliari, 01 febbraio 2010 – La Presidente Claudia Lombardo, in apertura di seduta ha comunicato che il Presidente della Regione ha inviato copia del ricorso della Presidenza del Consiglio dei ministri contro la Regione per la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 3, (commi 1-2-3-12) e dell’art. 9 (commi 3-4)della legge regionale N. 3, “Disposizioni urgenti nei settori economico sociali).
La Presidente Lombardo ha posto in discussione la mozione N. 33 (Espa e più).
Ha quindi chiesto la parola l’on. Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha chiesto in base al regolamento l’inserimento nella programmazione semestrale dei lavori della proposta di legge per la riduzione del numero dei consiglieri da 80 a 60. E della proposta di legge nazionale N. 2 (URAS e più) “Piano organico per favorire la rinascita economica e sociale della Sardegna, in attuazione dell'articolo 13 dello Statuto speciale per la Sardegna di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3”. Le proposte sono state accolte.
Si è quindi passati alla Mozione 33. Ma è stata chiesta la verifica del numero legale, e poiché è risultato non sussistere, la seduta è stata sospesa per 30 minuti.
(lp)

Acceso dibattito in aula sulla pubblicazione delle presenze dei consiglieri sul sito del Consiglio

Cagliari, 01 febbraio 2010 – Alla ripresa dei lavori, l’on Franco Sabatini ha sollevato il problema delle presenze in aula e soprattutto delle presenze in occasione della verifica del numero legale ponendo la questione se nel sito siano stati riportati correttamente tutti i dati i dati, se siano veritieri, e perchè non sia stata fatta la precisazione delle assenze per malattia o impedimento. Si tratta a suo giudizio di criteri scelti arbitrariamente dal presidente, non di criteri obiettivi ed acritici sull’esempio della Camera, Quindi se sia corretto riportare il dato non solo sulla partecipazione alle votazioni ma alle sedute Le assenze sono tali anche se per malattia o impedimento. Per quanto riguarda la trattenuta economica essa avviene quando il consigliere non partecipa a nessuna votazione.
La presidente ha ricordato i termini del regolamento sulle presenza anche nelle circostanze delle votazioni per la verifica del numero legale. Nei prossimi giorni, i dati sulle presenze verranno viste in una seduta della Conferenza dei capigruppo. I criteri sono validi e non scelti arbitrariamente dal presidente.
E’ stata a questo punto nuovamente richiesta la verifica del numero legale che è risultato sussistere.
Sul regolamento è quindi intervenutoi l’on Gianvalerio Sanna (Pd) che ha detto che i dati pubblicati sono “falsi e manipolati” a uso politico ed ha chiesto l’applicazione dell’art. 80 circa la nomina di una commissione d’inchiesta. Ha ricordato che la verifica del numero legale andrebbe distinta dalle altre votazioni come si fa proprio alla Camera. I dati pubblicati non tengono conto delle votazioni per alzata di mano rispetto a quelle elettroniche. Ha citato il proprio caso personale. E’ capitato una volta sola di risultare assente ed è stata detratta l’indennità, ma solo per una assenza ad una votazione senza tener conto degli interventi in aula. Ed è cosa ben diversa da chi non partecipa al dibattito e poi è presente solo nella votazione, ha detto. Dopo aver ribadito forti critiche alla Presidenza affermando che i dati pubblicati sul sito sono diversi da quelli che sono stati forniti dagli uffici ai consiglieri, ha ribadito che i consiglieri sono stati fatti oggetto di oltraggio insieme alle proprie famiglie.
La Presidente ha replicato con fermezza che nella circostanza sono stati adottati i sistemi di certificazione delle assenze regolamentari, e non riguardano la verifica della produttività. L’assenteismo non è di questa legislatura ha ricordato ma è un fatto che si verifica da diverse legislature. Nessuno vuole gettare fango sulle opposizioni o creare discriminazioni fra i consiglieri. Anche nella conferenza stampa di fine anno ha ricordato si è dato atto di questo ampiamente alle opposizioni. Sono stati tanti i richiami, da mesi, ha ricordato la presidente e si è più volte sottolineato questo fatto alla Conferenza dei capigruppo. Quanto alla verifica del numero legale non lo ha deciso la presidenza del consiglio di considerare questa una normale votazione, ma è stato sempre fatto anche nelle passate legislature ed anzi spesso sono utilizzate proprie per consentire ai consiglieri di attestare la propria presenza . Condivido pienamente, ha aggiunto però, che si debba tenere conto di quelle votazioni alle quali non si partecipa proprio per decisioni politiche. Per quanto riguarda la pubblicazione era stato annunciato da tempo.
