CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 20 del 7 maggio 2009

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All’esame dell’Aula l’ultimo articolo della Finanziaria che stabilisce le misure di sostegno al sistema produttivo. Una “coperta corta” per l’opposizione che ritiene debole una proposta avulsa da un progetto di sviluppo. Il problema del credito e delle banche. Critico anche l’on. Vargiu: su alcuni interventi necessario il parere collegiale della maggioranza.

Cagliari, 7 maggio 2009 – All’esame dell’Aula si discute l’articolo 4 che conclude la cosiddetta prima fase della manovra finanziaria, dettata dall’urgenza di far fronte alla crisi economica e sociale. Esso contiene misure di sostegno al sistema produttivo isolano attraverso una serie di provvedimenti di natura finanziaria, una “coperta corta”, secondo la definizione usata dall’on. Porcu (Pd), che ha aperto la serie degli interventi. Dal centrosinistra arrivano critiche: con l’articolo 4 la Giunta propone una nuova legge di settore evitando il passaggio in Consiglio, che svela “un disegno restauratore” e rappresenta una specie di “soccorso azzurro” ad alcuni settori senza un quadro complessivo. I soldi sono pochi, ma, “con un gioco di prestigio” la Regione si fa carico (emendamento 119), nelle zone colpite da alluvione, alla ricostruzione delle opere di interesse pubblico. Un controsenso.
Anche per l’on. Sabatini (Pd) l’articolo 4 è una delega “al buio” data alla Giunta, soprattutto sulla spesa dei 100 milioni per la formazione professionale (tra l’altro la Regione si riappropria di deleghe date alle Province). Il discorso è delicato, richiede un rapporto col sistema delle imprese. C’è invece un ritorno al passato, ai corsi professionali che non avevano sbocchi e al conflitto tra scuola pubblica e formazione. L’accelerazione delle procedure per rendere cantierabili i progetti di opere pubbliche dei Comuni già finanziate. Metterebbero in circolazione molto danaro.
Sulla bonifica dei siti l’on. Planetta (Psd’Az) ha lamentato che si cita solo quello del Sulcis e si tace quello di Porto Torres. L’attenzione, ha detto, sembra concentrata su una sola zona visto che la Giunta ha dato il parere favorevole al contratto di proroga della Portovesme spa favorendo una fabbrica che crea grossi problemi ambientali per l’emissione dei cosiddetti fumi di acciaieria “inquinanti e velenosi”. La bonifica dei siti industriali sarebbe un giusto rimborso alle popolazioni e darebbe lavoro per i prossimi dieci anni.
Di quale “sistema di sviluppo” parla l’articolo 4? Ha posto la domanda l’on. Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ricordando come la Sardegna sia fuori dalle attenzioni dello Stato e come “il valore istituzionale del Piano di rinascita”, che prevedeva interventi “aggiuntivi” sia ancora valido e motivo per una nuova vertenza col governo di Roma. Il guaio, che l’articolo 4 manifesta, è dato tuttavia dalla assenza di un piano di sviluppo “scelto dai sardi” sul quale prevedere la crescita economica e sociale dell’isola. Quanto ai cento milioni per la formazione, sarebbe meglio che la Giunta chiarisse meglio in che modo intende spenderli.
Anche l’articolo 4 risente di un problema di “tecnica legislativa” (la Finanziaria come scorciatoia) ed è anche frutto “dell’autonomia limitata” del Consiglio, che ha legiferano poco nella passata legislatura per l’incombenza dei disegni di legge della Giunta. Riferendosi agli interventi sull’alluvione, Solinas ha detto che i contributi per i danni non devono essere erogati “per ritornare nelle case” ma perimetrale le zone alluvionali e consentire che le case siano ricostruite in zone sicure..
In attesa del Piano regionale di sviluppo, occasione per approfondire i temi dei settori produttivi e del mondo del lavoro, l’on. Agus (Pd) ha accennato al problema del reinserimento dei 40enni, spesso “con carico di famiglia” e del fatto che anche le amministrazioni locali tengono in piedi situazioni di sostanziale precariato pagando indennità, non salari o stipendi. Ha chiesto che il Geoparco possa svolgere il ruolo per il quale è stato istituito e che il piano delle bonifiche dei siti minerari si realizzi evitando nuovi conflitti con l’Igea, proprietaria dei suoli.
L’on. Rassu (PdL) ha apprezzato la tutela ai più deboli che traspare dalla Finanziaria: dal fondo di garanzia etica ai contratti di solidarietà), la difesa delle imprese (abbattimento di un punto dell’Irap per quelle che non licenziano) e la politica a sostegno delle risorse patrimoniali dei Confidi, il cui ruolo è fondamentale a sostegno delle piccole imprese. A tale proposito ha sottolineato la necessità di intervenire sul sistema del credito, segnalando la revoca e i rientri anticipati per oltre il 50 per cento dei fidi alle imprese che, per la crisi, mostrano qualche difficoltà. Ha chiesto che sia rinegoziato il patto di stabilità e che i debiti della pubblica amministrazione con le imprese siano pagati subito (ci sono ritardi anche di un anno).
Quello al quale si dedicano le provvidenze dell’articolo 4 è un sistema produttivo virtuale, ha detto l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) che dimentica la realtà. L’opposizione non ha presentato emendamenti abrogativi del testo “perché non c’è niente da abrogare”, in quanto si tratta di pure enunciazioni, non di azioni di governo. Aspettare i piani di sviluppo, “significa garantire sottosviluppo” ed ha ricordato che, finora, le sole presenze del governo sono state “per portare via e non per dare”, facendo riferimento alle opere del G8 e alle attese vanificate degli albergatori di La Maddalena. La Formazione professionale? E’ un ritorno all’antico.
Tutto sommato critico anche l’intervento dell’on. Vargiu (Riformatori). Riconosciuto il fatto che la Finanziaria è figlia del passato (“una eredità difficile, che dà al centrosinistra molte responsabilità”), ha chiesto una serie di chiarimenti su una serie di stanziamenti che suscitano perplessità. Si danno soldi alla finanziaria Sigma Invest (“ma esiste ancora? Non era da anni in liquidazione?”), a Progemisa (idem come sopra), alla Carbosulcis, alla Sfirs (“quale ruolo avrà, quello di soccorso alle imprese o di banca di affari mascherata?”), ad Abbanoa (che drena danaro per un servizio discutibile). Su questi argomenti sarebbe stato opportuno che la maggioranza, in modo collegiale, avesse condiviso le scelte. (adel)

