CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 27 del 23 luglio 2009

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Prende il via in un clima di confronto costruttivo il dibattito generale sul DL 32 “Disposizioni urgenti in materia economico e sociosanitario e per il superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale”

Cagliari, 23 luglio 2009 – Dopo le relazioni di maggioranza e minoranza illustrate ieri, è cominciato in un clima costruttivo, sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo e del Vice presidente Michele Cossa, il dibattito generale sul DL 32 “Disposizioni urgenti in materia economico e sociosanitario e per il superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale”.
Critico l’intervento del primo oratore, il consigliere del PD, Chicco Porcu, per il quale il giudizio corretto sul provvedimento è quello dei sindacati: “Un disegno di legge espressione di provvedimento a pioggia senza che ci sia stata alcuna concertazione con le parti sociali”. nel giudicare “disorganica la legge che non risponde alle reali esigenze della Sardegna priva com’è di interventi di natura strategica, Porcu si è soffermato sul fatto che a sei mesi dalle elezioni “non si comprendano ancora le linee di governo della Giunta”. Si tratta al momento di “pannicelli caldi che trattano miriadi di materie”. Nel ricordare che la Giunta è eccessivamente subalterna rispetto al Governo ha lamentato che “si rinunci alla revisione del patto di stabilità”. Fortemente critico sulla norma che riguarda l’ufficio stampa della Regione.
Un provvedimento che tende a portare a compimento la finanziaria di qualche mese fa, il giudizio di Mario Floris, leader dell’UDS, che si è soffermato sulle peculiarità storiche, politiche e culturali della Sardegna, sottolineando che ora occorre gettare le basi per il futuro con una strategia di largo respiro che veda la Sardegna “cerniera fra Occidente e paesi del sud del Mediterraneo”. Indicando il rischio che dopo il mancato G8 alla Sardegna venga sottratto il ruolo che le compete in quest’area e che possa essere considerata dal Governo solamente territorio di servizio per il metanodotto del gas algerino, nell’ottica di Scajola che l’Italia debba essere il bus per l’approvvigionamento energetico dell’Europa, Floris ha ribadito che energia e chimica devono rappresentare gli obiettivi di fondo da affrontare con urgenza insieme a quelli dei trasporti e delle infrastrutture, dalle quali la Sardegna sembra venire tagliata fuori. Occorre passare dalle parole ai fatti canalizzando il massimo di risorse verso gli obiettivi strategici. In questo quadro occorrono provvedimenti di fiscalità di vantaggio e la zona franca integrale. Il federalismo fiscale sarà un nuovo fronte, “ma come ci stiamo attrezzando?”.
Il capogruppo dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, si è in primo luogo soffermato sul significato di questo provvedimento che “è vero che non cambia la Sardegna, che assembla danti interventi in diverse materie ma è anche figlio dell’emergenza”. Ribadendo che il dl 32 non è certamente “un manifesto organico” della maggioranza, ha sottolineato il metodo diverso che caratterizza tuttavia il dibattito in aula. Vargiu ha quindi fatto riferimento alla vicenda Eni osservando la grande unità di intenti che ha caratterizzato le forze politiche, come accaduto in passato nella vertenza entrate. “Sarebbe importante riuscire anche per il futuro sottrarre alla polemica politica le questioni principali” Il rapporto con l’Italia, ha proseguito va riscritto, anche tenendo conto dello scenario più ampio che colloca la Sardegna in Europa. E non certo come qualche leader leghista che interrogato sulle proprie vacanze ha detto che si recherà all’estero, cioè in Sardegna. Tutti noi sardi dobbiamo sentirci offesi di tali affermazioni anche se di stampo umoristico. Ha concluso ricordando le due opportunità che ha il Consiglio regionale e la politica sarda: essere onesti professionisti della politica, o cavalcare la speranza che si possa costruire un clima diverso che collochi la Sardegna in scenari più ampi dei confini geografici.
Nel sottolineare i principali aspetti positivi della legge con particolare riferimento al tessuto produttivo, il consigliere del Pdl, Renato Lai, ha sottolineato i provvedimenti inseriti a difesa dei livelli occupativi, sottolineando l’importanza delle iniziative per combattere il precariato. Soffermandosi sui principali aspetti che caratterizzano la legge, Lai ha indicato l’attenzione attribuita al comparto agricolo, senza dimenticare gli altri comparti produttivi. Ed ha sottolineato con enfasi la sensibilità che nella legge viene manifestata a favore dell’istruzione e della cultura in generale. Misure di sostegno sono state introdotte in particolare ai comparti in difficoltà.
E’ stata quindi la volta di Daniele Cocco (Idv) il quale, esprimendo riserve sul disegno di legge si è soffermato in particolare sul sistema sanitario regionale, bisognoso di rapidi interventi e di una riforma, ma che non viene affrontato con la dovuta attenzione. Giudicando la legge un provvedimento disorganico si è detto si è detto preoccupato dei continui rinvii che attua questo esecutivo nell’affrontare con forza strategie concrete di sviluppo. In questa situazione di emergenza, secondo Cocco, è necessaria una grande unitarietà di intenti al di là delle sigle politiche di appartenenza. Si è quindi soffermato con preoccupazione sulla grave crisi del comparto industriale e in particolare della chimica e sul grave atteggiamento dell’Eni. Ha concluso ammonendo sulla necessità “di tenere alta la guardia sulle questioni prioritarie da difendere con forza”.
Ha quindi parlato Giulio Steri (UDC), per il quale si tratta di una legge di portata non esaustiva e su cui non si può oggettivamente nutrire la pretesa che possa risolvere antichi problemi. Essa tuttavia contiene risposte importanti in alcune materie come quelle rilevanti del precariato e del lavoro più in generale. Soffermando sui segnali che il provvedimento lancia per la soluzione di problemi sociali importanti, ha sottolineato la volontà generalizzata di ricercare una unità di intenti con le opposizioni. Una legge che caratterizza l’apertura al dialogo da parte della maggioranza. Ripercorrendo la fasi salienti dell’industria a partecipazione statale in Sardegna ha sottolineato il grave processo di deindustrializzazione, soffermando su aspetti specifici del tessuto economico e sociale cui la legge cerca di dare risposte.
Per il consigliere dell’IDV, Adriano Salis, il lavoro svolto in commissione ha consentito di correggere e migliorare il testo originario del provvedimento presentato dalla Giunta regionale, dando in tal modo alcune risposte ai bisogni più urgenti della società sarda. Particolarmente in tema di lavoro e di precariato. Si tratta tuttavia di un provvedimento molto parziale, ha aggiunto Salis, che ha successivamente approfondito alcuni temi specifici con particolare riferimento agli interventi in campo socio sanitario che a suo giudizio sono tuttavia passati in secondo piano rispetto ad altre tematiche meno urgenti, come quella urbanistica e paesistica. Ha ricordato che il dato politico significativo è il rinnovato atteggiamento della minoranza che si propone di sviluppare una “opposizione di governo” ed ha auspicato una prospettiva di maggior respiro nella gestione della crisi.
Il dibattito prosegue.
(lp)

