CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 23 del 14 maggio 2009
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Sul G8 dal centrosinistra nuova richiesta a Cappellacci di dati precisi sulle risorse perse. Ma dal centrodestra accuse per la mancanza di strategie di sviluppo dopo l’esodo degli americani
Cagliari, 14 maggio 2009 ¬ Il dibattito sulla mozione per il G8 è ripreso nel pomeriggio con gli ultimi interventi e nuove pressanti richieste al Presidente della Regione sui conti finanziari relativi . A farlo in particolare Giampaolo Diana (Pd), che ha chiesto esplicitamente al presidente della Regione”quali fonti di finanziamento erano previste per l’evento? Quanto è stato speso fino ad ora? Quanto è stato dato dal Governo nazionale?” Nel suo intervento il rappresentante del centrosinistra aveva manifestato l’impressione che a sentire le dichiarazioni provenienti dalla maggioranza sembrerebbe quasi che non sia accaduto nulla, Ma non sfiora a nessuno il dubbio che lo spostamento che questa manifestazione abbia creato un gravissimo danno alla Sardegna ed al territorio di La Maddalena?. E che dire, ha proseguito Diana di una decisione assunta da Berlusconi in totale solitudine senza sentire il bisogno di consultare la Regione?. Diana ha elencato una serie di dati che smentirebbero quelli forniti nella mattinata da Cappellacci ed ha ribadito il quesito al Presidente sulla esattezza delle cifre. “Se risponderà come stamattina, la risposta non corrisponderà ai fatti reali”. Oltre al pudore occorre anche l’orgoglio, ha proseguito ribadendo che quanto accaduto arreca un grave danno non solo di immagine.
Per Oscar Cherchi (Pdl) non si può che essere d’accordo che il G8 avrebbe rappresentato una grande occasione ma da lì a dire che dal G8 dipenda lo sviluppo della Sardegna ce ne passa. Ricordando come a decidere di fare il G8 in Sardegna non è stato certo il centrodestra, ha sottolineato la necessità di risposte concrete ad un territorio in difficoltà. Per questo ha detto che tutto il Consiglio è pronto a dare battaglia per assicurare il completamento di tutte le opere avviate e programmate.
“Una scelta sbagliata” per Luigi Lotto (Pd) una scelta “demagogica, mediatica, propagandistica” Questa scelta fa danno a La Maddalena, ha detto, fa danno al Nord Sardegna, fa danno alla Sardegna. “Gravi danni sia per il tessuto economico e danni di immagine, danni per i ritardi nell’esecuzione delle opere programmate e danni al tessuto economico locale”. Dopo aver ricordato che certo si trattava di una occasione importante, ha detto che la chiusura della base militare e la fine della servitù militare era stata salutata con soddisfazione e che l’avvento del G8 sarebbe stata una grande possibilità di crescita e di visibilità.
E’ poi intervenuto Matteo Sanna (Pdl), che ha affermato d’essere d’accordo con alcune delle cose dette dalla opposizione, ma occorre ora riportare l’attenzione sui problemi del territorio. Si dice che la fine della base americana sia stata salutata positivamente a Maddalena, ma non sarebbe proprio così, Essa forniva un grande sostegno all’economia locale, lavoro e grandi opportunità agli operatori. “Su tutto occorre riflettere” ha detto Sanna. La realtà è che tuttavia dopo la chiusura della base nessuno si è posto il problema di dare nuove strategie di sviluppo. Il futuro di La Maddalena non risulta per questo molto chiaro: occorre allora sostenere lo sforzo dei galluresi per lo sviluppo.
Quindi è stata la volta del capogruppo dei Riformatori Pierpaolo Vargiu che ha fatto appello all’obbligo di lealtà verso la verità e verso i sardi. Vero che l’allora presenta Soru aveva riferito all’Aula sul G8 dopo un anno dalla decisione, ma occorre considerare un altro aspetto, che nell’attuale sistema Soru ha fatto bene a decidere anche da solo davanti all’opportunità offerta perchè è questo che si chiede ad un presidente della Regione, salvo riferire e discutere poi in Consiglio. Ma altra cosa e giustamente è l’obbligo della solidarietà nei confronti di chi soffre. Per l’Abruzzo esattamente com è accaduto per i rifiuti di Napoli. Certo dispiace che si perda l’occasione del G8, lo spostamento da La Maddalena rischia di creare grossi danni: sarebbe stata una passerella irripetibile, ma per questo occorre raccomandare alla Giunta che si faccia di tutto perchè non si perda un solo euro e non si perda l’immagine che la Sardegna e la Maddalena devono avere sempre.