Ha preso la parola Chicco Porcu(Pd) che si è associato alla richiesta dell’on. Gianvalerio Sanna, circa la nomina di una commissione ai sensi art. 80. Chi decide i criteri di pubblicazione dei dati sul sito? Si è chiesto. Chi decide presenze e assenze? Esistono casi in cui non si chiedono congedi ma si è ugualmente assenti ma di questi dati non c’è traccia sul sito. Esistono casi di richiesta del numero legale come mezzo di confronto politico ma il dato non è stato pubblicato. Sul fatto sono stati pubblicati dati parziali e incompleti. Mentre sull’aumento della percentuale che attesti le presenze può esserci ampia condivisione. Citando la mancanza del numero legale per colpa della maggioranza anche in commissione ha osservato che la stessa presente nella passata legislatura ha legittimamente impedito in commissione industria l’inizio della seduta per mancanza del numero legale. Come fa questa minoranza a esercitare un suo diritto quando non viene fatta trasparenza totale?. La mancata pubblicazione di quei dati di fatti ha falsificato la realtà.
La Presidente ha ribadito che l’articolo 80 non è applicabile. Sono stati pubblicati dati in tutta trasparenza e non è stata lesa l’onorabilità dei consiglieri. Ha escluso l’opportunità i casi in cui le assenze sono state pubblicate per motivi politici.
Ha preso quindi la parola Nello Cappai (Udc), che ha detto di essere dispiaciuto di dover concordare con la minoranza. Chiederò ufficialmente l’accesso agli atti. “L’altro giorno mia moglie mi ha chiesto: ma quando esci dove vai?” Rivolto alla Presidente ha affermato: esistono varie possibilità, ad esempio proporre modifiche al regolamento attraverso l’apposita giunta per il regolamento. Ha polemizzato ancora negando che l’ufficio di presidenza sia andato deserto per non far adottare questa delibera. Ha chiesto la convocazione della Giunta per il regolamento.
La presidente ha ribadito che la Presidenza non può essere responsabile di quanto pubblicato sui giornali. La Giunta per il regolamento sarà presto convocata. Questa non è materia regolamentare; ma dell’Ufficio di presidenza. In più occasioni, ha ricordato, vi è stata unanimità su questo argomento nella conferenza capigruppo. E’ stata chiesta addirittura che la delibera venisse portata in Ufficio di presidenza. Non è mai stata decisione del presidente, ma una richiesta generale. Non è stata fatta per motivi scandalistici.
Intervenendo, Giampaolo Diana (Pd), ha affermato che il presidente deve sempre sentire sulle sue spalle l’etica della responsabilità. Rivendicando che la Presidenza avrebbe dovuto tutelare il Consiglio ha detto che non si poteva non sapere che la lettura di quei dati avrebbe creato un’ulteriore distacco dei cittadini dalle istituzioni. O si vuole dire che è colpa della stampa?. Ha proseguito affermando che ci si sarebbe attesi oggi un rigurgito di sensibilità istituzionale e una conseguente rilettura di ciò che è avvenuto, invece si persiste nella stessa direzione. Evidentemente si comprendeva perfettamente che impatto avrebbe avuto la pubblicazione di dati parziali. Quella lettura ha leso la serietà e l’onorabilità di tanti consiglieri regionali. Si è associato alla richiesta della Commissione d’inchiesta.
La presidenza, ha replicato la Presidente Lombardo, non è responsabile di ciò che appare sui giornali. Sono perfettamente certa, ha detto, che è dovere della presidenza tutelate l’onorabilità del consiglio. Ed è stato sempre fatto. L’esigenza di rendere trasparente questo consiglio deve prescindere dai casi specifici.
Gianvittorio Campus (Pdl) ha sottolineato che la discussione odierna è importante. Rincresce che alcune delle osservazioni poste dall’opposizione siano condivisibili. La presidenza ha scientemente sollevato, nell’indicare un giusto problema, e scatenato “un’ondata di qualunquismo disfattista”. Ha espresso giudizio negativo sul fatto, citato in precedenza, che sia possibile che un’assemblea usi strumentalmente la verifica numero legale per non essere penalizzati negli emolumenti. Prima di sollevare il sipario, ha ricordato, l’errore sarebbe dovuto essere corretto. Ha criticato la Presidenza di mancanza di confronto con quest’aula. “Non penso a una commissione d’inchiesta, ha detto, ma ci sono gli strumenti. Esiste un’aula e una giunta per i regolamenti”.
Per Oscar Cherchi (Pdl) ha respinto l’accusa che i dati siano manipolati. Sicuramente ci sarà un chiarimento, nella certezza che i dati non sono stati manipolati. Non è corretto a suo giudizio mettere in discussione l’onestà intellettuale del presidente. Ha difeso con forza le decisioni assunte dalla presidenza, era necessario trovare una linea condotta coerente. Bene ha fatto la presidente a pubblicare i dati.
Il dibattito prosegue.
(lp)

