CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 60 del 15 ottobre 2009
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Piano casa (articolo 13), il Pd contesta l’emendamento 553 e denuncia “il sacco delle coste sarde”. Bruno (Pd) denuncia nuove difficoltà per il finanziamento della Sassari – Olbia.
La presidente Lombardo ha dichiarato aperta la seduta comunicando l’elenco degli emendamenti presentati all’articolo 13, che tratta la disciplina degli interventi ammissibili nella fase di adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale.
Ha preso la parola l’on. Chicco Porcu (Pd), che ha detto: “Vorrei che foste consapevoli che la competenza primaria in materia di paesaggio è dello Stato ed è in questo articolo che sono presenti i veri interessi, il cuore di questa legge. Con queste norme non stiamo tornando al 2003 ma alla liberalizzazione selvaggia e non c’entra nulla la prima casa. Presidente Cappellacci, lei deve avere la compiacenza di ammettere che questo è il nuovo sacco delle coste. Sarebbe più onesto”.
A seguire, sempre per il Pd è intervenuto l’on. Gianvalerio Sanna, che ha chiesto attenzione all’Aula: “E’ arrivato l’uovo e la sorpresa, cioè l’emendamento 553 che riscrive l’articolo 13. Evidentemente alla giunta quel che era stato approvato dalla commissione non va bene perché è cominciata la stagione dell’urbanistica contrattata. Non si possono usare norme urbanistiche per intervenire sulla tutela paesaggistica, il paesaggio prevale sempre sull’urbanistica. E non lo dico io, lo afferma un giurista come Giannini. A voi non va bene e non vi va bene la Corte Costituzionale e quanto ha previsto lo Stato. Lo rivela l’impianto del comma 2 dell’emendamento 553: state prevedendo che le norme di salvaguardia del Ppr sono modificate da un atto legislativo, nonostante la Corte costituzionale abbia detto che questo non si può fare”. L’oratore ha proseguito nell’analisi dell’emendamento 553, rilevando contraddizioni e il fatto che “le deroghe siano state trasformate in norme di salvaguardia. State dando il via libera a 6 milioni di metri cubi spostando indietro nel tempo i vincoli di salvaguardia. Io mi vergogno di dover trattare questi argomenti in una sede legislativa e tutti dovremmo provare vergogna”.
Per l’on. Luciano Uras (Sl) questo emendamento, sostitutivo totale, “provoca il fatto che stiamo discutendo un’altra legge. L’emendamento 553 è da solo una legge complessa e del tutto in contraddizione con gli articoli appena approvati e con la Costituzione. Confidiamo nel ministro Fitto, che è stato attento a portare alla Corte costituzionale la legge sul mandato dei sindaci dei piccoli comuni e che dunque ci auguriamo sia così attento da fare altrettanto davanti a questo emendamento”.
L’esponente comunista ha proseguito: “Questa legge è il prodotto di uno stato confusionale e se questo emendamento 553 non sarà ritirato sarà normale costruire tutto dappertutto. E alla fine vi sarà addebitata la responsabilità e questa depravazione edilizia: è su questo terreno che misuriamo davvero la differenza tra centrosinistra e centrodestra”.
E’ intervenuto poi l’on. Adriano Salis (Idv): “Come si fa a scardinare tutto? Come si fa a stravolgere tutto? Come si fa a distruggere il patrimonio che la natura ci ha messo a disposizione per fare spazio alle pressioni più speculative? Possiamo quasi sentire le pressioni personali che animano questo emendamento. Non si può stravolgere la storia dell’urbanistica in Sardegna: ci impegneremo per cassare questo emendamento che ha il sapore della controriforma urbanistica”.
Il capogruppo del Pd, Mario Bruno, ha detto: “Il vostro piano casa è ben altro e questo emendamento lo rivela. Procede sul campo dell’illusionismo. Non ci sono, nonostante gli annunci, i soldi per la Sassari Olbia e questo lo ha detto poco fa il sottosegretario Pizza rispondendo in Parlamento. E sul Piano paesaggistico cercate di confondere le acque provando a scardinarlo. State svelando il vero obiettivo di questo finto piano casa: volete dare nuove cubature, liberare le lottizzazioni sospese, intervenire dove la Corte costituzionale ha già detto che non si può intervenire. Non possiamo dare altro giudizio di questo emendamento, di una norma che non guarda il bene comune ma l’interessi di alcuni”.
Per l’on. Lotto (Pd) “è sconcertante l’intervento dell’on. Bruno perché vuol dire che non è servito a nulla ragionare tutta la giornata sulla Sassari – Olbia. Altro che posizione unitaria di tutto il Consiglio regionale: spero che non sia vero, che non siano vere le parole del sottosegretario Pizza. Ma torniamo a questo articolo 13: è chiaro che si sta aprendo un conflitto con lo Stato e prima ancora un conflitto col buonsenso. L’autonomia non è poter fare quel che si vuole, non è l’autorizzazione a delinquere nel senso di non dover osservare la legge. Ci sarà una colata di cemento nelle nostre coste, questo è chiaro”.
