CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 70 del 3 dicembre 2009
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Manovra finanziaria: prosegue la discussione sull’articolo 1 e sugli emendamenti. Seduta sospesa per mancanza del numero legale
Cagliari, 3 dicembre 2009 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente on. Cucca e poi del vicepresidente on. Cossa. In apertura l’on. Uras ha chiesto la verifica del numero legale. Constatato che in aula era presente il numero legale i lavori sono proseguiti. Il primo a intervenire nella seduta è stato l’on. Mario Floris (Uds) che ha fatto un appello alla corresponsabilità e alla leale collaborazione tra istituzioni. Sul Fondo unico per gli enti locali il presidente della Prima commissione ha detto che è necessaria maggiore chiarezza e ha aggiunto che tale fondo risponde solo parzialmente alle esigenze degli enti locali.
L’on. Sabatini (Pd) ha affermato che le azioni che la giunta sta portando avanti sul patto di stabilità sono insufficienti. E’ necessario, pertanto, aprire una vertenza con lo Stato. Sabatini ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno, alla fine della finanziaria, che individui un percorso per sbloccare i vincoli del Patto di stabilità.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha posto l’ attenzione su due punti: il Patto di stabilità per gli enti locali e il Fondo unico, che sono i due grandi temi di questa Finanziaria. Per l’esponente del gruppo misto le leggi devono essere rispettate. Secondo la legge – ha aggiunto – gli enti locali hanno diritto a una compartecipazione nella riscossione dei tributi e un bilancio veritiero deve prevedere quelle cifre.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha affermato che l’articolo1 è molto importante. Con questa finanziaria – ha detto l’esponente del Pd - rompiamo definitivamente e in maniera traumatica il rapporto con gli enti locali. Sanna ha parlato di “supponenza istituzionale” e di “non rispetto delle norme da parte delle Istituzioni”. Per G.V. Sanna i comuni devono ricorrere in tribunale contro le Istituzioni che non ascoltano e il centrosinistra sarà con loro perché le leggi ci sono e devono essere rispettate.
L’on. Mario Bruno (Pd) ha detto che la minoranza vigilerà affinchè le risorse previste arrivino in Sardegna. Il capogruppo del Pd ha parlato di “risultato storico”, inserito in Finanziaria, una finanziaria che non è certo coraggiosa. Per questo la minoranza ha presentato una serie di emendamenti che tendono a migliorare i documenti finanziari. L’on. Bruno ha affermato anche che il patto di stabilità è da rivedere. “Credo – ha concluso - che in maniera unitaria e forte dobbiamo muoverci perché i fondi Fas siano sbloccati. Dobbiamo aprire una vertenza Sardegna”.
Subito dopo l’intervento dell’on. Bruno l’on. Uras ha chiesto la verifica del numero legale . Non essendoci in aula il numero dei consiglieri previsto dal Regolamento, il presidente Cossa ha sospeso la seduta per 30 minuti. (R.R.)
Seduta n. 70 (2 segue)
Dopo la sospensione, alla ripresa dei lavori è intervenuto l’on. Ben Amara (Comunisti italiani), che presentando la propria posizione sulla manovra ha parlato della situazione sociale in Sardegna e delle diseguaglianze all’interno della società sarda.
Per l’on. Francesca Barracciu (Pd) con l’articolo 1 “entriamo nel merito delle questioni”. L’esponente del Pd ha indicato i temi critici della manovra e in particolare dell’articolo 1.
Ha poi preso la parola l’on. Luciano Uras (Sinistra e libertà): “Stiamo parlando tra noi, bisogna stare in aula per ascoltarci, per capire se abbiamo cose da condividere. E delle cose che non vanno bene: ad esempio, ci sono ancora 115 milioni della legge 37 non spesi”. (c.c.)Manovra finanziaria: prosegue la discussione sull’articolo 1 e sugli emendamenti
Cagliari 3 dicembre 2009 – La discussione generale sull’articolo 1 e sugli emendamenti è proseguita poi con l’intervento del consigliere Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha stigmatizzato il fatto che si ricorra a nuovi mutui e quindi all’indebitamento. E’ utile, s’è chiesto Zedda, una contrapposizione a oltranza fra Regione ed Enti locali? “Non è utile” ha affermato. Solamente con uno sforzo collettivo, si possono dare risposte ai problemi del lavoro e dello sviluppo.
Per il consigliere Giampaolo Diana (Pd), è positivo il fatto che la finanziaria sia snella, così come è apprezzabile l’inserimento delle nuove entrate, ma è una finanziaria insufficiente perché non sa affrontare i reali problemi della Sardegna. Diana ha rivendicato l’obbligo che la regione trasferisca agli enti locali le risorse del fondo unico, occorre chiarezza su cosa si vuole fare.
Il consigliere Mario Diana (Pdl) ha sottolineato che la discussione risulta sostanzialmente parziale e non ha affrontato altro che la questione del fondo unico ai comuni; per di più con scarso approfondimento. Respingendo l’accusa di “stagione dell’illegalità” quella attuale, ha dato una valutazione negativa di quanto accaduto nei giorni scorsi con i comuni protagonisti. “E’ stata una prevaricazione del Consiglio delle Autonomie”. Non è possibile che non vi sia una regia regionale di quanto si deve fare nei territori.
E’ quindi intervenuto Daniele Cocco (Idv). Ricordando l’incontro fra Consiglio e enti locali, ha sottolineato la legittimità delle richieste dei territori e la Giunta dovrebbe riflettere sull’esigenza dei trasferimenti delle risorse.
Per Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) è apprezzabile che si esamini la finanziaria nei tempi dovuti e che non abbia norme intruse. E’ una finanziaria che pone sul tappeto la questione della vertenza entrate, ma è sull’utilizzo di queste che non si può essere d’accordo. Ma la priorità maggiore non è tanto il fondo unico per i comuni ma il lavoro. Tuttavia quanto al fondo unico, non spetta alla regione individuare eventuali casi di cattiva spesa, bensì alle stesse amministrazioni locali.
La replica dell’assessore Giorgio La Spisa ha posto in evidenza che l’art 1 è centrale. La finanziaria deve avere sempre un articolo che inquadra la situazione del sistema finanziario e gli altri che specificano. Consente di stabilizzare il quadro generale. Ha confermato che il capitolo della finanziaria dello Stato a favore delle regioni speciali comprende la quota per la Sardegna: le risorse ci sono e sono per la Sardegna. Ma le nuove entrate in conto competenza non sono immediatamente disponibili a causa del patto di stabilità. Se il sistema politico sardo vuole far propria la richiesta di riscrittura del patto di stabilità in un confronto con lo Stato la giunta è disponibilissima. Fondo unico: attiviamo il tavolo regione-enti locali. E’ un teme su cui non si deve legiferare affrettatamente per realizzare un meccanismo razionale.
Il presidente di turno on Cossa ha quindi comunicato all’aula gli emendamenti all’art.1 giudicati inammissibili.
L’on. Maninchedda, Presidente della Terza commissione, pur riconoscendo che il giudizio sull’inammissibilità è competenza della presidenza ed è inappellabile, a suo avviso vi sarebbe qualche incongruenza. Ha sollecitato un’ulteriore verifica.
La seduta è stata chiusa e i lavori rinviati al pomeriggio alle 16.
(lp)