CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 22 del 14 maggio 2009
------------------------------------
G8, cominciata la discussione della Mozione del centrosinistra = Cappellacci: la gran parte delle risorse costituite da fondi Fas regionali = Per il centrosinistra un grave danno lo spostamento dell’evento
Cagliari, 14 maggio 2009 – Cominciata pur con alcune interruzioni la discussione sulla Mozione n.5 a firma Bruno a più sullo spostamento del G8 da La Maddalena in Abruzzo. Molto critici i consiglieri del centrosinistra finora intervenuti che hanno rimarcato i gravi danni economici e di immagine che sono conseguiti a questa decisione. Ad un preciso quesito il Presidente della Regione ha fornito una precisazione: sia con riferimento a opere dirette da realizzarsi a La Maddalena e direttamente conseguenti all’evento G8, oppure indirette come ad esempio le opere di carattere collaterale, le risorse previste sono quasi interamente fondi regionali o attraverso il recupero di Fondi Fas regionali non impegnati o mediante fondi Fas regionali di competenza.
Il dibattito era cominciato con l’illustrazione della mozione da parte del primo firmatario Mario Bruno (Pd).Bruno ha immediatamente sottolineato la gravità del fatto che la decisione è stata assunta dal Capo del Governo senza consultare, a dispetto dello Statuto sardo, il presidente della Regione. Tanto più grave questo fatto in quanto il presidente della Regione faceva parte del vertice nazionale incaricato di gestire la manifestazione. Pur senza mettere in discussione la solidarietà verso l’Abruzzo, ha tuttavia denunciato che il trasferimento del G8 “ha rotto un patto fra la Sardegna e lo Stato. Per la Maddalena e per l’intera Sardegna si sarebbe trattato di una occasione irripetibile, “quasi un Piano di rinascita”. Bruno ha elencato le numerose opere che si dovevano realizzare e che sarebbero nate in tempi brevi avvalendosi delle deroghe previste per simili circostanze. Tutte opere, ha detto, che in gran parte saranno annullate. Difficile credere ad assicurazioni verbali, è necessario che il Presidente della Regione si metta alla testa di una grande protesta contro lo Stato. A La Maddalena, ha ricordato, imprenditori e operatori turistici hanno denunciato i gravi danni che il trasferimento provoca sia in termini di investimenti a vuoto, sia in termini di migliaia di prenotazioni alberghiere sfumate. Ha auspicato che almeno il G8 Ambiente si svolga a Maddalena ed ha rivendicato che lo Stato rifonda i gravi danni provocati “Non siamo disponibili a iniziative deboli”.
Ha poi preso la parola Radhouan Ben Amara (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha confessato di non aver mai particolarmente apprezzato la manifestazione del G8: né per gli scopi, né per la composizione, né per il metodo di lavoro. “Ma apprezzo ancora meno –ha detto- il colonialismo culturale quello che si registra quando un popolo viene smentito senza neppure essere consultato o ascoltato”. “Le decisioni unilaterali sono testimonianza di autentico colonialismo, perchè il potere coloniale non ritiene neppure di dover ascoltare le proprie colonie”. In uno Stato democratico gli accordi e i contratti si rispettano, ben diverso negli Stati coloniali: quila colonia si trova a scontare sempre i capricci di uno solo”.
Giacomo Sanna (Psd’Az) sull’ordine dei lavori ha proposto che il Presidente della Regione riferisse anche succintamente alcuni dati sui fondi regionali impegnati per la manifestazione, per dare l’opportunità di un dibattito più consapevole.
Il Presidente Cappellacci ha dichiarato che (come riferito sopra) sia con riferimento a opere dirette da realizzarsi a La Maddalena e direttamente conseguenti all’evento G8, oppure indirette come ad esempio le opere di carattere collaterale, le risorse previste sono quasi interamente fondi regionali o attraverso il recupero di Fondi Fas regionali non impegnati o attraverso fondi Fas regionali di competenza; residuali le risorse provenienti dai fondi Fas interregionali.
Su richiesta del capogruppo Udc, Roberto Capelli è stata decisa una interruzione.
Alla ripresa Giacomo Sanna (Psd’Az), dopo aver ricordato la contrarietà di fondo del proprio Partito a questo tipo di eventi ha ricordato come nella passata legislatura non si sia mai discusso in Consiglio della opportunità o meno del G8 a La Maddalena. “Tutto è stato deciso fuori da quest’Aula”, ha detto mentre oggi “finalmente se ne discute anche se a cose fatte”. Allo stesso modo “l’Aula non ha mai deciso nella scorsa legislatura di utilizzare le proprie risorse Fas per questo evento. Invece ora sappiamo che il novanta per cento della spesa è rappresentato da fondi Fas regionali senza che nessuna forza politica del Consiglio abbia ma deciso in proposito. “La responsabilità dell’esito di questa vicenda non è dunque di chi governa oggi, ma di chi governava allora, che oltrettutto ha deciso solitariamente”. E nessuno ha mai deciso che i costi del risanamento della presenza americana a La Maddalena dovessero pagarla i sardi. Oggi c’è tuttavia l’obbligo di completare le opere è il minimo che la Sardegna possa avere. “Quest’Aula deve riacquistare tutta la sua autorevolezza”.