(lp)
Cappellacci: ecco le risorse del G8, i fondi sono sempre della Regione
Dopo l’on. Vargiu è intervenuto l’on. Mario Diana, che ha detto: “Fossi stato all’opposizione probabilmente mi sarei comportato come voi. Ma avete continuato a ragionare su cifre e a sfogliare la margherita, anche politicamente, senza che in quest’aula, nella scorsa legislatura, si sia parlato di G8. Ma perché risorse così ingenti, strategiche, devono essere impiegate solo in quel territorio della Sardegna? Vuoi dire che forse che tutto il resto della Sardegna vive bene e la crisi è solo in una zona ben definita della Costa Smeralda e dintorni? Voi dite che è scomparso un miliardo di soldi nostri e io sono ottimista: non credo che sia vero. E molte cose che l’opposizione dice su questo tema non corrispondono al vero”.
Per la replica è poi intervenuto il presidente Cappellacci, che ha premesso: “Riepiloghiamo intanto le fonti di finanziamento e facciamo chiarezza. Per quanto riguarda le opere dirette i primi cento milioni si riferiscono per 30 milioni a economie realizzate dalla Regione e altri 70 a un fondo premiale dei progetti innovativi ripartito tra le Regioni. Poi ci sono circa 100 milioni di sanzioni Cipe, cioè risorse che non avevamo speso nelle ultime due legislature per difficoltà gestionale della Regione e che abbiamo recuperato grazie all’opportunità del G8. Veniamo ai 100 milioni stanziati dal ministero, che si riferiscono al “programma interregionale dei grandi attrattori culturali”: quei fondi esistono sempre e non li abbiamo persi. Oltre a questi trecento milioni che ho appena elencato, ci sono i fondi per le opere indirette: 522 milioni di euro di Fondi Fas regionali e circa 100 di fondi propri della Regione. Dunque i fondi non sono mai stati sottratti ma sono tuttora nella disponibilità della Regione.
Voglio poi dire qualcosa sul cosiddetto scippo del G8: ho manifestato il mio disappunto nell’immediatezza, perché non erano chiari i contenuti dell’operazione e perché la Regione non era stata informata per tempo. Ho ricevuto le scuse del presidente Berlusconi, ne prendo atto, ma resta il problema di cosa succederà dopo per le opere in corso di realizzazione e che dovevano essere realizzate. Le opere in corso saranno realizzate, ora è chiaro. Quelle che dovevano essere realizzate, sono finanziate con fondi regionali e dunque la realizzazione anche di queste opere non è in dubbio. E abbiamo ottenuto anche che le opere che dobbiamo programmare, oltre alle opere in corso, siano realizzate con le procedure accelerate del G8.
Voglio anche aggiungere che una comunicazione sbagliata su questi temi provoca danni: è vero che ci sono danni che derivano dalla mancata manifestazione del G8 in Sardegna, danni che riguardano gli alberghi e le prenotazioni. E danni per il mancato ritorno in termini di immagine. Ma penso anche che il futuro di un territorio non può essere legato esclusivamente soltanto a un evento: è vero che ci sarebbe stato un grande lancio mediatico ma quanti territori hanno ospitato il G8 e non sono stati cambiati. E nono sono rimasti stampati nella memoria di nessuno di noi. Tranne Genova, che purtroppo tutti ricordiamo.
Noi dobbiamo programmare lo sviluppo, al di là del G8 mancato: il futuro di La Maddalena non inizia e non finisce con il G8, è questo il senso del lavoro che stiamo facendo noi e che sta portando avanti anche il Comune di La Maddalena”.