Finanziaria, cominciata la votazione dell’articolo 4 e degli emendamenti

Cagliari, 7 maggio 2009 – Con gli ultimi interventi della discussione generale si è esaurito l’esame generale dell’articolo 4 e si è iniziata la votazione dei singoli commi e dei relativi emendamenti.
Nella discussione generale, Giampaolo Diana (Pd) aveva definito “proposta sbilanciata quella fatta dalla maggioranza sulla formazione professionale”, con il primo comma all’articolo in esame. Ha lamentato la mancanza di equilibrio fra Formazione professionale e sistema dell’istruzione, ed ha denunciato come si stiano “ricalcando gli errori del passato con una formazione professionale finalizzata solamente a sé stessa”. Diana si è chiesto “quale sia il modello di sviluppo che la Giunta intende indicare: anche la formazione professionale deve essere inquadrata in una precisa idea di sviluppo”. Enumerando una serie di dati statistici che dimostrano la gravissima crisi economica del sistema Sardegna, Diana ha lamentato come il sistema produttivo è rivolto in pratica solamente al mercato interno e quindi senza alcuna possibilità di sviluppo.
E’ quindi intervenuto Pietro Pittalis(Pdl), che replicando al precedente oratore ha ricordato di rimando come il “modello di sviluppo Soru” a suo tempo ha aggravato in modo definito devastante la crisi economica e produttiva. “Se la giunta Soru avesse fatto meno leggi all’insegna dei divieti avrebbe evitato di mettere in ginocchio interi comparti produttivi come quello dell’edilizia e centinaia di imprese medie e piccole”. Se già allora, ha aggiunto, fossero stati presi a cuore i settori produttivi, la crisi, che pure ci sarebbe stata, non sarebbe stata tanto devastante, e comunque si sarebbe potuto dire che un intervento era stato fatto. Si chiede: “quale modello di sviluppo?”, ma “questa è per necessità una finanziaria di emergenza a causa della precedente Giunta. Le asserite riforme fatte hanno invece creato danni”.
Quindi Mario Diana (Pdl), che non ha avuto mezzi termini: “Abbiamo in cura un paziente molto grave”. Pensare che questa finanziaria possa dare una risposta immediata a tutti i problemi è veramente assurdo. Se il centrodestra ha vinto le elezioni è evidente che la stragrande maggioranza dei sardi ha deciso di cambiare, ma nessuno ha detto che i problemi si sarebbero potuti risolvere istantaneamente: “occorre prima che il malato venga sottoposto a una terapia intensiva”. Non è possibile risolvere oggi tutti i problemi, ha concluso, e se si deve dialogare per fare insieme una parte del percorso non si può continuare a invelenire il clima”.
Per Paolo Maninchedda (Psd’Az – presidente commissione Bilancio), “Non ci sono affatto giochi di prestigio sulla copertura delle opere di interesse pubblico”. Perchè instillare il dubbio che sulla formazione professionale si vogliano i vecchi vizi? “Vogliamo solamente approfondire i problemi strutturali che sono ben altri. Ad esempio, ha detto, quello dell’oligopolio di fatto nel settore del trasporto marittimo; oppure del problema dell’energia. “Della Saras quando ne parliamo?” Ha detto. “E quando cominciamo a parlare dell’oligopolio nel campo del cemento, o delle stranezze nel campo ambientale per quanto concerne l’utilizzo dei fumi di acciaieria? Ancora, il problema della chimica che sta fallendo, ma la chimica è sempre stata di proprietà dello Stato e con lo Stato chi si è mai confrontato? La Legler “fa da sola più disoccupati delle aziende del Sulcis”. Quando si parla di aspetti strutturali di questo si deve parlare.
