CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 38 del 23 settembre 2009

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Con la mozione sulle carceri riprendono i lavori del Consiglio

Cagliari, 23 Settembre 2009 – Il Consiglio ha ripreso stamani i lavori sotto la presidenza dell’on. Claudia Lombardo, con la discussione della mozione sulle carceri speciali (N°15 Zuncheddu e più).
L’on. Claudia Zuncheddu (Com – S.S. – Rossomori) nella sua illustrazione ha sottolineato la grave situazione che si viene a creare con l’istituzione dei “bracci speciali riservati ai detenuti ai detenuti più pericolosi”. Quelli compresi nel cosidetto “41 Bis”
Il provvedimento “Alfano” comporterebbe forti ripercussioni in Sardegna. Per questo si chiede che i detenuti comuni vengano garantiti dalle infiltrazioni da parte dei detenuti della criminalità organizzata. Anche tenuto conto, ha concluso, delle conseguenze derivanti dall’arrivo nell’isola di gruppi contigui a quei detenuti.
È, quindi, cominciata la discussione generale con i successivi interventi. (l.p.)

Con la mozione sulle carceri riprendono i lavori del Consiglio

Cagliari, 23 Settembre 2009 – Carlo Sechi (Com. - S.S. – Rossomori) con varie argomentazioni ha espresso appoggio alla mozione all’esame dell’Aula, Sechi ha lanciato un appello a favore del detenuto Nello Bellomonte, recluso in continente, affinché venga trasferito in Sardegna, in osservanza al principio di territorialità della pena.
Ha poi preso la parola il presidente della commissione diritti civili Silvestro Ladu (PDL). Alcune considerazioni sono degne di interesse: il Consiglio deve “poter dire la sua” anche su questa materia , ha sottolineato. Necessario vigilare per evitare che questa regione ospiti i detenuti più pericolosi. Siamo d’accordo sul contenuto della Mozione.
Per Tarcisio Agus (PD) è una mozione importante che deve essere considerata con la massima attenzione. Ha ricordato il grave sovraffollamento delle carceri sarde. Necessario rivendicare una giusta riforma del sistema penitenziario.
Il successivo intervento quello di Daniele Cocco (IDV), che ha proposto un voto unanime a favore trattandosi di un tema che preoccupa tutti. Ha messo in guardia dal trasferimento nell’isola del cosiddetto art “41 bis”.
Anche Mario Bruno (PD) ha espresso sostegno alla mozione, affermando che bisogna dire no al provvedimento Alfano. Ha lamentato la mancata attuazione di vari protocolli siglati nel tempo fra Regione e Stato . Auspica il voto unanime.
Nella replica, l’assessore Antonello Liori (Sanità), ha sottolineato il grave affollamento esistente nelle carceri sarde. Finora non sono previsti trasferimenti di detenuti pericolosi, ha detto Liori. Che ritiene impossibile che ciò posso avvenire per oggettiva impossibilità di accoglimento.
Il presidente di turno, on. Michele Cossa (che nel frattempo ha sostituito al banco della presidenza l’on. Lombardo) ha dapprima dato la parola all’on. Zuncheddu per la contro replica, e quindi per le dichiarazioni di voto.
Mario Diana (PDL) ha però proposto che i proponenti la mozione elaborino prima un ordine del giorno su cui possa riconoscersi anche la maggioranza. La seduta. è stata, quindi, brevemente interrotta.

Approvata una sola parte della mozione sulle carceri

Cagliari, 23 Settembre 2009 – Alla ripresa dei lavori ha pronunciato la replica al dibattito l’assessore Antonello Liori. La mozione è in gran parte condivisibile, riassumendo ha detto che la mozione è condivisibile in gran parte, non lo è la premessa che parte da errati presupposti.
Per dichiarazione di voto si sono espressi con diverse accentuazioni a favore della mozione nella sua interezza i consiglieri: Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Claudia Zuncheddu(Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Mario Bruno (Pd), Adriano Salis (IDV),Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Gianvalerio Sanna (Pd), Giampaolo Diana (Pd).
Voto contrario alla mozione nella sua interessa è stato annunciato da Nanni Campus (Pdl).
Voto contrario a tutta la prima parte della mozione, ma favorevole alla parte dispositiva è stata annunciata da Mario Diana (Pdl), che aveva appunto chiesto la votazione per parti.
Il Psd’Az, per voce di Gacomo Sanna e Paolo Maninchedda ha annunciato la propria astensione.
Analogamente ha annunciato la volontà di astenersi l'udc, a nome di Roberto Capelli.
Messa in votazione la prima parte (Premessa) della mozione, è stata respinta con 26 voti a favore e 28 contrari; le astensioni sono state 11.
La seconda parte è stata invece approvata con 50 sì, 1 voto contrario e 13 astensioni.
Il dibattito prosegue.
(lp)

Comincia la discussione sulla mozione n°16 contro la realizzazione di centrali nucleari.

