CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 41 del 25 settembre 2009
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Riprende la discussione generale del T.U. 53 – 67 sull’edilizia.
Cagliari, 25 settembre 2009 – Alla ripresa dei lavori consiliari è stata constatata la mancanza del numero legala è la seduta è stata sospesa per 30 minuti.
Il primo intervento è stato quello dell’on Francsca Barracciu (PD) , che ha subito messo in rilievo che questa legge mette a confronto l’interesse generale della collettività e gli interessi individuali e speculativi deì grossi imprenditori edili. Affermando che la sua parte politica privilegia l’interesse generale e non quello particolare, ha citato la sentenza del Consiglio di Stato a suffragio del PPR respingendo poi l’affermazione che l’edilizia sia in crisi come testimoniato anche da inchieste giornalistiche della stampa sarda, Barracciu ha detto che il piano casa non aiuterà certo il turismo, ma lo affossa. “Non diciamo no al piano casa; ma crediamo che il Piano Casa debba essere di segno diverso”. Ha concluso sottolineando che non si può svendere il territorio a vantaggio di interessi esterni alla Sardegna.
È intervenuto, quindi l’on. Gian Valerio Sanna (PD), che ha duramente criticato il lungo elenco di consiglieri che hanno chiesto congedo, in modo strumentale, a suo giudizio, per cercare di ridurre il rischio della mancanza del numero legale in Aula.
Entrando nel merito del provvedimento ha richiamato l’attenzione sul fatto che nella passata legislatura si era fatto un PPR per evitare la censura dello Stato; ed oggi si ricade nell’errore fatto a suo tempo con i PTP. Con una serie di argomentazioni tecnico – giuridiche, il consigliere del PD ha sottolineato come il Piano Casa in oggetto sia viziato giuridicamente un molte parti e suscettibile di innumerevoli ricorsi. Ma non solo. Secondo Sanna il comparto edilizio dal punto di vista economico non è affatto in crisi. Per di più questo piano non è affatto rivolto a chi la casa non l’ha, Ma chi è allora rivolto? Denunciando la contraddittorietà del T.U. rispetto al codice Urbani, ha contestato le diseguaglianze che questo piano attuerebbe tra i comuni. Ed ha concluso: “sono però rassegnato perché siete sordi”.
Prosegue il dibattito sul Piano CasaHa poi parlato Chicco Porcu (PD) che criticando la “frettolosità” con cui si vorrebbe procedere, ha invitato l’Aula a una maggiore riflessione sulla materia. Ha ripetuto che il settore edile non è affatto in crisi; ma allora perché questo Piano? “La verità è che le risorse le mettiamo in campo e sono i gioielli di famiglia, le bellezze paesaggistiche che svendiamo!”. Ha denunciato i deturpamenti ambientali e i rischi idrogeologici che seguiranno a questa legge. “State svendendo la Sardegna” ha dichiarato con energia Porcu, “non è un piano che promuoverà lo sviluppo”. “È un grande inganno” chiamare questa legge Piano Casa: “è un piano villetta”. Ha concluso invitando ad un attenta riflessione: “almeno eliminiamo l’articolo 13”.
Nel prendere successivamente la parola Francesco Mula (Riformatori) ha detto che se il Piano non risolverà tutti i problemi dell’economia sarda è tuttavia un valido salvagente, e sicuramente apporterà benefici. Vero che il PPR nasce dal codice Urbani ma da lì sono nati i problemi per i comuni, le famiglie e le imprese. Ha fortemente criticato i vecchi PTP, ed ha denunciato che il PPR è praticamente inattuabile. Quanto meno non è di facile lettura “Gli elettori ci hanno chiamato a governare, ha detto, non si dimentichi che proprio sul PPR è caduta la precedente Giunta”.
