CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 46 del 1° ottobre 2009

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Prosegue sull’articolo 2 e sugli emendamenti la discussione sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 1 ottobre 2009 – Sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo è ripresa nel pomeriggio la discussione degli articoli e degli emendamenti del progetto di legge 53-67 sul “sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio”. Completato in mattinata l’esame dell’articolo 1, approvato senza emendamenti, l’Aula ha cominciato la discussione sull’articolo 2 “Interventi di adeguamento e ampliamento del patrimonio edilizio esistente”e sui relativi emendamenti.
Il primo intervento è stato quello di Chicco Porcu (Pd) che ha definito l’articolo 2 “Il cuore della legge che prevede in maniera generalizzata gli aumenti volumetrici”. Questa parte del provvedimento potrebbe essere discussa –ha detto- se gli aumenti volumetrici proposti fossero all’interno degli strumenti urbanistici esistenti. Ha illustrato quindi gli emendamenti presentati, sottolineando che gli incrementi previsti non sempre riguardano effettivi miglioramenti al patrimonio edilizio. “Sono chiare –secondo Porcu- le contraddizioni del testo”.
E’ stata quindi la volta di Efisio Planetta (Psd’Az) che ha sottolineato come con alcuni emendamenti a questo articolo si rischia di derogare di fatto al vincolo di inedificabilità nei 300 metri. Ha ricordato il grande dibattito sollevato nel corso degli anni su un tema così importante. Sono stati sempre considerati, con il pieno assenso e convinzione della sua parte politica, inderogabili quei limiti rigidi di tutela. “Oggi ci si chiede di derogare ai nostri principi ed alla nostra storia”. Ci troviamo, ha aggiunto, in una situazione delicata: si rischia di scrivere una pagina pericolosa. Il Consiglio regionale deve essere lungimirante E’ in gioco una aggressione ad importanti parti del nostro territorio.
Per Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) questo è un articolo di particolare rilievo, politicamente e giuridicamente (certezza del diritto e uguaglianza del diritto). Ha denunciato che per gli incrementi di volumetria non si prevede una data certa, anzi si concedono tali aumenti anche in periodi futuri. “La violazione del diritto rischia di diventare una condizione di vantaggio”. Il disordine e il caos edilizio colpiranno il territorio.
L’assessore all’Urbanistica Asunis ha quindi precisato riguardante la scadenza temporale riguardanti gli immobili considerati dalla legge.
Tarcisio Agus (Pd), intervenuto subito dopo, ha ribadito che questo è il nocciolo del provvedimento. Ha lamentato che i comuni non siano stati coinvolti operativamente, ma solo ascoltati; ed ha sottolineato la pericolosità di questa norma. Paventando uno squilibrio a livello territoriale, ha criticato che non si sia pensato di stimolare il recupero dei centri storici privilegiando le nuove costruzioni.
Quindi Paolo Maninchedda (Psd’Az). Che ha posto tre questioni. All’inizio, ha detto, si parlava di dare impulso con questa legge a un settore attraverso fattori di premialità questione del tutto condivisibile, ha detto. Poi è subentrato il rapporto con il Piano urbanistico regionale. Maninchedda ha dichiarato che il PPR non è una norma da rigettare in toto, ma vi è la necessità di correggerne alcuni aspetti. Ma anche queste correzioni devono avere la caratteristica dell’organicità. L’attività emendativa per “pezzi”, ha detto però Maninchedda, rischia di avere conseguenze negative. Infine ecco l’impulso ad andare oltre la fascia dei 300 metri. Un tema questo che richiama il rapporto fra coscienza individuale e militanza politica. Esprimendo forti critiche e perplessità su tale scelta ha prefigurato una situazione di ingovernabilità del territorio: “quella fascia non va toccata”.
Ha detto di condividere molto le osservazioni del precedente oratore il successivo oratore, Gian Valerio Sanna (Pd). Il diritto del territorio, ha detto rivendicando origini agropastorali, non può essere superato dal diritto individuale di proprietà. Riferendosi alle deroghe previste nell’articolo 2 ha sottolineato che si rischia di moltiplicare i contenziosi giuridici fra proprietari. Entrando tecnicamente nel merito dei singoli commi, Sanna ha poi lanciato una lunga serie di critiche sui pericoli derivanti da questo articolo.
Ha preso poi la parola Giacomo Sanna (Psd’Az) che, rigettando aspramente le critiche da parte del centrosinistra, ha ricordato come certe accuse dell’opposizione sono fuori luogo e false. L’opposizione non può certo dare patenti di cementificatori al centrodestra. Le tanto decantate “intese” fra Regione e imprenditori in deroga al PPR nella scorsa legislatura hanno aperto grosse ferite. Citando a titolo d’esempio una serie di dati riguardanti le isole minori, ha denunciato che nella passata legislatura nell’isola di Santo Stefano da “zero cubatura” ora ne sono previsti oltre 400 mila metri cubi. Ha quindi presentato un documento che ricostruisce i notevoli aumenti di cubatura in Sardegna derivanti dalle “intese”.
Successivamente Mario Bruno (Pd), ha sottolineato come gli obiettivi di questo provvedimento siano molto chiari e pericolosi, con le deroghe alle norme urbanistiche e gli aumenti generalizzati delle cubature. L’articolo 2 è uno degli articoli più pericolosi, ha detto Bruno, che ha ricordato la proposta di legge dell’opposizione e mettendola a raffronto con la proposta della maggioranza. No al cambiamento della destinazione d’uso, no agli incrementi indiscriminati delle cubature ha ribadito in sostanza l’oratore. Ha definito generici certi aspetti dell’articolo 2 che contiene molte incongruenze. Ha auspicato che si possa migliorare il testo ed ha invitato alla riflessione.
Il vice presidente Giuseppe Luigi Cucca, subentrato al tavolo della presidenza all’on. Lombardo, ha quindi dato la parola a Cesare Moriconi (Pd), che ha cominciato l’intervento con una serie di perplessità di carattere tecnico circa la mancanza di chiarezza sugli incrementi delle volumetria previsti dalla norma. Ha parlato di incompletezza e parzialità in riferimento a certi indici contenuti nell’articolo 2, e si è soffermato sulle contraddizioni che si creano circa la qualità degli interventi architettonici.
Il dibattito sull’articolo 2 e sugli emendamenti prosegue.
(lp)