Diana (Pd) denuncia il rischio chiusura della Ineos Assemini, dove è iniziata l’occupazione dei lavoratori. Anche il presidente Cossa definisce la vicenda “un fatto gravissimo”. Sospesi i lavori, si riprende alle 16


Dopo l’on. Salis ha preso la parola l’on. Franco Meloni (Riformatori) che ha annunciato il voto favorevole a questa legge “perché, detto in parole povere, dà una mano a tante categorie produttive della Sardegna che in questo momento hanno bisogno di aiuto”. L’on. Meloni si è espresso inoltre a favore della campagna di comunicazione per le donazioni di organi, per risvolti umani e anche per i costi sociali della Sanità.
E’ intervenuto poi l’on. Tarcisio Agus (Pd), che ha definito “il tema di oggi un’appendice al bilancio di previsione 2009, che in parte lo integra e si occupa soprattutto del tema del precariato, cercando di tamponare una situazione che può degenerare sotto il profilo sociale. Lascia perplessa, però, l’articolazione frazionata degli interventi, che sembra più emergenziale che di programmazione”. L’oratore ha rilevato anche un altro dato: “Rischiamo che in ogni comune della Sardegna siano insediate strutture produttive nuove ma ricordo che in tanti comuni ci sono già delle piccole aree industriali del tutto inutilizzate. Sarebbe opportuno analizzare prima il tessuto dei Comuni e capire quali sono stati gli effetti del Pip”.
Il presidente Cossa ha dato poi la parola all’on. Giampaolo Diana (Pd), che ha ricordato “la reiterata volontà dell’Ineos di chiudere lo stabilimento di Assemini, nonostante il bilancio sia in attivo mentre lo stesso impianto Ineos in provincia di Varese è in passivo. Credo che ci siano ragioni politiche dietro tutto questo, è un fatto gravissimo e di arroganza dell’azienda. Lo stabilimento di Assemini è occupato da ieri dai lavoratori e credo che i lavoratori facciano bene a occupare, perché le macchine sono di chi produce”. Sul collegato alla Finanziaria, l’esponente del Pd ha detto: “Maninchedda ha detto che l’Italia è a rischio Argentina e che bisogna diminuire i costi della Sanità e delle pensioni ma lo invito a rivedere i conti, soprattutto quelli dell’Inps. Che sono in attivo”. Sulle misure contenute nel provvedimento in esame, l’on. Diana ha detto, indicando gli indicatori economici e sociali italiani e sardi: “Chiedo a quest’Aula se è disponibile a valutare il collegato licenziato dalla commissione, profondamente modificato rispetto al testo della Giunta. Un testo che non rappresentava una risposta al dramma sociale in corso. Tuttavia, anche il miglioramento rappresentato dal nuovo testo non dà una risposta adeguata ai problemi che ho richiamato e per questo chiedo che l’Aula modifichi ulteriormente il lavoro della commissione. Le risorse ci sono, basta fare scelte coraggiose. Chiediamo venti milioni anno per dare una risposta concreta ai 5 mila licenziati senza ammortizzatori sociali, chiediamo la stabilizzazione di tutti i precari della pubblica amministrazione e non parliamo per ora degli interinali, che da soli sorreggono quasi tutta la Sanità sarda”. L’on. Diana ha sollecitato anche risorse per una piano straordinario quinquennale dell’industria sarda, per la produzione di energia elettrica rinnovabile e per la ristrutturazione delle scuole pubbliche.
Prima di dare la parola all’on . Salis il presidente Cossa ha ricordato l’occupazione in atto alla Ineos di Assemini e ha definito la vicenda un fatto “gravissimo” del quale riferirà all’on. Presidente Claudia Lombardo.
Su richiesta dell’on. Salis, il presidente Cossa ha sospeso la seduta, che sarà riaperta alle 16. (c.c.)

