CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 58 del 14 ottobre 2009

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Mozione n. 21 sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia.

Cagliari, 14 ottobre 2009 – Dopo l’intervento del presidente della Regione Cappellacci ha replicato il capogruppo del Pd on. Mario Bruno.
Il senso della mozione – ha detto – è stato quello di stimolare il confronto in attesa della delibera dei fondi da parte del Cipe. Attendiamo che si sblocchino le procedure per realizzare la strada. Riteniamo che i 111 milioni non ci siano, perché andranno a finire nelle casse della protezione civile. Spero – ha detto – che il Consiglio regionale, con il voto a questa mozione, porti a far assumere alla giunta regionale un atteggiamento più consapevole nei confronti del governo nazionale. Noi vigileremo perché i cantieri partano prima della fine dell’anno.
L’on. Amadu (Pdl) ha annunciato il voto contrario alla mozione e ha ricordato che, nella finanziaria regionale approvata il 29 aprile 2003 all’articolo 18 comma 5, furono finanziati 3 milioni di euro a favore della strada. Nel 2004, grazie all’intesa del 2002, fu firmato accordo di mobilità. Con l’avvento del presidente Soru tutto fu abbandonato. L’on. Amadu ha ribadito il pieno sostegno all’azione della giunta.
L’on. Pier Luigi Caria (Pd) voterà a favore della mozione. Noi vogliamo la strada – ha detto - nel miglior tempo possibile. Daremo tutto il sostegno possibile e vigileremo.
Il dibattito prosegue. (R.R.) SEGUE

Mozione N. 21 (Bruno e più) Sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio.

Cagliari, 14 ottobre 2009 – Il dibattito è proseguito con l’intervento dell’on. Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), che ha subito sottolineato come la questione della strada riporti al solito noioso spettacolo della metapolitica che mette in scena promesse e poi non mantiene gli impegni. Manca sempre l’atto performativo. Ma occorrono mezzi per attuare le promesse: dove sono i fondi necessari? Ha chiesto con forza un urgente intervento dell’esecutivo perchè nel prossimo DPEF dello Stato siano previsti fondi sufficienti.
Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha detto che si assiste a un Pd che da una parte dice di voler dialogare (il capogruppo oggi ha svolto un intervento in questa linea), ma fuori da quest’aula persone autorevoli del Pd criticano fortemente dicendo che tutto quanto fatto in passato è stato buono oggi invece non si sta facendo niente. Il caso della Olbia-Sassari è emblematico della necessità che si crei un grande partito dei sardi che si confronti con lo Stato. Il Pd sciolga il nodo se è “prigioniero del suo eroe”. Sottolineando i fondi mandati “in economia” dal precedente assessore ai lavori pubblici, ha concluso nel merito contestando l’impostazione che diede del problema la Giunta Soru: non c’è nessun’altra regione che impieghi fondi Fas regionali per le infrastrutture. Occorre una posizione chiara del Consiglio verso il Governo.
Per Mario Bruno (Pd), le allusioni al Pd del precedente oratore sono esagerazioni. Non è una mozione ideologica, quella in discussione, ha detto. Chiediamo alla Giunta non annunci di intese che non portano neanche un euro vero. Gran parte delle opere annunciate sarebbero cantierabili solo nel prossimo Dpef quindi dal 2012, ha detto Bruno, che ha detto l’obbligo per il Governo di una delibera che riporti in Sardegna le risorse. Ha proposto che una quota delle risorse della vertenza entrate venga utilizzata per avviare l’opera. Dobbiamo sbloccare i fondi. Non c’è bisogno di un odg per dare mandato al presidente Cappellacci che il mandato lo ha già. Il problema di fondo è il rapporto Stato-Regione che è stato svilito. La Regione deve comportarsi da Regione con la sua autonomia ed essere autorevole.
“Mentre a Cagliari si bisticcia sulla Sassari Olbia si muore” ha esordito Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha sostenuto con forza che un problema così drammatico come quello di cui si parla deve essere affrontato immediatamente. Sechi ha descritto le gravissime condizioni della viabilità interna dell’isola, estremamente pericolosa in moltissimi territori della Sardegna. L’importanza della strada in parola non sfugge a nessuno, ma non sfugge neppure l’altissima pericolosità. E’ importante sollevare questo problema in Aula anche senza un ordine del giorno unitario. Tutti abbiamo le nostre responsabilità e tocca a chi governa risolverlo.
La storia della Sassari-Olbia è molto antica, ha detto Giacomo Sanna (Psd’Az), che, riprendendo le sollecitazioni a cercare soluzioni adeguate e concrete, ha espresso riserve sull’utilizzo delle risorse regionali per portare a compimento l’opera in attesa delle delibere del Cipe e dei fondi statali. Poichè esiste la forma del “leasing per il costruendo” (che fa parte di apposita legge) che potrebbe obbligare lo Stato, l’idea potrebbe essere di mettere insieme Regione e Stato nella forma del “leasing in costruendo”. Può essere un tentativo per accelerare l’opera senza dover anticipare risorse regionali che non se lo possono permettere. Obbligare lo Stato ad accedere a questa soluzione dovrebbe essere l’obiettivo.
Giampaolo Diana (Pd) ha detto che è necessario recuperare il senso dell’etica per evitare strumentalizzazioni. Il centro sinistra ha posto un problema serio per impegnare tutto il Consiglio, in modo da dare maggiore forza all’azione del Presidente. Ma è necessario recuperare il valore dell’Autonomia regionale. “Invito il centrodestra, Psd’Az compreso, a recuperare il senso dell’Autonomia”, come ha fatto recentemente la Regione Sicilia, ha dichiarato. Esaltare lo spirito autonomistico paga sempre. “Quanti e dove sono i soldi per cantierare la strada?” ha chiesto in conclusione al Presidente della Regione. La Sardegna ha una situazione drammatica nelle infrastrutture che sono le precondizioni per lo sviluppo.
Secondo Gavino Manca (Pd), ha criticato il centrodestra perchè la metodologia della concretezza e della ricerca dell’unità per affrontare il problemi non sempre viene praticata. Nel merito del problema in discussione ha sottolineato come nell’intesa siglata dalla Regione non si rintraccia la Sassari Olbia, ed ha chiesto gli opportuni chiarimenti dalla Giunta.”Nella scorsa legislatura non abbiamo indossato il “burka” dell’obbedienza” ha detto ancora Manca senza guardare il colore politico di chi governava a Roma. Su questi temi dobbiamo riuscire a portare a casa risultati.
Nella sua replica, il Presidente della Regione Cappellacci ha ricordato la grande discussione su questo problema a proposito ma anche a sproposito. “Parole in libertà”, ha lamentato affermando che il limite fra chiacchiere e falsità è sempre molto labile. Per questo occorre riportare la verità. Sono condivisibili alcune preoccupazioni sottolineate, ad esempio che un’opera come questa sia stata finanziata a suo tempo con risorse regionali. Ormai non si può fare nulla. Non si è mai potuto parlare di scippo di risorse perchè le risorse ci sono, anche se il Fas Sardegna non è ancora arrivato all’approvazione del Cipe. Abbiamo provveduto riapprovare con alcune modifiche il documento di intesa. Dopo aver elencato le cifre relative al quadro degli stanziamenti dal 2008 in poi sulle opere relative al G8, Cappellacci ha ricordato che il quadro delle risorse è stato successivamente rimodulato con decreto legge. Ha poi citato una nota del Governo relativa al trasferimento dei fondi da parte dello Stato in cui si cita specificatamente la Sassari Olbia come opera prioritaria. Ha poi ricordato che il lavoro e il dialogo nel rapporto col Governo possa avere risultati e riferendosi all’intesa generale quadro ha detto che essa è risolutiva perchè essa certifica l’impegno del Governo. Quanto alla proposta di Sanna G: non c’è bisogno di ricorrere a quello strumento, perchè attraverso un’altra via è possibile avere le anticipazioni necessarie. Non ci sono volontà di dire parole in libertà ma la sola volontà di lavorare seriamente. Unendo le forze si può arrivare a un risultato più celere.
Il dibattito continua con le controrepliche.
(lp)

