CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 39 del 24 settembre 2009

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Piano Casa, comincia la discussione in Consiglio

Cagliari, 24 Settembre – I lavori del Consiglio sono ripresi sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo. La Presidente, aprendo la seduta, ha posto in discussione il Testo Unificato 53 – 67 “Disposizioni straordinarie per il sostegno all’economia mediante il rilancio del settore edilizio”.
Ha preso la parola il Presidente della Commissione Urbanistica, Matteo Sanna (PDL), che ha illustrato il provvedimento.
Sanna ha ricordato la grave crisi economica e i provvedimenti del governo a livello nazionale, che indicano la necessità di mettere mano al rilancio del settore. Sanna ha anche illustrato i risultati delle numerose audizioni svolte dalla IV Commissione, tutti orientati a mettere in risalto il giudizio generalmente favorevole a riavviare l’attività edilizia. Dopo aver illustrato i capisaldi del testo di legge, Sanna ha sottolineato “l’urgenza del provvedimento che si inquadra nell’ambito del programma della Regione. Con questo testo intendiamo portare l’uomo al centro del suo territorio, riaffermando la certezza del diritto mediante il dialogo con tutti”.
È, quindi, intervenuto l’on. Gavino Manca (PD) che ha pronunciato la relazione di minoranza- Definendo il testo unificato un provvedimento “che non è certo la panacea di tutti i mali”, Manca ha sottolineato tutti i punti focali ed “i nervi scoperti” contenuti in questo testo di legge. Il dibattito in commissione è stato condizionato da un “disegno di legge blindato” con una maggioranza ripida sulle sue posizioni. Ha poi illustrato la proposta di legge presentata dalla sua parte politica che “affronta i temi urbanistici con serietà senza por mano a un assalto al territorio”. Quanto al DL della maggioranza è negativo e pericoloso. Manca si è a lungo soffermato su quelli che ha considerato “i forti limiti della normativa”.
La discussione continua. (l.p.)

Interrotto Piano Casa per incidente sul lavoro a Macchiareddu

Cagliari, 24 Settembre – Dopo le relazioni introduttive è intervenuto l’on. Eugenio Murgioni (Pdl), che ha esordito ripercorrendo i tratti salienti della politica urbanistica della passata legislatura, “giudicata negativamente. Ci sono stridenti contraddizioni del passato mentre il testo in discussione è positivo e significativo”.
Ha preso poi la parola l’on. Mario Floris (Misto), che ha espresso un “giudizio positivo sui primi provvedimenti della Giunta e su come si stia affrontando il temi della casa” definendo la materia “delicata perché proprio su una legge urbanistica si era conclusa anticipatamente la precedente legislatura. Dunque, la discussione ricomincia dal punto dove era stata interrotta”. Affrontando i temi in discussione, l’oratore ha annunciato “un intervento critico in positivo” formulando alcuni rilievi particolari sulla necessità che “le norme in materia urbanistica e paesaggistica siano coordinate: ci deve essere un rapporto diretto tra la pianificazione economica e sociale e la tutela paesaggistica”. Ancora, per l’on. Floris “ nei territori c’è poca conoscenza delle norme ed è necessario invece che le norme siano conosciute da tutti, norme che rappresentino il frutto di una semplificazione al posto di questo coacervo legislativo”. L’on. Floris ha aggiunto che “avrebbe preferito un maggiore coinvolgimento delle autonomie locali, a cominciare proprio dal Consiglio delle autonomie, del quale non risulta acquisito il parere, che avrebbe rappresentato un utile contributo politico e tecnico.
Ha infine auspicato, su temi così rilevanti per l’Isola, un maggiore dialogo e condivisione da parte delle forze di maggioranza e di minoranza.
E’ quindi intervenuto l’on. Carlo Sechi (SL), il quale ha espresso un giudizio negativo sull’intero provvedimento, rimarcando la distanza delle posizioni tra maggioranza e opposizione, lamentando l’eccessiva fretta con la quale si è liquidato l’argomento. Il Piano-casa aveva inoltre acceso speranze, cui non darà risposte, in tante giovani coppie sarde in attesa della prima casa.
Ha quindi affermato che la programmazione edilizia non deve essere subordinata alla necessità di poti di lavoro, lamentando come il Piano rappresenti solo un incremento di volumi, tra l’altro senza un preciso censimento del patrimonio edilizio esistente, che provocherà solo un incremento nelle fasce costiere e l’ulteriore spopolamento dei centri dell’interno, senza tra l’altro tenere in considerazione i bisogni delle fasce di popolazione più deboli.
Ancora, ha stigmatizzato il fatto che non sia stato previsto nessun intervento di tipo pubblico per l’edilizia economica e popolare e ha sottolineato infine i diversi profili di incostituzionalità del provvedimento.
Ha quindi chiesto di intervenire l’on. Luciano Uras (SL) il quale ha informato l’Aula sull’ennesimo incidente sul lavoro, con la morte di un operaio, accaduto questa mattina intorno alle 11,30 a Macchiareddu, invitando l’Assessore competente a riferire in Aula.
Ha quindi chiesto la verifica del numero legale.
Ha preso la parola l’on. Pietro Pittalis (Pdl) che prendere ha auspicato che l’esame del provvedimento sia celere per poter affrontare la costituzione della Commissione d’inchiesta sul tema della sicurezza sul lavoro.
Accertata la mancanza del numero legale, il presidente ha sospeso la seduta, che è ripresa poco prima delle 13 con l’intervento dell’on. Cesare Moriconi (Pd). Per l’oratore “il progetto dei legge del Pd tende a concorrere alla ripresa economica e noi non abbiamo il diritto di sbagliare nell’uso del territorio perché sono errori definitivi. Lo sviluppo, dunque, non può compromettere il futuro dei nostri figli e il nostro piano casa deve essere coerente con l’idea di sviluppo e di crescita che abbiamo dell’Isola. Non sta nei metri cubi il nostro futuro e l’atteggiamento del Pd in commissione è stato di dialogo e di approfondimento, per una verifica puntuale dei rischi che la norma potrebbe determinare. Non serve tagliare il traguardo qualche giorno prima se poi non soddisfiamo le attese dei sardi: se si fosse voluto questa opportunità si sarebbe potuta cogliere insieme. Invece, per superficialità, questo obiettivo potrebbe non essere raggiunto”.
L’oratore ha criticato il ricorso indiscriminato alla deroga degli strumenti urbanistici comunali : “Stiamo andando a ledere i diritti acquisiti dei nostri cittadini e imbarazzando i nostri sindaci, espropriando i consigli comunali delle loro funzioni principali”.

