CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 15 del 29 aprile 2009
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Prosegue la discussione generale sui disegni di legge della Finanziaria e del Bilancio.
Cagliari, 29 aprile 2009 – La discussione sulla manovra finanziaria per il 2009 è ripresa questo pomeriggio sotto la presidenza dapprima del vice presidente Giuseppe Luigi Cucca, e successivamente del vice presidente Michele Cossa.
Il primo intervento è stato quello del consigliere Franco Cuccureddu (Misto), che ha inizialmente rilevato contraddizioni nelle critiche alla finanziaria venute dai banchi dell’opposizione e soprattutto giudizi affrettati. Sottolineando come l’esiguità dei tempi per la stesura dei documenti contabili non ha impedito di arricchire il precedente impianto del centrosinistra. Ha tuttavia criticato come nonostante i tempi ristretti per l’approvazione della manovra, l’opposizione si sia attardata su argomenti di scarso peso ( la tassa sul lusso e le tasse di soggiorno) piuttosto che argomenti più rilevanti: il costo degli espropri a opera dei comuni e ad esempio, o la situazione in seno ad Abbanoa. Di certo con questa finanziaria, ha detto Cuccureddu si torna alla normalità della annualità del bilancio, abbandonando la finanza e la fiscalità creativa precedente. Per quanto riguarda il G8 e le critiche venute da sinistra, ha ricordato come un danno di immagine assai più grave è venuto alla Sardegna dalle tasse sul lusso a livello internazionale.
Assai critico invece Pietro Cocco (Pd), che ricordando la gravissima crisi economica mondiale, ha affermato che non c’è una risposta sul “che fare” da parte della maggioranza. Gravissimo a suo giudizio che si debbano perdere almeno 600 milioni di quanto avrebbe dovuto incassare la Sardegna per il G8, in seguito a una decisione del Governo che è stata supinamente subita dalla Regione. Il Presidente avrebbe dovuto difendere gli interessi della Sardegna. Che per altro soffre di una pesantissima crisi produttiva, particolarmente nel comparto industriale, dalla metallurgia alla chimica. Gli interventi previsti servono solamente, ha detto, a prendere tempo. “Va bene la finanziaria per l’emergenza ma non ci sono risorse adeguate per l’emergenza dell’industria”.
Per Antonio Solinas (Pd), la finanziaria attuale ricalca quella fatta dal centrosinistra a ottobre, ma a differenza di quella è limitata e si accresce l’indebitamento regionale, e si prevedono 100 milioni per la formazione professionale dando un negativo segnale di voler tornare indietro. Manca un vero progetto ed un’idea forte per affrontare la crisi, ha sottolineato. Quali proposte? Innanzitutto ridiscutere da pari a pari con il Governo il patto di stabilità che tanti danni sta creando alla Sardegna e agli enti locali.
Un clima contradditorio all’interno del centrosinistra è stato sottolineato da Pietro Pittalis (Pdl), “il fatto è che esso sente il peso della responsabilità di una manovra finanziaria” che per forza di cose deve essere fatta in fretta a causa delle inadempienze della Giunta Soru. Respingendo le critiche di rigore e moralità, Pittalis ha respinto l’accusa che questa sia una finanziaria che riporta indietro, in quanto il debito della Regione nel 1999, alla fine del governo Palomba aveva accumulato un debito elevatissimo. Ricordando poi come l’attuale finanziaria deve essere letta insieme al prossimo collegato che delineerà il vero progetto di governo, ha ricordato che il centrosinistra non può parlare di rigore quando dal 2000 al 2004 la spesa corrente è cresciuta a dismisura. “L’immoralità vera è rappresentata dai 7 miliardi di passivo lasciati in eredità a questa maggioranza”. Il fatto è che , ha detto Pittalis, in questi anni si è bloccata la spesa per un “pregiudizio psicologico nei confronti dell’impresa”.
Dopo una breve interruzione per dare modo alla Conferenza dei capigruppo di organizzare i lavori del prossimi giorni, il presidente di turno Cossa ha annunciato che entro domani alle dieci dovranno essere presentati gli emendamenti e che i lavori del Consiglio avranno domani pomeriggio una pausa per riprendere martedì mattina.
E’ quindi proseguito il dibattito con l’intervento di Adriano Salis (Idv), che ha criticato le modifiche rilevanti portate alla finanziaria del centrosinistra, (presentata a ottobre ma non discussa per le dimissioni del Presidente Soru ndr) che si incentrano soprattutto nella mancata iscrizione delle entrate di cui la Sardegna è creditrice dallo Stato. Proprio in un momento, ha ricordato in cui tutti i dati mostrano un aumento delle entrate nella altre regioni speciali e un calo in Sardegna. Questa lezione avrebbe dovuto imporre un trattamento diverso, ha detto Salis, che ha poi fortemente contestato i dati sull’indebitamento regionale successivo alla giunta Palomba, denunciando come il vero indebitamento è stato quello successivo del governo di centrodestra. Anzi il centrosinistra nella passata legislatura ha contribuito a far crescere la spendita delle risorse in modo notevole. Dopo aver quindi ricordato che la maggioranza e la giunta di centrosinistra avevano dovuto elaborare una prima finanziaria di tagli a causa della lievitazione della spesa sanitaria, ha concluso affermando che oggi il peso della crisi deve gravare sui più abbienti e non certamente sui deboli.
La discussione prosegue.
