CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 90 del 26 gennaio 2010

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Esame del testo unico “Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari”

Cagliari, 26 gennaio 2010 – La seduta si è aperta alle 10 in punto sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. E’ stato commemorato l’on. Pietro Pigliaru, recentemente scomparso. Dopo la sospensione di cinque minuti in segno di lutto l’aula ha ripreso l’esame del testo Unico sugli oratori. L’on. Uras (La sinistra sarda - Comunisti italiani - Rossomori) ha chiesto la verifica del numero legale. Constatato che in aula c’era il numero legale, il primo a intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Rassu (Pdl) che ha sottolineato l’importanza di questa legge dal punto di vista sociale perché consente l’aggregazione del mondo giovanile. Gli oratori rappresenteranno, dopo l’approvazione di questa legge, ancora una volta la cellula che nel passato ha dato vita alla formazione della classe dirigente. L’on. Porcu (Pd) ha detto che le finalità della legge, almeno in parte, sono da condividere. Dunque. C’è la necessità di emendarla. Non vorrei – ha aggiunto - però che questa discussione sul testo non debba distrarci da altri argomenti importanti sullo sviluppo della regione. Per l’esponente del Pd il Consiglio non può attardarsi su questa legge. La Sardegna ha bisogno di norme sullo sviluppo, sull’energia, sul lavoro, sulla sanità. Entrando nel merito, l’on. Porcu, ha sottolineato che, per l’efficacia stessa di questa legge, è necessario ricomprendere, tra i soggetti destinatari, anche i comuni che intendono istituire all’interno del loro territorio i centri di aggregazione sociale. L’on. Lotto (PD) ha detto che questa legge non può essere approvata così come è. Incentivare l’attività degli oratori e incentivare i centri di aggregazione sociale è un problema sentito ed è un obiettivo che contribuisce a qualificare l’opera di qualsiasi amministrazione pubblica. Perché le risorse spese in questa direzione contribuiscono a migliorare le condizioni di vita delle nostre popolazioni. Per l’on. Lotto, però, questa legge opera una chiusura e introduce una frattura. Limitare la legge ai soli oratori, infatti, e’ un errore perché la vita sociale dei giovani si svolge anche in altre strutture. Quindi, il taglio è parziale ed è di parte. La legge va corretta e integrata perché tra i beneficiari non possono mancare gli enti locali. E’ anche inaccettabile fare una legge per gli oratori e non per i giovani nel loro complesso che utilizzano gli oratori. L’on. Adriano Salis (Idv) sostiene che questa legge non è “da poco” ma lede diritti costituzionali. Non può una legge regionale – ha detto l’esponente dell’Italia dei valori - definire delle gabbie che creano privilegi e interventi che tagliano fuori altri centri di aggregazione. Con questa legge – ha aggiunto - si sta privilegiando l’intervento privato a danno degli stessi centri di aggregazione. Questa è una lesione. In questa cancellazione dei centri di aggregazione sociale c’è una forzatura di carattere ideologico. Bisogna eliminare questa lesione. Non possiamo in quest’aula creare un privilegio nei confronti della Chiesa. Salis è d’accordo nel ribadire il principio dell’importanza degli oratori ma non nel creare ulteriori privilegi. L’on. Vargiu (Riformatori) ha ricordato che una legge simile a quella oggi all’esame del Consiglio era stata già presentata due legislature fa dall’on. Sergio Pisano. Vargiu ha sottolineato l’importanza della legge dimostrata dal fatto che il consiglio regionale per dare 5 milioni di euro agli oratori non ha scelto la strada più rapida (cioè un emendamento al collegato) ma ha scelto di fare una discussione per dare una dignità a questo finanziamento. Vargiu non è d’accordo sulla richiesta, avanzata dal centrosinistra, di inserire tra i beneficiari della legge anche i centri di aggregazione comunali. Per il capogruppo dei Riformatori va contro la logica del fondo unico. L’on. Uras (La sinistra sarda - Comunisti italiani – Rossomori) ha subito affermato che il contenuto normativo di questa legge è incostituzionale perché delega alla giunta un potere regolamentare che è esercitabile esclusivamente dal consiglio regionale. Ancora una volta - ha aggiunto Uras - c’è una violazione delle prerogative del Consiglio regionale da parte della stesso consiglio regionale. Non basta la forma per rendere costituzionale una legge, bisogna che ci sia la sostanza. L’on. Uras ha ricordato che il recupero del disagio giovanile è un compito portato avanti da numerosi enti e non solo dagli oratori quindi, non si capisce perché i beneficiari di questa legge siano solo loro. Per Uras questa legge per il suo contenuto incostituzionale non dovrebbe neanche essere in aula. Ancora una volta – ha detto - la minoranza è lesa nel suo diritto di essere opposizione. Non possiamo accettare di far parte di un grande calderone in cui la minoranza viene offesa. La minoranza ha sempre agito con un senso di positività. Difenderò – ha concluso - fino alla fine il ruolo di garanzia del Consiglio regionale. La presidente Lombardo ha assicurato che la legge non è incostituzionale perché la giunta non ha potere regolamentare ma solo un ruolo di definizione delle linee guida. L’on. Mario Diana (Pdl) ha risposto al centrosinistra che voleva estendere i benefici di questa legge anche ai centri di aggregazione comunali. “Non capisco perché si avanza in aula una proposta del genere – ha detto il capogruppo del Pdl – quando in commissione non ci sono state forti opposizioni”. In questa legge è chiarissima la volontà della maggioranza che ha deciso di voler sostenere gli oratori. C’è stata una sottocommissione che ha esaminato il testo e poi una commissione che l’ha votato. Ma in aula si vuole stravolgere tutto. Non è ammissibile. I lavori proseguono. (R.R.)