È poi intervenuto Giampaolo Diana (PD): vero, ha detto, che l’edilizia ha in Sardegna un peso importante, ma anzi è eccessivo come dimostrano le statistiche in tutte le altre regioni. Diana ha affermato che al di là delle promesse, non si vede come questa proposta possa rimettere davvero in moto l’economia. Non ci sono in campo quelle risorse pubbliche che tutte le teorie economiche anche liberiste pongono al centro dello sviluppo economico. Lo dimostrano le politiche economiche di tutti i paesi occidentali. Nel Piano Casa non c’è alcuna risorsa pubblica in campo. Il piano non tiene poi affatto conto delle esigenze di chi non ha casa. Una fascia sociale assolutamente dimenticata. Silenzio anche sulla messa in sicurezza delle scuole: nessuna risorsa pubblica neppure lì. Ricordando la Proposta di Legge. del PD, ha detto, non c’è stata nessuna disponibilità da parte dell’opposizione. “Il fatto è che state regalando cubature alle seconde case”.
Prosegue la discussione generale “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
Cagliari, 25 settembre 2009 – Il dibattito generale sulle “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo” è proseguito con l’intervento dell’on. Renato Soru (PD). L’ex presidente della Regione è stato molto critico su quello che – ha detto – non è certo un piano casa, come mediaticamente si definisce, ma è solo un provvedimento volto a creare consenso a livello nazionale. “Non si può parlare di piano casa – ha aggiunto – perché con questa legge non se ne costruirà neanche una, come non si rilancerà l’economia. Per dare impulso all’economia, infatti, è necessario prevedere una buona attività edilizia, non speculativa, non delle seconde case”. Per Soru in questo provvedimento c’è un’idea di sviluppo che non passa certo dalla difesa dell’industria, dell’agricoltura e dell’esistente. “In questo Testo unificato –ha affermato – sembra che l’unica linea per lo sviluppo sia quella di consumare il nostro territorio, impoverendo la nostra regione e facendo finta di non vedere che esiste un piano paesaggistico regionale”.
L’on. Giacomo Sanna (Psd’az) ha rimandato al mittente le critiche fatte dall’opposizione durante la discussione generale nei confronti dell’operato, definito illegittimo, dell’assessore all’urbanistica.
“Queste critiche mi lasciano perplesso – ha detto Sanna – anche perché provengono da alcuni esponenti del centrosinistra che sono degli “esperti” di illegittimità in quanto nei cinque anni in cui hanno governato c’è stata la bocciatura di moltissimi provvedimenti”.
Sanna ha sottolineato che i consiglieri regionali del Psd’az non accettano di essere chiamati “palazzinari” o “speculatori” e ha ribadito che ci sono tutti i presupposti per riuscire ad approvare nel migliore dei modi questa legge. Quindi, da parte del Psd’az ci sarà grande rispetto e lealtà nei confronti di chi condivide questo progetto e una grande apertura al confronto. Giacomo Sanna ha annunciato la presentazione di due emendamenti. Il primo riguarda le lottizzazioni in fase avanzata bloccate dal PPR. Il Psd’az chiederà che queste lottizzazioni che hanno cambiato proprietà siano tagliate fuori da ogni intervento per i prossimi dieci anni.
Per l’on. Adriano Salis (IDV) l’errore che sta alla base di questo provvedimento della giunta è quello di credere che l’edilizia sia uno degli strumenti fondamentali per lo sviluppo del paese. “Non possiamo – ha detto l’esponente dell’Italia dei Valori - legare il futuro della nostra isola al cemento. La Sardegna non ha bisogno di costruire nuovi alberghi, ha solo necessità di servizi che abbiano la capacità di attirare turisti in media e bassa stagione”. Salis non è d’accordo con chi sostiene che nella passata legislatura il centrosinistra al governo abbia fatto solo disastri. Ne sono testimonianza i 120 milioni di euro stanziati dal 2004 al 2008 per sostenere la prima casa.
La vera politica contro l’edilizia, invece, la sta portando avanti il centrodestra. L’esempio più eclatante è che nel 2009 la giunta Cappellacci ha portato da 50 milioni a 30 milioni di euro proprio i fondi per l’acquisto della prima abitazione. Dunque, per Salis, il provvedimento all’esame del Consiglio è solo una legge a favore di chi la casa ce l’ha già. Il dibattito prosegue. (SEGUE) R.R.
