CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 75 del 10 dicembre 2009

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Articolo 4 della legge finanziaria

La presidente Lombardo ha aperto la seduta alle ore 11 e ha elencato gli emendamenti presentati all’articolo 4.
E’ intervenuto subito l’on. Marco Espa (Pd), che ha detto: “La famiglia è l’ultimo bastione del proletariato in Italia e non riguarda soltanto il centrodestra. Per questo abbiamo predisposto una serie di emendamenti a favore delle famiglie con nuovi nati, a favore delle famiglie che hanno bisogno di un prestito di emergenza. E ancora ricordo il fondo per le famiglie non autosufficienti, gioiello dell’esperienza sarda segnalato all’Unione europea. Non possiamo mettere a rischio tutto questo, negando a 9 mila persone con disabilità grave i servizi personalizzati”.
Ha preso poi la parola l’on. Gianpaolo Diana (Pd), che ha segnalato la presenza di delegazioni sindacali in commissione Bilancio, in attesa di un incontro con i capigruppo. Per questo l’oratore ha chiesto alla presidente una sospensione breve dei lavori, che la presidente Lombardo ha negato spiegando che “le delegazioni devono essere incontrate quando non sono in corso i lavori dell’Aula”.
L’on. Luciano Uras (SL) ha chiesto alla presidente di poter proseguire i lavori “consentendo anche l’audizione delle delegazioni”. Considerata l’ulteriore richiesta la presidente Lombardo ha, dunque, sospeso i lavori dell’Aula sino alle 11.30.
Alla ripresa è intervenuto l’on. Tarcisio Agus (Pd), che ha detto: “Nella finanziaria non c’è abbastanza attenzione verso quella impresa anomala alla base della nostra società che si chiama famiglia”. L’oratore ha parlato dei disagi delle famiglie, quando non sono sostenute, e del rischio di usura nelle situazioni di povertà. E per questo ha sollecitato una serie di interventi “a favore dell’impresa – famiglia, la più importante delle nostre comunità, istituendo la banca etica della famiglia”.
L’on. Franco Sabatini (Pd) ha parlato del fondo per l’autosufficienza delle famiglie, ribadendo “la necessità che si attuino le decisioni già prese, senza bisogno di ricorrere alla creatività, quando non è necessaria”. L’on. Sabatini ha parlato anche degli ammortizzatori sociali e del fatto che le categorie più colpite sono gli ultracinquantenni.
Sempre sul tema delle politiche sociali e per l’occupazione ha preso poi la parola l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), che ha detto in premessa: “Ormai questo Consiglio sta perdendo la passione per le sue stesse liturgie e discutiamo la Finanziaria in una situazione di generale disinteresse, nonostante la crisi drammatica della Sardegna”. L’oratore ha parlato della necessità per la Regione di fare fronte ai bisogni concreti delle famiglie sarde, soprattutto delle zone interne, “con l’istituzione del credito di emergenza che non è una forma caritatevole di sostegno”.
Il capogruppo del Pd, on. Mario Bruno, è intervenuto sui fondi Fas e si è chiesto cosa stia accadendo. “Non siamo in grado di determinare le politiche che ci riguardano e chiedo al presidente della Regione che riferisca sullo stato delle cose, quali sono le carenze di istruttoria, cosa stia facendo il Cipe per questi fondi. Non possiamo tollerare che il presidente Cappellacci non si presenti in Aula o se non sia meglio andarcene tutti a casa”.
La presidente Lombardo ha riferito di aver parlato con il presidente Cappellacci e ha detto che “il presidente Cappellacci è a Roma e che non appena potrà verrà in Aula”. (c.c.)

Manovra finanziaria: il dibattito generale e il voto sugli articoli e sugli emendamenti

Cagliari, 10 dicembre 2009 – Il dibattito generale sull’articolo 4 è proseguito con l’intervento dell’on. Vargiu (Riformatori sardi) che ha ricordato che la politica è fatta di confronto. Oggi esistono molte cose che la politica può fare per la Sardegna al di là delle “casacche” e degli schieramenti. Un esempio è questo articolo 4.
L’on. Uras (comunisti – la sinistra sarda – rossomori) ha detto che la minoranza sta cercando un dialogo per rendere partecipe l’aula ai drammi che si consumano in Sardegna. Luciano Uras ha ricordato gli 11.000 lavoratori in cassa integrazione e i circa 1800 di loro che vivono con 380 euro al mese. Il consigliere ha rammentato che questi lavoratori per continuare a percepire anche questo salario minimo devono stare dentro i processi di integrazione lavorativi. Quindi il consiglio deve trovare uno strumento che salvi questi 1800 lavoratori.
L’on. Maninchedda (psd’az) è intervenuto sulle politiche attive del lavoro. Esistono già strumenti – ha affermato - che noi dobbiamo attuare. Per esempio, quello del comma 19 dell art. 8 del collegato che individua un percorso per riqualificare chi si trova in un’età in cui è difficile ricollocarsi. Per Maninchedda il Consiglio deve favorire gli strumenti attuativi che già esistono. Per questo è necessario lavorare tutti insieme per attivare i tavoli che risolvano i problemi. Insomma, è necessario sostituire il confronto politico con la coesione sociale.
Per Giampaolo Diana (Pd) manca una lettura attenta sulle politiche sociali. Se noi utilizziamo delle risorse – ha detto - per un welfare locale, quelle risorse vengono distratte da altre finalità come quelle destinate a produrre sviluppo e crescita di cui c’è bisogno. Diana ha chiesto che nelle prossime ore si riferisca in aula su quali siano le ragioni che vanificano l’efficacia degli strumenti e delle risorse di cui è dotata la regione. La proposta del consigliere del Pd è quella di sospendere i lavori dell’aula affinchè la terza commissione verifichi se gli strumenti già in essere siano capaci di affrontare le emergenze. E’ importante capire – ha concluso - se il Consiglio è in grado di assumere un impegno cogente nei confronti dei lavoratori.
Per l’on. Oppi (Udc) gli unici soggetti che possono prendere impegni sono la commissione e l’aula. Giorgio Oppi ha espresso piena solidarietà al consigliere Roberto Capelli che è indagato per aver rilasciato dichiarazioni nell’ambito della sua critica politica. L’esponente dell’Udc ha illustrato la situazione nel settore sanitario che ha definito “drammatica”. Un solo esempio, la spesa farmaceutica che cresce in modo esponenziale: nel 2009 doveva essere di 70 milioni, a fine gennaio 2010 arriverà a più del doppio del previsto. Rese note anche le somme destinate alle consulenze dall’ex assessore Dirindin: In cinque anni – ha detto Oppi – l’ex assessore ha autorizzato consulenze per oltre 3 milioni di euro. Per Oppi, è l’ora per il Consiglio, di fare scelte politiche coraggiose. Non vanno bene le “fughe in avanti”. Ci vuole pazienza e rispetto dei luoghi politici. Noi dobbiamo caratterizzarci – ha concluso - per una nuova “moralità della sanità”
(R.R.)