Prosegue la discussione sul T.U. 8-21-60 “Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale degli oratori.

Cagliari, 26 gennaio 2010 – Il dibattito generale è proseguito con l’intervento dell’on. Salis (Idv) che ha posto una questione pregiudiziale sottolineando come vi sia conflitto fra le norme regolamentari, le finalità della legge in discussione e la norma nazionale che vieta che queste materie possano essere onerose. Ha pertanto auspicato un rinvio in commissione della presente legge.
Ai sensi del regolamento la Presidente ha ricordato che per questioni pregiudiziali possono avere la parola un oratore per gruppo.
Ha chiesto la parola Felicetto Contu (Udc) che ha ricordato come la legge sembrava condivisa ed invece si sta palesando estremamente contrastata. Sulla pregiudiziale Contu ha detto che non si deve guardare solamente alla lettera della norma nazionale, ma essa deve essere interpretata pertanto ha detto che la pregiudiziale non è fondata.
Sulla questione pregiudiziale Efisio Planetta (Psd’Az) ha richiamato il principio costituzionale sussidiarietà e si è espresso contro.
Dopo una breve interruzione per consentire una consultazione fra i gruppi, è intervenuto Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) che ha ricordato che le considerazioni poste dall’on. Salis non sono totalmente prive di fondamento, tanto è vero che nei rapporti con la Chiesa è lo Stato titolare. Ha ricordato la possibilità di appellarsi alla costituzionalità.
Adriano Salis (Idv) ha ricordato che questa materia non è fra quelle delegate alla Regione. Si è detto in obbligo di porre la questione pregiudiziale. Ha ricordato che su questa materia esistono già una serie di opportunità di finanziamento degli oratori da parte dello Stato.
A giudizio di Pietro Pittalis (Pdl), occorre richiamare alla concretezza e operatività rispetto alla questione sottoposta il Consiglio. Ha citato altre regioni, quale “la rossa Umbria”, che hanno assegnato quantità di risorse alle parrocchie e agli oratori e si è detto contrario alla pregiudiziale.
Posta in votazione, la questione pregiudiziale è stata respinta.
Ha preso la parola quindi, nella prosecuzione della discussione generale, l’on. Felicetto Contu (Udc) che ha espresso il suo imbarazzo per quanto accaduto a proposito di questa legge che nasce da tre proposte della maggioranza e dell’opposizione. Ha detto che questa proposta di legge riguarda essenzialmente gli Oratori perché l’anno scorso è stato approvato un provvedimento che assegna 10 milioni centri di aggregazione sociale dei comuni. Una legge che prevede centri di aggregazione in tutti i comuni della Sardegna ove sia possibile. Qui la volontà è di finanziare soprattutto gli oratori: la legge nazionale sancisce proprio che le Regioni a Statuto speciale possono regolamentare la questione purchè non si accollino le spese allo Stato. Se vi è stata discriminazione vi è stata nella passata legislatura, ha ricordato Contu, che ha parlato di carenza e vuoto che il legislatore ha cercato di colmare. Ha fatto un appello affinchè non si erigano barricate stile guelfi e ghibellini. Ha proposto che siano ritirati i 70 emendamenti presentati. Ed ha ricordato come le risorse andranno direttamente agli Oratori.
Ha poi preso la parola Mario Bruno (Pd), che ha sottolineato come le finalità dichiarate della legge sarebbero un intervento per contrastare il disagio minorile. Con questa norma si vuole valorizzare una delle strutture che operano in questo contesto. Ricordando le varie definizioni che si possono attribuire alla struttura dell’Oratorio, si è soffermato su questi aspetti per cercare di analizzare se solo gli oratori possano essere contemplati quali destinatari delle finalità della legge. Ha ricordato che anche 150 centri di aggregazione sociale soddisfano le esigenze previste dall’art. 1 di questa legge. Ha quindi sottolineato che sono oltre 600 gli oratori interessati da questo provvedimento ed ha ricordato le difficoltà di carattere organizzativo per la gestione di questa materia. Occorre capire soprattutto come affrontare la realtà giovanile nel suo complesso, argomento che non può essere affrontato con superficialità.
L’assessore Antonello Liori ha quindi espresso la replica della Giunta sottolineando all’esordio che la legge in esame era una necssità particolarmente sentita. Una legge equilibrata che risponde a necessità reali, che non è a carattere “confessionale”. E’ giusto che uno Stato laico risponda comunque a bisogni delle strutture religiose. E non si può dire che sia una legge particolarmente onerosa. Ha sottolineato le esperienze di migliaia di studenti sardi che hanno sperimentato la vita degli oratori, Lioro ha detto che sia giusto che anche un patrimonio edilizio possa avere una attenzione del legislatore. Ha espresso un giudizio positivo e ha raccomandato al Consiglio l’approvazione della legge.
La presidente ha quindi chiuso la seduta che riprenderà nel pomeriggio alle ore 16,30
(lp)