CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 68 del 1° dicembre 2009
------------------------------------
Manovra finanziaria: prosegue il dibattito generale
Cagliari, 1 dicembre 2009 – La seduta pomeridiana si è aperta sotto la presidenza del vicepresidente on. Cucca e poi del vicepresidente on. Cossa. In apertura l’on. Bruno (Pd) ha chiesto la verifica del numero legale. Essendoci il numero previsto dal regolamento, i lavori sono proseguiti con l’intervento dell’on. Massimo Zedda (comunisti – la sinistra sarda – rossomori) che ha parlato della situazione di grave crisi che sta attraversando la Sardegna. Il consigliere regionale ha fatto il punto sugli stanziamenti nel settore della Cultura e della formazione. “Gli stanziamenti previsti in finanziaria e in bilancio sono sempre meno cospicui – ha detto – per esempio per le borse di studio è previsto 1 milione di euro in meno, per l’edilizia scolastica meno 33 milioni mentre nel settore della formazione professionale i tagli ammontano a 92 milioni. Zedda ha concluso sostenendo di non condividere la filosofia di fondo del piano regionale di sviluppo. E’ poi intervenuto il presidente della commissione bilancio Paolo Maninchedda (Psd’az) che ha detto che durante il dibattito si sono dette cose imprecise. Stamattina – ha sottolineato – alcuni consiglieri hanno chiesto alla maggioranza quali sono le misure da adottare per aumentare il Pil della Sardegna ma nessuno ha aggiunto “senza aumentare il debito pubblico”. Sulla questione entrate Maninchedda ha detto che c’è “schizofrenia politica”. Sulle norme di attuazione, invece, “faciloneria”. Sul versante delle entrate per Maninchedda si vuole ignorare che le entrate in più sono ipotecate dalla spesa sanitaria. Il presidente della Terza commissione ha detto che non c’è stata neanche una proposta di un consigliere su come arginare la spesa sanitaria che assorbe 700 milioni di euro. Maninchedda ha concluso il suo intervento ricordando che, secondo alcuni colleghi, durante la relazione avrebbe detto bugie. “Mi assumo la responsabilità di quello che ho scritto – ha affermato – i colleghi che hanno detto questo lo hanno fatto per puro gusto di denigrazione. L’on. Cuccureddu (misto) ha ribadito che il piano regionale di sviluppo è ispirato dalla dottrina sociale della chiesa. Il mio gruppo – ha affermato – ritiene doveroso il rafforzamento dei poteri autonomistici. Ma l’indipendentismo è un’altra cosa: non è certo un obiettivo programmatico. Può essere accettato solo se è una provocazione per farci assegnare dallo Stato quello che ci deve. Cuccureddu ha chiesto più dettagli e più progetti e ha auspicato riforme e sviluppo. “Non riusciremo ad attuare vero sviluppo – ha concluso – senza le riforme”. (SEGUE) R.R.
Continua il dibattito sulla manovra finanziaria: verso la conclusione la discussione generale
Cagliari, 1 dicembre 2009 – Dopo l’intervento del consigliere Cuccureddu il presidente di turno, Vice presidente Michele Cossa, ha dato la parola al consigliere Giacomo Sanna (Psd’Az) che ha respinto le critiche avanzate dal precedente oratore circa le posizioni autonomiste e indipendentiste dei sardisti. Siamo costretti a fare le battaglie perché lo Stato faccia i dovuti trasferimenti e questa è la conseguenza della mancanza di indipendenza. Lo testimonia anche la vicenda della Sassari-Olbia, ha precisato Sanna. Ha ricordato la “proposta fatta sul project in costruendo” che consentirebbe una disponibilità di risorse rapidissima col sostegno del sistema creditizio. Non serve fare critiche sterili fini a sé stesse ma occorre essere anche propositivi. Nessuno vuole mettere in discussione l’autorevolezza che deve avere, ma anche quest’aula deve essere consapevole il sostegno che le viene da chi è fuori. E la riscrittura del patto con lo Stato, lo Statuto, non può venire senza il sostegno della gente.
Ha quindi preso la parola il consigliere Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha preso spunto dalla recente assemblea per il Congresso del Popolo sardo, per sottolineare L’autentico conflitto istituzionale delle amministrazioni locali nei confronti della Regione e del Consiglio regionale registrato la scorsa settimana. Tutto questo dimostra che vi è un disagio profondo nella società e nel sistema istituzionale. Tutto questo mette in evidenza che la proposta di manovra finanziaria è inadeguata rispetto alle reali esigenze della società. La contestazione avvenuta pochi giorni fa sembra dimostrare l’esistenza di una frattura istituzionale, ha affermato. Per tutto ciò questa manovra va rivista, secondo Uras.
Per il capogruppo dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, una parte delle cose che ha affermato Uras sono condivisibili. Ma si deve ricordare che questa maggioranza ha tentato di fare qualcosa, ad esempio per la Sanità, ha ricordato Vargiu. E’ evidente che tutte le risposte che attende la Sardegna non possono essere in questo PRS, ha aggiunto, ed ha sottolineato però che con questa manovra snella si sta sterilizzando il bilancio. Dal 1 gennaio si avranno gli strumenti di spesa ed è già un gran beneficio. La verità è che miracoli, in questo contesto sociale non ne fa nessuno. Vero che se le istituzioni locali, 150 sindaci, cercano di sfondare le porte del Consiglio qualcosa non funziona. Ma non funziona solo sul lato del Consiglio, ma neanche sul lato della rappresentanza dei partiti. Vi sono responsabilità diffuse ed occorre ragionare insieme su queste.