Per Daniele Cocco (Idv), E’ arrivato il momento che “siamo noi gli artefici del nostru futuro”. Non posiamo che impegnare la Giunta perchè vengano date certezze alla Sardegna sulle opere che si devono realizzare e sicurezza dei tempi rapidi.
Franco Sabatini (Pd) ha affiancato la vicenda del G8 alle altre che in questi giorni fanno notizia sui giornali per esprimere la grave preoccupazione per quanto accade. Sul G8 è ormai sbagliato attardarsi in contrapposizioni sulle responsabilità fra maggioranza e opposizione. Lo spostamento del G8 è tuttavia fatto grave , preso in totale autonomia dal Premier, su cui occorre riflettere a fondo. Ora è necessario andare alla riscossa, ha detto, per avere certezza che le opere promesse saranno realizzate e presto. Tutto questo va inquadrato in una apposita legge che certifichi le promesse e sia garanzia per la Sardegna. “Attendiamo dal Presidente della Regione atti di coraggio”.
Critica su eventi come il G8 ma altrettanto critica sul fatto che l’evento una volta deciso sia stato spostato con decisione arbitraria e solitaria, Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che si è soffermata sui danni che la Sardegna subisce, e soprattutto Las Maddalena. Dopo essersi soffermata sul dibattito estremamente attuale del ritorno al nucleare ha sottolineato la propria preoccupazione perché la maggioranza nonb ha alcuna autonomia politica rispetto al Governo. La Maddalena è oggi fortemente danneggiata nel suo tentativo di trasformare la propria economia. “Soru vide bene nell’occasione del G8 la possibilità di riconvertire quella economia per troppo tempo condizionata dalle servitù militari”.
Per Giulio Steri (Udc), occorre portare avanti verso lo Stato una politica contestativa per rivendicare il valore della specialità. Dopo aver ricordato le mnodalità con cui fu assunta la decisione di effettuare il G8 a La Maddalena, in seguito all’esodo degli americani (“che sono andati via per decisione propria non certo per essere stati mandati via da nessuno”), decisione presa dall’allora ministro della Difesa Parisi. Il maggior vantaggio dell’evento era quello di poter realizzare importanti opere avvalendosi delle deroghe per abbreviare le procedure, ha detto. Ma il G8 anche se trasferito porterà comunque benefici perchè molte opere sono state avviate e devono essere completate. Ma non basta completare, ha aggiunto, le opera avviate: occorre realizzare tutte le opere programmate.
E’ stata poi la volta di Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha esordito citando un lungo elenco di nomi, tutti lavoratori deceduti sul lavoro per ricordare gli impegni assunti in finanziaria per un piano sul lavoro: “per ricordare”, ha detto. Quanto al G8 ha sottolineato che la propria parte politica non è certo attratta da simili eventi che anzi non condivide, ma cero era ormai una occasione per le opere che si sarebbero poturte realizzare. Nell’ambito delle servitù miliari La Maddalena è un simbolo, un emblema. e l’occasione di trasformare un’economia dipendente dalle servitù ad un’economia moderna era allettante. “Soru ha fatto di tutto per convincere gli americani a lasciare La Maddalena, e il G8 è stata una grande intuizione, se non altro per le procedure straordinarie che consentiva per la realizzazione di opere importanti”.
La discussione prosegue.
(lp)
Sul G8 Soru attacca Berlusconi: “Ci ha messo le mani in tasca” appropriandosi di risorse della Regione. Ma il centrodestra replica: confermate le risorse per completare le opere. Si fa polverone su notizie infondate, come per le centrali nucleari.
Cagliari, 14 maggio 2009 “E’ uno dei tanti sberleffi di Berlusconi alla Sardegna”. Soru, che al G8 in Sardegna puntava per l’immagine che avrebbe dato dell’isola e, in particolare di La Maddalena, per la quale diventa indispensabile passare da un’economia scandita dalla presenza militare a un’economia libera, è stato duro col governo. “Ci ha messo le mani in tasca”, ha detto, facendo riferimento al fatto che i fondi Fas sono ora nella disponibilità del governo che li potrebbe utilizzare e probabilmente li utilizzerà per la ricostruzione in Abruzzo. “I disastri lasciato da Soru”, ha detto Soru, sono casomai ci siano stati ben poca cosa rispetto ad altri disastri che il governo sta compiendo a danno dei sardi. La solidarietà con la popolazione dell’Abruzzo non c’entra, perché il G8, in quella regione in grave affanno per il terremoto, il G8 porta poche risorse. Ma era da tempo che Berlusconi non voleva che il vertice si svolgesse nell’isola. Aveva già tentato di spostarlo (si era parlato di Napoli) finchè è arrivata l’occasione buona.