Per l’on. Carlo Sechi (Sl) “tutto questo è deprimente. Avete verniciato le regole in commissione e in aula discutiamo ben altro. Ma noi dovremmo legiferare nell’interesse del Parlamento sardo, che non beneficerà di questa legge. E’ incredibile il vostro atteggiamento: fate richiamo alle qualità ambientali e poi siete reticenti sulla vostra vera volontà, come se ve ne vergognaste. Il popolo chiedeva pane e cemento: per ora state dando il cemento”.
Piano casa (articolo 13), prosegue il dibattito sull’emendamento 553. L’assessore Asunis: necessario per fermare i parchi eolici off shore.
Il presidente Cappellacci interviene sulla Sassari - Olbia: non ci sono motivi di preoccupazione
Dopo l’on. Sechi ha preso la parola l’on. Manca (Pd) che ha chiesto alla presidente Lombardo di “dare l’opportunità al presidente di intervenire e riferire sulla risposta data dal sottosegretario Pizza sulla Sassari – Olbia. Vorremmo sapere se i cento e più milioni di euro ci sono o no. Perché quanto ha riferito il nostro capogruppo è gravissimo. Su questo nuovo emendamento, invece, così importante e capace di modificare gran parte della struttura del disegno di legge dovremmo poter lavorare in commissione. In questo e in altri casi dovremmo poter affrontare l’esame al di fuori dell’aula e spero che la prospettiva che sto indicando sia accolta”. Nel dettaglio dell’emendamento 553, l’oratore ha detto: “Sono norme che ci mettono in difficoltà e che metteranno in difficoltà i sardi. Altro che interventi per il rilancio dell’economia: state innescando un boomerang nei Comuni sardi”.
La presidente Lombardo ha dato la parola al presidente Cappellacci per rispondere sul tema della Sassari – Olbia. “La questione dei 111 milioni attiene solo alle anticipazioni. Dunque, quanto afferma il sottosegretario Pizza è uno dei tanti problemi che la Giunta regionale si è trovata a trattare. Prendiamo atto delle dichiarazioni del sottosegretario Pizza ma questo non sposta di una virgola l’esistenza delle risorse sui fondi Fas per realizzare la strada e non pregiudica in alcun modo di accedere alle anticipazioni per avviare la realizzazione dei lavori. Stiamo lavorando per avere al più presto il via libera dal Cipe sul piano attuativo e dunque non ci sono motivi di preoccupazione”.
Per l’on. Diana (Pd), rivolto al presidente Cappellacci, “l’articolo 13 è una delle parti più sensibili della proposta che vi accingete ad approvare. Vi è stato già ricordato di chi sono le competenze sulla tutela del paesaggio e con quale arroganza state intervenendo sul paesaggio, che non è competenza della Regione. Laicamente, la prego, presidente Cappellacci, di darci delle risposte che fughino i nostri dubbi. Vi rendete conto da soli che state intervenendo su tutta la strumentazione e sulla pianificazione del territorio, deregolamentando tutta la materia. Ci avete sempre detto che questi interventi avranno una ricaduta occupazionale straordinaria, soprattutto nel settore artigiano. Secondo me non sarà così ma se anche fossi smentito perché non avete tenuto conto delle richieste delle associazioni artigiane? Sono loro che vi chiedono risorse per mettere in sicurezza le scuole pubbliche e voi non ascoltate gli artigiani né l’opposizione su questo”.
Ha preso poi la parola l’assessore all’Urbanistica, Gabriele Asunis, per rispondere alle critiche espresse dall’opposizione all’emendamento 553. “Le ragioni di questo nuovo emendamento sono due. La prima è la necessità di dare un’ulteriore riorganizzazione al dispositivo per eliminare ipotesi di indeterminatezza del testo normativo. E la seconda ragione è identificare un percorso con disposizioni aggiuntive che tengano conto di esigenze oggi pulsanti. Sto facendo un chiaro riferimento a vicende quali i parchi eolici off shore. Ci sono norme precise su questo, contenute nel nuovo emendamento, limitando la realizzazione di reti elettriche se non quelle strettamente necessarie e funzionali agli insediamenti urbanistici”.
L’esponente della Giunta ha proseguito: “C’era l’esigenza di fare chiarezza sugli interventi immediatamente ammissibili”.
(segue)
L’esame degli articoli e degli emendamenti sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”. Polemiche in aula durante la votazione, per parti, dell’emendamento 553.
