CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 57 del 13 ottobre 2009

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Prosecuzione della discussione sul T. U. 53-67 “Sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio”. All’esame dell’aula l’articolo 9

Cagliari, 13 ottobre 2009 – I lavori sono ripresi nel pomeriggio sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo con la discussione generale sull’articolo 9 e sugli emendamenti.
Franco Cuccureddu (Misto) nel suo intervento ha sottolineato con molti dettagli gli aspetti peculiari dell’articolo e delle disparità di trattamento nel pagamento degli oneri di concessione che si creano fra chi costruisce dall’inizio la prima casa e chi invece procede ad ampliamenti di edifici già costruiti. Un grosso problema ha detto riguarderà gli aspetti abitativi. Ha proposto pertanto l’eliminazione totale dell’articolo e solo in via subordinata profonde modifiche.
“Con l’articolo 9 si sfata la convinzione che il centrodestra non metta la mano in tasca ai cittadini”, ha detto criticamente Gian Valerio Sanna (Pd). Negando che sia vero che questo strumento libererà dalla morsa della crisi economica, ha citato una serie di dati che dimostrerebbero le diseconomie derivanti dall’incremento delle seconde case.
Chicco Porcu (Pd), ha sottolineato che questo Piano ha dei costi per i cittadini. E’ del tutto evidente che l’articolo 9 lo conferma. Stiamo perpetuando l’ennesimo inganno su cui c’è un conto da pagare. E poi si da un messaggio che fa venire giù le regole il messaggio “dell’arraffa arraffa”. Porcu ha reiterato l’invito a ritirare la legge.
Per Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), questa è una legge che tradisce le promesse del centrodestra. Di ciò sono consapevoli anche le amministrazioni locali. Si determinerà un onere aggiuntivo a carico delle comunità: alcuni guadagneranno, molti perderanno.
Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha sottolineato come gli oneri di urbanizzazione e concessione siano sottostimati. Molte prime case, ha detto Sechi, sono di fatto seconde case. L’aumento volumetrico fa saltare le previsioni delle precedenti leggi, ha poi sottolineato Sechi. Per questo continuiamo, ha detto, a contrastare questa legge.
Mario Bruno (Pd) ha ricordato che l’unico articolo di questa legge in cui si parla di prima casa a dispetto delle promesse iniziali anche da parte del governo che ha sempre parlato di un piano casa. Riferendosi alla proposta di legge dell’opposizione, ha citato una serie di dati ed ha auspicato che la maggior parte delle risorse venga impiegata per la prima casa. Ha contestato “l’accanimento” edilizio nelle fasce protette. Occorre un ripensamento.
Anche questo articolo 9 ricalca nella formulazione gli errori e i difetti di tutta la legge nel suo articolato ha detto Luigi Lotto (Pd). Anche il tema degli oneri di concessione sarebbe dovuto rimanere come gli altri in capo alle amministrazioni comunale. E’ una scelta grave che non possiamo condividere.
Critico anche Gavino Manca (Pd) per il quale su alcuni temi ci sarebbe la necessità di ragionare tutti insieme, maggioranza e opposizione. In particolare con questo articolo che potrebbe essere utilizzato per dare un ruolo ai comuni nella programmazione del proprio territorio.
E’ poi intervenuto Giampaolo Diana (Pd) che ha sottolineato come non sia condivisibile né la filosofia dell’intera legge né il merito dei singoli articoli L’opposizione non fa solo proposte di soppressione ma anche di modifica, e ciò dovrebbe essere valutato. Dalla maggioranza, invece, non vi è un minimo di disponibilità. Ci venga data una ragione che questo provvedimento riguardi le esigenze di tutti.
In sede di replica, il Presidente Ugo Cappellacci ha sottolineato che proprio nello spirito di attenzione alle istanze del Consiglio con riferimento al ruolo degli enti locali si ritiene utile raccogliere alcuni dei suggerimenti preannunciando alcuni emendamenti. In risposta al precedente oratore ha raccontato un episodio riguardante il giovane militare deceduto in Afghanistan che a detta del padre voleva sposarsi quanto prima e attendeva con ansia il provvedimento sulla casa per allargare la casa della famiglia. Credo che siamo sulla strada giusta.
E’ stata quindi avviata la discussione e le votazioni sugli emendamenti.
Em. 43=346 (Sechi-Cuccureddu). A favore: Sanna G.V. (Pd), Cuccureddu (misto), Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Porcu (Pd), Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Zedda M. (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Lotto (Pd) che hanno tutti contestato che le reali finalità della legge siano quelle indicate dal Presidente nel suo intervento. Messo in votazione gli emendamenti sono stati respinti con 19 si e 35 no.
La discussione prosegue.
(lp)

