CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 14 del 29 aprile 2009
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Prosegue il dibattito generale sulla manovra finanziaria.
Cagliari, 29 aprile 2009 – Prosegue il dibattito generale sulla manovra finanziaria. Ad aprire i lavori della mattina, presieduti dal vicepresidente Cucca, l’intervento dell’on. Daniele Cocco (Italia dei Valori). “Questo documento – ha affermato - dovrebbe rappresentare uno dei momenti più alti di questa assemblea. Non sfugge, invece, che esistono contrapposizioni anche all’interno della stessa maggioranza”.
Per Daniele Cocco si assiste, da parte di alcuni consiglieri del centrodestra, a un’apertura e dall’altra a una serie di attacchi al veleno contro la precedente amministrazione. “Noi dell’opposizione – ha proseguito - abbiamo dato dimostrazione di voler approvare la legge finanziaria nei tempi più brevi possibili. Per fare questo è necessario, però, parlare di argomenti attinenti alle emergenze attuali.
Annunciando una opposizione netta e chiara, l’esponente dell’Italia dei Valori, ha proposto uno strumento più asciutto, snello e che dia risposte immediate.
“Quello approvato dalla giunta – ha concluso – è lento, pesante e non prevede la stabilizzazione di lavoratori precari come quelli dell’ente foreste”.
Sul patto di stabilità Cocco ha auspicato l’apertura di una vertenza seria con lo Stato.
Per Giacomo Sanna (Psd’az) su questa Finanziaria non ci sono grandi cose da evidenziare perché nasce dopo solo 40 giorni dall’insediamento della nuova giunta. Quindi, si tratta di un documento tecnico che deve essere approvato al più presto.
Per Sanna l’attribuzione di responsabilità all’attuale esecutivo da parte dell’opposizione è sbagliata. Questa finanziaria è la conseguenza di scelte discutibili fatte nella precedente legislatura.
Sul Patto di stabilità, Sanna è stato chiaro: “Si tratta di un guinzaglio che limita la spesa. La battaglia da portare avanti, quindi, non è della sola maggioranza ma di tutto il Consiglio”.
Prima di chiudere il suo intervento il leader del Psd’az ha parlato del G8. “Questo Consiglio – ha detto – si è insediato a cose già fatte. Non potendo intervenire su gare già appaltate e su scelte poco chiare. Non mi preoccupa il fatto che il summit sia stato spostato, voglio chiarezza sui soldi che sono stati spesi”.
Giacomo Sanna ha auspicato l’apertura di un dibattito articolato in Consiglio sul federalismo fiscale e sul sistema creditizio.
“I sardi – ha concluso – hanno bisogno di risposte. Io non cerco scontri e divisioni cerco di risolvere i problemi. Non si può venire in quest’aula e voler avere ragione a tutti i costi. Questa opposizione in questa legislatura soffrirà meno di quando era in maggioranza”.
Giampaolo Diana (PD) ha fatto notare l’esigua presenza in aula della giunta e dei consiglieri di maggioranza e ha fatto appello all’etica della responsabilità. L’esponente del PD è stato molto critico: “In questa finanziaria non ci sono interventi risolutivi per affrontare i grandi problemi dell’isola”. Diana ha rispedito al mittente le accuse fatte da alcuni consiglieri del centrodestra che hanno dichiarato che il sistema economico è paralizzato a causa delle politiche vincolistiche della precedente maggioranza. “Di fronte a questa denuncia così forte – ha sottolineato - ci aspettavamo una finanziaria robusta capace di aggredire la crisi e di risolvere le emergenze. In aula, invece, è arrivato un testo caratterizzato da una preoccupante leggerezza incapace di far fronte alle difficoltà, con risorse inadeguate e senza un’analisi sulle cause e sugli effetti della crisi che sta mettendo in ginocchio la Sardegna.
Quindi, è necessario smettere gli abiti della presunzione, sia che siano indossati da esponenti del governo che dell’opposizione.
Diana ha fatto rilevare che in tutta la finanziaria non esiste una parola sul valore della vertenza sulle entrate e sul fatto che quella vertenza, dal prossimo anno, metterà a disposizione risorse importanti e vere.