Cagliari, 23 Settembre 2009 – Il vicepresidente Cossa ha, quindi, posto in discussione la mozione n°16 (Salis e più) contro la realizzazione di centrali nucleari e di depositi di scorie radioattive in Sardegna.
L’on. Salis (IDV), deplorando l’assenza del Presidente Cappellacci, ha chiesto una sospensione che è stata accordata .
Alla ripresa , il presidente ha annunciato la chiusura dei lavori che riprenderanno nel pomeriggio alle ore 16. (l.p.)

Si riprende dalla mozione sul nucleare: Salis il consiglio deve dire no

Cagliari, 23 Settembre 2009 – Il consiglio ha ripreso i lavori nel pomeriggio sotto la presidenza dell’on. Michele Cossa. All’ordine del giorno la mozione n°16 contro il rischio di costruzione di centrali nucleari in Sardegna.
La mozione è stata illustrata dal primo firmatario Adriano Salis (IDV), che ha ricordato il referendum degli anni ’80 contro il nucleare, ha ricordato che il governo dovrà presto individuare i siti per una ventina di tali centrali e che una di queste potrebbe interessare la Sardegna. Tutto ciò preoccupa fortemente. Per questo il Consiglio deve prendere una chiara posizione contraria.
Per Chicco Porcu (PD), che è intervenuto nella discussione generale, il presidente della Regione, non partecipando al dibattito, ha perso un’occasione . Porcu si è detto contrario alle decisioni del governo nazionale denunciando il danno ambientale e di immagine per la Sardegna, terra di vacanza. Sarebbe una nuova servitù. Il consiglio deve impegnare il Presidente a respingere questa eventualità.
Antonio Solinas (PD) ha ribadito la sua preoccupazione che tra le Regioni prescelte per la realizzazione delle centrali possa essere annoverata la Sardegna. Si parla dall’Oristanese, ha detto, in particolare il territorio del Cirras. Bisogna impugnare la legge sul nucleare. Occorre un segnale forte.
Il dibattito prosegue4 (l.p.)

Prosegue il dibattito sul Nucleare

Cagliari 23 Settembre 2009 – Planetta (Psd’az) ha detto di non comprendere le ragione di questa mozione visto che esiste già una legge regionale contro il nucleare. La mozione è carente di presupposti ed inutile. Ha ricordato le prerogative sancite dallo statuto speciale.
La contrarietà al programma per l’energia nucleare è stata sottolineata da Valerio Meloni (PD) che ha deplorato come il governo oggi cancelli il referendum degli anni ’80. Ha elencato i numerosi rischi che il nucleare comporta. Siamo contrari al nucleare.
Per Ben Amara (Com.- S.S. Rossomori) bisogna rifiutare senza mezzi termini il programma nucleare . Dobbiamo essere come una fortezza assediata contro il programma nucleare.
Fortemente critico anche Massimo Zedda (Com. – S.S. Rossomori) che ha posto il problema della scelte del tipo di sviluppo economico che si intende adottare. Ha ricordato la scelta di campo fatta a livello europeo a favore delle fonti rinnovabili. La Sardegna deve impugnare il provvedimento per il nucleare.
Daniele Cocco (IDV) ha auspicato un ordine del giorno unitario su questo argomento. Dopo aver criticato l’assenza del presidente Cappellacci, ha detto che il no al nucleare è un dovere di tutti.
Claudia Zuncheddu (Com- S.S. – Rossomori) ha ricordato come il problema delle energie pulite è universale e annoso. Dopo aver sottolineato che la legge sulla denuclerizzazione dell’Isola è stata dichiarata illegittima dalla corte costituzionale. Ha definito gravissimo il programma del governo.