Approvato l’articolo 9 del T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 13 ottobre 2009 – I lavori sono proseguiti con l’esame dell’emendamento n. 416 (Bruno e più).
Sull’emendamento è intervenuto l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha detto che il presidente Cappellacci, evidentemente, non ha letto bene il testo unificato. Per l’esponente del Pd quello che dice il presidente è un “sogno”, perché in termini abitativi ai più deboli questo DL non concede niente.
L’emendamento 416 è stato bocciato.
Sugli emendamenti 44, 264 e 266 (Carlo Sechi, Bruno e più), che intendono sopprimere il comma 1 dell’articolo 9, è intervenuto l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha detto che il presidente Cappellacci deve seguire di più i lavori del Consiglio.
Messi in votazione, gli emendamenti sono stati bocciati (presenti 50, votanti 49, sì 10, no 38, 1 astenuti)
Bocciati anche il 45 e il 141
Sugli emendamenti 46 e 268 è intervenuto l’on. G.V. Sanna (Pd). Gli emendamenti sono stati bocciati (presenti 49, votanti 48, sì 12, no 35, 1 astenuto).
Sull’emendamento 265 (Bruno e più) sono intervenuti: l’on. Gian Valerio Sanna (Pd), l’on. Giampaolo Diana (Pd), l’on. Carlo Sechi (comunisti – la sinistra sarda – rossomori).
L’emendamento è stato bocciato.
Sull’emendamento 269 (Bruno e più) è intervenuto l’on. G.V. Sanna (Pd).
Anche questo emendamento è stato bocciato
Sul testo dell’articolo 9, l’assessore Asunis ha proposto un emendamento orale su cui l’on. G.V. Sanna ha espresso parere negativo. .
“Questo emendamento orale – ha detto - è peggiorativo del testo. Consentiamo l’emendamento ma esprimiamo parere negativo”.
Per dichiarazione di voto è intervenuto l’on. Carlo Sechi (comunisti – la sinistra sarda – rossomori) che ha detto di non capire questo modo di procedere e ha invitato la giunta a ritirare l’articolo 9.
Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto alla giunta se ci fossero altre modifiche al testo, come promesso dal presidente.
Il testo emendamento dell’articolo 9 è stato approvato.
Sull’emendamento 380 della giunta è intervenuto l’on. G.V. Sanna che ha espresso parere negativo perché questo emendamento continua a portare avanti l’idea che la Regione realizza ingiustizie.
L’emendamento della giunta è stato approvato.
Bocciati anche il 270 (Bruno e più) e il 271 (Bruno e più).
Il primo a intervenire nel dibattito generale sull’articolo 10 (Norme sulla semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia) è stato l’on. G.V. Sanna (Pd) che ha dato il suggerimento di separare la materia paesaggistica da quella urbanistica. Questo comma 5 dell’articolo 10 non risponde a questa esigenza.
L’on. Efisio Planetta (Psd’az) ha detto che a volte si vuole fare della politica spettacolo, si è tentato di trasformare questo Consiglio in un’arena. Questo testo merita ben altra attenzione. La stessa attenzione della gente che aspetta risposte. C’è una parte dell’opposizione – ha concluso - che è convinta che la denigrazione possa pagare elettoralmente. E’ un atteggiamento inconcludente.
L’on. Luciano Uras (comunisti – la sinistra sarda – rossomori) ha detto che l’articolo 10 è importante perché tratta della semplificazione delle procedure amministrative. Il giudizio sull’articolo è negativo perché anziché semplificare si fa solo confusione.
Per l’on. Carlo Sechi (comunisti – la sinistra sarda – rossomori) il concetto di semplificazione degli atti è opportuno. La snellezza – ha detto - è un obbligo per tutti noi ma le regole devono essere precise.
L’assessore Asunis ha affermato che la portata di questa norma è in linea con il quadro normativo nazionale vigente e tende a dare sempre più dignità agli enti locali.
Sull’emendamento 47 (Carlo Sechi e più), che intende sopprimere l’articolo 10, è intervenuto gli on. li G.V. Sanna (Pd).
Sull’emendamento 47 l’on. Uras ha chiesto il voto elettronico palese. L’emendamento è stato bocciato (presenti 49, votanti 48, sì 9, no 38, 2 astenuti.
Anche l’emendamento 161 è stato bocciato.
Il dibattito prosegue (R.R.)

Prosecuzione della discussione sul T. U. 53-67 “Sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio”: approvato l’articolo 10. I lavori riprenderanno domani mattina alle 10

Cagliari, 13 ottobre 2009 – I lavori sono proseguiti sugli emendamenti all’articolo 10.
Sono stati posti in votazione e non approvati gli emendamenti: 49=272 , 51=274; 50=273; 52=275; 53=276; 54=277; 55=278; 56=279 57=280 58=281 59=288; 60=119=285; 61=287; 62=218=; 63=289;64=290; 348;
Terminata la votazione degli emendamenti sostitutivi parziali è stato messo in votazione e approvato per alzata di mano l’articolo 10.
Sono stati quindi posti in votazione e respinti gli emendamenti aggiuntivi: 381=508=550.
Sono intervenuti per dichiarazione di voto anche più volte: Sanna G.V (Pd), Sechi (Com.-Sin. sarda.-Rossom), Manca G. (Pd), Uras (Com.-Sin. sarda.-Rossom).
La seduta si è conclusa a questo punto ed i lavori rinviati a domani mattina alle 10 con la discussione delle mozioni sospese.
(lp)