CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 44 del 30 settembre 2009

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L’esame degli articoli e degli emendamenti sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 30 settembre 2009 – I lavori del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo.
All’esame dell’aula gli articoli e gli emendamenti.
In apertura di seduta l’on. Bruno (Pd) ha chiesto la verifica del numero legale. Non essendoci il numero di consiglieri previsto, i lavori sono sospesi per 30 minuti. SEGUE R.R.

L’esame degli articoli e degli emendamenti sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 30 settembre 2009 – Alla ripresa della seduta, dopo la sospensione a causa della mancanza del numero legale, l’aula ha proseguito i lavori con l’esame del titolo del Testo unificato “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
Sul titolo, a cui è stato presentato l’emendamento 394, sono intervenuti: l’on. Luciano Uras (comunisti, la sinistra sarda, rossomori), l’on. Carlo Sechi (comunisti, la sinistra sarda, rossomori) l’on. Chicco Porcu (Pd), l’on. Massimo Zedda (comunisti, la sinistra sarda, rossomori), l’on. Gian Valerio Sanna (Pd), l’on. Claudia Zuncheddu (comunisti, la sinistra sarda, rossomori), l’on. Giampaolo Diana (Pd), l’on. Roberto Capelli (Udc), l’on. Mario Bruno (Pd), l’on. Gavino Manca (Pd), l’on. Matteo Sanna (Pdl), l’on. Ben Hamara (comunisti, la sinistra sarda, rossomori).
L’emendamento 394 è stato bocciato.
Il titolo, voto elettronico palese, è stato approvato.
Sull’articolo 1 (finalità) è intervenuto l’on. Uras (comunisti, la sinistra sarda, rossomori) che ha detto che questo Disegno di legge non rappresenta un‘occasione di rilancio dell’economia ma è un provvedimento fatto per venire incontro alle esigenze di qualche categoria. La finalità, insomma, non riguarda gli interessi generali. Uras ha annunciato una strenua battaglia in aula. “Noi faremo ostruzionismo – ha affermato - perché non siamo d’accordo su questo testo che non darà un sostegno all’economia ma creerà solo un danno”.
E’ poi intervenuto l’on. Efisio Planetta (psd’az) che ha auspicato più chiarezza e trasparenza. “In questo articolo 1 – ha detto - manca il beneficiario del provvedimento. E non è poco. Credo che il vero soggetto beneficiario debba essere inteso colui che dall’economia trae il reddito, il guadagno, il profitto”. Planetta ha chiesto a chi giova realmente questo provvedimento e perché nell’articolo si è omesso di indicare i beneficiari effettivi.
Le stesse domande le ha poste anche l’on. Chicco Porcu (Pd) che ha criticato in maniera dura il provvedimento il cui obiettivo non è certo quello di dare la casa ai più disagiati o rilanciare l’economia. L’esponente del Pd ha proposto la riscrittura del primo articolo e ha annunciato una strenua opposizione. “Noi in aula facciamo ostruzione – ha aggiunto - perché non possiamo fare diversamente. In commissione abbiamo proposto una nostra legge per dare una casa ai più disagiati. Ma non siamo stati ascoltati”. Chicco Porcu ha chiesto all’aula di fare attenzione all’emendamento 350 della giunta e ha invitato la maggioranza a non essere frettolosa perché il centrodestra potrebbe passare alla storia come i cementificatori delle coste sarde.
Giudizio negativo sul Disegno di legge anche da parte dell’on. Cesare Moriconi (PD) che ha detto di essere preoccupato perché questo provvedimento ha delle grosse difficoltà a perseguire gli obiettivi previsti nell’articolo 1. E’ uno strumento – ha affermato - che rischia di essere inefficace anche per i conflitti e le sovrapposizione che produrrà. Per Moriconi il problema principale è la deroga agli strumenti normativi comunali. Preoccupazione che arriva anche dai sindaci e dai consigli comunali. “Un consiglio comunale – ha aggiunto - deve essere coinvolto nella condivisione di questo provvedimento. Noi nella nostra proposta questo passaggio l’abbiamo previsto. A chi giova eliminare un passaggio di questo tipo?”. Il dibattito sull’articolo 1 prosegue. SEGUE R.R.