Mozione n. 21 sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia.

Cagliari, 14 ottobre 2009 – Dopo l’intervento del presidente della Regione Cappellacci ha replicato il capogruppo del Pd on. Mario Bruno.
Il senso della mozione – ha detto – è stato quello di stimolare il confronto in attesa della delibera dei fondi da parte del Cipe. Attendiamo che si sblocchino le procedure per realizzare la strada. Riteniamo che i 111 milioni non ci siano, perché andranno a finire nelle casse della protezione civile. Spero – ha detto – che il Consiglio regionale, con il voto a questa mozione, porti a far assumere alla giunta regionale un atteggiamento più consapevole nei confronti del governo nazionale. Noi vigileremo perché i cantieri partano prima della fine dell’anno.
L’on. Amadu (Pdl) ha annunciato il voto contrario alla mozione e ha ricordato che, nella finanziaria regionale approvata il 29 aprile 2003 all’articolo 18 comma 5, furono finanziati 3 milioni di euro a favore della strada. Nel 2004, grazie all’intesa del 2002, fu firmato accordo di mobilità. Con l’avvento del presidente Soru tutto fu abbandonato. L’on. Amadu ha ribadito il pieno sostegno all’azione della giunta.
L’on. Pier Luigi Caria (Pd) voterà a favore della mozione. Noi vogliamo la strada – ha detto - nel miglior tempo possibile. Daremo tutto il sostegno possibile e vigileremo.
Il dibattito prosegue. (R.R.) 

Mozione N. 21 (Bruno e più) Sui motivi che stanno impedendo la realizzazione della strada Sassari-Olbia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio.

Cagliari, 14 ottobre 2009 – E’ quindi intervenuto Mario Diana (Pdl) che ha detto di aver sperato che la mozione venisse ritirata. Se davvero c’è condivisione sul problema sarebbe stato più opportuno ricercare una convergenza unitaria su un documento comune. Una mozione siffatta, ha aggiunto Diana non può al contrario ottenere il consenso della maggioranza visti i termini con i quali è redatta. Soprattutto a seguito delle dichiarazioni e delle precise assicurazioni del Presidente Cappellacci: non è possibile accettare di votare questo documento.
Dello stesso parere Sanna G. (Psd’Az) che ha detto che ci si sarebbe attesi la ricerca di una vera unità.
Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), ha sottolineato come si bada troppo alle premessa della mozione, che non può che essere politica, e meno alla parte dispositiva che è la sostanza, ed ha analizzato nel dettaglio questa parte della mozione. Ha tuttavia invitato ad una interlocuzione per verificare le posizioni.
Intervenendo, il capogruppo Pd, Bruno, ha quindi chiesto una congrua sospensione per verificare la possibilità di una convergenza unitaria.
La Presidente Lombardo ha pertanto deciso di chiudere la seduta rinviando la votazione dell’eventuale documento al pomeriggio.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 16.
(lp)