Cagliari, 15 ottobre 2009 – L’ultima parte della seduta della mattinata è stata caratterizzata da un clima estremamente teso.
Sugli emendamenti 73 e 300 (C. Sechi, Manca e più), che vogliono sopprimere l’articolo 13 su cui sono intervenuti, a favore, gli on.li G.V. Sanna, Luciano Uras (comunisti – la sinistra sarda – Rossomori), Chicco Porcu (Pd).
Gli emendamenti, messi in votazione con sistema elettronico palese chiesto dall’on. Bruno (Pd), sono stati bocciati (presenti 72, votanti 70, sì 25, no 45, 2 astenuti).
Sull’emendamento 299 (Bruno e più) sono intervenuti, contro, gli on. li Mario Diana (Pdl) e l’on. Capelli (Udc) . A favore gli on.li G.V. Sanna (Pd), Chicco Porcu (Pd), Tarcisio Agus (Pd).
L’emendamento 299 è stato messo in votazione con sistema elettronico palese chiesto dall’on. Mario Diana. L’emendamento è stato bocciato (presenti 74, votanti 72, sì 26, no 46, 2 astenuti).
La polemica si è accesa sull’emendamento 553 (emendamento all’emendamento 385) della giunta. La presidente, infatti, ha dato la parola all’on. Mario Diana (Pdl) che ha chiesto il voto elettronico palese.
E’ insorta la minoranza sostenendo che il primo iscritto a parlare era l’on. G.V. Sanna. La presidente Lombardo ha sospeso i lavori per cinque minuti.
L’on. Capelli (Udc) ha chiesto la votazione per parti. Esattamente la votazione separata per la lettera E, la lettera F, la lettera G, la lettera H, per il comma 2.
E’ poi intervenuto l’on. Pittalis (Pdl) che ha confermato il voto favorevole all’emendamento 553.
Voto contrario, invece, da parte dell’ on. G.V. Sanna (Pd) che ha contestato il doppio ruolo della presidente del Consiglio che ha anche il ruolo di vice coordinatore del Pdl.
La presidente Lombardo ha ricordato che il presidente del Consiglio è anche consigliere regionale.
L’on. Bruno (Pd) ha detto che venga messo a verbale che i segretari avevano sostenuto che il primo iscritto a parlare era l’on. G.V. Sanna.
La presidente ha assicurato che la dichiarazione dell’on. Bruno sarebbe stata messa a verbale, ma che ribadiva che l’iscrizione di G.V. Sanna veviva dopo a quella degli on.li Mario Diana e Pittalis.
L’on. Oscar Cherchi (Pdl) ha invitato tutti alla calma. Ha dichiarato il voto favorevole.
L’on. Luciano Uras (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ha detto che in quest’aula le prime formazioni politiche che vanno tutelate sono le minoranze.
L’on. Salis (Idv), sull’ordine dei lavori, ha detto che bisogna implementare tecnicamente il sistema perché venga impedito che qualsiasi onorevole possa iscriversi prima che la presidente chiami il voto sull’emendamento.
L’on. G.V. Sanna (Pd) ha accusato la presidente di usare il suon potere a seconda dei casi.
L’on. Zedda (Comunisti – la sinistra sarda – Rossomori) ha chiesto il voto segreto per parti, ma la presidente Lombardo gli ha ricordato che il voto segreto doveva essere chiesto da un capogruppo.
L’on. Carlo Sechi (Comunisti – la sinistra sarda – Rossomori) ha detto che la maggioranza teme il voto segreto.
L’on. Marco Meloni (Pd), sul Regolamento, ha chiesto al presidente quando più capigruppo chiedono la parola di verificare se qualcuno deve chiedere il voto segreto.
L’on. Cuccureddu (Misto) ha proposto un emendamento orale ma l’on. G.V. Sanna ha detto di non acconsentire.
Per l’on. Rassu (Pdl) ormai non si può chiedere più il voto segreto neanche per singole parti in quanto il capogruppo del Pdl ha chiesto il voto elettronico palese. La presidente Lombardo ha, invece, affermato che il voto segreto può essere chiesto per parti.
Messo in votazione con voto elettronico palese chiesto dall’on. Diana, la prima parte dell’articolo 553 (dall’inizio fino alla lettera D compresa , poi dalla lettera H a tutto il primo comma) è stato approvato. (Presenti 75, votanti 74, si 48, no 26, 1 astenuto).
L’on. Porcu (Pd) ha chiesto il voto segreto per tutto il resto dell’articolo.
La presidente Lombardo ha chiarito che non poteva farlo perché non era capogruppo. L’on. Capelli (Udc) ha detto di aver chiesto il voto per parti per poter esprimere eventualmente il proprio dissenso palesemente su alcuni parti.
I lavori riprenderanno alle ore 16.