L’assessore all’Ambiente comunica in Aula il bollettino degli incendi: nove roghi violenti, diecimila ettari in fumo

Alla ripresa, in un clima condizionato dalle notizie che giungono sulla gravità degli incendi che stanno colpendo l’Isola in queste ore, sono intervenuti per il Pd l’on. Sabatini e l’on. Gianvalerio Sanna, che hanno attaccato il provvedimento all’esame. In particolare, l’on. Sanna, dopo aver detto che “questo provvedimento sarà il primo ad essere approvato in totale violazione del regolamento interno del Consiglio”, ha aggiunto: “Questa maggioranza ha rinunciato a mettere in piedi quattro, cinque strategie vere per affrontare la crisi. Tra pochi mesi, purtroppo, vedremo che cosa sarà la crisi che colpirà ancora di più la Sardegna” .
A richiesta dei consiglieri, che Il presidente del Consiglio ha dato subito la parola all’assessore all’Ambiente, Giorgio Oppi, che ha comunicato lo stato degli incendi e degli interventi in corso. “E’ la peggiore giornata dal 1983.
Abbiamo nove grossi roghi, per un totale di diecimila ettari andati in fumo. Gli incendi colpiscono il Monte Arci, Fluminimaggiore, Arbus, Is Arenas dove è stata evacuata la colonia penale, Loiri, Bonorva, Suni e Tresnuraghes. Abbiamo 3 canadair impegnati, un elitanker e 11 elicotteri. Il commissario Bertolaso, che è informato, ha sollecitato anche l’interessamento della Corsica ma la situazione è molto complicata anche per il fatto che i roghi sono partiti praticamente nello stesso momento”. L’assessore Oppi ha ricordato anche che la stampa, ieri, aveva annunciato una giornata di incendi per oggi e ha detto: “Male hanno fatto le tv a dare questa notizia”.
Ha preso poi la parola l’on. Pietro Pittalis (Pdl): “Le notizie dell’assessore Oppi non sono confortanti ma ci consentono una riflessione serena sul fatto che il dibattito, invece di soffermarsi sul provvedimento in esame, ha deviato su altro. Anche l’intervento dell’on. Sanna ha riproposto l’offensiva del gossip e un sistema veterostalinista mentre Berlusconi continua a governare e a crescere nella fiducia. Da questo dibattito emerge che ci sono più opposizioni, nemmeno coese, specchio identico della situazione nazionale. Qual è il vostro contributo per affrontare le emergenze? Noi abbiamo elaborato un provvedimento, che ha un senso di concretezza. Diteci se il tentativo che abbiamo fatto fin qui è sufficiente o se intendete prendere le distanze. Noi di certo andremo avanti e ci occuperemo dei precari e di chi soffre per il lavoro e nel sostegno ai settori produttivi, migliorando addirittura il testo elaborato dalla commissione”.
L’oratore ha annunciato anche il rilancio dell’edilizia sarda attraverso il Piano casa della Sardegna: “Noi sappiamo coniugare le politiche di sviluppo con quelle di tutela dell’ambiente. E per questo faremo il piano casa, con o senza di voi, rispondendo ai bisogni dei cittadini e delle imprese”.
Ha preso poi la parola l’on. Radhouan Ben Amara (Comunisti italiani), che ha avuto uno scontro verbale con l’on. Pittalis : “Gli consiglio di coltivare sempre di più il suo giardino ma mancherà sempre l’acqua, che pure si può trovare nel deserto”, ha detto. “Constato che questo governo non intende promuovere lo sviluppo della Sardegna e non coinvolge minimamente le parti sociali, escludendo i sindacati: è già amputato dalla nascita”. L’oratore ha parlato dei limiti del provvedimento sul campo della formazione e dell’istruzione, della lingua sarda e del comparto agricolo”.