Prosegue sull’articolo 2 e sugli emendamenti la discussione sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 1 ottobre 2009 – Dopo l’on. Moriconi è intervenuto l’on. Valerio Meloni (Pd), che ha detto: “Questa discussione si trascina con un’opposizione chiamata inevitabilmente a ripetere gli stessi concetti. Vorrei capire sino a dove arriva la volontà di collaborazione richiesta da esponenti della maggioranza. Vi ostinate a dire che non è un piano casa ma siete voi che ne parlate e vi dimenticate che così facendo rullerete i piani particolareggiati dei Comuni, che con tanto sforzo le amministrazioni locali hanno approvato in questi anni”.
Per l’on. Giampaolo Diana (Pd) “è necessario insistere, anche a costo di annoiare, sul fatto che per rispondere ad interessi privati passate sopra tutto quanto si è prodotto di buono in questi anni sul tema della pianificazione urbanistica. La nostra proposta di legge non ha avuto attenzione da parte vostra e tentiamo di costringervi a discutere con i nostri emendamenti. Per questo insisto: perché non rispondete”.
Sempre per l’opposizione ha preso poi la parola l’on. Luigi Lotto (Pd), che ha contestato “il sistema di premialità “slegato alla qualità dell’efficienza energetica. L’altro problema riguarda le volumetrie esistenti: non si specifica a quale data devono essere esistenti e in questo modo tra le costruzioni “esistenti” rientrano anche i cantieri non ancora aperti ma che lo saranno a breve”.
Ha chiesto la parola l’on. Paolo Maninchedda (Psd’az), sull’ordine dei lavori, che ha chiesto al presidente in che cosa consista il “lodo Artizzu”, che sarebbe in discussione stando a informazioni giunte dalla stampa. Il presidente ha detto che non risulta tale lodo nelle materie in discussione.
Verificata la mancanza del numero legale, il presidente ha sospeso i lavori, che riprenderanno alle 19.10.

Prosegue sull’articolo 2 e sugli emendamenti la discussione sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 1 ottobre 2009 – Alla ripresa dei lavori è intervenuto la Giunta per la replica con l’assessore all’Urbanistica, Gabriele Asunis: “Ho rilevato che gran parte degli emendamenti sono riferiti alla soppressione di commi, alla rimodulazione di alcuni articoli. A fronte delle giuste richieste di integrazione al testo e pur manifestando l’interesse a riesaminare gli emendamenti, allo stato attuale non rilevo spazi per modificare il testo nei termini rappresentati verbalmente dai consiglieri dell’opposizione. Confermo la bontà complessiva dell’articolo 2 rispondendo alle esigenze del territorio. Vogliamo comunque collaborare con tutti i consiglieri regionali”.
E’ iniziato poi il voto sugli emendamenti e sono intervenuti gli on. Gianvalerio Sanna, Espa, Vargiu, Sabatini, Capelli, Pittalis, Matteo Sanna, Uras, Sechi e Zedda. L’on. Giacomo Sanna ha detto che “il Psd’az non accetta critiche da chi ha sbagliato negli anni addietro” e che “sono pronti al dialogo, anche esercitando lo spirito critico dentro la maggioranza della quale facciamo parte”. Sono intervenuti ancora l’on. Carlo Sechi e il capogruppo dell’Udc, Roberto Capelli: “Avete buttato al vento cinque anni senza spendere 50 milioni di euro per realizzare case popolari. Fate un mea culpa, non avete nessun diritto a proporre questo emendamento 396. Si accettano obiezioni di merito e non falsa demagogia con i denari dei sardi”.
La presidente ha messo in votazione l’emendamento 396 dell’opposizione, che è stato respinto.
L’emendamento 3 è stato respinto.
Sull’emendamento 102 hanno preso la parola l’on. Gianvalerio Sanna, Luciano Uras, Chicco Porcu.
La presidente ha messo poi in votazione altri emendamenti 103, 122, 167 dell’opposizione, che sono stati respinti.
L’emendamento 104 (denuncia inizio attività) ha visto gli interventi dell’on. Porcu, Uras, Salis e l’assessore Asunis.
Gli emendamenti sono poi stati ritirati.
La presidente Lombardo ha chiuso la seduta, che riprenderà domani alle 10 per concludersi alle 16.