Prosegue il dibattito sul Nucleare: un coro di no dai banchi consiliari
Cagliari 23 Settembre 2009 – G. V. Sanna (PD) nel proseguo del dibattito ha definito rilevante e determinante il problema. Confessando di non essere fiducioso sulle capacità della Giunta di impugnare la legge, ha denunciato la volontà dello stato di sostituirsi all’autonomia regionale: l’atto “di un governo padrone”.
Giampaolo Diana (PD), nel suo intervento, ha detto che la scelta del nucleare è in ogni caso una sconfitta: una battaglia vecchia, non è vero che costa meno, non si considerano i costi sociali. Bisogna dire un no secco al nucleare e concentrarci su sue fonti energetiche: quella tradizionale (Carbone Sulcis) e le fonti rinnovabili.
È poi intervenuto Carlo Sechi (Com- S.S.- Rossomori) che ha ribadito tutta la sua contrarietà alle centrali nucleari in Sardegna; ma non solo: il no deve riguardare tutta l’Italia. Si tratterebbe di un ennesima servitù.
Sulla medesima posizione Pietro Cocco (PD) che ha denunciato con forza la decisione del Governo sul programma nucleare. Ha sottolineato i gravi pericoli che conseguirebbero.
A giudizio di Tarcisio Agus (PD), la volontà espressa a suo tempo col referendum non deve essere ribaltata dal governo. Quale potremo avere per far valere il titolo V? Parlando a favore dell’uso delle fonti rinnovabili ha sottolineato la pericolosità del nucleare: bisogna andare oltre.
Pier Paolo Vargiu (Rifondazione) giudica che si stia discutendo di due problemi distinti: la scelta nucleare per l’Italia e la volontà della Sardegna di non volere centrali atomiche. “Interessa più da vicino la questione della Sardegna sede di centrali”. Siamo contrari a centrali atomiche in Sardegna.
È poi intervenuto Mario Bruno (PD) che ha sottolineato il clima di convergenza, ed ha auspicato concretezza di risposte.
La Sardegna deve impugnare il disegno di legge davanti alla consulta, Non basta chiedere l’osservanza dello statuto.

Ordine del giorno unitario approvato all’unanimità = Rinviato l’esame della mozione sull’agricoltura

Cagliari, 23 settembre 2009 - Il dibattito è proseguito con l’intervento di Mario Diana (Pdl) che ha detto che nella sostanza non c’è nella Mozione Salis niente che non si condivida. Siamo pronti ad apporre in un ordine del giorno un chiaro no al nucleare. Bisogna però limitarsi ai contenuti della mozione. Ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno.
In sede di replica, l’assessore Antonello Liori, ha detto che a nome del Presidente della Giunta è ribadito il fermo no al nucleare. . L’impegno della giunta non cambia: verranno attuate tutte le azioni necessarie in tal senso. Ha sostenuto la necessità di un “polo ambientale” in Sardegna e la necessità di perseguire il risparmio energetico. Per quanto riguarda l’ordine del giorno ha espresso piena condivisione.
Adriano Salis (IDV) ha quindi preso atto della disponibilità dell’esecutivo ed ha chiesto una breve interruzione. Alla ripresa è stata data lettura dell’ordine del giorno annunciato. Per dichiarazione di voto l’on. Roberto Capelli (UDC) ha sottolineato come si ripeta ogni volta il rito di un dibattito attorno a questioni su cui si è tutti sostanzialmente d’accordo, mentre vi sono emergenze più urgenti che attendono. Si poteva fare l’ordine del giorno in pochi minuti stamani.
Messo in votazione, il documento è stato approvato all’unanimità.
La presidente Claudia Lombardo, ha quindi aperto la discussione sulla Mozione N 17, sulla drammatica crisi del comparto agroalimentare.
La mozione è stata illustrata dal primo firmatario Adriano Salis (IDV) che ha sottolineato l’esigenza di una riflessione approfondita. Ha poi sottolineato la necessità di ridisegnare il modello di sviluppo. Occorre un tessuto imprenditoriale adeguato.
Felicetto Contu (Udc) sull’ordine dei lavori ha proposto un rinvio di questo dibattito ad un momento in cui si possa approfondire adeguatamente il problema non in mezz’ora a tarda sera.
Al rinvio si è però opposto Adriano Salis (IDV).
E’ stata nel frattempo chiesta la verifica del numero legale che a seguito di votazione è risultato mancante.
La presidente ha quindi chiuso la seduta e rinviato i lavori a domani mattina alle dieci per la discussione del “Piano Casa”.