Seduta sospesa in segno di lutto per la tragica fine di un pastore carbonizzato dalle fiamme nella campagne di Pozzomaggiore = In precedenza si erano conclusi gli interventi della discussione generale sul DL 32 = La presidente Lombardo: nessuna violazione del regolamento =I lavori riprenderanno Martedì prossimo alle ore 10

Cagliari, 23 luglio 2009 – Dopo l’intervento di Ben Amara che ha acceso gli animi in aula, ha chiesto subito di intervenire per fatto personale Pietro Pittalis, ed il presidente di turno, Giuseppe Luigi Cucca, ha ricordato a Pittalis che avrebbe avuto la parola al termine della seduta come prevede il regolamento
I lavori sono quindi proseguiti con il discorso di Roberto Capelli (Udc) che ha cercato di stemperare il clima auspicando un ritorno al clima sereno e costruttivo precedente. Capelli ha puntualizzato alcuni aspetti delle critiche pervenute dai banchi dell’opposizione. Innanzitutto ha ribadito che la legge tende a dare risposte concrete all’esterno, e che le leggi devono riuscire anche a dare risposte al “particolare”, perché dal particolare trae beneficio il “generale”. ha sottolineato l’unità di intenti con l’opposizione nell’affrontare il tema del precariato; quanto al tema delle cosiddette entrate future , dopo i vari pronunciamenti negativi della Corte dei Conti “abbiamo preferito essere responsabili”. Analogo discorso per i residui, per i quali occorrono leggi ad hoc e non vi sarebbe il tempo di affrontarli efficacemente. Né si può dire che non ci sia stata concertazione.
La presidente Claudia Lombardo, prima di dare la parola al successivo oratore ha precisato riferendosi alle dichiarazioni odierne di Gian Valerio Sanna, che non vi è stata alcuna violazione del regolamento, non vi è stato alcun dispregio delle regole per finalità di parte, nessuna deregulation in quanto gli articoli cui ci si è appellati non si possono applicare a questo provvedimento di legge.
Un intervento di prospettiva, quello di Mario Diana (Pdl), che nell’invitare tutti (riferimento al discorso di Ben Amara) a toni pacati ha espresso un chiaro invito “alla minoranza per lavorare tutti insieme senza accuse e veleni sui grandi temi di prospettiva della Sardegna”. Questo provvedimento non è una modifica della finanziaria, ma occorre portare quanto prima in aula la vera finanziaria di questa Giunta. Il rapporto con la minoranza è fondamentale “Non possiamo restare schiavi della dittatura del presente, ma dobbiamo guardare al domani e costruire il futuro della Sardegna”. La chimica e l’Eni non posso rappresentare il futuro della Sardegna. Occorre affrontare con largo respiro e unitariamente il futuro di quest’isola.
E’ poi intervenuto Mario Bruno (Pd): “non va bene il metodo con cui è stata questa legge non va bene il contenuto”. “Attendiamo fatti concreti di prospettiva”. L’opposizione, ha assicurato, è pronta a raccogliere l’invito al dialogo sui temi importanti, ma nella distinzione dei ruoli e nel rispetto reciproco. Sul merito della legge, si tratta di un provvedimento a pioggia nel quale sono stati inseriti tanti provvedimenti che avrebbero meritato norme organiche di settore. Ci si limita a presentare una “manovrina” ma non si intravvede un disegno strategico. Dopo aver criticato l’art. 8 sull’ufficio stampa della Giunta ha stigmatizzato il metodo, la mancata consultazione delle parti sociali e del Consiglio delle autonomie locali.
La Presidente Lombardo ha quindi annunciato i tragici fatti di Bonorva, in cui ha perso la vita un pastore carbonizzato nei disastrosi incendi di un vasto territorio, mentre non si hanno notizie di una seconda persona. Ha quindi chiuso i lavori sospendendo la seduta in segno di lutto.
I lavori riprenderanno martedì mattina alle 10.
(lp)