Dopo il presidente Cappellacci ha preso la parola l’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd: “Con questa iniziativa noi volevamo avere certezze su quanto sta accadendo. Prendiamo atto delle rassicurazioni del presidente Cappellacci ma non ci bastano le sue parole: è stato infranto un patto e minata la specialità. Altro che politica contestativa: in questa vicenda è mancata l’attuazione del principio di leale collaborazione e di tutte le regole che governano il patto tra lo Stato e la Regione Sardegna. Il G8 fu programmato a La Maddalena sulla base di un’intesa istituzionale, che non fu dunque calata dall’alto ma condivisa da tutti e che dal 21 settembre 2007 ci ha fatto orgogliosamente dire che la Sardegna avrebbe ospitato questo evento internazionale e gli eventi collaterali di una Sardegna terra di pace”. Rivolto poi al presidente Cappellacci, l’on. Bruno ha detto: “La sua replica è debole e non è per nulla contestativa, non prevede nulla sui tempi né sui risarcimenti degli albergatori. In queste condizioni non c’è spazio per un appello all’unità come quello che lei rivolge. Per questo presentiamo, difendiamo e chiediamo di votare la nostra mozione: vogliamo un’inversione di tendenza nel rapporto tra la Sardegna e lo Stato, un’inversione a favore degli interessi dei sardi”.
Il presidente Lombardo ha messo in votazione la mozione e per dichiarazione di voto ha preso poi la parola l’on. Luciano Uras: “Volevamo sapere che la Giunta intendeva trattare la vicenda, per questo abbiamo presentato la mozione. La Maddalena era un emblema di una Sardegna nella piena disponibilità dei sardi, non piattaforma industriale o logistico militare, dove l’ambiente è un elemento da consumare. La Maddalena era un esempio straordinario della Sardegna terra di pace e su questi temi, presidente, valuteremo se c’è la possibilità di camminare assieme”.
E’ poi intervenuto l’on. Pierluigi Caria (Pd): “Vedremo se i lavori saranno terminati il primo giugno, come previsto. Se saranno completate le opere dell’ospedale. Presidente, lei deve aprire una vertenza con il governo regionale per difendere gli interessi dei sardi in questa vicenda. Lei deve avviare un piano per il completamento di tutte le opere, se le risorse sono davvero ancora disponibili. E noi concorreremo alla realizzazione, con lei, di un progetto complessivo di sviluppo della Maddalena, dopo decenni di vincoli militari che la popolazione ha dovuto subire”.
L’on,. Giampaolo Diana (Pd) ha annunciato il voto a favore, “anche per l’insufficienza delle risposte che il presidente Cappellacci ha dato. Lei è garbato, non scade, non è presuntuoso. Ma io non ho registrato una risposta esaustiva da parte sua e non ho visto chiarezza relativamente alla sua e vostra volontà di un confronto alla pari con lo Stato. Chiedete a noi i progetti ma prima di tutto li dovete presentare voi che avete responsabilità di governo”.
L’on. Luigi Lotto (Pd) ha detto: “Mi auguro che il presidente Cappellacci abbia ragione e che le sue parole siano vere. Soltanto così il Nord Sardegna avrà in tempi brevi quelle opere che attende da troppi anni”.
Per l’on. Adriano Salis (Italia dei Valori) “la decisione di Berlusconi ha colpito direttamente La Maddalena e le provincie di Olbia e Sassari ma in realtà è tutta la Sardegna ad essere colpita. Il presidente Cappellacci dice che i soldi ci sono ancora, a parte qualche milione di euro che servirà ad abbellire il G8 all’Aquila. Il presidente Cappellacci dice che si tratterà di un ritardo, che la Sassari Olbia verrà comunque realizzata, anche se in ritardo. Sappia che noi siamo convinti che la spesa di questi fondi sarebbe stata fondamentale per l’economia della Sardegna, già pesantemente in crisi.
(cc)
Bocciata la mozione del centrosinistra sullo spostamento del G8 da La Maddalena e sugli effetti negativi sull’economia locale. Il presidente Cappellacci: neppure un euro sarà sottratto alla Sardegna. Le opere collaterali saranno realizzate. L’opposizione: affermazioni azzardate.