Ha quindi parlato Roberto Capelli (UDC), che ha sottolineato come il bilancio sia ormai l’occasione per un confronto politico fra maggioranza e opposizione invece di utilizzare questo tempo per approfondire le singole questioni concrete della Manovra. Capelli ha sottolineato che un primo obiettivo questa manovra l’ha centrato, quello di essere all’interno delle scadenze previste dalle norme. Altro obiettivo raggiunto il fatto che non sia la solita finanziaria “omnibus”. Capelli ha anche ricordato gli interventi qualificanti come il credito d’imposta ed il contrato alla povertà. Dopo aver riperso e rievocato gli anni dei piani di Rinascita, ha ricordato che occorre analizzare gli errori fatti in passato per correggerne oggi gli effetti. Occorre individuare la sede comune ove confrontarsi costruttivamente evitando le sterili divisioni.
Nel suo intervento, il consigliere Mario Diana (Pdl) ha preso spunto dall’intervento dell’on. Cuccureddu, per criticare le sue prese di posizione antagoniste alla maggioranza. “Questo costituisce un problema di tipo politico”. Diana ha ricordato la situazione di grandissima emergenza e si è riferito ai continui richiami alla modifica dello Statuto. “Noi l’abbiamo pronta la proposta di nuovo Statuto”. Ma certi problemi non possono essere risolti solo con la riforma dello Statuto, ha detto. Il problema grave è che si è continuamente costretti ad affrontare emergenze, anche se di una emergenza non si parla mai: quella dell’agricoltura. Quanto al piano sanitario regionale, Diana ha ricordato che nonostante gli autorevoli contributi la sanità va ancora male; non solo, ha denunciato che nonostante le contestazioni degli enti locali decine di miliardi per lavori pubblici non vengono spesi proprio dagli enti locali.
(lp)Manovra finanziaria: concluso il dibattito generale. Domani alle 12,30 il voto sul passaggio agli articoli.
Cagliari, 1 dicembre 2009 – il dibattito è proseguito con l’intervento dell’on. Mario Bruno (Pd) che ha detto che questa finanziaria si caratterizza per due fatti: per l’approvazione entro i termini e perché nel 2010 va a regime il sistema delle entrate. Per il capogruppo del Pd il nuovo sistema va difeso con determinazione. Sul patto di stabilità, Mario Bruno ha auspicato una battaglia comune. Insomma è necessario investire su grandi progetti e aprire una nuova vertenza Sardegna. Entrando nel merito della finanziaria, il consigliere del Pd, l’ha definita “snella ma poco coraggiosa” perché non assume una iniziativa forte. Non bastano 300 – 400 milioni di euro per le imprese – ha aggiunto - ne occorrono almeno il triplo. Inoltre, è necessario rafforzare le politiche del lavoro. Gli investimenti nel settore della scuola, della disabilità, degli anziani. Noi vogliamo – ha concluso - una forte mobilitazione nei confronti di un governo nazionale che non considera la Sardegna. Con il programma regionale di sviluppo avevate un’occasione e l’avete persa ancora una volta. E’ poi intervenuto, per le conclusioni al dibattito generale, l’assessore al bilancio Giorgio La Spisa che ha detto che per rispettare le scadenze si è , forse, presentato un documento non esaustivo. Abbiamo provato a contenere tutto nei tempi e questo può comportare qualche limite. Questo programma regionale di sviluppo non è il meglio ma con i tempi che avevamo – ha continuato - non potevamo fare di più. Ci avete detto - ha affermato rivolgendosi alla minoranza –che non emerge nessuna idea di Sardegna. Ma la politica non si fa costruendo idee, si fa facendo scelte partendo da alcuni grandi obiettivi di fondo. Questo Programma regionale di sviluppo ha un titolo. Io sono lieto che sul titolo del programma regionale di sviluppo “lo sviluppo parte dall’io” si sia discusso. L’idea centrale è che noi dobbiamo mantenere la persona al centro. “Io” non vuol dire “ego” quindi, “io” non vuol dire cedere all’individualismo. Con questo titolo abbiamo voluto dire che lo sviluppo della Sardegna può esserci solo se noi sardi diventiamo protagonisti del nostro sviluppo. Inoltre, per La Spisa dire (come ha fatto la minoranza) che il programma regionale di sviluppo è “povero” è una critica ingiustificata. Certo, si poteva fare di più ma nessuna proposta costruttiva è stata fatta. Noi dobbiamo scrollarci di dosso la cultura della lamentela. Spero si possano fare interventi importanti nel settore del lavoro, della famiglia, del sociale. Io spero che si possano fare anche le riforme, riforme che sono appena accennate perché devono essere fatte dal Consiglio. Questo programma, per La Spisa, ha un sufficiente grado di concretezza che si evidenzia nella manovra. “Abbiamo 300 milioni di euro – ha concluso - che sono indirizzati a tre obiettivi. Spero che il Consiglio condivida questa scelta di fondo.
La seduta è stata interrotta.
I lavori riprenderanno domani mattina alle 12 e 30 con il voto sul passaggio agli articoli. (FINE) R.R.