Riprende il dibattito sul Piano casa

Cagliari, 24 Settembre – Nel proseguo del dibattito ha poi preso la parola Sergio Milia (Udc) che ha ricordato quanto questa legge sia attesa. Sottolineando l’importanza del sostegno all’economia e del rilancio del settore edilizio, ha ricordato i danni provocati dalle norme varate nella scorsa legislatura. Milia ha detto che questa legge (una legge che vogliamo e che va incontro a requisiti di nuovo sviluppo) pur avviando una rimodulazione ancora una volta rischia di premiare di più i soliti noti soprattutto per quanto riguarda la parte alberghiera. Necessario quindi un riequilibrio. Una preghiera per una programmazione successiva di valenza strategica che guardi con occhi benevoli i “pretermessi” di oggi. Con le norme di Soru si erano fatte disparità e si rischia che questo accada ancora ha aggiunto Milia. Anche se questo di oggi è un primo passo importante occorre curare con attenzione le pari opportunità territoriali nell’ottica di un nuovo progetto di sviluppo ecocompatibile.
Ha poi preso la parola Radhoun Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) per il quale ha sottolineato la rigidità del mercato edilizio, dove se due terzi dei sardi ha una casa in proprietà vi è un altro terzo che vive in affitto. ed è impossibilitato perchè monoreddito a comprare una casa per la rigidità del mercato finanziario. Per questo occorre guardare al problema della casa non come problema marginale ma come problema impegnativo per tutti occorre cioè a opporsi ad una politica escludente e segregazionista. Rimettere in moto il sistema degli alloggi pubblici, ha aggiunto Ben Amara. Negli ultimi dieci anni arrivati due milioni di immigrati che rappresentano una ulteriore domanda di alloggi. Denunciando una assenza di proposta per l’edilizia pubblica ha detto che si sta discutendo di un piano casa, ha detto, ma per chi la casa non ce l’ha non è affatto un piano casa. Si mira soltanto a fare gli interessi dei grossi imprenditori con l’unico interesse di realizzare nuove cubature.
Molto critico anche il successivo oratore, Valerio Meloni (Pd), che ha approfondito vari aspetti del testo unificato esitato dalla commissione. Svolgendo alcune riflessioni ha detto che il piano casa sancisce il modo di concepire la politica del centrodestra che ci ha abituato i condoni, alle sanatorie penali alle sanatorie fiscali. La società moderna non può subire decisioni che rimettono in discussione anni e anni di lavoro. Intervenire con un decreto come ha fatto il Governo, è diseducativo. Dicendosi preoccupato per l’assenza totale, in questa legge dei carichi del calcolo dei carichi urbanistici nelle zone B, ha aggiunto che mancano gli standard urbanistici. Ma preoccupa ancor più che gli interventi nelle zone B ed A possono essere svolti anche senza i piani particolareggiati. In tema di agro, siamo di fonte a una questione delicatissima: l’agro va salvaguardato. Preoccupa la possibilità dei comuni di intervenire.
Chiesta la verifica del numero legale, la votazione ha dato esito negativo e la seduta è stata tolta.
I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16.
(lp)