Cagliari, 14 maggio 2009 Una lunga serie di dichiarazioni di voto hanno preceduto la votazione della mozione del centrosinistra sullo spostamento del G8, con annessi e connessi, da La Maddalena. L’on. Capelli (Udc), che voterà contro, ha lamentato che l’opposizione costruttiva, annunciata dalla maggioranza, non si è vista e ciò complica i rapporti politici. L’on. Matteo Sanna (PdL) ha ribattuto le accuse dell’opposizione sulla scarsa attenzione al problema economico e sociale di La Maddalena, affermando che molte iniziative, anche di carattere urbanistico, saranno prese per favorire la ripresa. Il capogruppo PdL, on. Mario Diana, ha affermato che solo ora si scopre del forte impegno finanziario della Regione (il 90 per cento delle risorse necessarie) per il G8, impegno sottoscritto da Soru. L’on. Lai (PdL) si è detto contrario alla mozione, non all’importanza del problema ed ha apprezzato le assicurazioni fornite da Cappellacci sulla SassariOlbia. Dopo l’intervento dell’on. Ben Amara, Cuccureddu (Gruppo misto) ha apprezzato il dibattito perché sollecita un nuovo rapporto tra Stato e Regione, ma respinge quel federalismo che ha portato il governo a scegliere la Maddalena ed a far spendere i soldi dei sardi. E’ un atto di prevaricazione.
L’on. Zedda (ComunistiSinistra sardaRossomori) continua a sentirsi preoccupato dopo la visita a La Maddalena. C’è il dubbio che i lavori non saranno ultimati anche negli arredi esterni (strade, verde, eccetera); ma, soprattutto, ha chiesto certezze sui tempi. Voterà sì.
D’accordo sullo spirito della mozione anche l’on. Ladu (PdL) ma voterà contro perchè “c’è troppa demagogia”. L’on. Zuncheddu (ComunistiSinistra sardaRossomori) dirà di sì al documento perché in linea “con lo spirito sardista progressiva dei Rossomori”.
L’on. Stocchino (PdL) si rammarica per lo spostamento del G8 ma crede che la solidarietà all’Abruzzo vada espressa anche così. E’ stato confortato dall’intervento del presidente Cappellacci sulla totale disponibilità dei fondi Fas. Fondi Fas ha detto l’on. Locci (PdL) la cui disponibilità al governo è stata data dall’on. Soru, il quale “ha lanciato il sasso e nascosta la mano”. E’ importante che vengano anche mantenute, sulle opere collaterali, le procedure di urgenza.
L’on. Vargiu (Riformatori) ha lamentato che, su un argomento condiviso da tutti, le divisioni arrivino per motivi di schieramento, approccio che non è dei migliori per il futuro.
L’on. Espa (Pd) non è sembrato confortato dalle assicurazioni di Cappellacci sull’ultimazione dei lavori in corso e sulla realizzazione di quelli programmati. Anche l’emendamento del Senato al decreto Abruzzo dovrebbe far rizzare le orecchie della giunta. L’on. Solinas (Pd) ha ribadito che gli atti compiuti da Berlusconi nei confronti della Sardegna non sono incoraggianti. Alcune promesse sono state, sinora, deluse. Affermazione azzardata quella fatta dal presidente sulla disponibilità dei fondi Fas ha detto a sua volta l’on. Marco Meloni (Pd): ritiene che gli “attrattori” culturali siano stati sottratti. Ciò impegnerà il Pd alla vigilanza.
La posizione di Cappellacci è debole, ha detto l’on. Tocco (Pd). Le garanzie sulla disponibilità delle risorse non sono sufficienti. Ma se lo scippo non c’è stato, c’è stata, da parte del governo, molta arroganza. Infine Cappellacci ha ribadito: “Non si perde neanche un euro e gli attrattori culturali restano in disponibilità alla Sardegna”.
La mozione del centrosinistra è stata respinta con 38 voti contrari e 21 a favore.