L’intervento dell’ex presidente ha caratterizzato la mattinata, dedicata alla discussione della mozione sul G8 presentata dal centrosinistra. Si proseguirà nel pomeriggio. I lavori riprendono alle 16.
Sul nuovo modello di sviluppo maddalenino si sono intrattenuti molti oratori. L’on. Salis (IdV) ha detto che va recuperato lo spirito unitario, contestativo nei confronti dello Stato, che recupera una autonomia violata dal governo. Lo Statuto impone la presenza del presidente della Regione quando in Consiglio di ministri si parla di Sardegna.
“Questa Sardegna ha detto l’on. Gianvalerio Sanna (Pd ) non è calpestata da grandi uomini, che in passato seppero tener testa allo Stato. Berlusconi ha rimpianto di non esser stato lui ad avere l’intuizione di La Maddalena dopo la partenza Usa ed ha trovato con l’Aquila l’occasione del colpo di teatro. Ora la Sardegna subisce un danno, oltre che economico, morale e d’immagine.
L’on. Caria (Pd) ha riferito che la vicenda del G8 e da “Scherzi a parte”; per due annio disagi di cantieri ovunque, promesse, assicurazioni, alberghi praticamente requisiti con albergatori che hanno dovuto disdire con i tour operator, poi un colpo di spugna. Della serie: scusate il disturbo. Ora è indispensabile rinegoziare con governo la conclusione delle opere in programma e l’applicazione dei contratti.
Secondo l’on. Capelli sul futuro di La Maddalena perché è questo che ci dovrebbe stare a cuore non incombe nessuna tempesta, delusione a parte. Le opere saranno concluse e serviranno per il rilacio e la riconversione economica dell’arcipelago. Dolersi oggi che il governo non abbia avvertito il presidente della Regione dello spostamento è comprensibile; ma altrettanto si doveva fare quando Prodi decise, a insaputa della Regione, che aveva scelto La Maddalena per il vertice dei potenti.
L’on. Lai (PdL) ha affermato che “la solidarietà non chiede i riflettori” ed ha suggerito di concentrare l’iniziativa politica a difendere le opere collaterali, tra le quali primeggia la SassariOlbia a quattro corsie. Bisogna anche difendere chi ha investito, una giovane classe imprenditoriale che oggi si trova scoperta. Vanno sostenuti gli albergatori che quest’anno faranno magri affari, avendo perso, d’un solo colpo, le prenotazioni del summit mondiale. Quanto al futuro dell’arcipelago, non si costruisce con un solo evento. Di qui l’impegno comune a lavorare per sostenere l’economia maddalenina in più direzioni.
Ma le opere programmate saranno ultimate, come sostengono gli esponenti del centrodestra? L’on. Zedda (ComunistiSinistra sardaRossomori) l’ha messo in dubbio riportando quanto dichiarato dal responsabile di cantiere dell’Arsenale, in occasione della visita di (pochi) consiglieri regionali. “Abbiamo l’ordine di consegnare gli immobili come si trovano, cioè al grezzo”, ha dichiarato. Il governo regionale smentirà?
Inutile negare che il G8 sarebbe stato un propulsore per l’economiadell’arcipelago e perciò la delusione della comunità è comprensibile, ha detto l’on. Marco Meloni (Pd). Il problema più serio, tuttavia, è il fatto che i nostri soldi sono spariti (c’è un inquietante emendamento sul cosiddetto “decreto Abruzzo”)e forse sono sparite anche le promesse di far tenere a La Maddalena il G8 sull’ambente (nuova sede, L’Aquila) mentre dei sei eventi promessi da Cappellacci occorre che il Consiglio sappia qualcosa di più.
Attorno ai lavori del G8 è stato sollevato un polverone, ha detto l’on. Ladu (PdL): sono, spesso, parole in libertà che poco hanno a che fare con la realtà. Basti pensare alla polemica sulle centrali nucleari, la cui localizzazione in Sardegna è stata smentita, senza mezzi termini, da Cappellacci. Dietro questa vicenda c’è una battaglia ideologica, che rischia di separare le forze nel confronto con lo Stato. Quanto al balletto di cifre sull’operazione G8, soltanto oggi Soru ha rivelato al Consiglio i numeri veri. Lo avesse fatto prima, anche i nostri giudizi sarebbero stati più precisi.
Infine l’on. Espa (Pd). “Non credo nella solidarietà espressa da Berlusconi al popolo abrusseze. Credo che lo spostamento del G8 sia un modo di gestire dal punto di vista dei mass media l’immagine del premier a livello mondiale. Non dimentichiamoci di opere come la SassariOlbia, che sono un terremoto senza fine per il numero elevato delle vittime, ma difendiamo la dignità dell’isola, anche da tentativi “eversivi” (ha fatto riferimento all’emendamento sul decreto Abruzzo).
Si ricomincia alle 16. (adel)