Infine la replica dell’assessore Giorgio La Spisa. L’articolo 4, ha ricordato, contiene disposizioni urgenti per il sistema produttivo, questa non è una finanziaria senz’anima. “Davanti alla crisi in atto occorrono interventi di emergenza; ed i problemi non possono essere risolti tutti con un articolo di Finanziaria”. La Spisa ha ricordato che “la politica economica della Giunta sarà di fatto contenuta nel Programma generale di sviluppo, ma già qui c’è l’impronta di alcune scelte”. La Spisa ha detto di non comprendere come si possa banalizzare l’intervento a favore dei consorzi fidi. Altro punto importante la debolezza di uno dei fattori più importanti delle produzione: le risorse umane. Un settore in Sardegna di grande fragilità. Da qui la scelta di rafforzare la formazione professionale e migliorare il capitale umano: ma attenti, nessun piano di formazione per ricadere negli errori del passato, e tanto meno la rinuncia a riformare adeguatamente anche il sistema dell’istruzione. “Questo articolo 4 non è miracolistico, ma vuole incidere con la consapevolezza che i problemi sono tanti.
E’ quindi cominciato l’esame degli emendamenti e dei singoli commi. Il primo in discussione l’emendamento 92 che intendeva sopprimere il comma 23, che riguarda uno stanziamento per valorizzare attraverso le scuole, le produzioni alimentari sarde. Le opposizioni, presentatrici l’emendamento, hanno con diversi accenti ricordato che esiste già un organismo che si occupa di promuovere la Sardegna in tutti le sue opportunità economiche, Sardegna Promozione, e non è affatto necessario utilizzare altre forme di promozione. In questa direzione sono intervenuti Chicco Porcu (Pd), Gian Valerio Sanna (Pd), Luciano Uras (Comunisti- Sinistra sarda-Rossomori), Daniele Cocco (Idv), Antonio Solinas (Pd), Claudia Zuncheddu (Comunisti- Sinistra sarda-Rossomori),. Di parere opposto Pierpaolo Vargiu (Riformatori) e Franco Cuccureddu (Misto).
Messo in votazione l’emendamento non è stato approvato.
Accesa discussione e successiva interruzione dei lavori sull’emendamento 142, presentato da Paolo Maninchedda, col quale si impegna la giunta a presentare entro 180 giorni una riforma del Servizio idrico integrato, e fino all’entrata in vigore della relativa legge la Giunta nomina un commissario con tutti i poteri sostitutivi degli organi dell’autorità d’Ambito.
“Un atto di pirateria parlamentare, un atto illegittimo, una occupazione del potere da parte della Giunta”, ha denunciato con forza Chicco Porcu. E duro anche Luciano Uras: “un autentico commissariamento delle autonomie locali”. Un esempio lampante di intrusione espropriando i comuni, per Giuseppe Cuccu. Duri anche Francesco Mula e Luigi Lotto.
Sull’argomento è stata proposta una breve sospensione da parte del capogruppo Pdl, Mario Diana. Ma la presidente Lombardo ha chiuso del tutto la seduta che riprenderà alle ore 16.
(lp)

Approvato anche l’articolo 4 che dispone interventi a favore delle attività produttive. Il serata l’approvazione finale della Finanziaria e del bilancio. Ridotti i finanziamenti sulla campagna di educazione alimentare. Ci sono le risorse per rifondere i danni delle alluvioni.