“Assisto con preoccupazione anche a un altro assordante silenzio: quello sulle risorse FAS. Non rispondono al vero le dichiarazioni del presidente Cappellacci. Alla Sardegna sono state portate via risorse importanti. Di fronte a uno scippo di questa portata tacere e non dir nulla vuol dire accettare una politica del governo nazionale che non si preoccupa delle aree sottosviluppate”.
Il consigliere del Pd ha espresso solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, ma ha anche affermato che non è giusto che a pagare sia il popolo sardo. Il G8 rappresentava una straordinaria occasione per far conoscere al mondo un territorio importante di questa Regione.
“Questa crisi – ha concluso - si affronta con due ricette: il sostegno alla domanda e il sostegno all’offerta. Io chiedo che il sostegno alla domanda passi attraverso la messa a disposizione di importanti opere pubbliche cantierabili immediatamente. Gli interventi possono essere molteplici a partire da quelli per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. (R.R.)
Prosegue la discussione generale sulla manovra finanziaria
Cagliari, 29 aprile 2009 – Prosegue la discussione generale su Finanziaria e Bilancio che presumibilmente non potrà concludersi prima di questa sera; seguirà poi la presentazione degli emendamenti e successivamente la discussione sugli articoli.
Una finanziaria contingente ed emergenziale, è la definizione adoperata da Nicolò Rassu (Pdl) nel suo intervento che ha focalizzato l’attenzione sui comparti produttivi in crisi a cominciare dall’industria, senza tuttavia trascurare il settore agricolo. “E’ necessario dare respiro con quante più risorse possibili –ha detto- anche nella attuale contingenza, a tutti i settori che oggi soffrono di una crisi mortale”. Ma guardando alla prospettiva, l’oratore ha ricordato la necessità di una azione di governo quanto più partecipata possibile. Si è quindi soffermato sulla partita delle cosiddette “entrate future” per respingere le critiche venute dall’opposizione sulla mancata iscrizione in bilancio: “Si tratta di entrate non certe –ha detto- che non possono essere quindi inserite, ma ciò non significa abbandonare la lotta, perchè la Sardegna deve avere ciò che le spetta”. Sollecitando una maggiore unità fra destra e sinistra, ha sottolineato che anche a questo Governo la Regione chiederà con forza che il Consiglio regionale e la Regione vengano consultati sempre.
Per Giuseppe Cuccu (Pd), “In questa finanziaria manca un progetto: è come il “cerotto Bertelli” che attenua forse il dolore ma non combatte il male”. Una finanziaria senza strumenti straordinari, ancorchè nell’emergenza, ha proseguito Cuccu, rappresenta addirittura un freno. La finanziaria dovrebbe agire sui settori strategici. Soffermandosi su alcune partite presenti nella proposta di legge, ha apprezzato gli interventi nel sociale, come ad esempio il fondo etico: “attenti però che non si risolva il tutto nel classico specchietto per le allodole”. Dopo aver richiamato l’attenzione sulla gravità della situazione economica e sociale ha fatto riferimento a quei comparti che presentano le maggiori “sofferenze” a cominciare dall’agricoltura.”Occorre completare la riforma delle agenzie agricole”, ha ricordato Cuccu, anche perchè il nostro peso in Europa è ben scarso anche per mancanza di un rappresentante nel Parlamento di Strasburgo. Occorrono azioni forti sul mercato a favore dei consumatori e interventi nel campo del credito. Infine un riferimento al patto di stabilità fra Stato e Regioni che, ha detto, “va affrontato con decisione e ricontrattato”.
Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda- Rosso Mori) non ha nascosto che questa finanziaria è “necessariamente rapida e snella per evitare il protrarsi dell’esercizio provvisorio”, tuttavia poteva essere una finanziaria maggiormente orientata al futuro. “Se essa nasce dall’emergenza tuttavia occorre cominciare da subito a muoversi nell’ottica di un progetto futuro più ampio”. Sechi ha approfondito vari aspetti della crisi in atto, richiamando la questione energetica (“il metanodotto vedrà la luce fra anni, necessari interventi immediati come la riduzione delle accise”), e la situazione sociale gravemente indebolita anche per la mancanza di servizi adeguati alle persone ed alle famiglie, a cominciare dalla casa. Un richiamo poi alla tassa sul lusso, segnalando la reazione timorosa dei sardi al riguardo. Ma particolare attenzione Sechi ha posto sulla questione della formazione professionale: “c’è una eccessiva attenzione verso di essa e poca attenzione verso la scuola e la diffusione della cultura”. Infine il G8, verso il quale la propria parte politica non ha mai guardato con molta simpatia, ma che essendo stato ormai annunciato la dercisione aveva ormai sollevato speranze ed aspettative.