E’ stata quindi illustrata dall’on. Capelli (Udc) la mozione sulla vendita della sede della Banca d’Italia di Nuoro alla quale si aggiunge identica situazione ad oristano. Secondo il consigliere nuorese quando lo Stato o gli enti dello Stato dismettono i beni, gli stessi dovrebbero essere trasferiti alla Regione o agli enti locali al prezzo simbolico di un euro. Il fatto può sembrare di scarso rilievo, ma incide sulla crescente marginalità delle zone interne e di aree sempre più depresse.
L’on. Seri (Udc) ha parlato da esperto di diritto affermando che bisogna approfondire il discorso, nel senso che, se la Banca d’Italia era azienda statale già nel 1948, allora effettivamente i beni immobili dovrebbero passare alla Regione, come è avvenuto, a spiegato, con la Manifattura Tabacchi. Ma si tratta di indagare in senso giuridico nell’intricato rapporto dello Stato con i vecchi enti ed aziende prima della Costituzione. (adel)
Sulla crisi del Sulcis approvato l’ordine del giorno del centrodestra
Dopo l’on. Steri è intervenuto l’on. Massimo Zedda, che ha detto: “La Regione deve essere presente nel Nuorese e in tutte le aree critiche della Sardegna. Per questo voto a favore e condivido la mozione presentata da maggioranza e opposizione”. Ha preso poi la parola l’on. Silvestro Ladu (Pdl), secondo cui “la chiusura della Banca d’Italia è emblematica, al di là del fatto che potremo o meno acquisirla al patrimonio regionale. Il fatto preoccupante è la fuga dello Stato e di un tessuto sociale ed economico che ha caratterizzato i territori in questi anni. E su quanto accade nei comuni della Sardegna, sempre più ridotti a cumuli di case vuote, dobbiamo interrogarci dentro questo Consiglio”.
E’ poi intervenuto l’on. Cucca (Pd), che ha premesso: “E’ avvilente intervenire in un’aula disinteressata quando il tema è così importante e soprattutto dopo che per giorni abbiamo parlato dei problemi di un’altra zona della Sardegna. Ringrazio l’onorevole Cappelli per la sua sensibilità: il momento è tragico per la provincia di Nuoro, questo è l’ennesimo colpo per la provincia di Nuoro. Questa mozione è un atto di giustizia e per questo annuncio il mio voto favorevole”.
L’assessore La Spisa ha replicato così: “La Giunta è favorevole a questa mozione e lo dico in premessa. Dobbiamo approfondire l’aspetto tecnico giuridico per valutare se l’immobile debba essere trasferito alla Regione ex articolo 14 dello Statuto. E’ una questione che va studiata e certo ci impegneremo a farlo, anche nel confronto col Governo, cercando di far valere i principi dello Statuto speciale. Rimane però l’aspetto più grave, quello relativo alla difficoltà che registra ora la Sardegna centrale, il permanere di
un disagio e l’assenza di prospettiva di sviluppo. Il caso della Banca d’Italia a Nuoro è soltanto uno dei tanti episodi e la Giunta si impegnerà a garantire un futuro ai sardi che non vivono nei Comuni costieri, che hanno tutto il diritto di crescere dove sono nati”.
Per la replica l’on. Cappelli si è detto soddisfatto, “soprattutto per gli impegni presi a favore delle aree interne della Sardegna. Le sottoporremo i progetti per queste aree e se lei sarà d’accordo, sin dal collegato alla Finanziaria, avrà l’onere di trovare i finanziamenti”.
La presidente Lombardo ha dichiarato aperta la votazione e la mozione è stata approvata dal Consiglio regionale.La presidente ha posto in votazione anche la mozione Cocco sui problemi del Sulcis, che è stata respinta. L’aula ha poi affrontato l’ordine del giorno sul tema della crisi industriale in Sardegna. L’on. Uras ha annunciato l’astensione e così l’on. Bruno (capogruppo del Pd), Cocco (Pd), Diana (Pd).
Dopo l’intervento dell’on. Mario Diana (“vi siete divisi voi sull’ordine del giorno, c’era un accordo ma l’on.Bruno ha fatto marcia indietro”). L’odg presentato dal centrodestra è stato approvato per alzata di mano.
Il centrosinistra ha annunciato che presenterà un ulteriore mozione sulla crisi industriale in Sardegna.Il consiglio sarà stato convocato a domicilio.
(C.C.)