Cagliari, 7 maggio 2009 – Approvato anche l’articolo 4 (disposizioni a favore del sistema produttivo) la Finanziaria viaggia verso il voto finale previsto per la serata. Qualche emendamento ha richiesto più tempo del previsto. In apertura c’è stata una “coda” della discussione antimeridiana sull’emendamento presentano dall’on,. Maninchedda (142) col quale la giunta si impegnava a presentare entro 180 giorni la riforma del servizio idrico integrato. Nell’attesa un commissario sostituirà gli organi dell’Autorità d’Ambito. Sul commissariamento l’opposizione ha espresso giudizi negativi, rifiutando qualunque “complicità” (Porcu) su un atto conseguente a una delibera di giunta ritenuta illegittima. La riduzione dei termini, da 180 a 90 giorni, ha agevolato la discussione. L’emendamento è stato approvato.
La maggioranza va sotto sull’emendamento che destinava 2,5 milioni per la campagna di educazione alimentare proposta per favorire i consumi dei prodotti Dop. La dotazione dell’iniziativa, che doveva svolgersi anche nella scuole per stimolare i giovani, importante tranche dei consumi, ha subito un frastico ridimensionamento (da 2,5 a 1,5 milioni). L’emendamento è passato col voto segreto.
Discussione vivace anche sul pagamento dei danni causati dalle alluvioni e sugli interventi in zone di dissesto idrogeologico. I 6 milioni previsti (inizialmente era uno soltanto) previsti non sono sufficienti. Si è parlato soprattutto di Capoterra dove numerose abitazioni sono state costruite in zone a rischio di esondazione, tanto è vero che l’alluvione si è ripetuta a distanza di anni, ma era prevedibile. Gli onorevoli Espa (Pd), Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Christian Solinas (Psd’Az) hanno sottolineato la responsabilità delle amministrazioni e sollecitato (Solinas) un disegno di legge che perimetri le zone a rischio.
Ma il problema riguarda altri Comuni. L’on. Rassu (PdL) ha citato Borutta (SS) e, per i danni agricoli, vaste aree comprese tra Alghero, Villanova e Sorso; l’on. Mula (Riformatori) ha richiamato i problemi alluvionali della Bassa Baronia; l’on. Ladu (PdL) ha chiesto che le risorse, molte o poche che siano, vengano ripartite tra le zone colpite. L’on. Locci (PdL) ha riordato che in Commissione è stato cancellato dall’emendamento l’indicazione esclusiva di Capoterra per sottolineare l’attenzione anche alle altro zone colpite dal maltempo.
L’on. Gianvalerio Sanna ha citato il caso, “emblematico” del bacino idrogeologico del rio San Gerolamo. E’ impossibile spostare un gran numero di persone. Sarà perciò necessario che la Regione provveda a realizzare opere per la messa in sicurezza della zona abitata. L’on. Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) ha auspicato che si esca dall’emergenza ed ha sostenuto che spetta allo Stato mettere mano al portafoglio anche per le opere di protezione civile. Un emendamento che portava a 30 milioni la dotazione delle risorse (Procu, Bruno e più) è stato bocciato dell’Aula.
“Confido che la giunta consideri la Sardegna un unico territorio”, ha detto l’on. Cappelli (Udc), perché altrimenti si potrebbero determinare “altri smottamenti, ma di natura politica”. Per l’on. Randazzo (PdL) non bisogna lesinare risorse e occorre uno studio che certifichi l’entità dei danni.
L’assessore La Spisa ha presentato i conti della spesa. Secondo l’indagine effettuata, i danni ammontano a 74 milioni. Le risorse disponibili sono 57 milioni. Ne mancano 17 che il Commissario per le emergenze potrebbe reperire tra i residui. Ci sarebbero anche 22 milioni di danni alle imprese agricole. Per questi interverrà il fondo di solidarietà agricolo. Sarà una spesa comunque rilevante, ma le popolazioni saranno risarcite. Con queste assicurazioni l’articolo 4 è approvato.
Si prosegue con gli emendamenti aggiuntivi. (adel)