Prosegue il dibattito sulle assenze dei consiglieri regionali

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) “viviamo una stagione in cui chi parla male della politica diventa subito un eroe. E lei ha utilizzato il suo ruolo per avere un risalto sulla stampa di cui non aveva bisogno. Con il suo comportamento ha gettato discredito sull’Assemblea che presiede. Io non sono mai stato assente né in Aula né in commissione eppure risulto tra i più assenti. Avrebbe dovuto fa sapere ai sardi anche che le commissioni hanno lavorato in questi mesi soltanto grazie al senso di responsabilità dell’opposizione, perché la maggioranza è sempre assente. Presidente, adotti atti seri e non demagogici”.

La presidente Lombardo ha replicato così: “La mancata presenza in aula è un dato di fatto e tutti sono in grado di valutare che cos’è demagogia e cosa non lo è. Le faccio anche presente che i lavori del Consiglio sono in diretta su internet”.

L’on. Mario Diana, capogruppo del Pdl, ha detto: “Non intendo intervenire per fatto personale e mi chiedo su che cosa si sta tenendo questa seduta. Non potete mettere sotto accusa il presidente del Consiglio quando in ben altre circostanze questo avrebbe dovuto essere fatto. Se poi qualcuno di noi si è sentito toccato per la pubblicazione dei dati, proprio così stiamo alimentando le polemiche. Le chiedo di sospendere la seduta, presidente, e di convocare immediatamente la conferenza dei capigruppo. Questa è la deriva del Consiglio regionale. I blog sono invasi di notizie false, on. Gianvalerio Sanna, e lei è uno dei maggiori aizzatori. Accusare il presidente è un’accusa a noi stessi che non fa bene a noi né alla politica sarda”.

La presidente Lombardo ha intervenuta sulla richiesta dell’on. Diana: “La discussione è consentita, tutti devono potersi esprimere”.

Per l’on. Maninchedda (Psd’az) “è necessario interrompere i lavori e riunire maggioranza e opposizione per discutere di quanto sta accadendo oggi in Aula. Il Consiglio regionale sta scoprendo che deve rendere più efficienti le sue regole e con questa discussione così non otteniamo risultati se non il fatto che sembra che per noi i problemi dell’industria sarda che chiude siano meno importante dei nostri rapporti interni. Mentre il Trentino ottiene dallo Stato il suo federalismo fiscale, la Sardegna è ammazzata dalle tasse e chiede un ministro in più al governo Berlusconi. Ecco, fermiamoci e poi riprendiamo i lavori occupandoci delle cose importanti della Sardegna”.

La presidente Lombardo ha posto in votazione la proposta di sospensione breve dell’onorevole Manichedda, che l’Aula ha accolto. I lavori riprenderanno alle 12.16.

Alla ripresa, la presidente Lombardo ha dato la parola all’on. Adriano Salis (Idv): “Sono a disagio perché le sue iniziative hanno dato un ulteriore colpo alla credibilità del Consiglio. E’ chiaro che questa vicenda viene letta politicamente dalle opposizioni, vista la contemporanea assunzione da parte della presidente Lombardo dell’assunzione di una carica importantissima di partito”.

La presidente Lombardo ha replicato all’on. Salis: “La carica di partito che rivesto nulla c’entra, nemmeno temporalmente, con i temi di cui lei sta parlando”.

Per l’on. Mario Floris (Uds) “la minoranza ha dato disponibilità per affrontare i problemi comuni. Non siamo davanti a fatti nuovi e dobbiamo rivedere complessivamente l’organizzazione del Consiglio regionale. Non è possibile che in un anno abbiamo approvato così poche leggi”.