(lp)
Conclusa la discussione generale sulla finanziaria, domani la replica della giunta ed il voto per il passaggio agli articoli
Cagliari, 29 aprile 2009 – Conclusa, con l’intervento dei presidenti di gruppo, la discussione generale sulla manovra finanziaria. Per domani mattina (ore 10,30) è prevista la replica della giunta. Quindi si voterà il passaggio all’esame degli articoli. Convocata, dopo l’aula, la Terza commissione (Bilancio, presidente l’on. Maninchedda) per l’esame degli emendamenti. I lavori riprenderanno la prossima settimana (martedì).
All’insegna della distensione l’intervento dell’on. Vargiu (Riformatori). Se questa manovra ha due paternità (la vecchia e la nuova giunta), ciò è dovuto al fallimento dell’azione di governo della precedente legislatura: restano in piedi, infatti, in tutta la loro gravità, l’aumento della disoccupazione, delle povertà, dell’assistenza alle persone deboli. Ora si tratta di dare risposte più efficaci ai bisogni emergenti e la strada è una sola: creare sviluppo. Alla maggioranza è richiesta una maggiore tensione morale e al presidente Capellacci di essere il presidente di coalizione, in piena sinergia con il Consiglio, la cui funzione legislativa merita un più ampio riconoscimento. Molte iniziative possono essere prese con la partecipazione dell’opposizione ed appare auspicabile che ciò accada anche se lo stato di necessità che muove la Finanziaria verrà meno.
Negativo, invece, il giudizio espresso dall’on. Zuncheddu (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) che ha parlato di una forte eredità del passato presente nel documento del centrodestra. Ma c’è confusione perché si tratta solo di slogan, non di un progetto teso a superare le forti criticità sociali ed economiche. La difesa dell’ambiente (due brutti segnali: i danni alluvionali su territori a rischio edificati e il silenzio su Tuvixeddu, che sembra doversi arrendere alla legge del profitto e del mattone) deve essere confermata tra le priorità del governo di centrodestra. Chiarezza su alcuni punti (il no alle centrali nucleari sembra preannunciare l’attività di una grossa industria di stoccaggio di scorie) con legittima preoccupazione, mentre non depone a favore del governo la sortita del ministro Brunetta sulla soppressione delle Regioni a statuto speciale, che, al contrario, hanno cento e un motivo per difendere la loro autonomia, “che nasce da una sofferenza millenaria del popolo sardo”.
Per l’on. Capelli (Udc) la Finanziaria è occasione per parlare di tutto e di più; ma anche per trovare scorciatoie legislative che evitino di affrontare nei tempi e nei modi l’iter legislativo corretto. Se nasce con questi propositi, “la Finanziaria è da sopprimere”, non può continuare a mascherare la inefficienza delle maggioranze di turno. Su alcune scelte (tassa sul lusso e tassa di soggiorno) “noi non ci abbiamo mai creduto taed è normale che le abbiamo soppresse”. Su altre cose, ha aggiunto, non siamo d’accordo con la precedente maggioranza, Ad esempio sul metodo, che è quello del confronto, ben diverso dal metodo Soru, che “quando compariva in aula era per dare indicazioni insindacabili”. Altre cose sono state condivise, anche nel sociale, e non saranno cancellate in nome di quella discontinuità che rimane lo sport preferito di chi subentra al governo.
Il capogruppo del PdL, on. Mario Diana, ha respinto i continui riferimenti a una stagione poco propizia per il centrodestra, quella della legislatura 1999-2004, che un’altra legge elettorale e “maggioranze variabili” hanno condizionato. Fare riferimenti del genere significa nutrire spirito polemico che non tiene conto di circostanze totalmente diverse. Il centrodestra è accusato di avere accolto con assordante silenzio lo scippo dei fondi Fas o per il trasferimento del G8. Ci sono le carte che parlano chiaro e una adeguata iniziativa della giunta. Inutile insistere anche sul “governo amico”. Forse per amicizia col governo Prodi, il presidente Soru cedette alle lusinghe di chi, in cambio della modifica del regime fiscale, aveva fatto accollare alla Sardegna il sistema sanitario, dei trasporti su rotaia e della continuità territoriale. La Finanziaria sarà aggiornata col piano regionale di sviluppo e, in quella sede, matureranno le scelte strategiche della nuova compagine.
Ha chiuso la lunga serie di interventi, com’è prassi, il leader dell’opposizione, l’on. Mario Bruno, capogruppo del Pd. Ha parlato di Finanziaria senz’anima, che passerà in nome dell’urgenza. Ha auspicato su una collaborazione che distingua tuttavia maggioranza e opposizione, ma serva a migliorare la proposta finale. Il fatto è che la giunta sembra acquiescente al governo nazionale, anzi subalterna. E non batte ciglio a una serie di scippi clamorosi, in violazione anche dello Statuto che impone al Consiglio dei ministri, quando interviene su temi che riguardano l’isola, di sentire obbligatoriamente il presidente della giunta. Per il G8 non è stato fatto. Il governo dell’isola non è stato informato neppure sulla cancellazione dei finanziamenti per alcune opere di contorno al vertice dei potenti. Quanto alle voci di spesa indicate nei due articoli “politici”, il 3 ed il 4, della Finanziaria, le risorse sono ben poca cosa rispetto alle esigenze ed ai bisogni e dove esiste un contributo dik sicura utilità (vedi il fondo di garanzia etica) non esistono le modalità di applicazione. Ma, di fronte all’urgenza, l’opposizione non farà ostruzionismo. Tutto è rimandato alla fase due, quella di giugno. (adel)