L’on. Gianvalerio Sanna (Pd) ha chiesto la votazione per parti dell’articolo 4 e dopo una vivace discussione con la presidenza del Consiglio, la presidente Lombardo ha dichiarato aperta la votazione con voto elettronico. L’articolo 4 è stato approvato con 39 voti a favore, 16 contrari e un astenuto.
L’Aula è passata poi all’esame degli emendamenti aggiunti all’articolo 4.
Approvati gli emendamenti 45, 155 (emendamento di sintesi degli emendamenti 8,27 e 87). Sull’emendamento 88 relativo a un sussidio previsto dal Piano locale per i giovani, sollecitato dall’Anci Sardegna, è nato un dibattito  al quale hanno preso parte gli onorevoli Porcu, Sanjust, Uras, Zedda.
L’emendamento 88 è stato respinto insieme al 143. Approvato l’emendamento 38, sull’emendamento 117 (relativo al sistema del credito e al sostegno ai consorzi fidi) è nato un dibattito al quale hanno preso parte gli onorevoli Rassu (Pdl), Maninchedda (Psd’az), Capelli (Udc). Al termine degli interventi la presidente Lombardo ha posto in votazione l’emendamento ma, constatata la mancanza del numero legale, ha sospeso la seduta sino alle 19.20.

Alla ripresa l’Aula ha affrontato l’emendamento 8, relativo all’Istituto di incremento Ippico. L’on. Diana (Pdl) ha sollecitato un intervento della Giunta in cambio della richiesta di ritiro dell’emendamento, poi ritirato dall’onorevole Rassu, primo firmatario. Approvati gli emendamenti 136, 36 (Giunta), 37 (Giunta), 154, 94.

Approvati gli articoli e le tabelle della Legge Finanziaria, ora è la volta del Bilancio

Cagliari, 7 maggio 2009 – Gli articoli e le tabelle della Legge Finanziaria sono statri approvati dal Consiglio, che a tarda sera comincia ora l’esame del disegno di legge sul Bilancio.
Nel corso della discussione sugli ultimi articoli ed emendamenti si è registrata una discussione accesa sull’emendamento 151 che prevedeva interventi economici per le ripercussioni economiche a danno degli imprenditori di La Maddalena a causa dello spostamento in Abruzzo del G8. Numerosi gli interventi dai banchi dell’opposizione. Sono intervenuti Pierluigi Caria, Chicco Porcu, Luigi Lotto, Giampaolo Diana, Giuseppe Luigi Cucca, Mario Bruno del PD; Gianvittorio Campus, Gianfranco Bardanzellu, Renato Lai, Matteo Sanna del PDL; Luciano Uras, Carlo Sechi dei Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori; Giulio Steri dell’Udc. L’emendamento è stato respinto.
In precedenza era invece astato approvato all’unanimità un emendamento che consente per 18 mesi , al fine di accelerare l’avvio dei cantieri pubblici e semplificare le procedure, l’assunzione dell’accordo di programma di cui alla legge 267/2000, quale strumento straordinario per la definizione delle autorizzazioni di avvio dei cantieri.
Breve dibattito anche sull’articolo 5.
E’ intervenuto Mario Floris (Misto), che ha sottolineato come tutta la discussione sulla finanziaria abbia dimostrato i limiti derivanti dal voler portare avanti leggi come queste, con norme che richiamano altre norme, emendamenti e sub emendamenti, emendamenti di sintesi e così via. Questa finanziaria ha detto doveva rappresentare una inversione di tendenza sul metodo su cui da anni si discute e che si critica. Si parla ormai più della legittimità che del merito dei provvedimenti. Anche in questa legge, probabilmente, vi sono norme intruse, ha aggiunto. Vero che c’è l’urgenza della crisi, ma questa non può essere un’esimente Abbiamo un impegno di coerenza preso con questo Consiglio e con i cittadini. Per questo occorre riportare la Finanziaria sui binari giusti dal punto di vista formale e sostanziale. La finanziaria ormai appare come strumento di surroga, e talvolta viene stravolto anche il regolamento del Consiglio. Per questo la Finanziaria deve tornare ad essere strumento di governo ed invece è una scorciatoia legislativa.
Sull’argomento anche Luciano Uras, che ha ricordato come la legge finanziaria non vive per sé stessa, ma è parte di una manovra più complessiva che comprende anche il bilancio. Viviamo nell’emergenza e nell’urgenza e spesso “non curiamo la cornice”. Se l’obiettivo deve essere l’ordine tutto sarebbe più semplice, ma è difficile che questo sistema sia ordinato. Ha quindi sottolineato che l’opposizione, coerentemente, ha reso possibile una finanziaria rapidissima e di questo si dovrebbe tenere conto dovuto.
Quindi le ultime votazioni.
Prima del passaggio all’esame del Bilancio la seduta è stata sospesa per un quarto d’ora per consentire l’esame da parte della Terza commissione dei relativi emendamenti.
(lp)