La presidente Lombardo ha replicato all’on. Floris: “Io posso e voglio darle risposte su quanto ha detto, nessuno ha preteso di indicare le assenze come valore della produttività del Consiglio. E l’organizzazione dei lavori appartiene alla conferenza dei capigruppo”.

Per l’on. Nicola Rassu (Pdl) “il Consiglio regionale esce malissimo sulla stampa a causa di questa vicenda, non c’è dubbio. Tutta la Sardegna sa che noi manchiamo spesso dall’Aula quando dovrebbe essere presente. Assenteista è chi è in quest’Aula e non interviene mai, anche se è presente fisicamente”.

E’ poi intervenuto l’on. Luciano Uras (Sl): “Siamo disponibili ad andare in tutte le sedi per risolvere questi problemi di organizzazione dei lavori del Consiglio e siamo ansiosi di vedere che le decisioni che prendiamo qua non finiscono cestinate negli uffici amministrativi della Giunta regionale”.

Per l’on. Roberto Capelli (Udc) “più volte abbiamo richiesto la riduzione delle indennità aggiuntive del Consiglio, senza clamore né comunicati stampa. Più volte ho detto che si rasentava la decenza davanti a così pochi consiglieri all’apertura dei lavori. E’ un problema di senso di responsabilità. Onorevole Gianvalerio Sanna, ritiri la proposta di istituzione di commissione straordinaria: abbiamo urgenze più importanti e i sardi non capirebbero se non ci dedichiamo totalmente alle emergenze”.

Concluso l’acceso dibattito in aula sulla pubblicazione delle presenze dei consiglieri sul sito del Consiglio = La seduta riprenderà nel pomeriggio

