CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 48 del 6 ottobre 2009
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Ripreso il dibattito sugli articoli del Testo Unificato “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
Cagliari, 6 ottobre 2009 - Il Consiglio ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo con all’ordine del giorno la prosecuzione del dibattito sul Testo Unificato concernente il piano per il rilancio dell’edilizia. In discussione l’articolo 2 e l’emendamento 357 della Giunta regionale che prevede ulteriori incrementi di volumetrie (fino al 30%) per i casi di prima abitazione del proprietario ubicate in zone urbanistiche B o C.
L’emendamento è stato posto in votazione a scrutinio elettronico palese, ma poiché è risultato mancante il numero legale la seduta è stata sospesa per mezz’ora a termini di regolamento.
(lp)
Ripreso il dibattito sugli articoli del Testo Unificato “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
Cagliari, 6 ottobre 2009 – Alla ripresa della seduta la presidente Claudia Lombardo ha rimesso in votazione l’emendamento 357 che è stato approvato per alzata di mano.
E’ stato quindi messo in discussione l’emendamento184, dell’opposizione (Manca e più) che tende a restituire un ruolo maggiore agli enti locali. Per dichiarazione di voto si sono espressi a favore: Chicco Porcu (Pd), Gianvalerio Sanna (Pd) (che ha richiamato alla responsabilità sui dissesti idrogeologici di fronte agli aumenti dissennati di volumetrie).
Ha difeso l’operato della Giunta l’assessore Asunis che ha replicato all’intervento del consigliere del Pd.
Mario Bruno (Pd) ha invece ribadito le critiche ed ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento 184. Voto favorevole al 184 anche di: Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) (ignorato il ruolo degli enti locali), Adriano Salis (IDV) (“auspicabile riflettere meglio”), Franco Sabatini (Pd) (“i comuni devono giocare un ruolo”), Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) (“messo in modo il sacco della Sardegna”).
Secondo Asunis, invece, gli enti locali non vengono affatto scavalcati.
Con Giuseppe Cuccu (Pd) sono riprese le dichiarazioni di voto a favore dell’emendamento 184 (“è una norma di buon senso”); con lui: Luigi Lotto (Pd) (“il centro storico delle città un patrimonio pubblico non privato”), Tarcisio Agus (“la valenza culturale dei centri storici deve essere salvaguardata”), Cesare Moriconi (Pd) (“i comuni conducono battaglie per salvaguardare i centri storici”), Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) (“si sta aprendo una analisi approfondita su come il territorio va protetto”). Hanno ancora annunciato il voto favorevole: Gavino Manca (Pd), Claudia Zoncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) (“il comma 6 assolutamente inopportuno”), Giampaolo Diana (Pd) –“i centri storici sono la nostra cultura, vengono esautorati i consigli comunali”-, Valerio Meloni (Pd) che ha chiesto il ritiro del comma 6 dell’articolo 2.
L’assessore ha replicato come il problema trova soluzione nell’articolo 10, ma Giuseppe Luigi Cucca (Pd) si è chiesto perchè allora “questo emendamento che sarebbe assolutamente esplicativo non viene accolto?”. Favorevole all’emendamento anche Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) (“siamo per il recupero della storia e della cultura”), Pietro Cocco (Pd) “perchè violare anche i centri storici?”.
Favorevole a nome del gruppo misto all’emendamento dell’opposizione anche Franco Cuccureddu (Misto) che ha giudicato necessario coinvolgere i comuni.
L’assessore Asunis propone quindi un emendamento all’emendamento 184 in formaorale. Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) si è però dichiarato contrario. Di diverso avviso Adriano Salis (Idv) che si è detto favorevole all’emendamento-all’emendamento.
L’emendamento all’emendamento è stato posto in votazione a scrutinio palese col seguente esito: Presenti 67, si 61, no 5, astenuti 1, è stato approvato.
L’assessore Asunis ha quindi ritirato l’emendamento 358.
Il vice presidente Cucca, che ha sostituito alla presidenza della seduta la presidente Lombardo, ha quindi posto in discussione l’emendamento dell’opposizione (Bruno e più) N° 185 che tende a dare maggiori benefici alle persone disabili.
Su questo emendamento si era espresso favorevolmente a nome della Giunta l’assessore Asunis. Si è detto contrario, invece Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), che ha giudicato questo emendamento una scorciatoia per incrementare le volumetrie. Ha proposto il ritiro del 184 anche Marco Espa (Pd) che ritiene che in realtà questo emendamento rischia di essere addirittura controproducente per i disabili (esiste già una normativa a loro vantaggio).
Dopo una breve interruzione è intervenuto Gianvalerio Sanna che ha dichiarato di ritirare l’emendamento 185. Con questo, l’esame dell’articolo 2 è terminato e si passa all’articolo 3.
Il dibattito prosegue.
(lp)
Completato l’esame dell’articolo ,2 si passa alla discussione dell’articolo 3 e dei relativi emendamenti
Cagliari, 6 ottobre 2009 – Dopo la conclusione dell’esame dell’articolo 2, la discussione si è spostata sull’articolo 3 e sugli emendamenti, articolo che prevede interventi urbanistici nelle zone agricole.
In sedi di discussione generale è intervenuto Chicco Porcu (Pd), che ha dichiarato che non è utile contingentare i tempi del dibattito, come sembrerebbe volersi fare, e che si deve invece dare la possibilità al Consiglio di esprimersi. Ha detto che queste decisioni potrebbero portare a risposte di mero ostruzionismo che non si addice all’esigenza di un dibattito approfondito in aula. Nel merito dell’articolo ha denunciato “che non si vuole proprio risparmiare alcuna porzione del territorio sardo”. Il parere non può che essere negativo sull’articolo.
Per Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ancora non si è realmente compreso quello che si sta decidendo, soprattutto in questo articolo che prevede nuove cubature in zone agricole. Ha ricordato al proposito che questi benefici in realtà, non l’attività agricola avvantaggeranno, ma le seconde case e il mercato delle speculazioni turistiche. Ha denunciato i disastri idrogeologici.
Anche per Tarcisio Agus (Pd) l’articolo 3 è un ulteriore tassello negativo nella politica urbanistica. Ha ricordato la “corsa” alla realizzazione negli anni 60 e 70 delle seconde case in prossimità dei litorali, su terreni agricoli che hanno perso nel tempo la vera destinazione d’uso.
Secondo Radhouan Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) bisogna valorizzare il senso collettivo del territorio e dell’ambiente, il cui uso richiede il consenso.
Gianvalerio Sanna (Pd) è stato molto critico sulla gestione temporale dei lavori d’aula sottolineando che ci sono metodi diversi per un proficuo lavoro. Nell’articolo 3 non c’è nessuna correlazione fra attività agricola e residenzialità., ha detto Sanna. L’eccessiva proliferazione edilizia nelle campagne riduce l’attività agricola, ha aggiunto. Ed ha denunciato gli incrementi nelle fasce dei 300 metri.
Giampaolo Diana (Pd) ha comunicato la protesta degli operai di Portovesme che hanno occupato la Regione ed ha sollecitato il Consiglio a fermarsi per affrontare quel problema.
E’ poi intervenuto Mario Bruno (Pd) per il quale gli incrementi volumetrici sono consentiti, a differenza di tutte le altre regioni, in ogni parte del territorio sardo. L’obiettivo è solo creare ricchezza attraverso il mattone senza preoccuparsi delle conseguenze. Ha denunciato “le troppe promesse non mantenute”. “Questa legge è un inganno per i sardi”.
Con questo intervento si è chiusa la seduta antimeridiana. I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16.
(lp)