Prosegue il dibattito generale sulla manovra finanziaria.

Cagliari, 7 maggio 2009 – Il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2009 e il bilancio pluriennale per gli anni 2009- 2012.
Sono stati approvati, inoltre, quattro dei cinque ordini del giorno presentati.
Il primo (Campus e più), che impegna la giunta a erogare i contributi previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008 e a reperire anche nell’ambito dei fondi disponibili per l’attività promozionale della Sardegna, idonee risorse per ripristinare, in termini certi e programmati anche per il futuro, il fondamentale sostegno alle Società sportive professionistiche, è stato approvato.
Via libera anche al secondo ordine del giorno primo firmatario Franco Meloni (Riformatori).
Questo ordine del giorno impegna la giunta regionale a prevedere l’utilizzo di parte delle risorse di cui al comma 1 dell’articolo 4 della legge finanziaria 2009, per la stipula di uno specifico accordo con le Università di Cagliari e di Sassari finalizzato ad adeguare l’offerta formativa della laurea in scienze infermieristiche alle effettive esigenze della sanità sarda, eventualmente anche nelle sedi periferiche.
Il terzo Ordine del giorno, primo firmatario Chicco Porcu (Pd) sui vincoli posti a livello delle spese correnti e in conto capitale dal DL 25 -6 – 2008 n. 112 è stato approvato.
Via libera anche all’ordine del giorno, presentato da Mario Bruno (PD) sul grave fenomeno del precariato nel lavoro.
Bocciato, invece, l’ordine del giorno presentato dal consigliere Lotto (Pd) sulla crisi strutturale dell’agricoltura sarda, sulla necessità di un intervento della Regione finalizzato al rilancio del settore agricolo. I lavori proseguono. (R.R.)