L’esame degli articoli e degli emendamenti sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 30 Settembre 2009 – È poi intervenuto Mario Diana (PDL) che, prendendo atto delle promesse di opposizione ad oltranza da parte del centro sinistra, ha sottolineato che di Piano Casa la maggioranza non ha mai parlato. Ha affermato che questa maggioranza ha ben a cuore la tutela dell’ambiente. Dopo avere respinto le critiche sulla mancanza di tutela dei comuni, ha invitato a maggiore coerenza.
Nel prendere la parola il Consigliere Adriano Salis (IDV) ha giudicato un errore le presentazione dell’emendamento 35. Negando che la legge possa semplificare le procedure come dichiarato, Salis ha dichiarato che contrariamente alle affermazioni fatte la legge interviene in modo pesante sui territori costieri.
“Non c’è nel testo dell’articolo 1 il beneficiario del provvedimento” ha esordito, quindi, Mario Bruno (PD). Per l’opposizione, invece, l’obiettivo dovrebbe essere quello di dare una casa a chi non l’ha. Ha poi criticato che non sia contenuto il concetto del patrimonio urbanistico esistente, consentendo così che immobili non ancora realizzati possano ottenere i benefici dell’ampliamento. “Per voi la priorità pensare a chi ha, per noi a chi non ha”.
Per Gian Valerio Sanna (PD) l’opposizione intende fare la sua parte senza contingentamenti. Ricordando che la politica di oggi non risponde alle esigenze della gente, ha accusato questa legge di “rappresentare un risarcimento elettorale”. Ha, quindi citato i dati che testimoniano l’altissimo numero delle seconde case, a testimonianza, a suo giudizio, che l’obiettivo non è dare una casa a tutti. La contraddizione logica e di diritto della norma si sconterà in fase di applicazione.
Critico anche Gian Paolo Diana (PD): “se nell’articolo 1, ha chiesto, è presente l’esigenza di migliorare la qualità abitativa, attraverso quale strumento ciò viene perseguito?” È difficile sostenere un’economia senza iniezione di risorse pubbliche, ha proseguito, ma a tale proposito chi sono i beneficiari di questo provvedimento? Certo non le parti più deboli della società, visto che non sono impegnate risorse. In questa fase aiutate solo chi già ha.
Ha poi preso la parola Roberto Capelli (UDC) che, esprimendo apprezzamento per l’intervento di Uras a proposito del futuro delle generazioni in tema di paesaggio, ha però sottolineato che spesso la responsabilità è di chi fa le regole. Ha citato l’esempio di San Teodoro additato per eccessiva urbanizzazione, la cui amministrazione è retta da 23 anni da Giunte di sinistra. Però non si deve guardare il colore delle amministrazioni, ma pensare agli obiettivi.
Il dibattito prosegue.

L’esame degli articoli e degli emendamenti sul T.U. “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.

Cagliari, 30 Settembre 2009 Dopo Capelli è intervenuto Carlo Secchi (Comunisti – Sinistra Sarda- Rossomori), che ha ribadito come l’obiettivo al centro del provvedimento doveva essere quello di dare la casa a chi non l’ha. Invece questa legge va a premiare l’attività edificatoria sulle coste. La Sardegna merita un provvedimento diverso.
Secondo Massimo Zedda (Comunisti - Sinistra Sarda – Rossomori) la crescita economica può ben essere avviata attraverso l’edilizia, ma occorre pur sempre che siano impegnate risorse pubbliche. Denunciando il grave permissivismo che ha facilitato un abusivismo edilizio sconosciuto altrove, ha sottolineato i gravi costi in termini finanziari e ambientale.
Ha svolto poi il suo intervento Pier Paolo Vargiu (Riformatori sardi), che ha sottolineato come un atteggiamento ostruzionistico impedisca di fatto di migliorare la legge. Quanto alla difesa dei più poveri , non la si conduce efficacemente mantenendo lo status quo. La politica della passata legislatura in questo modo ha moltiplicato il malessere.
Claudia Zuncheddu (Comunisti - Sinistra Sarda - Rossomori) ha svolto un intervento anch’esso estremamente critico. Ed ha annunciato il suo voto negativo su una legge che non può far altro che impoverire il territorio.
Per Gavino Manca (PD) l’articolo 1 mette bene in risalto una serie di cose che mettono a rischio lo stesso intero provvedimento. Il progetto di legge dell’opposizione è certamente costruttivo e suscettibile di avviare lo sviluppo ponendo però attenzione alle fasce deboli. Ha poi denunciato che: “nessun emendamento dell’opposizione è stato accolto”. Di fronte all’indisponibilità manifestata dalla maggioranza l’unica opposizione possibile è quella posta in atto.
Non è vero che non si sia parlato del Piano Casa, ha sottolineato Luigi Lotto (PD) nonostante le smentite odierne. Gli obiettivi, oggi, però sono mutati; si cerca di dare risposte ai costruttori, mutando la cornice normativa. Lotto ha aggiunto che si intendono delegittimare i comuni. Si genera un meccanismo in cui l’interesse generale passa in secondo piano.
Nella replica l’assessore Asunis ha respinto le critiche sull’articolo 1 e si è detto rammaricato per i giudizi personali avuti. Ha sottolineato che gli accordi citati in ordine a presunte mistificazioni in materia legislativa che fanno riferimento ad altre tematiche destano perplessità. Quanto ai destinatari del testo di legge, è evidente che si tratta delle imprese, ma non c’è scandalo. Il settore privato deve essere vettore di sviluppo economico.
A conclusione la seduta è stata tolta.
I lavori del Consiglio riprenderanno domani alle ore 10.