Prosegue il dibattito sul Piano Casa
Cagliari, 25 settembre 2009 – Mario Diana (PDL). Tutti i problemi anche gravi che attanagliano la Sardegna, richiamati dall’intervento dell’on. Soru, non sono nati soltanto nei sei mesi di vita di questa legislatura ed erano bene a conoscenza della precedente Giunta. Il fatto che, chiamati a scegliere i sardi, abbiano deciso di cambiare maggioranza fa intendere che quei problemi non siano stati risolti. Così Diana, nel suo intervento. E proseguendo ha sottolineato come fare politica voglia principalmente dire capire le esigenze dei cittadini. Queste esigenze la maggioranza attuale le ha comprese. Diana ha respinto con fermezza le critiche provenienti dall’ opposizione, ed ha ricordato che altre regioni come l’Emilia e la Toscana hanno già legiferato in modo analogo a quanto sta per fare la Sardegna. Quanto al PPR, ha detto, sono assolutamente necessarie profonde modifiche.
Ha, quindi, preso la parola Luciano Uras (Com. – S.S. – Rosomori), che ha svolto un intervento estremamente critico contestando dettagliatamente le scelte operate, a cominciare, ha detto, dai sottotetti e sottoscala. Deplorando anche gli articoli che riguardano la cosidetta salvaguardia del patrimonio archeologico, si è soffermato sulla mancanza di tutele e garanzie sotto l’aspetto idrologico. Ricordando che la pianificazione urbanistica deve guardare al domani e non all’oggi, ha fatto riferimento ai danni ambiental. per calamità naturali provocati e accresciuti dalla cattiva gestione territoriale. Avviandosi a conclusione ha preannunciato una opposizione durissima, e la presentazione di un gran numero di emendamenti, perché questo testo di legge non ha niente che possa essere salvato.
Per nello Cappai (PDL),,la legge in discussione non è un Piano Casa ma una legge per promuovere la sviluppo. E tuttavia ha aggiunto è un provvedimento perfettibile. È necessario, per esempio, prestare maggiore attenzione alle zone interne, non soltanto a quelle costiere. Dopo aver respinto le critiche provenienti dall’opposizione ha ribadito che la grave crisi nell’edilizia e la disoccupazione enormemente cresciuta è confermata da dati reali. Questa legge , ha proseguito, è stata sottoposta al vaglio delle categorie produttive e dei comuni, non come accaduto nella passata legislatura con un PPR che ha completamente bloccato il settore edilizio e l’economia.
Conclusa la discussione generale “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”. La replica della giunta martedì alle 10,30
Cagliari, 25 settembre 2009 – Si è concluso nel primo pomeriggio il dibattito generale sulle “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
La replica della giunta è prevista per martedì alle 10,30 quando riprenderanno i lavori.
Gli ultimi due interventi della mattina sono stati quelli dell’on. Pierpaolo Vargiu, capogruppo dei Riformatori e dell’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd.
L’on. Vargiu ha detto che è necessario restituire dignità al consiglio regionale riducendo il numero dei consiglieri regionali e riformando il regolamento. Il capogruppo dei riformatori ha invitato i colleghi a smetterla con le polemiche per aprire un confronto sul provvedimento che permetterà di licenziare una buona legge. Il capogruppo dei Riformatori ha assicurato alla minoranza che il centrodestra rispetta le norme esistenti perché questa è la prima regola per chi governa.
Per l’on. Mario Bruno (PD) il DL presentato dalla giunta è illegittimo, stravolge tutte le regole, prevede aumenti di volumetrie che non risparmiano le coste sarde e non tiene conto delle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Si tratta, insomma, più che di un piano casa, di un piano “fai da te”. Per questo il Pd ha presentato una sua proposta il cui obiettivo è quello di risolvere il disagio abitativo dei più deboli, affrontare gli sprechi di energia e di inquinamento ambientale.
“Il Progetto di legge presentato dal Pd rispetta le regole – ha detto Bruno - e prevede un finanziamento di 100 milioni di euro per tre anni. Il Disegno di legge della giunta, invece, non prevede neanche un euro di finanziamento”. Al termine dell’intervento dell’on. Bruno c’è stata la richiesta della verifica del numero legale da parte dell’on. Meloni (Pd). Non essendoci il numero legale i lavori sono stati rinviati a martedì alle 10,30. FINE R.R.