Approvata la manovra finanziaria

Cagliari, 7 maggio 2009 – Approvata la manovra finanziaria con due votazioni distinte su Legge Finanziaria e Legge di Bilancio. La finanziaria è stata approvata con il seguente esito: presenti 61, 42 sì, 18 no ed 1 astenuto. Il Bilancio ha avuto la seguente votazione: presenti 59, 41 sì, 17 no ed 1 astenuto.
Prima della votazioni le dichiarazioni di voto.
Chicco Porcu (Pd) ha annunciato il voto contrario ma ha detto che maggioranza e minoranza possono essere soddisfatte per il lavoro fatto assieme, al di là delle diverse posizioni in gran parte delle questioni di merito. Ma pur nelle differenti posizioni il Consiglio può essere orgoglioso per aver completato la manovra nei tempi stabiliti. Si sono poste le basi per una buona legislatura nell’interesse della Sardegna.
Pier Paolo Vargiu (Riformatori) ha parlato di due cose buone che si devono rilevare sul metodo: una sul fatto che vi siano state poche norme intruse. l’altra il comportamento della minoranza. Non vorrei ha detto che questo sia dovuto solo all’emergenza ma possa diventare la regolarità.
Luciano Uras (Comunisti-Sinistra sarda-Rosso Mori) ha sottolineato la rapidità dell’esame della finanziaria, ricordando che si tratta di una finanziaria di emergenza e d’urgenza. Ha sottolineato che quando non c’è una maggioranza stabile non si governa bene e si torna al popolo. Ha annunciato il voto contrario.
Pietro Pittalis (Pdl) ha invece annunciato il voto favorevole, ed ha detto che la finanziaria non è figlia di nessuno ma ha una precisa riferibilità a dispetto dell’emergenza. Ha sottolineato come anche gli esponenti dell’attuale opposizione abbiano potuto apertamente esprimersi a differenza di quando erano al governo nella scorsa legislatura. ed ha parlato di elementi positivi in questa legge.
Roberto Capelli (Udc) ha ricordato che nata un po’ in tono minore a causa dell’emergenza, oggi la finanziaria “ci appartiene un po’ di più”. Sono state fatte scelte, e la futura finanziaria sarà in realtà il programma di sviluppo. Si è riusciti a instaurare un dialogo.
Mario Diana, ha da parte sua sottolineato i tempi brevi con cui si è arrivati alla fine di questa legge, ed ha fortemente deplorato l’episodio del voto segreto che ha fatto cadere l’emendamento dell’assessore Prato.
Infine Mario Bruno (Pd), per il quale si tratta di una manovra inadeguata che ha ripreso la strada del debito. Risponde in maniera inefficiente ai bisogni della Sardegna e agli emendamenti della minoranza. Ha deplorato l’abrogazione della tassa di soggiorno senza alcuna consultazione degli enti locali ed ha sottolineato che bisogna fare di più per i disoccupati e contro la crisi.
Dopo la votazione finale della Manovra finanziaria è stato posto in votazione anche il conto consuntivo del Consiglio regionale che è stato approvato.
Dibattito invece sul Bilancio preventivo del Consiglio regionale.
Il primo intervento, estremamente critico, di Gianvalerio Sanna (Pd), per il quale l’efficienza dell’istituzione deve essere di molto migliorata. Dopo aver elencato una lunga serie di questioni (sito internet, rapidità di utilizzo dei resoconti, ricerche sul sito del Consiglio, biblioteca, mancanza di terminali sufficienti di agenzie di stampa, risparmi di carta, maggiore trasparenza sugli atti amministrativi), Sanna ha concluso che c’è molto da lavorare ed ha auspicato interventi rapidi da parte della Presidenza.
La Presidente Lombardo ha replicato che il regolamento del consiglio pone regole certe e che non ci può essere alcuna discrezionalità, che le affermazioni del consigliere Sanna rappresentano solamente opinioni non fondate e personali, ed ha ricordato come le questioni di carattere amministrativo e organizzativo siano bene all’attenzione tanto che si sono avviate a soluzione le principali questioni. Ha ribadito che il Consiglio garantisce la massima trasparenza negli atti e nell’organizzazione.
Luciano Uras ha sottolineato che occorre difendere con forza questa istituzione con grande convinzione. Pur affermando che tutte le istituzioni devono sapersi rigenerare, ha ricordato tuttavia come in cinque anni il Consiglio abbia ottenuto importanti risultati nel contenimento dei costi, cinque anni fa l’assemblea era in condizioni “più difficili” di quelle di oggi.
Ed ancora Massimo Zedda, che ha elencato una serie di interventi necessari per migliorare l’agibilità del Consiglio, e la possibilità di ottenere ulteriori miglioramenti in fatto di risparmio energetico, raccolta differenziata utilizzo dei macchinari.
Il dibattito a tarda notte prosegue.
(lp)

Approvato anche il bilancio del Consiglio regionale. Conclusi i lavori. Il Consiglio è stato convocato per mercoledì 13 maggio alle ore 17.

Cagliari, 7 maggio 2009 – Il Consiglio ha anche approvato il bilancio del Consiglio.
Prima della votazione è intervenuto nel dibattito anche l’on. Cappai (Udc) che ha risposto alle dichiarazioni dell’on. Gian Valerio Sanna (PD) dicendo che crea fastidio il fatto che l’esponente del Pd attacchi oggi una presidenza che è stata appena nominata. Facendo riferimento alla passata legislatura quando la maggioranza era di centrosinistra, Cappai ha detto che da questore di minoranza ha sempre chiesto di fare delle gare per la vigilanza, per la pulizia, per l’acquisto della carta ma non sono mai state fatte. Se dobbiamo esaminare questo problema - ha detto Cappai - non possiamo farlo a tarda notte.
Anche per l’on Campus (Pdl) questi argomenti vanno affrontati in maniera seria.
Il Consiglio è stato convocato per mercoledì 13 maggio alle ore 17. I lavori proseguiranno anche giovedì 14. All’ordine del giorno mozioni e interpellanze. (R.R.)