Il dibattito prosegue.
(lp)
La discussione generale sulla manovra finanziaria. Chiesta una sessione del Consiglio dedicata ai finanziamenti comunitari per evitare il disimpegno automatico dei fondi. G8: la solidarietà non ha bisogno dei riflettori. Il dibattito prosegue nel pomeriggio.Cagliari, 29 aprile 2009 – Il dibattito generale sulla manovra finanziaria è proseguito con l’intervento dell’on. Lai (PdL). Il documento, ha detto, coniuga “l’atto di responsabilità con lo stato di necessità”; ma l’impegno della maggioranza va oltre questo inevitabile adempimento (scade domani l’esercizio provvisorio) per intervenire, in seguito, con le leggi collegate, sui settori produttivi. Per ora c’è il sostegno alle categorie più deboli, agli anziani non autosufficienti, ai portatori di handicap. Fra gli aspetti positivi citati, l’analisi conoscitiva dei residui passivi che consentirà di evitare un secondo bilancio “occulto”, quasi di pari valore. Sul trasferimento del G8, lapidario il commento: la solidarietà impone di rinunciare ai riflettori. C’è tuttavia l’impegno del presidente Cappellacci di completare le opere previste e di non lasciare incompiute su un territorio che vuole imboccare la strada del turismo a sostegno della propria economia.
Anche l’on. Ladu (PdL) ha richiamato il problema dei residui, che raggiungono “una cifra da capogiro”; ma ha aggiunto che, per favorire la spesa, è necessario rinegoziare col lo Stato il patto di stabilità, i cui limiti imposti sono “soffocanti e dannosi”. Zone interne sempre più deboli (“la Sardegna non finisce a Sanluri”) e richiesta di una sessione del Consiglio sui finanziamenti comunitari sono i punti toccati. C’è il rischio che i finanziamenti Por non spesi viaggino verso un “disimpegno automatico”, con evidente danno dei potenziali beneficiari.
Del problema dei giovani e del diritto alla speranza ha parlato invece l’on. Zedda (Comunisti-Sinistra-Rossomori) il quale ha chiesto un’azione di governo più incalzante da parte della giunta. I tagli all’istruzione e alla vita sociale appesantiscono un settore che ha bisogno di occasioni per emergere. Ma se disoccupazione, casa, aggiornamento professionale non hanno risorse l’intero progetto rischia di soccombere condannando i giovani a un ruolo marginale.
Insufficienti le risorse impiegate nel sociale, ha detto l’on. Agus (Pd), il quale ritiene che a beneficiare delle cure domiciliari saranno non più di trecento utenti ed ha chiesto che il divario tra le classi sociale deve essere ridotto per garantire la sicurezza e lo sviluppo armonico. Di fronte alla crisi, ha sollecitato il presidente del Consiglio a decurtare l’indennità dei consiglieri regionali del 20%. La povertà è un fenomeno inquietante, ma non occorre un osservatorio per favorire strategie d’intervento. Non ci vogliono enti nuovi, ma la consapevolezza di dati che, purtroppo, sono conosciuti (basterebbe che la Regione interpellasse i servizi sociali dei Comuni. Quanto alla formazione, è fondamentale: ma occorre evitare di ritornare al passato. La pratica va posta in capo alle aziende.
Infine, l’on. Solinas (Psd’Az) ha auspicato che le assemblee legislative si riapproprino del ruolo di “decision maker”, per avviare un nuovo modello di sviluppo che segni una svolta rispetto a quello di ieri, il cui fallimento è stato certificato. Riferendosi ai danni causati dalle alluvioni ha suggerito che la ricostruzione deve tenere conto della qualità dei territori, evitando di commettere errori sui luoghi alluvionali. Infine ha sostenuto l’opportunità d’intensificare lo sforzo attuando un programma strategico sulla conoscenza, unica risorsa destinata a favorire lo sviluppo d’un territorio.
(adel)