Cagliari, 01 febbraio 2010 – Il dibattito è proseguito con l’intervento di Angelo Stochino (Pdl) che ha affermato come il campanello d’allarme si coglieva da tempo e la decisione della Presidente non è lesiva della onorabilità dei consiglieri. Ha affermato che una cosa sono le mancate votazioni in occasione di richiesta del numero legale, altra cosa le assenze. Condividendo la necessità di trovare norme regolamentari che consentano una migliore gestione del lavoro dei consiglieri ha auspicato una riforma rapida di questa parte del regolamento.
Luigi Lotto (Pd) ha lamentato come questo fatto abbia creato distacco ulteriore fra cittadini e istituzioni, E’ necessario che la pubblica opinione conosca i dati sul lavoro dei consiglieri, su questo non vi sono dubbi. C’è stato un errore nella gestione di questa partita e i fatti che siano stati pubblicati dati incompleti circa il lavoro dei consiglieri non si è data una informazione realistica e coerente. Questi dati non possono essere strumento di battaglia politica. Giusto quindi chiedere che venga affrontata la questione del regolamento.
E’ quindi intervenuto Renato Soru (Pd), Nessuna intenzione di discutere una sorta di impeachment del presidente del Consiglio, ha detto. Però anche il modo in cui si conducono oggi i lavori non sono dimostrazione di un ruolo superpartes. Con questa iniziativa secondo Soru si è voluta condurre una battaglia politica. Non dovrei dirlo io che risulto essere il più assente di tutti, ma certo molte cose dette in quest’aula da altri sarebbero dovute essere tenute in maggiore considerazione. Sottolineando come le proprie responsabilità per un’azienda che ha mille posti di lavoro lo hanno allontanato da quest’aula ha detto di aver valutato anche le dimissioni, ma le 100 mila preferenze attribuitemi lo hanno convinto che non sarebbe stato corretto. Non credo che la Presidenza abbia onorato il suo ruolo, ha detto. Questa è la casa di tutti.
Proprio perché questa è la casa di tutti è necessaria la massima trasparenza. Ha replicato la Presidente Lombardo.
Ha poi parlato Pietro Pittalis (Pdl) che ha duramente replicato nei confronti del precedente oratore, ed ha ricordato quanto accaduto nella precedente legislatura. Se la contesa deve essere una costante strumentalizzazione, è sbagliato. Qui il problema è ben altro: è quello di restituire prestigio e autorevolezza a questo consiglio. Ha ragione l’opposizione che rivendica la legittimità di non votare in occasione della verifica del numero legale. Bisogna abbassare i toni, ha detto Pittalis. La sfida vera è mettere mano al regolamento. Non ci si deve avvitarci attorno a questioni che fanno smarrire il senso della realtà.
Per Giorgio Oppi (Udc), non c’è dubbio che l’impatto mediatico sia stato forte. Oggi non stiamo dando un esempio edificante. Ha sottolineato le procedure della Camera alla quale si dovrebbe fare riferimento. Ad esempio sul sistema delle votazioni. Occorre avere il coraggio di eliminare le storture: il sistema va corretto. Vi sono sistemi che creano difficoltà. Senza ledere nessuno occorre ricordare che questo non è un “question time” si sarebbe potuto gestire più produttivamente questo dibattito seguendo la procedura corretta.
Mario Bruno (Pd) ha sottolineato che il dibattito odierno è stato utile. Ha detto che non vi è il necessario confronto fra maggioranza e opposizione ma anche nella stessa maggioranza ed ha ricordato i provvedimenti blindati che si portano in aula. Occorre quindi affrontare la programmazione bimestrale dei lavori. Sicuramente occorre trasparenza e presenza in Consiglio, ma quando si inseriscono dati occorre che questi non siano fuorvianti. Il vero tema è la qualità del lavoro del Consiglio regionale, insieme alla quantità. Occorre fare sintesi. Abbiamo una commissione d’inchiesta, ma occorre anche mettere mano al regolamento; non siamo neppure contrari alla delibera che si sta proponendo sul calcolo delle assenze, ma va articolata.
Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha ribadito che è difficile credere al ruolo della Presidenza di tutela del Consiglio. La presidenza deve intervenire per fare chiarezza. Ha sottolineato che è stata portata avanti una operazione mediatica, aumentando il disorientamento e il rispetto per le istituzioni. E’ stata colpita l’opposizione negandole il diritto politico di non votare, ma è stata colpita anche la sua parte politica. Quanto al famigerato ufficio di presidenza andato deserto l’opposizione era in realtà presente ma ha fatto mancare il numero legale per la assenza di quasi tutto il centro destra.
Daniele Cocco (Idv) ha detto che salvo le difese d’ufficio il Consiglio ha la medesima opinione. Ha ribadito che sui problemi non vi è alcun assenteismo. Quando un consigliere è presente costantemente e poi viene considerato assente significa che occorre rivedere i dati pubblicati. Dopo aver polemizzato sulle dichiarazioni di precedenti oratori, Cocco ha parlato di errore, magari in buona fede. Ma ora occorre una sintesi.
Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha ricordato che la prima cosa da guardare è quanto la maggioranza sta facendo in risposta alle promesse ed alle esigenza dei sardi. Ha negato che siano mai state le opposizioni ad alzare i toni delle polemiche e dello scontro politico.
Radhouan Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha detto che da parte della Presidenza c’è stata una mancanza di chiarezza non riconoscendo gli errori ingannando l’opinione pubblica. E’ sbagliato, ha detto, usare la parola come paravento per non ascoltare.
Per Pierpaolo Vargiu (Riformatori) è utile proporre un interrogativo: perché la gente si interroga sulle presenze dei consiglieri? Semplicemente perché molti sardi si interroghino sull’effettivo ruolo del Consiglio. La gente si chiede se davvero “i costi della democrazia” servano a risolvere i problemi della Sardegna. Allora occorre parlare del ruolo delle istituzioni. Capire se abbia ancora un senso quanto si svolge in quest’aula.
Domenico Gallus (Pdl), ha ricordato che i numeri sono freddi e chiari. Nessuno può contrastarli. In particolare però colpiscono interventi che denotano una certa falsità dei comportamenti. Ha polemizzato con forza con l’on. Renato Soru, criticandone affermazioni e comportamenti. Ha sollecitato il passaggio all’argomento reale all’ordine del giorno.
La presidente ha dichiarato conclusi gli interventi affermando di non voler alimentare ulteriori polemiche ma di dover dare alcune risposte. Ha ribadito di condividere fortemente che le votazioni per verifica del numero legale non deve essere conteggiato per le assenze. Ha ribadito condividendo la necessità di un dialogo maggiore, ed ha ribadito che la presidenza non ritiene di aver commesso qualche errore: non si è cercata visibilità. La presidenza ha la coscienza a posto. Per cui si è proceduto nel momento in cui non ci poteva rendere complice di cattive abitudini, non solo a tutela del consiglio ma dei sardi. Ha ribadito che l’articolo 80 non è applicabile in quanto non si è offesa l’onorabilità dei consiglieri, ma solamente pubblicati dei dati.
La seduta si è quindi conclusa e i lavori riprenderanno alle ore 16,30
(lp)